Archivio mensile: Ottobre 2020

ENTRATE – Comunicato unitario 29 Ottobre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Serve rispetto, servono relazioni sindacali vere, noi non arretreremo di un millimetro

Nelle giornate dell’8, 12 e 14 ottobre u.s. i lavoratori OO.SS. hanno inteso lanciare un primo segnale all’Agenzia delle Entrate, astenendosi dall’uso degli strumenti propri per svolgere il lavoro dell’amministrazione.

È bastato il solo annuncio per scatenare in molti uffici pressioni, tentativi di limitare la libertà di mobilitazione dei lavoratori e, comunque, dal panico con il quale la dirigenza ha reagito, è risultato chiaro quanto l’organizzazione dell’Agenzia sia carente in termini di investimento sulle proprie persone e di sviluppo di una dotazione informatica coerente con le modalità di erogazione dei servizi all’utenza che l’Agenzia stessa è impegnata a sviluppare

Tuttavia, l’Agenzia a seguito delle tre giornate di mobilitazione non ha ritenuto opportuno attivarsi per risolvere i problemi posti dai lavoratori in merito agli istituti connessi allo smart working, l’impegno nei confronti del MEF tendente a sollecitare la predisposizione del decreto che deve stanziare i fondi di salario accessorio per i risultati già raggiunti per l’anno 2019, senza i quali è impossibile avviare il confronto sul Fondo di produttività 2019 e, più in generale, all’organizzazione del lavoro.

L’Agenzia ha deciso, sorda alle richieste sindacali e con sguardo limitato nel cogliere il contesto, di proseguire il suo gioco finalizzato a sminuire e depotenziare i temi portati alla sua attenzione.

Davanti a quella che rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti dei colleghi ben più che delle scriventi OO.SS. è nostro fermo intendimento non arretrare di un millimetro sulle rivendicazioni sin qui avanzate, che riteniamo giuste e condivisibili nonostante il perdurare dell’indisponibilità dell’Agenzia ad accoglierle.

Il benessere dei lavoratori, non solo in termini di sicurezza, ed il giusto riconoscimento economico devono essere temi dell’agenda di questa Agenzia quantomeno per corrispondere l’impegno, la professionalità e la disponibilità dimostrata dai lavoratori tutti, sia prima che durante l’emergenza pandemica.

L’agenda e le priorità dei problemi da risolvere devono essere condivisi perché la bilancia della giustizia e della partecipazione non può pendere in modo così schiacciante dalla parte dell’amministrazione. L’atteggiamento del sindacato sarà unitario e fermo, già a partire dalla prossima riunione sugli articoli 17 e 18 del CCNI calendarizzata per il prossimo 3 novembre. Riteniamo, infatti, non sia in alcun modo possibile immaginare un confronto che, oltre a non veder risolti i problemi già elencati su smart working e salario di produttività, veda l’Agenzia procedere in modo unilaterale e poco trasparente proprio sul modello organizzativo nel quale gli articoli 17 e 18 dovrebbero trovare collocazione.

Il continuo ricorso all’istituto dei finti incarichi esterni per coprire posti dirigenziali, attribuiti con metodi poco trasparenti, ed assegnandoli, in alcuni casi, a vertice di strutture operative là dove sono disponibili a ricoprirli anche dirigenti di ruolo; le novità annunciate sulla collocazione gerarchica dell’attività di Audit, conosciute da tutti tranne che dai sindacati e dai lavoratori; la totale assenza di confronto sulle strategie future; problematiche centrali che continuano ad essere rinviate sine die, come i nuovi metodi di reclutamento delle POER, i passaggi tra le aree, le strategie sulla valutazione. Non da ultimo, l’attività conferita all’Agenzia ai fini dell’erogazione dei ristori destinati alle attività produttive interessate dai provvedimenti di chiusura, rileviamo come ad oggi non sia in programma nessun coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali per condividere linee strategiche, personale impiegato e relative responsabilità che assume, piano formativo ad esso dedicato nonché l’incidenza su altri processi di Agenzia.

Sono questi, oltre a quelli già elencati precedentemente, i problemi strategici sui quali l’Agenzia sta procedendo con interventi spot o rinviando, anche al di là delle scadenze proposteci, fissate entro la fine dell’anno, discussione e soluzioni. Riteniamo tutto ciò inaccettabile!

Deve essere perciò chiaro che laddove l’Agenzia non decida di instaurare finalmente relazioni sindacali vere, chiare e trasparenti, il sindacato non potrà avallare con la propria firma politiche prive di investimento sul personale, di pura retroguardia rispetto agli scenari che si vanno prospettando e di rifiuto di soluzione dei problemi posti dai lavoratori e quindi, sino a che l’Agenzia non deciderà di darci ascolto e di affrontare in modo serio le nostre richieste, non ci sarà al tavolo un sindacato disponibile a far leva esclusiva sul senso di responsabilità dei lavoratori.

Roma, 29 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 29.10.2020

 

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

No alla chiusura delle relazioni sindacali!

 

Ieri si è tenuto in video conferenza con l’Agenzia l’ulteriore incontro avente per oggetto la regolamentazione dello SMART WORKING.

L’amministrazione si è presentata con una proposta di verbale di intesa che, seppur in parte ha recepito le nostre proposte di integrazione all’intesa del 3 agosto 2020 inviate con nota unitaria del 22/10/2020, non contiene nessuna indicazione circa la eventualità di rivedere le attività in presenza previste dalla LIUA del Direttore Generale.

Al riguardo abbiamo ribadito la necessità di dare la possibilità ai Direttori Territoriali per gli uffici periferici e al Direttore del Personale per gli uffici centrali, di poter limitare le attività in presenza, come indicate nella LIUA del 13 agosto, in funzione dell’evolversi dei contagi e dell’emergenza epidemiologica delle singole Regioni. Questo permetterebbe, con una conoscenza più diretta delle diverse realtà, di garantire contestualmente da una parte i servizi necessari allo sdoganamento – indifferibili per le attività produttive – e dall’altra un aumento delle attività da effettuarsi in SMART WORKING a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Di fatto registriamo un continuo aumento dei contagi che sta interessando direttamente anche dipendenti dell’Agenzia e quindi la nostra richiesta ci sembrava adeguata e ragionevole.

Purtroppo anche l’incontro di ieri ha visto una posizione arroccata dell’Amministrazione, interrompendosi senza nessuno sviluppo che potesse portare ad una Intesa tra le Parti.

Riteniamo tale atteggiamento dell’Agenzia un chiaro strappo delle Relazioni Sindacali senza precedenti, con l’intenzione di estraniare la partecipazione sindacale e quindi dei lavoratori nella determinazione della vita e dell’attività dell’Agenzia.

Ci siamo sempre resi disponibili al confronto su tutte le materie contrattuali e di organizzazione ma, di fronte ad una tale volontà di chiusura, chiameremo il personale tutto alla mobilitazione per vedere riconosciuto il giusto rispetto dei ruoli.

Ribadiamo tuttavia il nostro invito affinchè l’Amministrazione addivenga subito ad una Intesa sullo Smart Working con una visione realistica di quanto accade, perché per noi prima di tutto viene la TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI DELL’AGENZIA.

Confermando la nostra disponibilità a sederci su tutti i tavoli di confronto previsti dal CCNL, vi anticipiamo che rivendicheremo con forza la immediata conclusione del nuovo CCNI, già in una fase avanzata di confronto.

Roma 29 Ottobre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

AGENZIE FISCALI- Ordinamento professionale comparto funzioni centrali

Si pubblica la nota unitaria di tutte le OO.SS. rappresentative nel comparto delle funzioni centrali, con la quale si richiede incontro al Ministro per la Pubblica Amministrazione al fine di presentare il documento conclusivo -che si allega- di un lavoro congiunto volto a pervenire, nel quadro del prossimo rinnovo contrattuale, all’adozione di un nuovo ordinamento professionale per il personale delle aree funzionali del comparto delle funzioni centrali, capace di valorizzare la professionalità dei lavoratori.

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DEMANIO – Comunicato unitario

Roma, 28 ottobre 2020
Agenzia del demanio
Dg.normativarelazionisindacali@agenziademanio.it

Oggetto: Procedure di selezione Responsabili di U.O.

Nelle ultime settimane l’Agenzia ha attivato diverse procedure tese a coprire alcune figure di Responsabilità nell’ambito delle Strutture Territoriali.

In particolare, dette procedure sono finalizzate all’individuazione, tra i colleghi, di Responsabili per le Unità di Servizi Territoriali in Lombardia e Liguria.

Emerge, però, una difformità nelle modalità di selezione che, ad avviso delle Scriventi, merita un approfondimento: mentre per la Liguria è stata attivata la procedura di Job Posting, per la nomina in Lombardia si è proceduto senza apposita pubblicità, attraverso quella che sembra essere una procedura ristretta.

Si chiede, pertanto, di voler chiarire le ragioni di tale scelta, stigmatizzando al tempo stesso l’assenza di qualsivoglia forma di pubblicità della procedura selettiva ancorché ristretta.

Ricordiamo ancora una volta a questa Amministrazione che “opacità” e mancanza di informazione e condivisione, non rappresentano abitudini aziendali che contribuiscono ad alimentare un rapporto fiduciario tra l’Agenzia e il proprio personale.

Con l’occasione, oltre alla specifica sopra evidenziata, si chiede di voler condividere le posizioni attualmente non coperte e/o oggetto di incarico ad interim.

In attesa di tempestivo riscontro si porgono distinti saluti.

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Greggi     Sempreboni 

    Sperandini

 

ENTRATE- Posizioni organizzative- Convocazione DC 3 Novembre 2020

DC RUO RELAZIONI SINDACALI E NORMATIVA DEL LAVORO

Su disposizione del Direttore Centrale Risorse umane e organizzazione, le OO.SS. delle aree professionali  sono convocate martedì 3 novembre 2020 alle ore 10:30, per trattare il seguente argomento:

  • Posizioni organizzative ex artt. 17 e 18 CCNI.

Roma, 28 Ottobre 2020

 

                                                                                                                                                                                                                                    Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

                                                                                                                                                                                                                                 Settore Agenzia Entrate

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 22.10.2020

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna

 

E p.c.
Al Direttore Centrale del Personale
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Rocco Flore

Oggetto: EMERGENZA COVID 19 – Nuovo accordo sullo Smart Working

Le scriventi OO.SS. registrano purtroppo un aggravamento della situazione epidemiologica di contagio del COVID 19 che colpisce in particolar modo alcune Regioni del nostro Paese.

Dobbiamo inoltre registrare che sempre più vi sono casi di contagio all’interno degli Uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Prendendo atto positivamente della convocazione sull’argomento prevista per il 23 p.v., fermo restando la proroga dei termini di quanto stabilito già dall’accordo del 03 agosto 2020, riterremmo utile, anche alla luce dell’ultimo DM del Ministro Dadone, inserire in una nuova intesa la possibilità da parte dei Direttori delle Direzioni Territoriali, d’intesa con le OO.SS. regionali, di rimodulare le attività necessarie in presenza in funzione della gravità dell’evolversi dell’emergenza che sempre più si muove a macchia di leopardo sul territorio nazionale e di  conseguenza necessita da parte nostra di un adeguamento organizzativo e aumento delle percentuali di SMART WORKING, riconoscendo anche alla LIUA del 13 agosto 2020 un valore indicativo di massima, per diminuire il rischio di contagio dei colleghi, specie per quelle realtà metropolitane che sono maggiormente sottoposte, come raccomandato del DM, a fenomeni di pendolarismo con i mezzi pubblici.

Inoltre, come già rappresentato nella scorsa riunione, riteniamo inevitabile inserire una clausola di salvaguardia per il personale, a prescindere dal ruolo, genitore di figli minori di 14 anni per le problematiche connesse alla frequentazione delle scuole comprese le circostanze di isolamento per contagio e quelle connesse alla diversificazione nella giornata degli orari di frequentazione delle lezioni (sia in presenza che on-line).

Considerato che ci risulta ad oggi una richiesta da parte di una sigla sindacale di rinvio dell’incontro, vista l’urgenza sulla materia da trattare, queste OO.SS. si rendono disponibili, qualora fosse accolta la richiesta, ad effettuare l’incontro già Lunedì 26 ottobre 2020.

Certi di una Sua sensibilità al riguardo, si resta in attesa di cortese riscontro e si porgono cordiali saluti.

Roma 22 Ottobre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Accordo definitivo FRD 2018

Agenzia Entrate

Fondo Risorse Decentrate 2018

Si mettono a disposizione l’accordo definitivo sul FRD 2018 e l’allegato tecnico di riferimento

Roma, 19 Ottobre 2020

                                                                                                                                                                                                                             

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario incontro 15.10.2020

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Incontro del 15 ottobre 2020

In data odierna si è tenuto l’incontro avente per oggetto la presentazione del Piano triennale dell’Agenzia e le modalità di svolgimento dello SMART WORKING a seguito dell’ultimo DPCM sull’emergenza COVID 19.
Per quanto attiene il Piano dell’Agenzia abbiamo rappresentato perplessità in particolare nella parte relativa alla “riorganizzazione” in quanto non risultano chiari gli obiettivi che si prefigge l’Amministrazione e in particolare le ricadute logistiche e gestionali che da questa deriverebbero.
Altrettanto abbiamo fatto per la parte che riguarda il “personale” dove non vi è alcun cenno che definisca la carenza dell’area dirigenziale, mentre paiono evidenti approssimazioni rispetto alla copertura delle carenze organiche del personale delle Aree.
Abbiamo su questo punto rappresentato la necessità di ampliare i posti messi attualmente a concorso e, nel contempo, abbiamo chiesto di far scorrere le graduatorie della mobilità intercompartimentale in essere.
Abbiamo proposto inoltre l’ampliamento dei posti dei passaggi interni dalla seconda alla terza Area attualmente in svolgimento, anche per ottemperare alle norme vigenti e per la necessità di personale già formato sempre più evidente in terza Area.
Per quanto riguarda lo SMART WORKING l’Amministrazione ha proposto di prorogare così come è l’Accordo sottoscritto in data 03 agosto 2020.
Abbiamo subito rappresentato con forza sul tavolo la necessità di inserire la novità prevista nel nuovo DPCM di poter autorizzare in SMART WORKING “almeno” 50% del personale adibito alle attività smartabili, ampliando inoltre la possibilità di usufruire di tale istituto ai genitori di figli inferiori ai 14 anni per le problematiche connesse alla frequentazione delle scuole, anche alla luce dell’aumento dei contagi che registriamo in questi giorni.
Su tale proposta l’amministrazione non si è espressa rimandando a venerdì prossimo un aggiornamento su tale materia.
Per quanto ci riguarda riteniamo assolutamente necessario, come tra l’altro già enunciato in una circolare esplicativa dell’8 settembre emessa dalla stessa Agenzia, che una clausola che salvaguardia per i genitori di figli con età inferiore ai 14 anni sia inserita e regolamentata all’interno delle modifiche dell’Accordo del 3 agosto u.s..
Tale circostanza, inserita nell’Accordo, è ritenuta dalle scriventi OO.SS. assolutamente prioritaria e laddove non dovesse essere accolta ci troveremo costretti a trarne le conseguenze.

Roma 15 Ottobre  2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

CONFINTESA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

Bono

ENTRATE – Comunicato unitario Smart working e permessi brevi

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

ACCORDO NAZIONALE SULLO SMART WORKING E PERMESSI ORARI
USB DIMOSTRA MALAFEDE O IGNORANZA. IN ENTRAMBI I CASI È GRAVE!

Dopo alcune settimane dall’accordo nazionale del 17 settembre u.s. che ha definito la regolamentazione provvisoria del lavoro agile e la c.d. “fase del rientro” (messa in dubbio dalla ripresa dei contagi), rileviamo ampio consenso dai lavoratori e forti segnali di ripristino della legittimità grazie alla contrattazione territoriale a cui l’accordo nazionale ha dato piena forza per contrastare le iniziative unilaterali dei molti dirigenti poco “illuminati”.

Ci aspettavamo, così come è stato, che qualche dirigente cercasse “mezzi e mezzucci” per limitare le ampie garanzie che abbiamo introdotto in materia di lavoro agile con il disciplinare normativo… non immaginavamo, invece che la O.S. Usb, non firmataria dell’accordo, per malafede o per ignoranza, portasse confusione per quanto riguarda il tema dei permessi orari non previsti se la prestazione è svolta in modalità agile.

Vorremmo essere chiari su questo tema per evitare che qualche genio di datore di lavoro ne approfitti…

L’impossibilità dell’utilizzo dei permessi orari, oltre ad essere specifica regolamentazione generale del lavoro agile (così come già in passato sottoscritto da tutte le OO.SS. in occasione dell’accordo sul telelavoro, firmato da USB), è coerente con la circostanza che il lavoratore, in modalità agile, non è tenuto ad un “rigido e predeterminato orario di lavoro”.

Come è ben descritto all’art. 6, commi 1 e 8, dell’accordo del 17 settembre u.s.: è il lavoratore agile che sceglie come distribuire quotidianamente in maniera flessibile il suo ordinario orario (comma 1). È, quindi, lo stesso lavoratore che ha l’autonomia di distribuire il tempo e le attività lavorative assegnate durante le giornate di lavoro agile (comma 8). Insomma, le attività a lui assegnate sono dallo stesso organizzate per effettuarle nell’ambito della fascia giornaliera dalle 7.30 alle 20.00, conciliandole con le esigenze personali e familiari.

I riflessi positivi di tale autonoma gestione dell’attività lavorativa e del tempo di lavoro sono che:

1. qualsiasi esigenza personale o familiare legata all’interruzione oraria e/o alla necessità di inizio posticipato (o di fine anticipata) può essere soddisfatta senza che venga chiesto nessun permesso orario. L’esigenza, per ipotesi, della visita medica o quella di una passeggiata per interrompere la routine lavorativa, può essere soddisfatta senza chiedere alcun permesso orario.

2. Per soddisfare le esigenze personali, quindi, non si è sottoposti ad alcuna preventiva autorizzazione perché non è da chiedere alcun permesso.

3. Non servono giustificativi o previsioni di legge per soddisfare tali esigenze.

4. I permessi orari, spesso legati ad un tetto massimo usufruibile nell’arco dell’anno, possono così più proficuamente essere utilizzati nei giorni in cui l’attività lavorativa si svolge in presenza in Ufficio.

Tutti questi aspetti ci spingono a ritenere che, per questa tipologia di lavoro agile, il mancato riconoscimento dei permessi orari non è un danno per le lavoratrici ed i lavoratori ma un migliore bilanciamento delle esigenze personali con quelle lavorative.

Ecco perché riteniamo che USB sta strumentalmente cavalcando un “non problema” per malafede o per ignoranza: in entrambi i casi, grave!!

A proposito di ciò nulla aggiunge il parere Aran dello scorso 20 settembre tanto “osannato” dalla suddetta sigla sindacale in quanto, intervenendo sulla regolamentazione agile nel comparto degli enti locali, configurerebbe la possibilità del permesso orario esclusivamente nel caso in cui tale esigenza ricadesse nella fascia di contattabilità del lavoratore in modalità agile (che deve essere limitata a pochissime ore giornaliere: 2 ore nel comparto enti locali) e che quindi tale fascia di contattabilità fosse particolarmente vincolante rispetto all’autonomia organizzativa dell’attività lavorativa. Vincoli, questi ultimi, che il nostro accordo nazionale del 17 settembre u.s. non ha previsto né risultano riservati alla fascia di contattabilità (che, comunque, deve essere limitata a pochissime ore)

Fra l’altro, la suddetta sigla, a maggior ragione dimostra ignoranza o malafede visto che questo parere di “nicchia” non è nuovo ma già nei mesi scorsi analoghi sono stati emanati dall’Aran e sono stati oggetto di argomentazione anche ai nostri tavoli nazionali di contrattazione dove la suddetta sigla nulla apporta di proficuo e costruttivo a favore dei lavoratori tanto è vero che è “distratta” o non “comprende” i temi quando essi sono trattati, come per esempio in questo caso o, come accaduto di recente, neanche si presenta per il confronto su importanti temi.

Chiudiamo con una semplice domanda: ma se fa così schifo l’accordo del 17 settembre, per quale motivo i delegati locali dell’USB sono i primi a pretenderne l’applicazione in sede locale? Non sarà, forse, che quell’accordo obbliga l’amministrazione a non procedere unilateralmente e quindi costringe la controparte a “venire a patti” con le esigenze dei lavoratori? Altro che sconfessarci. L’ARAN rafforza in noi la convinzione di aver fatto un ottimo accordo, nell’esclusivo interesse dei lavoratori. Propaganda e demagogia le lasciamo a chi ormai fatica a conquistarsi in altro modo il consenso dei lavoratori.

Roma, 13 Ottobre 2020


CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

DOGANE e AAMS – Resoconto riunione in OPI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Continua la riorganizzazione ADM
Riappare il confronto nell’Organismo Paritetico per l’Innovazione

Ieri pomeriggio il DG dell’Agenzia ha proceduto ad un incontro sindacale, nell’ambito dell’OPI, che non era stato più convocato da maggio u.s., per illustrare quanto è allo studio per una ulteriore quota di riorganizzazione dell’Agenzia.

Si prende positivamente atto della convocazione sull’argomento e si auspica che tale ripresa di confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori, sollecitata senza sosta dalla nostra Organizzazione Sindacale, continui con assiduità e in base alle cadenze della riorganizzazione in atto.

E’ stato illustrato il piano di ulteriori cambiamenti dell’ organigramma delle strutture di vertice, ideato al fine di rendere alcune attività dell’Agenzia più rispondenti alla situazione attuale.

In definitiva sarà istituita una Direzione Centrale dell’Accertamento e Riscossione (1^ fascia), tra le Direzioni di Linea, che dovrà gestire in modo organico le analoghe funzioni che attualmente sono allocate tra altri uffici. Ciò al fine di avere anche un organismo che si possa interfacciare e operare unitariamente sia con gli uffici unionali sia nella sfera nazionale per gestire con la dovuta autonomia le attività di riferimento.

Nella Direzione Generale saranno poi attivati una Direzione Comunicazione (1^ fascia) e una Direzione Avvocatura (1^ fascia) nonché un Ufficio Studi e Statistiche (2^ fascia). Nel nuovo organigramma delle strutture di vertice presumibilmente non figurerà più la Direzione Centrale Legale e Contenzioso. Per quanto riguarda la tempistica dell’attivazione dei nuovi uffici dovrebbe attestarsi a gennaio 2021

E’ stato affermato dl DG, inoltre, che i rapporti fra strutture centrali e quelle periferiche dovranno avere sempre maggiore immediatezza evitando il frapporsi di passaggi burocratici non necessari. Tutto ciò per avere un maggior grado di efficienza e per la tempestività di risposta delle strutture agenziali.

Per quanto concerne l’unificazione UD/UM e la preconizzata scissione delle macro-regioni non si prevedono, purtroppo, tempi brevi di attuazione

Roma, 9 Ottobre 2020

Il Responsabile Nazionale Settore ADM
Salvatore Veltri

ENTRATE – Comunicato unitario 8 Ottobre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

PIANO AZIENDALE E ASSISTENZA AI CONTRIBUENTI: IL
PROBLEMA RESTA LA CARENZA DI PERSONALE.

Chiesto maggiore coinvolgimento preventivo sulle questioni strategiche. Ci sono anche buone
notizie ma ancora niente sullo smart working

Si è tenuto ieri l’incontro chiesto unitariamente dal sindacato sulle nuove modalità di assistenza al contribuente. A quest’argomento si è aggiunta la discussione sul piano aziendale 2020-2022, che non si è potuta fare prima a causa del continuo aggiustamento degli obiettivi dovuto alla pandemia in atto.

Preliminarmente, abbiamo fatto notare al Capo Divisione dott. Palumbo che si stanno moltiplicando le iniziative locali dei dirigenti per avversare – con atti ai limiti dell’antisindacalità – lo stato di agitazione proclamato dalle scriventi. Ciò che alcuni dirigenti stanno facendo, oltre ad essere scorretto, rischia di mettere a rischio la salute dei lavoratori e degli utenti. Il Capo divisione ha risposto che l’Agenzia sarebbe intervenuta a fermare le iniziative irresponsabili di qualcuno.

Sulle nuove modalità di assistenza ai contribuenti, abbiamo stigmatizzato il comportamento dell’Agenzia che ha fatto partire le sperimentazioni senza illustrare il piano ai rappresentanti dei lavoratori. Avremmo potuto dare il nostro contributo e soprattutto dire cosa rischia di minarne il funzionamento. Nel merito, la nostra attenzione si è focalizzata su due cose: la prima è che pur essendo, in astratto, d’accordo sull’opportunità di eliminare le file, è necessario che ci sia il personale che poi faccia materialmente tutto ciò che è opportuno fare. Ebbene, oggi è proprio la carenza di personale, che è endemica ormai in Agenzia delle Entrate ma lo è ancora più marcatamente agli uffici territoriali, che rischia di far fallire un’operazione dalla quale dipende la reputazione dell’Agenzia. Non per caso la carenza di personale è uno dei punti qualificanti dello stato di agitazione che abbiamo riaperto. Non è possibile fare finta di nulla e far partire piani ambiziosi senza le risorse necessarie per attuarli.

Il secondo nodo riguarda i diritti, anche economici, legati alle nuove modalità di assistenza. Se per limitare le code si devono chiamare preventivamente i contribuenti e tentare di risolvere i loro problemi telefonicamente, è giusto che chi lo faccia, a nostro parere, possa ricevere il giusto riconoscimento nell’ambito del salario accessorio. Non è certo un’operazione che si possa fare fuori dal contesto complessivo dedicato al sistema indennitario, ma non è possibile nemmeno rinviarlo a tra due o tre anni, allorquando arriveranno i soldi del salario accessorio 2020. E ricordiamo che quello dei ritardi nell’erogazione del salario accessorio è un altro dei punti qualificanti dello stato di agitazione.

Riguardo al piano aziendale, il copione è stato praticamente lo stesso, con in più i numeri che certificano impietosamente la situazione drammatica nella quale versa l’Agenzia. Perdiamo personale per pensionamenti al ritmo di 2-3.000 persone all’anno già da tempo senza che vi sia un ricambio ed è previsto che da qui al 2022 circa 6.000 vadano in pensione. A fronte di ciò, l’Agenzia ha in mente di assumere 4.000 persone. Il punto è che perdiamo personale formato e forse, viste le difficoltà di reclutamento dovute alla pandemia, dovremmo acquisirne un numero largamente inferiore e non formato.

Certamente l’Agenzia non può fare i salti mortali, ma questo va spiegato alla politica, che non può immaginare di assegnarci obiettivi sfidanti quando con l’attuale e la futura consistenza non siamo in grado nemmeno di assicurare i livelli di servizio attuali.

È una responsabilità che il direttore dell’Agenzia deve assumere su di sé, come avvenuto in passato per qualche direttore illuminato, che arrivò persino ad affermare che senza personale sarebbe stato costretto a “riconsegnare le chiavi” dell’Agenzia al Ministro dell’Economia.

In chiusura, per quanto riguarda il personale, l’Agenzia ci ha dato alcune informazioni, segnatamente che è arrivata la certificazione del salario accessorio 2018 dagli organi di controllo e che quindi si può procedere alle contrattazioni locali, che sono pronte le graduatorie del telelavoro (sarà la volta buona?), che in base ai conteggi fatti nei prossimi mesi si potrà avviare la selezione interna per il passaggio dalla seconda alla terza area di 700 lavoratori (i laureati in seconda area sono attualmente all’incirca 1.300) e che gli ultimi due mesi di tirocinio per il concorso a 510 funzionari si svolgeranno in presenza.

Sono buone notizie che, secondo noi, sono dovute anche al ripreso stato di agitazione da parte delle scriventi, almeno per quanto riguarda i tempi della comunicazione.

È ancora però troppo poco: l’Agenzia deve dimostrare di tenere al proprio personale con i fatti rispondendo positivamente alle sollecitazioni del sindacato unitario, in primis quelle riguardanti lo smart working. Senza frapporre ostacoli degni di una burocrazia vecchia e superata.

Roma, 8 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – Notiziario sui concorsi banditi

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

 

I concorsi dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

Ancora una volta sorprese e scelte “in solitaria”

Come cambiare il volto dell’Agenzia nel silenzio della politica

Le attese spasmodiche per un concorso, atto a risolvere, seppur parzialmente, le criticità dovute alla paurosa carenza di Personale nell’Agenzia, hanno subito registrato una parziale delusione ad un primo esame dei due bandi riguardanti l’acquisizione di personale per la 2^ e 3^ area (1266 unità di cui 19 destinate alla provincia di Bolzano).

Per quali motivi?

In primis per il timore che presto tali bandi possano essere impugnati in quanto prevedono profili professionali non presenti in quelli attuali nell’Agenzia.

In secundis perché i citati nuovi profili pongono l’interrogativo di come si andranno a collocare tra quelli attuali ed inoltre perché di alcuni di essi si dubita della loro necessarietà o quantomeno della loro priorità nella situazione attuale che ha bisogno di interventi di implementazione di Personale nei profili già in essere, unitamente ad una profonda e diffusa formazione sia di base che specialistica.

L’Agenzia, con mossa astuta ma comunque censurabile, parrebbe superare il primo ordine di perplessità citando in premessa, ad es. per la 3^ area (art. 1), un bando per funzionari doganali, ingegneri e chimici che in effetti sono profili previsti: peccato che il rispetto formale delle regole si infranga con la ripartizione dei posti che prevede appena 150 funzionari doganali del settore amministrativo/contabile e legale/contenzioso, nonché 86 per esperti nel settore informatico, per poi sbizzarrirsi nell’individuazione di ben 220 funzionari esperti in relazioni internazionali, nel settore economico finanziario, in analisi quantitative/statistico/matematiche e finanche 13 architetti, tutti profili estranei all’ ordinamento professionale approvato in ARAN ed allegati all’ancora vigente parte del CCNI di riferimento e, comunque, potentemente avulsi dai processi lavorativi in essere.

Di meglio non si vede per il bando di 2^ area che prevede 460 assistenti doganali (F3), e dividendo la platea in un’area (!?) amministrativa ed una tecnico-operativa, perviene a speciose ripartizioni nonché a bizzarre previsioni di figure, come i meccanici (15), gli addetti alla mensa e refezione (5), traduzione e interpretariato diplomati (ma non ci voleva la laurea?) i quali oltre all’inglese potranno far valere le loro conoscenze di arabo, cinese e russo. Inutile chiedersi l’allocazione di tali professionalità!.

Certamente e coscientemente non si vuole fermare o contestare la necessità di nuove frontiere dell’impiego o di “svecchiamento” dell’Amministrazione, ma prima di affrontare ardite riorganizzazioni interplanetarie e cibernetiche sarebbe utile dare ossigeno ad un corpo ormai macilento e defatigato anziché attendere d’emblée a rivoluzioni per le quali non si hanno le necessarie risorse: si fatica, infatti, a rinvenirne la logica e forse sarebbe il caso di rimanere ancorati alla realtà, non difficile da conoscere e riscontrare.

Quando il 30 dicembre 2019 è stato proclamato lo stato di agitazione, ancora in sospeso unicamente a causa degli eventi pandemici, lo si fece per due motivi fondamentali: la mancanza di Personale e la mancanza di risorse per il salario accessorio.

Per quest’ultimo si assiste ancora ad un “fondo risorse decentrate” asfittico e che riserva spazi di manovra ridottissimi per premiare l’impegno dei Colleghi: per il 2018 ben 17 milioni (bastevoli per un passaggio di fascia per tutti) non possono essere utilizzati a causa dei “tetti”, norma che penalizza le Agenzie alle quali sono state destinate risorse rivenienti dal raggiungimento degli obiettivi ma non spendibili. Ciò evidenzia che, nonostante i proclami e le fughe in avanti, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli non è “eccezionale e particolare”, come spesso si sente, se poi ancora deve soggiacere alle antistoriche norme sulla spending review. Forse sarebbe il caso che l’establishment si impegnasse in maniera fattiva per la rimozione di questi assurdi blocchi normativi riconoscendo, concretamente, quello che l’Agenzia fa e che poi viene testimoniato e pubblicizzato anche con l’annuale Libro Blu.

Per la penuria di Personale, si sperava un primo intervento lenitivo mediante l’arrivo di Personale da altre amministrazioni (arenatosi parzialmente per il fatto che non si intenderebbe dar corso ad uno scorrimento delle “graduatorie” per quelle previsioni numeriche non completate attraverso “vincitori”) mentre, come avanti specificato, nemmeno il bando per l’acquisizione di nuovo personale darà agli uffici sul territorio l’atteso Personale per assicurare, dopo anni di promesse, un minimo di turn over.

L’ADM è una amministrazione specialistica che allo stato presente, anche per la previsione di ulteriori e più numerosi pensionamenti, ha bisogno di implementare gli organici nei profili attuali che seppur nella loro “genericità” danno modo di gestire gli uffici con una interscambiabilità professionale, in attesa che un nuovo ordinamento professionale dia all’amministrazione strumenti più idonei ma principalmente basati su dotazioni organiche veramente adeguate. Non è da sottacere anche che la mancanza di Personale aumenta inverosimilmente i carichi di lavoro e le responsabilità per le ridotte unità che rimangono in servizio.

Infine va rimarcato, negativamente, il palese intendimento di trasformare lo status del Personale dell’Agenzia, laddove nei bandi, accanto alla sacrosanta evidenziazione “dell’esercizio delle funzioni e delle attribuzioni degli agenti/ufficiali di polizia giudiziaria e tributaria” si ritrova, a nostro avviso inopinatamente, il riferimento al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e successive modifiche e integrazioni, recante il “Codice dell’ordinamento militare” (??).

Sorge spontanea la domanda se qualcuno in Agenzia ritenga, ricordando anche la questione delle “divise e dei gradi”, di voler condurre il Personale nel “comparto sicurezza”.

Se così fosse, ancora ricordando che nessun confronto è stato avviato con i Rappresentanti dei Lavoratori nemmeno per quanto attiene alla riorganizzazione in corso dell’Agenzia , si aggiungerebbe questa nuova prospettiva, per la quale si ha la chiara impressione che il tutto sia in stato di avanzata gestazione, con il rischio di trovarsi di fronte a cose fatte, in perfetto stile “fuitina siciliana” (laddove almeno sono in due a decidere).

I Lavoratori dell’Agenzia meritano “di più” e tra il “di più” sono inclusi l’informazione e il confronto dovuti ai propri Rappresentanti dalla Parte datoriale

Il Sindacato ha una funzione fondamentale che, in base alle norme, esercita tramite l’informazione, il confronto e, ove prevista, la contrattazione; ma, se la controparte si rifiuta di addivenire a corrette e necessarie relazioni sindacali, non resta che ricorrere alla difesa tramite le previste azioni.

Quousque tandem …….?.

Roma, 8 ottobre 2020

 

Il Responsabile Nazionale Settore ADM
Salvatore Veltri

ENTRATE – Volantino stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI

DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

 

ADERISCI

E SOSPENDI L’USO DEGLI STRUMENTI

INFORMATICI DI TUA PROPRIETA’

 

8, 12 e 14 ottobre 2020

 

“NO CONNECTION DAY”

_______________

La sospensione dal mettere a disposizione gli strumenti informatici di proprietà delle lavoratrici e dei lavoratori (PC – hardware – connessioni internet – utenze elettriche – telefono, ecc.) è legittima alla stregua della consolidata prassi della c.d. “astensione dall’uso del mezzo proprio” frequentemente adottata in passato dai lavoratori che effettuano attività esterne.
Le modalità di adesione diramate dai Coordinamenti Agenzia Entrate FP CGIL – CISL FP – UIL PA – CONFSAL UNSA – FLP sono state dichiarate legittime dalla stessa Agenzia delle Entrate a cui sono state preventivamente comunicate secondo le ordinarie prassi relazionali sindacali

 

 

ENTRATE – Modalità operative stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

MODALITA’ OPERATIVE STATO DI AGITAZIONE
DEL PERSONALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

 

A Tutti le lavoratrici ed i lavoratori

e, p.c. Alla D.C. R.U.O.
Ufficio Relazioni Sindacali e normativa del lavoro

A Tutte le strutture territoriali di
FPCGIL – CISL FP – UIL PA
CONFSAL UNSA – FLP

A Tutte le RR.SS.UU.

 

All.: 1

Oggetto: Stato di agitazione indetto dalle OO.SS., Coordinamenti Agenzia Entrate FP CGIL – CISL FP – UIL PA – CONFSAL UNSA – FLP, Modalità di svolgimento e comunicazione di adesione dei lavoratori nei giorni 8, 12 e 14 ottobre pp.vv. mediante temporanea sospensione dell’uso degli strumenti informatici di proprietà dei lavoratori.

Al fine di agevolare l’adesione allo stato di agitazione, le scriventi OO.SS. forniscono indicazioni generali affinché le lavoratrici ed i lavoratori possano agevolmente comunicare la loro adesione.

Preliminarmente, è da evidenziare che le modalità con cui sarà articolato lo stato di agitazione nei giorni dell’ 8, 12 e 14 ottobre pp.vv., sebbene appaia “nuova”, in realtà non lo è; la sospensione dal mettere a disposizione gli strumenti informatici di proprietà degli stessi e le utenze personali (quali PC – hardware – connessioni internet – utenze elettriche – telefono, ecc.) ricalca la legittima prassi ormai consolidata della c.d. “astensione dall’uso del mezzo proprio” frequentemente adottata in passato dai lavoratori che effettuano attività esterne.

L’adesione volontaria alla/alle giornate oggetto della specifica modalità di agitazione è opportunamente consigliata che avvenga preventivamente con comunicazione al proprio responsabile d’ufficio garantendo di restare a disposizione per ogni sua indicazione sulla sostituzione dei beni informatici personali con quelli dell’agenzia e/o altra indicazione organizzativa e/o o, in subordine, che il lavoratore continuerà a svolgere la propria attività lavorativa in modalità agile sebbene svolgendo quelle attività che non richiedano necessariamente la connessione o i suddetti beni informatici di proprietà.

L’effettivo giustificativo di presenza “in lavoro agile”, ove non fosse chiesto il rientro in ufficio, potrà essere inserito nell’applicativo presenze/assenze il giorno successivo oppure secondo le idonee indicazioni del proprio responsabile d’ufficio.

Al fine di chiarire ogni possibile dubbio sulla legittimità della modalità di svolgimento dello stato di adesione, infine, non è ostativo alla sospensione della disponibilità dall’uso degli strumenti informatici di proprietà neanche nel caso in cui, non correttamente, il proprio datore di lavoro abbia preteso o continui a pretendere possibili obblighi derivanti dalla sottoscrizione degli accordi individuale sullo smart working

Infatti, quantomeno fino al 31 dicembre 2020, è normativamente previsto (art. 263, l. 77/2020) che per effettuare la prestazione lavorativa in smart working si prescinda dagli accordi individuali. Pertanto, ove ci fossero illegittimità, nel caso in specie, è proprio il datore di lavoro che le compie chiedendo un obbligo non previsto dalla vigente normativa e, chiaramente, il “non configurabile” accordo individuale non può determinare alcun “vincolo di destinazione” dei beni di proprietà del lavoratore.

Roma, 5 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Richiesta incontro unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Al Sig. Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

e, p.c. Al Capo Divisione Risorse
dott. Carlo Palumbo

Al Capo del Personale
dott. Roberto Egidi

 

Oggetto: Reitero richiesta convocazione ai sensi dell’art. 7 comma 6 lett. v) del CCNL Fc in merito all’avvio della sperimentazione sul nuovo modello di accoglienza per appuntamenti dell’utenza e dell’implementazione dei servizi ai contribuenti anche da remoto attraverso i sistemi telematici dell’Agenzia.

Nel corso della riunione nazionale del 30 settembre u.s., le scriventi OO.SS. hanno formalmente chiesto l’avvio del confronto in oggetto senza però che il Capo Divisione, che ha assunto la titolarità delle relazioni sindacali nazionali, abbia dato riscontro alcuno, né in senso negativo né in positivo.

Con la presente, pertanto, si sollecita a codesto massimo vertice dell’Agenzia l’importanza e l’urgenza che sia avviato il confronto.

Risulta necessario, quale obbligo contrattuale specificamente previsto e per la positiva realizzazione dei fini di tale sperimentazione organizzativa, che i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori siano oggetto di specifico confronto nazionale

Apprendere dalla stampa che il vertice dell’Agenzia “magnifica” tale, in teoria, importante prospettiva riorganizzativa basata su innovazioni tecnologiche rilevanti e funzionali a fornire “a distanza” i servizi all’utenza e poi conoscere la realtà, non rappresentata ai mass media, che il tutto si rende possibile perché i dipendenti sopperiscono alle carenze organizzative dell’Agenzia mettendo a disposizione dotazioni informatiche proprie, comprese le connessioni internet personali, SIM e telefoni senza ricevere alcun rimborso

Questo quadro poco edificante per l’effettiva immagine pubblica dell’Agenzia ma soprattutto per i riflessi negativi sui lavoratori e sulla stessa efficiente azione amministrativa ha necessità di una funzionale ed effettiva organizzazione della sperimentazione che non può che passare dal proficuo e costruttivo confronto con le OO.SS..

Tutto ciò premesso, le Scriventi reiterano la richiesta di tempestiva convocazione al fine di affrontare la complessiva tematica.

L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Roma, 2 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario 2 Ottobre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

PRESO ATTO DELLO SCARSO RISPETTO DELL’AGENZIA PER
I SUOI LAVORATORI, RIPARTE LO STATO DI AGITAZIONE!
8, 12 e 14 ottobre si fermano tutti gli strumenti di proprietà del personale

 

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Roberto Gualtieri

Al direttore dell’Agenzia delle Entrate
Ernesto Maria Ruffini

Ai lavoratori

Lo scorso 9 marzo le scriventi Organizzazioni Sindacali avevano sospeso lo stato di agitazione, precedentemente proclamato, in ragione della pandemia che imponeva a tutti un momento di  riflessione sullo stato del Paese.

Purtroppo, in questi mesi, non solo siamo stati gli unici a“riflettere”, ma abbiamo dovuto  constatare che sia l’Agenzia delle Entrate che il Ministero dell’Economia, che credevamo fossero al  fianco dei lavoratori e dei loro rappresentanti, non hanno fatto altro che dimostrare, con i fatti, di  essere estranee alle condizioni nelle quali i lavoratori versano.

Potremmo citare i numerosi casi in cui alle esigenze personali e familiari dei lavoratori l’Agenzia  delle Entrate ha risposto picche dimostrando una rigidità che continua anche in questi giorni.

Soprattutto, però, abbiamo toccato con mano come l’Agenzia delle Entrate abbia approfittato  della pandemia per accumulare risparmi milionari sulle spalle dei lavoratori: utenze, strumenti  informatici, buoni pasto non erogati, ore di straordinario non pagate che i lavoratori stanno però  svolgendo e che l’Agenzia sta risparmiando sottraendo risorse ai bilanci familiari dei lavoratori.

Nel frattempo non si è sbloccato nessuno dei problemi che erano oggetto dello stato di agitazione:  non sono stati tolti i tetti al salario accessorio, non si è avviato alcun piano di assunzioni, non sono  ancora arrivati i fondi per il raggiungimento degli obiettivi del 2019, nonostante siano passati 10  mesi. A tutto questo si aggiungano le già citate sottrazioni di fondi ai singoli lavoratori per la  pervicacia dimostrata nel non voler erogare i buoni pasto e i rimborsi per le spese vive a tutti i  colleghi che, lo ricordiamo, non hanno cessato nemmeno per un giorno di lavorare e di tenere  aperti tutti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Tutto ciò si traduce in una perdita secca di salario per i lavoratori in un momento nel quale spesso,  a causa della situazione del Paese, molti di essi sono diventati l’unica fonte di sostentamento di  famiglie, anche “allargate” dalle condizioni di disagio.

In compenso, l’Agenzia ha approfittato per partire con un nuovo progetto di assistenza ai  contribuenti che persino i giornali conoscono, ma i lavoratori che devono attuarlo no, non si fa  carico dei problemi del fatto che i progetti non possono funzionare se mancano le persone negli  uffici e nega procedure di mobilità territoriali mentre – notizia di oggi – aggira qualunque principio  di trasparenza e “seleziona” dalle regioni del Nord funzionari da mandare a Roma con i soliti  metodi che ben conosciamo e che sono serviti, spesso, per “sistemare” pochi e “selezionati”  individui.

La misura è davvero colma e le scriventi Organizzazioni Sindacali non possono più tollerare il fatto  che l’Agenzia si sia dimostrata totalmente sorda ai bisogni dei lavoratori, probabilmente  scambiandoli per oggetti sui quali non solo si può fare cieco affidamento ma si possa addirittura  guadagnare.

Per tutto quanto detto, le scriventi Organizzazioni Sindacali comunicano la riattivazione dello stato di agitazione precedentemente sospeso.

Le prime iniziative di lotta consisteranno nel sospendere per tutta la giornata dei prossimi 8, 12  e 14 ottobre l’uso di tutti gli strumenti (hardware, linee internet, telefoni e di altra natura) di  proprietà dei lavoratori i quali, sinora, si sono impropriamente e per senso di responsabilità  impegnati a prestarli all’Agenzia delle Entrate.

Se entro la data dell’8 ottobre non si verificheranno sviluppi positivi della vertenza fisco siamo  pronti ad inasprire le iniziative e ad avviare procedure per nuove e più forti mobilitazioni.

Roma, 2 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

AGENZIA FISCALI- Una valutazione del coordinatore

Una Valutazione del Coordinatore

Le AGENZIE FISCALI:
una riforma misconosciuta da parte di una politica
colpevole di ignavia ed incapacità.
Necessario uno scatto di orgoglio da parte dei lavoratori e da
parte delle Agenzie.

Solo la pandemia ha bloccato una “Vertenza Fisco”, unitaria e particolarmente sentita, che aveva già manifestato i primi segnali a noi favorevoli nel rapporto tra datore pubblico e lavoratori (rammentiamo su tutti lo “stratosferico” sciopero del 2 aprile 2019, nonché le diverse manifestazioni in tutta Italia nel cosidetto “fisco day”).

Una volta per tutte è necessaria una valutazione chiara della situazione: un diverso modo di fare amministrazione pubblica, una azione per OBIETTIVI convenzionali e per RISULTATI certificati, che SISTEMATICAMENTE è stato oggetto di DISATTENZIONE del Governo e della classe politica, BOICOTTATA dall’alta burocrazia e investita da norme disorganiche con l’evidente esclusivo scopo di FARLA NAUFRAGARE.

Non servono gli odierni dibattiti su un modo moderno di fornire servizi ai cittadini, su amministrazioni al “passo dei tempi”, quando è chiaro, ad oggi, l’indirizzo politico, nemmeno tanto nascosto, di porre in un “binario morto” l’unica esperienza riformistica degli anni duemila, con l’ausilio di tanti soggetti, compreso pezzi dell’Amministrazione votati ad una guerra tra “bande” (in un nostro commento l’abbiamo chiamata “la guerra dei venti anni”), a discapito dei lavoratori “finanziari” che con ammirevole spirito di servizio avevano creduto, ed al dire il vero continuano a credere, al cambiamento ed alla modernizzazione.

Oggi, i lavoratori ed i loro rappresentanti si trovano indubbiamente in una posizione scomoda, ma non possono essere il alcun modo “additati” alla responsabilità per quello che è stato fatto, altri devono essere chiamati a rispondere per quello che non è stato fatto.

Nel contempo, si presentano all’appello “pseudo” esperti che vogliono insegnare a fare amministrazione per obiettivi, “presunti” tecnici che vogliono imporre regole e sistemi non degni di un Paese moderno e civile, mentre soggetti istituzionali, ahimè anche loro, agiscono per formalismi giuridici al solo scopo di “certificare la propria esistenza in vita”.

Le Agenzie Fiscali hanno dovuto affrontare “marosi” e “venti impetuosi”, perché una Amministrazione efficiente non fa comodo a quella parte dell’ “establishment”, e purtroppo ad una parte minoritaria della popolazione, che vuole mano libera nei commerci e nelle regole, non vuole pagare le imposte, le tasse ed i contributi, agisce nella sopraffazione dei deboli e delle persone per bene ovvero niente altro che “darwinismo economico” e liberismo della prima ora, senza regole e senza etica, che i Paesi avanzati hanno “mandato in soffitta” da tempo.

Le Agenzie Fiscali hanno bisogno di un “rigenerato” e “reingegnerizzato” quadro normativo e regolamentare, di nuovi strumenti e risorse, umane – finanziarie – tecnologiche, in grado di metterle nelle condizioni di lavorare al meglio nell’esclusivo interesse della collettività.

Il modello delle Agenzie Fiscali richiede, a nostro parere, una maggiore autonomia in materia finanziaria, organizzativa e di personale. D’altronde questo era il principale obiettivo del disegno di legge della precedente legislatura (solo per memoria AS n. 2837 – “disposizioni concernenti la riorganizzazione delle agenzie fiscali”), il cui esame non fu completato per la scadenza della stessa legislatura.

Tra le tante questioni in essere anche quella dello “spoil system”, con l’augurio che sia la Corte Costituzionale a decidere (prossimamente) di riportare alle origini il rapporto tra politica ed alta amministrazione, senza “scimmiottare” modelli che non ci appartengono per cultura e per tradizione.

Ulteriormente, non vi è bisogno di fare “a sportellate” per difendere “status” e “ruoli”, né tantomeno di avere a che fare con “manager” scelti per superiori interessi di “parte”, bensì abbiamo la necessità di avere scelte precise e definitive nonché regole chiare e trasparenti che permettano l’adeguata interazione di persone e di organizzazioni, al fine di “efficientare”
ed “economizzare” ulteriormente le strutture operative e fornire alla collettività i servizi attesi e necessari.

Abbiamo bisogno solo di buona volontà, i “fenomeni” possono calcare altri “parterre”.

Nulla da inventarsi e da scoprire, nessuna “sfera di cristallo” da consultare, basta dare attuazione alle raccomandazioni ed agli indirizzi espressi da primari Organismi internazionali di consulenza (FMI-OCSE), come compendio-riferimento delle migliori pratiche amministrative-operative.

Naturalmente bisogna crederci, bisogna volerlo, bisogna operare e soprattutto bisogna coinvolgere i lavoratori, in tutti i sensi ed a tutti livelli, perché sono loro i portatori del
cambiamento.

Verrebbe da dire che tutto il resto è …. noia, ma i tempi sono difficili e temiamo che senza i passi necessari anziché toglierci dal baratro, ci finiremo rovinosamente dentro, votandoci
per decenni ai margini della storia (un oscurantismo politico, economico e sociale).

Il Paese merita ben altro e noi lavoratori “finanziari” meritiamo attenzioni ed interventi adeguati alla crisi di sistema. Null’altro, ma non è poco.

Ma le Agenzie Fiscali devono fare sentire la propria voce, senza “compiacere” i politici di turno, chiedendo rispetto per il loro strategico ruolo e tutelando al meglio i lavoratori.

Da anni si lavora per obiettivi e da anni si è monitorati in tal senso, mentre tutt’attorno si parla di “piano delle performance” (ma lasciamo perdere!), di “modernizzazione” della pubblica amministrazione (la possiamo definire “l’araba fenice”), di sistemi di valutazione del personale (sic!), di riforma degli apparati dello Stato (naturalmente per “stabilizzare” i potenti di turno).

Parlare di cambiamenti per non cambiare niente, nel contempo agire per penalizzare “inopinatamente” chi invece i passi necessari li ha compiuti (ostacolare per sopravvivere nell’eternità).

Che strano Paese il nostro, con una classe politica colpevole di ignavia ed incapacità. Tocca a NOI difendere il lavoro, la dignità ed il rispetto perché al servizio esclusivo della collettività.

Cordiali saluti.

(Ad ogni buon conto richiamiamo alcuni documenti d’interesse che alleghiamo alla presente nota).

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DOGANE e AAMS – Incontro su alcuni articoli del CCNI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Incontro sindacale su alcuni articoli del CCNI,
Osservazioni sulla LIUA per le uniformi e gli elementi distintivi

In data 29 settembre 2020 le OO.SS. Nazionali hanno proseguito il confronto sulla parte normativa del CCNI con la Direzione Centrale del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. In particolare sono stati esaminati, inizialmente, gli istituti della banca delle ore e dell’orario multiperiodale. Per la banca ore, già oggetto di discussione nell’incontro del 10 settembre u.s., si è concordato sulla necessità di individuare solo una previsione di massima e di lasciare successivamente al confronto locale la definizione delle modalità di applicazione. Si è, comunque, concordato di dar seguito ad un ulteriore approfondimento dell’istituto, come anche per l’orario multiperiodale. A proposito della banca ore è stata anche avanzata nuovamente la proposta, già fatta dalla nostra Delegazione nell’incontro scorso, riguardante il “progetto figli” che verrebbe in qualche modo a risolvere le problematiche che si creano con il part time verticale.

E’ stato proposto in merito all’orario di lavoro un apposito riconoscimento per le gravose articolazioni di lavoro per il Personale impegnato ad assicurare il servizio in turni festivi infrasettimanali e su questo argomento l’Amministrazione si è riservata di procedere ad un approfondimento sulla fattibilità.

La discussione è proseguita con l’esame della mobilità territoriale, in alcuni casi di riorganizzazione dell’Agenzia, mediante normale interpello e in caso di mancata risposta di procedere ad interpelli per mobilità incentivata. Naturalmente l’istituto dovrà, in prima battuta, riguardare il personale della Direzione Territoriale interessata e solo successivamente potrà essere esteso a livello nazionale, ma in ogni caso le procedure di specie non potranno prescindere da un’intesa con le OO.SS..

Le OO.SS. hanno, poi, proposto l’ introduzione nell’integrativo dell’istituto previsto dall’art. 30 del CCNL/Funzioni Centrali, ovvero la previsione di ferie e riposi solidali, già in vigore a fronte di una disposizione del Direttore Centrale del Personale. E’ stato chiesto, in merito, all’Amministrazione un consuntivo, ad oggi, della fruizione a livello nazionale del novello istituto. L’Amministrazione si è riservata di fornire appena possibile i dati richiesti, avendo all’attualità solo i dati di alcune Direzioni Territoriali. E’ stato infine richiesto di adottare iniziative che migliorino la conoscenza dell’istituto a tutti i Dipendenti dell’Agenzia.

Si è passati, successivamente, ad esaminare il diritto allo studio, che, ferme restando le disposizioni che da anni regolamentano l’istituto, necessita di specifiche attenzioni circa le attestazioni di frequenza specialmente laddove le attività didattiche avvengono online, attestazioni necessarie per il riconoscimento delle ore assegnate. Si è proposto di far rientrare tra i permessi studio anche quelli necessari per la preparazione degli elaborati finali del percorso di studio. L’amministrazione si è riservata di approfondire la questione.

Successivamente è stato affrontato il trattamento di trasferta, che implica anche il riconoscimento del tempo di viaggio come attività di lavoro in diverse situazioni come ad esempio il viaggio nel caso di partecipazione alle udienze o per il servizio da prestare presso la sede secondaria di alcune strutture agenziali. Si deve, altresì, riconoscere come tempo di lavoro quello impiegato in viaggio, anche in giornata festiva, per raggiungere i luoghi di formazione. L’Amministrazione in merito non ha preso un impegno invocando la necessità di ulteriori approfondimenti.

Nella trattazione successiva agli argomenti avanti riportati, si è proceduto ad esporre, da parte della nostra Delegazione, alcune osservazioni sulla LIUA del 25 settembre u.s. riguardante le “nuove uniformi operative” e “ gli “elementi distintivi”.

E’ stato rimarcato che nulla vi sarebbe da eccepire circa l’utilizzo delle uniformi di servizio istituite da legge del 1957, integrata con DPR del 1961, per il Personale che, come previsto dalla norma, “presta servizio, per il traffico, internazionale dei viaggiatori, negli uffici doganali delle frontiere terrestri o marittime, o negli aeroporti o nei treni in corsa, o nelle stazioni ferroviarie delle dogane interne”.

Il problema sorge circa l’applicazione della norma regolamentare del 1961 che prevede l’utilizzo di elementi distintivi di grado (tabella E del DPR). Norma che ab origine semplicemente coniuga l’utilizzo di “rosette” senza prevedere greche, torri, binari o altri elementi di assimilazione all’ordinamento militare.

Gli elementi distintivi, ora previsti nell’art. 2 della LIUA e riportati nell’allegato 2 della medesima, invece rappresentano, a mo’ di gradi militari, una situazione non consona ai Dipendenti dell’Agenzia che attualmente è fondata su un sistema di classificazione professionale di tre Aree per quanto riguarda il Personale non dirigenziale. Per quanto attiene al Personale dirigenziale si dubita che possa essere assegnatario, sic stantibus rebus, di uniformi.

Nell’ambito delle tre Aree del Personale non dirigenziale sono solo previste delle fasce economiche che per loro intrinseca natura non sono indicative di un modello gerarchico. Le aree, come è noto, “corrispondono a livelli omogenei di competenze, conoscenze e capacità” e le fasce economiche all’interno delle aree riguardano solo “un sistema di sviluppo economico” che non conferisce alcuna valenza giuridica rimanendo “correlato al diverso al diverso grado di abilità professionale progressivamente acquisito” sempre “nello svolgimento delle funzioni proprie dell’area”.

Ed anche le posizioni organizzative contrattuali (e quindi anche le Poer e gli Idr) che possono essere conferite dall’Amministrazione rappresentano “incarichi di natura organizzativa o professionale” che rientrano “nell’ambito delle funzioni di appartenenza” anche se “richiedono lo svolgimento di compiti di elevata responsabilità ed alta professionalità”. E’ d’uopo sottolineare il “rientrano nell’ambito delle funzioni di appartenenza” e quindi, all’attualità, nell’ ambito della terza area.

Si evince da quanto esposto, in riferimento all’attuale normativa di natura contrattuale, che il vigente sistema classificatorio del Personale non prevede differenziazioni di “grado” tra i Lavoratori di una stessa area né tantomeno assimilazioni ad altre realtà lavorative eventualmente di tipo militare.

Le norme in vigore, pertanto, prevedono uniformi di servizio per una parte del Personale agenziale ed elementi distintivi di ridotta varietà sempre in allineamento con il sistema classificatorio e adeguato alle attuali norme contrattuali: disposizioni di tipo diverso non possono che attendere un de iure condendo.

Una riflessione specifica andrebbe poi spesa sul fatto che forniture di analoghe uniformi sono state operate non più di tre anni fa con altre disposizioni direttoriali e i Colleghi si chiedono se, nell’Agenzia, soltanto i fondi per il salario accessorio siano impossibili da reperire!

Laddove l’articolo 2 della LIUA de qua avesse inteso pervenire ad un modo per identificare ictu oculi i Responsabili di alcuni servizi, si ritiene che non era consigliabile ricorrere ad una rivisitazione analitica di tutte le posizioni lavorative oggi individuate solo per macroaree. Si osserva, inoltre, che gli incarichi del Personale non dirigenziale sono tutti a “tempo determinato” con la conseguenza che a fine incarico si perverrebbe ad una poco simpatica retrocessione di grado.

Una notazione ulteriore riguarda la mancata attenzione dell’Amministrazione in merito alle richieste già avanzate per le problematiche originanti dalla gestione delle uniformi: dai locali per la “vestizione” agli armadietti per riporre le uniformi. Anzi si è avuta notizia di Responsabili di uffici che avrebbero imposto unilateralmente ai Lavoratori di giungere in ufficio già in uniforme e conseguentemente andar via a fine turno in uniforme. Chiaramente trattasi di situazioni che non possono essere gestite con l’imperio ma cercando soluzioni idonee e concordate.

Non si può non rilevare che anche per questa Determinazione sulle uniformi e sui segni distintivi un confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori non avrebbe nociuto ed il recepimento di eventuali osservazioni avrebbe anche evitato l’agitazione nonché le preoccupazioni manifestate da molti Colleghi.

LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA

Veltri, Eremita, Fiorentino