Futuro AE – Considerazione del Coordinatore Nazionale

31 Maggio 2021

             

Una nuova considerazione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Un indirizzo per il futuro: una “vision” forte e
non arroganza del potere o incapacità operativa

Le ultime nostre considerazioni circa l’indirizzo per il futuro dell’Agenzia delle Entrate, si concludevano con “Gli scenari sono tutti aperti, i risultati auspicati positivi, ma fondamentale sarà il ruolo ed i compiti di tutti i lavoratori, da valorizzare professionalmente e da retribuire adeguatamente, come una squadra “creata” per vincere la sfida del secolo ovvero portare il Paese nella modernità”.

Dopo una settimana, senz’altro difficile, appare opportuno evidenziare alcuni aspetti “dissonanti”.

Ormai tutti sono a conoscenza di come si è conclusa la trattazione delle posizioni organizzative di natura contrattuale (sic!) ed altrettanto degli atti unilaterali in materia di riorganizzazione che tra altro, incominciano ad essere “numerosi” (a partire dall’operazione “audit” per arrivare agli “uffici risorse materiali,” ma ci siamo dimenticati sicuramente qualcosa e siamo sicuri che non è finita).

Ora, il comune denominatore è rappresentato dalla unilateralità di queste operazioni che, a parere della CONFSAL – UNSA, non possono trovare forti elementi di sostegno bensì generiche considerazioni quali, nel caso delle posizioni organizzative, il mancato accordo tra le OO.SS.

In verità, sulle PO non c’è mai stato un momento di condivisione tra i tanti punti di vista sindacale, certamente alimentato nel tempo dalla mancanza di regole contrattuali di primo livello precise e chiare, ma probabilmente è altrettanto vero che non si è cercato l’accordo.

Ne è prova ciò che CONFSAL – UNSA scrisse come nota a verbale nell’intesa, siglata da noi e da altra sigla, oltre dieci anni fa.

“…la CONFSAL – SALFI restano tuttavia contrarie a che la definizione dei criteri attuativi, relativi anche alla graduazione delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità, sia sottratta alle relazioni sindacali previsti dal CCNL di comparto (ndr ex comparto agenzie fiscali ed ex ccnl). Ciò posto la sottoscrizione dell’accordo è prioritariamente finalizzata ad evitare che l’attuazione unilaterale del modello organizzativo in questione possa realizzare un precedente, questo si, considerato da … CONFSAL–SALFI elemento non accettabile”.

La dichiarazione di cui sopra si commenta da sé, a distanza di undici anni.

E’ chiaro che oggi non solo siamo dispiaciuti che in questo atto unilaterale sulle PO, di breve validità, non sia stato accolta alcuna valutazione di parte sindacale, ma siamo ancor più preoccupati nel non riuscire ad intravedere il modello organizzativo (in ogni “puntata” abbiamo visto numeri differenti) benché in attesa di determinazioni in sede Aran.

Ed è altrettanto vero, lo abbiamo ribadito in alcune occasioni, che più passa il tempo e più la mancanza di regole di supporto avrebbe reso “non valido” qualsiasi accordo.

Dopo la fase contrattuale “sperimentale” (PO ed Incarichi di Responsabilità), affiancata, ultimamente, da una norma legislativa speciale (POER), siamo scoperti su tanti fronti, proprio su quelli che caratterizzavano e caratterizzano il lavoro delle Agenzie Fiscali, anche in ragione dell’azzeramento del comparto e del relativo CCNL.

Ma è altrettanto vero che ogni volta “ritroviamo” un sottile “filo conduttore” circa la volontà di eliminare il comparto medesimo, eliminare le regole specifiche, “derubricare” l’esperienza delle agenzie fiscali a mero “incidente di percorso” da neutralizzare ed eliminare.

Altro che concetti, analisi, approfondimenti e commenti su riforma della PA. riforma del Fisco, modernizzazione degli apparati burocratici e quant’altro.

Tutto è stato scritto, non abbiamo voluto fare le “cassandre”, abbiamo voluto evidenziare, nel tempo, criticità e punti di debolezza e ciò con l’esclusivo intento di aiutare, ognuno per le sue competenze, ad integrare, modificare e correggere il modello delle Agenzie Fiscali per un effettivo salto di qualità, mentre altri, invece, ne hanno “approfittato” per dare il “colpo di grazia”.

Al contrario, sui relativi tavoli noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo con forza a farla affinché vengano affrontate e risolte le questioni fondamentali.

Ma la responsabilità è dell’Agenzia, delle Agenzie Fiscali, anche se non soprattutto in relazione alla mancanza di regole specifiche dell’intero assetto, istituzionale ed operativo, nell’ambito dell’Amministrazione pubblica.

Procedere unilateralmente e speditamente su tanti fronti, oseremmo dire in tono di “ritorno al passato” (tutto cambia perché nulla cambi), lancia un segnale fortemente negativo che dobbiamo saper respingere.

Non si tratta di attenzione verso particolari gruppi di lavoratori, ma riguarda tutti i colleghi in servizio, sui temi del salario accessorio, degli sviluppi professionali ed economici, sulle regole di tutela del rapporto di lavoro ed addirittura sulla salvaguardia e rafforzamento delle stesse amministrazioni.

E’ altrettanto vero che quanto specificato sopra è il frutto “avvelenato” di almeno dieci anni di mancato governo della amministrazione pubblica (spending review – blocco turn over – mancati investimenti in risorse umane, materiali e finanziare e quant’altro), con le Agenzie Fiscali lasciate in “mezzo al guado” che si sono “barcamenate” alla meglio solo grazie al contributo di colleghi preparati e professionalizzati che hanno dato l’anima per vedere finalmente applicato un modo diverso di lavorare e fare amministrazione.

Oggi, come contropartita e ringraziamento, possiamo osservare dei “novelli potenti” stare sulla scena ed imporre delle idee, senza confronto, senza condivisione, senza un minimo rispetto della forma e della sostanza, senza niente di niente.

Una volta per tutte deve essere chiaro che nessuno ci può prendere per i “fondelli”!

CONFSAL – UNSA rimane in “fervida” attesa di vedere come si declineranno i principii dell’ennesima riforma preannunciata, nella speranza che, nel frattempo, i “novelli potenti” lascino le “plance di comando” avendo fatto i minori danni possibili.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Centrale)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

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