Addio scontrino fiscale di carta, ora diventa digitale: pagamenti col POS gestiti digitalmente e stop all’evasione

21 Giugno 2025

Pubblicato il: 21/06/2025

Lo scontrino di carta non garantisce appieno contro i rischi di evasione fiscale e – come documento commerciale fisico – è effettivamente utile solo se accompagnato da una registrazione telematica. Oggi, quando un cliente compra un prodotto in negozio e paga con carta di credito o bancomat, riceve sia la copia cartacea della transazione commerciale che lo scontrino fiscale. Ma questa prassi potrebbe presto cambiare a seguito di quanto sarà auspicabilmente inserito nella prossima legge di Bilancio. Infatti, per venditori e acquirenti sono in arrivo importantissime novità grazie alla risoluzione n. 7-00286, approvata lo scorso martedì 17 giugno in Commissione Finanze alla Camera.

L'atto parlamentare – peraltro in linea con quanto già previsto dall'ultima legge di Bilancio e in piena aderenza alla "rivoluzione" partita il primo luglio 2019 con il varo dello scontrino elettronico – impegna il Governo ad accelerare la transizione digitale delle certificazioni fiscali. In caso di pagamenti tracciabili, dall'inizio del prossimo anno lo scontrino tradizionale potrà essere archiviato per lasciare spazio al collegamento diretto tra apparecchi POS e registratori di cassa telematici. Questi ultimi, com'è noto, sono utilizzati per memorizzare e trasmettere i corrispettivi giornalieri all'Agenzia delle Entrate.

In altre parole, quando un acquirente userà una carta di pagamento, l'operazione commerciale sarà automaticamente associata a una transazione registrata fiscalmente, senza alcuna necessità di stampare un classico scontrino di carta. Concretamente, chi pagherà con mezzi tracciabili (tramite lettore POS) potrà limitarsi al formato elettronico, ricevendo dal negoziante lo scontrino – in copia digitale – via e-mail o SMS. I registratori di cassa saranno infatti potenziati e predisposti anche in tal senso. Al contempo, se lo vorrà, il cliente potrà però anche chiedere la stampa del documento cartaceo. La nuova norma, così come pensata dai promotori della citata risoluzione, cancellerà infatti l'obbligo di scontrino, ma non la possibilità che sia emesso su esplicita domanda del cliente. La prospettiva è quella di cancellare detto obbligo dal primo gennaio prossimo, in modo graduale per gli esercenti commerciali.

L'iniziativa in oggetto si combina con quanto già inserito nell'ultima manovra, che dispone il collegamento obbligatorio tra apparecchio POS e registratore di cassa telematico al fine di registrare, memorizzare e trasmettere all'Amministrazione finanziaria i dati dei corrispettivi dei pagamenti elettronici giornalieri. Ricapitolando, se il cliente versa il prezzo del prodotto con la carta, quel pagamento è già di fatto inserito nel registratore di cassa, rendendosi inutile l'emissione di uno scontrino che, a ben vedere, è anche dannoso per l'ambiente.

Concludendo, il percorso di transizione digitale – di cui questa novità è una ulteriore tappa – mira a integrare strumenti di pagamento elettronico e certificazione fiscale, per semplificare i controlli e limitare l'uso del documento cartaceo classico, ma anche per meglio contrastare i casi di evasione fiscale, considerato che ogni pagamento elettronico genera un dato trasmesso in tempo reale.


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