Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali
VERTENZA FISCO: PARTE LA FASE DUE!
Sono arrivati i primi risultati della mobilitazione, ma ancora non basta. Si aprano i tavoli su nuove assunzioni, eliminazione dei tetti al salario accessorio e futuro delle Agenzie Fiscali o sarà nuovamente sciopero
Si iniziano a vedere i primi frutti della mobilitazione dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate: nei giorni scorsi è stato modificato e votato l’emendamento governativo al Decreto Milleproroghe, che nella sua prima stesura conteneva per il 2020 solo i fondi per le posizioni organizzative, mentre nella nuova formulazione stanzia 6 milioni per il 2020 e 4 per il 2021 anche per il salario accessorio del personale (somme non “una tantum” ma certe e stabili che determinano un incremento costante negli anni del Fondo di 10 milioni non soggetti a tagli); inoltre, l’altro ieri, è stato finalmente firmato il Decreto che assegna all’Agenzia delle Entrate i fondi che consentono l’apertura delle trattative sui criteri di riparto del salario di produttività per l’anno 2018 e la successiva liquidazione, uno dei motivi della nostra vertenza. Nonostante qualcosa si stia muovendo, però, i risultati sono ancora largamente insufficienti rispetto alle nostre richieste, che sono di puro buonsenso. Il recupero di soli sei milioni di euro per il salario accessorio è una goccia nel mare dei tagli che subiamo ogni anno e gli stessi 157 milioni stanziati per il salario del 2018 sono solo virtuali giacché andranno sottoposti al solito taglio per effetto del raggiungimento dei tetti fissati dalle norme ancora in vigore. Stessa cosa dicasi per il potenziamento, chiesto nell’interesse dei lavoratori dell’Agenzia, ma soprattutto dei contribuenti, che hanno diritto a servizi di qualità ed equità fiscale e rispetto al quale il Governo ha sinora fatto “orecchie da mercante”.
La mobilitazione deve perciò continuare e, anzi, essere rilanciata.
Per questo da oggi inizia la fase due della vertenza fisco, che deve vedere ciascun “attore” sulla scena fare la propria parte e rispondere in prima persona degli impegni presi con i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate. È già partita una lettera al direttore del Dipartimento Finanze con la quale chiediamo di dare corso alla promessa fatta a novembre dello scorso anno, in sede di confronto sulle convenzioni 2019, di pagare entro il mese di gennaio (passato da un pezzo) non solo l’incentivazione per l’anno 2018 ma anche di accelerare sulla definizione di quella che ci spetta in conto 2019 per le attività svolte nel 2018. È pronta una richiesta di incontro al direttore dell’Agenzia delle Entrate relativa alle tante questioni ancora aperte, a partire dalla definizione di tutti gli istituti di conciliazione vita-lavoro.
Ma, soprattutto, vi è ancora da giocare tutta la partita, prettamente politica, che riguarda l’eliminazione dei tetti al salario accessorio, un piano straordinario di nuove assunzioni che permetta di mantenere la qualità dei servizi e di condurre una seria lotta all’evasione fiscale nonché una seria e non più rimandabile azione di investimento sul futuro delle Agenzie Fiscali e sul personale che svolge ogni giorno il proprio lavoro con professionalità e in condizioni sempre più difficili. Il Viceministro Misiani, nell’incontro del 5 febbraio scorso, aveva annunciato l’apertura imminente di tavoli di confronto politici proprio su questi temi. Ebbene, o si dà corso all’apertura di questi tavoli nel giro di pochissimi giorni o avvieremo le procedure per la proclamazione di un nuovo sciopero. Siamo aperti al dialogo, ma non possiamo accettare che si perda altro tempo. Pensiamo che i lavoratori ai quali il Governo ha chiesto di portare nelle casse dello Stato oltre 3 miliardi di euro di extragettito per l’anno 2020 meritino di essere presi sul serio quando dicono che in queste condizioni non è più possibile lavorare. E siamo pronti a comportarci di conseguenza.
Roma, 21 febbraio 2020
FP CGIL | CISL FP | UIL PA | CONFSAL UNSA | FLP |
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Boldorini | Silveri | Cavallaro | Sempreboni | Patricelli |