Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi
Settore Dogane e Monopoli
A tutti i Rappresentanti territoriali del Settore ADM
A tutti i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Oggetto: LIUA-Dir prot. 126902/RU del 27 aprile 2020 e verbale di confronto sullo smart working del 24 aprile 2020.
Cari Colleghi,
tutti abbiamo preso atto con perplessità e disappunto della LIUA di cui all’oggetto in merito alla gestione dello smart working presso l’ Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Essa si pone in maniera diversa a quanto era stato concretizzato nel “verbale di confronto” giungendo a stabilire che l’Agenzia ha piena facoltà di gestire il lavoro agile con una interpretazione particolare della normativa di riferimento.
E’ di tutta evidenza che lo smart working è differente dal telelavoro e si è dovuto ricorrere ad esso per la sua flessibilità, per affrontare e contrastare la pandemia in atto in cui il distanziamento sociale sembra essere l’unico modo per contrastare il coronavirus.
Il passaggio da lavoro “in presenza” al lavoro “a remoto” è avvenuto in modo emergenziale e quindi senza “contratti individuali” ma la nuova modalità, indicata dagli organi governativi, è comunque regolamentata -salvo gli adattamenti emergenziali- dalla legge 81/2017 a cui si deve far riferimento e, peraltro, anche la Funzione Pubblica, circolare 2/2020, ha parlato di reportistica giornaliera sugli obiettivi raggiunti dal lavoratore agile ovvero di schede o documenti di sintesi con riferimento a periodi temporali più estesi. Non si parla di telefonate di controllo o controlli “deduttivi” riguardo al mancato accesso ai sistemi dell’Agenzia né, in mancanza di essi, di rientro in ufficio.
La legge 81/2017 che prevede per lo smart working una organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e tale previsione viene ripresa dalla citata circolare della FP quando stabilisce che le amministrazioni devono individuare, sia pur con comunicazione semplificata, le modalità con cui i dipendenti dovranno rendere la prestazione lavorativa. Modalità che non possono che essere organizzate e gestite nonché controllate dai dirigenti/responsabili dell’ufficio come sempre succede nella prestazione lavorativa “in presenza” e che finora ha sempre portato al raggiungimento degli obiettivi delle Convenzioni nonostante le gravi carenze di organico.
Le disposizioni della LIUA di cui all’oggetto, in definitiva, non possono che adeguarsi alla normativa esistente, con le deroghe introdotte dalla normativa emergenziale, e inoltre rispettare quanto riportato nel “verbale di confronto” del 24 aprile ultimo scorso firmato oltre che da tutte le OO.SS. anche dall’Amministrazione.
Inoltre, l’affermazione nella LIUA che l’Amministrazione si è confrontata con i Sindacati sebbene non fosse richiesto dalla normativa emergenziale è indicativa del fatto che le corrette relazioni sindacali non sono un obiettivo per l’Amministrazione in quanto nella fattispecie il confronto non verteva sulla organizzazione del lavoro ma sui carichi di lavoro materia per la quale il Sindacato non può essere ignorato.
Laddove negli uffici dovessero manifestarsi diversi intendimenti dell’Amministrazione sarà necessario intervenire per riportare nel giusto alveo i rapporti lavorativi derivanti dallo smart working.
Il responsabile di Settore
Salvatore Veltri