ENTRATE – Nota sulle P.O.

17 Maggio 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

Sulle P.O.: ora basta!

Dovremmo riferire, ancora, in merito alla negoziazione sugli artt. 17 e 18 CCNI ovvero le Posizioni Organizzative di natura contrattuale.
Ma abbiamo detto tutto sia negli interventi al “tavolo” da parte della delegazione trattante sia attraverso i comunicati, anche se osserviamo “articolati” ragionamenti da parte di soggetti che non sempre sono stati esplicitati nel luogo deputato. Ma non è un nostro problema.
La CONFSAL – UNSA non può che richiamare tutto quanto già espresso ed a questo punto non può che fare una considerazione di carattere politico.

Ma prima della considerazione, riportiamo il report elaborato alla fine dell’incontro del 13 maggio scorso.
“Si è chiuso con un nulla di fatto la riunione odierna sulle procedure per gli incarichi degli artt. 17 e 18. Le distanze tra le posizioni dei sindacati e quella dell’amministrazione appaiono ampie.
CONFSAL – UNSA ha ribadito l’interesse al tema delle posizioni organizzative che sono un istituto centrale dell’organizzazione dell’Agenzia. Abbiamo lamentato ancora una volta la intellegibilità dei dati forniti, mentre non è resa disponibile una mappatura puntuale dei dimensionamenti delle posizioni per singola DP. Pertanto, appare troppo elevata la riduzione dei “team” proposta soprattutto negli uffici operativi dove è più sentita l’esigenza di coordinamento, in quanto tali uffici sono esposti allo stress correlato al raggiungimento degli obiettivi di convenzione. Abbiamo chiesto che il “dimensionamento” dei team sia uguale per tutte le articolazioni del controllo, del legale e degli uffici
territoriali e che comunque debba essere ridotto rispetto alle proposte giunte dall’Amministrazione.
Siamo tornati anche sul ruolo del “capo team” che l’Agenzia vorrebbe rivedere, ribadendo che il profilo stabilito nel CCNI, valorizzato nei diversi documenti susseguitesi negli anni, ha prodotto effetti virtuosi che non appare opportuno stravolgere. Pertanto, abbiamo chiesto all’Amministrazione di valorizzare ulteriormente le nostre proposte.
Seppur non oggetto dell’incontro, abbiamo protestato per il grave ritardo sulla erogazione dei ristori di cui al comma 870 della legge di stabilità 2021 ed al contempo abbiamo chiesto di convocare immediatamente un “tavolo” per la proroga dell’accordo sullo “smart working” del 17 settembre 2020 che ha dimostrato di essere uno dei migliori accordi sul tema di tutta la pubblica amministrazione. Il Capo Divisione Risorse ha rassicurato che non appena il bilancio dell’Agenzia riceverà le certificazioni formali sarà convocato il tavolo finalizzato a liquidare i ristori. Anche in merito allo “smart working” l’Agenzia ha rassicurato sulla volontà di procedere in tempi rapidi ad una proroga dell’accordo del 2020. Il tavolo sugli articoli 17 e 18 è stato aggiornato al 19 maggio prossimo”.
Detto quanto sopra, non vorremmo “settimanalmente” continuare con questo modo di fare e di operare. Onestamente non lo meritiamo.

La storia delle Posizioni Organizzative è nota a tutti, risulta per “tabulas” anche con riferimento agli accordi sottoscritti negli anni. Giusto solo ricordare alcuni aspetti che riteniamo FONDAMENTALI.
a) Le posizioni organizzative sono state il frutto del CCNL – Agenzie Fiscali 2002-2005, a carattere sperimentale, tradotte negli artt. 17 e 18 del CCNI (noi eravamo presenti);
b) Le disposizioni del Ministro Brunetta, riforma di cui al D. Lgs 150/2009, hanno disarticolato il disposto contrattuale, avendo stabilito la fuoriuscita della materia dell’organizzazione del lavoro dal sistema delle relazioni sindacali. In ragione di ciò è stato chiesto alle OO.SS. di “cofinanziare” le Posizioni Organizzative attraverso il Fondo del salario accessorio affievolendo nel contempo e notevolmente il ruolo sindacale sull’intera tematica dei criteri di conferimento e quant’altro (noi eravamo presenti);
c) A partire dalle modifiche di Brunetta la posizione delle sigle al tavolo è divenuta più articolata, con alcune, in particolare noi della CONFSAL – UNSA (ma non solo) sempre convinte della bontà delle disposizioni contrattuali e della figura professionale, quale qualificante modello di organizzazione lavorativa in grado di far crescere efficienza e funzionalità operativa, mentre altre (legittimamente) hanno dimostrato minor interesse, motivando diversamente questo nuovo indirizzo (rispetto al contratto di agenzia).

Vogliamo, sommessamente, ricordare alla Direzione dell’Agenzia che, quindi, il problema rimane sempre lo stesso.

Riteniamo, infatti, che non tutte le OO.SS. appaiono convinte della opportunità e necessità di sottoscrivere un accordo di “cofinanziamento” su queste figure, cercando, altresì, di “incidere” sul processo negoziale.
Per la CONFSAL – UNSA l’augurio è che, finalmente, al tavolo ARAN per il rinnovo del CCNL – Funzioni Centrali (il maxicomparto) venga affrontato e risolto il problema delle posizioni organizzative in un organico quadro di regole riferibili alle modalità di finanziamento, ai criteri d’accesso, alle responsabilità, alle retribuzioni e tutto quanto riguarda le regole del rapporto di lavoro.
Per CONFSAL – UNSA è necessaria, lo ribadiamo, l’AREA QUADRI (e non accettiamo che “di passaggio” altri facciano finta di essere d’accordo. Basta leggere documenti e posizioni ufficiali per accorgersi che non tutti sono d’accordo con questo tipo di soluzione e del resto basta “calcare” il “parterre” dell’Aran per rendersi conto delle diversificate posizioni).

Ma a quanto pare anche l’Agenzia mostra delle “crepe” nell’indirizzo operativo e nella “vision”.
Al riguardo, si “sgombri” il campo dal ruolo del “capo team”, perché basta scendere negli uffici per comprendere come opera il lavoro per squadra e come si comporta un coordinatore “capo squadra”.
Ripetiamo, lo abbiamo già detto, legittimo pensare ad un modello diverso (lo abbiamo chiamato  “funzionariato diffuso”), ma bisogna avere il coraggio di dirlo ed essere conseguenziali, naturalmente con tutti i rischi, operativi e di responsabilità, rispetto ad un assetto già da tempo sperimentato e che ha dato ottimi risultati.
Ma se si sceglie il lavoro per squadra, rimandiamo ad un buon manuale di organizzazione del lavoro per acquisire elementi in merito al dimensionamento del team e relative dinamiche relazionali tra componenti.
Su questo aspetto abbiamo visto l’Agenzia presentare, per approssimazioni successive, diverse proposte sicuramente migliorative, oggi siamo a n. 9 componenti compreso il capo team per i controlli ed il legale, mentre n. 11 componenti compreso il capo team per il territoriale.
I n. 2.080 funzionari artt. 17 e 18 individuati apparentemente sulla base del requisito dimensionale sopra riferito, di cui circa il 30% slegato dal citato requisito (figure di responsabilità), con n. 80 art ovvero i Conservatori – SPI che oltretutto vorremmo vedere meglio valorizzati per la strategica e specifica funzione svolta, è un assetto, a parere della CONFSAL – UNSA, con notevoli “scoperture” negli uffici operativi che, in molti casi, non hanno il supporto di figure di più alta responsabilità (POER).
Non riusciamo proprio a comprendere il senso di una proposta che da un lato vorrebbe riconoscere l’importanza della figura ma poi in concreto non offre la medesima opportunità per quelle realtà che invece hanno assolutamente bisogno del coordinamento.
Ovvero che senso ha stabilire un diverso requisito per ambiti diversi, dove la stessa eterogeneità operativa-funzionale richiede la massima attenzione?

La CONFSAL – UNSA richiama, se fosse necessario, il proprio pensiero.

Noi vogliamo che le PO, unitamente alle POER, facciano parte di uno schema di sviluppo professionale in grado di attivare un meccanismo “virtuoso” di crescita per tutta la categoria dei lavoratori “finanziari”.

Noi vogliamo “cofinanziare” le PO perché con i soldi dei lavoratori noi paghiamo tutti i lavoratori (da chi va al front office a chi fa le verifiche), ma vogliamo avere piena capacità di dire la nostra per giungere ad un accordo e non lasciare tutto in mano alla parte datoriale.

Noi vogliamo un bacino diffuso di questa professionalità, quale “palestra” per compiti e funzioni più elevate, di maggiore responsabilità anche dirigenziale (e ci aspettiamo anche su questo tema definitive decisioni e regole a livello di ARAN e di scelte politiche da tradurre in norme di legge sull’accesso alla dirigenza).

Noi vogliamo retribuire meglio tutti i colleghi in servizio, eliminando una volta per tutti il “tetto” di spesa in materia di salario accessorio che libererebbe decine di milioni di euro da utilizzare nella contrattazione integrativa.

Quindi è un falso problema il modesto risparmio di risorse sul tema delle PO (il riferimento è al finanziamento storico) rispetto alle consistenti risorse economiche che possono e debbono essere recuperate attraverso una adeguata azione politica, peraltro, richiamata nel Patto per il Lavoro Pubblico.
Ripetiamo, a meno che si sia assunta la posizione che “non si vogliono utilizzare le risorse a disposizione dell’attività integrativa per pagare le PO”. Ma questo tipo di posizione da noi non è assolutamente condivisa.
Un’ultima considerazione: sarebbe opportuno individuare una forbice di minimo e massimo nel numero delle posizioni organizzative in grado di assicurare quel giusto grado di flessibilità che ogni organizzazione deve fornire a sé stessa per evitare possibili criticità operative e magari recuperare flessibilità anche in ambiti territoriali diversificati. Ma ciò non dovrebbe essere il Sindacato a dirlo.
Era già stata fatta una scelta in tal senso, a maggioranza, qualche anno fa non tradottasi in concreto.
Possiamo rivedere quei numeri (ma non intervenire con la “mannaia”) perché il personale in servizio si è ridotto significativamente (altro grave capitolo) e perché si è riusciti a “consolidare”, in ragione delle decisioni del Giudice delle leggi, delle posizioni di maggiore responsabilità in grado di articolare meglio la declinazione delle responsabilità operative per l’intera struttura.
La CONFSAL – UNSA non vuole mini-team ma non vuole neanche maxi-team né tantomeno zeroteam, vuole “gruppi di lavoro” in grado di contribuire all’operatività dell’intera macchina per il prossimo decennio, nell’ambito di un accordo che probabilmente dovrà essere successivamente letto con la lente di ingrandimento una volta definito l’assetto delle regole di primo livello.
Questo risultato può essere raggiunto incrementando il numero delle posizioni art. 18 almeno in tutti gli uffici operativi di tutte le DP recuperando i “resti”. In tal senso abbiamo fatto una proposta all’Agenzia.
Il tutto attraverso regole chiare e trasparenti, che permettano a chiunque voglia “cimentarsi”, avendone le qualità, di mettersi in gioco e dare il contributo di professionalità e capacità organizzativa funzionale alla strategica intera struttura.

E speriamo che sia l’ultima volta che dobbiamo parlarne perché anche gli altri temi sono meritevoli della massima attenzione, la mobilità nazionale, l’accordo sul passaggio dalla Seconda alla Terza Area, il salario accessorio 2019, il salario accessorio 2020, i “ristori” per le sofferenze della pandemia, le problematiche riguardanti i congedi riconosciuti-disconosciuti, i permessi e lo smartworking ancora in regime emergenziale.
Chiudiamo con la richiesta al Direttore dell’Agenzia avv. Ruffini di una seduta di approfondimento sul futuro dell’Agenzia delle Entrate, una volta terminata la fase emergenziale, chiarendo l’assetto del modello che l’Agenzia intende perseguire nell’ambito della riforma della PA ed alla riforma del Fisco con relativo “riverbero” sulla macchina fiscale.
La CONFSAL – UNSA ritiene questa la vera sfida e su questo vogliamo confrontarci in ragione del progetto sicuramente in corso di predisposizione. Un futuro da cavalcare e da governare, certamente non da subire. (La delegazione Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)
Cordiali saluti

IL COORDINATORE
Valentino Sempreboni

Definitivo Po 13 Maggio
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