UN PROGRAMMA PER IL PROSSIMO DECENNIO (2021-2030)
UN CONTRIBUTO DELLA CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI
Una “Agenda Italia” per il prossimo decennio deve prevedere diversi progetti di riforma politica, economica e sociale che permettano al sistema Paese di fare realmente un salto di qualità, come richiesto soprattutto dalla cittadinanza e come richiesto da tutti i nostri “partner” internazionali (Agenda 2030 – ONU).
Una “svolta green ed una modernità cosiddetta 4.0” che passa attraverso un nuovo modello di sviluppo economico, la tutela del patrimonio ambientale – paesaggistico e archeologico –storico, la vera ricchezza del nostro Paese, una transizione verso una industria più produttiva e tecnologica, a maggior valore aggiunto con robotica ed intelligenza artificiale ma meno “energivora”, un investimento significativo in ricerca ed in cultura, mettendo al centro università, alta formazione e scuola nonché ricerca indipendente, un sistema di protezione sociale più efficiente e più razionale, a sostegno delle debolezze e delle marginalità sociali, una effettiva partecipazione dei lavoratori nelle scelte imprenditoriali ed aziendali, pubbliche e private, in adempimento del dettato costituzionale, una profonda riforma del sistema finanziario, responsabile degli “sconquassi” dell’ultimo decennio, ed un sistema politico-amministrativo, moderno e razionale nei centri di comando e nelle responsabilità, il tutto correlato con un apparato governativo-amministrativo in grado di “supportare” adeguatamente il processo riformatore.
Ma alla base dell’Agenda deve esserci la riforma del fisco che deve andare nella direzione di una vera progressività tributaria, una equità effettiva, una semplificazione massima degli adempimenti, una certezza tributaria legata a norme chiare e lineari, meno numerose e maggiormente efficaci, raccolte in un unico codice, nonché ad una “macchina” fiscale che con un ulteriore recupero di efficienza e funzionalità, sia di impulso e di “accompagno” al sistema del nuovo decennio.
Ci sono tutte le condizioni per progettare ed approvare l’Agenda, questa volta anche dal punto di vista economico, in ragione delle scelte europee in materia di interventi straordinari nonché di nuovo indirizzo di bilancio dell’intera Unione per gli interventi ordinari.
Rimangono, naturalmente, le scelte che saranno effettuate dal Governo e che dovranno essere approvate con il più ampio consenso “bipartisan” del Parlamento, per una nuova Italia e per una nuova sfida sociale ed economica che richiede, in questo periodo, l’aiuto di tutte le forze politiche, economiche e sociali.
Dal nostro punto di vista possiamo e vogliamo contribuire al dibattito politico-sindacale sul versante della “macchina” fiscale, avendo istituzionalmente il compito di rappresentare gli interessi dei lavoratori e di rilevare/sottolineare le criticità operative.
Naturalmente alla base dei ragionamenti di cui sopra, dovrà esserci una reale partecipazione di tutti alle spese per lo Stato secondo la propria capacità contributiva, spese che devono essere razionali ed efficienti ma, soprattutto, percepite come un chiaro e reale contributo dei singoli cittadini alla vita collettiva.
Un livello di tassazione sulle persone e sulle società, nonché di imposte indirette, che sia di incentivo concreto alla crescita economica-sociale del “sistema”, con la presenza di una adeguata “no tax zone” e la definitiva eliminazione dell’elevato livello di evasione fiscale e contributiva.
Una riforma fiscale degna di questo nome dovrebbe affrontare in maniera organica le diverse questioni, IRPEF – IRES – IVA, partendo da due esigenze fondamentali:l’allargamento delle basi imponibili, senza il quale non sarà possibile abbattere le aliquote; e la drastica semplificazione del sistema, che deve essere ripulito dalla moltitudine del trattamento speciale.
Il punto di partenza dovrà essere costituito dalla lotta all’evasione e quale ulteriore obiettivo,lo spostamento dei carichi fiscali dal lavoro ed impresa ai consumi e patrimoni, anche questo condizione ineliminabile perché il sistema sia meno dannoso per la crescita.
Di contro, bisognerà spingere sulla riduzione del cuneo fiscale e un’azione diretta verso le piccole e piccolissime imprese
A queste va esteso il sistema di tassazione “per cassa” in modo da consentire l’immediata deducibilità degli investimenti, anziché diluirla nel tempo.
La rivoluzione del fisco deve riguardare, inoltre, la burocrazia fiscale, attraverso l’estensione della dichiarazione “precompilata” anche alle partita iva ed un ripensamento delle scadenze, con la fatturazione elettronica che può ausiliare la dichiarazione iva
La “cash flow tax” di fatto può eliminare alcune voci meramente contabili, ammortamenti – rimanenze – accantonamenti, e quindi indirizzare verso una “precompilata” Irpef anche per le partite iva che potrebbe avere un calcolo del carico fiscale on-line, mese per mese, e che permetterebbe di implementare un sistema di prelievi, rimborsi, compensazioni in sostituzione degli attuali acconti e saldi.
Un rapporto paritetico fisco – contribuenti semplificato, dinamico ed avanzato, votato ad eliminare tante scadenze e tanti adempimenti
Un Fisco nuovo per il nuovo decennio
Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA Agenzie fiscali
Valentino Sempreboni