DOGANE e AAMS – Relazioni sindacali e problematiche in evidenza – Nota del Coordinatore Nazionale al Direttore Generale

3 Maggio 2020

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Dogane e Monopoli

Al Direttore Generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Marcello Minenna

A tutti i Lavoratori ADM

 

Oggetto: relazioni sindacali e problematiche in evidenza presso l’ Agenzia Dogane e Monopoli.

 

Egregio Prof. Minenna,

alla scrivente Federazione Confsal-Unsa/Coordinamento Agenzie Fiscali sono state evidenziate diverse situazioni in essere presso Codesta Agenzia, sulle quali mi corre l’obbligo richiamare la Sua attenzione al fine di stimolare un confronto costruttivo.

Premetto che non depone a favore di corrette relazioni sindacali il firmare un “verbale di confronto”, che in data 24 aprile 2020 convergeva su determinate considerazioni in merito allo smart working, e poi venire a conoscenza della pubblicazione di una Sua direttiva (LIUA prot. 126902RU del 27 aprile 2020) in cui si smentisce parzialmente il senso di quanto sottoscritto, giungendo, peraltro, ad affermare che il preventivo confronto con il Sindacato sia avvenuto benché non richiesto dalla normativa emergenziale.

Lo stupore, mi sia consentito, è evidente. Non risulta, infatti, che la normativa emergenziale abbia fatto venire meno le norme e le prerogative legate al confronto sindacale.

La precitata LIUA afferma, nel merito, che sarebbe nato uno smart working “ibrido” e ciò darebbe al datore di lavoro particolari poteri di controllo. Anche tale visione non è riscontrabile nella normativa emergenziale, così come si osserva che nel verbale di confronto si citavano “controlli di processo” certamente non espletabili per il tramite di telefonate dirette al personale. Si rammenta, in proposito, che anche per la “deviazione di chiamata” si parlava di preventiva disponibilità dei Lavoratori.

Appare, quindi, che i previsti “controlli centralizzati” tradiscano, oltre che una inopportuna pretermissione delle funzioni precipue delle Poer e dei Dirigenti preposti all’organizzazione e al controllo dell’operatività degli Uffici, un intendimento “punitivo” dei Lavoratori.

Chi scrive ritiene, per contro, che qualora risultino inadempienze circa le prestazioni di lavoro rese in smart working, ci si debba riferire alle modalità normativamente e contrattualmente previste per accertarle ed eventualmente contestarle.

Si rileva, comunque, che la problematica sopra esposta è una delle tante che all’attualità vengono vissute e rilevate dai Colleghi dell’Agenzia e per le quali il Sindacato ha manifestato il proprio dissenso, senza ricevere particolare attenzione, nonostante la formalizzazione delle intrinseche ragioni esposte.

Si ricordino, ad esempio, il Protocollo di intesa con la GDF, la nota 106908/RU dell’ 8 aprile 2020 in merito alle “attività extraistituzionali dei Dipendenti dell’Agenzia”. A questi atti, si aggiungono anche provvedimenti che appaiono fortemente impattanti o critici: ci si riferisce alla LIUA prot. n.125511/RU del 23 aprile 2020 sui rapporti con l’Autorità Giudiziaria, e ad altre note che intervengono in ambito di nomine

di posizioni dirigenziali di vertice in maniera del tutto “creativa”, in assenza, peraltro, del Comitato di Gestione.

Per il Protocollo di intesa con la GDF Le era stata inviata una nota unitaria in data 3 marzo 2020 in cui si evidenziavano i possibili effetti “ distorsivi” derivanti dalla sua applicazione e si chiedeva un apposito incontro: in proposito non è stata neanche ricevuta una risposta scritta.

Altra richiesta di questo Coordinamento, avanzata unitamente ad altre sigle (23.04.2020) senza alcun riscontro, riguarda la nota prot. 106908/RU del 08 aprile 2020 in merito alle “Attività extraistituzionali dei dipendenti dell’Agenzia”. In tale scritto si percepisce una possibile lesione al diritto di “libera espressione” del Personale e, nel suo ambito, del diritto di critica. In esso, infatti, si evidenziano solo possibili sanzioni senza descrivere il perimetro entro cui il diritto costituzionale di potersi esprimere andrebbe esercitato, anche nell’ambito dei nuovi mezzi di comunicazione, né vengono citate le particolari posizioni che rivestono le RSU, i dirigenti sindacali e i membri dei comitati paritetici.

Altro caso, che ha generato nei Colleghi molte perplessità, riguarda quanto riportato dalla citata LIUA sui rapporti con l’Autorità Giudiziaria in merito alle notizie di reato che dovrebbero avere un preventivo percorso “amministrativo” anziché uno diretto con l’Autorità Giudiziaria come lascerebbe intendere il codice di procedura penale per le attività dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria e il Pubblico Ministero. Molti Colleghi ci hanno espresso in merito, non solo notevoli perplessità, ma soprattutto i timori di un esatto espletamento dell’attività di polizia giudiziaria che, come è noto, interseca rapporti con altre forze di polizia e soprattutto soggiace ai compiti di direzione delle Procure.

Nell’ambito, poi, della riorganizzazione dell’Agenzia, benché essa ne abbia subito diverse e l’ultima sia ancora in itinere, si assiste, per quanto concerne il vertice, a considerevoli cambiamenti e attribuzioni di incarichi in mancanza del Comitato di Gestione e in una fase emergenziale come quella attuale. Su questo punto, atteso che buona parte dei 18 mesi previsti per l’integrazione UD/UM è già trascorsa e, sebbene l’avvicendamento del vertice sia recente, si rende necessario attuare la fase di confronto con le OO.SS. in tempi ragionevoli.

A parere di chi scrive non si può sopperire alla grave mancanza di dirigenti nell’Agenzia ricorrendo unicamente a cumuli di incarichi o rotazioni motivate per “assicurare funzionalità e flessibilità dell’azione amministrativa” per alcuni versi e poi si lasciano molti uffici privi di governance.

Sulla dirigenza, come più volte evidenziato, necessitano scelte che tengano presenti tutte le professionalità esistenti in Agenzia e altre da acquisire nel più breve tempo possibile, terminalizzando positivamente il concorso in sospeso, cessando così il ricorso a strumenti emergenziali quali gli affidamenti di incarichi ad esterni.

Un’attenzione particolare poi, proprio in vista della fase 2 della pandemia covid-19, bisognerebbe dedicarla alla sicurezza dei Lavoratori, specialmente a quelli che sono adibiti ai cosiddetti servizi indifferibili da rendere “in presenza”: necessitano maggiori forniture di DPI e procedere, in alcuni uffici, alle sanificazioni.

Infine, ma non ultimi per importanza, si devono evidenziare i nodi ancora irrisolti riguardanti tutta la parte economica del salario accessorio che, insieme alle gravi criticità degli organici, avevano portato il 31 dicembre 2019 alla proclamazione dello stato di agitazione, attualmente sospeso ma non ritirato, da parte di quasi tutte le organizzazioni sindacali di categoria.

La problematica del fondo 2018 necessita di una soluzione urgente, anche ricorrendo a formulare accordi “stralcio”. Il confronto in merito al Contratto Integrativo risulta anch’esso un’attività indifferibile, in quanto diversi istituti devono essere inquadrati in base alle improrogabili esigenze dei Lavoratori evidenziatesi nell’ultimo decennio tenuto conto anche della sopraggiunta componente costituita dai Colleghi ex Monopoli.

Bastino soltanto questi ultimi accenni per comprendere come ci sia necessità sentita di un reale e costruttivo confronto sindacale che porti ad una celere condivisione di soluzioni, piuttosto che alla apertura di nuove problematiche. In tale ottica, questa organizzazione sindacale si è sempre mossa e ritiene di dovere proseguire, pronta a mettere in campo, nell’ambito dei rispettivi ruoli, idee e competenze.

Nel rimanere in attesa di cortese riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 3 maggio 2020

 

Il Coordinatore Nazionale delle Agenzie Fiscali

Valentino SEMPREBONI