Archivio mensile: Gennaio 2018

LA PAUSA NEL NUOVO CCNL E LA QUESTIONE “BUONI PASTO”

Nelle ultime settimane la questione “buoni pasto” è stata al centro delle discussioni ed ha costituito fonte di preoccupazione per i lavoratori del comparto. Sembra, infatti, che circolassero bozze di modifiche del CCNL, Comparto Funzioni Centrali, che prevedevano un innalzamento dei tempi di lavoro minimi per poter fruire della pausa comprimendo, di conseguenza, il numero di buoni pasto settimanali attribuibili al lavoratore.

Al fine di fugare ogni dubbio rappresentiamo che l’art. 23 del nuovo CCNL richiama nella forma e nella sostanza l’art. 40 del vecchio contratto e conferma testualmente al primo comma che: “Qualora la prestazione di lavoro giornaliera ecceda le sei ore, il personale, purché non in turno, ha diritto a beneficiare di una pausa di almeno 30 minuti al fine del recupero delle energie psicofisiche e della eventuale consumazione del pasto, secondo la disciplina di cui all’art. 86”.

A proposito di buoni pasto è utile sapere che, con la data del 31.12.2017, l’Agenzia Entrate ha rescisso il contratto con la “Qui Group”, società fornitrice dei buoni pasto cartacei.

La competente Direzione Centrale ha informato che, a far data dal 1^ gennaio 2018, è succeduta alla “QUI GROUP” la società “EDENRED”, ampiamente diffusa sul territorio nazionale (circuito Ticket Restaurant).

La nuova società concessionaria rilascerà buoni pasto esclusivamente in formato elettronico. Il valore economico non cambia (7,00 €), mentre migliora l’aspetto fiscale in quanto i ticket elettronici sono stati esentati dall’Irpef per effetto della Legge di Stabilità 2015 (L. 190/2014), che ha elevato l’importo di non imponibilità portandolo da € 5,29 ad € 7,00.

Da informazioni assunte, sappiamo che l’Amministrazione è al lavoro per avviare la fase propedeutica mirata alla fornitura – ad ogni collega – di una card elettronica personalizzata, sulla quale saranno accreditati i buoni pasto maturati mensilmente; si presume che la procedura potrà concludersi tra i mesi di febbraio e marzo.

Fino ad allora, tutto il personale continuerà a ricevere i buoni in formato cartaceo.

L’Esecutivo Nazionale Settore Entrate

Coordinamento AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA (SALFI)

 

Alle Elezioni RSU del 17, 18 e 19 aprile 2018 vota la LISTA CONFSAL-UNSA

RSU 2018

Pubblico Impiego: indizione delle Elezioni RSU e relativo calendario delle procedure elettorali

Si comunica che ieri, 9 gennaio 2018, è stato sottoscritto presso l’ARAN il Protocollo integrativo al precedente del 4 dicembre 2017, relativo alla definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle Rappresentanze Unitarie del personale dei comparti.

Le elezioni delle RSU si terranno nei giorni 17, 18 e 19 aprile 2018.

Si allega il Protocollo sottoscritto dalla Confsal e da tutte le Confederazioni sindacali rappresentative, ad integrazione del Protocollo del 4/12/2017, già inviato con Notiziario Sindacale n. 103 del 5 dicembre 2017.

LA RIFORMA DELLE AGENZIE FISCALI

Il contratto specifico è stato perso per volontà di una parte della politica e di una parte del mondo sindacale
Noi continueremo a batterci in ogni sede per il suo ripristino, così come lavoreremo per una riforma organica del modello delle Agenzie Fiscali, a tutela di tutti i lavoratori e dei loro percorsi di carriera.

La Legge di Stabilità 2018, pochi giorni prima della fine della legislatura, ha “apportato” alcune importanti modifiche al sistema di norme e regole delle Agenzie Fiscali.
In allegato quanto stabilito all’articolo 1, nei diversi commi di riferimento.
Riportate le norme, un primo elemento di valutazione politico-sindacale appare opportuno esprimere.
E’ mancata la volontà di modificare organicamente tutto il quadro normativo di riferimento delle Agenzie Fiscali, nonostante fosse stato avviato concretamente un confronto con le parti, Agenzie ed OO.SS. in primis, già nei primi mesi del 2017 e dopo un significativo lavoro svolto dalla Direzione delle due Agenzie, con la consulenza di importanti Organismi internazionali.
Lo stesso Ministro prof. Padoan, pochi giorni prima della fine della legislatura, aveva ed ha rinviato al nuovo Parlamento la riforma del modello delle Agenzie Fiscali, a voler significare una attuale “non volontà” della Politica ad intervenire, con razionalità, neutralità e lungimiranza per un assetto stabile nel tempo della “macchina” fiscale.
A tale riguardo appare chiaro che nonostante le chiare e precise raccomandazioni espresse da OCSE e FMI nelle “due diligence” redatte nel 2016, l’intervento in extremis “partorito” in occasione della legge di Stabilità 2018 è rivolto esclusivamente a risolvere alcune importanti criticità, ovvero quella della creazione di figure di “Quadri” (funzioni pre-dirigenziali), nonché la disciplina dell’accesso alla Dirigenza, il tutto per superare, nel concreto, gli effetti della nota sentenza della Corte Costituzionale.
E’ mancata, quindi, ovvero non è stata “perimetrata” una chiara e precisa definizione dell’autonomia finanziaria delle Agenzie, pur necessaria per la specifica azione delle strutture, così come è venuto meno, con riferimento al personale, lo specifico comparto pubblico di contrattazione.
A questi aspetti di fondamentale importanza possono aggiungersi altri, certamente non secondari, come quello della durata degli incarichi di direzione delle Agenzie, delle procedure di deliberazione del Comitato di gestione ed altro ancora.
Il mancato mantenimento del comparto specifico di contrattazione (di questo si tratta, perché il contratto lo avevamo in ragione del d. lgs n. 300/99) è soprattutto imputabile alla diversità di vedute tra le stesse OO.SS. (in particolare non facciamo peccato se indichiamo la diversa posizione di alcune sigle confederali).
Parlano gli atti e le azioni nostre e di tutti gli altri operatori.
Queste sigle in sede di ultima Audizione parlamentare, tenutasi a supporto dell’iter del predisponendo veicolo normativo di riforma (non andato in porto in termini organici bensì con le disposizioni riportate quale specifico emendamento governativo) hanno espresso giudizi fortemente negativi soprattutto in merito alla “conservazione” dello specifico comparto di contrattazione pubblica, nonché su altri aspetti dell’autonomia delle Agenzie.
In quella sede, così come in ogni occasione, la nostra OO.SS. ha sottolineato con forza la necessità di un intervento normativo di riforma delle Agenzie Fiscali nella direzione indicata dalle raccomandazioni di OCSE e FMI, ovvero nel rafforzamento della loro autonomia nei diversi aspetti, anche di ordine finanziario.
Ulteriormente, la nostra O.S. riteneva e ritiene fondamentale il “ripristino” del comparto pubblico specifico di contrattazione affinché tutti gli aspetti riconducibili al rapporto di lavoro, da quelli retributivi agli sviluppi di carriera ai sistemi di valutazione fossero/siano ricondotti a fattore comune attraverso un condiviso e negoziato quadro di regole, quale elemento di fondamentale riequilibrio dei rapporti di forza tra le parti ovvero rafforzamento dell’autonomia delle Agenzie e innalzamento del livello delle tutele dei diritti e delle aspettative dei colleghi in servizio, fornendo coerenza agli interventi ritenuti necessari, alla luce delle criticità manifestate nel tempo dal modello.
La “significativa” divergenza di vedute tra i Rappresentanti dei Lavoratori ha certamente contribuito al non raggiungimento dell’auspicata riforma organica del sistema, mentre non può non intravedersi nell’intervento di fine legislatura, un inserimento per legge di una cosiddetta “Area Quadri” che, pur mancando nel quadro di riferimento normativo generale per il Pubblico Impiego (il D. Lgs n. 165/01 e successive modifiche ed integrazioni), avrebbe meritato, a nostro parere, una migliore definizione ed una più organica declinazione attraverso lo specifico strumento contrattuale e relativa area di riferimento (già un primo “step” sperimentale lo si era ottenuto con le posizioni organizzative previste nel primo contratto).
Invece la norma nel rimandare allo strumento del Regolamento di Amministrazione delle singole Agenzie, sia la istituzione delle POER – POAP – POAS, sia la disciplina del conferimento delle stesse posizioni, l’articolazione per profili di responsabilità nonché la disciplina dell’accesso alla qualifica dirigenziale, nulla dice in merito ad un qualsivoglia intervento del sistema di relazioni sindacali ovvero ad un “apporto”, di qualunque tipo, delle OO.SS..
Quindi è evidente che l’introduzione per legge di nuove posizioni organizzative in sostituzione delle pregresse (POS e POT), sempre introdotte con legge, se da un lato, rappresenta una opportunità per il sistema delle Agenzie Fiscali dall’altro lato, richiederà la massima attenzione delle Rappresentanze Sindacali affinché il sistema di partecipazione sindacale in ogni caso, e nella distinzione di ruoli, possa fornire il proprio contributo.
A questo deve aggiungersi, inoltre, l’irrisolto problema, per il momento, delle Posizioni Organizzative previste dal precedente CCNL, (per questa parte ancora in vigore), in particolare la questione del finanziamento delle stesse posizioni nonché l’articolato schema della loro disciplina contrattuale (secondo qualcuno abrogato per effetto delle norme “Brunetta”), anche in questo caso con il primario obiettivo di riportare complessivamente il tema nell’alveo del sistema di partecipazione sindacale.
Quindi, una serie di interventi che avrebbero meritato, a nostro parere, un ben più complessivo ed organico quadro negoziato di riferimento, per una migliore tutela dei diritti e delle aspettative dei colleghi rappresentati, anche con riferimento ai percorsi di carriera.
Un tema, questo, che sicuramente si evidenzierà e si manifesterà nei prossimi mesi, e per il quale la nostra O.S. chiederà, con forza, momenti partecipativi e concertativi, indipendentemente dalle previsioni normative.
Naturalmente su questi temi con forza sottolineiamo che non accettiamo lezioni da alcuno, né tantomeno “perniciose” interpretazioni e/o strumentalizzazioni da “presunti” paladini difensori di colleghi o di particolari categorie di colleghi.
A tale riguardo basta solo leggersi gli accordi e “rammentare” precise e consolidate posizioni da noi assunte a tutela della specificità del lavoro dei “finanziari” in generale e delle diverse attività svolte dai colleghi e relativi gradi di responsabilità.
Il resto… è solo… (decidete voi !).

IL COORDINATORE NAZIONALE AGENZIE FISCALI
Valentino SEMPREBONI