ENTRATE – Emergenza COVID19 – Stato dell’arte

9 Marzo 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

A tutti i lavoratori

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Lo stato dell’arte e le richieste sindacali sull’emergenza Covid19.

 

Care lavoratrici e cari lavoratori,

la situazione riguardante l’epidemia di Covid19 cambia di ora in ora, i  numerosi decreti governativi testimoniano che si tratta di un’emergenza nazionale, la confusione tra la popolazione è tanta e i nostri uffici non fanno eccezione sia per la presenza dei primi casi di positività al virus sia per le informazioni – vere e purtroppo anche false – che continuano a circolare incontrollate.

È necessario più che mai, in questo momento, fornire l’esatto quadro della situazione e soprattutto informarvi su ciò che è successo negli ultimi giorni, anzi nelle ultime ore.

A seguito della mail unitaria inviata mercoledì ai vertici dell’Agenzia delle Entrate, e visto l’aggravarsi della situazione, siamo stati convocati d’urgenza lo scorso venerdì, alle ore 16, dal direttore dell’Agenzia. Alla riunione hanno partecipato anche i vicedirettori e alcuni altri dirigenti di vertice.

L’Agenzia ci ha informato di essere pronta a emanare una direttiva a tutti gli uffici nella quale si invitavano tutti i datori di lavoro a procedere – a richiesta degli interessati – con forme alternative alla prestazione di lavoro in ufficio, prioritariamente, per le seguenti categorie di personale: A) Coloro che a causa di patologie pregresse sono a rischio della vita in caso di contagio; B) Lavoratori con figli in condizioni di invalidità; C) Lavoratori che si trovano nei tre anni successivi alla conclusione dei  congedi di maternità o paternità; D) Lavoratori su cui grava la cura dei figli a seguito della chiusura delle scuole fino alla scuola primaria.

Abbiamo tutti chiesto di aggiungere alla Circolare un paragrafo riguardante le attività di front-office che, a causa dell’emergenza, devono essere ridotte fino a trasformarli in presidi per le sole questioni indifferibili e per la ricezione di atti. A questo proposito il vicedirettore Paolo Savini ci ha informato di aver rinviato l’invio di circa 450.000 comunicazioni di irregolarità e delle cartelle esattoriali. Ci ha altresì chiarito che, senza precise coperture normative, non è nella disponibilità dell’Agenzia chiudere completamente i front-office né tanto meno chiudere gli uffici.

Abbiamo altresì segnalato il comportamento, difforme e irresponsabile, di alcuni direttori che continuavano a disporre attività esterne assolutamente differibili e non urgenti anche nelle “zone gialle”, poi diventate rosse in base al Decreto Governativo dell’otto marzo.

È stato inserito nella Circolare, uscita nella serata di venerdì, un breve paragrafo che ha accolto le nostre richieste sulla limitazione delle attività di front-office e ci è stato assicurato un intervento su tutti i datori di lavoro riguardo alle attività esterne.

Nella giornata di domenica siamo stati informati dal direttore dell’Agenzia che erano in corso – anche a seguito del Decreto emanato nella notte – continui contatti con il Governo dal quale si attendevano disposizioni operative sull’apertura degli uffici nelle nuove zone rosse e sulle attività da svolgere. Siamo anche stati informati, in tempo reale, che nel pomeriggio di ieri il direttore si è recato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze per la stessa ragione.

Nella serata di ieri ci è stata inviata una breve nota con le istruzioni date a tutti gli uffici d’Italia che, lo diciamo subito, è per noi fortemente insoddisfacente, ma riteniamo sia stata emanata su precise istruzioni governative.

Le nostre federazioni e confederazioni sono impegnate da settimane nel chiedere al Governo misure di maggiore tutela per i lavoratori delle zone rosse e nei casi in cui si riscontrino all’interno degli uffici casi di lavoratori positivi al Covid19, nonché la copertura delle assenze per i genitori con figli in età scolare. Sono stati chiesti più volte anche i differimenti di termini legislativi in modo da permettere la riduzione dei servizi, ma sinora questo si è verificato solo per l’amministrazione giudiziaria a seguito di emanazione di disposizioni ad hoc in un decreto legge.

Al momento nessun ufficio pubblico è chiuso salvo quelli la cui chiusura è stata disposta dai Prefetti o dalle autorità sanitarie  

La chiusura degli uffici o la sospensione di attività su tutto il territorio nazionale, continua, comunque, a non essere di competenza dell’Agenzia delle Entrate, ma governativa.

Siamo impegnati, insieme con le nostre federazioni e confederazioni, a fare pressione sul Governo perché emani al più presto il decreto legge più volte annunciato che disciplini, retroattivamente, la disciplina delle assenze per coloro che in questi giorni sono stati costretti ad assentarsi dal lavoro, soprattutto in conseguenza della chiusura delle scuole.

Vi preghiamo di segnalarci eventuali casi di inosservanza scrupolosa delle misure di limitazione delle attività da parte dei datori di lavoro e vi assicuriamo che continueremo a svolgere la nostra attività di pressione, sorveglianza e costante informazione della situazione che vede tutti noi, nostro malgrado, coinvolti in questa emergenza nazionale.

 

Roma 9 marzo 2020

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI