Archivio mensile: Maggio 2020

DOGANE E AAMS – Riunione OPI del 27 maggio 2020

SETTORE DOGANE E MONOPOLI

 

RIUNIONE OPI DEL 27 MAGGIO 2020

Si è riunito nel pomeriggio odierno l’Organismo Paritetico per l’Innovazione nel corso del quale il Direttore Generale dell’Agenzia, dott. Minenna, ha esposto la sua intenzione di rivedere gli Uffici della Direzione Centrale Antifrode e Controlli. In base al piano presentato, l’attuale Ufficio Controlli verrà suddiviso in tre Uffici (Controlli Dogane, Controlli accise-energie e alcoli, Controlli giochi e tabacchi) mentre è previsto l’ accorpamento degli Uffici Intelligence e Analisi ed è stata preannunciata l’istituzione di un Ufficio gestione mezzi sequestrati.

Partendo da questa informazione la Delegazione Confsal-Unsa ha volutamente allargato il campo espositivo rappresentando il punto di vista della nostra Federazione in merito ai vari documenti finora prodotti dall’Amministrazione  che, a nostro avviso, sono l’espressione dell’intento di una macro-riorganizzazione in itinere.

Ciò a  partire dallo spostamento dei quattro Uffici normativa dalle rispettive Direzioni Centrali alla  Direzione Generale per poi passare al preannunciato accorpamento dagli attuali cinque a futuri tre Uffici nell’ambito delle Direzioni Regionali, Interregionali e Interprovinciale. E’ stato rammentato, inoltre, che nel Verbale OPI dell’incontro del 19 maggio 2020, a sola firma del Direttore Generale, venivano prospettate diverse ipotesi di cambiamento, anche sulla base della consistenza del personale assegnato, per le Direzioni Territoriali e Centrali nonché  per Porti e Aeroporti.

Nonostante la consistente portata di tali  variazioni, le stesse fino ad ora  non sono state  ritenute dall’Amministrazione parte di un processo macro-organizzativo ma semplici operazioni volte all’efficientamento delle strutture e a volte sono state definite, perfino, quali riqualificazioni nominalistiche.

Per questo motivo l’Agenzia   ha reso finora solo delle semplici informative.

Questa tesi, però, non ci convince.

Ed infatti la nostra Delegazione ha fatto presente che, invece, si ha la chiara percezione di una estesa riorganizzazione in corso condotta, fino ad ora, in forma volutamente parcellizzata. Oltretutto essa fa seguito a ben altre due precedenti riorganizzazioni (gestioni Kessler e Mineo), di cui l’ultima ancora non completata, il ché crea disorientamento e perdita di punti fermi da parte dei  Lavoratori che non ne comprendono le finalità immediate e future.

E’ stato da noi  sottolineato, inoltre, che, prima di entrare nel merito del confronto sui cambiamenti è necessario affrontare una questione di metodo che deve sottostare ad un vero e concreto confronto.

Per questo abbiamo chiesto al direttore Minenna la presentazione del progetto complessivo della riorganizzazione dell’Agenzia che intende varare, affinché il cambiamento di parti della struttura possa essere inquadrato nel cambiamento complessivo della  organizzazione  affinché se ne possano cogliere pregi e punti di caduta.

Solo a seguito della presentazione del disegno complessivo, si potrà affrontare proficuamente il confronto, con il coinvolgimento partecipativo dell’OPI così come nelle previsioni contrattuali.

Nella replica finale, il Direttore Generale Minenna,  ha specificato che per le determinazioni direttoriali emanate, ma non ancora efficaci, eventuali contributi tesi ad evidenziare, sia possibili criticità che proposte sostanziali, saranno valutate dall’Amministrazione

La nostra Federazione, nella dialettica delle parti e in spirito costruttivo, non mancherà di far pervenire all’Agenzia le proprie proposte ed osservazioni.

Si invitano, pertanto, le nostre strutture territoriali e i colleghi tutti a fare pervenire presso i nostri recapiti contributi in proposito.

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario Incontro 22 maggio 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

FIRMATO ACCORDO STRALCIO FONDO 2018 E VERBALE DI CONFRONTO SUL NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE

INIZIATA LA TRATTATIVA SUL CCNI DOGANE E MONOPOLI

In data odierna è stato sottoscritto l’Accordo stralcio del Fondo 2018.

Questo permetterà l’erogazione di:

  • una parte consistente del Premio di performance per un importo medio lordo pro capite di circa 1800/1900 €
  • delle indennità di legge (confine, centralinisti non vedenti, rischio) e degli Incarichi di Responsabilità
  • dell’indennità di metropolitana per tutti i lavoratori dell’Agenzia che risiedono nelle città metropolitane

E’ stata rimandata l’erogazione della disagiata in quanto è in corso un approfondimento contabile per l’estensione al personale anche dei Monopoli.

Abbiamo inoltre richiesto all’Amministrazione di presentare già nel prossimo incontro la proposta di accordo per corrispondere le indennità 2018 relative alle Commissioni Giochi.

Sempre oggi è terminata la fase di “confronto” relativa alla valutazione della performance individuale sia dei Dirigenti che del personale delle Aree funzionali..

Trattasi di un impianto che si basa sia sugli Obbiettivi organizzativi che sugli Obbiettivi Comportamentali a cui sono collegate delle fasce di giudizio più semplificate rispetto al precedente Sistema.

Inoltre è prevista una verifica infrannuale a mezzo di colloquio tra Valutatore e Valutato e la possibilità di riesame da parte di un secondo valutatore della valutazione assegnata qualora vi sia disaccordo tra le parti. Inoltre, in ultima istanza, è prevista la possibilità di avviare il tentativo facoltativo di conciliazione dinanzi alla Direzione Provinciale del Lavoro competente.

E’ iniziata anche la trattativa sul merito del CCNI Dogane e Monopoli iniziando il confronto sulla parte normativa.

Nel corso della riunione, inoltre, è stato comunicato che Lunedì prossimo saranno pubblicate le graduatorie definitive dei passaggi di fascia anno 2019.

Questo permetterà l’inquadramento nella nuova fascia a 2532 lavoratori con l’erogazione degli arretrati nel mese di Luglio/Agosto 2020.

Roma 22 maggio 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

DOGANE E AAMS – Verbale del 19 maggio 2020 dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione

SETTORE DOGANE E MONOPOLI

 

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 

OGGETTO: Verbale del 19 maggio 2020 dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione.

 

La scrivente Organizzazione Sindacale, preso atto del verbale di cui all’oggetto, considerato lo svolgimento della riunione in cui era stata data massima assicurazione di interlocuzione con le OO.SS.  per l’ importanza fondamentale degli argomenti in trattazione, specifica che il citato verbale non integra gli estremi  del confronto sindacale che la materia della riorganizzazione prevede ed impone ed è pertanto acquisito come informativa.

L’ Organismo Paritetico per l’Innovazione è proprio lo strumento previsto contrattualmente  per attivare relazioni aperte  con il coinvolgimento partecipativo delle OO.SS. su progetti di organizzazione e innovazione, all’interno del quale dovranno essere approfonditi i temi trattati nella informativa del 19 maggio u.s..

Nel merito, poi, si sottolinea che i “due marginali provvedimenti di razionalizzazione di alcune funzioni in fieri……”, contrariamente a quanto viene asserito nel verbale in commento, rientrano in pieno fra le competenze dell’OPI in quanto comportanti, almeno uno dei due,  una  estesa e profonda ristrutturazione delle Direzioni Territoriali già interessate dalla riorganizzazione del 1° maggio 2019, definita negli atti della stessa Agenzia come sperimentale per la durata di diciotto mesi.

In ordine agli altri aspetti definiti ”meritevoli di approfondimento”, nel più volte citato verbale, si resta in attesa di ricevere un documento programmatico di sintesi sul quale sviluppare il seguito del confronto.   

Si chiede, conseguentemente, di non dare corso all’annunciata emanazione delle Determinazioni Direttoriali ed avviare, anche in tempi brevi, una sessione di approfondimento e confronto in seno all’OPI.

 

Distinti saluti

Roma, 20 maggio 2020

 

 

                                                                                                       Il Responsabile Nazionale del Settore ADM

                                                                                                                               Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Notiziario incontro del 18 maggio 2020

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Dogane e Monopoli

 

I Lavoratori ADM, la “fase 2” e le solitarie fughe in avanti di riorganizzazione dell’ADM

 

Ieri, 18 maggio 2020, la nostra Organizzazione sindacale ha partecipato in video conferenza ad un incontro sindacale con l’Amministrazione incentrato sulla “fase 2” di questo periodo COVID-19.

Come è noto, lo scenario economico italiano rende necessaria una condivisa ripartenza delle attività produttive e di espletamento di molti servizi e pertanto il Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, che già pro-quota era rimasto sul proprio posto di lavoro, è ora chiamato, come per altre amministrazioni pubbliche, alla graduale ripresa delle attività in ufficio.

Dopo una serrata discussione con il Direttore Centrale del Personale, è stata raggiunta una intesa con la quale si prevede l’attivazione dei relativi confronti a livello territoriale tra Direzione Interregionali/Regionali e Provinciale e i nostri Rappresentanti Regionali/Provinciali, con la previsione di un rientro dei Lavoratori “in presenza”  in un “limite medio giornaliero del 45% della consistenza degli uffici” e garantendo la necessaria rotazione.

Quello che la nostra organizzazione ha voluto fosse   specificato in più punti dell’accordo, è che il necessitato rientro di quote del Personale va effettuato previa verifica della certezza   del  perseguimento e mantenimento quotidiano di tutti i requisiti per la salvaguardia della salute del Personale; per altro, tali condizioni dovranno essere maggiormente garantite proprio per una possibile maggiore esposizione dei Colleghi considerato l’incremento delle compresenze in ufficio. A livello di ogni posto di lavoro, pertanto, bisognerà garantire tutti gli interventi affinché i Lavoratori siano costantemente protetti tramite le apposite e inderogabili misure.

È stata, poi, prevista una “indennità di rischio” a chi dal 9 marzo ha svolto e continuerà a svolgere attività servizio esterno, di controllo merci e di front office. Ha trovato soluzione anche l’aspettativa dei Colleghi in merito al “buono pasto” in costanza di smartworking previa apposita attestazione di effettuazione dell’orario previsto nelle rispettive giornate.

Nell’ambito della discussione, la nostra Delegazione ha evidenziato un riscontro di “fughe in avanti” da parte dell’Agenzia che continua a mettere i Dipendenti e le OO.SS. di fronte a fatti compiuti senza i previsti confronti sindacali. A riprova ulteriore è stata citata la determinazione direttoriale del 17 maggio 2020 prot. 145763/RU in cui è prevista la concentrazione, nella Direzione Generale, di attività inerenti alla predisposizione di atti normativi finora di competenza delle rispettive Direzioni Centrali.

È stata sottolineata dalla nostra Delegazione anche la “sorpresa” di leggere nel relativo documento che erano “state informate le organizzazioni sindacali”, informativa di cui non si ha invece riscontro alcuno. È stato quindi ricordato che in merito alla riorganizzazione dell’Agenzia, ancora in itinere, è previsto il ricorso anche all’Organismo Paritetico per l’innovazione di cui all’articolo 6 del CCNL/FCT.

Tali solitarie fughe avanti, e si ripete senza alcun confronto con le OO.SS., hanno trovato purtroppo conferma, con nostro ulteriore rammarico, nella serata della stessa giornata di ieri quando abbiamo conosciuto il provvedimento a firma del Direttore Centrale del Personale, prot. 147691/RU del 18 maggio 2020, avente ad oggetto il “riordino degli assetti organizzativi” che, iniziando dalla Direzione interregionale per il Veneto e il Friuli V.G., prevede l’accorpamento degli attuali uffici interregionali nei seguenti Ufficio di Linea, Ufficio Antifrode e controlli e Ufficio di Supporto, con il taglio, pertanto, di due strutture sulle attuali cinque. Un cambiamento a 360 gradi per il quale il Sindacato è stato “ignorato” nonostante le gravi ricadute sul personale non dirigenziale e dirigenziale. Oltre a non condividere il merito, si sottolinea il metodo che non va, chiaramente, nel senso di seguire corrette relazioni sindacali.

Si ricorda che la riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli costituisce un “calvario” iniziato con l’accorpamento di alcune regioni, che rappresenta tuttora un grave vulnus per la loro funzionalità, proseguito con la “riforma” Kessler che poi non ha visto l’effettuazione e la “riforma incompiuta” di Mineo che è tuttora in itinere.

Si sottolinea, inoltre, che la nostra Organizzazione, non molto tempo fa nel corso di una videoconferenza, aveva chiesto al Direttore Generale Minenna cosa intendesse fare in merito alla riorganizzazione e la risposta fu di aver necessità di ulteriore tempo: a quanto pare oggi il tempo è scaduto ma con decisioni autonome e senza confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori.

In data odierna, sia per la Determinazione Direttoriale che per il provvedimento a firma del Direttore Centrale del Personale, è stata richiesta dalla nostra Organizzazione Sindacale l’immediata riattivazione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione e la sospensione dei precitati atti.

Si informano, infine, i Colleghi che per venerdì 22 maggio prossimo è previsto un incontro sindacale per la discussione sul Contratto Integrativo, una intesa stralcio sul Fondo 2018 e il nuovo sistema di misurazione della performance.

Roma, 19 maggio 2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA

Salvatore VELTRI E Cesare EREMITA

DOGANE e AAMS – Urgente riattivazione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Dogane e Monopoli

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 

OGGETTO: urgente riattivazione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione.

 

In merito alla Determinazione Direttoriale del 17 maggio prot. 145763/RU e alla nota della Direzione Centrale del Personale prot. 147691/RU del 18 maggio 2020,

  • ritenuto che tali atti impattano fortemente sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ancora in itinere,

si richiede

l’immediata  riattivazione dell’ Organismo Paritetico per l’innovazione di cui al CCNL/Funzioni Centrali del 12 febbraio 2018 al fine di  riprendere il confronto sugli assetti organizzativi dell’Agenzia.

Nel frattempo si chiede la sospensione degli atti in premessa, sottolineando fin da subito che, in base alla normativa vigente, la soppressione tout court di posizioni dirigenziali comporta, senza possibilità di recupero, la diminuzione del fabbisogno di personale dirigenziale. Si sottolinea, inoltre, che ogni evento riorganizzativo di un ufficio dirigenziale fa venire meno automaticamente le sottostanti figure organizzative (eventuali POER, P.O. e IDR).

Distinti saluti.

Roma, 19 maggio 2020

 

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e AAMS

Salvatore VELTRI

ENTRATE – UNITARIO 18.05.2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Le OO.SS. hanno diritto di esprimere le proprie posizioni e l’Agenzia ha il dovere di ascoltarle: questa è l’attività negoziale!

 

Non immaginavamo che su un delicato tema come quello dell’emergenza “coronavirus” e la tutela dei lavoratori, potessimo arrivare al punto in cui il Direttore del Personale chiudesse “malamente” l’incontro odierno perché i rappresentanti dei lavoratori non hanno condiviso la posizione negoziale dell’Agenzia.

Fin dall’apertura dell’incontro, le OO.SS. hanno espresso dubbi sull’opportunità che vi fosse un diretto coinvolgimento dei colleghi in merito alla delicatissima questione della misurazione della temperatura.

E quanto sopra indipendentemente da deliberazioni di organi istituzionali competenti in materia sanitaria, visto e considerato che già in occasione della seduta che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo del 30 aprile scorso, le OO.SS. avevano prospettato la possibilità, in ragione dell’evoluzione epidemica in corso soprattutto in alcune aree del Paese, di prevedere obbligatoriamente la misura in discussione.

Visto il percorso che dovremo affrontare nei prossimi mesi, non affatto breve, tutti i cittadini di questo Paese, così come nel resto del mondo, sono chiamati a adottare gli opportuni accorgimenti individuali che permettano la convivenza con il “virus” ed il relativo abbattimento del tasso di contagio.

Un conto è chiedere responsabili comportamenti individuali e collettivi su tutti i fronti e quindi anche sul versante lavorativo, altra cosa è, invece, costringere i lavoratori a svolgere stabilmente compiti e mansioni, con le conseguenti responsabilità, non contrattualmente previsti e che, per la loro assiduità e continuità, comporterebbe anche maggiori rientri e rotazioni del personale sottraendolo, di fatto, alle ordinarie attività istituzionali.

In ragione di ciò, le OO.SS. hanno espresso perplessità sul fatto che su questo delicato tema vi potesse essere il coinvolgimento di colleghi, anche solo in termini volontari, che contribuiscano alla gestione del “rischio” biologico in esame attraverso la misurazione, in ingresso degli uffici, della temperatura ai lavoratori, all’utenza, ai fornitori e alle ditte di servizi esterne (es: pulizie) nonché della gestione dell’eventuale casistica relativa all’isolamento, alla segnalazione all’autorità sanitaria, ecc. del soggetto a cui fosse rilevata temperatura superiore ai 37,5°.

Quindi, rispetto all’idea dell’Agenzia delle Entrate, innescata specificatamente dalla trattazione della problematica a livello Lombardia, e rispetto ad un accordo sottoscritto da tutte le sigle che, oltretutto, ha lasciato uno specifico spazio per la trattazione in sede territoriale in quanto questioni espressione di una “particolarità” locale, riteniamo che l’Amministrazione debba fare proprie le istanze delle OO.SS. al tavolo odierno affinché vengano fatti opportuni “investimenti” (tali li consideriamo) per i prossimi anni a tutela della salute e dell’integrità fisica di tutti i colleghi e dei contribuenti.

Se dobbiamo integrare l’accordo nazionale del 30 aprile scorso, questo deve andare nella direzione di prevedere che tutti gli Uffici dell’intero territorio nazionale siano dotati di strumentazione idonea a rilevare la temperatura dei colleghi che accedono in ufficio nonché di tutti i cittadini fruitori dei servizi, approntando, altresì appositi protocolli in linea con le previsioni sanitarie, attraverso la più coerente gestione dei check-point, delle obbligatorie aree di isolamento e quant’altro senza che tutto ciò sia svolto dai colleghi dell’Agenzia delle Entrate.

Non riteniamo che gli addetti al primo intervento, i Responsabili per il Servizio Prevenzione ovvero i “delegati” del Datore di Lavoro, siano preparati alla gestione di questo rischio; oltretutto ciò non può diventare stabilmente il loro compito principale.

L’abbattimento del rischio passa, a nostro parere, attraverso l’automazione delle procedure di rilevazione della temperatura, le modalità automatiche di accesso agli uffici ed ai front office dopo il controllo medesimo, nonché la gestione efficiente e razionale delle situazioni di rischio.

Ci saremmo aspettati la massima capacità di ascolto della Direzione ed invece, in ragione di una diversa posizione, la stessa Direzione ha, inopinatamente, chiuso l’incontro lasciando “esterrefatti” i rappresentanti sindacali, anche in presenza di altri argomenti all’ordine del giorno.

Riteniamo che si sia trattato di un mero “scivolone”, perché le OO.SS. hanno diritto di esporre le proprie posizioni e l’Agenzia ha il dovere di tenerne conto, tutto quanto espressione di un reale e concreto, se necessario, percorso negoziale.

In caso contrario dovremmo preoccuparci…con tutte le relative valutazioni e conseguenze.

Roma, 18 maggio 2020

 

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

Confsal UNSA

Flp

Confintesa

Gamberini

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

Ratti

ENTRATE – Nuovamente le POER! – Una riflessione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE

NUOVAMENTE LE POER !

UNA RIFLESSIONE DEL COORDINATORE NAZIONALE

Avevamo appena sistemato la questione delle POER, con tutte le difficoltà che si erano manifestate e le criticità che avevamo rilevato, il famoso “percorso di guerra” che come UNSA evidenziavamo, essendo stati, tra l’altro, facili profeti (tassi diversi di difficoltà nelle prove scritte, rilevazione che nell’ambito dei servizi catastali forse non si sarebbero coperte tutte le posizioni definite, forti difficoltà nel percorso dell’area controllo, con un numero basso di partecipanti all’orale, per non parlare delle prove orali e via di seguito), che “tocca” riprendere il discorso.

Già in occasione di quella nota, “il percorso di guerra”, inviata al Direttore Maggiore, avevamo previsto che saremmo arrivati ad avere delle “vacanze” nelle posizioni di elevata responsabilità, così è stato per il settore tecnico-catastale, mentre attendevamo le decisioni della Consulta, pur ritenendo importante e qualificata (sul piano politicosindacale) la presenza di queste figure nel modello organizzativo dell’Agenzia delle Entrate, e questo anche con riferimento alle attuali posizioni organizzative di natura contrattuale, ritenute in prima battuta “sperimentali” (per intenderci gli ex artt. 17 e 18 CCNI, di cui al vecchio (sic!) CCNL – Agenzie Fiscali).

In questa direzione ci siamo espressi a tutti i livelli, anche all’interno della nostra organizzazione sindacale.

In merito al ricorso giurisdizionale i tempi sono oramai maturi, preso atto che dopo l’Udienza pubblica della Corte Costituzionale, nella quale l’Avvocatura dello Stato ed i legali della controparte hanno espresso le loro ragioni, la stessa Consulta ha deciso di “audire” due esperti in materia di organizzazione del lavoro e di pubblica amministrazione, il prof. Elio Borgonovi ed il dott. Vieri Ceriani, prima di emanare la sentenza.

L’emergenza sanitaria ha bloccato per alcuni mesi i lavori, ma il 27 maggio prossimo i due esperti presenteranno le loro memorie tecniche ed a quel punto i giudici della massima Corte avranno tutti gli elementi per decidere.

Questa considerazione per evidenziare che si poteva lasciare da parte, per il momento, il tema, attendendo le determinazioni giurisdizionali ovvero provare a trovare specifica soluzione al problema creatosi nel settore catastale procedendo, altresì, a continuare a scorrere le graduatorie in essere per le posizioni “vacanti”, dando in tal modo soddisfazione ai colleghi che hanno partecipato alla procedura terminata meno di un anno fa. In fin dei conti si tratta di “occupare” meno di cinquanta posizioni vacanti (n. 22 per i servizi tecnici catastali) ovvero meno del 3% delle complessive posizioni definite dall’attuale modello organizzativo.

Le regole non sono le “tavole di Mosè” e possono essere, ponderatamente, migliorate, nella consapevolezza che nessun tipo di procedura è esente da critiche e difficoltà 2 operative, ma è vero anche che “trasparenza” ed elementi di “oggettività” dovrebbero essere i cardini di delicate operazioni di qualificazione, nell’ambito di un processo di sviluppo professionale che dovrebbe coinvolgere tutti i colleghi in servizio.

Nel frattempo la nostra Federazione CONFSAL – UNSA, in sede ARAN, prima dell’emergenza sanitaria, ha formalmente prospettato/presentato la proposta in materia di nuovo ordinamento professionale ovvero la creazione di una AREA QUADRI contrattualizzata, portando avanti il lavoro rispetto alla nostra posizione (quella del Coordinamento) riportata al tavolo negoziale, oramai da anni, ogni qual volta si è parlato di Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità, nonché di osizioni Organizzative di natura contrattuale.

Anche in quest’ultima occasione, con l’Agenzia che ha tenuto ad illustrare alle OO.SS. le “Linee guida del percorso di selezione per il conferimento deli incarichi, di cui all’art. 1, comma 93, della legge 205/2017”, bozza di linee guida oramai patrimonio informativo di tutti i colleghi, nonostante che il “confronto-ascolto” non sia terminato, la delegazione CONFSAL – UNSA non ha potuto che evidenziare come non sembra opportuno e ragionevole discettare di modalità e criteri per l’accesso dei colleghi a queste qualificate posizioni ad ogni piè sospinto, tra l’altro in un contesto privo di qualsivoglia capacità contrattuale, visto il portato della legge istitutiva.

Tutto questo rafforza la nostra convinzione circa la oggettiva necessità di “delineare” una “Area Quadri contrattualizzata”, dove al riconoscimento di un preciso “status” giuridico dei colleghi, faccia da contraltare una cornice di regole in grado di delineare percorsi, criteri di accesso, titoli, livelli di responsabilità con relative retribuzioni e puntuali diritti/obblighi nel rapporto di lavoro.

Non vediamo altra strada e sinceramente ci auguriamo che la Corte Costituzionale “spinga” in questa direzione. Quanto sopra, senza alcuna vena polemica o idea di contrastare qualcuno, ma solo in assoluto spirito costruttivo, nella considerazione che se queste figure (tutte le posizioni organizzative) sono ritenute fondamentali per l’organizzazione dell’Agenzia, e come CONFSAL – UNSA riteniamo che lo siano, allora è necessario far fare alle figure medesime il “salto di qualità” ovvero creare (in ambito di contratto di primo livello) un’Area Quadri e demandare alla contrattazione integrativa regole di specificazione.

Solo in questo modo si chiuderebbe una volta per sempre la “querelle” che, partita dal tema della “dirigenza domestica”, coinvolge l’Amministrazione in sede giudiziaria ogni qual volta tutte tenta di dare/avere un supporto normativo-regolamentare ad un modello organizzativo in grado di spingere verso un’autonomia che supporti una azione moderna, efficace ed economica a beneficio della collettività.

Proprio per questi diversi temi, nel solco delle raccomandazione e degli indirizzi di OCSE e FMI, che riconoscono la necessità e l’urgenza di un rafforzamento della complessiva autonomia delle Agenzie Fiscali, oggi sostanzialmente limitata da una normazione eterogena che, nel concreto, ha disconosciuto gli elementi caratterizzanti il modello delle Agenzie Fiscali, non solo con riferimento alle diverse figure professionali ma anche per il sentito tema del salario accessorio, si veda al riguardo la famigerata questione dei “tetti” di spesa, ed altre delicate questioni, era stata avviata da tutte le sigle sindacali la “Vertenza Fisco” che l’emergenza sanitaria ha bloccato e che riguarda non solo aspetti di ordine prettamente economico ma anche di “sistema”.

Non viviamo fuori dal mondo e comprendiamo le drammatiche attuali esigenze della collettività, ma riteniamo che dopo la pandemia possa essere stato raggiunto il punto di non ritorno del vecchio modello di amministrazione pubblica in generale (ed in questi giorni ne abbiamo visto innumerevoli aspetti), permettendo all’Amministrazione Finanziaria, nell’ambito di un più che necessario nuovo sistema di Politica Fiscale, di esprimere al meglio le potenzialità di un modello, quello delle Agenzie Fiscali, che va rivisto, rafforzato, migliorato a beneficio della collettività, attraverso la più ampia valorizzazione delle risorse umane.

Una nuova linea di indirizzo, per modernizzare il nostro Paese dopo questa grande tragedia collettiva, facendolo uscire dalla “secca” della scarsa crescita e dalle regole “impeditive” di stampo bizantino, utilizzando la nuova Amministrazione Pubblica, e quella Finanziaria in particolare, quale vero strumento di supporto al Sistema Paese.

Un grande progetto per la rinascita dell’Italia.

Il Coordinatore Nazionale

Valentino Sempreboni

Con la collaborazione di tutti i colleghi che, ai diversi livelli, hanno contribuito e contribuiscono a mantenere alta l’attenzione e la difesa dei diritti e delle aspettative di tutti i lavoratori delle Agenzie Fiscali, anche in questo doloroso momento.

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 7 maggio 2020 – POER e Salario accessorio 2018

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

P.O.E.R. E SALARIO ACCESSORIO 2018: ANCORA NON C’È ACCORDO
Troppa la distanza sulle procedure di selezione P.O.E.R. e tanti i nodi da sciogliere sui vincoli esterni che riguardano il salario accessorio 2018

Nel corso della giornata del 7 maggio u.s., si è svolta una nuova impegnativa riunione avente quale ordine del giorno la richiesta dell’Agenzia di introdurre nuovi criteri di selezione delle POER e la definizione dei criteri di riparto del FPSRUP 2018. In merito al primo punto l’Agenzia sembra fermamente decisa ad abbandonare le recenti graduatorie attraverso le quali ha assegnato, dal giugno 2019, le circa 1.500 Posizioni di Elevata Responsabilità e con esse anche il sistema di selezione, adottato dal precedente vertice dell’Agenzia, che si è basato, prevalentemente, su un esame selettivo scritto e una prova orale. Significativamente, nel corso della riunione, l’Agenzia ha così illustrato “le linee guida” su cui baserebbe la nuova procedura che, pur declamata come quella che raccomandano OCSE, FMI e altri, a noi sa di vecchia selezione arbitraria tipo quella con la quale nel medioevo il re nominava i cavalieri mediante imposizione della sua spada sulla spalla destra del designato. Ancor prima di entrare nell’eventuale valutazione di merito del sistema di selezione prospettato e/o sperticarsi in confronti sul quale fosse il migliore da adottare, ecc., il fronte sindacale unitariamente ha contestato la logica deleteria che porta la nostra amministrazione a cambiare continuamente “le regole” del gioco. È inaccettabile che nel giro di poco più di un anno e mezzo si sia passati dal prevedere una selezione basata su “curriculum ed esame orale” (agosto del 2018), alla “prova scritta e orale” – introdotta dal successivo vertice dell’Agenzia – con cui si è attuata concretamente la selezione ed approvate le graduatorie attualmente in essere e, adesso, l’Agenzia (e l’attuale vertice) prospetta nuovamente un significativo cambio delle regole del gioco. Di tutta evidenza sono le condivisibili e naturali perplessità (per usare un eufemismo) di tutte le lavoratrici e dei lavoratori che ci sono pervenute in queste ore. Per non parlare dei colleghi idonei, tutt’oggi in graduatoria, e delle loro aspettative che andrebbero disattese. Sul tutto, regna il disappunto, fortemente rappresentato dalle Scriventi già in sede di riunione, per il fatto di essere stati chiamati a cambiare le regole in corsa senza prima definire nemmeno l’orizzonte temporale di quelle varate nemmeno un anno fa. Purtroppo, così non è stato e non sembra ancora che lo sarà, dimostrando in primis che su questa materia, non essendo oggetto di contrattazione, l’unilateralità delle decisioni hanno portato a soluzioni divisive tra i lavoratori e non sempre nella piena trasparenza. Tuttavia, le criticità rilevate hanno indotto le parti a rinviare il tema a una prossima riunione al fine di trovare anche possibili soluzioni più ragionevoli.
Con riferimento all’altro importante tema all’o.d.g., relativo ai criteri di liquidazione del FPSRUP 2018 abbiamo iniziato ad affrontare le molteplici novità (non necessariamente negative) che impatterebbero sulla definizione dell’accordo. Sono “novità”, se così si può dire rispetto ad una annualità pregressa, che riguardano l’oggettiva organizzazione dei nostri uffici rispetto la piena unificazione tra Area Entrate e Area Territorio; alcune previsioni contrattuali introdotte proprio nel 2018 con il CCNL Funzioni Centrali e, non da ultimo, alcune previsioni normative relative alla produttività da declinare meglio nelle previsioni dell’accordo. In questo senso siamo al lavoro in piena sinergia con l’Agenzia affinché tali esigenze siano rese coerenti con l’impostazione tradizionale dei nostri accordi sul salario accessorio e quanto prima sarà fissata una nuova riunione.

Roma, 8 maggio 2020

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

ENTRATE – Notiziario incontro del 4 maggio 2020

AGENZIA DELLE ENTRATE

FIRMATO UN FONDAMENTALE ACCORDO SULLA SICUREZZA E PREVENZIONE COVID-19, FIRMATI ACCORDI SU DESTINAZIONE SALARIO ACCESSORIO 2018, ANTICIPO FRONT OFFICE 2019 E STABILIZZAZIONE DISTACCHI

La settimana appena trascorsa è stata molto intensa dal punto di vista sindacale ed ha portato alla definizione di una serie di accordi.

Di grande rilevanza l’Accordo ex art. 7 c. 6 CCNL – Funzioni Centrali, con il quale si conferma lo “smart working” come modalità ordinaria di lavoro e si lascia invariata l’organizzazione degli uffici anche rispetto alla “Fase 2” che non coinvolge, per il momento, l’Agenzia delle Entrate.

Il medesimo accordo disciplina i comportamenti da tenersi negli uffici per i pochi colleghi che continueranno a fornire di presenza i servizi indifferibili oltre che per utenti e fornitori; infine sono attivate contrattazioni locali per raggiungere accordi in linea con quello nazionale. Di seguito, nel dettaglio, passiamo in rassegna i diversi argomenti.

ACCORDO SICUREZZA COVID 19

Il giorno 30 aprile tra le Segreterie Nazionali delle OO.SS. e la Direzione Centrale del Personale AE è stato siglato l’Accordo che andrà a regolamentare  i comportamenti da tenersi in ufficio da parte dei lavoratori e dell’utenza. Dopo aver consentito che la Parte Pubblica gestisse i primi due mesi di emergenza con atti unilaterali, considerata superata questa prima fase, abbiamo chiesto che la materia della sicurezza tornasse nel perimetro contrattuale che è quello ordinario.

Dopo giorni di intenso lavoro, durante i quali l’UNSA ha fornito importanti contributi di idee e di proposte confluite nel testo finale, le Parti hanno condiviso di emanare un Documento che fungerà da Linee Guida per tutti i Datori di Lavoro dell’Agenzia.

L’Accordo sottolinea, in primo luogo, che la cosiddetta “Fase 2” non apporterà modifiche all’Organizzazione del lavoro dell’Agenzia Entrate; pertanto le modalità ordinarie resteranno quelle dello “smart working”, pur continuando ad assicurare pochi servizi di presenza per ridottissime attività. Per lo svolgimento di questi ultimi servizi, da oggi, occorrerà attenersi ai 19 punti dell’accordo che costituiranno, altresì, un importante riferimento per i tavoli di contrattazione periferica. E’ stabilito, infatti, che in ogni sede di contrattazione decentrata venga avviata la contrattazione sulle misure concernenti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro al fine di giungere ad accordi che siano in linea con le previsioni dell’Accordo Nazionale, pur valorizzando le specificità del territorio anche in ordine alla maggiore o minore gravità del fenomeno.

ACCORDO SU CRITERI DI DESTINAZIONE FONDI SALARIO ACCESSORIO PER IL 2018

Il giorno 29 aprile le OO.SS. e la Parte Pubblica hanno sottoscritto l’accordo sui criteri di destinazione delle risorse assegnate dal D. Lgs. n. 157/2015 e l’accordo sui criteri di destinazione della quota incentivante prevista dal Decreto MEF 09/12/2019.

Le due voci rispettivamente pari a 157.155.298,05 e € 81.837.433,00 formano il monte complessivo lordo da cui deriverà “la quota disponibile” su cui si aprirà la discussione per l’attribuzione del Salario Accessorio per l’anno 2018.

PROTOCOLLO D’INTESA INCENTIVAZIONE PERSONALE FRONT OFFICE 2019

Sempre il giorno 29 aprile è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra le Parti che prevede l’erogazione di un anticipo della remunerazione accessoria da assegnare a quanti svolgono attività di Assistenza ed Informazione gestendo direttamente il rapporto con l’utenza (front office).

Tale anticipo viene quantificato in un’aliquota pari al 60% dell’importo complessivo annuo calcolato sul monte storico erogato negli esercizi precedenti.

STABILIZZAZIONE DELLE POSIZIONI DI DISTACCO

I rappresentanti di Parte Pubblica e quelli delle OO.SS. hanno convenuto, altresì, di procedere alla stabilizzazione del personale dipendente attualmente in distacco in una sede di lavoro situata in una regione diversa da quella di appartenenza.

I distacchi interessati dall’accordo sono quelli che hanno una decorrenza iniziale antecedente al 2 aprile 2017.

ACCONTO FUA 2019

Con il cedolino di maggio verrà percepito dai colleghi  l’acconto fua 2019 (riguardante quota parte della cosiddetta “produttività collettiva”), come già precedentemente comunicato, anche questo in ragione di uno degli accordi firmati nelle scorse settimane.

Come CONFSAL – UNSA esprimiamo soddisfazione per i risultati raggiunti in questa impegnativa “tornata” di contrattazione e registriamo una favorevole predisposizione della Parte Pubblica alla ricerca di un’ampia condivisione con le  Parti Sociali per la definizione delle diverse questioni.

Auspichiamo, pertanto, di poter procedere quanto prima con la trattazione degli ulteriori argomenti sul “tavolo”.

 

LA DELEGAZIONE TRATTANTE

Valentino Sempreboni

Gennaro Vitiello

Giuseppe Sorrentino

ENTRATE – Dopo l’accordo sugli articoli 18, firmate altri 5 importanti intese – Comunicato unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE SI TORNA A FIRMARE ACCORDI

Dopo l’accordo sugli articoli 18, firmate altri 5 importanti intese

Nel corso di due giorni di videoconferenza – quasi ininterrotti – abbiamo firmato con l’Agenzia delle entrate ben cinque accordi molto importanti, che recepiscono in massima parte le richieste sindacali contenute nella dichiarazione congiunta allegata all’accordo del 20 aprile 2020 sugli articoli 18.

Il giorno 29 sono state firmate le ripartizioni tra personale dirigenziale e lavoratori del comparto della quota incentivante 2018 e dell’incentivo previsto per il 2018 ai sensi dell’articolo 1, comma 7, del Decreto Legislativo 157/2015 (già articolo 3, comma 165 Legge 350/2003). Questi due accordi sono molto importanti in quanto confermano le somme previste per gli anni precedenti e sono propedeutici alla contrattazione – che si svolgerà nei prossimi giorni – che dovrà portare materialmente il salario accessorio 2018 nelle tasche di tutti i lavoratori dell’Agenzia.

A seguire sono stati siglati gli accordi per l’incentivazione del personale che presta servizio presso i front-office per l’anno 2019 e la stabilizzazione del personale distaccato prima del 2 aprile 2017 in una regione diversa da quella di organica appartenenza. Mentre per quest’ultimo accordo si tratta della conferma di una prassi che si svolge ogni anno, per l’acconto dell’indennità di front-office è la risposta alle richieste sindacali, rimaste inascoltate per oltre un anno.

Infine, il giorno 30 abbiamo firmato l’intesa forse più importante, quella per la definizione delle misure di prevenzione e sicurezza dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19. È stato un accordo fortemente voluto sia dalla parte sindacale che dalla parte pubblica e risponde all’esigenza di coniugare le diverse condizioni territoriali con la fissazione di standard di sicurezza molto alti per tutto il personale dell’Agenzia.

Nei 19 punti dell’accordo, oltre a confermare lo smart working come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, vengono fissati una serie di obblighi per l’Agenzia che non si fermano alla fornitura giornaliera dei dispositivi di protezione individuali, ma si individuano altre e migliori forme di tutela, soprattutto per il personale a contatto con il pubblico.

È altresì importante aver previsto un tavolo permanente di confronto a livello nazionale e confronti obbligatori sia regionali che di singolo posto di lavoro. In questi mesi, infatti, accanto a esperienze sicuramente positive in molte regioni, abbiamo trovato anche direttori regionali assolutamente refrattari al confronto in una materia fondamentale come quella della sicurezza dei lavoratori e dell’utenza. Il segnale che giunge da quest’accordo – imprescindibile per noi e per tutti i lavoratori – a tutta l’Agenzia delle Entrate è il seguente: sulle questioni che riguardano la tutela e il benessere delle persone l’Agenzia non procede unilateralmente ma confrontandosi con il sindacato a tutti i livelli.
Speriamo che tutti capiscano il messaggio in modo chiaro e forte.

Roma, 3 maggio 2020

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

DOGANE e AAMS – Relazioni sindacali e problematiche in evidenza – Nota del Coordinatore Nazionale al Direttore Generale

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Dogane e Monopoli

Al Direttore Generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Marcello Minenna

A tutti i Lavoratori ADM

 

Oggetto: relazioni sindacali e problematiche in evidenza presso l’ Agenzia Dogane e Monopoli.

 

Egregio Prof. Minenna,

alla scrivente Federazione Confsal-Unsa/Coordinamento Agenzie Fiscali sono state evidenziate diverse situazioni in essere presso Codesta Agenzia, sulle quali mi corre l’obbligo richiamare la Sua attenzione al fine di stimolare un confronto costruttivo.

Premetto che non depone a favore di corrette relazioni sindacali il firmare un “verbale di confronto”, che in data 24 aprile 2020 convergeva su determinate considerazioni in merito allo smart working, e poi venire a conoscenza della pubblicazione di una Sua direttiva (LIUA prot. 126902RU del 27 aprile 2020) in cui si smentisce parzialmente il senso di quanto sottoscritto, giungendo, peraltro, ad affermare che il preventivo confronto con il Sindacato sia avvenuto benché non richiesto dalla normativa emergenziale.

Lo stupore, mi sia consentito, è evidente. Non risulta, infatti, che la normativa emergenziale abbia fatto venire meno le norme e le prerogative legate al confronto sindacale.

La precitata LIUA afferma, nel merito, che sarebbe nato uno smart working “ibrido” e ciò darebbe al datore di lavoro particolari poteri di controllo. Anche tale visione non è riscontrabile nella normativa emergenziale, così come si osserva che nel verbale di confronto si citavano “controlli di processo” certamente non espletabili per il tramite di telefonate dirette al personale. Si rammenta, in proposito, che anche per la “deviazione di chiamata” si parlava di preventiva disponibilità dei Lavoratori.

Appare, quindi, che i previsti “controlli centralizzati” tradiscano, oltre che una inopportuna pretermissione delle funzioni precipue delle Poer e dei Dirigenti preposti all’organizzazione e al controllo dell’operatività degli Uffici, un intendimento “punitivo” dei Lavoratori.

Chi scrive ritiene, per contro, che qualora risultino inadempienze circa le prestazioni di lavoro rese in smart working, ci si debba riferire alle modalità normativamente e contrattualmente previste per accertarle ed eventualmente contestarle.

Si rileva, comunque, che la problematica sopra esposta è una delle tante che all’attualità vengono vissute e rilevate dai Colleghi dell’Agenzia e per le quali il Sindacato ha manifestato il proprio dissenso, senza ricevere particolare attenzione, nonostante la formalizzazione delle intrinseche ragioni esposte.

Si ricordino, ad esempio, il Protocollo di intesa con la GDF, la nota 106908/RU dell’ 8 aprile 2020 in merito alle “attività extraistituzionali dei Dipendenti dell’Agenzia”. A questi atti, si aggiungono anche provvedimenti che appaiono fortemente impattanti o critici: ci si riferisce alla LIUA prot. n.125511/RU del 23 aprile 2020 sui rapporti con l’Autorità Giudiziaria, e ad altre note che intervengono in ambito di nomine

di posizioni dirigenziali di vertice in maniera del tutto “creativa”, in assenza, peraltro, del Comitato di Gestione.

Per il Protocollo di intesa con la GDF Le era stata inviata una nota unitaria in data 3 marzo 2020 in cui si evidenziavano i possibili effetti “ distorsivi” derivanti dalla sua applicazione e si chiedeva un apposito incontro: in proposito non è stata neanche ricevuta una risposta scritta.

Altra richiesta di questo Coordinamento, avanzata unitamente ad altre sigle (23.04.2020) senza alcun riscontro, riguarda la nota prot. 106908/RU del 08 aprile 2020 in merito alle “Attività extraistituzionali dei dipendenti dell’Agenzia”. In tale scritto si percepisce una possibile lesione al diritto di “libera espressione” del Personale e, nel suo ambito, del diritto di critica. In esso, infatti, si evidenziano solo possibili sanzioni senza descrivere il perimetro entro cui il diritto costituzionale di potersi esprimere andrebbe esercitato, anche nell’ambito dei nuovi mezzi di comunicazione, né vengono citate le particolari posizioni che rivestono le RSU, i dirigenti sindacali e i membri dei comitati paritetici.

Altro caso, che ha generato nei Colleghi molte perplessità, riguarda quanto riportato dalla citata LIUA sui rapporti con l’Autorità Giudiziaria in merito alle notizie di reato che dovrebbero avere un preventivo percorso “amministrativo” anziché uno diretto con l’Autorità Giudiziaria come lascerebbe intendere il codice di procedura penale per le attività dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria e il Pubblico Ministero. Molti Colleghi ci hanno espresso in merito, non solo notevoli perplessità, ma soprattutto i timori di un esatto espletamento dell’attività di polizia giudiziaria che, come è noto, interseca rapporti con altre forze di polizia e soprattutto soggiace ai compiti di direzione delle Procure.

Nell’ambito, poi, della riorganizzazione dell’Agenzia, benché essa ne abbia subito diverse e l’ultima sia ancora in itinere, si assiste, per quanto concerne il vertice, a considerevoli cambiamenti e attribuzioni di incarichi in mancanza del Comitato di Gestione e in una fase emergenziale come quella attuale. Su questo punto, atteso che buona parte dei 18 mesi previsti per l’integrazione UD/UM è già trascorsa e, sebbene l’avvicendamento del vertice sia recente, si rende necessario attuare la fase di confronto con le OO.SS. in tempi ragionevoli.

A parere di chi scrive non si può sopperire alla grave mancanza di dirigenti nell’Agenzia ricorrendo unicamente a cumuli di incarichi o rotazioni motivate per “assicurare funzionalità e flessibilità dell’azione amministrativa” per alcuni versi e poi si lasciano molti uffici privi di governance.

Sulla dirigenza, come più volte evidenziato, necessitano scelte che tengano presenti tutte le professionalità esistenti in Agenzia e altre da acquisire nel più breve tempo possibile, terminalizzando positivamente il concorso in sospeso, cessando così il ricorso a strumenti emergenziali quali gli affidamenti di incarichi ad esterni.

Un’attenzione particolare poi, proprio in vista della fase 2 della pandemia covid-19, bisognerebbe dedicarla alla sicurezza dei Lavoratori, specialmente a quelli che sono adibiti ai cosiddetti servizi indifferibili da rendere “in presenza”: necessitano maggiori forniture di DPI e procedere, in alcuni uffici, alle sanificazioni.

Infine, ma non ultimi per importanza, si devono evidenziare i nodi ancora irrisolti riguardanti tutta la parte economica del salario accessorio che, insieme alle gravi criticità degli organici, avevano portato il 31 dicembre 2019 alla proclamazione dello stato di agitazione, attualmente sospeso ma non ritirato, da parte di quasi tutte le organizzazioni sindacali di categoria.

La problematica del fondo 2018 necessita di una soluzione urgente, anche ricorrendo a formulare accordi “stralcio”. Il confronto in merito al Contratto Integrativo risulta anch’esso un’attività indifferibile, in quanto diversi istituti devono essere inquadrati in base alle improrogabili esigenze dei Lavoratori evidenziatesi nell’ultimo decennio tenuto conto anche della sopraggiunta componente costituita dai Colleghi ex Monopoli.

Bastino soltanto questi ultimi accenni per comprendere come ci sia necessità sentita di un reale e costruttivo confronto sindacale che porti ad una celere condivisione di soluzioni, piuttosto che alla apertura di nuove problematiche. In tale ottica, questa organizzazione sindacale si è sempre mossa e ritiene di dovere proseguire, pronta a mettere in campo, nell’ambito dei rispettivi ruoli, idee e competenze.

Nel rimanere in attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 3 maggio 2020

 

Il Coordinatore Nazionale delle Agenzie Fiscali

Valentino SEMPREBONI