AGENZIE FISCALI
Report di fine anno 2022
Un bilancio positivo
Care colleghe e cari colleghi,
con la fine dell’anno è giusto fare un “consuntivo” del lavoro fatto e, soprattutto, “programmare” quello da fare.
Innanzitutto permettetemi di fare i complimenti a tutta la struttura, centrale e territoriale, per l’impegno profuso in un momento di grave difficoltà.
Un grande lavoro di squadra di tutti i “salfisti”. “GRAZIE”.
Abbiamo raggiunto brillanti risultati a livello di elezioni per le RSU, con il grande risultato nell’Agenzia delle Entrate ed il più che soddisfacente esito nell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.
Questo, nell’ambito dell’ottimo risultato acquisito dalla nostra Federazione CONFSAL – UNSA.
Significativo il tasso di “sostituzione e crescita” delle deleghe, con l’ingresso di tanti giovani e con le migliori prospettive possibili.
Su questo “versante” dovremo lavorare sempre più “alacremente” per dimostrare la nostra capacità di acquisire consenso in relazione alla nostra analisi e proposta su tutti i temi che sono a cuore dei colleghi in servizio nelle Agenzie Fiscali, compresa l’Agenzia del Demanio con la quale abbiamo portato a casa il difficile rinnovo del CCNL – Epe 2019/2021.
L’anno che sta per chiudersi ha visto la sottoscrizione in ARAN del CCNL – Funzioni Centrali 2019-2021.
Un Contratto Collettivo che “getta” le basi per una migliore articolazione dell’ordinamento professionale, per una più che puntale difesa del rapporto di lavoro, con una più qualificata aspettativa in termini di crescita professionale ed economica ed una più adeguata difesa e conciliazione del rapporto vita – lavoro. Un contratto di “ripartenza”.
Tanti gli istituti che dovremo declinare, dalle Posizioni Organizzative alla Area delle Elevate Professionalità, dal Lavoro “Agile” al Lavoro da “Remoto” nelle sue diverse forme, in particolare del Coworking, dai nuovi passaggi di Area (con la salvaguardia di tutti coloro che hanno vinto pregresse procedure ma non hanno ancora avuto la “promozione” – gli “idonei” delle procedure da Seconda a Terza Area) ai nuovi incrementi stipendiali fissi che superano le “apicalità” delle fasce economiche.
Naturalmente su questo versante saranno fondamentali sia le risorse economiche che le idee “progettuali”.
Nel contempo, in entrambe le Agenzie abbiamo portato a casa un passaggio di fascia economica per il 75% del personale avente diritto con le “pregresse” regole contrattuali e l’impegno politico di proseguire nell’operazione “passaggio per tutti”, con l’obiettivo di un incremento stipendiale fisso per tutto il personale in servizio.
Non siamo riusciti a “scardinare” il vincolo del “tetto” di spesa in materia di salario accessorio, che opera per tutta la pubblica amministrazione, ma il nostro impegno proseguirà a tutti i livelli e su tutti i versanti (qualche “timido” segnale su finanziamenti “tipizzati” che si traducono, in realtà, in criticità relazionali).
Sul gravissimo problema della carenza di personale, qualcosa comincia a muoversi.
Le attribuite facoltà “assunzionali”, legate al turn over, hanno cominciato a produrre i primi risultati con l’immissione in ruolo dei primi vincitori di concorsi. Naturalmente ciò non basta. Forte è stata la perdita di risorse umane per una “sciagurata” operazione di risparmio costi ultra quinquennale che ha determinato il “disinvestimento” globale sull’intera macchina fiscale.
Da qui bisogna ripartire ovvero da un grande progetto di investimento in grado di far fare un ulteriore salto di qualità sul versante del fisco e sul versante del controllo quanto-qualitativo dei traffici commerciali delle merci e nella mobilità delle persone. L’innovazione tecnologica e l’immissione in ruolo di giovani funzionari, che affiancheranno funzionari con un grande bagaglio professionale, permetteranno un salto qualitativo e quantitativo nei servizi offerti alla collettività, alla condizione che vengano premiati “merito” e capacità operative.
Quindi un progetto in risorse umane (Piani straordinari di assunzione), risorse finanziarie per i lavoratori (per riportare in vigore il vincolo tra prestazione e controprestazione) e per i miglioramenti amministrativi, e risorse materiali tecnologici.
In questo contesto non faremo mai parte dei movimenti populistici.
L’attenzione verso tutto il personale riguarda anche all’attenzione verso specifici “cluster” che richiedono anch’essi interventi definitivi (area quadri e posizioni organizzative).
Solo “mettendo” l’intera organizzazione in condizione di lavorare al meglio possiamo aspirare a raggiungere i più qualificati risultati.
Abbiamo difeso con forza la salute dei nostri colleghi attraverso specifici interventi in materia di sicurezza sul lavoro (accordi e protocolli operativi) ma massima attenzione dobbiamo porre su questo versante visto che la pandemia da covid ’19 è, purtroppo e pesantemente, ancora tra noi.
Come abbiamo detto nel titolo un consuntivo in “positivo”.
In qualche caso abbiamo osservato dei comportamenti non proprio “consoni” nel sistema delle relazioni sindacali, osservati soprattutto sul versante dei profili e delle famiglie professionali, ma non solo.
Le regole sono state chiarite e quindi sono stati “sgomberati” i dubbi sull’apporto, politico e di merito, della rappresentanza dei lavoratori.
Lo stesso dicasi sul versante delle figure professionali qualificate.
“Inaccettabile” il passaggio informativo in materia di Convenzioni con il MEF fuori tempo massimo (si svuota, nei fatti, il sistema delle agenzie fiscali), così come “criticabili” sono i passaggi sindacali in materia riorganizzativa, lì dove il quadro di riferimento appare ambiguo e poco chiaro.
Le strutture non sono di “qualcuno”, sono di tutta la collettività, nel rispetto delle regole normative e regolamentari. Regole che devono essere sempre rispettate, senza se e senza ma. Il quadro politico di riferimento è cambiato, ma le regole di “ingaggio” sono stabili e senza colore (si possono cambiare con gli opportuni strumenti).
Il “bello” della democrazia e dei sistemi moderni ed avanzati.
Nei prossimi mesi, probabilmente, ripartirà il “cantiere” sulla riforma fiscale.
Fermo restando la “primazia” della politica sulle scelte di sistema, il Sindacato ha diritto/dovere di dire la sua sulla macchina fiscale, sugli elementi “cardini” di efficienza, economicità e funzionalità delle strutture.
Il Demanio, le Entrate, le Dogane si occupano di funzioni e compiti strategici per qualunque società avanzata.
Non possono essere messi in dubbio da “scontri” di potere, da presunte “supremazie” operative, da sovrapposizioni, da pesanti criticità operative.
Se vi sono dubbi e perplessità, questi vanno immediatamente chiariti così da “investire” in termini più funzionali possibili.
Nulla da inventare, basta fare riferimento alle migliori pratiche internazionali (su tutti richiameremmo le “due diligence” di qualche anno fa di FMI e OCSE) ed ai migliori sistemi operativi osservati.
Fondamentale il coinvolgimento di tutto il personale, perché solo in questo modo gli interventi “riorganizzativi” e “riqualificativi” possono raggiungere i risultati auspicati.
Naturalmente si può anche decidere di “mandare alla malora” le strutture, ma senza fare le “cassandre” mai vorremmo vedere i risultati di un disastro istituzionale ed operativo che riporterebbe il nostro Paese indietro di oltre cento anni.
Il Sindacato deve operare perché contribuisca al “salto di sistema”, ma nel contempo auspichiamo che l’Autorità Politica faccia fino in fondo la sua parte.
Il Lavoro ed i Lavoratori devono tornare ad essere la centralità di una società avanzata e moderna, riducendo ruolo di finanza e profitto, ed il Lavoro Pubblico ed i Lavoratori Pubblici hanno un “peso” addirittura fondamentale.
Nessun “parassitismo”, nessun “esercizio di potere”, nessun sistema “dirigistico”, ma una riforma globale del “governo” di questo Paese che permetta, finalmente, di eliminare tutte le criticità osservate e dare sostanziale supporto all’intera collettività.
Noi faremo la nostra parte.
Con i migliori auguri di buon anno!!!
Roma, 30 dicembre 2022
Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI
Valentino Sempreboni