AGENZIE FISCALI – Le attuali prospettive

7 Luglio 2021

                         

 

AGENZIE FISCALI

Le attuali prospettive

 

Nelle settimane scorse abbiamo fatto diversi interventi sulla complessiva situazione in cui si trova la Pubblica Amministrazione in generale e le Agenzie Fiscali in particolare.

Diciamo subito, a scanso di equivoci, che a data attuale le prospettive non sono affatto rosee, con riguardo alle norme di legge d’interesse specifico.

Il D.L. n. 80/21 (il cosiddetto decreto reclutamento), in corso di conversione parlamentare non ha fornito elementi di rafforzamento del quadro normativo anzi, al contrario, ha creato ulteriore confusione.

Come primo aspetto la norma riguardante il superamento dei tetti in materia di salario accessorio è stata definita dal Ragioniere Generale Biagio Mazzotta di “carattere programmatico”

Lo stesso Ragioniere ha ricordato che per liberare salario accessorio servono le coperture finanziarie e si stima che il costo dello “sblocco” sarebbe dell’ordine di 2,0 – 3,0 miliardi di euro.

Se a questo aggiungiamo il “presunto” finanziamento del nuovo ordinamento professionale, come da previsione normativa da realizzare con la Legge di Stabilità 2022, con un costo stimato nell’ordine di 500 – 600 milioni di euro, arriviamo alla complessiva somma di oltre 3 miliardi €, superiore a quanto il Governo ha “appostato” per la “tornata” di rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici.

I numeri parlano chiaro, così come il quadro normativo vigente. A voi le conclusioni sul tema.

“Ombre” anche in materia di posizioni di elevata qualificazione.

Pur avendo sottolineato la necessità di una loro valorizzazione, sia in ambito normativo che nel contesto dell’Atto di Indirizzo ministeriale all’ARAN, a data di oggi non è stato “battuto” un colpo.

La nostra Federazione ha delineato precisamente una proposta di merito (attraverso la creazione della Area Quadri), ma senza riscontro alcuno. A voi le conclusioni anche su questo tema.

Naturalmente possiamo continuare.

In merito ai percorsi di carriera, caratterizzabili attraverso i cosiddetti passaggi di Area, pur apprezzando un miglioramento rispetto alle deroghe previgenti (riforma Madia), sostanzialmente il quadro normativo e contrattuale non si modifica.

Così come non si modifica, al momento, la questione dell’ampliamento del sistema delle relazioni sindacali, pesantemente “incise” nel passato dalla cosiddetta “riforma Brunetta”, che ha sottratto importanti temi al reale confronto tra le parti, a cominciare dai profili professionali per passare alle posizioni organizzative, indebolendo significativamente il ruolo della rappresentanza.

Così come non si modifica la problematica della “tassa della salute”, in vigenza di norme imperative.

Un quadro “fosco” che l’eventuale operazione di manutenzione del vigente CCNL Funzioni Centrali certamente non aiuta a “rischiarare”.

Il tutto mentre a gran voce si parla della Riforma della Pubblica Amministrazione, unitamente, per quanto di nostro interesse, alla Riforma del Fisco.

Su quest’ultimo strategico tema la classe politica ha elaborato ed approvato un documento delle relative Commissioni Parlamentari riguardanti le linee di indirizzo politico rassegnato al Governo che dovrebbe tradursi, nelle prossime settimane, in una legge delega, da declinare successivamente in un decreto legislativo.

Sul tema, ferma la potestà legislativa sul nuovo assetto tributario, ci aspettiamo la presenza di alcune “norme” sulle Agenzie Fiscali, in grado di mettere “la macchina fiscale” nelle migliori condizioni di efficienza ed operatività, a beneficio dell’intera collettività e dei lavoratori “finanziari”.

Per ritornare, invece, alla Riforma della Pubblica Amministrazione, dobbiamo prendere atto che rispetto alle enunciazioni di principio, anche di carattere normativo, nessun passo avanti è stato fatto. Come dire che “qualcuno vorrebbe fare le nozze con i fichi secchi”.

“Colossale” perdita di risorse umane in tutta la P.A., si stima che nel decennio scorso siano stati persi oltre 300mila funzionari, con un attuale tasso di dipendenti pubblici sulla platea dei abitanti inferiore a qualunque Paese dell’Unione Europea, perdita nettamente maggiore per le Agenzie Fiscali che mette a rischio la funzionalità di tutti gli Uffici del Paese, con situazioni di assoluta “impraticabilità”.

A data di oggi, pur conoscendo progetti di assunzione, nessun risultato sulle Agenzie Fiscali (vedasi solo concorsi in atto nell’Agenzia Dogane/Monopoli).

Lo stesso dicasi sui progetti di implementazione tecnologica ed informatica.

Una sola considerazione finale.

Si parla di riforma della amministrazione pubblica e poi si prende atto che i concorsi sono ancora al palo, che mancano le risorse finanziarie, che bisognerebbe “reingegnerizzare” procedure e amministrazioni, regolare diversamente il rapporto di lavoro e dovremmo continuare nell’elenco. Poi ci si “cimenta” su livelli salariali e qualificazioni professionali.

Nel contempo l’attuale Pubblica Amministrazione è il risultato di decenni di “disinvestimento”, mancanza di formazione professionale, “inesistenza” di percorsi di crescita e riduzione “drastica” di tutele.

L’unico progetto riformistico è stato rappresentato dalle Agenzie Fiscali, il cui tentativo di delineare un diverso modo di fare amministrazione e nel contempo di fornire strumenti per la valorizzazione del personale “si è infranto, nel tempo, sugli scogli”.

Ostacoli “opportunamente” frapposti da tanti soggetti che non hanno voluto e saputo valorizzare l’esperienza delle agenzie per le più disparate valutazioni e motivazioni che lasciamo ad altri praticare.

Noi possiamo e vogliamo solo dire che non servono dichiarazioni di principio e norme programmatiche. Servono atti concreti, a tutti i livelli, a salvaguardia e valorizzazione dei dipendenti in servizio, e non contro di essi, ed a supporto di un vero salto di qualità per il sistema Paese.

Temiamo, concretamente, che anche questa volta non si faccia nulla, con tutte le relative conseguenze. Riforma dell’Amministrazione Pubblica, la solita “araba fenice”.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

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