AGENZIE FISCALI – LE RAGIONI DELLA VERTENZA

8 Gennaio 2020

Tenteranno in tutti i modi di delegittimare la vertenza in atto, cercando di dividere sia il movimento sindacale sia i colleghi in servizio, ma il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA non cadrà nella “trappola”.
Sono tanti i motivi che hanno portato, unitariamente, alla dichiarazione dello stato di agitazione e pur riconoscendo a chiunque il diritto di individuare particolari e specifici motivi, per l’UNSA la situazione è “lapalissiana”.
Tanto gravi sono le criticità in atto, dalla fortissima carenza di personale in entrambe le Agenzie (ma in termini relativi i problemi in Dogana sono ancora più seri) ai pesanti e non più sostenibili carichi di lavoro (e vedremo i budget di quest’anno dove gli oneri saranno pesantissimi per i colleghi in servizio), dalla “questione” dei tetti di spesa per il salario accessorio (oggetto dello stato di agitazione anche di ordine superiore – federale, per alcune sigle e confederale per la nostra CONFSAL) alle problematiche dei modelli organizzativi, in quest’ultimo caso ancora in attesa di implementazione (Dogane) e di consolidamento (Entrate), da dover considerare lo stato di agitazione semplicemente un “atto dovuto”.
Agli aspetti specifici sopra riportati (solo alcuni), devono aggiungersi “questioni” di carattere generale come le insufficienti risorse per il rinnovo contrattuale nel Pubblico Impiego, la problematica del nuovo ordinamento professionale (che ha bisogno di risorse economiche aggiuntive se si vuole lanciare “un ponte per il futuro”), le risorse per il salario accessorio e la chiarezza delle regole contrattuali nel rapporto di lavoro.
Tutti questi temi hanno pari “dignità”, magari quelli con riflessi economici toccano più nel vivo i colleghi (lo abbiamo sperimentato con lo sciopero dello scorso anno per le Entrate che un risultato ha determinato ovvero non solo il pagamento per il 2016 e 2017 dei circa 30 milioni di euro annui che erano stati “inopinatamente” sottratti al tavolo negoziale ma il consolidamento della somma medesima attraverso la disposizione approvata a fine anno con la delega fiscale che ha chiarito la natura e la strategica importanza del relativo istituto).
Tra i vari temi, strategico, a nostro parere, è anche quello di un organico quadro di riferimento delle POER (di natura legislativa) e delle PO (di “claudicante” natura
contrattuale) che risponda in termini funzionali, economici e di efficienza, al diverso “modo” di lavorare delle Agenzie Fiscali. E questo anche con riferimento ai diversi livelli di responsabilità nonché alle relative indennità.
Naturalmente non dimentichiamo le questioni dell’autonomia (nei diversi aspetti) delle Agenzie, lo “spoil system”, il rafforzamento delle funzioni e dei compiti, tutti aspetti già oggetto di analisi e relative raccomandazioni espresse da qualificati organi internazionali di consulenza.
Sono tante le questioni che in epoca non sospetta sono stati portati dall’UNSA all’attenzione dell’Autorità politica ed è giunto il momento che Governo e Parlamento diano le necessarie risposte.
All’intera macchina fiscale viene richiesto un sempre più un forte impegno nella lotta all’evasione, sia nell’ambito del controllo (in senso più ampio possibile, anche quello dei traffici commerciali e passeggeri) sia nell’ambito della “compliance” (il complessivo servizio all’utenza) ed allora è giunto il momento che su tutti i citati aspetti strategici venga posta la massima attenzione.
Lo stato di agitazione è lo strumento con il quale dimostrare il massimo intento tutorio della nostra Organizzazione Sindacale per tutto il personale in servizio nelle Entrate e nelle Dogane/Monopoli, qualunque ruolo e servizio svolga, avanzando, nel contempo, anche delle proposte.
A tale riguardo la nostra proposta di creazione di una Area Quadri contrattualizzata, avanzata al tavolo ARAN dalla Federazione, unitamente al disegno di un moderno ordinamento professionale che interessa tutti i colleghi, deve essere la risposta alla diffusa esigenza di crescita professionale ed economica, unitamente ad un adeguato livello di salario accessorio (che deve essere pagato il più sollecitamente possibile) e ad uno stipendio tabellare che salvaguardi realmente il potere di acquisto, per non parlare delle innovazioni nel rapporto di lavoro che possono permettere la migliore conciliazione vitalavoro, su tutti lo “smart working”.
Le migliori esperienze internazionali possono essere di aiuto (non essendo affatto utopistiche, vedi ad esempio le scelte elvetiche in materia di orario di lavoro e raggiungimento sede di servizio, così come le diverse pratiche del nord Europa).
Per tutto quanto sopra, la CONFSAL-UNSA, unitamente alle altre sigle sindacali, chiede immediati interventi, legislativi e regolamentari, a salvaguardia non solo dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio ma dell’integrità operativa ed istituzionale delle Agenzie Fiscali.
E’ in gioco la dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio, ma anche la corretta gestione del rapporto Fisco – Contribuenti.
I “decisori” politici ne tengano finalmente conto.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Entrate e del Coordinamento Dogane, Responsabili Nazionali in primis, nonché di tutta la Segreteria, a cui vanno i miei più sinceri segni di stima per il lavoro che svolgono a servizio della categoria).

Cordiali saluti.
Il COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni