ADM
ADM SI AVVIA VERSO LA RIORGANIZZAZIONE
Colleghe e Colleghi,
L’Amministrazione ha fatto pervenire ultimamente alle OO.SS. i documenti in cui sono esplicitati i contenuti della riforma della struttura territoriale dell’Agenzia (DT e UADM) nonché l’assegnazione delle Poer (e loro competenze).
Ha inoltre partecipato il “Verbale di confronto” sulla pesatura degli uffici ADM, dirigenziali di livello generale e non generale, a seguito della riforma dell’organizzazione territoriale individuando il “livello retributivo variabile definitivo” degli stessi, in pratica la “graduazione” dei vari Uffici ADM sul territorio.
I documenti trasmessi alle OO.SS. dovrebbero costituire, per il momento, un avanzamento abbastanza ampio della “riorganizzazione ADM”, tenendo presente che in base alla Direttiva del Cons. Alesse del 14 ottobre 2024 dovrebbe essere attivata dal 1^maggio 2025 la “sperimentazione in ambiente reale presso la Direzione Territoriale Emilia-Romagna e Marche e i dipendenti Uffici locali UADM”. Questa Direttiva prevede, poi, in data 1^ novembre 2025 la partenza effettiva del nuovo assetto territoriale dell’Agenzia, ma in dipendenza dell’esito favorevole delle procedure per le Poer e PO nonché della sperimentazione presso la DT Emilia-Romagna e Marche.
Si auspica che questa “sperimentazione” possa costituire una fase importante del processo riorganizzativo, rappresentando una verifica sul campo delle scelte organizzative dell’Amministrazione che, a nostro giudizio, presentano alcune lacune di non poco conto già a più riprese rimarcate negli incontri di confronto ma mai valutate con serena e positiva attenzione.
Sulla riorganizzazione ADM, infatti, abbiamo cercato di dare il nostro puntuale contributo, anche mediante appositi documenti e comunque diverse problematiche sono rimaste irrisolte. Si cita, ad es., la de-quotazione di ben 16 Uffici dirigenziali che origina 14 aree territoriali e 2 distaccamenti locali. L’utilizzo del termine de-quotazione e non quello reale di “soppressione” mira a “mascherare” la realtà piuttosto che a rappresentarla. La verità è che 16 uffici dirigenziali spariscono e al loro posto vengono create articolazioni territoriali con al vertice un capo “depotenziato” e con limitati poteri decisori a valenza esterna. Infatti, tali nuove strutture, nel disegno, risultano rette cadauna da una Poer (2^ fascia) e 4/5 PO la cui gestione rimane “nebulosa” sia per le loro future attività che per il loro coordinamento con gli UADM in cui saranno incastonate (vedi ad esempio problematiche di cassa, conti giudiziali, ecc.). Si specifica che per molte de-quotazioni non si è nemmeno tenuto conto del loro tessuto economico né delle potenziali operatività visto che la riorganizzazione, forse, incomincerà ad operare tra un anno mentre essa è stata principalmente basata “sul passato” e su dati che non sempre sono l’effettiva rappresentazione dell’attività degli uffici de-quotati.
Nella citata sperimentazione sarà anche importante conoscere in ambito UADM il coordinamento del personale operante da parte delle Poer che all’attualità non sembrano avere, nella propria area, interlocuzioni con PO né con eventuali capi-reparto in quanto tali figure non sono previste. Le diverse attività (dogane, accise, giochi/tabacchi) dovranno essere dalla Poer direttamente attribuite e trattate con i funzionari e assistenti a disposizione. La linea di coordinamento è tutta tra Poer e dipendente senza ulteriori “intermediazioni” anche nell’ambito della diversità delle materie da trattare.
A vedere le carte, ad oggi sembra di sì, tuttavia, noi osserviamo che nel Regolamento di Amministrazione (delibera CdG 495/2024) all’art. 1, comma 5, è previsto che le “Aree” possono essere articolate in Sezioni rette da un funzionario, denominato “Capo Sezione”. Nel caso in cui la Sezione non abbia rappresentanza all’esterno dell’Agenzia, e alla medesima non sia assegnato alcun funzionario, le funzioni di “Capo Sezione” possono essere attribuite ad un assistente. All’attualità e nella presentata strutturazione degli uffici non si trova menzione di “capi sezione”. Ma di queste figure, nonostante avessimo più volte rimarcato tutto ciò, non vi è cenno negli atti dell’Amministrazione.
È vero pure che, nel percorso della riorganizzazione, manca ancora la trattazione delle “posizioni organizzative e professionali” (art. 15 del CCNL 2019-2021 e art. 17 del CCNL 2022-2024), che è materia di contrattazione, per poter avere un quadro più completo delle nuove strutture ADM. Pertanto, riproporremo con forza le nostre tesi sui rispettivi tavoli contrattuali.
Si rammenta, poi, che in ambito UADM la nuova strutturazione, in base alla “graduazione” degli uffici, genera una presenza di 4 aree laddove la graduazione è di I o II livello retributivo mentre le aree si riducono a 3 laddove la graduazione è di III o IV livello retributivo.
Sulla graduazione (“pesatura) degli Uffici la Confsal-Unsa, tramite la propria rappresentanza sindacale dei dirigenti (dirstat-fialp-unsa), ha fatto presente le diverse criticità inerenti alla graduazione delle posizioni dirigenziali di livello generale e non generale. Si riporta di seguito quanto dichiarato nel verbale di confronto del 19 dicembre 2024.
“L’Organizzazione sindacale DIRSTAT-FIALP-UNSA, pur apprezzando il lavoro effettuato dall’Amministrazione, anche mediante i tentativi di successivi riallineamenti, rileva la presenza di elementi critici nel metodo utilizzato per la pesatura dei vari uffici (di livello generale e non generale) che finiscono per non cogliere tutti gli aspetti operativi. Infatti, non sono stati esplicitati “tutti” gli indicatori adoperati e non ha convinto la spiegazione sul non utilizzo di altri indicatori (ad es. viaggiatori nei porti ed aeroporti). Risulta, inoltre, singolare che uffici, i quali acquisiscono nuove funzioni (giochi tabacchi) e nuovi territori (quelli assoggettati al controllo e gestione di giochi e tabacchi e specialmente quelli che subiranno l’inclusione degli uffici de-quotati), permangano nella stessa fascia precedente o addirittura vengano retrocessi di fascia. In proposito, non può non essere rilevata la mancanza di mappatura dei processi e dei relativi carichi di lavoro sia per gli UADM sia per le Direzioni Territoriali che come più volte rilevato, ictu oculi, impedisce di rendere scientifico ogni metodo adottato per la pesatura delle attività. Si specifica, poi, che il numero delle fasce proposte risulta eccessivo mentre una loro riduzione porterebbe ad una maggiore inclusività; inoltre, si reitera la richiesta di una revisione della pesatura a partire (non più di due anni) dell’avvio della sperimentazione Si richiede, infine, che, al compimento del periodo di sperimentazione (nella DT Emilia-Romagna e Marche nonché nei dipendenti UADM), vi sia una ripresa del presente confronto al fine di esaminare le criticità emerse per addivenire alla rimozione delle stesse prima dell’avvio del processo riorganizzativo nelle altre realtà territoriali”.
Roma, 27 gennaio 2025
IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni