ENTRATE – POLA 2021 – Criticità e proposte Confsal-UNSA

26 Marzo 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

POLA 2021

CRITICITA’ RILEVABILI E PROPOSTE CONFSAL – UNSA

Il documento presentato dall’Agenzia nell’incontro del 24.03.2021 costituisce il POLA per il 2021, come da quadro normativo di riferimento. Il documento è visionabile sul nostro sito internet.

Diversi sono stati gli elementi evidenziati al “tavolo” soprattutto in relazione al disallineamento dell’attuale quadro normativo rispetto alle future esigenze del lavoro agile ordinario, mancando regole di “cornice” che dovrebbero essere acquisite tramite il “rinnovando” CCNL.

Ad ogni modo pubblichiamo le considerazioni ed osservazioni che abbiamo formalizzato al termine dell’incontro.

Osservazioni e Considerazioni

“Da una lettura d’insieme emerge l’interesse dell’Agenzia delle Entrate a favorire un elevato utilizzo del lavoro agile da parte dei dipendenti (target 2023 – 75,00% in termini di “teste”).

All’uopo evidenzia che doterà, entro l’anno, l’intera “popolazione” di un PC “portatile” e delle abilitazioni ai programmi ed agli applicativi utili a svolgere la gran parte delle funzioni da remoto.

Una volta assicurata la piena “indipendenza” dall’Ufficio, inteso come luogo fisico di svolgimento della prestazione, emergerebbe una significativa propensione alla razionalizzazione degli spazi, naturalmente finalizzata ad un importante risparmio di spesa. Al paragrafo “Ricadute sulla Logistica”, la Parte Datoriale annuncia imminenti iniziative (da concludersi nell’anno in corso) a mezzo delle quali:

  • saranno “dismessi” gli stabili sede degli UPT, accorpando gli uffici negli spazi già occupati dall’Agenzia, nonché accorpamenti delle Direzioni Regionali e dell’Agenzia delle Entrate – Riscossioni;
  • sarà “progettato” un nuovo modello di ufficio che ridefinisce gli ambienti trasformandoli in “spazi aperti” e riducendo al minimo le postazioni, che saranno utilizzate a rotazione e su prenotazione.

Pur trattandosi di iniziative di carattere propedeutico, appare evidente che l’Agenzia sia risoluta, con una quota assolutamente significativa del personale in lavoro agile, a ridurre drasticamente i costi di funzionamento e, quindi, ad un risparmio importante relativamente a:

  • buoni pasto non erogati ai lavoratori agili;
  • straordinari non fruiti dai lavoratori agili;
  • spazi dismessi con relativi risparmi su tutte le voci (locazione, utenze, manutenzioni, approvvigionamenti di carta, server, stampanti, scanner, vigilanza, ecc…).

Non vi è chi non veda che il perseguimento di tale obiettivo comporterà certamente un risparmio plurimilionario ma, a parere della CONFSAL – UNSA, se così fosse, sarebbe “foriero” di ricadute negative sui lavoratori.

In primo luogo, i lavoratori, oggetto anche di intervista, hanno dichiarato in larghissima maggioranza la preferenza per un lavoro agile con periodi di rientro.

L’esigenza manifestata è quella di non perdere mai il contatto con l’ufficio.

L’ufficio infatti è percepito, ad oggi, come una “comunità lavorativa”, in cui la chiave del successo è rappresentata dal contatto fisico con coordinatori e colleghi, che favorisce l’osmosi delle competenze. La “rarefazione” dei contatti che potrebbe essere perseguita dall’Amministrazione depotenzia processi virtuosi come la formazione “on the job” e lo sviluppo del personale, che corre il rischio di sentirsi isolato e di fatto può demotivarsi.

Per quanto detto l’Ufficio deve rimanere, a parere della CONFSAL – UNSA, un luogo di aggregazione e di confronto e non può essere tale se vi si accede “su prenotazione” ed “a rotazione” come, invece, sembra auspicarsi. 

Di tal guisa il funzionario che si recasse in Ufficio, non trovando i colleghi del suo gruppo di lavoro, continuerebbe ad essere isolato e le esigenze di cui sopra non troverebbero risposta.

Gli “spazi aperti” progettati dall’Agenzia renderebbero il luogo di lavoro poco ospitale e caotico; non sfugge quanto possa essere deprimente, per lavoratori che amministrano il diritto più complesso del panorama giuridico italiano, lavorare nella modalità “call center”.

In secondo luogo, a fronte di risparmi così ragguardevoli, ottenibili favorendo il lavoro agile, il POLA proposto dall’Agenzia non programma, al momento, adeguati investimenti per i lavoratori agili.

Questi ultimi, spostando il luogo di svolgimento dell’attività dall’Ufficio a casa propria, hanno visto aumentare a dismisura, nel corso di questa obbligata esperienza in emergenza sanitaria, i propri costi personali in ordine ai:

  • “buoni pasti” non percepiti;
  • “straordinari” non fruiti;
  • “abbonamenti” a linee internet;
  • acquisto di computer e periferiche (stampanti, scanner ecc…);
  • aumento del costo delle utenze domiciliari come luce, acqua e gas;
  • impiego di spazi sottratti all’abitazione;
  • acquisto finanche di arredi ergonomici.

A fronte di una perdita secca di capacità di acquisto, l’Agenzia, al momento, risponderebbe con la fornitura di un PC portatile per tutti entro il 2021.

Per quanto rappresentato, la CONFSAL-UNSA chiede che il POLA per il 2021 si ispiri ad un lavoro agile inteso come opportunità e non come imposizione/obbligo.  

Sicuramente è una opportunità tutta da indagare, valorizzare e schematizzare.

Tale modalità lavorativa, una volta superata l’emergenza ed azzerato il rischio sanitario, potrebbe non rivelarsi più la scelta preferenziale del lavoratore, soprattutto a fronte di una contrazione del reddito. In questo contesto potrebbe essere la scelta di una “minoranza” di colleghi.

Ed allora, facendo nostre anche le valutazioni del CUG – Agenzia delle Entrate, in prospettiva futura il lavoro agile “ordinario” dovrà essere correlato strettamente alla volontarietà ed all’alternanza nella scelta.

Certamente, fortemente necessaria è l’esigenza della regolamentazione del rapporto di lavoro per il tramite del “rinnovando” CCNL, unitamente alle regole per la sicurezza dei dati e per la responsabilità individuale.

Ed ancora, significative ricadute si rilevano sulla problematica del monitoraggio dell’attività e sulla valutazione delle “performance” di tutti i soggetti interessati.

In un contesto assolutamente “nebuloso” e privo di riferimenti adeguati, normativi – regolamentari – economici, appare, a parere della CONFSAL – UNSA intempestivo progettare una “dismissione” significativa degli uffici che, al contrario, potrebbero essere fortemente rivalutati dai lavoratori che non hanno particolari esigenze familiari o personali che facciano propendere per la formula “agile”.

Il successo del “lavoro agile” nel mondo privato, a nostro parere, è correlato soprattutto ad un concreto ritorno economico per i lavoratori che ricevono in cambio strumentazioni adeguate ed importanti ristori per gli evidenti disagi oltre che al sostanziale bilanciamento vita – lavoro (con tutto quello che questo fondamentale aspetto comporta in relazione alla sostanziale modalità di espletamento dell’attività lavorativa).

Senza un “tangibile” sostegno al lavoratore agile in termini di:

  • ristori economici;
  • formazione continua, sia sui processi e sulle tecnologie che sulle competenze collegate al nuovo contesto;
  • possibilità di rientro in un ambiente confortevole in cui poter lavorare e confrontarsi,

non otterremo quel miglioramento in termini di benessere del lavoratore e di conciliazione vita-lavoro che tutti auspichiamo.

Potremmo aggiungere che il documento dovrebbe, comunque, rimarcare che i prossimi passaggi decisionali per le eventuali dismissioni degli spazi, con ricadute sulle realtà territoriali, debbano essere oggetto di confronto con i sindacati.”

 

Verificheremo se rispetto alla versione considerata definitiva dall’Agenzia verranno “apportate” modifiche che recepiscano le istanze delle OO.SS. e questo nonostante lo scarsissimo tempo che l’Agenzia ha ritenuto di “dedicare” a questo importantissimo tema che sicuramente apre degli “scenari” tutti da analizzare, approfondire e, soprattutto, contrattare.

 Cordiali saluti

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

 

 

 

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