Archivio mensile: Gennaio 2020

AGENZIE FISCALI: emergenza sanitaria – diffusione “coronavirus”

All’Agenzia delle Entrate

Direttore Centrale del Personale

Dott. Aldo Polito

ROMA

All’Agenzia delle Dogane e Monopoli

Direttore Centrale del Personale

Dott. Rocco Flore

ROMA

Oggetto: emergenza sanitaria – diffusione “coronavirus”.

 

La scrivente Federazione, preoccupata per le notizie che i mass media continuano a fornire ad horas sull’emergenza sanitaria derivante da un virus trasmissibile da persona a persona (cosiddetto coronavirus), che ha già  provocato diverse vittime in Cina e casi di contagio in altri Paesi nonché in Italia, chiede alle SS.VV. che,  nelle more delle decisione dell’odierno Consiglio dei Ministri, di volersi adoperare, con ogni consentita urgenza, ad impartire agli Uffici dipendenti  necessarie misure di prevenzione.

E’ notorio che i Colleghi che, a causa del lavoro, hanno contatti con un pubblico di varia provenienza, tra cui la Cina e gli altri Paesi in cui è stato riscontrato il contagio virale, sono un numero consistente e si ritiene che la loro salute non possa essere unicamente affidata ai comportamenti individuali.

La problematica richiede appropriati interventi in tempo reale e in modo prioritario.

 

Si porgono distinti saluti

Valentino Sempreboni

Vitiello – Veltri

FISCO DAY: UN GRANDE SUCCESSO, UNA GIORNATA DI FORTE PARTECIPAZIONE

Una massiccia e sentita partecipazione dei colleghi delle Agenzie Fiscali alle assemblee unitarie indette oggi sui posti di lavoro in tutta la penisola.
Le lavoratrici ed i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno voluto fare sentire con forza la loro voce affinché la “Vertenza Fisco” unitaria abbia positivi sbocchi.
In tutti gli uffici sono state ribadite le richieste in merito alla copertura delle forti carenze di personale, alla sollecitazione sul salario accessorio 2018 e 2019, sul superamento dei tetti di spesa per il personale, sugli investimenti economico finanziari necessari ad implementare un moderno modello organizzativo. In questa situazione sarà impossibile contrastare l’evasione fiscale e garantire equità e servizi adeguati ai cittadini ed alle imprese.
I colleghi hanno contribuito al dibattito anche sulle questioni riguardanti il rinnovo del CCNL, un moderno ordinamento professionale, gli intollerabili carichi di lavoro, la distorta applicazione dell’accordo sul telelavoro ed in generale sulle complessive condizioni di lavoro.
Riteniamo, ancora una volta, di aver colto nel segno.
Basta precarietà, basta ritardi, basta con l’inesistente attenzione della politica sulle drammatiche criticità riguardanti la macchina fiscale e le problematiche dei lavoratori in servizio.

Il tempo è scaduto.

Solo un primo “assaggio”, al termine delle tante assemblee tenutesi anche nei giorni scorsi, cui seguirà la grande Manifestazione indetta per il prossimo 6 febbraio a Roma.
Ora “tocca” alla politica battere un colpo.

Roma 23.01.2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL-UNSA

FLP

Boldorini
Iervolino

Silveri
Fanfani

Cavallaro
Procopio

Sempreboni
Vitiello
Veltri

Patricelli
Sperandini

FEDERAZIONE CONFSAL-UNSA: CONSIGLIO GENERALE – COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa 21.01.2020

PA: BATTAGLIA: I DIRITTI AL CONTRATTO E ALLA CARRIERA NON SONO BARATTABILI CON FUMOSE PROMESSE DI MEMORANDUM O ALTRE INIZIATIVE CHE HANNO ODORE ELETTORALE

 

«L’UNSA vuole una pubblica amministrazione moderna che passi attraverso il pieno rispetto dei lavoratori» dichiara il Segretario Generale della Federazione Confsal-UNSA Massimo Battaglia

«Il Governo pensi ad essere concreto e a difendere il salario reale col rinnovo del contratto scaduto da un anno, senza spostare l’attenzione su promesse vaghe» continua Battaglia

«Dobbiamo rinnovare la visione sul lavoro dipendente in cui i diritti vengono assicurati tanto al settore privato con i suoi costanti rinnovi contrattuali e le sue normative (ad esempio su malattia, Tfr, fino alla paternità) ma anche al settore pubblico, trattato da tempo come figlio di un dio minore»

Il Segretario Generale dichiara «Ci sono molte vertenze aperte nel pubblico impiego: da quella sul personale delle Agenzie Fiscali, all’ordinamento professionale, al pronto pagamento del Tfs/Tfr, fino ai rinnovi contrattuali. Su tutto questo il Consiglio Generale dell’UNSA dà pieno mandato al Segretario Generale di sollecitare importanti iniziative della Confsal per intervenire sul Governo e far sì che la quarta confederazione sindacale italiana sia parte attiva nel processo di cambiamento del Paese»

Battaglia conclude «Se il Governo non aprirà il confronto sui temi su esposti, non escludiamo a breve una protesta anche con modalità eclatanti. Perché nessuno può pensare di escludere una rappresentanza importante del Paese dal confronto democratico».

AGENZIA DELLE DOGANE – PASSAGGIO DI AREA E SCIBILE DOGANALE

L’Agenzia delle Dogane e Monopoli con la determinazione direttoriale 158536 del 22 ottobre 2019 ha bandito una procedura selettiva interna dalla seconda alla terza area F1 per la copertura di 128 posti eventualmente elevabili.

L’iniziativa ha colto la possibilità di valorizzazione delle professionalità interne offerta dal “decreto Madia” 75/2017, nei limiti delle facoltà assunzionali, che peraltro contemplava in merito “prove volte ad accertare la capacità dei candidati di utilizzare e applicare nozioni teoriche per la soluzione di problemi specifici e casi concreti”.

Nella citata determinazione l’Amministrazione ha previsto, oltre alla valutazione dei titoli, una prova scritta e un colloquio. La prova scritta si basa su dei “quesiti” (questionario a risposta multipla), integrati da un breve elaborato, incentrati sulle materie inerenti al decreto lgs 165/2001, sui fini istituzionali e attribuzioni dell’Agenzia e, cosa di non poco conto, sulla ponderosa normativa riguardante dogane, accise, giochi, tabacchi ed elementi di merceologia. Il colloquio, poi, dovrà essere volto a verificare il possesso “della professionalità richiesta dal profilo superiore”.

E’ facile intuire che i candidati si trovano di fronte ad un mare magnum di nozioni da possedere, che certamente non potevano aver acquisito anche in diversi anni di lavoro, visto che nell’evoluzione e sedimentazione dell’Agenzia si è proceduto all’unificazione di tre macro settori estremamente diversi fra loro: doganale, accise e monopoli, anzi quest’ultimo non completamente “assorbito”. Tre mondi lavorativi, quindi, molto differenti: ognuno con le proprie procedure, le proprie attività e la specifica normativa. Trattandosi di una “unificazione” di settori diversi, che necessariamente, all’attualità, ancora si fonda sull’effettuazione delle varie funzioni da parte dei Dipendenti in base alle professionalità di provenienza, è chiaro che una conoscenza complessiva e approfondita delle funzioni e norme della pluri-ristrutturata Agenzia è per i Colleghi interessati cosa impensabile ed irrealistica.

Nel solco di tali riflessioni necessitava e necessita, per la prova scritta inerente ai “quesiti”, la pubblicazione preventiva di una “banca dati” di domande a risposta multipla. Ciò è stato richiesto e suggerito in alcune occasioni all’Agenzia la quale ha avanzato riserve su tale proposta.

Anche nella considerazione che nella fattispecie non si trattava di banca dati di logica verbale, numerica e cultura generale (quiz facilmente acquisibili sul mercato, come per le poer) ma di quiz in materie specifiche, l’Amministrazione avrebbe ben potuto “impegnarsi”, come in altri precedenti casi, ad acquisire una specifica banca dati necessaria a mettere i candidati nella condizione di possedere le necessarie nozioni per la prova scritta senza dover brancolare nell’incertezza di una sterminata congerie di norme. Si tenga, peraltro, presente che i Colleghi interessati alla procedura concorsuale in parola sono impegnati nella quotidiana attività lavorativa che certamente assorbe la maggioranza delle energie quotidiane.

Una procedura concorsuale volta a “valorizzare le professionalità interne” non può ricalcare pedissequamente le procedure concorsuali esterne normalmente basate sul nozionismo. Tale procedura riservata non può che avere il fine di evidenziare la professionalità acquisita nell’Agenzia e nel proprio ambito lavorativo.

Conseguentemente anche per il colloquio, che il bando prevede come volto a “verificare il possesso della professionalità richiesta dal profilo superiore”, si chiede che lo stesso si incentri nell’ambito in cui normalmente il candidato opera, ovvero una delle tre principali attività dell’Agenzia: dogane, accise, monopoli.

Diversamente, si ripete, non ci si troverà di fronte ad una procedura riservata e intenta a valorizzare le professionalità interne ma ad una procedura concorsuale ordinaria in cui predomina necessariamente la teoria.

Torino, 10 gennaio 2020

Il responsabile nazionale di settore
Salvatore Veltri

AGENZIA DELLE DOGANE – STATO DI AGITAZIONE

Stato di agitazione per il nostro futuro

Come sapete, con una nota al ministro Gualtieri, abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale. Lo abbiamo deciso intanto perché siamo stati posti davanti alla legge di Stabilità che, nonostante le nostre reiterate richieste rappresentate anche alla Autorità politica, nonostante la manifestazione dello scorso novembre, non ha previsto nulla (300 assunzioni rispetto ad una carenza di quasi 3.000!) per recuperare la gravissima carenza di organico, né è stato approvato alcunchè rispetto al taglio delle risorse economiche che subiamo da anni.
E tutto questo mentre risulta non sia stato definito il decreto MEF che avrebbe dovuto stanziare – con ben due anni di ritardo – le somme per il Fondo 2018.
Ma quello che rende insopportabile l’atteggiamento della Politica nei confronti dei lavoratori doganali, è che dalle parti di via XX Settembre starebbero pensando, udite udite, di tagliare proprio dal 2018 le risorse storiche, già depauperate, del Fondo, inventandosi che i 16 milioni e mezzo di euro utilizzati fino al 2017 per il lavoro straordinario devono essere decurtati perché posti a carico dell’Agenzia. Si, proprio così, decurtati!

Basta, la misura è colma!

Non solo non viene posta alcuna attenzione alla funzionalità ed alla efficienza dell’Agenzia, ma qui si vorrebbero punire 10.000 lavoratori che ogni giorno svolgono funzioni fondamentali per la Ue e per la sicurezza del nostro Paese e che, nella loro qualità di ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria, sono impegnati nel contrasto delle frodi nell’ambito dei commerci internazionali, delle truffe sui prodotti soggetti ad accisa, delle infiltrazioni criminose nel settore dei giochi, del fenomeno della ludopatia. Lavoratori che tra venti giorni saranno chiamati ad un impegno eccezionale che – con questo tipo di atteggiamento punitivo e di considerazione negativa – dovrebbe garantire al Paese di fronteggiare fenomeni di portata internazionale come la gestione della Brexit e la cosiddetta guerra dei dazi.
I conti sono presto fatti. Se passasse questo disegno ogni lavoratore doganale subirebbe, a partire dal 2018, una decurtazione salariale nel triennio di circa 6.000 euro, il blocco delle progressioni economiche e del riconoscimento delle indennità previste per legge!!!

Avevamo preannunciato che avremmo comunicato le modalità ed i tempi dello stato di agitazione. Eccole.

CRONOPROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

Dal 13 e fino al 22 gennaio saranno attivati dalle nostre strutture territoriali momenti unitari di informazione ai lavoratori, all’utenza, agli organi di stampa e TV, in tutti gli uffici doganali e dei monopoli.

Giovedì 23 gennaio: FISCO DAY
con ASSEMBLEE unitarie di almeno due ore in tutti gli uffici, con particolare riferimento alle sedi di confine, aeroportuali e portuali, in concomitanza con LA ANALOGA INIZIATIVA dell’Agenzie delle Entrate.

Giovedì 6 febbraio: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
che si terrà sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze insieme ai colleghi dell’Agenzia delle Entrate che protestano per le nostre stesse rivendicazioni.

Roma 10 gennaio 2020

FPCGIL                          CISLFP                                      UILPA                            CONFSAL/Unsa                                           FLP

ENTRATE – VERTENZA FISCO: OGGETTO E CRONOPROGRAMMA

OGGETTO DELLA VERTENZA DELLE LAVORATRICI E
DEI LAVORATORI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE!

Con la vertenza in atto, le scriventi OO.SS. unitariamente mirano a denunciare e risolvere le numerose criticità che si riflettono negativamente sul quotidiano lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla efficiente organizzazione degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate con ripercussioni assolutamente negative sulle strategiche attività istituzionali inerenti la lotta all’evasione e sui servizi ai cittadini.
Si riportano le principali criticità oggetto della vertenza:
– Assenza totale di risorse del salario accessorio per gli anni 2018 e 2019. Sebbene tutti gli obiettivi relativi alle annualità sono stati pienamente raggiunti neanche un centesimo è stato riversato per la contrattazione del FPSRUP.
Permanenza del vincolo normativo del tetto massimo che può raggiungere il Fondo del salario accessorio. Confermati i forti tagli annuali di risorse pari a circa 50-60 mln. Aggravati dal fatto che, diversamente dagli ultimi anni e malgrado gli impegni assunti dal Governo, nessun emendamento alla legge di bilancio ha consentito il recupero, seppur parziale, dei tagli.
– Drammatica carenza di personale (4500 unità in meno solo negli ultimi due anni) che non possono essere compensati dalla previsione di alcune centinaia di assunzioni che, peraltro, non avverranno se non a fine 2020 o negli anni futuri.
– Carichi di lavoro esorbitanti che non tengono conto della forte riduzione di personale ma che anzi incrementano per il 2020 il budget degli ultimi due anni.
– Assenza di sviluppo di carriera e professionale. Ne è esempio l’impegno non ancora mantenuto dall’Agenzia di concretizzare un passaggio di Area esclusivamente riservato ai colleghi (sulla base del D.Lgs. n.75/2017).
– Sulla “macchina fiscale” nel suo complesso: assoluta disattenzione da parte dell’autorità politica ed assenza di visione strategica dei vertici dell’Agenzia degli ultimi anni che ha destrutturato l’organizzazione degli Uffici e della sua governance. I freddi dati che dimostrano tutto ciò: 1. Assenza del Direttore dell’Agenzia; 2. Assenza ed inoperatività del Comitato di Gestione (con relativa paralisi delle decisioni di vertice); 3. Almeno quattro Direzioni Regionali senza vertice (ad interim); 4. Più del 30% degli Uffici operativi (Direzioni Provinciali) senza Direttori; 5. Dirigenza ridotta a poche unità ed incapacità di espletare legittimamente concorsi per assumerli; 6. Circa 1.500 P.O.E.R. appena istituite e già sotto il giudizio di legittimità della Corte Costituzionale; 7. Risorse insufficienti per remunerare e prevedere l’esistenza delle P.O. e Incarichi di Responsabilità ex artt. 17 e 18 CCNI. E molto altro…

CRONOPROGRAMMA DELLE INIZIATIVE!

A seguito dello stato di agitazione proclamato il 30 dicembre u.s., le scriventi OO.SS. invitano tutte le strutture, fermo restando le autonome iniziative territoriali, a sostenere la vertenza secondo il seguente principale “crono programma”.
Dal 13 al 22 gennaio p.v.. Effettuare plurime assemblee unitarie, possibilmente di durata non superiore all’ora, con cui:
– Informare e sensibilizzare i colleghi in merito alle numerose criticità oggetto della vertenza.
– Informare e sensibilizzare l’utenza presso gli sportelli degli uffici procedendo al volantinaggio del comunicato stampa nazionale con i temi della vertenza.
– Mantenere esposta la bandiera delle nostre OO.SS. negli spazi antistanti le sedi principali delle Direzioni Provinciali, Regionali, SAM, Centri Operativi e Uffici Centrali.
– Coinvolgere la stampa e in generale i mass media locali sui temi della vertenza.
– Definire, ove possibili e se ritenuti efficaci, modalità specifiche di legittime iniziative vertenziali e di protesta (a titolo esemplificativo: astensione dall’uso del mezzo proprio, dallo straordinario, lettura dei comunicati all’utenza da parte degli operatori dei SAM, chiusure senza ritardi del F.O., effettuare sempre le pause previste per legge, non accettare mansioni superiori, ecc.).

23 gennaio 2020: FISCO DAY
ASSEMBLEE DALLE ORE 10 ALLE ORE 12
IN TUTTI GLI UFFICI DELLE AGENZIE FISCALI
***
6 febbraio 2020: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Grande manifestazione a Roma con presidio antistante
la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze

Ulteriori iniziative saranno progressivamente comunicate

AGENZIE FISCALI – COMUNICATO STAMPA 10 GENNAIO 2020

I LAVORATORI DELLE AGENZIE FISCALI IN PIAZZA!

Il 23 gennaio Fisco day e blocco degli uffici per due ore.
Il 6 febbraio manifestazione nazionale a Roma.

I lavoratori delle Agenzie Fiscali rompono gli indugi e scendono in piazza a difesa di un fisco giusto, del loro diritto a fornire servizi adeguati ai cittadini e recuperare davvero l’evasione fiscale.
Per questo il 23 gennaio prossimo sono previste, in contemporanea per tutti gli uffici sia dell’Agenzia delle Entrate che dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, assemblee di due ore che paralizzeranno la macchina fiscale.
Inoltre, il successivo 6 febbraio è annunciata una manifestazione nazionale a Roma, sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e nelle maggiori città italiane.
Sin dai prossimi giorni, intanto, partiranno forme di mobilitazione a livello locale per sensibilizzare la cittadinanza su una situazione che è ormai diventata drammatica.
I lavoratori delle Agenzie stanno operando con una carenza di personale che non permette ormai nemmeno più di coprire i servizi essenziali, figuriamoci fare la lotta all’evasione fiscale. Inoltre, non percepiscono da oltre due anni il salario di produttività, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti.
A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia nomine di competenza governativa né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia.
“Sinora hanno dichiarato i sindacati nazionali di settore abbiamo atteso con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni ai problemi da noi posti con il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, il Governo è sparito dai nostri radar e le promesse fatte sono state disattese completamente”.
La stessa questione della dirigenza e delle figure di coordinamento intermedie sembra ormai un drammatico gioco dell’oca: sono state istituite per legge posizioni professionali che rischiano di essere bocciate dalla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla loro legittimità il prossimo 25 febbraio. Qualora ciò dovesse accadere, le agenzie sarebbero riportate alla “casella di partenza”, senza direttore generale, senza comitato di gestione e senza dirigenti.
“Nel frattempo, però denunciano i sindacati continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti che assicurano che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi”.
Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori.
Per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la prima scadenza è ancor più ravvicinata: il 31 gennaio è prevista la Brexit, con un aumento esponenziale dei traffici merci sull’Italia, e l’Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge.
“Stiamo difendendo i nostri salari concludono le forze sociali ma soprattutto il nostro diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale”.

AGENZIE FISCALI – LE RAGIONI DELLA VERTENZA

Tenteranno in tutti i modi di delegittimare la vertenza in atto, cercando di dividere sia il movimento sindacale sia i colleghi in servizio, ma il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA non cadrà nella “trappola”.
Sono tanti i motivi che hanno portato, unitariamente, alla dichiarazione dello stato di agitazione e pur riconoscendo a chiunque il diritto di individuare particolari e specifici motivi, per l’UNSA la situazione è “lapalissiana”.
Tanto gravi sono le criticità in atto, dalla fortissima carenza di personale in entrambe le Agenzie (ma in termini relativi i problemi in Dogana sono ancora più seri) ai pesanti e non più sostenibili carichi di lavoro (e vedremo i budget di quest’anno dove gli oneri saranno pesantissimi per i colleghi in servizio), dalla “questione” dei tetti di spesa per il salario accessorio (oggetto dello stato di agitazione anche di ordine superiore – federale, per alcune sigle e confederale per la nostra CONFSAL) alle problematiche dei modelli organizzativi, in quest’ultimo caso ancora in attesa di implementazione (Dogane) e di consolidamento (Entrate), da dover considerare lo stato di agitazione semplicemente un “atto dovuto”.
Agli aspetti specifici sopra riportati (solo alcuni), devono aggiungersi “questioni” di carattere generale come le insufficienti risorse per il rinnovo contrattuale nel Pubblico Impiego, la problematica del nuovo ordinamento professionale (che ha bisogno di risorse economiche aggiuntive se si vuole lanciare “un ponte per il futuro”), le risorse per il salario accessorio e la chiarezza delle regole contrattuali nel rapporto di lavoro.
Tutti questi temi hanno pari “dignità”, magari quelli con riflessi economici toccano più nel vivo i colleghi (lo abbiamo sperimentato con lo sciopero dello scorso anno per le Entrate che un risultato ha determinato ovvero non solo il pagamento per il 2016 e 2017 dei circa 30 milioni di euro annui che erano stati “inopinatamente” sottratti al tavolo negoziale ma il consolidamento della somma medesima attraverso la disposizione approvata a fine anno con la delega fiscale che ha chiarito la natura e la strategica importanza del relativo istituto).
Tra i vari temi, strategico, a nostro parere, è anche quello di un organico quadro di riferimento delle POER (di natura legislativa) e delle PO (di “claudicante” natura
contrattuale) che risponda in termini funzionali, economici e di efficienza, al diverso “modo” di lavorare delle Agenzie Fiscali. E questo anche con riferimento ai diversi livelli di responsabilità nonché alle relative indennità.
Naturalmente non dimentichiamo le questioni dell’autonomia (nei diversi aspetti) delle Agenzie, lo “spoil system”, il rafforzamento delle funzioni e dei compiti, tutti aspetti già oggetto di analisi e relative raccomandazioni espresse da qualificati organi internazionali di consulenza.
Sono tante le questioni che in epoca non sospetta sono stati portati dall’UNSA all’attenzione dell’Autorità politica ed è giunto il momento che Governo e Parlamento diano le necessarie risposte.
All’intera macchina fiscale viene richiesto un sempre più un forte impegno nella lotta all’evasione, sia nell’ambito del controllo (in senso più ampio possibile, anche quello dei traffici commerciali e passeggeri) sia nell’ambito della “compliance” (il complessivo servizio all’utenza) ed allora è giunto il momento che su tutti i citati aspetti strategici venga posta la massima attenzione.
Lo stato di agitazione è lo strumento con il quale dimostrare il massimo intento tutorio della nostra Organizzazione Sindacale per tutto il personale in servizio nelle Entrate e nelle Dogane/Monopoli, qualunque ruolo e servizio svolga, avanzando, nel contempo, anche delle proposte.
A tale riguardo la nostra proposta di creazione di una Area Quadri contrattualizzata, avanzata al tavolo ARAN dalla Federazione, unitamente al disegno di un moderno ordinamento professionale che interessa tutti i colleghi, deve essere la risposta alla diffusa esigenza di crescita professionale ed economica, unitamente ad un adeguato livello di salario accessorio (che deve essere pagato il più sollecitamente possibile) e ad uno stipendio tabellare che salvaguardi realmente il potere di acquisto, per non parlare delle innovazioni nel rapporto di lavoro che possono permettere la migliore conciliazione vitalavoro, su tutti lo “smart working”.
Le migliori esperienze internazionali possono essere di aiuto (non essendo affatto utopistiche, vedi ad esempio le scelte elvetiche in materia di orario di lavoro e raggiungimento sede di servizio, così come le diverse pratiche del nord Europa).
Per tutto quanto sopra, la CONFSAL-UNSA, unitamente alle altre sigle sindacali, chiede immediati interventi, legislativi e regolamentari, a salvaguardia non solo dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio ma dell’integrità operativa ed istituzionale delle Agenzie Fiscali.
E’ in gioco la dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio, ma anche la corretta gestione del rapporto Fisco – Contribuenti.
I “decisori” politici ne tengano finalmente conto.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Entrate e del Coordinamento Dogane, Responsabili Nazionali in primis, nonché di tutta la Segreteria, a cui vanno i miei più sinceri segni di stima per il lavoro che svolgono a servizio della categoria).

Cordiali saluti.
Il COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Prime iniziative dello stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

Al Direttore Vicario dell’Agenzia delle Entrate

A tutti i lavoratori

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

È solo l’inizio…le prime iniziative riguardanti lo stato di agitazione

Come è ormai noto le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate.

La riunione sindacale di ieri sulle posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità è stata solo l’ultimo capitolo di una vicenda che parte da lontano e che ha visto negli ultimi anni lavoratori e sindacato difendere l’Agenzia delle Entrate e il suo ruolo a garanzia della democrazia e dell’equità fiscale nel Paese molto più della politica e dei vertici dell’Agenzia, che hanno agito, e continuano a

farlo, in modo spregiudicato.

Non è andata a buon fine, anche a causa della mancata certificazione da parte degli organi di controllo, la nostra volontà di remunerare meglio queste figure con fondi aggiuntivi a carico dell’agenzia. E, come al solito, l’Agenzia non ha messo in campo nessun “piano B”, limitandosi a prenderne atto.

Non è bastato, evidentemente, lo sciopero del 2 aprile che ha permesso di recuperare 30 milioni di euro al nostro salario accessorio e di completare le procedure dei passaggi economici.

Qualcuno, ai piani alti della politica e dell’agenzia, ha scambiato quello che è stato un vero e proprio invito al cambiamento e all’attenzione per la macchina fiscale e il suo personale, demotivato dagli attacchi esterni e dalla totale mancanza di trasparenza interna, per un episodio destinato a restare isolato.

Ebbene, a costoro diciamo che hanno sbagliato valutazione. Non lasceremo che la sempre più marcata demotivazione, indotta da almeno un decennio di colpevole disattenzione nei confronti del personale, si trasformi in apatia e menefreghismo, come forse qualcuno auspica.

Intendiamo con ancora più forza rivendicare il nostro ruolo nel Paese e il diritto a svolgere il nostro lavoro ma anche a vederlo remunerato attraverso il pagamento in tempi accettabili del salario di produttività, la possibilità di accedere a una carriera e non a posizioni costantemente precarie, e rivendichiamo la reale partecipazione dei lavoratori alla vita degli uffici.

Visto che tutto questo continua ad esserci negato dalla politica e dall’Agenzia delle Entrate, annunciamo la ripresa della nostra vertenza con assemblee a partire da gennaio che culmineranno in una grande manifestazione nella seconda metà di gennaio a Roma e in tutti

gli uffici dell’Agenzia.

Nel frattempo, vista l’imminente scadenza degli incarichi di cui agli articoli 17 e 18 del Contratto Integrativo dell’Agenzia delle Entrate, diffidiamo codesta agenzia dal conferire deleghe di funzioni senza remunerazione poiché le figure previste dal citato CCNI sono indissolubilmente legate alle indennità elencate negli stessi articoli del citato contratto.

Allo stesso modo, invitiamo tutti gli attuali capi team, capi area e capi reparto ad aderire allo stato di agitazione proclamato dalle scriventi OO.SS. e rifiutare eventuali offerte a ricoprire incarichi privi della remunerazione connaturata alle responsabilità, assicurando loro che troveranno il sindacato a difenderli in caso di indebite pressioni da parte di dirigenti locali e regionali.

E vi annunciamo che questo è solo l’inizio…

Roma, 31 dicembre 2019

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

DOGANE E AAMS – Proclamazione stato agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali 

AL Ministro dell’Economia e delle Finanze

Dott. Roberto GUALTIERI

I Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli sono costretti a vivere la chiusura dell’anno con sconforto per il mancato riscontro, nella legge di Stabilità e nelle norme attualmente in discussione parlamentare, alle rassicurazioni ricevute, di seguito alle manifestazioni unitarie, dal Viceministro Sen. Misiani, sia per superare la gravissima carenza di personale che per recuperare risorse da destinare al salario accessorio.

Eppure i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli svolgono quotidianamente funzioni basilari per la Ue e per la sicurezza del nostro Paese. Prevengono e perseguono, nella loro qualità di ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria, tutti i fenomeni illeciti nell’ambito dei commerci internazionali di natura penale e/o amministrativa (contraffazione e sicurezza dei prodotti, irregolare circolazione della valuta, truffe sui prodotti soggetti ad accisa, controlli – per quanto concerne i giochi – connessi alla ludopatia e alle infiltrazioni criminose, sostanze stupefacenti, ecc.) che, come Ella sa, hanno grande rilievo sulle famiglie e sulle aziende italiane. E, proprio in questi giorni, sono chiamati a fronteggiare fenomeni di portata internazionale come la gestione della Brexit e la cosiddetta guerra dei dazi.

A fronte della entità e specificità delle attività doganali, l’Agenzia si trova ad operare con organici carenti – anche per quanto riguarda l’area della dirigenza – e con insufficienti risorse per il salario accessorio del personale, ridotto da anni, tanto che, ora, è a rischio addirittura il pagamento di indennità previste da leggi.

Riguardo a queste gravissime problematiche i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo la manifestazione del 23 ottobre u.s. presso il MEF, Le hanno inviato il 7 novembre u.s. una nota, unitamente al personale della Agenzia delle Entrate, per ribadire le succitate criticità, peraltro già illustrateLe nella precedente nota unitaria del 25 settembre 2019.

Ma, nonostante gli esiti dell’incontro del 12 novembre 2019 con il Viceministro Sen. Misiani, che lasciavano pensare ad una soluzione positiva, i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli debbono prendere atto che non si sono avuti riscontri di sorta a quanto richiesto e rappresentato.

A questo punto, preso atto che l’interlocuzione con l’Autorità Politica non ha trovato alcun riscontro di fatto, le OO.SS. scriventi, rappresentanti dei Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel ribadire la assoluta ed urgente necessità di un chiaro ed inequivocabile intervento in grado di restituire piena efficienza alla operatività dell’Agenzia, proclamano lo STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE per il quale comunicheranno tempestivamente modalità e tempi di effettuazione.

Roma, 31 dicembre 2019

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL-UNSA

FLP

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

Sperandini