Ill.mo Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze
dott. Daniele Franco
Ill.mo Sig. Capo di Gabinetto del Ministro
cons. Giuseppe Chinè
Ill.ma Sig.ra Viceministro dell’Economia e delle Finanze
on. Laura Castelli
Ill.mi Sigg. Direttori delle Agenzie Fiscali
avv. Ernesto Maria Ruffini (AdE) e dott. Marcello Minenna (ADM)
Oggetto: Agenzie Fiscali – Criticità ed interventi normativi e regolamentari – Richiesta di audizione
La Scrivente Federazione CONFSAL – UNSA, Coordinamento Agenzie Fiscali, Organizzazione Sindacale autonoma tra le più rappresentative nel comparto delle Funzioni Centrali e nello specifico settore delle Agenzie Fiscali, chiede solleciti interventi normativi al fine di rimuovere tutte le criticità di “sistema” ad oggi osservate e non superate, affinché la “macchina” fiscale sia messa nelle condizioni di adempiere al meglio alle funzioni ed ai compiti istituzionali ad essa assegnata.
Lo scrivente Sindacato di settore aveva proclamato, unitamente ad altre sigle sindacali, lo stato di agitazione di tutto il personale delle Agenzie Fiscali, prima dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid ’19, in ragione delle diverse problematiche in essere soprattutto sul versante sia delle risorse finanziarie che su quello delle risorse umane, stato di agitazione necessariamente ed opportunamente sospeso.
A distanza di oltre 18 mesi, con l’emergenza ancora in corso, non possiamo che sottolineare, nonostante le autorizzazioni ricevute in merito al piano delle assunzioni, con i relativi bandi pubblicati (in parte) per le Entrate e l’espletamento in corso delle procedure concorsuali per le Dogane/Monopoli, la gravissima carenza di personale che solo in modesta parte sarà “alleviata” dalle citate procedure concorsuali (con probabile immissione in ruolo dei “vincitori” non prima della fine del 2022).
L’operatività delle due Agenzie Fiscali è seriamente a rischio, e nonostante gli investimenti in risorse tecnologiche ed informatiche dalle stesse effettuati ed in corso di realizzazione, nonché la forte spinta verso la “telematizzazione” delle procedure, solo un adeguato investimento in risorse umane, anche in termini di formazione specialistica, può rappresentare un punto di svolta per una azione amministrativa futura ad ampio spettro.
All’attualità la carenza di personale nell’Agenzia delle Entrate è superiore al 30% e lo stesso dicasi per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le previste assunzioni lasceranno oltre il 20% di “scopertura”.
La CONFSAL – UNSA ritiene che i piani “assunzionali” autorizzati per entrambe le Agenzie Fiscali debbano essere adeguatamente implementati, anche alla luce di tutti gli interventi di supporto alla riforma dell’apparato pubblico.
Ulteriormente, in ragione delle previsioni normative di cui al DL n. 80/2021, convertito con modificazione dalla Legge n. 136 del 9.06.2021, la Scrivente si augura che nel livello contrattuale di competenza (ARAN) vengano opportunamente declinate le regole di primo livello per l’Area delle “Elevate Professionalità”, perché nelle due “strutture fiscali” ampia è stata la sperimentazione su queste figure, sia come POER (posizioni organizzative di elevata responsabilità) che come PO (posizioni organizzative previste dall’ex Contratto Nazionale di Lavoro delle Agenzie Fiscali), in assenza, però, di un chiaro quadro di riferimento su “status” giuridico ed economico.
A tale riguardo gli “input” negoziali devono essere chiari e precisi, e debbano avere lo scopo di salvaguardare, stabilizzare ed implementare le figure professionali in questione, quale primo passo per una classe di “middle management” in grado di caratterizzare la futura amministrazione pubblica.
L’inserimento delle Agenzie Fiscali nel più grande Comparto delle Funzioni Centrali ha limitato e limita tutt’oggi l’autonomia delle Agenzie e questo nonostante le raccomandazioni e gli indirizzi di FMI e OCSE contenuti nelle “due diligence”.
“Regole complesse e rigide riguardanti la valutazione del personale, gli incentivi retributivi, la formazione e la promozione” sono fattori limitanti l’autonomia (citazione da uno dei rapporti).
Consapevoli che le problematiche in essere in altri settori del Comparto Funzioni Centrali potrebbero essere di altro genere e comunque senza la “portata” riguardante le Agenzie, si chiede di valutare opportuni interventi normativi a salvaguardia degli aspetti riportati anche in ragione del progetto di “Riforma del Fisco” che dovrebbe prendere luce nei prossimi mesi.
La CONFSAL – UNSA chiede opportuni interventi sulla “macchina fiscale”, con interventi di “reingegnerizzazione” aventi lo scopo di eliminare tutte le criticità che in questi anni si sono manifestate rispetto al modello delle Agenzie, soprattutto in ragione della necessità di rendere coerenti le disposizioni normative che interessano specificatamente il modello, in deroga al quadro normativo generale vigente per il Pubblico Impiego.
Deve essere rafforzata l’autonomia finanziaria, gestionale e organizzativa delle Agenzie Fiscali, anche con riferimento alle risorse umane, nell’ambito del rapporto “convenzionale” con il MEF.
In particolare, un diverso sistema di finanziamento delle strutture “tipizzerebbe” meglio il legame con il contesto operativo di ciascuna agenzia, rendendo più diretto l’impatto sulle dotazioni dei risultati conseguiti in termini di incremento del gettito dei tributi di competenza, sia da adempimento spontaneo sia da attività di contrasto.
Questo nuovo sistema di finanziamento rappresenterebbe un meccanismo di responsabilizzazione in “contrappeso” all’autonomia.
Al riguardo, anche il nuovo meccanismo di finanziamento del salario accessorio (di cui al D. Lgs. n. n. 157/2015, art. 1, comma 7) dovrebbe essere reso più funzionale all’obiettivo di cui sopra, con riferimento sia ai tempi di emanazione del relativo decreto ministeriale sia all’entità delle risorse finanziarie “sganciate” dai generali tetti di spesa sul salario accessorio, il tutto con l’obiettivo di “incentivare” percorsi professionali ed incrementi di produttività quanto-qualitativi dei lavoratori in servizio.
Illustrissime Autorità,
la CONFSAL – UNSA prende atto di alcuni interventi normativi effettuati in materia di pubblico impiego (anche con riferimento al citato art. 3 del DL 80), peraltro ancora da declinarsi in termini effettivi, ma ritiene, altresì, che specifici interventi debbano essere predisposti per la riforma di “strutture fiscali” che, nel corso delle ultime due decadi, hanno fatto “passi da gigante” verso un approccio moderno del “fare amministrazione” e di sostegno al Sistema Paese.
In questo ambito, assicuriamo la nostra “collaborazione” e la nostra disponibilità ad essere “auditi” per ogni utile elemento di approfondimento, nonché di contributo alle “scelte” politiche che le competenti Autorità assumeranno, nell’ambito di quello spirito partecipativo che ha sempre “connotato” il settore del Fisco (a cominciare dalla nascita delle stesse strutture).
Spirito partecipativo che “ultimamente” in entrambe le Agenzie è stato messo “sostanzialmente” da parte, con decisioni gestionali-organizzative non prive di criticità e comunque unilaterali, in alcun modo “condivise” (nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali) con le rappresentanze dei lavoratori.
Tutto ciò nonostante il “grandissimo” sforzo compiuto dai lavoratori che con qualificata professionalità ed impegno hanno superato tutte le difficoltà “frapposte” da una gravissima crisi sanitaria, sociale ed economica.
I lavoratori rappresentati e le strutture Agenzia Entrate e Agenzia Dogane/Monopoli, a nostro parere, aspettano e meritano adeguate risposte rispetto ai diversi temi, solo accennati, che la scrivente organizzazione pone all’attenzione di codeste Autorità, con riserva di ogni approfondimento in sede di, auspicata, audizione.
Roma, 9 settembre 2021
IL COORDINATORE NAZIONALE
AGENZIE FISCALI
Valentino Sempreboni