Archivio mensile: Settembre 2023

ENTRATE – Aggiornamento stato relazioni sindacali – Comunicato unitario del 21 settembre 2023

AGENZIA DELLE ENTRATE

AGGIORNAMENTO STATO DELLE RELAZIONI SINDACALI:

Fondo Risorse Decentrate anno 2021: Superati i rilievi di Funzione Pubblica
Lavoro Agile: Agenzia comunica che sta valutando i punti dirimenti proposti dalle OO.SS.

Comunicato unitario

Riportiamo in allegato il comunicato unitario sull’aggiornamento dello stato delle relazioni sindacali.

Cordiali saluti.

Roma, 21 settembre 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Lavoro a distanza – Stato di agitazione – COMUNICATO UNITARIO

                         

AGENZIA ENTRATE

LAVORO A DISTANZA: UN’AGENZIA AUTOREFERENZIALE E CHIUSA AL DIALOGO CI COSTRINGE A DICHIARARE LO STATO DI AGITAZIONE
La parte datoriale tenta “il colpo di mano” della regolamentazione unilaterale senza accordo. Ora la parola anche ai lavoratori sulle proposte sindacali unitarie

COMUNICATO UNITARIO

Riportiamo in allegato il comunicato unitario a seguito del confronto con l’Agenzia dello scorso 19 settembre, unitamente alla proposta unitaria sul lavoro agile.

Roma, 20 settembre 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE

AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA

Valentino Sempreboni

 

ADM – Riunione del 14 settembre 2023 – Progressioni Economiche Orizzontale (PEO) – Incentivi funzioni tecniche

ADM

RIUNIONE DEL 14 SETTEMBRE 2023
PROGRESSIONI ECONOMICHE ORIZZONTALE (PEO) – INCENTIVI FUNZIONI TECNICHE

In data 14 settembre 2023, si è svolto presso la Direzione Centrale del Personale un incontro sui seguenti punti:
• progressioni economiche all’interno delle aree – art. 14 del nuovo CCNL delle Funzioni Centrali (3^ step);
• Incentivi per funzioni tecniche ai sensi decreto legislativo 36/2023.

In merito al primo punto all’ordine del giorno, il Direttore Centrale del Personale, dott. Flore, ha premesso che la proposta presentata teneva conto delle varie istanze manifestate dalle OO.SS. nel corso della precedente riunione. Ha altresì sottolineato, che la criticità principale per rispettare la dichiarazione di intenti concordata nel gennaio del 2022 con OO.SS. nazionali (garantire a tutti in due anni un passaggio) si scontra con il vincolo del 50% di passaggi possibili in relazione alla platea. L’Amministrazione, comunque per tener fede all’impegno, ha previsto 3.479 passaggi complessivi all’interno delle Aree, sulla base di una platea formata dal personale non vincitore delle due procedure 2022. Tale prospettiva è stata recepita positivamente dalle OO.SS. benché siano state avanzate varie riflessioni che, tuttavia, trovano un contemperamento nel dover trattare l’argomento PEO con le nuove previsioni del vigente CCNL e senza voler nemmeno nascondere che le novità potrebbero non necessariamente essere accolte dagli organi di controllo. Possibilità di cui la nostra sigla è conscia ma che la riterrebbe come un gravoso appesantimento di una procedura di giusto riconoscimento dell’impegno dei Lavoratori sia per la professionalità acquisita, sia per i risultati anche individualmente raggiunti (certificati dalle valutazioni).
Successivamente sono stati esaminati i criteri su cui basare la procedura, che trovano fondamento nell’Art. 14 CCNL Funzioni Centrali 2019-2021, in particolare:
1) media delle ultime tre valutazioni individuali annuali conseguite;
2) esperienza professionale maturata;
3) ulteriori criteri, definiti in sede di contrattazione integrativa di cui all’art. 7 (Contrattazione collettiva integrativa: soggetti, livelli e materie), comma 6, lett. c1), correlati alle capacità culturali e professionali acquisite anche attraverso i percorsi formativi di cui all’art 31(destinatari e processi della formazione).

L’Amministrazione per il criterio 1), e dopo opportune valutazioni con le OO.SS. presenti al tavolo negoziale, ha proposto una suddivisione del punteggio della valutazione in cinque fasce a cui corrispondono punteggi da un massimo di 40 ad un minimo di 28.
La nostra Delegazione ha ribadito all’Amministrazione l’importanza di ben modulare i punteggi al fine di garantire un punteggio più congruo e lineare evitando, eventualmente, l’ipotesi di eccessive sovrapposizioni di Personale a pari punteggio in considerazione della cospicua platea di partecipanti per singola Area (essendo ormai venuto meno il concetto di fasce economiche). In ogni caso la nostra O.S. ha chiesto e ottenuto che nel caso di parità di punteggio l’ordine delle graduatorie sarà determinato:1) la maggiore anzianità nell’area di appartenenza; 2) la maggiore età anagrafica.
Molto dibattuto è stato, altresì, il punteggio da attribuire all’esperienza professionale che ha visto l’Amministrazione proporre un massimo di 35 punti e, solo dopo una serie di interventi della nostra Delegazione unitamente alle altre OO.SS., tale punteggio è stato aumentato, al fine di riconoscere ai Colleghi un punteggio qualificante per consentire a chi negli ultimi anni non è stato beneficiario di alcun passaggio di fascia, completando così il terzo step delle progressioni economiche. Alla fine, dopo lunga trattativa, il punteggio massimo concordato per l’esperienza professionale maturata è stato elevato a 37.
È opportuno evidenziare che è stata accolta, nel calcolo del punteggio di cui sopra, la nostra istanza di non prevedere un punteggio aggiuntivo per chi ha ricoperto pro-tempore incarichi dirigenziali L’Amministrazione, in verità, ha addirittura escluso eventuali punteggi aggiuntivi al Personale che ha ricoperto incarichi di responsabilità
L’ultimo aspetto esaminato e inerente alla procedura PEO ha riguardato i titoli di studio (punteggio massimo 23 punti). In merito la nostra Delegazione, in primis, intervenendo relativamente al punteggio proposto dall’Amministrazione per il possesso del diploma di scuola secondaria di II grado, a nostro giudizio basso, ha chiesto a gran voce che fosse adeguatamente valutato e rispondesse alle aspettative dei numerosi Colleghi in servizio presso l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Successivamente, siamo altresì intervenuti con forza per riconoscere al Personale che ha acquisito un master di primo livello almeno un punto, tenuto conto che l’Amministrazione, per semplificare (almeno così ci è stato detto), aveva proposto di valorizzava solo master di secondo livello. Detta semplificazione non ha trovato la nostra disponibilità, viceversa riteniamo che quei Colleghi/e che hanno acquisito tali titoli, spesso con sacrificio personale e familiare, ed a vantaggio dell’Amministrazione, meritano un giusto riconoscimento, cosa che peraltro è sempre avvenuta in tutte le pregresse procedure.
L’Amministrazione, preso atto di quanto rappresentato dalle OO.SS. presenti, nonché recependo quasi nella totalità le proposte ricevute, si è riservata di presentare “l’ipotesi di accordo sulle PEO” per la firma in data odierna (18 settembre 2023) ma sembra che sia intervenuto un ritardo di un paio di giorni.
È stato, poi, ripreso il secondo punto dell’incontro riguardante le gli “ incentivi per funzioni tecniche” anche con la presenza del Dott. Chiara (Direttore Centrale di Amministrazione e Finanza), ed è stata comunicata la sospensione della Determinazione Direttoriale del 14 agosto u.s. in merito a tali incentivi, comunicazione accolta positivamente in quanto – elemento caratterizzante – consentiva alle OO.SS. di potersi confrontare con l’ Amministrazione al fine di cercare soluzioni migliorative per poter attuare pienamente e linearmente la misura prevista dall’art. 45 del D.Lgs. 36/2023.
La nostra Delegazione sugli incentivi per funzioni tecniche ha fatto, innanzitutto, presente la circostanza che il Sindacato è stato inopinatamente escluso e, con l’occasione, ha chiesto all’Amministrazione di chiarire se intendesse proseguire sulla strada unilateralmente o avesse intenzione di coinvolgere fattivamente i Rappresentanti dei Lavoratori.
Per quanto ci riguarda, il coinvolgimento del Sindacato è già insito nella previsione normativa di cui all’articolo 1 del D. Lgs. 36/2023, che, per quanto riguarda la corresponsione degli incentivi, demanda alla contrattazione collettiva le modalità di attuazione. Da ciò ne deriva che le Organizzazioni Sindacali si devono interessare degli emolumenti che vengono corrisposti al Personale e che costituiscono, comunque, “salario accessorio” anche se le relative somme non entrano nel Fondo Risorse Decentrate.
Stante la particolare tipologia di tali emolumenti, si dovranno prevedere dei correttivi al fine di evitare che solo certe professionalità possano usufruirne poiché in alcuni casi, avranno un grosso impatto sul salario accessorio, innescando altre problematiche che riguardano le altre figure di responsabilità.
Il nostro compito è quello di attuare una rappresentanza generalizzata dei Colleghi e contribuire ad un’equa distribuzione delle risorse mediante una oculata rotazione, ferme restando le professionalità particolari che ognuno possiede o che può pensare di acquisire attraverso studi/formazione/riqualificazione nonché le situazioni di particolari responsabilità.
Alla fine, la voce unanime che è emersa dal tavolo è stata quella di riportare il tutto nella discussione sindacale e ciò lo si può fare – trattandosi di particolari funzioni tecniche – solo attraverso l’istituzione di un apposito tavolo tecnico, nel quale l’Amministrazione si incontrerà con le Rappresentanze Sindacali al fine di prendere in considerazione ogni elemento qualificante per la distribuzione delle risorse ed aumentare il più possibile la platea degli aventi diritto.
Il dott. Chiara e il Direttore Centrale del Personale hanno manifestato l’esigenza di partire subito nella fase di incontri poiché la procedura dovrà quanto prima essere operativa, – al più tardi – dal prossimo anno.
LA DELEGAZIONE UNSA (Veltri, Eremita, Paduano, Lamberti, Califano)

Roma, 18 settembre 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

AGENZIE FISCALI – Salario accessorio incentivante – Il contributo UNSA

AGENZIE FISCALI

SALARIO ACCESSORIO INCENTIVANTE
IL CONTRIBUTO UNSA

Avviato il 13.09, con la regia del Dipartimento delle Finanze, un “Tavolo tecnico concernente il sistema incentivante delle Agenzie Fiscali di cui all’articolo 59 del D. Lgs n. 300/1999.”.
In concreto, si “istituzionalizza”, dopo diversi anni, una delle richieste unitarie (“Vertenza Fisco”), con l’obiettivo di individuare una soluzione in grado di eliminare la criticità rappresentata dalle famose somme “non spendibili” di salario accessorio assegnate alle Agenzie Fiscali (a tutto il 2021 oltre 120milioni di euro per le Entrate ed oltre 40 milioni di euro per le Dogane/Monopoli).
Quanto sopra, quale “famigerato” effetto sia dei vincoli generali di bilancio dello stato, il tetto di spesa all’annualità 2016, sia della “neutralità finanziaria” e della “media triennale” delle assegnazioni incentivanti (rispetto all’ex sistema “comma 165”), statuiti dall’articolo 1 comma 7 del D. Lgs. n. 157/2015.
Dobbiamo trovare un meccanismo che, in relazione al modello in agenzie voluto dal legislatore con la riforma del 1999, permetta di “ripristinare” il vincolo tra maggiori prestazioni quanto-qualitative (in ragione degli obiettivi di Convenzione sempre più sfidanti) e relative risorse di salario accessorio “incentivante” da attribuire a tutti i lavoratori.
Un meccanismo dinamico, rispetto all’attuale sistema statico e “disincentivante”, affinché le maggiori somme siano tutte “spendibili”, visto anche le prossime sfide da affrontare.
Dopo che i vincoli generali di spesa pubblica (“tetto salario accessorio”), la “neutralità finanziaria” e la “media triennale” hanno “soverchiato” il sistema incentivante delle Agenzie Fiscali, oseremmo dire “smontato”, anche in ragione dell’indirizzo “politico-amministrativo” di generale convergenza dei trattamenti accessori nell’Amministrazione Pubblica (comma 1 dell’articolo 23 del D. Lgs. n. 75/2017, una contraddizione in termini rispetto al modello delle agenzie), la CONFSAL – UNSA auspica, con forza, il superamento di questo meccanismo “disincentivante”.
Al termine del primo incontro di approfondimento la CONFSAL – UNSA ha consegnato un documento/contributo contenente valutazioni e proposte.
In particolare, riteniamo che anziché interventi “spot” (somme aggiuntive riconosciute a vario titolo con norma di legge), occorra un intervento “strutturale” sull’Integrazione della Quota incentivante affinché venga valorizzato, realmente e concretamente, il lavoro di tutti i colleghi. Occorrono modifiche normative da sviluppare quanto prima.
Vi terremo aggiornati.

Roma, 14 settembre 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino SEMPREBONI

 

ADM – Riunione del 7 settembre 2023 – Incentivi funzioni tecniche – Ripartizione POER – Progressioni economiche

ADM

RIUNIONE DEL 07 SETTEMBRE 2023

INCENTIVI FUNZIONI TECNICHE – RIPARTIZIONE POER – PROGRESSIONI ECONOMICHE

In data 07 settembre 2023 si è svolto l’incontro presso la Direzione Centrale del Personale avente ad oggetto i seguenti punti:
• Incentivi per funzioni tecniche ai sensi decreto D.Lgs. 36/2023;
• ripartizione POER;
• progressioni economiche all’interno delle aree – art. 14 del nuovo CCNL delle Funzioni Centrali (3^ step).
Con riferimento al primo punto riguardante gli incentivi previsti dall’art. 45 del D.Lgs. 36/2023 è da sottolineare che alla riunione era presente anche il Dott. Chiara, firmatario della Determina Direttoriale prot. 490118/RU emessa in data 14.08.2023. Quest’ultimo nel suo intervento ha evidenziato le ragioni dell’emissione della Determinazione, annoverando sia motivi di ritardo rispetto alle previsioni normative che la modifica operata dal nuovo codice dei contratti pubblici attraverso il D.Lgs. 36/2023. Nel merito ha pure tentato di evidenziare che, secondo la prassi degli altri enti pubblici e le interpretazioni del dipartimento delle finanze, tali emolumenti non sono più soggetti alla contrattazione sindacale in quanto oggetto di una norma speciale il cui fine ultimo sarebbe quello di valorizzare e premiare i diversi profili tecnici amministrativi del personale pubblico e nel contempo ottenere annessi risparmi di spesa e riduzione dei tempi dei procedimenti.
In merito, la nostra Delegazione ha evidenziato con forza che tale atteggiamento, pur consci delle riflessioni sulle nuove disposizioni normative, non è sindacalmente accettabile per il fatto di aver emesso una Determinazione senza alcuna specifica informativa, anche in virtù delle innumerevoli riunioni che si erano tenute per ben due anni sull’argomento e che avevano portato ad un Accordo sindacale con relativo Regolamento. Si è ritenuto, invece, procedere ad una intempestiva emanazione di Determinazione senza confronto sindacale alcuno. Tutte le OO.SS. presenti hanno concordato che tale atteggiamento rimane inaccettabile in quanto gli emolumenti aggiuntivi per il Personale devono essere trattati a livello sindacale. Il Direttore Chiara, dopo un lungo dibattito, pur manifestando la sua intenzione di non operare alcuna sospensiva della predetta Determinazione, e con l’assenso del Direttore del Personale titolare del tavolo sindacale, si è riservato di dare una risposta alle richieste di eventuale modifica da parte sindacale.
Il secondo punto, aggiunto successivamente alla originaria convocazione, ha riguardato la ripartizione delle POER tra centro e territori. All’incontro era presente il Direttore Saracchi che ha manifestato la necessità di assegnare agli uffici centrali (che sono stati già oggetto di riorganizzazione), le figure che dovrebbero collaborare con i Dirigenti delle nuove articolazioni. A tale proposito, il dott. Saracchi ha illustrato i criteri sui quali si fonderebbe la proposta di ripartizione delle POER che, partendo dall’assunto dell’invarianza dei finanziamenti, potrebbero essere aumentate di circa 22 unità. L’aumento delle posizioni si otterrebbe intervenendo su una diversa ripartizione delle tre fasce economiche di remunerazione delle POER.
La nostra Delegazione ha ricordato che non è accettabile tale proposta, che ricorda piuttosto il gioco dei bussolotti, che darebbe proporzionalmente al centro ulteriori POER oltre quelle consolidate che noi ritenevamo già eccedenti in quanto sul territorio insistono realtà di complessa gestione.
Il nostro Coordinamento aveva da tempo richiesto all’ Amministrazione, al fine di avere un quadro di riferimento, il piano completo della riorganizzazione che riguarda non solo il Centro, ma le Direzioni Territoriali, gli UD e i Monopoli. Della più volte ventilata riorganizzazione (sono trascorsi ormai 4 anni) e, per colmare tale ritardo, è stato giocoforza prorogare più volte le figure di responsabilità (Poer, Po e Idr). Quanto oggi viene richiesto dall’Amministrazione non risponde ad un profilo logico, in quanto destinare figure di responsabilità senza aver ben delineato la globalità delle strutture di destinazione sarebbe un’operazione monca. Sul territorio insistono ancora UD e UM retti ad interim da Dirigenti magari con sede a più di cento chilometri ma tali Uffici spesso sono privi di una Poer, anche le Direzioni Territoriali spesso necessitano di maggiori Poer visto che la precedente riforma ha addossato ai Dirigenti Affari Generali delle DT una quantità spropositata di funzioni.
Quindi relativamente alla proposta riguardante la ripartizione delle POER (con destinazione i soli uffici centrali), la nostra Delegazione ha evidenziato la sua inopportunità e rappresenterebbe solo una quota di riorganizzazione che invece va inquadrata con quella complessiva del territorio.
Abbiamo inoltre sottolineato che la gestione delle POER non deve far perdere di vista quanto stabilito dal vigente CCNL/Funzioni Centrali ovvero l’istituzione di una “QUARTA AREA” per le Elevate Professionalità. L’adempimento di tale previsione darebbe maggiore dignità al Personale nonché sicurezza e certezza delle professionalità necessarie all’ Amministrazione per un funzionamento garantito nel tempo. Il direttore Saracchi si è impegnato a riportare la sintesi emersa dai vari interventi al Direttore Alesse.
Per quanto attiene al terzo punto dell’incontro, trattato per ultimo (ma non per minore importanza), è stato affrontato l’argomento delle progressioni orizzontali (differenziali stipendiali secondo il vigente CCNL).
La proposta dell’ Amministrazione per attuare le progressioni orizzontali è stata improntata su di un unico step procedurale per tutti gli aventi diritto (1^, 2^ e 3^ area), in quanto ricordiamo che il vigente CCNL non prevede più le fasce all’interno delle aree e quindi i fruitori dei differenziali stipendiali vanno individuati tra i dipendenti di una stessa area con i criteri previsti dal contratto, in sintesi: valutazione (ultimi tre anni), professionalità acquisita, titoli di studio/incarichi ricoperti, secondo una proporzione valorizzata di percentuali che per un totale 100 si attesterebbero come 40%, 40% e 20%. Indubbiamente, la valutazione entra in campo in modo rilevante a pari merito con la professionalità acquisita. Tornando alla valutazione è stato rappresentato che ancora oggi non risultano notificate le schede di valutazione dell’anno 2022 e quindi si pone un problema che riguarda l’attribuzione di detto ponteggio.
Ai fini dei punteggi riguardanti l’esperienza professionale maturata è stato poi rilevato che tale argomento necessita di un puntuale approfondimento e comunque nell’immediato è stata manifestata l’esigenza di valorizzazione le fasce di originaria appartenenza. Per gli ulteriori criteri inseriti nell’esperienza professionale, abbiamo evidenziato che secondo una nota emessa dall’amministrazione a firma dell’ex direttore del Personale Aronica, non vi può essere riconoscimento di punteggio riguardante gli incarichi dirigenziali. Per i titoli di studio, fermo restando le proposte che sono state avanzate riguardo alla modifica di attribuzione dei punteggi, abbiamo manifestato anche qui la necessità di riconoscimento e l’equiparazione dei diplomi di scuola secondaria di secondo grado quinquennali a quelli di quattro anni.
Trattandosi di una procedura di tipo esteso, è indubbio che si dovranno trovare soluzioni per evitare graduatorie “piatte” in cui la differenza verrebbe relegata all’ età o agli anni di permanenza dell’area. Saremo attenti e propositivi al fine di orientare le scelte e le determinazioni del tavolo volte a ricercare soluzioni compatibili.
A breve dovremmo essere riconvocati per portare possibilmente a destinazione gli argomenti trattati nella giornata del 7 settembre u.s..
LA DELEGAZIONE TRATTANTE (Veltri, Eremita, Paduano, Lamberti, A. Damiano, Califano)

Roma, 11 settembre 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ADM – Quale futuro per le Dogane?

ADM

QUALE FUTURO PER LE DOGANE? CON LO SGUARDO PROIETTATO VERSO IL 2040, QUALE MODELLO È PREFERIBILE PER LA DOGANA ITALIANA?

La recente riorganizzazione delle strutture centrali di ADM e quella, tutt’ora in fieri, delle strutture territoriali e degli uffici possono già essere studiate in funzione dei nuovi modelli proposti a livello europeo?

L’interrogativo è di tutta attualità alla luce del fatto che la proposta di emanare un nuovo codice doganale europeo, recentemente presentata dalla Commissione al Parlamento europeo ed al Consiglio, ed in particolare le disposizioni finali del titolo XV, includono un calendario in base al quale l’autorità doganale dell’UE sarà gradualmente istituita e dovrebbe assumere i suoi compiti a partire dal 2028.

La scelta riformatrice delle istituzioni unionali è marcatamente orientata all’accentramento di alcune funzioni ed attività a livello europeo.

Elementi distintivi saranno, appunto, la creazione di un’unica Autorità doganale e di un hub unico a livello europeo per la raccolta e la gestione dei dati.

Le criticità, a cui la scelta di questo modello mira a dare delle risposte efficaci, stanno principalmente nel fatto che, a fronte di una legislazione doganale unica, contenuta principalmente nel CDU, l’applicazione si è presentata frammentaria e disarmonica, sia per la mancanza di una unica governance, sia per la non uniforme gestione del dato, soprattutto in materia di analisi del rischio.

Da qui, le distorsioni dei traffici verso quei Paesi a “maglie larghe” o con sistemi sanzionatori più miti, tutto a vantaggio degli operatori infedeli ed a svantaggio di quelli compliance e soprattutto del bilancio dell’Unione.

A tutto ciò si è aggiunto il rodaggio, non sempre breve, di uniformi sistemi informativi e la loro, a volte scarsa, interoperabilità con altri sistemi gestiti da autorità pubbliche o attori privati.

Il polo di dati doganali dell’UE sarà sviluppato gradualmente, a partire dal nuovo approccio per il commercio elettronico che è stato il settore che ha presentato maggiori criticità, soprattutto per la gestione delle dichiarazioni di valore non superiore ai 150 euro e pertanto esenti dai dazi che hanno costituito una percentuale importante del totale delle operazioni.

Nel progetto in esame, gli operatori potranno iniziare a utilizzare l’hub dei dati doganali dell’UE a partire dal gennaio 2032 e sarebbero obbligati a farlo entro il 2037, quando sarà pienamente operativo.

A prima   vista potrebbe apparire un orizzonte temporale che consente scelte, medio tempore, libere dal punto di vista organizzativo; ma a ben vedere così non è.

Facciamo alcuni esempi.

La gestione dell’analisi del rischio accentrata a livello europeo comporterà la necessità di avere una struttura centrale delle autorità doganali nazionali organizzata in senso dinamico per dialogare quotidianamente con il polo centrale europeo, che sarà competente ad emettere raccomandazioni di controllo, e con le strutture territoriali. Queste ultime, a loro volta, dovranno essere perfettamente a conoscenza delle realtà operative ricadenti nella loro competenza, per orientare gli uffici verso controlli mirati, tenuto anche conto che gli stessi saranno sempre più diretti nei confronti dei soggetti e non delle singole o di gruppi di operazioni doganali.

Analogamente, la scelta potrebbe essere di avere, già a livello di direzione territoriale, dei nuclei appositi che si muovono autonomamente o a supporto dei nuclei verifiche incardinati presso gli uffici.

Altro esempio può essere dato dal diverso assetto organizzativo immaginabile a seconda che  l’operatività dell’ufficio sia legata ad importazioni, esportazioni o transiti.

Il meccanismo del nuovo codice, infatti, sposta l’asse del luogo di sdoganamento da quello dello sbarco delle merci a quello della sede dell’operatore, soprattutto in ordine ai controlli ed alla contabilizzazione delle risorse proprie. Ecco allora che, i così detti uffici interni e soprattutto quelli competenti su bacini industriali medio-grandi, andranno potenziati, sia in termini di risorse umane che di mezzi da destinare alle verifiche.

Nel mentre, gli uffici tradizionalmente legati alle operazioni di sdoganamento – soprattutto quelli portuali – vedranno decrescere la loro operatività a fronte di un prevedile aumento delle operazioni in regime di transito che, come noto, porta ad altre esigenze in termini di orari di apertura degli uffici e di aliquote di personale da destinare ai relativi turni di servizio.

Od ancora, i modelli organizzativi orientati verso la gestione a mezzo di single windows saranno di gran lunga preferiti, soprattutto in tema di concessione e gestione delle autorizzazioni, a strutture parcellizzate atte a seguire solo una parte del processo.

Sono solo alcuni fra i molti esempi che potrebbero trarsi dal quadro che si prospetta sulla base del progetto del nuovo codice doganale.

E se è vero, come è vero, che le decisioni attuali della Commissione, volte ad orientare le decisioni del Parlamento e del Consiglio potrebbero subire modifiche, anche importanti, ad esito delle prossime elezioni europee, è altrettanto vero, oltre che razionale, prendere atto che alcuni processi di evoluzione normativa paiono muoversi in un senso difficilmente reversibile, tenuto conto degli scenari dati dall’evoluzione del commercio internazionale e dalle regole dettate in sede WTO.

Come organizzazione sindacale attenta, da sempre, ad anticipare quelle che possono essere le ricadute sul personale dei nuovi scenari normativi, confermiamo il nostro impegno a confrontarci con l’Amministrazione doganale italiana, oltre che in ambito UFE con le istituzioni unionali, affinché il personale doganale possa essere sempre più protagonista consapevole del proprio futuro.

 (Il Vice-Coordinatore Nazionale – Fici)

Roma, 31 agosto 2023

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni