AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI
UNA RIORGANIZZAZIONE EPOCALE ATTENDENDO RISPOSTE DALLA POLITICA…
Dopo diversi anni dall’accorpamento dell’AMMS da parte dell’Agenzia delle Dogane, che nei fatti aveva perpetuato una gestione separata dei due mondi, sarà portata al prossimo comitato di gestione dell’Agenzia, previsto per il 26 febbraio, la proposta di riorganizzazione che ieri il direttore Kessler ha presentato alle organizzazioni sindacali firmatarie del nuovo contratto del comparto funzioni centrali.
Durante una ampia e dettagliata esposizione il direttore dell’Agenzia ha delineato le linee guida che hanno ispirato il processo riorganizzativo entrando poi nel merito delle nuove strutture che governeranno i diversi livelli (centrale-regionale-locale).
Ma andiamo con ordine.
Innanzi tutto sarà rivisto lo Statuto dell’Agenzia al fine di rendere lo stesso più chiaro e comprensibile, anche all’esterno, in ordine alle diverse missioni affidate ad ADM che, in linea di massima, sono volte a:
– Assicurare la raccolta dei tributi relativi ai dazi doganali, alle accise, gli introiti dei giochi con l’esercizio di azione di contrasto alle relative frodi;
– favorire il sistema degli scambi commerciali contribuendo alla crescita economica del Paese;
– garantire la sicurezza delle merci sotto i diversi profili della safety and security;
– garantire, tramite un costante presidio sul territorio, il settore dei giochi e il mercato dei tabacchi al fine di tutelarne la legalità e l’uso regolare.
Si mira, pertanto, ad una maggiore visibilità dei servizi resi dall’Agenzia sia in ambito nazionale che europeo al fine di accreditare sempre di più le relative funzioni oltre gli stretti ambiti degli operatori di settore, allargando la conoscenza dei servizi resi sempre a più vasti settori dell’opinione pubblica, con lo scopo ultimo, dichiarato, di far maturare all’interno delle autorità di governo una inversione di tendenza rispetto al trend di una amministrazione che, così procedendo soprattutto in termini di mancata immissione di nuove forze lavorative, sembra destinata ad un inevitabile declino.
Diventa funzionale allo scopo, pertanto, la riorganizzazione della struttura che, al momento, si presenta come l’unico importante strumento di intervento gestionale, tra l’altro, parzialmente rinviato da anni.
NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA CENTRALE
Il principio ispiratore, come detto, è quello della unificazione delle due ex aree dogane e monopoli.
In linea di massima e salvo lievi aggiustamenti ancora azionabili prima del previsto comitato di gestione, si prevedono:
– un solo vice direttore dell’Agenzia che avrà esclusivamente compiti delegati dal direttore sostituendolo in caso di assenza;
– cinque uffici di staff del direttore, di cui tre di prima fascia (Ispettivo, Relazioni internazionali e istituzionali, Strategia) e due di seconda fascia (segreteria e comunicazione);
– SAISA, alle dirette dipendenze del direttore dell’Agenzia (II fascia);
– nove direzioni centrali di prima fascia di cui quattro con funzioni per materia ( dogane, accise, tabacchi, giochi) e cinque con funzioni trasversali (antifrode, tecnologie- che assorbirà anche la componente centrale dei laboratori chimici- , legislativo (che avrà anche competenza sul contenzioso tranne quello sul lavoro), amministrazione e personale.
Le direzioni saranno articolate all’interno su uno o più uffici dirigenziali di seconda fascia. Gli Uffici potranno, a loro volta, essere articolati in sezioni.
NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLE DIREZIONI REGIONALI
Il nuovo modello prevede due versioni. Una, ad organizzazione più ampia, per le direzioni di prima fascia ed una light per le direzioni di seconda fascia.
Direzioni di prima fascia:
Il direttore regionale avrà alle sue dipendenze una Sezione di Staff (che si articolerà al suo interno e che curerà anche il servizio ispettivo), ed una sezione Laboratori, da cui dipenderà/dipenderanno il/i laboratori chimici sul territorio. Le sezioni saranno affidate a funzionari titolari delle nuove posizioni previste dalla legge di stabilità 2018 (POER) di cui tratteremo in seguito. Al direttore regionale faranno capo cinque uffici dirigenziali di seconda fascia con competenza per materia:
– Ufficio risorse (umane e materiali) che di fatto assorbirà i compiti oggi svolti dall’area del personale e dal distretto;
– Ufficio antifrode;
– Ufficio procedure dogane e accise;
– Ufficio procedure tabacchi e giochi;
– Ufficio legale.
Gli Uffici dirigenziali delle Dr saranno articolati all’interno in sezioni, la cui responsabilità sarà affidata a funzionari titolari di posizioni organizzative o incarichi di responsabilità.
Si prevede che avranno una struttura così come sopra delineata le seguenti regioni:
Campania, Emilia Romagna e Marche, Lazio e Abruzzo, Lombardia, Puglia e Molise, Toscana e Umbria, Veneto e Friuli V.G. Una decisione finale sarà presa sulla Liguria ed il Piemonte anche se, ad oggi, la soluzione maggiormente accreditata dall’Agenzia è quella della creazione della dr Liguria e di quella del Piemonte e Valle d’Aosta.
La struttura organizzativa delle direzioni regionali di seconda fascia vedrà, a grandi linee, il direttore regionale affiancato da una sezione di staff e due strutture dirigenziali di seconda fascia (Ufficio risorse e Ufficio procedure e controlli).
Le direzioni regionali così organizzate saranno: Trento e Bolzano, Calabria, Basilicata e la Sardegna.
NUOVA ORGANIZZAZIONE UFFICI DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI
Su questo punto l’informativa è stata meno dettagliata in quanto, si è ancora in attesa delle definitive determinazioni. Punti fermi saranno, comunque, l’unificazione delle attività doganali e dei monopoli sul territorio di competenza, una struttura organizzativa interna maggiormente flessibile rispetto all’attuale in quanto il numero e le attribuzioni delle sezioni interne agli uffici dovranno tenere conto delle loro diverse dimensioni, sia territoriali, sia di competenze, che di carichi di lavoro. Le Sezioni interne, a seconda dei detti presupposti, potranno essere affidate a funzionari titolare di POER, di posizioni organizzative o altra tipologia di incarico contrattualmente definita (contrattazione integrativa).
Alla luce di queste linee guida potranno, pertanto, essere accorpati Uffici esistenti, creati uffici nuovi, o nuove sezioni (oggi sot).
In linea generale, il direttore Kessler ha rappresentato che tutta la nuova organizzazione, relativamente alle strutture dirigenziali di prima e seconda fascia, sarà inserita nel nuovo regolamento di amministrazione che sarà anch’esso sottoposto al comitato di gestione del prossimo 26 febbraio, mentre l’organizzazione di dettaglio (sezioni) sarà via, via, delineata in diversi atti gestionali per renderla maggiormente dinamica.
Al fine di rendere azionabile la riorganizzazione, come detto, l’Agenzia prevede di utilizzare il dispositivo dato dalla legge di stabilità 2018 di soppressione di posizioni dirigenziali e di creazione delle posizioni organizzative di alta professionalità e responsabilità (POER) in un rapporto che, in linea di massima si attesta in uno a quattro per ogni posto dirigenziale di seconda fascia e su uno ad otto per i posti dirigenziali di prima fascia. Il numero di POER che l’Agenzia intenderebbe creare va da 160 a 180.
Tenuto conto della attuale dotazione organica dirigenziale, si può calcolare che questo comporterebbe il taglio di circa il 10% dei posti di prima fascia e del 20% di quelli di seconda.
In ordine, infine alla tempistica, l’Agenzia prevede che, dopo l’approvazione dell’autorità di governo, ci sarà una fase di approccio graduale, con relativa adozione di atti gestionali ed interpelli, per una partenza a regime dall’inizio del 2019. Non si esclude una anticipazione al 2018 di qualche parte del programma.
Tutte le organizzazioni presenti al tavolo hanno proposto osservazioni sull’informazione resa.
La delegazione Confal- UNSA ha mirato il proprio intervento sui seguenti punti.
In ordine agli annunciati tagli delle posizioni dirigenziali, ha rappresentato l’opportunità di contenerli all’interno di un numero che non metta a rischio quelle che sono scelte avviate (concorso a 69 posti più gli idonei) più altri posti da mettere a concorso per fare fronte alle prospettive ed alla volontà di crescita professionale dei colleghi. Il taglio, infatti, sarebbe irreversibile e tenuto anche conto del fatto che l’Agenzia assorbe anche i vincitori delle procedure presso la SNA, le prospettive di molti potrebbero essere messe in crisi. In ordine poi, alle nuove POER, la delegazione ha rammentato che in effetti la legge ha preso a bordo pezzi di un progetto di riforma più ampio delle Agenzie fiscali sul quale il nostro sindacato non intende rinunciare al confronto. Pertanto in tema di POER e di tutto il processo riorganizzativo è stato chiesto all’Agenzia di azionare l’art 6 del nuovo contratto del comparto delle funzioni centrali nel punto in cui si prevede il confronto con le OO.SS. In particolare si è chiesto che sui criteri di attribuzione delle POER il regolamento di amministrazione, in fase di emanazione, contenga soltanto i principi generali mentre si rimandi al confronto con il sindacato l’intero processo di dettaglio. In ordine alle nuove Direzioni Regionali è stato chiesto quali sono criteri a monte della decisione di accorpare – dividere alcune realtà territoriali. Tali criteri potrebbero ad esempio risiedere nel numero di uffici delle Dogane e dei Monopoli amministrati. Su questi punti il Direttore Kessler ha assicurato che rispetterà con le sigle firmatarie del nuovo contratto il relativo percorso previsto, esprimendo, comunque l’esigenza che lo stesso sia celere e fortemente finalizzato, mentre sul taglio delle posizioni dirigenziali, pur non esprimendosi in termini assoluti sui numeri, ha assicurato che lo stesso sarà contenuto al minimo possibile al fine di rendere azionabile la riorganizzazione con l’utilizzo delle POER.
In termini generali, poi, nel sottolineare la positività della finalizzazione del processo di unificazione dogane-monopoli, la delegazione UNSA ha rimarcato la necessità che si arrivi preparati alle date programmate, mettendo in campo i necessari percorsi formativi per il personale eventualmente interessato da cambio di funzioni, con un confronto serrato e sempre collaborativo con il sindacato, sia al centro che in periferia con i relativi direttori, privilegiando le scelte volontaristiche. Tutto ciò tenuto conto, soprattutto, del fatto che negli ultimi 12/15 anni questo è il terzo processo riorganizzativo che interesserà l’Agenzia, il cui personale ha dato sempre ampie risposte in termini di “voglia di mettersi in gioco” e riprofessionalizzarsi senza, per altro, ricevere, soprattutto dall’esterno e cioè dall’autorità di governo, segnali di una inversione di rotta in termini di nuove assunzioni e di riconoscimento degli importanti risultati raggiunti. Con una età media del personale che avanza a ritmi preoccupanti e senza turn over, ha ribadito la nostra delegazione, il sindacato avrà sempre maggiori difficoltà a spiegare ai colleghi i pur positivi segnali e le nuove prospettive dati da questa nuova riorganizzazione. E a dire il vero, se i segnali della politica sono quelli venuti, o meglio non pervenuti fino ad oggi, come ad esempio sulla questione del PNR, non può che esprimersi forte preoccupazione.
Su questa parte dell’intervento UNSA, il Direttore Kessler ha ribadito che proprio la riorganizzazione può essere un segnale di positività dato all’esterno che potrebbe/dovrebbe far registrare una inversione di tendenza nelle risposte date dalla politica, invitando le OO.SS. a dare il proprio contributo in tal senso, nuovamente assicurando l’attivazione degli istituti previsti dal nuovo contratto delle funzioni centrali, sia al centro che sui territori.
La delegazione UNSA
(Sempreboni – Fici – Veltri – Fiorentino)
IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni