ENTRATE – Incentivi funzioni tecniche art. 113 D. Lgs. n. 50/2016 – LA CONFSAL – UNSA NON FIRMA L’ACCORDO

30 Luglio 2024

AGENZIA DELLE ENTRATE

Incentivi funzioni tecniche art. 113 D. Lgs. n. 50/2016

LA CONFSAL – UNSA NON FIRMA L’ACCORDO

Siamo assolutamente basiti!!!

 

Nella giornata del 23 luglio 2024 la CONFSAL – UNSA, unitamente alla maggioranza delle OO.SS., è arrivata alla determinazione di non sottoscrivere “L’ipotesi di accordo sugli incentivi per le funzioni tecniche di cui all’art. 113 del D.Lgs. n. 50/2016.”

Per come svolgiamo, da sempre, la funzione di rappresentanza di tutte le colleghe ed i colleghi in servizio, la decisione non è stata assunta a “cuor leggero”, ma dobbiamo anche sottolineare che la Direzione dell’Agenzia delle Entrate ha fatto di tutto per “meritare” questa nostra determinazione.

Con altri comunicati di approfondimento potremo spiegare le motivazioni, anche tecniche, che sono state, comunque, già evidenziate nella nota a verbale del diniego espresso (che si allega), nonché nella nota allegata all’accordo sul FRD 2022 e nella trattativa.

In questa sede riteniamo opportuno esprimere una valutazione di ordine squisitamente politico.

Tutte le funzioni vanno incentivate ed infatti già dalla nascita delle Agenzie Fiscali, abbiamo coinvolto tutti i colleghi e tutti i mestieri (con un grado diverso di apprezzamento).

Un segno di massima attenzione e grande consapevolezza, senza esclusione/emarginazione alcuna.

Il Legislatore ha previsto, con la norma evidenziata, una specifica incentivazione delle funzioni tecniche esercitate in tutta la Pubblica Amministrazione e nel contempo, con diverso orientamento legislativo, prima ha escluso e poi incluso la contrattazione integrativa sul tema.

La ratio della norma è chiara: evitare che le funzioni tecniche vengano “esternalizzate” e, nel contempo, le somme in “gioco” possono essere utili per incentivare al meglio l’esercizio delle funzioni medesime, migliorando la produttività quanto-qualitativa individuale e collettiva.

Ma si tratta, comunque, di una contrattazione integrativa “sui generis” ed assolutamente limitata e limitante, di fatto “imposta” (a proposito, in sede Aran si cerca di approfondire la tematica in relazione al rinnovo del CCNL, visti gli “ondivaghi” indirizzi normativi).

Oltretutto i termini economici sono “aleatori”, perché non tutte le gare sarebbero incentivate e non sempre vi sono atti formali di attribuzione di incarichi (per non parlare dei diversi “step” nelle quali le attività tecniche si esplicano).

Le cifre in gioco sono, in concreto, “ballerine”, fuori dal controllo della parte sindacale, in ragione della diversa tipologia delle attività incentivabili e basterebbe solo questo per confermare la particolarità della sessione negoziale affrontata, almeno sotto l’aspetto delle informazioni fornite.

In tutto questo contesto, ci saremmo aspettati un comportamento prudente dell’Agenzia, alla luce della portata e della delicatezza del tema.

Ripetiamo:

non è assolutamente in discussione l’incentivazione medesima e quindi l’applicazione della norma (e non potrebbe essere diversamente).

Ma la funzione d’interesse non rappresenta il “core business” dell’Agenzia e, pertanto, sarebbe stato meglio, oseremmo dire necessario, riuscire ad ottenere un consenso generalizzato da parte dei Rappresentanti dei Lavoratori, anche se non soprattutto nel tentativo di trovare un giusto ed adeguato punto di equilibrio tra i diversi interessi in gioco.

Ricordiamo gli sforzi sistematici posti in essere, ad oggi, per incrementare i fondi accessori oggetto di tagli lineari

Così non è stato, anzi si è cercato di forzare la mano, utilizzando toni e comportamenti non consoni per una negoziazione, rendendo ancor più problematica la trattazione.

Dopo mesi di attesa, finalmente solo il 22 luglio u.s. (cioè il giorno prima dell’incontro) è stato presentato al tavolo “una stampa di un foglio excel” con dati scarni che non rispecchiavano le numerose richieste avanzate da tutte le OO.SS. negli incontri precedenti ed assolutamente insufficienti, a nostro parere, all’avvio di una seria trattativa.

La CONFSAL – UNSA tiene a puntualizzare che la contrattazione (su qualsiasi materia) si ritiene conclusa negativamente per volontà di entrambe le parti e non per manifesta ed imperiosa considerazione della parte pubblica.

Potremmo sottolineare tanto altro ancora, ma al momento preferiamo fermarci qua.

A parere della CONFSAL – UNSA la Parte Pubblica ha perso un’ottima opportunità di chiudere un buon accordo, che essendo il primo sull’argomento, avrebbe potuto essere “pietra miliare” per le future trattative legate ai periodi successivi al 2019.

In buona sostanza alla nostra Organizzazione non è piaciuto l’approccio di Parte Pubblica che è stato di evidente inadeguatezza rispetto all’argomento in discussione ed al collaborativo senso di responsabilità dei rappresentanti dei lavoratori, che pure hanno profuso ogni sforzo per addivenire ad una conclusione concordata.

Un segnale assolutamente negativo che sinceramente non ci aspettavamo ed irrispettoso dei presenti al tavolo negoziale, da cui sapremo trarne le conseguenti riflessioni per il proseguo dell’attività del sistema relazionale.

Sono state fatte delle “scelte di campo” e le OO.SS. non sono state, volutamente, messe nelle migliori condizioni per esercitare le tutelate funzioni istituzionali.

Evidentemente è l’epoca dei sistemi autoritari, mentre le relazioni sindacali sono espressione massima di democrazia. Effetti “imitativi” quantomeno inopportuni, un segnale dei tempi che cercheremo, con tutte le nostre forze, di contribuire a cambiare.

Le Colleghe ed i Colleghi tutti, Dirigenti – Poer – Po – Funzionari – Assistenti, lo ribadiamo se necessario, vanno rispettati, formalmente e sostanzialmente, in una “vision” chiara, trasparente, moderna, altro che rappresentare in giro la “nuova Agenzia”.

La CONFSAL – UNSA è convinta, invece, che così proseguendo si rischia di perdere quello che abbiamo contribuito con forza ed acume politico a costruire (basti pensare alla perdita del comparto di contrattazione, alla perdita delle norme specifiche di salvaguardia del modello delle Agenzie Fiscali, soprattutto in termini di autonomia sui diversi versanti, e tutto quanto il resto).

A buoni intenditori poche parole, sia per la parte pubblica che per la parte sindacale.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni, Vitiello, Sorrentino, Loro)

Roma, 29 luglio 2024

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni