ENTRATE – Comunicato unitario incontro 26 giugno 2020 – Attività negoziali

26 Giugno 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 

                                Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

 

Egregio Direttore,

la presente nota per esternarle tutto il nostro “disappunto” per come evolvono le attività al tavolo negoziale. Avevamo già scritto al riguardo un comunicato unitario il 18 maggio scorso.

Nonostante diversi incontri, anche di natura tecnica, e nonostante una posizione unitaria delle scriventi OO.SS., improntata alla più ampia condivisione delle problematiche sul tappeto, come del resto dimostrano gli accordi firmati nei mesi scorsi, non possiamo che “lamentare” come su diversi e qualificati temi, a partire dal Fondo salario accessorio 2018, non abbiamo, ancora, raggiunto il risultato atteso dai colleghi che, ad ogni buon conto e nel migliore dei casi non vedrebbero liquidate le somme prima di fine anno.

Questo in presenza delle criticità note in materia che, nel nostro caso, sono il frutto anche di un meccanismo assolutamente inadeguato sul fronte del finanziamento che determina un ritardo di oltre due anni tra prestazione offerta e remunerazione accessoria della medesima.

Lo stesso potremmo dire sui “buoni pasto”, che rappresentano, nel concreto ed oggettivamente, una opportuna integrazione di salario già piuttosto basso, e questo elemento indipendentemente dalla collocazione “forzata” per decreto in lavoro agile, così come si rende necessario, e lo abbiamo evidenziato al tavolo dopo averlo sperimentato sul campo, un accordo strategico in tema di “smart working”.

Ulteriormente, sarebbe importante la sottoscrizione di un accordo in merito ai passaggi tra le Aree quale concreto segnale, pur piccolo, sul versante della crescita professionale dei colleghi in servizio.

In questa sede giova ricordare che prima dell’emergenza “Covid – 19”, le scriventi avevano proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale in ragione delle problematiche e delle criticità che da anni “avviluppano” l’Agenzia delle Entrate, dalla carenza di personale alla questione dei “tetti” sul salario accessorio, che per diverse decine di milioni di euro vengono sterilizzati, passando per le modifiche normative e regolamentari del modello delle agenzie fiscali che lo rendano al passo dei tempi.

Sul tema del salario accessorio giova sottolineare come la nostra Agenzia si è dotata di uno schema di distribuzione dello stesso estremamente avanzato fin dal decennio scorso, attraverso un adeguato sistema di valorizzazione delle competenze e delle professionalità che ha cercato di intercettare impegno, capacità e operatività a largo spettro, cui ha corrisposto il raggiungimento adeguato dei risultati a tutti i livelli attesi.

Riteniamo che tali strumenti non siano stati adeguatamente “sponsorizzati” negli anni scorsi ai diversi livelli di interlocuzione istituzionale.

Si parla tanto oggi, con riferimento alla “solita” riforma della pubblica amministrazione, di lavoro per obiettivi, di modalità moderne nell’espletamento dei compiti assegnati, di servizi efficienti ed adeguatamente supportati, il modello dell’Agenzia ha, dall’origine, operato nella direzione oggi auspicata da tutti per il lavoro pubblico.

Siamo rammaricati nel rilevare che lo stato di avanzamento dei lavori in Agenzia non sia compreso e adeguatamente capito.

Si coglie l’occasione per evidenziare che nonostante un accordo sottoscritto il 30 aprile scorso in materia di prevenzione e sicurezza che, nei fatti, ha “anticipato” un protocollo d’intesa fase 3 tra Funzione Pubblica e OO.SS., in diverse realtà territoriali gli accordi non sono stati ancora sottoscritti (dopo sessanta giorni) e nel contempo sono state avviate, operazioni di maggior presenza in servizio senza alcuna informativa sindacale, nonostante l’acclarato e riconosciuto coinvolgimento delle Rappresentanze dei Lavoratori (anche in ragione di regole contrattuali). Questo nonostante la Direttoriale del 13 giugno scorso.

Come detto al “tavolo”, la situazione sanitaria richiede massima attenzione e massima tutela della salute dei lavoratori, precondizione per “supportare” la ripresa operativa in presenza, in affiancamento ad una attività da remoto che riteniamo abbia risposto adeguatamente alle aspettative istituzionali e che potrebbe fornire ulteriori “spunti” di valorizzazione.

Direttore chiediamo un suo intervento, a tutti i livelli e su tutti i piani operativi, affinché si affrontino e risolvano, finalmente, le criticità sopra riportate, peraltro in un elenco parziale, ritenendo che le ragioni evidenziate dalle scriventi OO.SS. siano assolutamente rilevanti e della massima attenzione.

Roma, 25 giugno 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri

 

     Cavallaro

     

 

    Sempreboni

 

     Patricelli