Archivio mensile: Agosto 2020

DOGANE e AAMS – Strategia del silenzio dell’Agenzia riguardo alle richieste sindacali…

DOGANE e AAMS

Al Sig. Direttore Generale

dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Roma

Al Sig. Direttore Centrale del Personale ADM

Roma

 

OGGETTO: Ulteriori riflessioni sull’ art 103 del D.L. 104/2020. Strategia del silenzio dell’Agenzia riguardo alle richieste sindacali.

Ancora una volta i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si sono trovati davanti ad un ulteriore cambiamento, questa volta in forma di norma di legge, e precisamente alla possibile creazione di una società a partecipazione pubblica (SpA o Srl?) in cui l’Agenzia sarebbe socio unico per procedere con maggiore celerità all’offerta di servizi al pubblico effettuati dai Laboratori Chimici.

Il vigente Statuto dell’Agenzia prevede, all’art 3 lett. f), che tra le funzioni esercitate dall’Agenzia è individuata la “gestione dei laboratori chimici, assicurando l’equilibrio fra costi e benefici, anche attraverso l’offerta di servizi specialistici ad altri enti, imprese e privati”.

In tale previsione è di tutta evidenza che l’equilibrio costi/benefici non è dissimile dai cosiddetti “criteri imprenditoriali” che l’art. 103 del D.L. 104/2020 pone alla base della possibile costituzione di apposita società e il cui svolgimento delle attività sarebbe assicurato esclusivamente dal Personale dell’Agenzia e disciplinate nell’ambito delle Convenzioni.

I Laboratori Chimici, come è noto, nell’ambito delle attività proprie dell’Agenzia (specie per dogane, accise, antifrode) hanno una funzione istituzionale fondamentale e non soltanto commerciale. Come riporta, infatti, il sito web ADM, l’attività di tali Laboratori riguarda gli “uffici doganali per l’accertamento analitico delle caratteristiche peculiari dei prodotti per consentirne la classificazione doganale e l’assoggettamento fiscale, ai fini dell’applicazione delle accise, sia per la gestione del tributo che in sede di prevenzione e repressione delle frodi tributari”.

I Laboratori, inoltre, sono tutti riconosciuti da ACCREDIA (https://www.accredia.it), associazione che è stata “designata dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura”.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli annovera, a livello nazionale, 15 Laboratori Chimici in cui operano 221 Dipendenti che lavorano con grande professionalità e sacrificio, date  le carenze di Personale che riflettono quelle altrettanto gravi dell’Agenzia (circa 2.700 unità in meno).

L’Agenzia ha nel tempo provveduto a fornire i Laboratori Chimici di attrezzature e strumentazioni scientifiche di ultima generazione con rilevanti costi non solo di acquisto ma anche di installazione e manutenzione nonché di messa in sicurezza degli ambienti di lavoro.

Da quanto esposto è di tutta evidenza che l’attività dei Laboratori Chimici può  benissimo rimanere inalterata pensando eventualmente a risolverne le carenze organiche.

Non si comprende, pertanto, l’inserimento in una norma,  destinata alle “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, della previsione di una cosiddetta “società a partecipazione pubblica”, quando peraltro in Italia tale tipologie di società hanno posto e continuano a porre una serie di dubbi sui  loro profili giuridici  che non sono stati superati nemmeno dallo stesso decreto legislativo 175/2016 (T.U. in materia di società a partecipazione pubblica).

Il ricorso alla costituzione di una società a partecipazione pubblica da parte dell’Agenzia per produrre servizi da collocare sul libero mercato, se si fa riferimento al Testo Unico 175/2016 è una operazione che lascia perplessi: infatti ove nella fattispecie si voglia far riferimento, ai sensi dell’articolo 4 di tale T.U., alla produzione di servizi di interesse generale, poiché le attività dei Laboratori Chimici si incentrano per sua natura sulle analisi destinate agli organi di controllo e verifica ADM nonché dell’ Autorità Giudiziaria e di altre PP.AA. le analisi e certificazioni su prodotti di interesse commerciale non possono costituirne il core business senza uno stravolgimento di tale istituzione.

Ci si domanda, poi,  a causa del prevedibile cambiamento di gestione dall’attuale forma pubblica a quella  esclusivamente privata, se le attività dei Laboratori finora svolte per i fini istituzionali dell’Agenzia medesima saranno per essa successivamente a pagamento e se le attuali strumentazioni dei Laboratori Chimici nonché l’utilizzo delle loro sedi  saranno giuridicamente ed economicamente “riversate” nella nuova società e con quale previsione di legge ovvero abbandonati con noncuranza dei soldi dei contribuenti.

Capitolo preponderante di confronto e discussione resta la situazione del Personale dell’Agenzia che attualmente opera nei Laboratori Chimici e che dovrebbe passare nei “ruoli” della nuova società privata.

L’art 19 del TU 175/2016, riguardante il Personale delle società a partecipazione pubblica,  prevede, nell’ambito della privatizzazione, che al medesimo si applichino le disposizioni portate dal capo I, titolo II, del libro V del codice civile, dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, ivi incluse quelle in materia di ammortizzatori sociali, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, e dai contratti collettivi. Prevede, inoltre, che le “societa’ a controllo pubblico stabiliscono, con propri provvedimenti, criteri e modalita’ per il reclutamento del personale.  Si aggiunga che gli articoli da 19 a 24 inerenti al Personale, per diverse previsioni, danno adito a svariate riflessioni in cui si evidenzia specialmente uno status di instabilità sia dei contratti personali che delle remunerazioni.

In definitiva la norma in parola è la manifestazione di voler risolvere una presunta visione della “produzione della P.A.” tramite una aziendalizzazione “spinta” portando, come unica panacea, i dipendenti fuori dall’ambito pubblicistico. Tale previsione e altre similari, introdotte con una legislazione di “soppiatto”, risultano, peraltro, in controtendenza con altre scelte dell’odierna politica che sembra voler “statalizzare” ampie attività economiche in cui le privatizzazioni hanno manifestato i propri limiti ad esempio la gestione delle autostrade, il trasporto aereo, la produzione di acciaio, ecc.

Ci si domanda, infine, se nella denegata ipotesi in cui la norma in parola dovesse trovare accoglimento nella conversione in legge del decreto, l’ esperimento che si intende perseguire tramite i  221 Colleghi attualmente impegnati nei Laboratori Chimici ADM costituisca il primo passo per cambiare volto all’Agenzia che in seguito del decreto legislativo 300/1999 ha già dato prova di cambiamenti di non poco conto mediante una nuova strutturazione e una nuova gestione di tipo aziendalistico senza comunque avere in contraccambio il mantenimento delle promesse circa la propria autonomia.

E non risultano infondate le preoccupazioni per il Personale che dovrebbe far parte della costituenda società a partecipazione pubblica a causa della mancanza di informazione specifica, di eventuali  diverse opportunità e, come ultimamente succede, di mancanza di confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori.

I cambiamenti, considerati “epocali”, non possono che lasciare perplessi specialmente laddove uno studio di fattibilità ne sconsiglierebbe la percorribilità. La possibilità ipotizzata nell’art. 103 del DL 104/2020 risulta inopportuna e soprattutto nella considerazione che un efficientamento dei Laboratori Chimici ADM è già riscontrabile nelle realtà dei 15 uffici in essere ma soprattutto risulterebbe deleteria la scelta di costituire una società privata per raggiungere gli obiettivi perseguiti e raggiunti già all’attualità senza entrare nei vicoli ciechi delle società a partecipazione pubblica.

Le riflessioni  sulla vicenda sopra riportata e sulla situazione aleatoria che essa potrebbe ingenerare riguarda, come più volte denunciato, l’atteggiamento che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continua a mantenere ostinatamente nella riorganizzazione in atto per la quale si nega ogni confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori ed anche per quanto riguarda la gestione del Personale.

Di recente, infatti, in merito all’art. 263 del decreto “rilancio” (DL 34/2020) la scrivente Federazione aveva richiesto, per le vicende pandemiche sopravvenute e per l’individuazione del Personale da far rientrare negli uffici con nota prot. 277209RU dell’ 11 agosto 2020, un urgente confronto e contestuale sospensione della nota. Nessuna risposta è stata data in merito, nel solco ormai di una incomprensibile strategia del silenzio. Simile atteggiamento denuncia una mancanza di corrette relazioni sindacali che certamente non costituisce un vanto per l’Agenzia.

Questa Federazione ama ricordare che gli obiettivi dell’Agenzia vengono raggiunti mediante l’impegno continuo e di elevata professionalità dei Lavoratori Dipendenti i quali hanno diritto ad essere ascoltati, tramite i propri Rappresentanti. Inoltre, si rammenta che è stato anche “riattivato” lo stato di agitazione del Personale proclamato il 30 dicembre 2019 e sospeso per le vicende della pandemia da coronavirus.

Il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli resta in attesa di risposte!

 

Roma, 27 agosto 2020

 

                                            Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

                                                                          Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Riorganizzazione – Nota al Ministro e al Sottosegretario!

DOGANE e AAMS

Al Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze

on. Roberto GUALTIERI

Al Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze

dott. Pier Paolo Baretta

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

dott. Marcello Minenna

Oggetto: Agenzia delle Dogane e dei Monopoli –  Riorganizzazione unilaterale e previsione art. 103 del D.L. n. 104/2020.

 

Egregio Sig. Ministro,

l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da sempre amministrazione strategica per le proprie funzioni tributarie, economiche e di contrasto agli illeciti sia di natura tributaria che extra-tributaria vive, oramai da anni, situazione di continui cambiamenti di cui, spesso, non se ne comprendono i presupposti e le finalità.

All’attualità è in corso, sia pure non ufficializzata, l’ennesima riorganizzazione fatta di cambiamenti parcellizzati ed indirizzi operativi poco chiari, anche non allineati con precedenti deliberazioni del Comitato di Gestione, il tutto senza alcun confronto con le Rappresentanze dei lavoratori.

La Scrivente Federazione ha più volte sottolineato, con molteplici note inviate al Vertice dell’Agenzia rimaste inevase, la primaria necessità di un confronto con il Sindacato su un tema di tale portata, anche per comprenderne motivazioni e finalità, preso atto del palese disorientamento dei lavoratori in servizio rispetto ad atti riorganizzativi e relative disposizioni operative.

La Federazione CONFSAL – UNSA si è data anche disponibile, mediante formale proposta, ad un confronto operativo sulle possibili prospettive di cambiamenti per una Agenzia sempre più al passo con i tempi, in modo da poter svolgere con maggiore efficacia e funzionalità, con piena dotazione di uomini e mezzi, la propria “mission” identificata e delineata dal vigente quadro normativo nazionale ed europeo.

In ultimo, si evidenzia la previsione dell’art. 103 del D.L. n. 104/2020 che crea una “apposita” società al fine di consentire all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli lo svolgimento con “criteri imprenditoriali” di determinati servizi riconducibili ai Laboratori Chimici della stessa agenzia.

Una previsione che “traslerebbe” una attività pubblica in una attività in forma privatistica che allarma i colleghi interessati che operano con proficui risultati ed elevata professionalità nell’ambito dell’Agenzia. Non si hanno altri elementi di giudizio.

Questa Federazione ritiene di non poter condividere il portato della citata norma e pertanto si riserva idonee e  conseguenti azioni.

Prima dell’emergenza sanitaria “Covid – 19”, purtroppo ancora in atto, il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli era in pieno stato di agitazione proprio per le situazioni di criticità inerenti alle gravi carenze di Personale (circa 2.700 unità in meno) ed all’insufficienza delle risorse economiche da destinare al  salario accessorio, anche in relazione alle somme assegnate e non spendibili per effetto dei vincoli imposti.

Lo stato di agitazione del personale che per senso di responsabilità era stato sospeso in ragione della grave emergenza nazionale, visto la situazione sopra esplicitata viene necessariamente riattivato, ribadendo tutte le ragioni in precedenza formalizzate anche in presenza del Vice Ministro sen. Misiani.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA

Valentino SEMPREBONI

IL SEGRETARIO GENERALE CONFSAL-UNSA

Massimo BATTAGLIA

ENTRATE – Smartworking – Informativa – Comunicato unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                        

QUASI TUTTE LE ATTIVITÀ DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SONO LAVORABILI IN SMART WORKING
QUESTE LE RISULTANZE DELL’INFORMATIVA RESA DALL’AMMINISTRAZIONE AI SINDACATI
Chiesto e ottenuto l’impegno al confronto a tutto campo sui rientri in servizio e sulla disciplina dello smart working e di tutte le altre forme di conciliazione vita-lavoro
Entro il 5 settembre la prima riunione

L’Agenzia delle Entrate ha presentato ieri l’informativa sindacale per l’applicazione della nuova formulazione dell’articolo 263 del Decreto Rilancio, convertito in legge da entrambi i rami del Parlamento.
Se è vero che si è trattato di un adempimento di legge, che prevede l’individuazione delle attività cosiddette “smartabili”, è altrettanto vero che le novità positive provengono sia dalla tempistica con la quale è stata resa l’informativa che dal contenuto.
Infatti, molte amministrazioni pubbliche – al contrario dell’Agenzia delle Entrate – si stanno dimostrando riluttanti ad adempiere alla legge e nicchiano nell’individuazione delle attività da svolgere in smart working; riguardo al contenuto dell’informativa, dobbiamo dire che l’Agenzia non ha giocato al ribasso e ha individuato come “smartabili” quasi tutte le attività, dichiarando tra le altre cose la disponibilità allo smart working a rotazione anche per le attività che non si possono svolgere completamente da remoto. Inoltre, come da noi chiesto nelle scorse riunioni, ha dichiarato di volersi avvalere anche di altri istituti di conciliazione vita-lavoro quali ad esempio il co-working, utile soprattutto per chi desidera rientrare in presenza ma in un ufficio più vicino al proprio domicilio o ai propri interessi familiari.
Ciò che resta da fare però non è poco: disciplinare con appositi accordi tutti gli ambiti e le prerogative dello smart working, del co-working e di altre forme di conciliazione tra la vita e il lavoro. L’organizzazione del lavoro non sarà più la stessa e non può essere nemmeno, però, basata sullo spersonalizzante “home working” di questi mesi. Deve prevedere necessariamente forme che consentano ai lavoratori maggiore flessibilità alla secca alternativa lavoro da casa o lavoro in presenza. Molta attenzione va anche data ai diritti contrattuali e personali, ad iniziare dal ristoro delle spese o all’investimento diretto dell’amministrazione in strumenti informatici (e non solo), del diritto alla disconnessione, del buono pasto, dei permessi per motivi di salute e di tanti altri problemi emersi durante questa forzosa fase sperimentale.
Sono materie che non si possono trattare in una sessione negoziale di poche ore. Per questo abbiamo sottoscritto un’intesa con l’Agenzia che impegna ad aprire entro il 5 settembre un confronto a tutto campo su queste materie, che potrebbero tra l’altro essere interessate anche da novità legislative nel mese di agosto. Resta fermo che fino al 15 settembre non ci saranno “colpi di mano” da parte dei datori di lavoro.
Infine, ma non in ordine di importanza, abbiamo unitariamente chiesto al direttore dell’Agenzia di rispondere, duramente e nel merito, alle dichiarazioni false e diffamatorie, di alcuni ordini professionali e dei soliti giornalisti reazionari nei confronti del personale dell’Agenzia delle Entrate.

 Roma, 5 agosto 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario Intesa sullo SMART WORKING 3 Agosto 2020

DOGANE E MONOPOLI
Sottoscritta Intesa sullo SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020

In data 03/08/2020, a seguito della nostra richiesta di attivare un incontro per disciplinare lo SMART WORKING dal 01 agosto 2020, ciò in applicazione di quanto previsto dal Decreto Rilancio e dal successivo Protocollo d’Intesa siglato col Ministro Dadone in data 24.07.2020, si è tenuto l’incontro con il Direttore del Personale alla fine del quale è stato sottoscritta una Intesa che regolamenta la nuova fase dello SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020.

Riteniamo l’intesa positiva, in quanto innanzi tutto viene superato l’atto unilaterale dello scorso 28 luglio con il quale l’amministrazione si limitava ad una definizione autonoma delle previsioni del Decreto rilancio, dandone una semplice informativa alle rappresentanze sindacali e, di più, perchè sono state recepite gran parte delle nostre proposte, tra le quali l’apertura al confronto con le rappresentanze sindacali territoriali per concordare protocolli connessi alla sicurezza sui posti di lavoro, proprio sulla base delle previsioni dell’Accordo Quadro del 24 luglio 2020 sottoscritto con il Ministro della Funzione Pubblica.

Inoltre viene mantenuto l’impegno dell’Amministrazione a garantire una informativa preventiva sulle attività da svolgere in presenza – fatto che consentirà il confronto in sede territoriale – nonché la disponibilità a continuare a riconoscere il buono pasto ai dipendenti che svolgono la propria attività in smart working, una volta ricevuto il parere dal Dipartimento di Funzione Pubblica, considerate le differenti interpretazioni susseguitesi negli ultimi periodi sulla materia.

Purtroppo non è stata recepita dall’Amministrazione la nostra proposta di prorogare la possibilità di lavoro in “smart working” per i genitori con figli inferiori ai 16 anni considerate tutte le difficoltà ancora connesse alla situazione emergenziale in corso.
Sull’argomento abbiamo allegato apposita nota a margine rimarcando la nostra contrarietà al non inserimento di questa salvaguardia.

Al termine della riunione abbiamo inoltre sollecitato l’Amministrazione a calendarizzare già per i primi giorni di settembre una data per proseguire la sessione contrattuale per la definizione del nuovo CCNI dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Roma, 04/08/2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio/Diodati Fiorentino/Lamberti