Pubblicato il: 17/07/2025
Non si tratta di un diritto riconosciuto in automatico, né di un trattamento universale, ma di un pacchetto di misure cumulabili, pensato per chi si trova in condizioni economiche difficili e ha uno specifico profilo reddituale e anagrafico. Vediamo insieme come funziona.
Pensione minima 2025: punto di partenza e aumenti previsti
L’assegno minimo previsto per l’anno 2025 ammonta a 603,40 euro mensili, a cui si aggiunge un aumento straordinario del 2,2% per i titolari di trattamenti inferiori al minimo, per un totale mensile di 616,67 euro. Un importo che resta comunque insufficiente per coprire tutte le spese essenziali, soprattutto per chi vive da solo o ha problemi di salute.
Come detto in apertura, però, a questa somma possono essere affiancati altri benefici economici, in particolare assegni assistenziali e forme di integrazione al reddito, che possono migliorare la situazione.
Assegno sociale: fino a 538 euro al mese per 13 mensilità
Tra gli aiuti più rilevanti figura l’Assegno sociale, destinato a chi ha compiuto 67 anni e possiede redditi molto bassi. Nel 2025 l’importo mensile massimo erogabile è pari a 538,69 euro, riconosciuti per 13 mensilità.
Per ottenere l’importo integrale e per 13 mensilità, è necessario:
- non essere coniugati e non possedere redditi di alcun tipo;
- oppure, se coniugati, avere un reddito familiare inferiore a 7.002,97 euro annui;
- in caso di redditi compresi tra 7.002,97 e 14.005,94 euro annui (per i coniugati), l’importo erogato sarà ridotto proporzionalmente.
Un altro strumento che può fare la differenza è l’Assegno di Inclusione (AdI), riservato alle famiglie con specifici requisiti patrimoniali e reddituali. Può essere richiesto anche da nuclei composti esclusivamente da anziani o da persone con disabilità grave o non autosufficienti.
Ecco i criteri principali:
- ISEE non superiore a 10.140 euro;
- reddito familiare inferiore a 6.500 euro annui, moltiplicato per il parametro ADI (8.190 euro se tutti i componenti hanno almeno 67 anni o disabilità grave);
- limiti di patrimonio immobiliare (massimo 150.000 euro esclusa la prima casa, in Italia e all’estero) e mobiliare di 6.000 euro (per nuclei con un singolo componente), 8.000 euro (per nuclei con due componenti), 10.000 euro (per nuclei con tre o più componenti). In quest’ultimo caso, inoltre, la soglia aumenta di 1.000 per ogni figlio successivo al terzo;
- reddito familiare inferiore a 10.140 euro se l’abitazione è in affitto.
Come raggiungere i 1.500 euro al mese
Chi percepisce una pensione minima e possiede i requisiti per accedere alle varie agevolazioni statali può, sommando gli importi di integrazione al trattamento minimo, assegno sociale, maggiorazioni previste dalla legge, Assegno di Inclusione, raggiungere una cifra prossima o pari a 1.500 euro netti al mese.
Ricordiamo che non si tratta di un automatismo: è necessario fare domanda per ciascuna misura, presentando la documentazione richiesta. Inoltre, l’importo finale dipenderà sempre dalla situazione reddituale e familiare di ciascun richiedente.
A chi rivolgersi
Per ottenere un quadro completo delle misure attivabili e dei requisiti da rispettare, è consigliabile rivolgersi a:
- Caf o Patronati, per ricevere assistenza gratuita nella compilazione delle richieste;
- sedi INPS territorialmente competenti, che offrono supporto informativo personalizzato.
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