Archivio mensile: Maggio 2021

Futuro AE – Considerazione del Coordinatore Nazionale

             

Una nuova considerazione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Un indirizzo per il futuro: una “vision” forte e
non arroganza del potere o incapacità operativa

Le ultime nostre considerazioni circa l’indirizzo per il futuro dell’Agenzia delle Entrate, si concludevano con “Gli scenari sono tutti aperti, i risultati auspicati positivi, ma fondamentale sarà il ruolo ed i compiti di tutti i lavoratori, da valorizzare professionalmente e da retribuire adeguatamente, come una squadra “creata” per vincere la sfida del secolo ovvero portare il Paese nella modernità”.

Dopo una settimana, senz’altro difficile, appare opportuno evidenziare alcuni aspetti “dissonanti”.

Ormai tutti sono a conoscenza di come si è conclusa la trattazione delle posizioni organizzative di natura contrattuale (sic!) ed altrettanto degli atti unilaterali in materia di riorganizzazione che tra altro, incominciano ad essere “numerosi” (a partire dall’operazione “audit” per arrivare agli “uffici risorse materiali,” ma ci siamo dimenticati sicuramente qualcosa e siamo sicuri che non è finita).

Ora, il comune denominatore è rappresentato dalla unilateralità di queste operazioni che, a parere della CONFSAL – UNSA, non possono trovare forti elementi di sostegno bensì generiche considerazioni quali, nel caso delle posizioni organizzative, il mancato accordo tra le OO.SS.

In verità, sulle PO non c’è mai stato un momento di condivisione tra i tanti punti di vista sindacale, certamente alimentato nel tempo dalla mancanza di regole contrattuali di primo livello precise e chiare, ma probabilmente è altrettanto vero che non si è cercato l’accordo.

Ne è prova ciò che CONFSAL – UNSA scrisse come nota a verbale nell’intesa, siglata da noi e da altra sigla, oltre dieci anni fa.

“…la CONFSAL – SALFI restano tuttavia contrarie a che la definizione dei criteri attuativi, relativi anche alla graduazione delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità, sia sottratta alle relazioni sindacali previsti dal CCNL di comparto (ndr ex comparto agenzie fiscali ed ex ccnl). Ciò posto la sottoscrizione dell’accordo è prioritariamente finalizzata ad evitare che l’attuazione unilaterale del modello organizzativo in questione possa realizzare un precedente, questo si, considerato da … CONFSAL–SALFI elemento non accettabile”.

La dichiarazione di cui sopra si commenta da sé, a distanza di undici anni.

E’ chiaro che oggi non solo siamo dispiaciuti che in questo atto unilaterale sulle PO, di breve validità, non sia stato accolta alcuna valutazione di parte sindacale, ma siamo ancor più preoccupati nel non riuscire ad intravedere il modello organizzativo (in ogni “puntata” abbiamo visto numeri differenti) benché in attesa di determinazioni in sede Aran.

Ed è altrettanto vero, lo abbiamo ribadito in alcune occasioni, che più passa il tempo e più la mancanza di regole di supporto avrebbe reso “non valido” qualsiasi accordo.

Dopo la fase contrattuale “sperimentale” (PO ed Incarichi di Responsabilità), affiancata, ultimamente, da una norma legislativa speciale (POER), siamo scoperti su tanti fronti, proprio su quelli che caratterizzavano e caratterizzano il lavoro delle Agenzie Fiscali, anche in ragione dell’azzeramento del comparto e del relativo CCNL.

Ma è altrettanto vero che ogni volta “ritroviamo” un sottile “filo conduttore” circa la volontà di eliminare il comparto medesimo, eliminare le regole specifiche, “derubricare” l’esperienza delle agenzie fiscali a mero “incidente di percorso” da neutralizzare ed eliminare.

Altro che concetti, analisi, approfondimenti e commenti su riforma della PA. riforma del Fisco, modernizzazione degli apparati burocratici e quant’altro.

Tutto è stato scritto, non abbiamo voluto fare le “cassandre”, abbiamo voluto evidenziare, nel tempo, criticità e punti di debolezza e ciò con l’esclusivo intento di aiutare, ognuno per le sue competenze, ad integrare, modificare e correggere il modello delle Agenzie Fiscali per un effettivo salto di qualità, mentre altri, invece, ne hanno “approfittato” per dare il “colpo di grazia”.

Al contrario, sui relativi tavoli noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo con forza a farla affinché vengano affrontate e risolte le questioni fondamentali.

Ma la responsabilità è dell’Agenzia, delle Agenzie Fiscali, anche se non soprattutto in relazione alla mancanza di regole specifiche dell’intero assetto, istituzionale ed operativo, nell’ambito dell’Amministrazione pubblica.

Procedere unilateralmente e speditamente su tanti fronti, oseremmo dire in tono di “ritorno al passato” (tutto cambia perché nulla cambi), lancia un segnale fortemente negativo che dobbiamo saper respingere.

Non si tratta di attenzione verso particolari gruppi di lavoratori, ma riguarda tutti i colleghi in servizio, sui temi del salario accessorio, degli sviluppi professionali ed economici, sulle regole di tutela del rapporto di lavoro ed addirittura sulla salvaguardia e rafforzamento delle stesse amministrazioni.

E’ altrettanto vero che quanto specificato sopra è il frutto “avvelenato” di almeno dieci anni di mancato governo della amministrazione pubblica (spending review – blocco turn over – mancati investimenti in risorse umane, materiali e finanziare e quant’altro), con le Agenzie Fiscali lasciate in “mezzo al guado” che si sono “barcamenate” alla meglio solo grazie al contributo di colleghi preparati e professionalizzati che hanno dato l’anima per vedere finalmente applicato un modo diverso di lavorare e fare amministrazione.

Oggi, come contropartita e ringraziamento, possiamo osservare dei “novelli potenti” stare sulla scena ed imporre delle idee, senza confronto, senza condivisione, senza un minimo rispetto della forma e della sostanza, senza niente di niente.

Una volta per tutte deve essere chiaro che nessuno ci può prendere per i “fondelli”!

CONFSAL – UNSA rimane in “fervida” attesa di vedere come si declineranno i principii dell’ennesima riforma preannunciata, nella speranza che, nel frattempo, i “novelli potenti” lascino le “plance di comando” avendo fatto i minori danni possibili.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Centrale)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ADM- Riunione OPI del 24 maggio 2021

SETTORE AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Riunione OPI del 24 maggio 2021: alcune notizie sulla riorganizzazione dell’Agenzia

Si è riunito oggi, con la partecipazione del DG Minenna, l’Organismo Paritetico per l’Innovazione sul progetto di riforma di alcuni assetti organizzativi dell’Agenzia, organismo che, tuttavia, soffre di talune limitazioni come, ad esempio, la mancanza di preventiva documentazione in merito alle riunioni.

La riorganizzazione dell’Agenzia ormai è in piena realizzazione ma il Vertice continua a mostrane una delineazione “in progress” non essendo reso noto, come più volte richiesto dalla nostra Federazione, il progetto generale della stessa.

In sintesi è stato comunicato dal DG che, come nelle Direzioni Centrali di Linea sono stati creati Uffici Affari Generali, nelle Direzioni Centrali di Supporto di Personale e Amministrazione e Finanza, data la loro estensione, verranno creati degli “Uffici di policy” per il coordinamento e l’indirizzo delle attività. Per quanto concerne le previste nuove Direzioni Territoriali al loro interno saranno previsti due soli Uffici ovvero Antifrode e l’accorpamento di Linea e Supporto: scelta che potrebbe riguardare il resto delle altre Direzioni Territoriali istituende o in essere.

L’Amministrazione si è dichiarata sensibile alle reiterate richieste sindacali di una ulteriore divisione di alcune “macroregioni” come ad esempio Liguria-Piemonte/VdA e Friuli Venezia Giulia Veneto.

E’ stato anche comunicato che si provvederà ad istituire, per oggettive necessità e opportunità, alcuni Uffici delle Dogane come un UD ad Avellino oggi SOT di Benevento.

Nell’ambito della Direzione Centrale Dogane è invece prevista la creazione di un Ufficio Risorse Proprie, come da suggerimento della Commissione Europea.

E’ inoltre già in itinere un progetto di “riassetto degli immobili” per dare all’Agenzia sedi appropriate e dignitose.

Il DG ha anche invitato le OO.SS. a fornire, per iscritto, eventuali contributi sulla materia della riforma che, in verità, erano stati presentati dalla nostra Federazione ma che non hanno avuto la dovuta attenzione.

Gli interventi dei vari componenti OPI di parte sindacale sono stati unanimi nel valutare positivamente la prevista divisione delle macroregioni ed hanno manifestato anche perplessità nella istituzione nelle Direzioni Territoriali di solo due uffici dirigenziali.

Il Rappresentante della nostra Federazione al tavolo, oltre rimarcare la più volte evidenziata necessità di avere un progetto generale sulla riorganizzazione dell’Agenzia, ha manifestato condivisione per la separazione delle macroregioni ed invece ha espresso dubbi e interrogativi sulla riduzione, nelle Direzioni Territoriali, degli uffici dirigenziali almeno nelle realtà più estese. Per la creazione degli “uffici di policy” ha chiesto maggiori approfondimenti e informazioni in quanto, tout court, essi sembrerebbero destinati ad espletare una funzione già propria dei relativi Direttori Centrali.

In merito alla creazione di eventuali Uffici delle Dogane è stato ricordato che rimane ancora in sospeso il progetto di unificazione tra gli uffici delle dogane e quelli dei monopoli, specialmente perché questi ultimi soffrono di una struttura particolare con un ufficio di stampo provinciale ma che opera su una o più regioni.

Altre opportune osservazioni saranno presentate per iscritto dalla nostra Federazione.

La prossima riunione è stata ipotizzata nell’ambito di un mese.

Roma, 24 maggio 2021

IL RESPONSABILE NAZIONALE SETTORE ADM
Salvatore Veltri

ENTRATE – Comunicato unitario del 20 Maggio 2021

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

CHIUSO NEGATIVAMENTE IL VERBALE SU POSIZIONI ORGANIZZATIVE E INCARICHI DI RESPONSABILITA’

AGENZIA SENZA PROGETTI E CON ATTEGGIAMENTI INDISPONENTI. ACCOGLIAMO CON SODDISFAZIONE,INVECE,LE RISPOSTE POSITIVE AD ALCUNE NOSTRE AZIONI E SULO SMART WORKING 

Si è chiuso ieri, con un verbale di mancato accordo, il confronto sulle posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità ex-articolo 17 e 18 del CCNI Agenzia Entrate. Dopo un mese e cinque riunioni, abbiamo dovuto prendere atto che non ci sono le condizioni per chiudere un accordo soddisfacente per tutta o parte della compagine sindacale.

Ciò che ci amareggia però, è la carenza di progettazione che l’Agenzia ha portato al tavolo, accompagnata ad un atteggiamento ondivago e a tratti indisponente. Non si può affrontare un confronto solo per aggiustamenti, privi di una proposta di modello organizzativo complessivo e coerente con il nuovo assetto deII’Agenzia derivante dall’istituzione delle POER.

Una cosa è emersa chiaramente dal confronto: l’Agenzia non è minimamente a conoscenza di come funzionano le proprie strutture periferiche. Prova ne è la mancanza di una visione chiara e progettuale delle stesse.

In una situazione quale quella descritta, è risultato difficile comporre una proposta unitaria sindacale coerente con quella deII’Agenzia e, laddove vi sono state posizioni divergenti su alcuni aspetti, la conduzione di parte pubblica delle riunioni non ha aiutato affatto a fare sintesi.

A ciò aggiungiamo che abbiamo ancora una volta toccato con mano una certa “allergia” da parte di chi ha condotto le riunioni in assenza del Direttore Centrale del Personale a riconoscere la controparte sindacale come interlocutore qualificato e atto a migliorare le proposte dell’Agenzia.

Una buona dose di autoreferenzialità è testimoniata dal fatto che, alla fine del confronto, l’Agenzia non ha informato in alcun modo il sindacato su quali fossero le proprie intenzioni riguardo all’assetto delle posizioni organizzative in assenza di un accordo. Circostanza che seguiremo puntualmente affinché ogni determinazione deII’Agenzia rientri comunque nella correttezza organizzativa e contrattuale.

Abbiamo accolto invece positivamente le risposte, casualmente coincise con il ritorno in servizio del direttore centrale del personale, alle domande fatte dalle scriventi in merito allo smart working e altre tematiche di rilievo.

La proroga dell’accordo del 17 settembre 2020 sullo smart working “emergenziale”, nonostante il nuovo ”decreto Brunetta”, l’apertura della trattativa sui risparmi derivanti dai buoni pasto e dallo straordinario per il 2020 — convocata per la prossima settimana — e la possibilità di fruire dei permessi retribuiti ad ore, annunciata dal dottor Egidi in corso di riunione, ci convincono una volta di più che abbiamo fatto bene a firmare un accordo che mettesse in sicurezza i lavoratori per poi dedicarci a rivendicare tutti gli aspetti che l’accordo del 17 settembre aveva Iasciato sospesi.

Solo il nostro senso di responsabilità e l’atteggiamento disponibile al confronto ha permesso di risolvere queste problematiche nell’interesse esclusivo dei lavoratori. E con questo spirito le scriventi OO.SS. continueranno a Iavorare e a cercare di fare sintesi delle posizioni e delle sensibilità che ciascuno dei sindacati porterà all’attenzione degli altri.

 

Roma, 13 Ottobre 2020


CISL FP

UIL PA

FLP

Confsal UNSA

De Caro/De Rosa

Cavallaro

Patricelli

Sempreboni

 

ENTRATE – Nota sulle P.O.

AGENZIA DELLE ENTRATE

Sulle P.O.: ora basta!

Dovremmo riferire, ancora, in merito alla negoziazione sugli artt. 17 e 18 CCNI ovvero le Posizioni Organizzative di natura contrattuale.
Ma abbiamo detto tutto sia negli interventi al “tavolo” da parte della delegazione trattante sia attraverso i comunicati, anche se osserviamo “articolati” ragionamenti da parte di soggetti che non sempre sono stati esplicitati nel luogo deputato. Ma non è un nostro problema.
La CONFSAL – UNSA non può che richiamare tutto quanto già espresso ed a questo punto non può che fare una considerazione di carattere politico.

Ma prima della considerazione, riportiamo il report elaborato alla fine dell’incontro del 13 maggio scorso.
“Si è chiuso con un nulla di fatto la riunione odierna sulle procedure per gli incarichi degli artt. 17 e 18. Le distanze tra le posizioni dei sindacati e quella dell’amministrazione appaiono ampie.
CONFSAL – UNSA ha ribadito l’interesse al tema delle posizioni organizzative che sono un istituto centrale dell’organizzazione dell’Agenzia. Abbiamo lamentato ancora una volta la intellegibilità dei dati forniti, mentre non è resa disponibile una mappatura puntuale dei dimensionamenti delle posizioni per singola DP. Pertanto, appare troppo elevata la riduzione dei “team” proposta soprattutto negli uffici operativi dove è più sentita l’esigenza di coordinamento, in quanto tali uffici sono esposti allo stress correlato al raggiungimento degli obiettivi di convenzione. Abbiamo chiesto che il “dimensionamento” dei team sia uguale per tutte le articolazioni del controllo, del legale e degli uffici
territoriali e che comunque debba essere ridotto rispetto alle proposte giunte dall’Amministrazione.
Siamo tornati anche sul ruolo del “capo team” che l’Agenzia vorrebbe rivedere, ribadendo che il profilo stabilito nel CCNI, valorizzato nei diversi documenti susseguitesi negli anni, ha prodotto effetti virtuosi che non appare opportuno stravolgere. Pertanto, abbiamo chiesto all’Amministrazione di valorizzare ulteriormente le nostre proposte.
Seppur non oggetto dell’incontro, abbiamo protestato per il grave ritardo sulla erogazione dei ristori di cui al comma 870 della legge di stabilità 2021 ed al contempo abbiamo chiesto di convocare immediatamente un “tavolo” per la proroga dell’accordo sullo “smart working” del 17 settembre 2020 che ha dimostrato di essere uno dei migliori accordi sul tema di tutta la pubblica amministrazione. Il Capo Divisione Risorse ha rassicurato che non appena il bilancio dell’Agenzia riceverà le certificazioni formali sarà convocato il tavolo finalizzato a liquidare i ristori. Anche in merito allo “smart working” l’Agenzia ha rassicurato sulla volontà di procedere in tempi rapidi ad una proroga dell’accordo del 2020. Il tavolo sugli articoli 17 e 18 è stato aggiornato al 19 maggio prossimo”.
Detto quanto sopra, non vorremmo “settimanalmente” continuare con questo modo di fare e di operare. Onestamente non lo meritiamo.

La storia delle Posizioni Organizzative è nota a tutti, risulta per “tabulas” anche con riferimento agli accordi sottoscritti negli anni. Giusto solo ricordare alcuni aspetti che riteniamo FONDAMENTALI.
a) Le posizioni organizzative sono state il frutto del CCNL – Agenzie Fiscali 2002-2005, a carattere sperimentale, tradotte negli artt. 17 e 18 del CCNI (noi eravamo presenti);
b) Le disposizioni del Ministro Brunetta, riforma di cui al D. Lgs 150/2009, hanno disarticolato il disposto contrattuale, avendo stabilito la fuoriuscita della materia dell’organizzazione del lavoro dal sistema delle relazioni sindacali. In ragione di ciò è stato chiesto alle OO.SS. di “cofinanziare” le Posizioni Organizzative attraverso il Fondo del salario accessorio affievolendo nel contempo e notevolmente il ruolo sindacale sull’intera tematica dei criteri di conferimento e quant’altro (noi eravamo presenti);
c) A partire dalle modifiche di Brunetta la posizione delle sigle al tavolo è divenuta più articolata, con alcune, in particolare noi della CONFSAL – UNSA (ma non solo) sempre convinte della bontà delle disposizioni contrattuali e della figura professionale, quale qualificante modello di organizzazione lavorativa in grado di far crescere efficienza e funzionalità operativa, mentre altre (legittimamente) hanno dimostrato minor interesse, motivando diversamente questo nuovo indirizzo (rispetto al contratto di agenzia).

Vogliamo, sommessamente, ricordare alla Direzione dell’Agenzia che, quindi, il problema rimane sempre lo stesso.

Riteniamo, infatti, che non tutte le OO.SS. appaiono convinte della opportunità e necessità di sottoscrivere un accordo di “cofinanziamento” su queste figure, cercando, altresì, di “incidere” sul processo negoziale.
Per la CONFSAL – UNSA l’augurio è che, finalmente, al tavolo ARAN per il rinnovo del CCNL – Funzioni Centrali (il maxicomparto) venga affrontato e risolto il problema delle posizioni organizzative in un organico quadro di regole riferibili alle modalità di finanziamento, ai criteri d’accesso, alle responsabilità, alle retribuzioni e tutto quanto riguarda le regole del rapporto di lavoro.
Per CONFSAL – UNSA è necessaria, lo ribadiamo, l’AREA QUADRI (e non accettiamo che “di passaggio” altri facciano finta di essere d’accordo. Basta leggere documenti e posizioni ufficiali per accorgersi che non tutti sono d’accordo con questo tipo di soluzione e del resto basta “calcare” il “parterre” dell’Aran per rendersi conto delle diversificate posizioni).

Ma a quanto pare anche l’Agenzia mostra delle “crepe” nell’indirizzo operativo e nella “vision”.
Al riguardo, si “sgombri” il campo dal ruolo del “capo team”, perché basta scendere negli uffici per comprendere come opera il lavoro per squadra e come si comporta un coordinatore “capo squadra”.
Ripetiamo, lo abbiamo già detto, legittimo pensare ad un modello diverso (lo abbiamo chiamato  “funzionariato diffuso”), ma bisogna avere il coraggio di dirlo ed essere conseguenziali, naturalmente con tutti i rischi, operativi e di responsabilità, rispetto ad un assetto già da tempo sperimentato e che ha dato ottimi risultati.
Ma se si sceglie il lavoro per squadra, rimandiamo ad un buon manuale di organizzazione del lavoro per acquisire elementi in merito al dimensionamento del team e relative dinamiche relazionali tra componenti.
Su questo aspetto abbiamo visto l’Agenzia presentare, per approssimazioni successive, diverse proposte sicuramente migliorative, oggi siamo a n. 9 componenti compreso il capo team per i controlli ed il legale, mentre n. 11 componenti compreso il capo team per il territoriale.
I n. 2.080 funzionari artt. 17 e 18 individuati apparentemente sulla base del requisito dimensionale sopra riferito, di cui circa il 30% slegato dal citato requisito (figure di responsabilità), con n. 80 art ovvero i Conservatori – SPI che oltretutto vorremmo vedere meglio valorizzati per la strategica e specifica funzione svolta, è un assetto, a parere della CONFSAL – UNSA, con notevoli “scoperture” negli uffici operativi che, in molti casi, non hanno il supporto di figure di più alta responsabilità (POER).
Non riusciamo proprio a comprendere il senso di una proposta che da un lato vorrebbe riconoscere l’importanza della figura ma poi in concreto non offre la medesima opportunità per quelle realtà che invece hanno assolutamente bisogno del coordinamento.
Ovvero che senso ha stabilire un diverso requisito per ambiti diversi, dove la stessa eterogeneità operativa-funzionale richiede la massima attenzione?

La CONFSAL – UNSA richiama, se fosse necessario, il proprio pensiero.

Noi vogliamo che le PO, unitamente alle POER, facciano parte di uno schema di sviluppo professionale in grado di attivare un meccanismo “virtuoso” di crescita per tutta la categoria dei lavoratori “finanziari”.

Noi vogliamo “cofinanziare” le PO perché con i soldi dei lavoratori noi paghiamo tutti i lavoratori (da chi va al front office a chi fa le verifiche), ma vogliamo avere piena capacità di dire la nostra per giungere ad un accordo e non lasciare tutto in mano alla parte datoriale.

Noi vogliamo un bacino diffuso di questa professionalità, quale “palestra” per compiti e funzioni più elevate, di maggiore responsabilità anche dirigenziale (e ci aspettiamo anche su questo tema definitive decisioni e regole a livello di ARAN e di scelte politiche da tradurre in norme di legge sull’accesso alla dirigenza).

Noi vogliamo retribuire meglio tutti i colleghi in servizio, eliminando una volta per tutti il “tetto” di spesa in materia di salario accessorio che libererebbe decine di milioni di euro da utilizzare nella contrattazione integrativa.

Quindi è un falso problema il modesto risparmio di risorse sul tema delle PO (il riferimento è al finanziamento storico) rispetto alle consistenti risorse economiche che possono e debbono essere recuperate attraverso una adeguata azione politica, peraltro, richiamata nel Patto per il Lavoro Pubblico.
Ripetiamo, a meno che si sia assunta la posizione che “non si vogliono utilizzare le risorse a disposizione dell’attività integrativa per pagare le PO”. Ma questo tipo di posizione da noi non è assolutamente condivisa.
Un’ultima considerazione: sarebbe opportuno individuare una forbice di minimo e massimo nel numero delle posizioni organizzative in grado di assicurare quel giusto grado di flessibilità che ogni organizzazione deve fornire a sé stessa per evitare possibili criticità operative e magari recuperare flessibilità anche in ambiti territoriali diversificati. Ma ciò non dovrebbe essere il Sindacato a dirlo.
Era già stata fatta una scelta in tal senso, a maggioranza, qualche anno fa non tradottasi in concreto.
Possiamo rivedere quei numeri (ma non intervenire con la “mannaia”) perché il personale in servizio si è ridotto significativamente (altro grave capitolo) e perché si è riusciti a “consolidare”, in ragione delle decisioni del Giudice delle leggi, delle posizioni di maggiore responsabilità in grado di articolare meglio la declinazione delle responsabilità operative per l’intera struttura.
La CONFSAL – UNSA non vuole mini-team ma non vuole neanche maxi-team né tantomeno zeroteam, vuole “gruppi di lavoro” in grado di contribuire all’operatività dell’intera macchina per il prossimo decennio, nell’ambito di un accordo che probabilmente dovrà essere successivamente letto con la lente di ingrandimento una volta definito l’assetto delle regole di primo livello.
Questo risultato può essere raggiunto incrementando il numero delle posizioni art. 18 almeno in tutti gli uffici operativi di tutte le DP recuperando i “resti”. In tal senso abbiamo fatto una proposta all’Agenzia.
Il tutto attraverso regole chiare e trasparenti, che permettano a chiunque voglia “cimentarsi”, avendone le qualità, di mettersi in gioco e dare il contributo di professionalità e capacità organizzativa funzionale alla strategica intera struttura.

E speriamo che sia l’ultima volta che dobbiamo parlarne perché anche gli altri temi sono meritevoli della massima attenzione, la mobilità nazionale, l’accordo sul passaggio dalla Seconda alla Terza Area, il salario accessorio 2019, il salario accessorio 2020, i “ristori” per le sofferenze della pandemia, le problematiche riguardanti i congedi riconosciuti-disconosciuti, i permessi e lo smartworking ancora in regime emergenziale.
Chiudiamo con la richiesta al Direttore dell’Agenzia avv. Ruffini di una seduta di approfondimento sul futuro dell’Agenzia delle Entrate, una volta terminata la fase emergenziale, chiarendo l’assetto del modello che l’Agenzia intende perseguire nell’ambito della riforma della PA ed alla riforma del Fisco con relativo “riverbero” sulla macchina fiscale.
La CONFSAL – UNSA ritiene questa la vera sfida e su questo vogliamo confrontarci in ragione del progetto sicuramente in corso di predisposizione. Un futuro da cavalcare e da governare, certamente non da subire. (La delegazione Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)
Cordiali saluti

IL COORDINATORE
Valentino Sempreboni

AE-Un indirizzo per il futuro – Considerazione del Coordinatore Nazionale

             

Una considerazione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Un indirizzo per il futuro

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede significativi investimenti per la modernizzazione e la digitalizzazione della P.A., anche mediante interventi tecnologici ad ampio spettro ed incisive riforme strutturali.
In questo contesto si inserisce la “riforma del fisco” che con il pieno utilizzo delle potenzialità offerte dalla tecnologia deve puntare:
Þ alla massima valorizzazione del patrimonio informativo disponibile attraverso un utilizzo esteso e la piena interoperabilità delle banche dati, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali;
Þ alla semplificazione degli adempimenti;
Þ alla digitalizzazione dei servizi.

Per quanto sopra, l’Agenzia punta ad un significativo recupero da “compliance” stimato intorno al 20%, attraverso la leva delle comunicazioni ai contribuenti invitati a rivedere il dichiarato e versato (almeno un milione di inviti all’anno, con un incremento numerico del 30%).
Questa ampia azione di prevenzione può dare importanti risultati sul lungo periodo, unitamente all’azione accertativa.
Evidente il ricorso massiccio alla tecnologia e quindi all’impiego dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Ma importante l’investimento sulle nuove competenze, con assunzioni autorizzate per n. 4.133 giovani lavoratori e con l’innesto di esperti con professionalità adeguata (data scientist – ingegneri informatici – esperti in fiscalità internazionale – diritto ed economia).
In merito alle iniziative da PNRR, si punta alla realizzazione di una “analisi avanzata dei dati per poter aggredire il “tax gap” (obiettivo che entra tra le riforme “abilitanti”) attraverso l’applicazione di tecniche sempre più avanzate”.

Fondamentale che la UE abbia deciso di finanziare il progetto proposto dall’Agenzia delle Entrate “a data driven approach to tax risk analysis in Italy” ovvero l’introduzione di tecniche innovative per individuare i soggetti ad elevato rischio di evasione, nel rispetto del contradditorio preventivo.
Un progetto ambizioso e di grande interesse, da valutare con realismo.
E’ un cambio di visione, importante e qualificante, che può incontrare qualche vecchie criticità ovvero la non sempre ottimale qualità dei dati raccolti e disponibili nelle banche dati, la non perfetta integrazione ed interoperabilità degli archivi, l’esistenza di procedure complesse per la condivisione delle basi dati tra enti diversi, nonché la presenza di alcuni vincoli in materia di privacy che per alcuni finivano per frenare l’attività di contrasto all’evasione.
Bisogna lavorare sui diversi fronti e prepararsi per bene, ma entrare nel futuro è fondamentale.
Naturalmente quanto sopra dovrà essere accompagnato da una amministrazione semplice, anche attraverso la revisione delle oltre 800 norme tributarie, con corollario di spiegazioni, circolari attuative e declinazioni. Necessario un unico Codice Tributario, con regole certe e strumenti semplificati.
Altresì, le n. 161 “banche dati fiscali” rappresentano uno strumento che consente di intercettare le irregolarità che il contribuente può sanare prima che la irregolarità sia contestata.
Quindi, nel contrasto all’evasione fiscale la sfida si gioca su un terreno nuovo, con nuovi approcci e nuove competenze.
L’enorme flusso di informazioni digitali a disposizione dell’amministrazione ha richiesto e continuerà sempre più a richiedere nuove tecnologie e nuovi strumenti di analisi.
Gli scenari indicati e da esplorare riguarderanno la capacità di maneggiare “big dati”, data analytics, data mining, text mining, predictive analytics e prescriptive analyticts, machine learning e data visualizations, il tutto nell’obiettivo di migliorare la capacità di individuare i soggetti da controllare.
Tutto quanto sopra, solo per individuare l’azione futura dell’Agenzia delle Entrate.
Una grande sfida con un grande potenziale che partendo dalle risorse umane e passando alla nuova tecnologia, porta la “macchina” fiscale a fare un enorme salto di qualità, con
tutte le relative conseguenze.
La storia passata deve essere di insegnamento, ma la traccia futura va affrontata con spirito costruttivo e proattivo.

Gli scenari sono tutti aperti, i risultati auspicati positivi, ma fondamentale sarà il ruolo ed i compiti di tutti i lavoratori, da valorizzare professionalmente e da retribuire adeguatamente, come una squadra “creata” per vincere la sfida del secolo ovvero portare il Paese nella modernità.

IL COORDINATORE
Valentino Sempreboni

PS
Si rimanda nel dettaglio alla lettura del PNRR ed ai documenti riguardanti le ultime Audizioni del Direttore dell’Agenzia delle Entrate avv. Ruffini

DOGANE e AAMS – Incontri del 5 maggio 2021

AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

INCONTRI DEL 5 MAGGIO 2021

 

Dopo un lungo periodo in cui le OO.SS. e l’Amministrazione non hanno avuto incontri sindacali si è riunito l’OPI (organismo paritetico per l’innovazione di cui all’art. 6 del vigente CCNL/Funzioni Centrali) per “avviare” il confronto su alcune modifiche riorganizzative dell’Agenzia.

Il Direttore Generale dell’Agenzia ha ricordato alcune variazioni negli Uffici Centrali (ad es. creazione di uffici affari generali nelle Direzioni di Linea), la separazione della Calabria dalla Campania ed ha annunciato anche la creazione della Sardegna come Direzione regionale, nonché la soppressione della DC Affari Generali.

Gli interventi delle OO.SS., in vari toni, hanno evidenziato da una parte condivisione per alcuni cambiamenti organizzativi (anche attesi e sollecitati come le separazione delle macroregioni) ma dall’altra è stato ribadito che la riorganizzazione in itinere dell’Agenzia, da oltre un anno, viene, però, gestita senza la partecipazione ai Rappresentanti dei Lavoratori di un disegno complessivo e ciò fa intravedere possibili incognite in merito a diversi aspetti quali la mancanza di Personale, carichi di lavoro, nuova ripartizione e/o reperimento di figure di responsabilità, nonché l’interrogativo se a breve si procederà all’unificazione tra Uffici delle Dogane e Uffici dei Monopoli.

Il Rappresentante Confsal-Unsa al tavolo ha, tra l’altro, evidenziato le perplessità in merito all’informazione del 4 maggio 2021 la quale, specificando che per la nuova Direzione per la Calabria sono previsti due soli Uffici (affari generali e antifrode), ha puntualizzato che tale assetto organizzativo “potrà essere in futuro replicato presso altre Direzioni territoriali”. È stato, pertanto, richiesto in base a quali criteri la “replicazione” potrebbe essere applicata ma principalmente è stato sottolineato che una ulteriore riduzione degli uffici nelle Direzioni Territoriali (dopo la riduzione da 5 a 3 nello scorso anno, qualora attuata, avrebbe, almeno nelle realtà più grandi per dimensioni e attività, ricadute consistenti vicine ad un caos gestionale. Il Direttore Generale ha dichiarato di aver “preso buona nota” delle osservazioni delle OO.SS. ed ha rimandato ad un altro incontro in sede di OPI per proseguire il confronto sulla riorganizzazione.

Dopo il confronto in sede di OPI è iniziato un incontro col la DC del Personale (dott. Flore) sulla mobilità intercompartimentale di personale, atta ad alleviare, quantunque parzialmente, le allarmanti carenze in tutti gli uffici dell’Agenzia. È stata ribadita dalle OO.SS. la necessità dello scorrimento delle graduatorie 2019 non esaurite nonché di favorire arrivi di personale in comando ma l’Amministrazione ha eccepito che per gli enti locali i passaggi non sono più assoggettati a “neutralità finanziaria” per cui le relative acquisizioni di personale incidono su quelle dei concorsi esterni e, pertanto, l’Agenzia opta per i concorsi. È stato osservato che i concorsi in itinere, nonostante le previste e auspicabili semplificazioni, non arriveranno a destinazione prima di un anno e nel frattempo, unitamente alle ulteriori riduzioni di personale per pensionamenti, moltissimi uffici saranno allo stremo. È stato perciò richiesto di rivedere la questione delle graduatorie in sospeso e anticipare al massimo le procedure per la prevista acquisizione di 300 unità mediante mobilità intercompartimentale.

Si è poi passati, poi, alla trattazione del residuo FRD 2018 che prevede 4.800.000 euro per il budget di sede e 1.810.000 per la performance. L’argomento, a causa della novità della quota di performance prevista dal vigente CCNL, ha portato a varie ipotesi e pertanto l’Amministrazione ha proposto di procedere ad alcune verifiche di fattibilità e aggiornare quindi l’incontro alla settimana prossima.

Altri argomenti all’ordine del giorno non trattati verranno ripresi successivamente con le prossime riunioni.

Roma, 6 maggio 2021

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA

SETTORE ADM

ENTRATE – P.O. – Report incontro del 4 maggio 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

Report incontro P.O. del 4 maggio 2021

 Roma, 5 maggio 2021

Si è tenuta il 4 maggio 2021, una nuova riunione del “tavolo nazionale” avente ad oggetto le Posizioni Organizzative, ex artt. 17 e 18 CCNI.

La Parte Pubblica ha ulteriormente sviluppato la proposta già offerta al tavolo del 27 aprile attraverso la quale ha dichiarato di voler valorizzare i contributi forniti dalle Sigle.

Le distanze tra gli interlocutori non hanno registrato un sensibile avvicinamento e la discussione, all’esito di un lungo dibattito, è stata aggiornata al 13 maggio.

Sia beninteso: l’incontro è da reputarsi in ogni caso proficuo, in quanto ha consentito a ciascuno di meglio argomentare le proprie tesi e di comprendere quelle altrui a beneficio di una soluzione positiva della vertenza.

CONFSAL-UNSA ha evidenziato la centralità del “Team” nel lavoro dell’Agenzia e come tale modalità organizzativa abbia consentito di raggiungere performance superiori a quelle di tanti altri Enti. Sulla scorta di questa premessa abbiamo rappresentato la nostra contrarietà alla massiccia riduzione dei team proposta dall’Amministrazione, riduzione che per le dimensioni annunciate, costituirebbe un vero e proprio Riassetto Organizzativo.

Laddove, però, si volesse procedere ad una nuova Riorganizzazione dell’Agenzia, occorrerebbe confrontarsi sugli obiettivi che si intenderebbero perseguire e sulle conseguenti modalità attuative.

A nostro parere una modifica organizzativa che voglia rivedere il modello del lavoro organizzato per Team, appare rischiosa quanto meno perché soppianterebbe una esperienza di successo con una dai risultati incerti ed incalcolabili.

Pertanto, abbiamo chiesto con forza che gli uffici non subiscano una “desertificazione” dei “team” e, al fine di avere una visione completa delle ricadute conseguenti ai tagli proposti dall’Agenzia, abbiamo reiterato la richiesta di una “mappatura” puntuale dell’allocazione dei nuovi team distribuiti per singola provincia.

Temiamo infatti che interi Uffici, soprattutto quelli operativi dislocati nei territori, all’interno dei quali non si raggiunga il dimensionamento proposto, restino completamente senza team.

Come CONFSAL – UNSA avversiamo una drastica riduzione dei team perché sarebbe inevitabilmente foriera di conseguenze negative sui lavoratori, sui quali ricadrebbero nuove responsabilità. I funzionari si troverebbero ad essere responsabili del procedimento amministrativo e titolari di delega di firma sia dove il dimensionamento non prevedesse il capo team, sia dove questo sarebbe previsto; atteso che l’Agenzia ha proposto una rivisitazione del ruolo della Posizione Organizzativa che attribuirebbe non meglio identificate mansioni di coordinamento, ma senza responsabilità.

Un maggior numero di Posizioni Organizzative:

  • consentirebbe un maggior presidio delle attività favorendo il miglioramento della qualità degli atti;
  • garantirebbe l’uniformità dell’azione amministrativa e tutelerebbe l’operato dei funzionari confermando sul capo team la responsabilità del procedimento;
  • offrirebbe maggiori opportunità di sviluppo ai tanti funzionari che vogliono cimentarsi nel ruolo e ne accrescerebbe le motivazioni.

Pur ritenendo che occorra rendere dignitose le indennità delle Posizioni Organizzative, non siamo favorevoli ad una riduzione dei team bilanciata da un sensibile incremento delle indennità così come ci è stato proposto; in quanto a tale incremento stipendiale si contrapporrebbe un aumento delle responsabilità e dei rischi: sia per i nuovi capi team che si troverebbero a gestire un numero molto più elevato di risorse, sia per i funzionari che avrebbero meno supporto e più responsabilità rispetto a quelli garantiti dal modello in essere.

La Delegazione di Parte Pubblica ha preso atto delle nostre istanze ed ha annunciato che fornirà una “mappa” dettagliata della nuova allocazione dei team.

Confidiamo che aumentando le informazioni in possesso dei Sindacati, si potrà procedere più proficuamente alla definizione di un accordo.

A margine dell’incontro abbiamo chiesto un chiarimento sulla nota dei CONGEDI COVID con la quale l’Agenzia disponeva il recupero dei congedi fruiti dai genitori in costanza di lock-down alla luce di un parere della Funzione Pubblica. Abbiamo ribadito che la responsabilità di un errore, commesso dal Datore di Lavoro nell’autorizzare la fruizione dei permessi de quo, non può ricadere oggi sui lavoratori in possesso di regolare autorizzazione. Il dott. Palumbo ha dichiarato che, nelle more di un maggiore approfondimento, sospenderà con un atto di prossima emanazione l’effetto della nota fino alla fine di maggio.

(LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA SEMPREBONI – VITIELLO – SORRENTINO)