SETTORE DOGANE E MONOPOLI
Problemi urgenti e risposte in sospeso
Siamo giunti quasi a fine anno 2020, annus horribilis, e in una ideale letterina a Babbo Natale (ma forse non esistono più i Babbo Natale di una volta!) si potrebbe pensare ad elencare i nostri desiderata.
Alla fine dello scorso anno, in zona Cesarini, abbiamo dovuto proclamare lo stato di agitazione in quanto la situazione dei Dipendenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli era diventata intollerabile e insostenibile per via delle persistenti carenze di Personale e per la preoccupante esiguità delle risorse da destinare al salario accessorio. Dopo un anno, aldi là della responsabile sospensione dello stato di agitazione a causa della grave pandemia in atto, i problemi non sono ancora stati risolti ed anzi risultano aggravati.
La carenza di risorse economiche per il salario accessorio è un leitmotiv che, purtroppo, torna ad amareggiare ogni anno i Lavoratori e in questo i perduranti effetti della spending review continuano a dare i loro frutti intossicati in quanto, a fronte di risorse attribuite all’Agenzia per il raggiungimento degli obiettivi, una quota preponderante di esse non può essere utilizzata per la famigerata disposizione sui “tetti”. La costituzione annuale del Fondo Risorse Decentrate è diventata una mission impossible e per il 2018 ha visto sia la solita rilevante tranche di risorse tagliata dalla spending review che la quota di 16 milioni sottratta inopinatamente dal fondo facendolo ulteriormente assottigliare.
Con le limitate risorse di un fondo asfittico è fuori da ogni logica poter pensare a migliorare tutto il sistema indennitario, che dovrebbe peraltro essere inserito nel CCNI (a cui la nostra Federazione ha dato impulso e partecipazione), o dare ai Colleghi una ragionevole aspettativa circa i passaggi economici di fascia.
Ai Lavoratori non bastano le pacche sulle spalle (insieme alla dicitura ADM) ma essi si attendono anche un riconoscimento tangibile per la propria professionalità e le connesse responsabilità. E’ notorio che il sistema delle Agenzie Fiscali venne creato per dare al Fisco una operatività nuova e una produttività adeguata ma contemporaneamente, nel superamento del tradizionale modello ministeriale, venivano riconosciute alle stesse speciali disposizioni normative con le quali erano disegnati spazi di autonomia in materia di bilancio, statuto, regolamento e gestione del Personale. Queste previsioni originarie, corrose dal livellamento con le altre PP.AA. e dalle norme sul contenimento della spesa pubblica, devono essere ripristinate. Proprio per la specificità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli deve essere riaffermato, nelle appropriate sedi da parte del Vertice dell’Agenzia quale interfaccia con il potere politico, il riconoscimento delle specificità ex lege e quantomeno una statuizione supplementare che recuperi quanto ingiustamente tolto poiché gli stanziamenti per il salario accessorio non sono un “generico premio” di favor principis ma un vero e proprio corrispettivo legato agli obiettivi raggiunti
La consistenza del Personale vede all’attualità 9.300 unità in servizio e una mancanza, a fronte della prevista dotazione, di 3.200 persone. Le aberranti conseguenze del mancato turn over imposto dalla spending review si commentano da sole. Il concorso a 1226 posti di nuovo Personale non fa presagire, purtroppo, al momento tempi brevi; l’elevata età media dei Dipendenti porta a continue cessazioni dal servizio e perdite di professionalità che non si è avuto il tempo di rimpiazzare; le sempre maggiori sfide dell’Agenzia richiedono/impongono una presenza costante e massiva dei Dipendenti. Il ricorso ad interpelli finalizzati a coprire alcuni uffici impoveriscono ulteriormente altri uffici aggravando la problematica. L’arrivo di Colleghi da altre Amministrazioni rappresenta una circoscritta soluzione e, peraltro, nell’ultima tornata alcune graduatorie sono rimaste incomplete e l’Amministrazione, incomprensibilmente, sembra non voler dare corso allo scorrimento delle stesse. Né appare vincente o comunque risolutiva l’idea di comprimere l’organizzazione interna di alcuni Uffici delle Dogane laddove il problema, a nostro avviso, risiede nell’affrontare la questione della unificazione degli Uffici delle Dogane con gli Uffici dei Monopoli. Il ricorso alla creazione di società in house è segnale preciso di voler acquisire specifiche attività senza peraltro rendere noto con quali risorse umane si potrà far fronte alle stesse, visto che non appare immaginabile la creazione di due differenti status giuridici per il Personale coinvolto.
In definitiva finché non si riescono ad integrare sufficientemente le unità di personale mancanti sarà necessario ridurre di pari misura gli obiettivi e le attività, tralasciando inoltre i progetti per i quali non si hanno unità di personale sufficienti. Quindi chiediamo che si provveda a trovare le soluzioni inerenti alla carenza di Personale che rende, all’attualità, la vita negli uffici sempre più pesante e difficile. Si ritiene, e per noi che operiamo sul territorio è una certezza, che il grido di allarme proveniente da tutti gli Uffici sul territorio non può non essere udito dalle competenti Strutture Centrali: “si è allo stremo e così non si può andare avanti!”.
Con le richieste natalizie illustrate si potrebbe anche chiudere l’elenco per Babbo Natale data la loro corposità ma non si possono sottacere anche altre aspettative.
Le relazioni sindacali, riconosciute pattiziamente tra Governo/Datore di lavoro e Confederazioni, come lo strumento per la partecipazione consapevole, il dialogo costruttivo e trasparente e la reciproca considerazione di diritti ed obblighi, possono essere lo strumento che, qualora utilizzato in maniera serrata e costruttiva, potrebbe contribuire presso l’Agenzia delle Dogane e Monopoli a risolvere molti dei problemi segnalati. Pertanto, riteniamo che anche una calendarizzazione di un programma di riunioni a tamburo battente sarebbe un segnale apprezzato dal Personale tutto.
E’ facile evincere che i temi sul tappeto sono tanti ma si potrebbe pensare intanto al completamento del percorso di approvazione del CCNI che oltre al sistema indennitario prevede anche una organica rivisitazione del sistema delle turnazioni, così come resta ancora da risolvere la problematica della mobilità volontaria nazionale. Forte preoccupazione, infine, si nutre circa il destino dei passaggi di fascia economici in considerazione, ad oggi, della mancanza di segnali circa le soluzioni sul reperimento di importanti risorse fisse e ricorrenti.
E’ quindi improcrastinabile un confronto franco con tutti i Rappresentanti dei Lavoratori e che si proceda alacremente e fattivamente a metter mano a tutte le questioni in sospeso che riguardano le varie attese dei Lavoratori.
E’ quindi improcrastinabile un confronto franco con tutti i Rappresentanti dei Lavoratori e che si proceda alacremente e fattivamente a metter mano a tutte le questioni in sospeso che riguardano le varie attese dei Lavoratori.
Roma, 3 Dicembre 2020
Il Responsabile Nazionale del Settore ADM
Salvatore Veltri