Agenzia delle Entrate, ecco cosa fare se ti contestano il 730 e come puoi ridurre le sanzioni: la nuova guida aggiornata

21 Luglio 2025

Pubblicato il: 21/07/2025

A chiunque può succedere di ricevere una contestazione fiscale. Si tratta di una situazione indubbiamente poco piacevole, ma spesso basta una svista, una dimenticanza o un errore materiale nel modello 730 per ricevere una comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. La cosa importante, in questi casi, è non farsi prendere dal panico e sapere come affrontare la situazione in modo consapevole, rapido e corretto.
Il 3 luglio, con un provvedimento (Prot. n. 280268/2025), l’AdE ha annunciato una nuova ondata di notifiche PEC relative a irregolarità emerse nei controlli sulla dichiarazione IVA 2024. Il tutto rientra in una più ampia attività di verifica basata sull’incrocio dei dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi trasmessi. I controlli si focalizzeranno su errori, omissioni o – nei casi più gravi – sulla totale mancata presentazione della dichiarazione.

Controlli e anomalie segnalate: a cosa fare attenzione
Secondo quanto stabilito dal provvedimento citato, i contribuenti coinvolti riceveranno un messaggio via PEC o troveranno la comunicazione all’interno del proprio cassetto fiscale.
Di seguito, riportiamo una parte del testo del provvedimento: “la presentazione della stessa senza la compilazione del quadro VE o con operazioni attive dichiarate per un ammontare inferiore a 1.000 euro. Le operazioni attive dichiarate sono pari al volume d’affari (importo del rigo VE50) aumentato dell’importo delle cessioni di beni ammortizzabili e passaggi interni (importo del rigo VE40). Inoltre, utilizza i dati delle fatture elettroniche ricevute per verificare il corretto assolvimento degli obblighi dichiarativi connessi al regime di inversione contabile (reverse charge) da parte del cessionario/committente che ha presentato la dichiarazione IVA con il quadro VJ non compilato”.

Ebbene, le irregolarità più frequenti segnalate riguardano:

  • assenza della dichiarazione IVA per l’anno 2024;
  • dichiarazione presentata senza compilare il quadro VE;
  • volume d’affari inferiore a 1.000 euro indicato in modo incongruente;
  • quadro VJ non compilato in presenza di operazioni soggette a reverse charge.
Tutte le informazioni trasmesse sono corredate da codice atto, data, riferimenti dell’anno fiscale e istruzioni per replicare alla contestazione o regolarizzare la propria posizione.

Come mettersi in regola e ridurre le sanzioni
Chi non ha ancora trasmesso la dichiarazione IVA per il periodo d’imposta 2024 può rimediare entro 90 giorni dal 30 aprile 2025. In questi casi, si applica il ravvedimento operoso, che consente di ridurre le sanzioni versando anche imposte e interessi.
Chi, invece, ha già inviato la dichiarazione, ma si è accorto di errori o dati incompleti può presentare una dichiarazione integrativa, usufruendo comunque della riduzione delle sanzioni come previsto dall’art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997, aggiornato dal D.Lgs. 87/2024.

Dove trovare assistenza
Per evitare errori o interpretazioni sbagliate, si consiglia di:

  • consultare direttamente il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate;
  • rivolgersi a un CAF, un commercialista o un Patronato per ricevere supporto professionale.

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