AGENZIE FISCALI – Sottoscritta dalla CONFSAL-UNSA la preintesa relativa al contratto

21 Dicembre 2021

FUNZIONI CENTRALI – AGENZIE FISCALI

 SOTTOSCRITTA DALLA CONFSAL – UNSA LA “PREINTESA RELATIVA AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMPARTO FUNZIONI CENTRALI TRIENNIO 2019 – 2021”

In data 21.12.2021 è stata sottoscritta all’ARAN dalla nostra Federazione CONFSAL – UNSA (e dalla nostra Confederazione CONFSAL), unitamente ad altre OO.SS., la “preintesa” del CCNL 2019-2021. Un lungo percorso negoziale, difficoltoso per il punto di partenza, ovvero la necessità di operare un processo di omogeneizzazione degli ex settori confluiti nel Comparto delle Funzioni Centrali, “processo” che il precedente contratto (2016/2018) aveva rinviato anche in ragione del lungo periodo di “blocco” che necessitava essenzialmente di ripristinare un minimo di “agibilita” sindacale nonché trasferire risorse economiche per gli aumenti contrattuali.

La Federazione provvederà ad elaborare schede di sintesi per gli aspetti qualificanti il nuovo contratto, mentre in questa sede, a beneficio dell’intero Coordinamento Agenzie Fiscali, vogliamo fare delle valutazioni esclusivamente politiche. In nuovo CCNL rappresenta sicuramente un salto in avanti, avendo raggiunto l’obiettivo di apportare elementi di “manutenzione” delle regole in vigore, nonché di “stabilire” delle regole puntuali su diversi istituti di interesse dei colleghi.

Richiamiamo innanzitutto le regole sul lavoro agile e sul lavoro da remoto che, attraverso passaggi della contrattazione integrativa, rendono questo strumento “moderno” patrimonio dei rapporti sindacali, con la possibilità di “passare” dalla sperimentazione del periodo emergenziale ad un consolidamento “permanente” di questa modalità di esercizio della prestazione.

Un significativo passo in avanti, nella consapevolezza che in assoluto è il primo contratto collettivo nazionale del lavoro pubblico e privato a regolamentare questa materia che la legge n. 81/2017 ha introdotto nel mondo del lavoro. Un buon risultato nel raccordo tra regole di carattere generale, relazioni sindacali e contratto individuale.

Ulteriore significativo risultato è il nuovo ordinamento professionale che “libera” energie in precedenza bloccate dallo schema che ha operato per circa venti anni. Viene risolto il problema degli “apicali” ed unitamente al recepimento di indirizzi del Patto sul Lavoro Pubblico migliora il “meccanismo” di passaggio tra le Aree che oggettivamente era stato in precedenza bloccato per specifici interventi normativi “imperativi”. E’ stata creata la Quarta Area, quella delle Elevate Responsabilità, che introduce anche nel mondo pubblico la presenza dei “Quadri”, già attivi nel settore privato da tempo immemorabile.

Naturalmente queste regole intervengono in un panorama pubblico eterogeneo, ma sono fondamentali per le Agenzie Fiscali che hanno operato sulla base di una legge speciale. La Quarta Area, fortemente voluta dalla nostra Federazione, anche su significativo “input” del Coordinamento Agenzie Fiscali, consolida “status” giuridico ed economico e quindi declina precise regole nel rapporto di lavoro.

Quanto sopra, anche a sintesi di tutte le pregresse vicende di natura giudiziaria che hanno portato la “Corte Costituzionale” a decidere nel merito in alcune occasioni. L’inserimento di una Area delle Elevate Responsabilità, a nostro parere, delinea un organico modello che permette a tutte le Amministrazioni di esprimere al meglio le potenzialità professionali, presenti e future, disegnando percorsi di carriera e di crescita economica in grado di soddisfare le aspettative di tutti i colleghi in servizio. Sono stati, altresì, salvaguardati i percorsi “sperimentati” nell’ambito delle posizioni organizzative che hanno giocato un ruolo importante in questi anni ma, nel contempo, anche il sistema delle relazioni sindacali potrà meglio intervenire su tutta la materia che, sempre in ragione dell’imposto assetto normativo 2009-2010, le era stato in parte sottratto.

Alcune regole sono state migliorate, in particolare sulla malattia (ridotto l’impatto della cosiddetta “tassa sulla salute”), sulle ferie, sui turni ecc…

Sicuramente migliorato e rafforzato il sistema delle relazioni sindacali in diversi contesti (sulla informazione e sulle materie oggetto di contrattazione integrativa). Naturalmente tutto è perfettibile, ma se non si avvia il percorso difficilmente possono rilevarsi “a priori” gli impatti dei nuovi assetti. Il nuovo Contratto 2019-2021 di fatto giunge alla fine del triennio e, quindi, nella sua applicazione concreta ha il giusto tempo per poterne delineare gli effetti prima di “apportare” possibili modifiche. Il nuovo ordinamento svilupperà la sua azione nel prossimo “quindicennio”, come del resto sono stati i meccanismi precedenti, e deve rappresentare un “motore” di sviluppo per tutta la Pubblica Amministrazione in cerca di riforma.

Le risorse economiche destinate al rinnovo sono quelle già note che sono state tutte riversate sugli attuali schemi ordinamentali (ovvero tutto sugli attuali tabellari). Grazie al Patto sul Lavoro Pubblico si è riusciti a recuperare, a tempo quasi scaduto, ulteriori fondi necessari a fornire aspettative migliori sui diversi istituti.

Anche in questo caso è solo un primo passo. Nel ricordare che in tempi non sospetti la nostra Federazione e la nostra Confederazione hanno manifestato in “solitaria” al momento del “appostamento” dei fondi (le diverse leggi di stabilità), appare sostanzialmente evidente la necessità di procedere una profonda riforma organica dell’intero apparato pubblico ed assegnare una diversa, opportuna e qualificata attenzione verso il mondo del lavoro pubblico.

Il livello stipendiale (in generale) non confrontabile con i parametri europei e le difficoltà che si sono manifestate nella ricerca di personale per l’attuazione del PNRR in alcuni settori, rilevano la necessità che venga avviata una profonda riflessione in materia. Finito, da tempo, l’utilizzo della pubblica amministrazione come ammortizzatore sociale, mentre diventa sempre più importante e qualificato il supporto dei diversi settori pubblici alla crescita dell’intero Sistema Paese.

Ma per raggiungere questo obiettivo non servono azioni di tipo “penalizzante” come è successo, purtroppo, nel passato, bensì azioni “qualificanti” sotto tutti i punti di vista, con il massimo coinvolgimento delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio. Questo CCNL è il primo passo.

Con i più sentiti Auguri di Buone Feste a TUTTI.

Roma, 21 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

ARAN-Fima Preintesa
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