AGENZIA DELLE ENTRATE: nota al Direttore Ernesto Maria Ruffini

2 Marzo 2020

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
avv. Ernesto Maria Ruffini

Oggetto: Problematiche “Coronavirus” – Richiesta di intervento.

In riferimento all’oggetto, con la presente nota, quale seguito delle note del 31.01 e 24.02, il Coordinamento CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali chiede l’approntamento, su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto per le Regione maggiormente interessate dal contagio “virus”, di tutte le misure idonee e necessarie a permettere non solo l’abbattimento del contagio (di cui agli interventi imposti dagli Organi di Governo e di Sorveglianza Sanitaria), ma a ripristinare, soprattutto, un adeguato livello di benessere lavorativo e serenità individuale/collettiva.
A tale riguardo, il più alto livello di informazione è, probabilmente, il più importante strumento in grado di gestire le conseguenze di breve, medio e lungo termine di questa emergenza sanitaria, sociale ed economica che rischia di influenzare in maniera considerevole i comportamenti individuali e collettivi, per un intervallo temporale piuttosto ampio.
Solo a titolo di esempio, se le note riguardanti il “coronavirus” del 3 e 5 febbraio scorso, inviate ai Datori di Lavoro (e per conoscenza al Direttore dell’Agenzia), fossero state portate a conoscenza dei Rappresentanti dei Lavoratori, probabilmente l’intera struttura sarebbe stata “meglio attrezzata” ad affrontare il momento più critico dell’emergenza.
Solo la minuziosa strutturazione di una Direttiva/Circolare emanata il 27 febbraio scorso (da aggiornare costantemente) ha ridotto il “gap” informativo iniziale (e questo nonostante che l’Agenzia delle Entrate sia stata tra le primissime strutture amministrative ad “attenzionare” il problema).
A parere della Scrivente, fermo restando compiti e responsabilità dei Datori di Lavoro, anche di natura penale, si chiede alla S.V. di “impulsare” al massimo l’azione coordinata delle strutture centrali e periferiche, anche per evitare comportamenti poco attivi e scarsamente collaborativi.
Ben vengano le iniziative di alcune Direzione Regionali, Piemonte e Liguria, in merito alla ricognizione delle esigenze dei dipendenti e ben venga il completamento dell’operazione “telelavoro domiciliare”, oggetto di un accordo al tavolo nazionale, ma in questo momento vanno diffuse al massimo le azioni di “smart working”, come del resto previsto dall’ultima
Circolare della Funzione Pubblica al fine di affrontare al meglio, a livello familiare ed in termini di mobilità territoriale, il critico momento.
Quanto sopra, alla luce degli interventi disomogenei della Pubblica Amministrazione che “ricadono”, in concreto, sui Lavoratori (solo per esempio, la cura dei figli minori con genitori al lavoro, vista la sospensione prolungata dell’attività scolastica nonché la chiusura degli asili nido).
Queste azioni devono essere “immediatamente” attivate senza limitazioni, di numeri e di geografia, interventi oltretutto già chiesti unitariamente dalle OO.SS. da diversi mesi (a rappresentare la stringente necessità di fornire idonee risposte alle esigenze di conciliazione vita-lavoro).
Ulteriormente, nel corso dell’ultima sessione informativa, erano state assicurate alle OO.SS. iniziative rivolte a “rasserenare” i lavoratori, oltre le rigorose indicazioni fornite dagli Organi competenti, quali ad esempio la dotazione di presidi di difesa individuali per tutti i colleghi in servizio su tutto il territorio nazionale (in primis nelle regioni in emergenza).
Si è a conoscenza della predisposizione di altri strumenti di “difesa”, come quello del divisorio in “plexiglass” e similari per i front office, così come rigorosa deve essere la costante sanificazione degli ambienti lavorativi e la regolamentazione “rarefatta” dell’accesso dell’utenza ai servizi. Qualsiasi altro intervento di difesa e di tutela deve avere priorità.
L’emergenza sanitaria, che tutti ci auguriamo sia breve, richiede che la stessa sia affrontata con interventi immediati, nonché con coordinati interventi di breve/medio termine che siano in grado di “abbattere”, o perlomeno di ridurre tutte le criticità osservate e che si andranno ad osservare, a tutela dei Lavoratori e dell’intera Cittadinanza.

Cordiali saluti.
Roma, 2 marzo 2020

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

IL COORDINATORE NAZIONALE ENTRATE
Gennaro Vitiello