Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Un’agenda per i prossimi mesi

AGENZIA DELLE ENTRATE
Una agenda per i prossimi mesi

Rafforzamento autonomia Agenzie fiscali
Percorsi professionali e gratificazioni economiche
Rinnovo CCNL
Ristori
Mobilità nazionale
Nuove assunzioni e concorsi interni
Salario accessorio 2019 e 2020
Lavoro agile
Stabilizzazione quote salario accessorio
Posizioni organizzative

Nonostante l’attuale stato di emergenza sanitaria, che probabilmente non terminerà prima dell’estate, proviamo a capire quale sarà il percorso da seguire nei prossimi mesi per una efficace azione di tutela e rappresentanza dei colleghi in servizio nell’Agenzia delle Entrate (specifichiamo che alcuni dei temi sono già in agenda).

Sul livello più alto, di natura squisitamente politico, ci aspettiamo una riforma del sistema fiscale che sarà il frutto di un accordo parlamentare a supporto delle decisioni governative.
Ricordiamo, al riguardo, che la stessa riforma del fisco, unitamente alla riforma della pubblica amministrazione e della giustizia, fa parte del pacchetto cosiddetto “ricovery plan” imposto dalla Unione Europea ma, soprattutto, presupposto per un nuovo processo di crescita del nostro Paese.

Indipendentemente dalle scelte che verranno fatte sul “nuovo” sistema tributario, a noi interessa che nell’ambito del progetto riformistico vengano “accesi i riflettori” sulla macchina fiscale, meritevole di attenzione e di interventi normativi-regolamentari.

Sostanzialmente si tratta di salvaguardare e rafforzare l’autonomia delle Agenzie Fiscali sotto tutti i profili, economico-finanziari, gestionali, organizzativi e di sistema, affinché le stesse amministrazioni possano innalzare ulteriormente i livelli di efficienza e funzionalità operativa, fornendo, altresì, a tutti i lavoratori in servizio un percorso di crescita professionale e di “gratificazione” economica.

Sul livello del rinnovo del CCNL, cercheremo di “aggiustare” le regole che hanno dimostrato un “gap” sul versante “tutorio”, nell’obiettivo di migliorare l’impatto sul rapporto di lavoro e, nel contempo, valorizzare ed ampliare l’attuale “angusto” spazio del sistema delle relazioni sindacali.
In corso di predisposizione la piattaforma contrattuale CONFSAL – UNSA sulla quale i nostro Coordinamento ha contribuito significativamente a “lucidare le lame” per il confronto in Aran e, nel contempo, ha fornito utili contributi sui diversi aspetti di natura squisitamente legislativa, attesa la “prossima” concreta declinazione del Patto del Lavoro Pubblico che dovrebbe concorrere a disegnare una nuova Amministrazione Pubblica in linea, probabilmente, con il nostro avanzato modello di Agenzie Fiscali.

Sul versante del “tavolo” di secondo livello, ci aspettiamo diverse risposte alle istanze dei colleghi.

Appena il Bilancio dell’Agenzia sarà approvato e certificato avremo il dato riguardante i risparmi in materia di buoni pasto e straordinario per l’anno 2020 che saranno oggetto di “negoziazione” come forma di ristori per i colleghi (su questo tema evidenziamo comunque un ritardo perché rispetto alle richieste sindacali si sarebbe potuto fare prima).

Nel contempo, “incassata” la prossima stabilizzazione dei distaccati ed assegnati i neoassunti dell’ultima procedura di tirocinio, potremo attivare la nuova tornata di mobilità nazionale che potrà permettere a diversi colleghi di essere sistemati in una sede a loro più “consona” rispetto ai propri progetti di vita.

Naturalmente ci aspettiamo un grosso contributo dalle nuove procedure concorsuali pubbliche a copertura delle tante posizioni vacanti e, nello stesso tempo, un sollievo dalla procedura interna di passaggio di area.
Trattasi di una prima vasta operazione “assunzionale” che fornisce solo un primo contributo rispetto alla consistente carenza di risorse umane osservata in questi ultimi anni che richiede, altresì, ulteriori interventi per permettere l’allineamento tra i compiti da svolgere, presenti e futuri, e gli operatori che tali compiti devono svolgere. In molte sedi le difficoltà operative sono notevolissime.

In relazione alle nuove risorse finanziarie, in corso di trasferimento, provenienti dal finanziamento del salario accessorio 2019 (il cosiddetto decreto 157/2015) dovremo contrattare lo schema di distribuzione dello stesso accessorio.
Anche su questo aspetto, traguardato l’anno 2020 che nella sua “eccezionalità” rappresenta, nei fatti, il punto di non ritorno rispetto al precedente modello distributivo, ci aspettiamo la più sollecita soluzione, consapevoli che nuove forme e nuove modalità, a partire dall’applicazione di un sistema di valutazione in linea con gli attuali e più aggiornati orientamenti normativi ed interpretativi, devono necessariamente riguardare il futuro e non il passato.

Pertanto, a parere della CONFSAL – UNSA, dovrà trovarsi una linea di azione che da un lato, “chiuda la partita 2019 e la ‘eccezionale’ annata 2020” e dall’altro lato, avvii una nuova stagione di salario accessorio che tenga conto di tutte le evoluzioni osservate in questi anni.
A tale riguardo bisognerà “traguardare” un moderno accordo sul “lavoro agile” che, nel tenere conto di tutte le esperienze effettuate nell’emergenza, dovrà dare, in primis, risposte alle esigenze di conciliazione vita – lavoro dei colleghi che possono tradursi anche nel miglioramento della produttività e solo secondariamente ad “efficientare” la struttura amministrativa sul versante della logistica e dei risparmi operativi.
Prima i lavoratori e poi le dinamiche dei costi di gestione, nella consapevolezza che parliamo di lavoro pubblico e non certo di “profitti privati”.

Naturalmente molte risposte potremo fornirle in relazione alle regole di “primo livello” che verranno stabilite sui diversi temi all’attenzione dei colleghi, dai buoni pasto ai permessi ed alle modalità di espletamento dell’attività lavorativa (per accennare solo alcuni temi).
L’esperienza attuale, sostanzialmente un “homeworking”, dovrà tradursi in forme più avanzate che tengano conto soprattutto della volontà dei colleghi e dell’organizzazione del lavoro.
Ulteriormente, come è noto da sempre, la nostra posizione è stata quella di “stabilizzare” quote di salario accessorio in busta paga ed ottenere “contemporaneamente” risorse aggiuntive in grado di remunerare l’attività individuale e collettiva svolta rispetto agli obiettivi di Piano Aziendale annuale (si rammenta la battaglia sull’indennità di amministrazione e sui passaggi di fascia economica).

Ci auguriamo che le risorse aggiuntive possano giungere dall’eliminazione dei “tetti di spesa”, così da “liberare” un consistente montante e nel contempo, attraverso la ricognizione delle risorse certe e stabili, continuare l’operazione di stabilizzazione che era ed è nei progetti “vertenziali”, sempre in attesa di essere “sbloccati” dopo la fase emergenziale acuta.

Naturalmente non dimentichiamo le posizioni organizzative di natura contrattuale che ci auguriamo, unitamente a quelle di più alta professionalità possano far parte di un progetto di riordino globale, sia di primo che di secondo livello contrattuale, nella parte delle retribuzioni e nella parte delle modalità di accesso, titoli, responsabilità e quant’altro, attraverso una corretta individuazione di “status” e di operatività (da noi sempre indicata coma “area quadri contrattuale”).

Come vedete tanti temi all’ordine del giorno, e sicuramente altri sono all’orizzonte, che si intersecano sui diversi piani, legislativo – contratto nazionale – integrativo, soprattutto in ragione del più ampio obiettivo di riforma della p.a., su cui noi, ne siamo certi, siamo avanti diverse “spanne” rispetto al resto del mondo del lavoro pubblico.
Naturalmente bisognerà misurare la reale volontà politica di progettare una nuova amministrazione pubblica e, nel contempo, la “predisposizione” della rappresentanza sindacale ad accompagnare interventi valutati positivamente rispetto alle ricadute sul personale e sul sistema, “restituendo al mittente” progetti non in linea con le nostre attese e con le aspettative, soprattutto laddove si voglia “ulteriormente” ridurre diritti e tutele dei lavoratori e spazi di rappresentanza.
A tale riguardo giova evidenziare, come espresso in tante occasioni, che non è abbassando ed eliminando i diritti e le tutele dei lavoratori in generale, e dei pubblici in particolare, che si contribuisce ad innalzare la partecipazione attiva dei lavoratori ai processi riformistici, nonché a fare in modo che i processi medesimi abbiano, finalmente, sbocchi positivi (come insegna l’esperienza dell’ultimo decennio).
Solo mettendo al centro il Lavoro ed i Lavoratori possiamo sperare che l’Amministrazione Pubblica diventi il reale valore aggiunto del Sistema Paese.

Per quanto di nostra competenza, nessuna primogenitura o salti in avanti, ma solo un percorso, una agenda in grado di rispondere alle esigenze dei colleghi in servizio e che contribuisca a risolvere le criticità osservate e da tempo evidenziate.

Obiettivo primario è quello di mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio (senza punti di “défaillance” – vedi solo a titolo di esempio l’accesso ad internet per tutti i colleghi) e nel contempo, come rappresentanza, contribuire a trovare le migliori soluzioni possibili, anche di naturale operativa, laddove strumenti nuovi e diversi possano ampliare l’offerta dei servizi.

Fondamentale l’ulteriore rafforzamento delle misure di sicurezza negli ambienti di lavoro non solo in merito all’emergenza sanitaria ma anche per i rischi connessi con il clima “turbolento”.

L’Agenzia delle Entrate, nonostante tutto il contesto esterno estremamente critico nel quale ha reso il suo servizio in questo anno, ha mostrato qualificati punti di forza apprezzati ai diversi livelli. Si tratta di continuare a lavorare in questa direzione e noi vogliamo fornire il giusto e corretto contributo.

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

Patto per l’innovazione del lavoro pubblico – Valutazione del Coordinatore Nazionale

             

Una valutazione del Coordinatore Nazionale

ASPETTI FONDAMENTALI DEL PATTO PER L’INNOVAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO E LA COESIONE SOCIALE

Il progetto di riforma della Pubblica Amministrazione, nella visione del Governo, ha l’obiettivo di fare della PA un “acceleratore” della crescita economica e sociale, un “catalizzatore” della ripresa. Un cambio di paradigma rispetto all’attuale percezione dell’amministrazione pubblica.

Il piano di realizzo degli investimenti per il futuro passa attraverso la dotazione delle infrastrutture sociali, amministrative, materiali ed immateriali che consentano al Paese di fare un salto di innovazione, modernizzazione, inclusione e coesione sociale. A partire, appunto, dalla nostra Pubblica Amministrazione.

L’idea è semplice: disegnare e realizzare un percorso di equilibrio tra l’azione delle amministrazioni pubbliche, la continua ricerca di efficienza e d’innovazione delle imprese e la domanda di semplicità e di speditezza dei cittadini nelle relazioni con gli uffici pubblici.

Va, altresì, sottolineato che diverse sono le raccomandazioni che la Commissione Europea ha formulato rispetto alle riforme e ai progetti che interessano il rinnovamento della PA e la sua digitalizzazione.

Rilievi che guardano alla necessità:

  • di definire una strategia e una visione complessiva del percorso di riforma e di innovazione organizzativa;
  • di puntare su meccanismi di implementazione e attuazione efficaci e rapidi;
  • di creare strutturalmente capacità amministrativa attraverso percorsi di selezione delle migliori competenze e qualificazione delle persone;
  • di eliminare i colli di bottiglia che potrebbero rallentare l’attuazione degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

A supporto della fondamentale azione riformatrice, è stato sottoscritto tra Governo e Sindacato un “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”, patto che si basa su diversi principi e condizioni sinteticamente di seguito riportati.

Nell’evidenziare gli elementi significativi del Patto è giusto sottolineare che il contenuto dello stesso è il frutto dell’ampio dibattito di questi anni sulle criticità del Pubblico Impiego, nonché sulle valutazioni politiche degli “stakeholder “sull’intero “mondo” del lavoro pubblico.

Il Ministro della Pa prof. Brunetta si è già cimentato, nella sua passata esperienza, con la funzione ed i relativi compiti di “governo” politico della PA lasciando, soprattutto, “strascichi” e “scie turbolenti”. La sua riforma non andò in porto non solo per il blocco dei rinnovi contrattuali ma, anche, per i tanti ostacoli frapposti a partire dalla mancata condivisione con i lavoratori.

Il Governo Draghi e, soprattutto, i vincoli esterni imposti dalla UE per la declinazione e la concreta applicazione dei progetti del “Ricovery Plan”, potranno, forse, riuscire a fare il miracolo della riforma della PA, da noi definita una “araba fenice”, attesa da decenni, soprattutto con lo strategico coinvolgimento del mondo sindacale e, quindi, dei Lavoratori.

La CONFSAL – UNSA ritiene strategico il coinvolgimento della Rappresentanza sindacale quale elemento fondamentale e significativo del progetto in corso.

Tutto ciò nonostante che diversi studiosi/esperti ritengano, invece, il coinvolgimento sindacale foriero di risultati negativi.

Al riguardo riportiamo la valutazione del prof. Ichino

“di fronte a questa vera e propria catastrofe (pandemia ndr) un governo che ha a cuore l’equità e la coesione sociale non solo deve destinare tutte le risorse disponibili al riequilibrio tra i primi e i secondi (dipendenti pubblici – garantiti e gli altri – non garantiti ndr). ma deve anche smettere di considerare come intangibili le prerogative dei primi: la loro inamovibilità, il loro non assoggettamento a valutazione, le loro rendite, i loro “diritti acquisiti”. Al primo posto nella sua agenda dovrebbe stare, al contrario, l’aumento della contendibilità delle funzioni pubbliche a tutti i livelli, un loro stringente assoggettamento a valutazione, un atteggiamento tendenzialmente critico nei confronti di tutti i “diritti” che pretendono di essere “acquisiti”, cioè intoccabili. Nei rinnovi dei contratti collettivi dei vari settori dell’impiego pubblico questo dovrebbe tradursi in aumenti retributivi solo in forma di premi per il raggiungimento degli obiettivi precisi, misurabili e collegati a scadenze determinate…”

(dall’articolo di Pietro Ichino a “Il Foglio”, in merito al Patto sottoscritto).

Abbiamo voluto riportare per intero un paragrafo di un articolo apparso su un quotidiano nazionale, per evidenziare le diversità di vedute su un tema di grandissimo impatto politico e sociale.

Lo stesso esperto si augura che rispetto alla forma, ovvero il Patto sociale sottoscritto, la sostanza sia, invece, rappresentata da una forte azione rivolta ad “aggredire” e “disarticolare” la parte sommersa dell’iceberg ovvero il “corpaccione” del mondo del lavoro pubblico nel suo complesso.

Noi del Coordinamento UNSA – Agenzie Fiscali verificheremo le reali intenzioni del Governo e lavoreremo per fornire positivi contributi al raggiungimento dello strategico obiettivo “imposto” al Paese, forti del “pezzo di strada” che abbiamo già affrontato con la riforma amministrativa che ha adottato il modello Principal / Agent (unica riforma riuscita dello scorso ventennio), avendo nel contempo trovato sulla carreggiata tante di quelle “buche” ed “ostacoli”, alcuni già presenti sul tracciato altre appositamente collocate/create da impostazioni normative a dir poco eterogenee che hanno costretto la “macchina” fiscale a percorsi “rallistici”.

Quindi non è il Sindacato, non sono le Lavoratrici ed i Lavoratori ad ostacolare progetti riformistici nel lavoro pubblico, quanto, piuttosto, settori ben identificati della Politica, dell’Alta burocrazia nonché “pezzi” della società civile votati esclusivamente alla “propria” sopravvivenza, anche a scapito della funzionalità della Pubblica Amministrazione che dovrebbe rappresentare, invece, il valore aggiunto del Sistema Paese.

UNA GRANDE SFIDA CHE NOI SAPREMO AFFRONTARE AL MEGLIO, PER VINCERLA

Il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale”

In sintesi, gli elementi qualificanti del Patto sono:

  • La fragilità del sistema delle pubbliche amministrazioni e dei servizi di interesse collettivo è una realtà che deve essere rapidamente affrontata;
  • La valorizzazione professionale del lavoro pubblico;
  • La partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori in grado di sostenere ed accompagnare l’adeguamento dei servizi ai nuovi e mutati bisogni dei cittadini;
  • Una nuova stagione di relazioni sindacali che punti sul confronto con le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori ed a centrare obiettivi ambiziosi;
  • I rinnovi contrattuali intesi come investimento politico e sociale che favorisce il rilancio dei consumi e un clima di fiducia e stabilità, precondizioni essenziali per qualsiasi percorso di innovazione e riforma;
  • Il rilancio della Pubblica Amministrazione da costruire investendo sulle risorse umane: vanno accompagnate le sfide per il giusto riconoscimento di chi con merito lavora quotidianamente al servizio dello Stato e nelle articolazioni di tutte le Pubbliche Amministrazioni;
  • Il Patto per la coesione sociale è costruito su alcuni pilastri fondamentali delle nuove relazioni di lavoro, al fine di dare efficacia conclusiva alla stagione dei rinnovi contrattuali 2019/2021;
  • Gli elementi fondanti del Patto:
    • ingresso di nuove generazioni e valorizzazione delle persone sul lavoro, anche attraverso percorsi di crescita e aggiornamento professionale (reskilling);
    • definizione piano delle competenze per programmazione fabbisogni e assunzioni, con revisione dei profili professionali;
    • sviluppo strumenti per la ricognizione dei titoli, delle competenze e delle abilità del personale in servizio, con il Governo che si impegna, con il confronto, ad individuare modalità di riconoscimento formale delle competenze e delle esperienze acquisite;
    • rafforzamento dell’istituto del confronto sull’organizzazione del lavoro e sue evoluzioni;
    • condivisione delle parti per il rinnovo delle amministrazioni attraverso una organizzazione più flessibile, capace di rispondere rapidamente all’innovazione tecnologica ed alle esigenze dei cittadini e delle imprese;
    • valorizzazione delle lavoratrici e lavoratori per l’obiettivo della flessibilità che riguarda tre variabili ovvero lavoro (gestione risorse umane), organizzazione e tecnologia;
    • utilizzo delle esperienze più efficaci di contrattazione integrativa (best practice) per puntare sulla valutazione oggettiva della produttività e la sua valorizzazione economica e professionale, investendo sul suo potenziamento al fine di garantire maggiore prossimità ad un rinnovato sistema di relazioni sindacali;
    • riforma dell’ordinamento professionale in coincidenza con la stesura dei testi contrattuali della stagione 2019/2021;
    • confronto in ARAN per definire linee di intervento sul lavoro agile (smart working) per evitare una iper-regolamentazione legislativa e per dare spazio alla contrattazione al fine di adattare lo strumento alle esigenze delle diverse funzioni;
    • valorizzazione delle persone e pieno perseguimento delle pari opportunità;
    • formazione continua, attraverso l’utilizzo dei migliori percorsi formativi disponibili, adattivi alle persone, certificati. Il dipendente è titolare, sostanzialmente, di un diritto/dovere soggettivo alla formazione.

Con il Patto Governo – Sindacato, viene concordato:

Nel rinnovo contrattuale:

  • la salvaguardia dell’elemento perequativo che confluirà nella retribuzione fondamentale;
  • la revisione dei sistemi di classificazione attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive nella Legge di Bilancio 2022.

Al fine dello sviluppo della contrattazione integrativa

il Governo, previo confronto, individuerà misure legislative utili a valorizzare il ruolo della contrattazione decentrata e, in particolare, al superamento dei limiti di cui all’art. 23, comma 2, del D. Lgs n. 75/2017 (superamento dei tetti sulla spesa per il salario accessorio).

Pertanto, a breve, emanazione degli atti di indirizzo, sulla base degli impegni assunti, per il riavvio della stagione contrattuale sia per la stipula del CCN Quadro sui comparti e Aree di contrattazione collettiva che per la stipula dei relativi CCNL.

Per il lavoro agile

il superamento della gestione emergenziale, mediante definizione, nei “prossimi” CCNL, di una disciplina che garantisca condizioni di lavoro trasparenti, che favorisca produttività e orientamento ai risultati, che concili le esigenze delle lavoratrici e lavoratori con le esigenze organizzative delle P.A., consentendo miglioramento servizi pubblici e equilibrio vita professionale e vita privata. Saranno disciplinati aspetti di tutela dei diritti sindacali, delle relazioni sindacali e del rapporto di lavoro (disconnessione, fasce di “contattabilità”, formazione, protezioni dati personale, regime dei permessi e delle assenze) ed ogni altro istituto del rapporto di lavoro e previsioni contrattuali.

Attraverso i contratti collettivi

  • si procederà alla successiva rivisitazione degli ordinamenti professionali del personale, adeguando la disciplina contrattuale ai fabbisogni di nuove professionalità e competenze richieste dai cambiamenti organizzativi e dall’innovazione digitale e alle esigenze di valorizzazione delle capacità concretamente dimostrate;
  • nella rivisitazione dell’ordinamento professionale importante è la necessità della valorizzazione di specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali;
  • necessità di implementazione ed estensione del sistema degli incarichi, come di altre innovazioni di sistema, anche per valorizzare e riconoscere competenze acquisite negli anni, anche attraverso specifiche modifiche legislative;
  • formazione e riqualificazione aspetti centrali della contrattazione;
  • adeguamento dei sistemi di partecipazione sindacale, favorendo processi di dialogo costante fra le parti, valorizzando strumenti innovativi di partecipazione organizzativa, a partire dagli OPI (Osservatorio Paritetico Innovazione) che implementino l’attuale sistema di relazioni sindacali sia sul fronte dell’innovazione che su quello della sicurezza del lavoro;
  • implementazione degli istituti di welfare contrattuale, anche sul sostegno alla genitorialità, con misure che integrino ed implementino le prestazioni pubbliche, le forme di previdenza complementare ed i sistemi di “premialità” per il miglioramento dei servizi, estendendo anche ai comparti del pubblico impiego le agevolazioni fiscali previste per i settori privati.

Cordiali saluti

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ENTRATE – POLA 2021 – Criticità e proposte Confsal-UNSA

AGENZIA DELLE ENTRATE

POLA 2021

CRITICITA’ RILEVABILI E PROPOSTE CONFSAL – UNSA

Il documento presentato dall’Agenzia nell’incontro del 24.03.2021 costituisce il POLA per il 2021, come da quadro normativo di riferimento. Il documento è visionabile sul nostro sito internet.

Diversi sono stati gli elementi evidenziati al “tavolo” soprattutto in relazione al disallineamento dell’attuale quadro normativo rispetto alle future esigenze del lavoro agile ordinario, mancando regole di “cornice” che dovrebbero essere acquisite tramite il “rinnovando” CCNL.

Ad ogni modo pubblichiamo le considerazioni ed osservazioni che abbiamo formalizzato al termine dell’incontro.

Osservazioni e Considerazioni

“Da una lettura d’insieme emerge l’interesse dell’Agenzia delle Entrate a favorire un elevato utilizzo del lavoro agile da parte dei dipendenti (target 2023 – 75,00% in termini di “teste”).

All’uopo evidenzia che doterà, entro l’anno, l’intera “popolazione” di un PC “portatile” e delle abilitazioni ai programmi ed agli applicativi utili a svolgere la gran parte delle funzioni da remoto.

Una volta assicurata la piena “indipendenza” dall’Ufficio, inteso come luogo fisico di svolgimento della prestazione, emergerebbe una significativa propensione alla razionalizzazione degli spazi, naturalmente finalizzata ad un importante risparmio di spesa. Al paragrafo “Ricadute sulla Logistica”, la Parte Datoriale annuncia imminenti iniziative (da concludersi nell’anno in corso) a mezzo delle quali:

  • saranno “dismessi” gli stabili sede degli UPT, accorpando gli uffici negli spazi già occupati dall’Agenzia, nonché accorpamenti delle Direzioni Regionali e dell’Agenzia delle Entrate – Riscossioni;
  • sarà “progettato” un nuovo modello di ufficio che ridefinisce gli ambienti trasformandoli in “spazi aperti” e riducendo al minimo le postazioni, che saranno utilizzate a rotazione e su prenotazione.

Pur trattandosi di iniziative di carattere propedeutico, appare evidente che l’Agenzia sia risoluta, con una quota assolutamente significativa del personale in lavoro agile, a ridurre drasticamente i costi di funzionamento e, quindi, ad un risparmio importante relativamente a:

  • buoni pasto non erogati ai lavoratori agili;
  • straordinari non fruiti dai lavoratori agili;
  • spazi dismessi con relativi risparmi su tutte le voci (locazione, utenze, manutenzioni, approvvigionamenti di carta, server, stampanti, scanner, vigilanza, ecc…).

Non vi è chi non veda che il perseguimento di tale obiettivo comporterà certamente un risparmio plurimilionario ma, a parere della CONFSAL – UNSA, se così fosse, sarebbe “foriero” di ricadute negative sui lavoratori.

In primo luogo, i lavoratori, oggetto anche di intervista, hanno dichiarato in larghissima maggioranza la preferenza per un lavoro agile con periodi di rientro.

L’esigenza manifestata è quella di non perdere mai il contatto con l’ufficio.

L’ufficio infatti è percepito, ad oggi, come una “comunità lavorativa”, in cui la chiave del successo è rappresentata dal contatto fisico con coordinatori e colleghi, che favorisce l’osmosi delle competenze. La “rarefazione” dei contatti che potrebbe essere perseguita dall’Amministrazione depotenzia processi virtuosi come la formazione “on the job” e lo sviluppo del personale, che corre il rischio di sentirsi isolato e di fatto può demotivarsi.

Per quanto detto l’Ufficio deve rimanere, a parere della CONFSAL – UNSA, un luogo di aggregazione e di confronto e non può essere tale se vi si accede “su prenotazione” ed “a rotazione” come, invece, sembra auspicarsi. 

Di tal guisa il funzionario che si recasse in Ufficio, non trovando i colleghi del suo gruppo di lavoro, continuerebbe ad essere isolato e le esigenze di cui sopra non troverebbero risposta.

Gli “spazi aperti” progettati dall’Agenzia renderebbero il luogo di lavoro poco ospitale e caotico; non sfugge quanto possa essere deprimente, per lavoratori che amministrano il diritto più complesso del panorama giuridico italiano, lavorare nella modalità “call center”.

In secondo luogo, a fronte di risparmi così ragguardevoli, ottenibili favorendo il lavoro agile, il POLA proposto dall’Agenzia non programma, al momento, adeguati investimenti per i lavoratori agili.

Questi ultimi, spostando il luogo di svolgimento dell’attività dall’Ufficio a casa propria, hanno visto aumentare a dismisura, nel corso di questa obbligata esperienza in emergenza sanitaria, i propri costi personali in ordine ai:

  • “buoni pasti” non percepiti;
  • “straordinari” non fruiti;
  • “abbonamenti” a linee internet;
  • acquisto di computer e periferiche (stampanti, scanner ecc…);
  • aumento del costo delle utenze domiciliari come luce, acqua e gas;
  • impiego di spazi sottratti all’abitazione;
  • acquisto finanche di arredi ergonomici.

A fronte di una perdita secca di capacità di acquisto, l’Agenzia, al momento, risponderebbe con la fornitura di un PC portatile per tutti entro il 2021.

Per quanto rappresentato, la CONFSAL-UNSA chiede che il POLA per il 2021 si ispiri ad un lavoro agile inteso come opportunità e non come imposizione/obbligo.  

Sicuramente è una opportunità tutta da indagare, valorizzare e schematizzare.

Tale modalità lavorativa, una volta superata l’emergenza ed azzerato il rischio sanitario, potrebbe non rivelarsi più la scelta preferenziale del lavoratore, soprattutto a fronte di una contrazione del reddito. In questo contesto potrebbe essere la scelta di una “minoranza” di colleghi.

Ed allora, facendo nostre anche le valutazioni del CUG – Agenzia delle Entrate, in prospettiva futura il lavoro agile “ordinario” dovrà essere correlato strettamente alla volontarietà ed all’alternanza nella scelta.

Certamente, fortemente necessaria è l’esigenza della regolamentazione del rapporto di lavoro per il tramite del “rinnovando” CCNL, unitamente alle regole per la sicurezza dei dati e per la responsabilità individuale.

Ed ancora, significative ricadute si rilevano sulla problematica del monitoraggio dell’attività e sulla valutazione delle “performance” di tutti i soggetti interessati.

In un contesto assolutamente “nebuloso” e privo di riferimenti adeguati, normativi – regolamentari – economici, appare, a parere della CONFSAL – UNSA intempestivo progettare una “dismissione” significativa degli uffici che, al contrario, potrebbero essere fortemente rivalutati dai lavoratori che non hanno particolari esigenze familiari o personali che facciano propendere per la formula “agile”.

Il successo del “lavoro agile” nel mondo privato, a nostro parere, è correlato soprattutto ad un concreto ritorno economico per i lavoratori che ricevono in cambio strumentazioni adeguate ed importanti ristori per gli evidenti disagi oltre che al sostanziale bilanciamento vita – lavoro (con tutto quello che questo fondamentale aspetto comporta in relazione alla sostanziale modalità di espletamento dell’attività lavorativa).

Senza un “tangibile” sostegno al lavoratore agile in termini di:

  • ristori economici;
  • formazione continua, sia sui processi e sulle tecnologie che sulle competenze collegate al nuovo contesto;
  • possibilità di rientro in un ambiente confortevole in cui poter lavorare e confrontarsi,

non otterremo quel miglioramento in termini di benessere del lavoratore e di conciliazione vita-lavoro che tutti auspichiamo.

Potremmo aggiungere che il documento dovrebbe, comunque, rimarcare che i prossimi passaggi decisionali per le eventuali dismissioni degli spazi, con ricadute sulle realtà territoriali, debbano essere oggetto di confronto con i sindacati.”

 

Verificheremo se rispetto alla versione considerata definitiva dall’Agenzia verranno “apportate” modifiche che recepiscano le istanze delle OO.SS. e questo nonostante lo scarsissimo tempo che l’Agenzia ha ritenuto di “dedicare” a questo importantissimo tema che sicuramente apre degli “scenari” tutti da analizzare, approfondire e, soprattutto, contrattare.

 Cordiali saluti

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

 

 

 

AGENZIE FISCALI – Lettera Aperta del Coordinatore Nazionale al Presidente del Consiglio

                          LETTERA APERTA

                         AL PREMIER MARIO DRAGHI

Signor Presidente,

Le inviamo questa lettera aperta nella consapevolezza che il Paese corre, come non mai, serissimi rischi politici, sociali ed economici che richiedono decisioni che sono, purtroppo, mancate nell’ultimo trentennio.

Al di là delle diverse letture che si possono dare sui tanti temi e sulle tante problematiche che “attanagliano” la nostra società, possiamo inequivocabilmente affermare che sono state “violate” alcune regole basilari del vivere civile.

Come rappresentanti dei lavoratori del settore pubblico, ed in particolare di coloro che sono in servizio nelle strategiche strutture delle Agenzie Fiscali, possiamo rilevare che nonostante i nostri sforzi votati a “sostenere” l’ammodernamento delle strutture amministrative, ad “appoggiare” un modello organizzativo al passo con i tempi ed a “supportare” azioni finalizzate a fornire adeguati servizi alla collettività, utilizzando tutto gli strumenti disponibili, abbiamo osservato, secondo qualificati Osservatorii Pubblici, che oltre 110 miliardi di euro, stima prudenziale, sono mancati annualmente nel Bilancio dello Stato per colpa di “incalliti” evasori fiscali.

Quale sia stato l’effetto della violazione delle norme fiscali nonché della mancanza di senso civico, è sotto gli occhi di tutti quanti noi.

Sarebbe basto fare in modo che il tasso di evasione fiscale si riducesse ai livelli fisiologici propri dei Paesi civili ed avanzati, “puntando” all’emanazione di una legislazione tributaria organica e di comunità, a supporto dei contribuenti e di contrasto ai comportamenti gravemente “scorretti”, oggi non piangeremmo l’enorme numero di italiani deceduti per la pandemia da “covid”, per non parlare del grande “gap” infrastrutturale, del colossale debito pubblico e dei deficit strutturali in tanti settori, dalla scuola alla ricerca, dalla giustizia alla tutela e controllo del territorio.

Circa la riforma della Pubblica Amministrazione l’abbiamo definita, purtroppo, “l’araba fenice”, appare ad ogni inizio di legislatura e con qualunque programma governativo, e “scompare” sistematicamente.

Abbiamo, però, una consapevolezza:

se la riforma della PA non è stata fatta non è certo per colpa dei dipendenti pubblici, “dileggiati”, “ostracizzati” e considerati “rei” di ogni nefandezza, bensì non è stata fatta per colpa di coloro che si richiamano ad un iper liberismo della prima ora, niente regole, niente controlli e controllori, niente indirizzi operativi, niente di niente.

L’abbiamo provato sulla nostra pelle ovvero una riforma dell’Amministrazione finanziaria in Agenzie Fiscali “osteggiata”, “disarticolata”, sistematicamente “emarginata” da una legislazione che un attimo dopo averla voluta, l’ha disconosciuta.

Se è giunto il momento del “voltare pagina”, noi ci siamo, per contribuire fattivamente alla rinascita di questo Paese, senza se e senza ma, con azioni fattive e quotidiani esempi.

 

Sig. Presidente,

a Lei che viene dalle più Alte e Qualificate esperienze di Politica (tali sono per noi gli incarichi esercitati), facciamo gli auguri perché possa mettere sulla “nuova via” il nostro grandissimo Paese, con interventi di “sistema” incisivi in tutti i campi ed in tutti i settori, nel più breve intervallo di tempo possibile.

Per quanto di nostra competenza, auspichiamo importanti interventi sulla “macchina” fiscale, affinché la stessa, attraverso il ripristino del “giusto” grado di autonomia, possa essere messa in grado di svolgere sempre più lo strategico ruolo ad essa attribuita dalla “primaria” legge di riforma D. Lgs n. 300/1999.

Se i positivi esempi non vengono adeguatamente valorizzati bensì finiscono per essere emarginati e disarticolati, come è successo nell’ultimo decennio, il segnale per i lavoratori e per la società civile non può che essere negativo.

Al riguardo riteniamo necessario un “cambio di passo” per affrontare una sfida da brividi che deve essere vinta a tutti i costi.

Cordiali saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

DOGANE e AAMS – Aggravamento Pandemia, nota ai direttori

SETTORE AGENZIA  ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

 

Roma, 13 marzo 2021

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia Accise, Dogane e Monopoli – Roma

Dott. Rocco Flore

 E p.c. al Direttore Generale

Dott. Marcello Minenna

OGGETTO: Aggravamento della pandemia da Covid-19, misure restrittive e criticità per il Personale.

L’andamento pandemico in tutto il Paese continua a manifestarsi con una sempre maggiore espansione dei contagi e una susseguente preoccupante situazione delle strutture sanitarie per cui le Autorità di Governo hanno prontamente adottato misure restrittive per limitare al massimo le occasioni di contagio.

In tale quadro da lunedì 15 marzo 2021 diverse regioni italiane saranno inserite nella cosiddetta zona rossa  con sostanziale applicazione del lockdown. Questa misura estrema, ma necessaria, si riverbera anche sull’attività degli Uffici pubblici sia per i  diversi aspetti inerenti alla salute dei Lavoratori che per la gestione dei figli minori in conseguenza delle ridottissime attività didattiche “ in presenza” e, quindi, con un necessitato ricorso  allo smart working per i Dipendenti con figli minori di sedici anni.

Risulta, comunque, di tutta evidenza che nella descritta situazione non può non riaffermarsi la necessità dell’ effettuazione dell’ attività lavorativa “ in presenza”con riguardo alle sole attività indifferibili e, per il resto, con  un esteso ricorso allo smart working.

Si chiede, pertanto, a Codesta Agenzia di voler opportunamente intervenire per darele necessarie disposizioni in riferimento all’attuale difficile situazione pandemica alle Strutture Dipendenti affinché siano prese in considerazione tutte le situazioni di criticità che si prospettano per i Lavoratori nonchédi riprendere nella dovuta considerazione un esteso utilizzo dello smart working e di tutte le altre misure atte ad evitare tutte le situazioni di contagio aggravate dalla subdola diffusione delle varianti del virus Sars-CoV-2.

Si coglie, infine, l’occasione  per ribadire che, contrariamente a quanto stabilito da qualche  Struttura territoriale di codesta Agenzia,  il tempo necessario per far fronte alle vaccinazioni dei Dipendenti, in base alla normativa in essere,  sia considerato orario di servizio a tutti gli effetti e al fine di favorire l’ attuazione del piano vaccinale che, all’attualità, si prospetta quale unica soluzione alla pandemia.

In attesa di cortese riscontro si porgono distinti saluti.

 

Il Responsabile Nazionale del Settore Agenzia ADM

                      Salvatore Veltri

ENTRATE – Esito riunione POER

AGENZIA ENTRATE
ESITO CONFRONTO PER LA DEFINIZIONE
DEI CRITERI DI SELEZIONE POER

Ad esito del confronto in merito alla “Definizione dei criteri di selezione per l’attribuzione delle posizioni organizzative di cui all’articolo 1, comma 93 della legge 27 dicembre 2017, n. 205”, pubblichiamo a seguire, la dichiarazione a verbale della CONFSAL – UNSA.

Dopo l’ennesimo confronto sul tema, ricordiamo il quarto nel giro di trenta mesi, la nostra Organizzazione esce rafforzata nella valutazione della necessità di “cambiare” le regole del gioco.  In ragione di ciò,

“LA CONFSAL – UNSA
ritiene inadeguato l’assetto delineato dalla disposizione normativa d’interesse e dall’art. 18 bis del Regolamento di Amministrazione richiamati nel confronto in merito alla “Definizione dei criteri di selezione per l’attribuzione delle posizioni organizzative ex art. 1, comma 93 legge n. 205/2017”. In particolare, alla luce anche degli elementi di chiarimento correlati con la Sentenza n. 164/2020 della Corte Costituzionale nonché degli approfondimenti tra le parti effettuati nelle tre precedenti tornate di confronto sul tema (di cui ai verbali di confronto del 1agosto 2018 – 31 ottobre 2018 – 4 giugno 2020),

la CONFSAL – UNSA
ritiene fondamentale e necessario la predisposizione di una cornice generale di regole di cui al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che individui principii per requisiti, criteri di accesso, livelli di responsabilità, livelli di retribuzione e modalità di rinnovo ovvero revoca, specificando altresì le regole applicabili al rapporto di lavoro di queste “figure” di Alta Responsabilità ed Alta Professionalità di Direzione e Coordinamento non dirigenziale.

Quanto sopra, quale elemento di riferimento per la successiva disciplina di dettaglio in relazione alla specificità operativa dell’amministrazione.
Solo attraverso gli opportuni indirizzi, che riguardano sia la parte datoriale che quella sindacale, può essere meglio regolato un modello organizzativo sempre più avanzato nonché salvaguardato il giusto livello tutorio, in termini di aspettative e diritti da un lato e di obblighi e responsabilità dall’altro.
L’esito del confronto, rispetto ad una materia strategica e di grande visione prospettica, potrebbe non rispondere al meglio alle esigenze di sistema ed ai percorsi di valorizzazione del personale, nella considerazione che ha già spaziato da una “procedimentalizzazione” di tipo “para concorsuale” (fase di attribuzione massiva degli incarichi) ad una scelta di leva esclusivamente datoriale (fase “cosiddetta” sperimentale).
Trasparenza massima e chiari elementi di oggettività possono aiutare a ridurre le diverse criticità ad oggi osservate. Nel contempo, per accedere a funzioni di alta specializzazione e/o responsabilità serve acquisire specifiche conoscenze che devono essere “imparzialmente” vagliate dall’amministrazione. Questo deve essere patrimonio di tutti i colleghi ed a questo deve tendere l’intero sistema.

La CONFSAL – UNSA ha apprezzato tutti gli sforzi compiuti in questa sessione di confronto per “traguardare” delle linee guida che raccogliessero il contributo sindacale, ma in merito alla “prova scritta” ritiene che la stessa avrebbe dovuto avere un peso maggiore nella globale “architettura” definita, nonché una più articolata proposizione.

Abbiamo notiziato i lavori in questione con diversi comunicati.

Le linee guida risultano certamente coerenti con i principi “acclarati” dalla Corte Costituzionale ovverossia che le POER, oltre ad avere ad oggetto funzioni di natura non dirigenziale e non estranee a quelle proprie della terza area, sono fisiologicamente “temporanee”.

In assenza di uno specifico “status”, condizione che ha legittimato, dal punto di vista costituzionale, le disposizioni di legge in vigore, la selezione “strutturata” anziché un iter para concorsuale trova piena “cittadinanza”, naturalmente a condizione che siano rispettati i principi di imparzialità, trasparenza ed efficienza.

Per la Suprema Corte la selezione dovrà tenere conto delle conoscenze professionali e delle capacità tecniche e gestionali, nonché delle valutazioni degli anni precedenti e, inoltre, per accedere a funzioni di alta specializzazione e/o di responsabilità serve acquisire specifiche conoscenze che devono essere vagliate dall’Amministrazione.

Per tutto quanto sopra e nella primaria considerazione politico-sindacale sottolineata con forza dalla CONFSAL – UNSA (sinteticamente la creazione di una Area Quadri contrattualizzata), l’Amministrazione, con il nuovo confronto sul tema, ha abbandonato i principii che hanno regolato l’attribuzione “massiva” delle posizioni come sviluppato nel corso del 2019 ed ha cercato di “svoltare” verso uno schema come quello della procedura sperimentale del giugno 2020.

Tutto il Sindacato e quindi anche la CONFSAL – UNSA ha esercitato il massimo livello di “moral suasion” finalizzato ad inserire ulteriori elementi di oggettività nonché altri aspetti legati a sensibilità diverse delle sigle. In alcuni casi le istanze sono state accolte, per altre no.

Per la CONFSAL – UNSA globalmente lo schema di linee guida ha punti di forza ma anche qualche punto di debolezza, in particolare, per quest’ultime, sull’aspetto della prova scritta.

Da un lato, si è riusciti a rendere autonoma la stessa prova scritta ma dall’altro lato, il tipo di prova e soprattutto il peso attribuito alla stessa rispetto alla valutazione del presidio tecnico delle funzioni da ricoprire, alla conoscenza pratica delle attività  degli aspetti gestionali legati, alle competenze organizzative e relazionali e, infine, alle valutazioni complessive, a parere della nostra Organizzazione poteva essere meglio valorizzata.

Così non è stato, ma noi abbiamo esercitato fino in fondo il nostro “mestiere” nelle “condizioni date”.

La declinazione futura dei criteri in esame fornirà ulteriori elementi di giudizio.


IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Confronto sui criteri di conferimento delle POER

AGENZIA ENTRATE
NUOVO INCONTRO PER LA DEFINIZIONE
DEI CRITERI DI SELEZIONE POER

Il 22 febbraio è proseguito il confronto sui criteri di conferimento delle POER. La Parte Pubblica ha dichiarato di aver in corso gli opportuni approfondimenti in merito ai contributi inviati dalle singole Sigle alla Direzione Centrale; pertanto, ha ritenuto l’incontro odierno utile ad alimentare lo scambio di idee finalizzato alla definizione della procedura da approvare. Il prossimo incontro si terrà probabilmente all’inizio della prossima settimana.

La CONFSAL – UNSA, in premessa, ha rimarcato l’assoluta inadeguatezza dell’attuale assetto normativo delle POER, che non offre un contorno chiaro di queste figure. Riteniamo necessaria una “cornice” di regole da fissare direttamente nel Contratto Collettivo di Lavoro. In tale istituto andranno individuati requisiti di accesso, livelli di responsabilità, livelli di retribuzione e modalità di rinnovo e revoca. Per quanto affermato, qualunque sarà l’esito di questo confronto, rispetto ad una materia così complessa e strategica, lo stesso non risponderà compiutamente alle esigenze di valorizzazione del personale. In ogni caso: trasparenza e chiari elementi di oggettività sono i fattori minimi che possono aiutare a ridurre le criticità osservate

Abbiamo sottolineato la validità della procedura di cui al confronto dell’ottobre 2018 e quanto questa abbia contribuito a rilanciare un rapporto di fiducia tra l’Amministrazione e i lavoratori, da tempo incrinato.

Pertanto, UNSA ritiene che il confronto attuale debba condurre ad una “manutenzione” della procedura “massiva” del 2019 e non ad una “rivoluzione” della stessa. Imprescindibile, ad esempio, la previsione di una prova scritta che preveda un punteggio “utile” alla valutazione complessiva.

In merito alla previsione di rinnovo e revoca dell’incarico riteniamo come UNSA corretta ed opportuna la riconferma di chi ha ottenuto risultati positivi e la revoca di chi abbia demeritato.

Naturalmente, sarebbe importante condividere un sistema di valutazione idoneo allo scopo visto che le OO.SS. non sono state coinvolte, almeno negli anni scorsi, nella definizione dei criteri di valutazione anche per queste figure di alta professionalità (comunque denominate).

Un approfondimento sul tema potrebbe permettere di acquisire elementi utili, soprattutto con riferimento ad un percorso di valutazione “equo ed uniforme” sull’intero territorio nazionale.

Il Direttore del Personale dott. Egidi, dopo aver ascoltato gli interventi dei capi delegazione, ha sintetizzato i punti sui quali sono emersi interessi comuni a tutte le sigle ovvero:

• Prova scritta
Tutte le OO.SS., con diverse sfumature, hanno chiesto che la prova scritta continui ad avere una valenza “autonoma” rispetto alle altre prove e non assuma un aspetto puramente formale;

• Requisito di accesso alla selezione
Le sigle hanno manifestato perplessità nel condividere la previsione dell’Agenzia di ammettere alla prova solo chi ha un’esperienza nell’Area per la quale si concorre di almeno 3 anni nell’ambito di un arco temporale ristretto;

• Rinnovo/Revoca
Nel distinguo delle diverse posizioni, le OO.SS. hanno chiesto un approfondimento nella determinazione delle valutazioni che sanciscono il rinnovo o la revoca;

• Commissione d’esame
È stato richiesto un approfondimento finalizzato a prevedere la valutazione delle capacità gestionali oltre quelle tecnico-operative.

I temi individuati saranno sviluppati in modo da giungere ad un prossimo incontro finalizzato alla condivisione di un verbale d’intesa. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Confronto 2021 sulle POER

Report per i Quadri Sindacali e le POER

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

CONFRONTO 2021 SULLE POER

Primo incontro tra la Direzione dell’Agenzia delle Entrate e le OO.SS. nell’ambito del confronto, stabilito dal Regolamento di Agenzia, sulle Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità.

Presentata dall’Agenzia una prima bozza delle “Linee guida del percorso di selezione per il conferimento degli incarichi relativi alle Posizioni organizzative previste dall’art. 1, comma 93 della legge 27 dicembre 2017 n. 205.”

La bozza di linee guida che inopinatamente circola come se fosse un testo stabilizzato, deve essere oggetto di opportuni approfondimenti non solo in relazione alla portata del tema ma, soprattutto, in funzione di una più che opportuna e fondamentale condivisione con la parte sindacale. Questo è il nostro obiettivo.

La delegazione CONFSAL – UNSA ha evidenziato, in primissima battuta, che il nuovo appuntamento al tavolo, il quarto in soli due anni e mezzo (si richiamano i verbali di confronto del luglio 2018, dell’ottobre 2018 e giugno 2020) segnala, ancora una volta, la necessità che le Alte Professionalità debbano avere una diversa “sistematizzazione” con il carattere della stabilità nel tempo e coerenza tutoria.

Al riguardo, è stato richiamata la necessità, a parere dell’UNSA, della creazione, ad un livello superiore ovvero Contratto Nazionale di Lavoro, di una cornice di regole in materia di criteri e modalità di accesso, livelli di responsabilità, fasce di retribuzione e tutto quanto sia espressione di una opportuna e coerente regolazione del rapporto di lavoro (status giuridico ed economico).

Come segnalato da tempo remoto, la creazione di una Area Quadri Contrattuale, a nostro parere, è la migliore soluzione per fornire garanzie a tutti gli attori, sia ai colleghi interessati sia alla stessa Agenzia, rispetto agli obiettivi connessi con un modello di organizzazione del lavoro più avanzato (parliamo di un modello effettivo-operativo e non di pseudo posizioni organizzative come rileviamo, invece, per altre amministrazioni pubbliche).

In attesa di capire in che modo i lavori ad un tavolo di livello superiore possano fornire adeguate risposte alle aspettative di tanti colleghi, sempre che ci sia a quel livello una unità di intenti ed una volontà di lavorare concretamente nella direzione auspicata, la CONFSAL – UNSA ritiene di poter contribuire a fornire, in questa fase, elementi e proposte nella direzione auspicata ovvero la valorizzazione della professionalità e la tutela, pur in un attuale assetto regolamentare “angusto” per le OO.SS. (quello del solo confronto).

E’ stata chiesta la più ampia partecipazione dei colleghi alle procedure d’interesse, nonché significativi elementi di “oggettivazione” delle stesse procedure, oltre alla necessaria e dovuta trasparenza.

Il tutto da coniugare con una snellezza procedurale che non deve andare a ledere la professionalità acquisita dai colleghi e le loro aspettative di crescita professionale ed economica.

Il fatto che la precedente “massiva” operazione di conferimento di incarichi POER abbia avuto un significativo numero di “accessi agli atti” segnala da un lato, le diverse criticità da tutti osservate (prove selettive – scritti e colloqui – che in qualche caso non sono state in grado di individuare le migliori professionalità per le posizioni da ricoprire, con contestuale perdita di capitale umano ritenuto valido ma non adeguatamente apprezzato dalle selezioni) e dall’altro, la forte attenzione e quindi le importanti aspettative “riversate” dai colleghi. Bisogna offrire le giuste soluzioni, ricercandole.

Approfondiremo nei prossimi giorni il tema e cercheremo di porre in essere tutti i possibili miglioramenti della bozza presentata, operazione non semplice ma fattibile.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL CORRDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Lavoro agile emergenziale e progressioni verticali 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

LAVORO AGILE EMERGENZIALE E
PROGRESSIONI VERTICALI 2021

In data 10 febbraio si è tenuto un incontro sul tema del lavoro agile emergenziale e sulla Progressione tra le Aree.

Sul “lavoro agile emergenziale”, di cui all’accordo del 17 settembre scorso, l’intesa in questione si intende prorogata al 30 aprile p.v. per effetto della vigenza dell’articolo 263, comma 1 del D.L. n. 34/2020, convertito nella Legge n. 77/2020.

Al riguardo l’articolo 15 dell’accordo di regolamentazione stabilisce che  “le disposizioni contenute nel presente disciplinare trovano applicazione a fare data dal 15 settembre 2020 e fino al 31 dicembre 2020 in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 263 comma 1 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34, convertito dalla legge del 17 luglio 2020 n. 77”.

Con successivo decreto è stato prorogato lo stato di emergenza rispetto e, quindi, in concreto il protocollo è vigente almeno fino al 30 aprile prossimo (in ragione delle fonti normative).

Una formale proroga dell’intesa del 17.09.2020 sarebbe “ultronea”. Gli Uffici riceveranno istruzioni al riguardo.

Il “tavolo” sarà convocato prossimamente per approfondire e decidere su diversi aspetti, a partire dai ristori e non solo, ma a parere dell’UNSA bisogna lavorare per una regolamentazione dello “smart working” ordinario, come superamento della gestione meramente emergenziale. Trattasi di un obiettivo fondamentale.

Sulla questione delle procedure di progressione verticale, la Parte Pubblica ha fornito una bozza di criteri di selezione per l’espletamento delle procedure sintetizzabile come segue:
– Si potrà concorrere per uno dei tre profili: funzionario, funzionario tecnico e funzionario informatico. Per ognuno di questi profili è previsto il possesso di una serie di titoli di laurea all’uopo individuati;
– La prova d’esame consiste: in uno scritto (quiz a risposta multipla) che si supera con un voto minimo di 30/50, nella valutazione dell’esperienza professionale (fino ad un massimo di 25 punti) e nella valutazione dei titoli posseduti (fino ad un massimo di 25 punti);
– La commissione è nazionale e le prove potranno essere espletate anche con procedure telematiche;
– Si garantisce l’assegnazione dei vincitori presso la stessa sede di provenienza.

Dall’approfondimento del documento presentato dall’Agenzia è emerso che per concorrere al profilo di funzionario dell’Area Entrate sono ammesse una gamma di titoli di laurea ben più ampia di quelle ammesse per l’Area Tecnica; pertanto, CONFSAL-UNSA ha chiesto che si provasse ad uniformare le “regole d’ingaggio” per entrambi i profili.
In merito alla valutazione delle esperienze professionali abbiamo proposto di procedere ad una più attenta attribuzione di punteggi da assegnare a seconda della fascia economica di appartenenza, al fine di dare il giusto peso alla professionalità acquisita.

Ci siamo soffermati più a lungo sulla critica al punto del bando che prevede di ridurre il punteggio dell’esperienza professionale proporzionalmente al periodo trascorso in part-time. Nello specifico abbiamo rappresentato che UNSA, come tutta la rappresentanza sociale, è seriamente impegnata nel contrasto alle discriminazioni di genere, che limitano lo sviluppo di carriera delle donne. Il part-time è un istituto a cui attingono in maggioranza proprio le donne e lo fanno spesso per sopperire all’assenza di politiche attive a favore della famiglia. In pratica riteniamo che l’esperienza professionale di un lavoratore che per 25 anni abbia lavorato 6 ore al giorno con profitto non sia inferiore a quella di chi ha lavorato full time. Abbiamo chiesto di espungere questa previsione dal bando.

Infine, abbiamo proposto, per la presente procedura e per quelle future, che vengano pubblicati i quiz da cui saranno attinte le domande d’esame o, comunque, di circoscrivere gli argomenti su cui verteranno i test. Questa pratica, diffusa ormai per tanti concorsi pubblici, renderebbe più agevole il lavoro dei candidati che, come noto, contestualmente alla preparazione del concorso sono impegnati nella quotidiana attività lavorativa

Il Direttore Egidi si è dichiarato disponibile ad approfondire le proposte del tavolo al fine di migliorare la bozza proposta.

La CONFSAL-UNSA da parte sua si è riservata di fornire ulteriori contributi utili alla definizione dell’accordo.

A tale riguardo vanno chiusi nel migliore dei modi anche contenziosi giudiziari in corso rispetto alla precedente procedura concorsuale, affinché vengano soddisfatte le ragioni e le aspettative dei colleghi inopinatamente coinvolti (ci riferiamo ai contenziosi “in piedi” per i colleghi della Puglia e della Campania ed altro).

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL CORRDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Confronto sulle progressioni verticali 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE
CONFRONTO SU PROGRESSIONI VERTICALI 2021

Il 3 febbraio si è riunito il “tavolo nazionale” per discutere delle progressioni tra le Aree. La norma che consente alle Pubbliche Amministrazioni di bandire una procedura per la progressione tra le Aree è l’art. 22 comma 15 del D. Lgs n. 75/2017.

Essa fissa in maniera stringente i criteri di applicazione stabilendo che:
– Il coefficiente massimo di progressioni è pari al 30% dei posti previsti nei piani dei fabbisogni “assunzionali” approvati per le rispettive aree funzionali;
– Possono partecipare alle progressioni i dipendenti che possiedono i medesimi titoli richiesti per l’accesso dall’esterno al profilo per il quale si concorre;
– Le procedure devono prevedere prove volte ad accertare la capacità di applicare nozioni teoriche per risolvere casi concreti;
– Si deve tener conto delle valutazioni positive conseguite negli anni precedenti e dell’attività svolta nel percorso di carriera.

La Direzione dell’Agenzia ha spiegato che, tenuto conto che nel periodo considerato saranno messi a concorso pubblico circa 2.500 posti da funzionario tributario, intende procedere alla progressione dalla II alla III Area per 700 dipendenti, che equivalgono circa al 28% delle facoltà “assunzionali” di cui sopra.

Ha aggiunto che non ha valutato, al momento, la possibilità di progressione per il personale di I Area.

Di seguito si è aperto il confronto tra le parti al fine di condividere i criteri selettivi dei candidati in merito alle tipologie di prove che verranno espletate ed ai titoli valutabili.
In questa prima fase CONFSAL-UNSA ha auspicato che:
1) Le procedure vengano espletate nel minor tempo possibile, per evitare le lungaggini che si sono verificate nel passato per selezioni analoghe;
2) Le prove d’esame siano ispirate alla massima trasparenza evitando l’esposizione a valutazioni eccessivamente discrezionali. Ciò anche al fine di limitare i contenziosi ed i conseguenti rallentamenti nella definizione delle graduatorie;
3) L’esame sia effettivamente volto ad indagare le conoscenze pratiche e la capacità di risoluzione dei problemi, piuttosto che essere improntato sul nozionismo astratto delle norme.

Tenuto conto che sono previste assunzioni dall’esterno per circa n. 900 Assistenti di II Area abbiamo proposto di valutare l’opportunità di prevedere una progressione anche per i funzionari di I Area in servizio.

Inoltre, al fine di avere tutte le informazioni utili per gli opportuni approfondimenti, abbiamo chiesto di conoscere i dati relativi alla platea di potenziali partecipanti quali:

la distribuzione dei lavoratori nelle aree, il numero dei colleghi di seconda area in possesso del titolo di laurea, la concentrazione dei potenziali concorrenti nelle articolazioni e quanto utile ad effettuare gli opportuni approfondimenti.

Il Direttore dott. Egidi, in merito ai tempi, ha confermato la massima attenzione dell’Agenzia, che non appena riceverà il nulla osta del MEF all’utilizzo delle somme da stanziare, procederà all’avvio della procedura. Ha assicurato, altresì, che renderà disponibili una serie di dati utili alle OO.SS. anticipando che i lavoratori di II Area in possesso del titolo di laurea sarebbero circa n. 877 e che, quindi, la procedura consentirebbe la progressione alla stragrande maggioranza degli aventi diritto.

Più in generale ha preso nota di tutte le proposte sindacali e si è dichiarato disponibile a valutarle.

 

SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

Al tavolo sindacale la CONFSAL-UNSA ha voluto porre con forza il tema della sicurezza negli uffici dell’Agenzia. Prendendo spunto dagli incresciosi episodi del Veneto, in cui è stata organizzata una protesta nei confronti del personale dell’Agenzia, abbiamo denunciato il rischio crescente di atti di intolleranza nei confronti dei lavoratori del Fisco.

È evidente che l’imminente invio di migliaia di atti impositivi a contribuenti in gravi difficoltà economiche che, al contempo, sono in attesa di ristori che stentano ad arrivare, potrebbe favorire il verificarsi di atti di violenza. A tal fine abbiamo chiesto all’Agenzia di investire nella sicurezza stipulando accordi con istituti di vigilanza.

Abbiamo rappresentato, altresì, l’opportunità di prendere contatto con le Prefetture nei territori, al fine di ottenere che gli uffici dell’Agenzia vengano riconosciuti “punti sensibili” meritevoli di
sorveglianza.

La Direzione ha dichiarato di condividere la necessità di elevare il livello di attenzione sul tema ed ha annunciato che si confronterà con le Direzioni Preposte per valutare i provvedimenti più opportuni.

Va da sé che la CONFSAL – UNSA ritiene opportuno utilizzare l’attuale “spazio normativo”, purtroppo modesto, per l’operazione progressioni verticali, ma ritiene, altresì, fondamentale (e necessario) che vengano poste in essere le migliori soluzioni possibili, di natura legislativa e soprattutto contrattuale, per valorizzare al meglio tutte le professionalità in servizio nell’Agenzia.

Quindi bisognerà recuperare il ruolo delle OO.SS. in materia, sia sul versante generale (rispetto alla contrattazione di primo e secondo livello) sia sull’aspetto specifico delle Agenzie Fiscali (passaggio legislativo), dove il rafforzamento della loro autonomia passa anche da una migliore e “spiccata” valorizzazione dei percorsi di carriera e relativa retribuzione di tutto il personale, colleghi delle Aree professionali e colleghi delle alte professionalità (Quadri).

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL CORRDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Incontro con il direttore RUFFINI

AGENZIA DELLE ENTRATE
Incontro con il Direttore avv. Ruffini
e ripresa del confronto sindacale

Esito riunione con il Direttore avv. Ruffini

Sono ripresi i lavori negoziali dopo la pausa di fine anno e dopo che il Direttore dell’Agenzia delle Entrate è ritornato al “tavolo” con le OO.SS., per un momento di riflessione e di approfondimento politico-sindacale (incontro del 22.01 scorso).

Al riguardo la crisi governativa in atto, con il tentativo di avere un nuovo Governo, accresce lo stato di fibrillazione e di instabilità del Paese, con riflessi sulle crisi sanitaria, sociale ed economica.

Vedremo se nelle prossime ore ci sarà chiarezza sui diversi fronti per poter affrontare un periodo che si prospetta pesantissimo.

La delegazione CONFSAL – UNSA ha focalizzato l’intervento su alcuni punti fondamentali.

Innanzitutto, ha evidenziato la necessità di implementare il piano “assunzionale”, nonostante il significativo numero di assunzioni previste nel piano approvato dagli Organi preposti, in ragione della fortissima carenza di personale rilevata su tutto il territorio nazionale.

Quanto sopra pur apprezzando le forti azioni di rafforzamento tecnologico ed informatico/telematico, sia quelle già poste in essere sia quelle che sono in corso di approntamento, che hanno importanti e positivi effetti sulle procedure e sulle strumentazioni operative.

La risorsa umana rimane fondamentale ed il livello occupazionale deve essere significativamente innalzato, se si vuole garantire efficienza ed operatività ai più alti livelli possibili per una struttura amministrativa strategica per il Paese.

E’ stata richiamata, altresì, la fondamentale necessità di recuperare risorse finanziarie.

A tale riguardo, pur considerando importante il comma 870 della Legge di Stabilità 2021 ovvero la destinazione delle risorse risparmiate in materia di “buoni pasto” e “straordinario” nei Fondi per il salario accessorio del personale, rimane totalmente in piedi il vincolo (generale) di spesa in materia di retribuzione accessoria e, quindi, il “nefasto” effetto per le Agenzie Fiscali che non possono distribuire al personale una quota significativa di risorse economiche (la cosiddetta “non spendibilità” di risorse assegnate alle agenzie).

Su questo aspetto, il Coordinatore CONFSAL – UNSA ha richiamato le pregresse operazioni effettuate negli anni scorsi, ovvero l’assegnazione di risorse finanziarie “ad hoc” destinate a scopi specifici, comunque a favore dei colleghi in servizio

Nel seguito dell’intervento, è stata evidenziata la necessità di elaborare e far approvare interventi normativi atti a salvaguardare e rafforzare l’autonomia delle Agenzie fiscali, anche a beneficio del personale e non solo delle alte professionalità.

Questo aspetto richiede non solo specifiche norme di legge ma anche l’applicazione di vigenti disposizioni in materia di sezione specifica del CCNL – Funzioni Centrali ovvero il ripristino di uno specifico Contratto per le Agenzie Fiscali.

L’aspetto fondamentale sopra riportato è finalizzato sia alla valorizzazione di tutto il personale in servizio (percorsi di carriera ed apprezzamenti retributivi) sia al riconoscimento delle alte professionalità (genericamente indicabile come Area Quadri o Sezione specifica, avente l’obiettivo di formalizzare una cornice di regole precise in materia di criteri di accesso, retribuzione, responsabilità e quant’altro necessario a regolare lo status giuridico).

Altro punto sottolineato è stato quello della neutralità finanziaria prevista dal nuovo meccanismo del D. Lgs n. 157/2015 a cui fa riferimento il salario accessorio.

Rammentiamo al riguardo la previsione della “media triennale” del salario accessorio come elemento di riferimento per la determinazione dell’annualità di salario legato al raggiungimento degli obiettivi di piano nonché di finanza pubblica (recupero evasione in primis).

A parere della CONFSAL – UNSA, come evidenziato nel corso dell’incontro, il meccanismo sopra riportato in concreto “disconosce” ovvero “svilisce e svaluta” il sistema Principal / Agent che correla i risultati raggiunti (piano aziendale o piano delle performance) con gli impegni quanto-qualitativi individuali e collettivi.

Per tutti gli aspetti riportati, la delegazione CONFSAL – UNSA ha assicurato il massimo apporto ai diversi “tavoli”, politici e sindacali, a condizione che vi sia il massimo coinvolgimento possibile delle OO.SS. su tutti i temi in questione, alla luce del grande impegno espresso da tutti i colleghi nella situazione di emergenza

Il Direttore avv. Ruffini ha assicurato il massimo interessamento, soprattutto nel raccordo con il Ministro dell’Economia, visto la portata politica degli aspetti richiamati.

Ma a tale riguardo ricordiamo che già prima della pandemia erano stati assicurati “tavoli” di approfondimento OO.SS. – Agenzie – MEF, ma nulla è stato fatto al riguardo.

Certamente l’emergenza sanitaria ha sconvolto l’agenda e le priorità, ma è altrettanto vero che la mancata risoluzione dei problemi “accennati” mette a rischio, concretamente, l’uscita del Paese dalla crisi.

A parere di tutti gli operatori e della stessa Unione Europea è fondamentale la riforma del sistema tributario, che sarebbe realizzabile attraverso una delega fiscale del Parlamento al Governo e declinata da un decreto legislativo.

In questo decreto legislativo ci aspettiamo la presenza di alcune disposizione di attenzione verso le Agenzie Fiscali, sia per la loro operatività sia per il personale (rafforzamento complessivo autonomia).

Questo è lo snodo fondamentale ed è questo che verificheremo nei prossimi mesi, nonostante la crisi politica in atto.

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL CORRDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Stato dei lavori negoziali

AGENZIA DELLE ENTRATE
Stato dei lavori negoziali

Nell’incontro con il Direttore Ruffini di venerdì 22.01 è stata fornita una informazione di dettaglio in merito alle modifiche organizzative varate dal Comitato di Gestione.

Nello specifico:
• viene ripristinata la Direzione Coordinamento Normativo che sarà di supporto tecnico all’Agenza nell’interlocuzione con il MEF e nella prima interpretazione delle norme di nuova emanazione;
• vengono ripristinate le strutture regionali dell’Audit in quanto questo Ufficio è ritenuto tanto più utile quanto più vicino alle realtà locali;
• la Direzione Affari Legali gestirà questioni legali di carattere extra-tributario;
• entra pienamente in funzione la Divisione Risorse con l’importante innesto di un Responsabile per le Pari Opportunità e vengono razionalizzate le competenze delle altre due divisioni: Contribuenti e Servizi.

Inoltre, il Direttore ha informato le OO.SS. circa l’approntamento, da parte del Governo, di un provvedimento normativo atto a regolamentare la ripresa delle attività di notifica degli atti impositivi. Il provvedimento si pone l’obiettivo di contemperare l’esigenza di recupero dell’evasione con quella di preservare la sopravvivenza delle attività imprenditoriali. L’Agenzia ha inviato al Governo tutti i dati su cui fondare le proprie decisioni e sembra profilarsi una ripresa di tipo graduale (in questi giorni è uscito un primo provvedimento di brevissima proroga).

A seguito della predisposta “agenda dei lavori”, ritenuta strategica dalle OO.SS, devono trattarsi argomenti importanti quali il passaggio da II a III Area di circa 700 colleghi, il varo di una nuova Mobilità Nazionale, quanto mai opportuna in epoca di emergenza sanitaria, la quantificazione dei ristori ex c. 870 L. di Bilancio 2021, la proroga di alcuni accordi inerenti lo smart working e la sicurezza, la determinazione dei criteri di attribuzione incarichi POER e le P.O. di cui agli art. 17 e 18 del CCNI e quant’altro.

 

Accordi sottoscritti

La prima sessione negoziale del 27.01 ha riguardato la sottoscrizione dell’accordo sull’acconto per il salario accessorio 2020 (la cosiddetta produttività collettiva o performance organizzativa).

Trattasi di un accordo “standard” che, nel caso in specie, si sviluppa sull’arco dell’intero anno (anziché su un intervallo di 9 mesi, come successo negli ultimi anni), e che “cuba” all’incirca 55-56 milioni di euro. La somma verrà liquidata a tutto il personale probabilmente nel mese di maggio (le somme in questione saranno trasferite nelle casse dell’Agenzia nel mese di febbraio e nel contempo andranno stabilizzati i dati di presenza/assenza). E’ stata comunque chiesta una accelerazione operativa per “traguardare” il mese di aprile.

Altresì, è stata firmata la proroga dell’accordo del 28 luglio 2020 in merito alla definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” per lo svolgimento delle attività esterne. L’accordo è noto e la proroga prevede che le disposizioni continueranno a trovare applicazione FINO AL TRENTESIMO GIORNO SUCCESSIVO ALLA CESSAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA, nonché è stato richiamato un passaggio informativo con le OO.SS. per la programmazione delle attività esterne.

Infine, si è convenuto una disciplina di sospensione ed esclusione del pagamento dei compensi accessori e premi incentivanti in situazioni extra-ordinarie. Pertanto, ha ricevuto una stabile sistemazione una tematica che aveva prodotto incertezze ed in qualche caso ingiustizie.

Il riferimento sarà esclusivamente all’annualità in cui è stata notificata la misura cautelare o di interdizione (aspetti penali) nonché all’adozione del provvedimento di applicazione della sanzione disciplinare (ovvero casi gravi con la sospensione dal servizio con privazione della retribuzione superiore ai 10 giorni). Naturalmente diverso il trattamento per il personale licenziato.

 

I prossimi impegni

Con le OO.SS. rappresentative della Dirigenza si provvederà alla sottoscrizione della pre-intesa per i criteri di corresponsione della retribuzione di risultato ai dirigenti di uffici non di vertice per l’anno 2018, nonché la ripartizione delle risorse tra dirigenti di I e II fascia sempre per l’anno 2018.

In questo modo si potrà procedere anche alla liquidazione dei compensi ai colleghi che hanno svolto funzioni dirigenziali e paradirigenziali (POS e POT) nell’anno in questione.
Fondamentale, altresì, la trattazione prossima dei “Criteri per i passaggi dalla Seconda alla Terza Area”.

Un passaggio obbligato per attivare l’operazione di passaggio di circa n. 700 colleghi dalla Seconda alla Terza Area, in applicazione delle disposizioni Madia e seguenti.

Con successive convocazioni saranno affrontati altri delicati temi come le PO e le POER, il Sistema di valutazione del personale delle Aree funzionali, la Mobilità nazionale, l’accordo “globale” sull’accessorio 2019, quest’ultimo in ragione del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze per l’annualità di riferimento già firmato e registrato (cosiddetto decreto 157).

Nel contempo il Comitato di Gestione ha approvato il 28 gennaio scorso, il Piano delle Performance 2021 – 2023 ed il relativo Piano Triennale delle Azioni Positive.

E’ stato anticipato alle OO.SS. il documento “Linee di pianificazione aziendale 2021-2023, che è stato pubblicato sul nostro sito (coordinamento.salfi.it).

Nel Piano delle Performance viene precisato che il POLA dell’Agenzia, a seguito dell’emanazione delle Linee guida sul piano organizzativo del lavoro agile e indicatori di performance da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, è in fase di adeguamento alle suddette indicazioni metodologiche e che in ogni caso prima della sua adozione sarà necessario avviare il previsto confronto con le OO.SS.

 

Considerazione

L’ultimo Decreto Dadone (20.01.2021) ha prorogato al 30 aprile 2021 le disposizioni di cui al Decreto del Ministro per la pubblica amministrazione del 19 ottobre 2020. Trattasi di un allineamento delle scadenze alla durata dello stato emergenziale che la Delibera del Consiglio dei Ministri del 13 gennaio 2021 ha prorogato al 30 aprile p.v. (la precedente scadenza era il 31.01.2021). Pertanto, l’articolo 263 comma 1 del D.L. del 19.05.2020, convertito, con modificazioni, dalla Legge n.77 del 17.07.2020, è in vigore almeno fino al 30.04.2021 (con possibilità di altre proroghe).

In questo modo non si hanno “sorprese” sul lavoro agile in condizioni emergenziali (almeno il 50% dei colleghi che si occupano di procedure “smartabili” come previsione legislativa), nella considerazione che il grande lavoro svolto dalle OO.SS. e dall’Agenzia delle Entrate per i diversi accordi sottoscritti nei mesi scorsi, alcuni dei quali hanno fatto da riferimento a tutto il panorama del lavoro pubblico, acquisiscono ulteriore forza.

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE ENTRATE (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL CORRDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Nota Unitaria sul Servizio Call Back

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Al Direttore Centrale Risorse Umane e Organizzazione
Dott. Roberto Egidi

E,p.c. Al Capo Divisione Servizi
Dott. Paolo Savini

OGGETTO:SERVIZIO CALL BACK. CRITICITA’. RICHIESTA CONVOCAZIONE.

Gentile Direttore,

le Scriventi OO.SS. intendono rappresentarle la criticità che gli Uffici stanno riscontrando nell’utilizzo del servizio di richiamata telefonica, denominato “call black”.

In buona sostanza, il contribuente contattando il call center, opziona la scelta (guidata) di essere richiamato per fissare un appuntamento, sebbene, nella stragrande maggioranza dei casi, non è di quello che ha bisogno, ma di altre informazioni riguardanti il mondo Agenzia

Tale anomalia comporta che il funzionario debba comunque rendersi reperibile, nell’arco di quattro ore giornaliere, a ricontattare il contribuente, che invece vuole riscontri circa quesiti che non sono di propria competenza, e per i quali è già preposto il SAM.

Finora, la stragrande maggioranza di appuntamenti venivano presi tramite la App Web ticket. Ora, per andare incontro ad un’esigenza di una minoritaria platea di contribuenti, Agenzia decide di vincolare per ben quattro ore consecutive un funzionario – a volte si tratta di un titolare di incarico di responsabilità ex art. 18 CCNI – ad un non meglio qualificato servizio di “assistenza telefonica”

Questa scelta organizzativa comporta, come immaginerà, una serie di criticità, prima fra tutte l’esposizione del funzionario a possibili inquinamenti da onde elettromagnetiche promananti dal cellulare. Oltre alla mancata individuazione, previa contrattazione sindacale, di specifica indennità, atteso che alcuni colleghi hanno riferito di un cospicuo numero di telefonate evase, anche 30 nell’arco della mattinata.

Le Scriventi, pur essendo consapevoli della mission di Agenzia di fornire servizi qualificati, ritengono che questo non può essere realizzato a scapito della salute e delle risorse economiche del Personale. Ma soprattutto, che non sia una scelta ben calibrata sulle effettive esigenze dell’Utenza, vista anche la forte carenza di Risorse Umane

Intraprendere un percorso del genere, senza coinvolgere le OO.SS., sembra porsi in antitesi con il consolidarsi delle relazioni sindacali, così come invece è emerso nella riunione del 22 gennaio scorso.

Ecco perché la le Scriventi OO.SS. le chiedono di sospendere il servizio “call back” e di procedere a rapida convocazione ex art. 7, co. 6, del CCNL Funzioni Centrali, per trattare la questione nelle sedi opportune.

In attesa di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Roma, 1 febbraio 2021

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA    CONFSAL/UNSA

   FLP 

Gamberini De Rosa-De Caro Cavallaro    Sempreboni

   Patricelli

 

DOGANE e AAMS – FRD 2019, riunione del 29 Gennaio 2021

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Riunione del 29 gennaio 2021
Accordo sull’utilizzo delle risorse certe e stabili
del Fondo Risorse Decentrate per l’anno 2019

In data 29 gennaio 2021 le OO.SS. nazionali hanno avuto un confronto con la Direzione Centrale del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli che ha riguardato l’Ipotesi di accordo circa l’ utilizzo delle risorse disponibili, fisse e ricorrenti, nell’ambito del Fondo Risorse Decentrate per l’anno 2019.

Il confronto si aperto con una mera esposizione da parte dell’Agenzia della sopracitata Ipotesi di accordo e sono state illustrate le somme stanziate per l’ordinamento professionale, in particolare:

1. Stabilizzazione dell’indennità di Agenzia €.7.914.301,91
2. Progressioni economiche €. 46.419.189,40
3. Posizioni organizzative €.260.000,00
4. Incarichi di responsabilità €. 2.094.650,00

Sono state, altresì, esposte le somme stanziate per remunerare il sistema indennitario (indennità di disagio, di confine, di rischio, ecc.), pari a €.7.000.000,00; l’istituto della turnazione, anche a copertura del prolungamento dell’orario di servizio giornaliero degli uffici doganali, è risultato pari a 5.707.843,56 euro; il compenso indennitario spettante per l’attività nelle commissioni di controllo dei giochi è stato individuato per un importo complessivo massimo di 200.000 euro.

Al premio di performance organizzativa e di produttività dell’ufficio viene riconosciuto un importo pari a 15.342.153,71 euro. Naturalmente si ricorda, che il premio è calcolato, in misura differenziata, in relazione al grado di raggiungimento degli obiettivi di produzione assegnati e a un coefficiente di professionalità per area funzionale rapportate alle ore ordinarie effettivamente prestate. Tale voce del fondo riconoscerà ai Lavoratori una somma media pro-capite di 1.540 euro

Le OO.SS. presenti hanno chiesto, a confronto degli stanziamenti afferenti al 2018, il motivo di alcune differenze in calo delle risorse stanziate su alcune delle poste rappresentate. L’Amministrazione ha precisato che, in particolare sull’indennità di agenzia la diminuzione è da ricondurre al minor numero di lavoratori in servizio nel 2019.

Successivamente tutte le OO.SS. presenti hanno manifestato l’assenso a sottoscrivere l’Ipotesi di accordo che produrrà la corresponsione delle cifre stanziate per il Personale in servizio nel 2019 , dopo il consueto iter procedimentale nelle varie sedi di controllo, fra tre/quattro mesi, fatte salve alcune voci come le “Progressioni economiche” che sono già state processate e concluse anche ai fini economici.

Ulteriore argomento previsto per la discussione, a seguito di integrazione in data 28.01.2021 dell’ordine del giorno da parte dell’Amministrazione, doveva riguardare la nuova ipotesi di aggiornamento dei profili professionali dell’Agenzia. La maggior parte delle OO.SS. presenti hanno ribadito la non disponibilità alla discussione in quanto non ritenuta prioritaria. La nostra Delegazione ha, inoltre, ribadito per inciso le forti perplessità già manifestate in precedenza, rammentando in merito il precedente abbandono del tavolo di confronto con l’Amministrazione, sull’impianto rappresentato, che continua a non recepire nella sostanza le modifiche richieste al fine di pervenire ad una individuazione di profili professionali coerenti con la mission dell’Agenzia.

L’Amministrazione preso atto della posizione sindacale, ha proposto la chiusura l’incontro riservandosi di programmare apposite convocazioni sulle tematiche indicate come prioritarie durante l’incontro.

Roma, 30 Gennaio 2021

 

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Fiorentino, Lamberti)

ENTRATE – Sottoscrizione degli accordi in data 27 Gennaio

Si mettono a disposizione in PDF gli accordi stipulati in data 27 Gennaio 2021 tra l’Agenzia dell’Entrate e le OO.SS, concernenti:

–  Acconto sul compenso accessorio per l’impegno prestato nel raggiungimento degli obiettivi della convenzione per l’anno 2020

– clausola sospensione e esclusione

-Proroga dell’efficacia dell’Accordo del 28 luglio 2020 per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” per lo svolgimento delle attività lavorative esterne

Roma, 29 Gennaio 2021

 

                                                                                                                                                  Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali     

 

ENTRATE – Linee di pianificazione 2021-2023

Si mettono a disposizione in PDF le linee  di pianificazione 2021-2023 dell’Agenzia Entrate

Roma, 29 Gennaio 2021

 

                                                                                                                                                  Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali