ADM – Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Comunicato UNITARIO

2 Novembre 2021

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stat con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e p.c. al Direttore Generale

Agenzia Dogane e Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Egregi Sigg. Ministro e Sottosegretario di Stato

le scriventi OO.SS. hanno rilevato che nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 deliberata dal Consiglio dei Ministri del 29.09.2021, nel “capitolo” riguardante  “le strategie e i risultati di prevenzione e contrasto” operate dall’Agenzia delle Entrate, dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, dalle Regioni e dagli Enti Territoriali, viene illustrato un PIANO OPERATIVO FRODI DOGANALI per il quale la Guardia di Finanza figurerebbe quale “Autorità doganale”, svolgerebbe “in autonomia” il presidio di porti, aeroporti, rotabili,  effettuerebbe controlli di “retrovalico”,  farebbe “controlli a posteriori” per sottofatturazione, origine delle merci, ammissione temporanea, regime doganale 42, tax free, procederebbe a controlli su vendita e distribuzione TLE, controlli su DPI e prodotti sanitari per COVID 19.

Tali previsioni, qualora fossero formalmente attivate, assegnerebbero alla Guardia di Finanza l’esercizio di attività e funzioni tipiche dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli  (ADM), creando situazioni di interferenze e contrasti istituzionali, sottraendo, peraltro, all’Agenzia le funzioni e le attività di “antifrode” volte alla prevenzione e contrasto degli illeciti  per il cui esercizio, si rammenta, i funzionari dell’Agenzia sono investiti, per legge, dei poteri e delle prerogative di Polizia Giudiziaria e Tributaria.

Si sottolinea, poi, che la normativa unionale (ad es. art. 5 del Codice doganale UE/Reg. UE 952 del 2013) quando fa riferimento all’ “autorità doganale” rimanda alle amministrazioni doganali  dei vari  Stati Membri (per l’Italia pertanto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), nonché ad altre “autorità” chiamate ad applicare “alcune norme doganali” (come in Italia La Guardia di Finanza)  non ammettendo, dunque alcuna diarchia che, per contro, si verrebbe a creare applicando il documento che qui si commenta.

Inoltre, una eventuale “pluralità di gestori” si porrebbe in contrasto con quanto disposto della legge 300/1999 (riforma dello Stato), che attribuisce la “mission” doganale all’Agenzia delle Dogane e non alla Guardia di Finanza, nonché da quanto stabilito dal TULD/DPR n° 43/1972 e dalle varie leggi collegate.

Invero, detti nuovi compiti sarebbero anche forieri di sicure inefficienze, soprattutto a carico dell’utenza, ad esempio nei cosiddetti “controlli di retrovalico” per cui gli stessi soggetti  potrebbero subire un controllo doganale per ben due volte:  prima dall’Organo doganale anche con l’assistenza del Servizio Attivo della GDF e appena dopo da altri reparti della GDF.

Ulteriore duplicazione di controlli avverrebbe con i “controlli a posteriori” già largamente programmati ed effettuati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Si verrebbe a creare, pertanto, una duplicazione di controlli e funzioni per le quali è istituzionalmente incaricata una specifica Amministrazione: appunto l’ Agenzia delle Dogane e Monopoli

Da ultimo, ma non ultimo per importanza, si evidenzia che nello stesso documento e in merito all’attività della GDF figurano altri due Piani Operativi. Uno riguarda le “frodi nel settore delle Accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi” e l’ altro “i giochi illegali e le scommesse illegali”. 

Anche in questi settori si registrerebbe una duplicazione di compiti che all ’Agenzia  sono attribuiti per legge, comprese le funzioni di prevenzione e contrasto necessarie in tali ambiti operativi, anch’esse inserite nei piani convenzionali annuali.  

Per tutto quanto sopra, le Scriventi OO.SS. chiedono a codeste Autorità un autorevole e risoluto intervento volto ad eliminare qualsiasi dubbio e perplessità, cassando tutti quei punti che possano creare, come effettivamente creano, duplicazioni  in merito all’assetto delle funzioni e dei compiti delle due strategiche Istituzioni; tutto ciò nel rispetto della normativa vigente.

 I dipendenti in servizio nell’Agenzia delle Dogane e Monopoli vogliono, poi, essere messi nelle condizioni di effettuare le proprie funzioni previste per legge al meglio, con ciò intendendo anche l’implementazione delle risorse umane, portando rapidamente a termine i concorsi in itinere anche con l’allargamento dei posti agli idonei, nonché azionando tutti i più adeguati strumenti, materiali, immobiliari e tecnologici, in grado di elevare ancor di più la qualità e quantità dell’azione istituzionale, nell’ambito dell’Unione Europea ed in contrasto ai traffici illeciti di qualsiasi natura.

Si specifica, infine, che i Dipendenti dell’Agenzia hanno appreso con grande stupore e perplessità quanto rilevabile nel documento in questione, così come è doveroso sottolineare che una eventuale applicazione di quanto in commento inciderebbe in maniera fortemente negativa nei rapporti in ambito locale tra Militari della GDF e Funzionari ADM  a causa di sicuri e continui conflitti di competenza in ordine alle singole attività.  

 

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

 

 

 

Nota Per Ministro Economia E Finanze
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