Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi
Settore Agenzia Dogane e Monopoli
Art. 263 DL 34/2020 – Circ. FP 3/2020 – Protocollo quadro FP/OOSS 24.7.20
Rientro in sicurezza…vorranno le SS.LL. adottare misure organizzative coerenti con le nuove disposizioni !!!
Le esigenze dei cittadini e delle imprese necessitanti dell’operatività di tutti gli uffici pubblici hanno trovato con il “decreto rilancio” l’ indispensabile e piena ripresa delle attività pur con tutte le cautele richieste dalla situazione di una pandemia non sconfitta perché ancora sconosciute le misure di un contrasto diretto (vaccino) e supportata pragmaticamente da misure prudenziali quali il distanziamento sociale.
Le pubbliche amministrazioni nel periodo ritenuto “più pericoloso”, in base alle norme del “decreto Cura Italia” (DL 18/2020 art 87) hanno continuato ad espletare la propria funzione mediante la riconversione del lavoro “in presenza” in lavoro “da remoto” quale modalità ordinaria della prestazione.
Nell’ambito degli ultimi cinque mesi, pertanto, l’interlocuzione tra Datore di lavoro e Lavoratori, tramite i propri Rappresentanti, è stata necessariamente continua e serrata sia a livello di vertice che a livello territoriale per individuare le opportune modalità ai fini sia dell’espletamento di alcune attività indifferibili che della salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro sia nei rapporti con i Lavoratori in smart working.
Nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ad esempio, è risultato fondamentale l’accordo sullo smart working del 18 maggio 2020 per la gestione dei servizi indifferibili con parziale rientro dei Lavoratori e tale accordo ha avuto la necessaria applicazione sia a livello di Direzioni Territoriali che degli Uffici dipendenti con evidente vantaggio dell’azione amministrativa e dei Lavoratori: l’organizzazione del lavoro specialmente in periodi di crisi e difficoltà non può, infatti, prescindere dal previsto e costruttivo confronto tra Amministrazione e Lavoratori.
All’attualità, con l’articolo 263 del Decreto Rilancio, la situazione lavorativa ha avuto una sua evoluzione che prevede il ritorno dei Lavoratori negli uffici e che stabilisce che solo il 50% dei Lavoratori possa rimanere adibito nelle attività del lavoro agile e ciò, intuitivamente, in dipendenza del fatto che la pandemia da coronavirus è tuttora in atto e quindi necessita di gestire le attività degli uffici con un certo diradamento delle presenze ma anche perché l’esperienza pandemica degli ultimi mesi ha aperto un nuovo modo di valorizzare il lavoro agile, cosa impensabile nel recente passato.
La circolare Dadone 3/2020 ricorda che le Amministrazioni dovranno aggiornare ed implementare la mappatura di quelle attività che possono essere svolte in modalità agile individuando il personale da assegnare alle stesse nella misura del 50 per cento. Tale operazione, con buona pace di tutti, non può essere un atto unilaterale in quanto implica diverse problematiche in ordine alle attività e alle persone.
Finora si era trattato di individuare “attività indifferibili” adesso, invece, si tratta di individuare le “attività che possono essere svolte in modalità agile” e su ciò sicuramente ci possono essere dei diversi punti di vista in quanto, ancora, nella Pubblica Amministrazione si tende a voler gestire tutto in presenza come se tale modalità fosse più virtuosa e più produttiva: ciò necessita una chiara declaratoria da parte dell’Amministrazione delle attività che possono essere svolte in smart working.
Per quanto concerne poi i lavoratori che potrebbero usufruire dell’esclusione dell’obbligo di rientro in presenza, l’ADM sembra individuare solo il personale che risulti maggiormente esposto al contagio perché affetto da patologie invalidanti come da idonea certificazione medica. Ci si domanda, a tal proposito, se i Colleghi in questione dovranno all’uopo ripresentare ulteriormente nuove certificazioni oppure basteranno quelli già in possesso dell’Amministrazione!.
Inoltre ci si chiede se altri Lavoratori potranno essere esclusi dal rientro come ad esempio chi ha congiunti affetti da gravi patologie ( legge 104/92), figli in età fino a quattordici anni per i quali proprio nel periodo estivo si deve far ricorso ai tanto discussi part-time verticali, chi deve affrontare tragitti casa-ufficio particolarmente pericolosi ai fini del contagio.
Argomento di non poco conto riguarda l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro chiaramente contrattabile a livello locale ma che necessita anche di criteri di massima individuati a livello centrale.
Non è da sottovalutare, inoltre, il confronto sulla tutela della sicurezza e della salute dei Lavoratori anche in dipendenza di una loro maggiore presenza negli uffici e di un maggiore afflusso degli utenti. Come notorio nel Protocollo quadro “Rientro in sicurezza” si è convenuta tra la Funzione Pubblica e le OO.SS. una attenzione particolare circa le previsioni da gestire per garantire sia i Lavoratori che l’Utenza da eventuali pericoli di contagio. Non si tratta di semplici “avvertenze” ma in una serie di 10 punti vengono illustrati i comportamenti da seguire e da recepire da tutte le amministrazioni ai vari livelli.
Quanto brevemente espresso non può che presuppore un necessario confronto a livello di Amministrazione centrale per indirizzare univocamente i direttori degli uffici dipendenti affinché non sorgano soluzioni improvvisate o personalistiche. Si impongono condivisi indirizzi specifici e non semplicemente un riferimento alla norma che, per il suo carattere di generalità ed astrattezza, deve trovare supporto applicativo con direttive specifiche dell’amministrazione che deve applicarla.
Da venerdì 31 luglio prossimo tutti gli uffici ADM dovranno ingegnarsi a trovare una soluzione per il rientro dei Colleghi facendo riferimento, all’attualità, alle semplici indicazioni di una presenza non più dovuta alle attività indifferibili ed urgenti e al superamento dell’istituto dell’esenzione dal servizio.
E’ necessario, invece, previo immediato e indifferibile confronto sindacale, fornire indirizzi sui servizi e sulla sicurezza affinché tutti gli uffici dipendenti abbiano indicazioni omogenee di comportamento.
Non si può delegare la procedura di un rientro “massivo” del personale negli uffici alle decisioni unilaterali dei dirigenti locali che verosimilmente sceglieranno di essere più realisti del re senza tener presenti tutte le esigenze dei Colleghi e magari sottovalutando la salvaguardia della salubrità e sicurezza nei posti di lavoro.
La nostra Organizzazione Sindacale ha, quindi, inviato apposita nota al Direttore Generale dell’Agenzia e al Direttore del Personale richiedendo un incontro sindacale urgente in merito al rientro della maggioranza dei Lavoratori negli Uffici e alla gestione dello smart working. Ha, inoltre, richiesto la sospensione o il ritiro della nota 2618937RU del 28 luglio 2020 che sembra escludere il dovuto confronto sindacale sulla problematica.
Roma, 29 luglio 2020
Il Responsabile Nazionale del Settore ADM
Salvatore Veltri