AGENZIA DOGANE E MONOPOLI
INCONTRO SINDACALE DEL 19 NOVEMBRE 2019
TELELAVORO E NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE
L’incontro dell’Organismo Paritetico sul telelavoro e quello di confronto sul “nuovo sistema di
valutazione” si sono rivelati, come prevedibile, interlocutori.
Il prospettato “disciplinare sul telelavoro” nelle sue articolazioni di “telelavoro domiciliare” e
“telelavoro delocalizzato” mette in atto due strumenti estremamente utili per quei Colleghi i quali, per
svariati impedimenti o altre situazioni, possono fruire di una tipologia lavorativa meno difficoltosa e più
consona alle esigenze familiari e personali.
Esigenze che prioritariamente sono individuate in disabilità psico/fisiche gravi del dipendente, in
una similare disabilità grave per figli/coniuge/convivente more uxorio, per prendersi cura di figli minori di
dodici anni, comprendo anche situazioni legate a grandi tempi di percorrenza per raggiungere la sede di
lavoro
Chiaramente il telelavoro è legato a specifiche prestazioni lavorative effettuabili digitalmente, che
non prevedano contatti abituali con interlocutori esterni, che abbiano un elevato grado di autonomia
operativa e che non siano a prevalente contenuto di coordinamento e controllo.
Per quanto concerne il telelavoro delocalizzato sarà anche necessario reperire delle postazioni
nell’ufficio di assegnazione, eventualità non sempre scontata, mentre per quello domiciliare si richiederà
l’esistenza di una serie di presupposti.
La nostra delegazione ha intanto osservato che le difficoltà del reperimento di postazioni possa e
debba essere superata al fine di non limitare la fruizione dei benefici del telelavoro a poche unità di
personale, mentre si è riservata altre osservazioni nel prossimo incontro sul tema preannunciato
nell’ambito di una decina di giorni.
Il confronto sul “nuovo sistema di valutazione” si è svolto, come intuibile, su un terreno più
sdrucciolevole visti i risultati portati dalle schede di valutazione per gli anni 2017 e 2018 in cui molti dei
Colleghi sono stati, per usare un eufemismo, “sottovalutati”.
L’analisi di quanto accaduto, a nostro avviso, non può limitarsi al semplice “rifiuto aprioristico” della
valutazione, posto che, fin tanto che la stessa continuerà ad essere un obbligo di legge, bisognerà
confrontarsi sul tema.
Questo lo diciamo perché, con ogni rispetto per le iniziative di altre OO. SS., non ci si può limitare al
rimandare al mittente il problema quando si sa che, comunque, bisogna fare i conti con lo stesso.
Bisogna affrontare e risolvere le molte carenze manifestate dal sistema valutativo del 2014 acuite
anche da una fraintesa e impropria operazione di “classificazione” da parte di alcuni (non pochi) valutatori.
Contemporaneamente, bisogna assistere i molti Colleghi che ne stanno facendo istanza di fronte ai
comitati di valutazione, cosa per la quale siamo già impegnati, nel convincimento che la tutela del
lavoratore si svolge attraverso azioni positive in cui il sindacato va oltre la protesta e “fa”.
Tornando alla riunione ed in merito alle osservazioni di parte sindacale formulate nel precedente
incontro, l’Agenzia ha illustrato le parti ritenute accoglibili.
Le OO.SS. presenti al tavolo hanno giudicato non sufficienti le ipotesi di garanzie da introdurre,
trattandosi di un processo che in futuro sarà sempre più di nodale importanza per vari aspetti della vita
lavorativa.
Sulle modifiche suggerite ci si è soffermati, ad esempio, sulla necessità che il punteggio debba
essere accompagnato sempre dalla relativa motivazione. Laddove il valutatore si sia avvalso delle
indicazioni di altri soggetti all’interno della struttura (P.O., IDR, capi sezione, capi sot, ecc) dovrà
specificarne l’identità.
E’ stato riaffermato, inoltre, il concetto per il quale dopo l’assegnazione degli obiettivi vi è la
necessità di una verifica infra-annuale mediante colloquio con il Lavoratore e che prima delle notificazioni
delle schede di valutazione si proceda da parte dei dirigenti di vertice ad incontri di calibrazione con i
propri dirigenti egli Uffici onde evitare difformità difficilmente comprensibili.
E’ stata anche rappresentata la problematica di coloro che nell’anno di riferimento, totalmente o
parzialmente, siano stati assenti dall’ufficio per maternità, legge 104/92, periodo di assistenza a figli minori
di anni tre, distacco sindacale, ecc. Tali Lavoratori hanno diritto ad una valutazione riferita alla presenza ma
che non deve essere penalizzata per la parte dell’assenza.
Sui punteggi si è discusso, anche, di utilizzare un range molto più ridotto, per dare alle
differenziazioni una connotazione più precisa di talché si possa evidenziare più facilmente il grado di
valutazione.
Altro argomento fortemente sottolineato dal sindacato all’Amministrazione ha riguardato
l’opportunità, per i valutatori, di seguire appositi corsi di formazione, necessari per apprendere le modalità
di interlocuzione con il valutato, al fine di rendere la valutazione della performance un processo frutto di
confronto uscendo, quindi, dalla sterile e a volte umiliante logica della “pagellina”.
Come è facile intuire, i tanti spunti posti dal sindacato all’Amministrazione sul tema della
valutazione hanno imposto e riteniamo imporranno ulteriori e serie riflessioni sulle quali verterà il
confronto nelle prossime settimane.
L’Unsa rimane a disposizione di tutti i Colleghi che su questo delicato dibattito vorranno dare il loro
contributo di idee.
Veltri Fici Fiorentino