DOGANE e AAMS – Riorganizzazione delle strutture dell’Agenzia senza confronto!

30 Giugno 2020

L’AMMINISTRAZIONE AVANZA NELLA RIORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DELL’AGENZIA E CONTINUA A NON CONFRONTARSI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la nota 206095/RU del 26 giugno 2020, a firma del Direttore Centrale del Personale, dal 1^ luglio 2020 “attiva la riorganizzazione” inerente alle direzioni interregionali, regionali e provinciali in base alla D.D. 155370/RU del 25 maggio 2020 con un laconico comunicato alle OO.SS. nazionali.

Ancora una volta si assiste ad un decisionismo senza precedenti su materie di cui i Lavoratori dovrebbero conoscere le finalità del disegno generale ormai conclamato e poter valutare, tramite i propri rappresentanti, in un franco e doveroso confronto, le ricadute che le nuove scelte riversano sul Personale.

La riduzione da cinque a tre Uffici nelle direzioni precitate, ormai individuate come “Direzioni Territoriali”, non può certamente essere considerata una operazione di poco conto né una operazione su cui non dover riflettere: 20 posizioni dirigenziali di 2^ fascia che vengono meno senza sapere con quale destinazione ovvero con riduzione dell’organico dirigenziale. Più preoccupante risulta, poi, la consequenziale “nuova ricollocazione” di POER, P.O. contrattuali, IDR e capi reparto accompagnata, per alcune Direzioni Territoriali, dalla previsione che la “sede principale degli Uffici di nuova istituzione coinciderà con quella della sovraordinata Direzione Territoriale” (tra Venezia e Trieste?, tra Genova e Torino?).

In merito alle figure non dirigenziali precitate sarebbe doverosa l’apertura di tavoli di confronto e contrattazione: esse furono a suo tempo ben individuate nella loro portata e nella loro allocazione che dal 1^ luglio invece giocoforza cambieranno

Non si può certo dire che gli effetti dirompenti di tale tranche di riorganizzazione, che stanno creando affanno anche ai Responsabili periferici deputati al traghettamento, siano noti ai Lavoratori cui non è dato conoscere né le finalità né le modalità attuative come da tempo questa Organizzazione Sindacale continua ad evidenziare.

In ogni azienda, già dagli anni settanta, il principio del coinvolgimento dei Lavoratori nelle vicende operative delle stesse è stato ritenuto il modo più opportuno per valorizzare l’apporto dei Lavoratori medesimi: presso l’Agenzia delle Dogane si ama giocare una partita “a carte coperte”. La nostra Organizzazione sindacale non può condividere tale modo di procedere in quanto i Lavoratori non hanno solo doveri ma anche diritti tra i quali quello di conoscere il proprio futuro nelle strutture dell’Agenzia.

Ancora più grave è la negazione del diritto delle OO.SS. di contribuire, con costruttivo apporto, mediante suggerimenti o indicazioni operative e progettuali che, dalla propria esperienza operativa, altro non farebbero che migliorare l’efficienza e l’efficacia del processo riorganizzativo in atto.

Non si può sottacere infine che, mentre l’Agenzia procede con impegno a nuove architetture organizzative, negli uffici la carenza di circa 2.700 unità lavorative sta generando situazioni estremamente allarmanti per cui non si riescono ad assicurare i servizi di istituto e il presidio del territorio, con ovvie ricadute di pesanti sovraccarichi lavorativi sul residuo personale e di stress lavoro correlato.

Roma, 30 giugno 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri