ENTRATE – Notiziario del 12.06.2020

15 Giugno 2020

AGENZIA ENTRATE

INFORMATIVA MODALITA’ ORGANIZZATIVE

CONSEGUENTI AL D.L. “RILANCIO”

 

Nel corso del “tavolo” nazionale del 12 giugno la Parte Pubblica ha fornito informativa sindacale preventiva avente ad oggetto le modalità organizzative da adottarsi da parte delle strutture periferiche nel rispetto delle indicazioni recate dal D.L. n. 34/2020 “Rilancio”.

L’art. 263 del citato decreto ha previsto che le P.A. devono garantire una progressiva riapertura degli uffici pur attraverso la riorganizzazione dei servizi con modalità programmata e telematica. L’Agenzia, pertanto, demanda alla responsabilità dei datori di lavoro, centrali e periferici, il compito di individuare le effettive esigenze di ampliamento dei servizi garantendo, al contempo, la sicurezza del personale impiegato. In ottemperanza dell’accordo sindacale del 30 aprile ogni singolo datore di lavoro, nell’individuare nuovi modelli organizzativi, dovrà garantire un’ampia partecipazione al processo decisionale a tutti gli attori del tavolo della sicurezza comprese le OO.SS. e la RSU, oltre che un uso prudente delle proprie autonomie gestionali ed un tempestivo aggiornamento del DVR.

L’UNSA ha rappresentato che l’emergenza sanitaria sta avendo sviluppi eterogenei nel Paese dove assistiamo, a fronte di una riduzione spiccata dei contagi in alcune regioni, ad una concentrazione di casi soprattutto in Lombardia. Abbiamo colto, pertanto, favorevolmente l’approccio atto a sensibilizzare l’azione dei datori di lavoro richiamati ad un attento utilizzo delle proprie prerogative. Abbiamo, altresì, stigmatizzato il comportamento di alcuni Direttori che non hanno ancora completato la sottoscrizione degli accordi sulla sicurezza in sede periferica ed hanno proceduto ad avviare la ripresa delle attività di presenza senza la previa convocazione dei sindacati. Tali Direttori hanno dimostrato di avere a cuore le esigenze dell’utenza prima ancora di quelle del personale. Pertanto, se fruite nei termini a noi illustrate, le linee guida costituiranno un valido indirizzo dell’azione datoriale che dovrà essere improntata ad una valutazione della situazione locale e dovrà agire di concerto con le parti sociali badando prioritariamente alla salute del personale.

Il Direttore del Personale dott. Palumbo ha annunciato, altresì, la pubblicazione di una nota che conferma la possibilità dello svolgimento dell’attività di lavoro agile in un domicilio diverso da quello abituale, previa necessaria comunicazione al datore di lavoro, ai fini della tutela assicurativa e compatibilmente con la rimodulazione delle attività in attuazione del citato art. 263 del D.L. 34/2020.

 

In una fase delicata come quella in corso nella quale osserviamo da un lato, l’emergenza sanitaria che è presente sul territorio in maniera “eterogenea”, con tutte le preoccupazioni che “impongono”, ancora e necessariamente, l’adozione di efficaci strumenti di contrasto epidemico (dal distanziamento alle misure igienico-sanitarie raccomandate dall’autorità sanitaria) e dall’altro, la “riattivazione”, opportuna e “salvifica” di tutte le attività economico-produttive, espressione della vitalità strategica del nostro Paese, diventa fondamentale l’esercizio di azioni responsabili da parte di tutti.

Da qui la necessità della più ampia ed effettiva partecipazione di tutti i soggetti interessati, a tutti i livelli decisionali, ai fini di una attenta valutazione dei rischi ed in relazione ad un uso prudente e accorto dell’autonomia gestionale, caratteristica dell’organizzazione dell’Agenzia delle Entrate.

Il Sindacato vigilerà affinché la tutela della salute dei lavoratori sia effettiva perché riteniamo, altresì, che questa tutela non sia affatto in contrapposizione con la garanzia dell’erogazione, efficiente e funzionale, dei servizi, in relazione all’articolata domanda dell’utenza, sia in presenza che soprattutto da “remoto”.

L’esperienza “necessitata” dalla pandemia può e deve essere il punto di partenza per un salto ulteriore della qualità nell’erogazione dei servizi e nell’esercizio delle funzioni istituzionali.

Chiudiamo con alcune considerazioni riguardanti altri temi che sono a “cuore” dei colleghi.

In merito al salario accessorio 2018, attendiamo che l’interlocuzione a tutti i livelli produca quanto prima l’esito voluto ovvero la più sollecita chiusura dell’accordo in questione. Dopo di che, su questo aspetto e su altre delicate questioni dovrà essere ripresa l’azione di “marcamento” dell’Autorità politica affinché tutte le criticità note, disponibilità finanziarie e limitazioni temporali comprese, vengano una volta per tutte rimosse.

Nel contempo in sede Aran la Commissione paritetica sul sistema di classificazione professionale del comparto Funzioni Centrali ha in corso di completamento i lavori che produrranno un “Rapporto finale di analisi e proposte” da inviare all’Autorità politica.

Fermo restando il tipo di risultato raggiunto (si auspicava più incisivo ma d’altronde il tavolo non era negoziale), il lavoro posto in essere sarà di stimolo, vista la scadenza ultrannuale del CCNL, per l’avvio della nuova tornata contrattuale che dovrà produrre, invece, risultati non solo sul piano economico ma, soprattutto, sul piano dell’ordinamento professionale, quale risposta alle evoluzioni organizzative ed alle richieste dei lavoratori di effettivi percorsi di crescita professionale, nonché sugli aspetti “claudicanti” delle regole e del sistema di relazioni sindacali.

Non è necessario richiamare da tutte le parti, sistematicamente, la necessità di una riforma della pubblica amministrazione, quanto piuttosto lavorare per poter disporre di una cornice di norme e regole contrattuali (ovvero atti concreti) in grado di far fare alle amministrazioni il richiesto “salto” di qualità.

Questo, nel nostro caso, anche in ragione della decisione assunta dalla Corte Costituzionale in materia di POER, di cui attendiamo il deposito della Sentenza nelle prossime settimane per poter “leggere” attentamente le motivazioni, che nel Comunicato stampa del 11 giugno scorso ha preannunciato che le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar Lazio sono state dichiarate infondate.

Un fondamentale punto di chiarezza giuridica che ora richiede una disciplina contrattuale altrettanto chiara in termini di organica e qualificata “cornice” di regole.

Quanto sopra unitamente alla valorizzazione delle prestazioni di tutti i colleghi in servizio, in ragione delle specificità e della strategicità delle prestazioni medesime, in ossequio alle migliori pratiche internazionali ed in relazione ai più importanti obiettivi governativi che “detteranno” l’agenda della nuova Italia.

 

LA DELEGAZIONE CONFSAL – UNSA

(Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)