SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI
Incontro sindacale dell’ 11 gennaio 2021: il nuovo anno inizia male!
L’Agenzia manifesta di essere avulsa da ogni idea di corrette relazioni sindacali
Stato di agitazione del Personale
L’incontro di ieri tra il Direttore Centrale del Personale e le Organizzazioni Sindacali nazionali si è svolto all’insegna di un ulteriore e deludente confronto in merito all’individuazione di nuovi profili professionali privo di spazi di mediazione per l’irrigidimento dell’Amministrazione sulle proprie posizioni.
Il confronto sulla materia era iniziato con l’informativa dell’11 dicembre 2020 a cui era seguita, da parte delle nostra Organizzazione, la richiesta del relativo confronto avvenuto nelle giornate del 18 e 30 dicembre 2020. Incontri non risolutivi in quanto l’Amministrazione non si era discostata, se non per qualche inezia, dalle proprie posizioni espresse nel “facsimile di determina” sui profili professionali che dagli originari sei del 2011 giungevano a ventiquattro, includendo perfino le figure di meccanico, addetto ai servizi di mensa e refezione, infermiere. Una pletora di figure professionali volte a parcellizzare le attività dell’Agenzia ingessandole e creando sul territorio ulteriori criticità nell’espletamento dei compiti sia istituzionali che nelle attività inerenti alla mission e al core business dell’Agenzia stessa. Il tutto condito dalla creazione di differenziazioni (suffissi?) nell’ambito delle fasce economiche del tipo “scelto” ed “esperto”, giusto per gerarchizzare delle progressioni prettamente economiche. Inoltre il reinquadramento del Personale in servizio nei nuovi profili dovrebbe avvenire in base al titolo di studio e alla professionalità acquisita con la verosimile nascita di equivoci specialmente su chi dovrebbe giudicare la professionalità e in base a quali parametri. Un discorso a parte sarebbe da fare in merito alle declaratorie e ai titoli di accesso.
La discussione sul “merito”, comunque, è stata bypassata dall’Amministrazione facendo ricorso al “metodo” ovvero appellandosi all’escamotage che prevede, nel vigente CCNL/FC, per l’individuazione di nuovi profili professionali, l’istituto del confronto e non quello della contrattazione come avveniva nel CCNL/AAFF. Si rammenta che il CCNL/FC non ha potuto, al momento della stipula, addentrarsi, per diversi ordini di motivi, nell’ordinamento professionale e quindi anche nei criteri per la definizione dei profili professionali. Tali criteri, comunque, nel CCNL/AAFF ancora vigente per tale parte, risultano improntati al superamento della parcellizzazione, alla semplificazione dei contenuti mansionistici senza misconoscere l’attualizzazione delle mansioni in relazione ai processi di ammodernamento. Il tutto al fine di una gestione più flessibile e razionale del Personale.
In verità risulta chiaro che i nuovi profili professionali servono a legittimare quelli previsti nei concorsi indetti dall’Agenzia nel mese di ottobre 2020 e che, come la nostra Organizzazione aveva ben evidenziato in apposito notiziario molto deprecato dall’Agenzia, non trovavano corrispondenza nel sistema dei profili in vigenza. Il problema è che una tale “sanatoria” implicherebbe l’accettazione di un atto fondante per il futuro di tutto il personale e della difficile, per non dire incongrua, integrazione nella realtà agenziale di molti dei prossimi vincitori dei concorsi indetti in base ai nuovi profili.
Sul territorio mancano più di tremila unità di personale e l’occasione di concorsi per 1266 nuove unità, dopo circa vent’anni, sarebbe stata apprezzata da tutti, sia dai Colleghi sovraccarichi di lavoro che dai Responsabili degli Uffici, con una reintegrazione seppur minimale delle dotazioni di personale: la parcellizzazione dei nuovi profili non andrà, a nostro convinto giudizio, in questa direzione. L’arroccamento dell’Amministrazione in difesa di una posizione vulnerabile e le aspre e generalizzate critiche che ne sono derivate ci dà ulteriormente il convincimento che avevamo visto giusto.
L’evidenza dei fatti, però, non ha condotto l’Amministrazione a rivedere le proprie posizioni e, siccome ieri terminava il periodo del “confronto”, si è appalesata l’ipotesi per cui l’Amministrazione imporrà la propria determinazione sui profili anche al di là delle aspettative oggettive dei Lavoratori e dei tentativi di mediazione dei propri Rappresentanti.
Nell’incontro era, inoltre, prevista, come integrazione dell’ultimo momento all’odg, una informativa sulla diversa allocazione di alcune Poer. Principalmente veniva evidenziato che cinque Poer di alcuni Uffici delle Direzioni Centrali sarebbero state traslate nell’istituenda Direzione Territoriale della Calabria: tutto ciò senza alcuna preventiva informazione sulle modalità e i tempi di attuazione della prevista nuova Direzione. Un ulteriore esempio di gestione anomala dei processi di riorganizzazione in atto dell’ Agenzia che per lungo tempo sono stati definiti dal Vertice come semplici atti di efficientamento mentre oggi si ammette la riorganizzazione ma si evita in merito un confronto serio ed approfondito come se i Lavoratori, su cui ricadranno gli oneri delle scelte, dovessero essere semplici pedine di un gioco senza regole.
L’atteggiamento negativo manifestato, ancora una volta, dall’Amministrazione nell’intera riunione di ieri ha portato la maggioranza delle Organizzazioni Sindacali presenti a ritenere chiuso l’incontro al fine di pensare alle eventuali azioni sindacali da intraprendere.
In merito ai fatti in trattazione è stata inviata dalla nostra FEDERAZIONE una nota al Ministro del MEF, al Ministro della Funzione Pubblica, al Sottosegretario Baretta e al Ministero del Lavoro.
E’ stato evidenziato all’Autorità Politica che gli atteggiamenti e le decisioni unilaterali dell’Agenzia rivelano la volontà di mortificare le sane e franche relazioni sindacali e soprattutto rappresentano l’idea che tutto, a parere del Vertice dell’Agenzia, debba essere riconducibile ad atti di natura organizzativa e gestionale in capo al Datore di lavoro. Si vorrebbe, insomma, cancellare quanto sindacalmente negli ultimi decenni è diventato patrimonio acquisito nel mondo del lavoro, andando anche contro i concetti di partecipazione dei Lavoratori nelle imprese come patrocinato da tempo dalla stessa Unione Europea.
E’ stato ricordato all’Autorità Politica che il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli prima della pandemia da Covid-19 era in stato di agitazione per le problematiche connesse alle gravi carenze di personale e di risorse economiche e che tale stato di agitazione fu responsabilmente sospeso per le difficoltà del Paese.
Infine è stato affermato a chiare lettere che, in tali situazioni, la CONFSAL-UNSA ha ritenuto improcrastinabile proclamare lo stato di agitazione del Personale, da attuare nelle forme più consone, al fine di giungere a corrette relazioni sindacali e a tutelare le aspettative dei Lavoratori.
All’attualità, più che mai, chiediamo che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli abbandoni un andamento di scelte unilaterali che forse è premiale per pochi ma che dimentica i problemi della maggioranza dei Lavoratori, chiediamo all’Agenzia e alla Politica che siano al più presto messe in disponibilità le unità di personale necessarie per colmare le gravi carenze di organico e che si proceda a implementare le altrettanto necessarie risorse economiche per un salario accessorio dignitoso e non decimato dalla persistenza delle antistoriche norme della spending review. Questi gli obiettivi primari a cui si accompagnano una serie di altre importanti aspettative dei Lavoratori sulle quali, da tempo, incalziamo l’Amministrazione.
Roma 12 gennaio 2021
LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA: Veltri, Eremita, Fiorentino, Lamberti