Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate
REPLICA AL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO “LIBERO”
dr.VITTORIO FELTRI
SMENTITI I DATI PUBBLICATI. LE AFFERMAZIONI DEL
QUOTIDIANO SONO OFFENSIVE E PRIVE DI FONDAMENTO
Egregio Direttore Feltri,
facciamo seguito alla nostra lettera del 20 settembre u.s. per ribadire che le affermazioni apparse sul quotidiano da Lei diretto con gli articoli pubblicati il 20 e 21 settembre u.s. in cui i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate sono stati definiti, in modo generalizzato “farabutti” che utilizzerebbero “metodologie estorsive” nei confronti dei contribuenti, sono altamente offensive e prive di qualsiasi fondamento e gli articoli non indicano la fonte dei dati riportati.
In particolare, evidenziamo che il quotidiano da Lei diretto ha dichiarato che in un triennio sarebbero stati presi con “le mani nella marmellata” (lasciando intendere i casi di corruzione/concussione) un numero pari a 822 lavoratori.
Le Scriventi smentiscono la pertinenza del dato in quanto contrasta con i dati ufficiali e pubblici che vedono n. 61 casi di indagati (peraltro innocenti fino a prova contraria) in 5 anni (dal 2013 al 2017).
I dati che noi citiamo sono quelli ufficiali pubblicati sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate in allegato al Piano di Prevenzione alla Corruzione e per la Trasparenza che risponde a precisi canoni ed obblighi di legge e che ogni cittadino può visionare.
Non possiamo, pertanto, che ribadire che è da “irresponsabili” fomentare una ingiustificata campagna mediatica contro i lavoratori del fisco quando, come dimostrato, i casi di corruzioni individuano poche “mele marce”, certamente da condannare senza alcun indugio, ma che non sono rappresentativi della pressoché totalità degli oltre 39.000 lavoratori che quotidianamente con dedizione e senso del dovere svolgono una funzione fondamentale per il sistema Paese!
Auspichiamo che il quotidiano “Libero” non sia “strumento” di qualche nuova inopportuna campagna mediatica che strumentalizza e mette in mezzo chi quotidianamente, con professionalità e abnegazione, svolge una funzione strategica in un Paese dove l’evasione fiscale vale ogni anno oltre 120 miliardi di euro a detrimento dell’economia sana e dei servizi collettivi destinati a tutti i cittadini (Sanità, scuole, infrastrutture… come sappiamo, purtroppo, non da ultimo).
In questo contesto è anche inappropriato “tirare per la giacchetta” i lavoratori dell’Agenzia contro le politiche fiscali di questo o altri governi soprattutto perché, come lavoratori al servizio della collettività, hanno l’obbligo prioritario di osservare le leggi dello Stato, certamente anche nell’applicazione delle norme tributarie, che il Parlamento ed il Governo approvano.
Per quanto sinteticamente esposto, le Scriventi chiedono, ai sensi dell’art. 8 della legge n. 47 del 1948, la pubblicazione sul quotidiano da Lei diretto affinché siano evidenziate le presenti dichiarazioni e rettifiche a tutela dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate della loro immagine e dignità lese dalle affermazioni infondate apparse negli articoli del 20 e 21 settembre u.s..
L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.
Roma, 26 settembre 2018
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