POER, Lettera inviata al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

14 Febbraio 2019

Al Direttore dell’AGENZIA DELLE ENTRATE

                                                                                              dott. Antonino Maggiore

Oggetto: POER e “questioni” negoziali aperte. Considerazioni e richieste di intervento.

Egregio Direttore

la presente nota quale esclusivo contributo costruttivo, anche sul piano negoziale, affinché si affrontino con forza e nel più breve tempo possibile, le diverse problematiche e sofferenze che “attanagliano” l’Agenzia ed i suoi funzionari.

Condividiamo “appieno” la responsabilità negoziale sui diversi ed importanti temi “aperti” che sono a cuore del personale, il Fua 2016, il Fua 2017, i passaggi di fascia economica, lo “smart working” e quant’altro: il malumore dei colleghi è fortissimo ed è giustificato, in primis, dal ritardo tra l’effettuazione delle prestazioni e la liquidazione delle competenze accessorie.

Come detto in altre occasioni, anche negli incontri tenuti con Lei, un indicatore (pessimo) di un sistema che mostra tutta la sua “farraginosità” e la totale “inadeguatezza”, frutto, anche, di disposizioni normative non in linea con il modello delle Agenzie Fiscali.

A quanto sopra, si aggiungono i forti segnali di disagio percepiti dalla scrivente, in merito all’espletamento delle prove POER.

E’ noto l’esito del confronto sul tema, di cui ai relativi due verbali, e vi è anche la consapevolezza del ruolo del Sindacato, così come stabilito dalla relativa norma.

Ma nella funzione tutoria di tutti i colleghi in servizio, non possiamo esimerci dall’evidenziare che, a nostro parere, l’impostazione delle procedure non abbia fino in fondo colto la “ratio” dell’art 1, comma 93 della Legge n. 205/2017.

Alla fine è stato predisposto un “percorso di guerra”, con “test” aventi oggettivamente un grado diverso di difficoltà, in molti casi anche con un esasperato tecnicismo, e ciò anche in ragione di come sono state “assemblate” le famiglie di mestieri nonché di come sono state formulate le domande (definite in qualche caso, in stile “barocco” o comunque non in linea con le migliori “pratiche” sul tema) che, a parere della scrivente e visto i primi esiti, non raggiungerà fino in fondo l’obiettivo prefissato ovvero quello di poter contare su una ampia fascia di “funzionari” in grado di affrontare le sfide lavorative.

Non vorremmo che alla fine l’Agenzia si ritrovasse non solo con la storica “carenza” di dirigenti, ma anche con una “teorica” carenza di “quadri”, un “autogol” clamoroso. Tutto ciò è fonte di preoccupazione anche sul futuro dell’Agenzia.

Onore al merito per chi il “percorso di guerra” lo porterà a termine, ma onore al merito per tutti coloro che, a tutti i livelli, hanno lavorato e lavorano con impegno e passione, per l’esclusivo interesse della collettività, anche in termini di sacrifico personale.

Egregio Direttore,

in un contesto estremamente complicato, sotto tutti i punti di vista, anche per l’attacco giudiziario, la scrivente ritiene necessario che venga fino in fondo fatto un approfondimento con le Rappresentanze dei Lavoratori su “dove vogliamo andare e cosa dobbiamo fare” per ripristinare il prestigio della funzione svolta e perché l’Amministrazione Fiscale, in un compito poco apprezzato dalla politica e da una parte della collettività, ma di grande portata strategica, possa, con serenità e grande professionalità, continuare a svolgere “appieno” il proprio ruolo, con efficienza e modernità, ad esclusivo servizio della Nazione.

Con i più cordiali saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                                                           Valentino Sempreboni