AGENZIE FISCALI – ORA DICIAMO BASTA!!!

3 Gennaio 2019

Commento del Coordinatore Nazionale

Care colleghe e colleghi,

abbiamo in corso di predisposizione dei documenti politico-sindacali a supporto della vertenza unitaria che abbiamo intenzione di “intensificare” sulle problematiche delle Agenzie Fiscali, coinvolgendo, insieme ai “nostri compagni di viaggio”, l’Autorità politica e governativa, parlamentari, istituzioni e società civile.

Non intendiamo ripercorrere la storia perché crediamo sia nota, l’abbiamo percorsa insieme, mentre è assolutamente corretto evidenziare tutto quello che in questi anni abbiamo fatto, come CONFSAL – UNSA/SALFI per richiamare l’Autorità Politica affinché fossero “accesi i fari” e fosse posta la massima attenzione sulla struttura e la funzionalità della “macchina fiscale” (si vedano i documenti sulle Audizioni parlamentari e sugli incontri con esponenti politici – li richiameremo quanto prima sul nostro sito internet).

Quello che non possiamo accettare è la chiamata in “correità” del mondo sindacale rappresentativo delle Agenzie Fiscali in generale e, quindi, anche della nostra Organizzazione, da parte di vari settori della politica e della società civile, ma anche di qualche sigla sindacale a caccia di consenso tramite “fake news” e la solita demagogia-populistica, circa una silente azione ovvero addirittura presunte azioni di supporto-sostegno ad un certo modo di decidere ed agire del mondo dell’alta burocrazia, ALTA BUROCRAZIA CHE E’ RESPONSABILE, UNITAMENTE ALLA POLITICA, DELLO “SFASCIO” DEL SISTEMA DELLE AGENZIE FISCALI.

NOI NON CI STIAMO !

NOI, A TEMPO DEBITO E NON SOSPETTO, ABBIAMO SEGNALATO LE CRITICITA’ SISTEMICHE E GLI ERRORI DI “ROTTA” NELLA CONDUZIONE  DELLA MACCHINA FISCALE OTTENENDO, NEL MIGLIORE DEI CASI, UNA SCARSA ATTENZIONE. 

Altresì, riteniamo che un contributo importante allo “smottamento” del sistema sia stato fornito in questi anni dai vertici delle Agenzie Fiscali, con azioni non sempre coerenti e con espressioni di “autoreferenzialità”.

Il sistema fiscale e, in particolare, la “macchina fiscale” è quanto di più delicato tra i meccanismi espressivi della democrazia di un Paese civile e moderno, e come tale va salvaguardata, resa immune dai giochi politici e di potere, valorizzata e sistematicamente migliorata, quale fondamentale strumento a supporto della società e motore del progresso economico.

Devono, invece, essere chiamati a rispondere tutti coloro, di qualsiasi “colore politico” e di qualunque “appartenenza lobbistica” che hanno contribuito a disallineare (rendendole sostanzialmente contradditorie) le più importanti disposizioni di legge, che prima hanno voluto il modello delle Agenzie Fiscali e poi ne hanno sostanzialmente “disarticolato” il sistema.

ED INVECE NO !

dobbiamo continuare a convivere con una evasione fiscale pari ad oltre il 12% del PIL, dobbiamo continuare ad essere ostaggi di “lobby” e “poteri forti” (nemmeno tanto nascosti), bisogna costantemente “fare e disfare la tela di Penelope”, insomma la macchina fiscale deve essere costantemente “manomessa” per non raggiungere l’obiettivo di civiltà.

Basta pensare al problematico dibattito in corso su come e dove trovare le risorse finanziarie per mantenere “in piedi” questo nostro “povero Paese” (non un Paese povero), tra vincoli esterni ed interni, richieste e promesse elettorali, riforme mai realizzate e  obiettivi ancora da raggiungere.

Solo a rendere “fisiologico” quel livello di evasione fiscale, si recupererebbero tutte le risorse necessarie per avviare un percorso di riduzione del debito pubblico “monstre”, per “aprire” un immenso cantiere per opere ed infrastrutture degne di un Paese moderno, per sostenere politiche attive di lotta alla povertà ed alla emarginazione economica-sociale, per investire sui giovani, sulla piccola e media impresa, sui servizi all’avanguardia.

Non dobbiamo inventarci nulla, dobbiamo solo dare seguito alle raccomandazione ed agli indirizzi che OCSE e FMI hanno espresso sul funzionamento della macchina fiscale e sulle politiche fiscali, senza “colpi di mano” e senza “indegni” attacchi ai lavoratori.

Non un libro dei sogni ma solo la concreta speranza che il nostro Paese rimanga nel novero della civiltà e non ritorni al medioevo, schiavo e marginale.

Un appello alla responsabilità, all’impegno ed alla buona volontà, per la Politica e l’Alta burocrazia, compreso i Vertici delle Agenzie Fiscali.

Una chiamata alle “armi” per i LAVORATORI DEL FISCO, il tempo è scaduto, riappropriamoci del nostro destino, prima che sia troppo tardi.