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ENTRATE – Firmati gli accordi sui ristori e sul salario accessorio 2019

             

AGENZIA DELLE ENTRATE

Firmati gli accordi sui ristori e sul salario accessorio 2019

Nella settimana appena trascorsa è stato firmato l’accordo sui ristori, ai sensi del comma 870 della Legge di Stabilità 2021.
La somma certificata dal Collegio dei Revisori pari a € 29.633.509,34 (lordo Agenzia), di cui € 25.640.649,31 quali risparmi di spesa per mense e buoni pasto nonché € 3.992.860,03, come risparmio spesa per straordinari, sarà correlata con n. 3.811.165 giornate intere di lavoro agile e n. 256.157 di giornate miste (in parte in presenza ed in parte in lavoro agile) che non hanno dato diritto alla fruizione del buono pasto.

Sarà determinata, pertanto, una quota giornaliera che verrà interamente attribuita ai lavoratori agili. Secondo calcoli meramente orientativi si tratta di una quota lorda giornaliera di circa € 5,50 e di una quota netta intorno ai € 3,80 che in ragione delle singole giornate di lavoro agile individuerà il compenso complessivo dei lavoratori interessati.

Firmato, altresì, l’impegno affinché anche i lavoratori in presenza per attività cosiddette indifferibili possano usufruire di una maggiorazione indennitaria (da negoziare), mediante l’utilizzo del Fondo risorse accessorie 2020. I colleghi interessati, ai sensi del DL n. 18/2020, hanno usufruito, per un breve periodo, di un “bonus” presenze stabilito dallo stesso legislatore.

E’ stata firmata, inoltre, la “preintesa” sul Salario accessorio 2019.
La somma disponibile per la contrattazione, pari a € 141.975.741,43, in aumento dell’8,40% rispetto all’importo dell’annualità precedente (2018 – € 130.942.628,989) sarà ripartita secondo lo schema “consolidato” (modificato in termini marginali come segnale di attenzione per le fasce più deboli). Pertanto, avremo la remunerazione della Produttività Organizzativa, di cui all’acconto già assegnato, nonché la Performance Individuale attribuita secondo i parametri di riferimento, oltre al Fondo di Sede da distribuire in Indennità di front office, Indennità per verifiche, Retribuzione per Attività di assistenza multicanali e quant’altro.
Ulteriormente, è stata acquisita una informativa di maggior dettaglio in merito alle già emanate Linee Guida per le POER, oltre ad una informativa scritta sul concorso a n. 175 Dirigenti.
Infine, è stato avviato il confronto sul Sistema di Valutazione del Personale delle aree funzionali. Nei prossimi incontri affronteremo la tematica dei Servizi al Contribuente nonché il Salario accessorio 2020, unitamente ad altri temi importanti come la mobilità.
Le OO.SS. e la Direttrice dott.ssa Laura Caggegi hanno delineato un articolato e “serrato” calendario di incontri finalizzato a fornire, nel più breve tempo possibile, le risposte attese dai colleghi in servizio. Il dettaglio dell’attività negoziale è oggetto di un notiziario di approfondimento, mentre gli accordi sono visionabili sul nostro portale.
(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate Sempreboni, Vitiello, Sorrentino).

Roma, 19 luglio 2021

ADM – Diritto alla carriera, un’attesa ineludibile dei Lavoratori

SETTORE AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Diritto alla carriera, un’attesa ineludibile dei Lavoratori

Da inizio anno 2021, nonostante un’ apparente quiete, sul fronte sindacale si stanno concretizzando una serie di presupposti per una svolta determinante per i Lavoratori Pubblici. Le tematiche in trattazione sono tante a cominciare dalla contrattazione inerente al CCNL Funzioni Centrali 2019-2021 alle altre azioni per superare varie problematiche in sospeso. 

Dal momento in cui si è avuto l’atto di indirizzo per l’Aran ad oggi si sono susseguiti diversi e ravvicinati incontri tra Agenzia della rappresentanza negoziale e i Rappresentanti dei Lavoratori  non solo per giungere alla firma del nuovo CCNL a livello economico ma anche per portare a destinazione una serie di istituti di fondamentale importanza.  Si ricorda il lavoro agile per il quale la nostra Federazione ha presentato un articolato pacchetto di proposte ed obiettivi su cui confrontarsi; resta in essere ancora l’ordinamento professionale che nella sua complessità incide variamente sulla situazione dei Dipendenti: dai profili professionali, alle progressioni orizzontali e verticali, alla creazione dell’area “quadri” o elevate professionalità che potrebbe portare ad un effetto domino.

Le carenze di Personale dell’Agenzia sono tali che non bastano, anche se costituiscono una inversione importante nel trend della situazione del Personale, le unità di personale previste dai concorsi in essere, ovvero 1226 autorizzate precedentemente dall’Autorità Politica in carica e circa 1.380 autorizzate con DPCM del 23 aprile 2021, tra cui sono da annoverare le 72 unità per progressioni verticali secondo il decreto Madia e che in base alla normativa vigente equivalgono a pari unità  di nuova assunzione. Tale autorizzazione porta all’elevazione dei posti per i Colleghi che hanno affrontato le non semplici prove per i passaggi dalla 2^ alla 3^ area. Trattasi chiaramente di un allargamento numerico che all’attualità lascerebbe fuori dei meritevoli Colleghi che hanno partecipato positivamente alla selezione. Abbiamo detto che le carenze di Personale presentano comunque ancora spazi di disponibilità organiche da colmare. La nostra Federazione ha già, in un precedente incontro, chiesto all’Amministrazione un impegno per i Colleghi che avrebbero superato la prova concorsuale e che non sarebbero rientrati in posizione utile a causa dei numeri della selezione. La risposta è stata riportata alle capacità assunzionali, che noi riteniamo essere ancora notevoli, per cui nel prossimo incontro la nostra Federazione chiederà all’Amministrazione di voler cogliere, al più presto o almeno nei tempi consentiti, l’occasione del relativo riconoscimento per i Colleghi che hanno partecipato utilmente alla selezione in parola.

Come abbiamo ricordato le “progressioni di carriera” restano comunque un argomento importante a livello del CCNL nell’ambito dell’ordinamento professionale per il quale anche l’Atto di indirizzo parla di “valorizzazione delle capacità concretamente dimostrate dai dipendenti”. La nostra Federazione si batte per un ordinamento professionale che veda il Personale non relegato  per anni in anguste classificazioni ma in un quadro di fluidità che riconosca l’acquisizione della continua professionalità acquisita. La Federazione Confsal-Unsa persegue, infatti, le possibili modifiche in materia di progressioni verticali con agevolazione dei concorsi interni per il passaggio tra le diverse aree.

Il diritto alla carriera permane un traguardo che spesso non è preso nella dovuta considerazione dalle Amministrazioni ma che all’attualità rappresenterebbe un elemento fondamentale e altamente motivazionale anche ai fini della  riforma della Pubblica Amministrazione e per rafforzarne l’efficacia in modo da incidere debitamente in vista dell’ auspicata ripresa economica e sociale del sistema Paese.

Roma, 13 luglio 2021

AGENZIE FISCALI – Le attuali prospettive

                         

 

AGENZIE FISCALI

Le attuali prospettive

 

Nelle settimane scorse abbiamo fatto diversi interventi sulla complessiva situazione in cui si trova la Pubblica Amministrazione in generale e le Agenzie Fiscali in particolare.

Diciamo subito, a scanso di equivoci, che a data attuale le prospettive non sono affatto rosee, con riguardo alle norme di legge d’interesse specifico.

Il D.L. n. 80/21 (il cosiddetto decreto reclutamento), in corso di conversione parlamentare non ha fornito elementi di rafforzamento del quadro normativo anzi, al contrario, ha creato ulteriore confusione.

Come primo aspetto la norma riguardante il superamento dei tetti in materia di salario accessorio è stata definita dal Ragioniere Generale Biagio Mazzotta di “carattere programmatico”

Lo stesso Ragioniere ha ricordato che per liberare salario accessorio servono le coperture finanziarie e si stima che il costo dello “sblocco” sarebbe dell’ordine di 2,0 – 3,0 miliardi di euro.

Se a questo aggiungiamo il “presunto” finanziamento del nuovo ordinamento professionale, come da previsione normativa da realizzare con la Legge di Stabilità 2022, con un costo stimato nell’ordine di 500 – 600 milioni di euro, arriviamo alla complessiva somma di oltre 3 miliardi €, superiore a quanto il Governo ha “appostato” per la “tornata” di rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici.

I numeri parlano chiaro, così come il quadro normativo vigente. A voi le conclusioni sul tema.

“Ombre” anche in materia di posizioni di elevata qualificazione.

Pur avendo sottolineato la necessità di una loro valorizzazione, sia in ambito normativo che nel contesto dell’Atto di Indirizzo ministeriale all’ARAN, a data di oggi non è stato “battuto” un colpo.

La nostra Federazione ha delineato precisamente una proposta di merito (attraverso la creazione della Area Quadri), ma senza riscontro alcuno. A voi le conclusioni anche su questo tema.

Naturalmente possiamo continuare.

In merito ai percorsi di carriera, caratterizzabili attraverso i cosiddetti passaggi di Area, pur apprezzando un miglioramento rispetto alle deroghe previgenti (riforma Madia), sostanzialmente il quadro normativo e contrattuale non si modifica.

Così come non si modifica, al momento, la questione dell’ampliamento del sistema delle relazioni sindacali, pesantemente “incise” nel passato dalla cosiddetta “riforma Brunetta”, che ha sottratto importanti temi al reale confronto tra le parti, a cominciare dai profili professionali per passare alle posizioni organizzative, indebolendo significativamente il ruolo della rappresentanza.

Così come non si modifica la problematica della “tassa della salute”, in vigenza di norme imperative.

Un quadro “fosco” che l’eventuale operazione di manutenzione del vigente CCNL Funzioni Centrali certamente non aiuta a “rischiarare”.

Il tutto mentre a gran voce si parla della Riforma della Pubblica Amministrazione, unitamente, per quanto di nostro interesse, alla Riforma del Fisco.

Su quest’ultimo strategico tema la classe politica ha elaborato ed approvato un documento delle relative Commissioni Parlamentari riguardanti le linee di indirizzo politico rassegnato al Governo che dovrebbe tradursi, nelle prossime settimane, in una legge delega, da declinare successivamente in un decreto legislativo.

Sul tema, ferma la potestà legislativa sul nuovo assetto tributario, ci aspettiamo la presenza di alcune “norme” sulle Agenzie Fiscali, in grado di mettere “la macchina fiscale” nelle migliori condizioni di efficienza ed operatività, a beneficio dell’intera collettività e dei lavoratori “finanziari”.

Per ritornare, invece, alla Riforma della Pubblica Amministrazione, dobbiamo prendere atto che rispetto alle enunciazioni di principio, anche di carattere normativo, nessun passo avanti è stato fatto. Come dire che “qualcuno vorrebbe fare le nozze con i fichi secchi”.

“Colossale” perdita di risorse umane in tutta la P.A., si stima che nel decennio scorso siano stati persi oltre 300mila funzionari, con un attuale tasso di dipendenti pubblici sulla platea dei abitanti inferiore a qualunque Paese dell’Unione Europea, perdita nettamente maggiore per le Agenzie Fiscali che mette a rischio la funzionalità di tutti gli Uffici del Paese, con situazioni di assoluta “impraticabilità”.

A data di oggi, pur conoscendo progetti di assunzione, nessun risultato sulle Agenzie Fiscali (vedasi solo concorsi in atto nell’Agenzia Dogane/Monopoli).

Lo stesso dicasi sui progetti di implementazione tecnologica ed informatica.

Una sola considerazione finale.

Si parla di riforma della amministrazione pubblica e poi si prende atto che i concorsi sono ancora al palo, che mancano le risorse finanziarie, che bisognerebbe “reingegnerizzare” procedure e amministrazioni, regolare diversamente il rapporto di lavoro e dovremmo continuare nell’elenco. Poi ci si “cimenta” su livelli salariali e qualificazioni professionali.

Nel contempo l’attuale Pubblica Amministrazione è il risultato di decenni di “disinvestimento”, mancanza di formazione professionale, “inesistenza” di percorsi di crescita e riduzione “drastica” di tutele.

L’unico progetto riformistico è stato rappresentato dalle Agenzie Fiscali, il cui tentativo di delineare un diverso modo di fare amministrazione e nel contempo di fornire strumenti per la valorizzazione del personale “si è infranto, nel tempo, sugli scogli”.

Ostacoli “opportunamente” frapposti da tanti soggetti che non hanno voluto e saputo valorizzare l’esperienza delle agenzie per le più disparate valutazioni e motivazioni che lasciamo ad altri praticare.

Noi possiamo e vogliamo solo dire che non servono dichiarazioni di principio e norme programmatiche. Servono atti concreti, a tutti i livelli, a salvaguardia e valorizzazione dei dipendenti in servizio, e non contro di essi, ed a supporto di un vero salto di qualità per il sistema Paese.

Temiamo, concretamente, che anche questa volta non si faccia nulla, con tutte le relative conseguenze. Riforma dell’Amministrazione Pubblica, la solita “araba fenice”.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

ENTRATE – Saluti e richiesta d’incontro al Neo Direttore del Personale AE

             

Al Direttore del Personale

                                                                                                          dell’Agenzia delle Entrate

                                                                                                          dott.ssa Laura Caggegi

Protocollo n. 67/2021

Oggetto: Saluti alla nuova Direttrice del Personale e richiesta di incontro a seguito d’informative.

Egregia Direttrice,

le porgiamo i saluti di buon lavoro per l’incarico ricevuto.

Siamo sicuri che verrà esercitato al meglio, con predisposizione all’ascolto e condivisione di obiettivi generali, naturalmente nel rispetto dei ruoli.

 

Consapevoli della necessità che Lei prenda conoscenza, con la corretta tempistica, dei diversi “dossier” sul tavolo sindacale, ma preso atto delle informative ricevute di recente in materia di POER (procedure selettive di interpello per il conferimento di posizioni organizzative ai sensi dell’art. 1, comma 93 lett. A della Legge 27 dicembre 2017, n. 205), nonché in relazione al “disomogeneo” comportamento adottato sul territorio nazionale in merito alle PO (espletamento interpelli ed attribuzione incarichi), anche alla luce di “specifici” interventi “rimodulativi” dell’organizzazione del lavoro nelle singole sedi, la scrivente O.S. chiede una convocazione finalizzata agli opportuni approfondimenti dei temi sopra riportati nonché alla prosecuzione dei lavori in materia di “ristori” ed a tutti gli altri argomenti in “agenda”, dal Fondo 2019 alla mobilità nazionale, affrontando con la dovuta celerità anche le questioni riguardanti il salario accessorio 2020, il tutto nell’ottica di un proficuo e positivo lavoro da condurre nei prossimi mesi, finalizzato a salvaguardare ruolo e operatività dell’Agenzia delle Entrate e benessere e soddisfazione dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio.

Buon lavoro ed i più cordiali saluti. 

 

(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

ENTRATE – Riunione del 22 giugno 2021 – In merito ai ristori…

             

AGENZIA DELLE ENTRATE: IN MERITO AI RISTORI.

Nessuna guerra tra lavoratori e nessuna prova di “forza”

In data 22 giugno si è tenuto l’incontro sindacale sui “RISTORI”, di cui al comma 870 della Legge di Stabilità 2021. 

La Direzione dell’Agenzia ha quantificato i risparmi di bilancio derivanti dai buoni pasto non attribuiti e dagli straordinari non erogati per un totale di circa € 29.633.500 lordo agenzia, in applicazione della norma e come da certificazione del collegio dei revisori (22 milioni di euro lordo dipendente)

Al contempo, ha estratto dai sistemi informatici il computo delle giornate lavorate in “smart working” nel 2020 ottenendo un complessivo di 3.898.473. 

Dividendo la somma disponibile per il numero di giornate, si conclude per un potenziale valore pro-capite di poco superiore ai 5,50 € lordo dipendente per giornata lavorativa intera trascorsa in s.w.

Rispetto ad una precedente “eccezione” sindacale che aveva sottolineato come il mancato incasso del buono pasto corrisponde a 7,00 € nette (in quanto detassato) mentre l’eventuale ristoro corrisponderebbe a 5,50 € lorde (o poco più) in quanto soggetto a tassazione, l’Agenzia ha risposto che, sebbene abbia provato a valutare l’opportunità di trasformare il ristoro in rimborso di costi analiticamente determinati al fine di giustificarne la detassazione, non è riuscita nell’intento e, pertanto, ha confermato la tassabilità del ristoro. 

In secondo luogo, la Parte Pubblica ha proposto anche di “ristorare”, con lo stesso “plafond”, il personale che ha fornito un presidio di presenza durante la pandemia riferendosi ai servizi di Conservatoria, spedizione/ricezione atti, gestione di rete e sicurezza.

CONFSAL – UNSA ha sottolineato che i risparmi di spesa devono essere diretti a ristorare i maggiori costi ed i mancati guadagni “patiti” dai lavoratori agili perché proprio loro hanno contribuito a formare i risparmi “de quo”. 

Ad onore del vero questa posizione è stata sostenuta da tutte le sigle sindacali presenti.

L’Agenzia, dovendo accantonare la proposta di cui sopra, ha “rilanciato” proponendo che le figure che hanno garantito i presidi come sopra individuati fossero destinatarie, in ogni caso, di un “ristoro” da attingere dal FUA 2020 a titolo di stralcio ed ha chiesto che l’accordo per tale attribuzione procedesse di pari passo con l’accordo sull’erogazione dei ristori ai lavoratori agili, quasi pretendendo di erogare i ristori solo a condizione che contemporaneamente si indennizzassero i lavoratori che avevano garantito il presidio. Questa proposta ha registrato, contrariamente alla prima, il gradimento di qualche Sindacato che si è anche prodotto nella quantificazione potenziale di queste indennità, a suo dire di valore almeno doppio rispetto al ristoro da riconoscere ai lavoratori agili. 

Nel merito di questa nuova proposta la CONFSAL – UNSA ha testimoniato la propria sensibilità rispetto alla valorizzazione dell’impegno profuso da chi ha garantito i presidi fisici, ma abbiamo sottolineato che le tipologie di “plafond” da cui attingere sono talmente diversi da non consentire di procedere “simultaneamente” a due accordi paralleli. Il plafond dei ristori è specificamente quantificato e “promana” dai risparmi del bilancio dell’Agenzia; esso per previsione normativa origina dai risparmi indotti dal lavoro agile e, pertanto, è molto facilmente liquidabile ai lavoratori agili essendo le ore fruite da ciascuno immediatamente riscontrabili in HR. 

Il plafond degli indennizzi di chi ha svolto i presidi individuati dall’Agenzia, al contrario, sarebbe il Fondo del Salario Accessorio dei lavoratori del 2020.

Orbene, a nostro avviso, i criteri di attribuzione del Fondo 2020, come sottolineato in tempi non sospetti, devono essere radicalmente rivisitati, tenuto conto che una serie di attività “storicamente” incentivate, come ad esempio le “verifiche” o il “front office” nelle dimensioni standard, sono state drasticamente ridimensionate e le somme attribuite a tali attività dovranno essere “riallocate” verso attività, talvolta inedite, svolte in epoca di pandemia. 

È verosimile che un valore vada dato al rischio, e forse al maggior impegno (rispetto all’ordinario), sopportato dai funzionari che hanno fornito alcuni presidi fisici, ma sia le tipologie di prestazioni incentivabili che la quantificazione di tali indennità possono essere valutate globalmente. Anche in merito alle attività presidiate occorre un approfondimento: 

se è vero che l’Agenzia ha, da subito, individuato 4 categorie di servizi indifferibili (IT, Posta, Conservatoria e Sicurezza) consentendo a tutti i lavoratori non adibiti a tale servizio di operare in modalità agile, è anche vero che diverse Direzioni Regionali hanno concesso lo “smart working” in modo “contingentato”, con colleghi addetti ad esempio ai front office che si sono recati in Ufficio anche 3 giorni a settimana.  Situazioni diversissime in tante aree del nostro Paese.

Anche questi colleghi, come quelli individuati dalla Parte Pubblica potrebbero, a ragione, eccepire che essendo stata “precettata” la loro presenza in ufficio è incentivabile come quella dei servizi sopra indicati. 

In sintesi, per CONFSAL – UNSA occorre liquidare con immediatezza i ristori ai lavoratori agili ed aprire subito un tavolo in cui discutere i criteri di attribuzione del FUA per l’anno 2020, verificando eventuali anticipazioni.

Anzi, in materia di salario accessorio, dobbiamo immediatamente operare sul salario accessorio 2019 (reclamato giustamente a gran voce da tutti i colleghi) e chiudere il relativo accordo, nonché individuare, anche qui con immediatezza, lo schema di riparto per l’anno 2020, un anno assolutamente straordinario in tutto e per tutto (che richiede, pertanto, soluzioni straordinarie).

Questo indirizzo lo avevamo espresso, ripetiamo, in tempi non sospetti e ne siamo sempre più convinti.

Le prestazioni 2019 oramai risalgono ad oltre 18 mesi fa e come sempre osserviamo i soliti ritardi, anche negoziali, mentre per il decreto sul 2020, in sede di Convenzione con il Dipartimento delle Finanze, era stata assicurata una tempestiva emanazione del relativo decreto, una volta superate le criticità di primo impianto. 

Quanto detto per recuperare parzialmente i ritardi “cronici” osservati in merito alla determinazione e destinazione dei fondi accessori.

Questo è il quadro operativo, nel quale si inserisce il comma 870 che, in concreto, rappresenterebbe solo un “primissimo” tentativo, del legislatore,  per un riconoscimento accessorio ai lavoratori agili che hanno operato TUTTI in un anno straordinario e tragico sotto tutti i punti di vista.

Come ci insegnano altre esperienze, anche internazionali, ci si è avviati verso un riconoscimento giornaliero “forfettario”, per i lavoratori agili, anche se non soprattutto in ragione dei consistenti risparmi osservati ed accertati dalle Amministrazioni (sotto diversi profili e non solo in materia di buoni pasto e straordinari), nonché gli indubbi disagi sopportati dai lavoratori.

Siamo sicuri che i colleghi pensavano a ben altro, ma regole e vincoli attuali sono presenti come “macigni” e queste sono le cifre in gioco, in un contesto tutto in evoluzione con scarsi riferimenti pratici. Certamente auspicabile il superamento di vincoli e regole se si vuole, a giusta ragione, valorizzare al meglio il lavoro agile ordinario.

Naturalmente anche su questo tema la regolazione contrattuale di primo livello è in ritardo, nella speranza che il percorso avviato in Aran per il rinnovo del CCNL, riesca a sciogliere i tanti “nodi” (MA QUANTI “NODI” BISOGNA SCIOGLIERE IN ARAN?  Vi è una reale volontà di lavorare in questa direzione in materia di profili professionali, posizioni organizzative e/o Area Quadri che dir si voglia, regole su Lavoro agile “ordinario” e non telelavoro domiciliare, solo per elencare alcuni delicati argomenti? Per non parlare in merito ai “tetti” di spesa sul salario accessorio nonché sui passaggi di area, dove per effetto del D.L. n. 80/2021 in corso di conversione, bisogna attivare il confronto tra le parti e trovare soluzioni non solo contrattuali ma anche in termini di ulteriori proposte normative da rappresentare al Governo).

Detto quanto sopra, rigettiamo al mittente qualunque pensiero ostile in materia di “ristori”, nella consapevolezza che si tratta di somme certamente dovute per tutti gli interessati, opportunamente da “rilasciare” a diverso titolo e con diversi “plafond”.

Come al solito osserviamo che i nostri colleghi, TUTTI, hanno fatto il loro meglio per mantenere inalterata l’operatività dell’Agenzia, nelle condizioni date, ma non tutte le altre parti hanno lavorato nella stessa direzione.

Purtroppo, tutte le problematiche sono oggettivamente “concatenate” e richiedono soluzioni univoche e specifiche ai diversi livelli, legislativi e contrattuali di primo e secondo grado.

Non servono “demagogia” e “strumentalità”, osservando che a tempo debito, quando si sono voluti sottolineare importanti aspetti operativi quotidiani (l’importanza della Sicurezza sul Lavoro, l’importanza e specificità dei Servizi Immobiliari, l’importanza di alcune “figure” del settore Territorio, l’importanza delle figure di coordinamento e responsabilità, l’importanza di anticipare un accordo sperimentale di “smart working ordinario” anziché il  telelavoro domiciliare e l’elenco potrebbe continuare), non sono state fornite risposte soddisfacenti.

Noi della CONFSAL – UNSA manterremo, come sempre, il nostro stile e la nostra capacità di “discernimento”, per “firmare” accordi adeguati.  Il resto è … “fuffa”.

Anzi una importante precisazione politico-sindacale: è il caso di riattivare la unitaria “vertenza fisco”, visto che le problematiche sul tappeto hanno superato ampiamente la soglia critica (in primis, carenza risorse umane e carenza di risorse economiche accessorie).

Cordiali saluti.

(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

Futuro AE – Considerazione del Coordinatore Nazionale

             

Una nuova considerazione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Un indirizzo per il futuro: una “vision” forte e
non arroganza del potere o incapacità operativa

Le ultime nostre considerazioni circa l’indirizzo per il futuro dell’Agenzia delle Entrate, si concludevano con “Gli scenari sono tutti aperti, i risultati auspicati positivi, ma fondamentale sarà il ruolo ed i compiti di tutti i lavoratori, da valorizzare professionalmente e da retribuire adeguatamente, come una squadra “creata” per vincere la sfida del secolo ovvero portare il Paese nella modernità”.

Dopo una settimana, senz’altro difficile, appare opportuno evidenziare alcuni aspetti “dissonanti”.

Ormai tutti sono a conoscenza di come si è conclusa la trattazione delle posizioni organizzative di natura contrattuale (sic!) ed altrettanto degli atti unilaterali in materia di riorganizzazione che tra altro, incominciano ad essere “numerosi” (a partire dall’operazione “audit” per arrivare agli “uffici risorse materiali,” ma ci siamo dimenticati sicuramente qualcosa e siamo sicuri che non è finita).

Ora, il comune denominatore è rappresentato dalla unilateralità di queste operazioni che, a parere della CONFSAL – UNSA, non possono trovare forti elementi di sostegno bensì generiche considerazioni quali, nel caso delle posizioni organizzative, il mancato accordo tra le OO.SS.

In verità, sulle PO non c’è mai stato un momento di condivisione tra i tanti punti di vista sindacale, certamente alimentato nel tempo dalla mancanza di regole contrattuali di primo livello precise e chiare, ma probabilmente è altrettanto vero che non si è cercato l’accordo.

Ne è prova ciò che CONFSAL – UNSA scrisse come nota a verbale nell’intesa, siglata da noi e da altra sigla, oltre dieci anni fa.

“…la CONFSAL – SALFI restano tuttavia contrarie a che la definizione dei criteri attuativi, relativi anche alla graduazione delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità, sia sottratta alle relazioni sindacali previsti dal CCNL di comparto (ndr ex comparto agenzie fiscali ed ex ccnl). Ciò posto la sottoscrizione dell’accordo è prioritariamente finalizzata ad evitare che l’attuazione unilaterale del modello organizzativo in questione possa realizzare un precedente, questo si, considerato da … CONFSAL–SALFI elemento non accettabile”.

La dichiarazione di cui sopra si commenta da sé, a distanza di undici anni.

E’ chiaro che oggi non solo siamo dispiaciuti che in questo atto unilaterale sulle PO, di breve validità, non sia stato accolta alcuna valutazione di parte sindacale, ma siamo ancor più preoccupati nel non riuscire ad intravedere il modello organizzativo (in ogni “puntata” abbiamo visto numeri differenti) benché in attesa di determinazioni in sede Aran.

Ed è altrettanto vero, lo abbiamo ribadito in alcune occasioni, che più passa il tempo e più la mancanza di regole di supporto avrebbe reso “non valido” qualsiasi accordo.

Dopo la fase contrattuale “sperimentale” (PO ed Incarichi di Responsabilità), affiancata, ultimamente, da una norma legislativa speciale (POER), siamo scoperti su tanti fronti, proprio su quelli che caratterizzavano e caratterizzano il lavoro delle Agenzie Fiscali, anche in ragione dell’azzeramento del comparto e del relativo CCNL.

Ma è altrettanto vero che ogni volta “ritroviamo” un sottile “filo conduttore” circa la volontà di eliminare il comparto medesimo, eliminare le regole specifiche, “derubricare” l’esperienza delle agenzie fiscali a mero “incidente di percorso” da neutralizzare ed eliminare.

Altro che concetti, analisi, approfondimenti e commenti su riforma della PA. riforma del Fisco, modernizzazione degli apparati burocratici e quant’altro.

Tutto è stato scritto, non abbiamo voluto fare le “cassandre”, abbiamo voluto evidenziare, nel tempo, criticità e punti di debolezza e ciò con l’esclusivo intento di aiutare, ognuno per le sue competenze, ad integrare, modificare e correggere il modello delle Agenzie Fiscali per un effettivo salto di qualità, mentre altri, invece, ne hanno “approfittato” per dare il “colpo di grazia”.

Al contrario, sui relativi tavoli noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo con forza a farla affinché vengano affrontate e risolte le questioni fondamentali.

Ma la responsabilità è dell’Agenzia, delle Agenzie Fiscali, anche se non soprattutto in relazione alla mancanza di regole specifiche dell’intero assetto, istituzionale ed operativo, nell’ambito dell’Amministrazione pubblica.

Procedere unilateralmente e speditamente su tanti fronti, oseremmo dire in tono di “ritorno al passato” (tutto cambia perché nulla cambi), lancia un segnale fortemente negativo che dobbiamo saper respingere.

Non si tratta di attenzione verso particolari gruppi di lavoratori, ma riguarda tutti i colleghi in servizio, sui temi del salario accessorio, degli sviluppi professionali ed economici, sulle regole di tutela del rapporto di lavoro ed addirittura sulla salvaguardia e rafforzamento delle stesse amministrazioni.

E’ altrettanto vero che quanto specificato sopra è il frutto “avvelenato” di almeno dieci anni di mancato governo della amministrazione pubblica (spending review – blocco turn over – mancati investimenti in risorse umane, materiali e finanziare e quant’altro), con le Agenzie Fiscali lasciate in “mezzo al guado” che si sono “barcamenate” alla meglio solo grazie al contributo di colleghi preparati e professionalizzati che hanno dato l’anima per vedere finalmente applicato un modo diverso di lavorare e fare amministrazione.

Oggi, come contropartita e ringraziamento, possiamo osservare dei “novelli potenti” stare sulla scena ed imporre delle idee, senza confronto, senza condivisione, senza un minimo rispetto della forma e della sostanza, senza niente di niente.

Una volta per tutte deve essere chiaro che nessuno ci può prendere per i “fondelli”!

CONFSAL – UNSA rimane in “fervida” attesa di vedere come si declineranno i principii dell’ennesima riforma preannunciata, nella speranza che, nel frattempo, i “novelli potenti” lascino le “plance di comando” avendo fatto i minori danni possibili.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Centrale)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ADM- Riunione OPI del 24 maggio 2021

SETTORE AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Riunione OPI del 24 maggio 2021: alcune notizie sulla riorganizzazione dell’Agenzia

Si è riunito oggi, con la partecipazione del DG Minenna, l’Organismo Paritetico per l’Innovazione sul progetto di riforma di alcuni assetti organizzativi dell’Agenzia, organismo che, tuttavia, soffre di talune limitazioni come, ad esempio, la mancanza di preventiva documentazione in merito alle riunioni.

La riorganizzazione dell’Agenzia ormai è in piena realizzazione ma il Vertice continua a mostrane una delineazione “in progress” non essendo reso noto, come più volte richiesto dalla nostra Federazione, il progetto generale della stessa.

In sintesi è stato comunicato dal DG che, come nelle Direzioni Centrali di Linea sono stati creati Uffici Affari Generali, nelle Direzioni Centrali di Supporto di Personale e Amministrazione e Finanza, data la loro estensione, verranno creati degli “Uffici di policy” per il coordinamento e l’indirizzo delle attività. Per quanto concerne le previste nuove Direzioni Territoriali al loro interno saranno previsti due soli Uffici ovvero Antifrode e l’accorpamento di Linea e Supporto: scelta che potrebbe riguardare il resto delle altre Direzioni Territoriali istituende o in essere.

L’Amministrazione si è dichiarata sensibile alle reiterate richieste sindacali di una ulteriore divisione di alcune “macroregioni” come ad esempio Liguria-Piemonte/VdA e Friuli Venezia Giulia Veneto.

E’ stato anche comunicato che si provvederà ad istituire, per oggettive necessità e opportunità, alcuni Uffici delle Dogane come un UD ad Avellino oggi SOT di Benevento.

Nell’ambito della Direzione Centrale Dogane è invece prevista la creazione di un Ufficio Risorse Proprie, come da suggerimento della Commissione Europea.

E’ inoltre già in itinere un progetto di “riassetto degli immobili” per dare all’Agenzia sedi appropriate e dignitose.

Il DG ha anche invitato le OO.SS. a fornire, per iscritto, eventuali contributi sulla materia della riforma che, in verità, erano stati presentati dalla nostra Federazione ma che non hanno avuto la dovuta attenzione.

Gli interventi dei vari componenti OPI di parte sindacale sono stati unanimi nel valutare positivamente la prevista divisione delle macroregioni ed hanno manifestato anche perplessità nella istituzione nelle Direzioni Territoriali di solo due uffici dirigenziali.

Il Rappresentante della nostra Federazione al tavolo, oltre rimarcare la più volte evidenziata necessità di avere un progetto generale sulla riorganizzazione dell’Agenzia, ha manifestato condivisione per la separazione delle macroregioni ed invece ha espresso dubbi e interrogativi sulla riduzione, nelle Direzioni Territoriali, degli uffici dirigenziali almeno nelle realtà più estese. Per la creazione degli “uffici di policy” ha chiesto maggiori approfondimenti e informazioni in quanto, tout court, essi sembrerebbero destinati ad espletare una funzione già propria dei relativi Direttori Centrali.

In merito alla creazione di eventuali Uffici delle Dogane è stato ricordato che rimane ancora in sospeso il progetto di unificazione tra gli uffici delle dogane e quelli dei monopoli, specialmente perché questi ultimi soffrono di una struttura particolare con un ufficio di stampo provinciale ma che opera su una o più regioni.

Altre opportune osservazioni saranno presentate per iscritto dalla nostra Federazione.

La prossima riunione è stata ipotizzata nell’ambito di un mese.

Roma, 24 maggio 2021

IL RESPONSABILE NAZIONALE SETTORE ADM
Salvatore Veltri

ENTRATE – Comunicato unitario del 20 Maggio 2021

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

CHIUSO NEGATIVAMENTE IL VERBALE SU POSIZIONI ORGANIZZATIVE E INCARICHI DI RESPONSABILITA’

AGENZIA SENZA PROGETTI E CON ATTEGGIAMENTI INDISPONENTI. ACCOGLIAMO CON SODDISFAZIONE,INVECE,LE RISPOSTE POSITIVE AD ALCUNE NOSTRE AZIONI E SULO SMART WORKING 

Si è chiuso ieri, con un verbale di mancato accordo, il confronto sulle posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità ex-articolo 17 e 18 del CCNI Agenzia Entrate. Dopo un mese e cinque riunioni, abbiamo dovuto prendere atto che non ci sono le condizioni per chiudere un accordo soddisfacente per tutta o parte della compagine sindacale.

Ciò che ci amareggia però, è la carenza di progettazione che l’Agenzia ha portato al tavolo, accompagnata ad un atteggiamento ondivago e a tratti indisponente. Non si può affrontare un confronto solo per aggiustamenti, privi di una proposta di modello organizzativo complessivo e coerente con il nuovo assetto deII’Agenzia derivante dall’istituzione delle POER.

Una cosa è emersa chiaramente dal confronto: l’Agenzia non è minimamente a conoscenza di come funzionano le proprie strutture periferiche. Prova ne è la mancanza di una visione chiara e progettuale delle stesse.

In una situazione quale quella descritta, è risultato difficile comporre una proposta unitaria sindacale coerente con quella deII’Agenzia e, laddove vi sono state posizioni divergenti su alcuni aspetti, la conduzione di parte pubblica delle riunioni non ha aiutato affatto a fare sintesi.

A ciò aggiungiamo che abbiamo ancora una volta toccato con mano una certa “allergia” da parte di chi ha condotto le riunioni in assenza del Direttore Centrale del Personale a riconoscere la controparte sindacale come interlocutore qualificato e atto a migliorare le proposte dell’Agenzia.

Una buona dose di autoreferenzialità è testimoniata dal fatto che, alla fine del confronto, l’Agenzia non ha informato in alcun modo il sindacato su quali fossero le proprie intenzioni riguardo all’assetto delle posizioni organizzative in assenza di un accordo. Circostanza che seguiremo puntualmente affinché ogni determinazione deII’Agenzia rientri comunque nella correttezza organizzativa e contrattuale.

Abbiamo accolto invece positivamente le risposte, casualmente coincise con il ritorno in servizio del direttore centrale del personale, alle domande fatte dalle scriventi in merito allo smart working e altre tematiche di rilievo.

La proroga dell’accordo del 17 settembre 2020 sullo smart working “emergenziale”, nonostante il nuovo ”decreto Brunetta”, l’apertura della trattativa sui risparmi derivanti dai buoni pasto e dallo straordinario per il 2020 — convocata per la prossima settimana — e la possibilità di fruire dei permessi retribuiti ad ore, annunciata dal dottor Egidi in corso di riunione, ci convincono una volta di più che abbiamo fatto bene a firmare un accordo che mettesse in sicurezza i lavoratori per poi dedicarci a rivendicare tutti gli aspetti che l’accordo del 17 settembre aveva Iasciato sospesi.

Solo il nostro senso di responsabilità e l’atteggiamento disponibile al confronto ha permesso di risolvere queste problematiche nell’interesse esclusivo dei lavoratori. E con questo spirito le scriventi OO.SS. continueranno a Iavorare e a cercare di fare sintesi delle posizioni e delle sensibilità che ciascuno dei sindacati porterà all’attenzione degli altri.

 

Roma, 13 Ottobre 2020


CISL FP

UIL PA

FLP

Confsal UNSA

De Caro/De Rosa

Cavallaro

Patricelli

Sempreboni

 

ENTRATE – Nota sulle P.O.

AGENZIA DELLE ENTRATE

Sulle P.O.: ora basta!

Dovremmo riferire, ancora, in merito alla negoziazione sugli artt. 17 e 18 CCNI ovvero le Posizioni Organizzative di natura contrattuale.
Ma abbiamo detto tutto sia negli interventi al “tavolo” da parte della delegazione trattante sia attraverso i comunicati, anche se osserviamo “articolati” ragionamenti da parte di soggetti che non sempre sono stati esplicitati nel luogo deputato. Ma non è un nostro problema.
La CONFSAL – UNSA non può che richiamare tutto quanto già espresso ed a questo punto non può che fare una considerazione di carattere politico.

Ma prima della considerazione, riportiamo il report elaborato alla fine dell’incontro del 13 maggio scorso.
“Si è chiuso con un nulla di fatto la riunione odierna sulle procedure per gli incarichi degli artt. 17 e 18. Le distanze tra le posizioni dei sindacati e quella dell’amministrazione appaiono ampie.
CONFSAL – UNSA ha ribadito l’interesse al tema delle posizioni organizzative che sono un istituto centrale dell’organizzazione dell’Agenzia. Abbiamo lamentato ancora una volta la intellegibilità dei dati forniti, mentre non è resa disponibile una mappatura puntuale dei dimensionamenti delle posizioni per singola DP. Pertanto, appare troppo elevata la riduzione dei “team” proposta soprattutto negli uffici operativi dove è più sentita l’esigenza di coordinamento, in quanto tali uffici sono esposti allo stress correlato al raggiungimento degli obiettivi di convenzione. Abbiamo chiesto che il “dimensionamento” dei team sia uguale per tutte le articolazioni del controllo, del legale e degli uffici
territoriali e che comunque debba essere ridotto rispetto alle proposte giunte dall’Amministrazione.
Siamo tornati anche sul ruolo del “capo team” che l’Agenzia vorrebbe rivedere, ribadendo che il profilo stabilito nel CCNI, valorizzato nei diversi documenti susseguitesi negli anni, ha prodotto effetti virtuosi che non appare opportuno stravolgere. Pertanto, abbiamo chiesto all’Amministrazione di valorizzare ulteriormente le nostre proposte.
Seppur non oggetto dell’incontro, abbiamo protestato per il grave ritardo sulla erogazione dei ristori di cui al comma 870 della legge di stabilità 2021 ed al contempo abbiamo chiesto di convocare immediatamente un “tavolo” per la proroga dell’accordo sullo “smart working” del 17 settembre 2020 che ha dimostrato di essere uno dei migliori accordi sul tema di tutta la pubblica amministrazione. Il Capo Divisione Risorse ha rassicurato che non appena il bilancio dell’Agenzia riceverà le certificazioni formali sarà convocato il tavolo finalizzato a liquidare i ristori. Anche in merito allo “smart working” l’Agenzia ha rassicurato sulla volontà di procedere in tempi rapidi ad una proroga dell’accordo del 2020. Il tavolo sugli articoli 17 e 18 è stato aggiornato al 19 maggio prossimo”.
Detto quanto sopra, non vorremmo “settimanalmente” continuare con questo modo di fare e di operare. Onestamente non lo meritiamo.

La storia delle Posizioni Organizzative è nota a tutti, risulta per “tabulas” anche con riferimento agli accordi sottoscritti negli anni. Giusto solo ricordare alcuni aspetti che riteniamo FONDAMENTALI.
a) Le posizioni organizzative sono state il frutto del CCNL – Agenzie Fiscali 2002-2005, a carattere sperimentale, tradotte negli artt. 17 e 18 del CCNI (noi eravamo presenti);
b) Le disposizioni del Ministro Brunetta, riforma di cui al D. Lgs 150/2009, hanno disarticolato il disposto contrattuale, avendo stabilito la fuoriuscita della materia dell’organizzazione del lavoro dal sistema delle relazioni sindacali. In ragione di ciò è stato chiesto alle OO.SS. di “cofinanziare” le Posizioni Organizzative attraverso il Fondo del salario accessorio affievolendo nel contempo e notevolmente il ruolo sindacale sull’intera tematica dei criteri di conferimento e quant’altro (noi eravamo presenti);
c) A partire dalle modifiche di Brunetta la posizione delle sigle al tavolo è divenuta più articolata, con alcune, in particolare noi della CONFSAL – UNSA (ma non solo) sempre convinte della bontà delle disposizioni contrattuali e della figura professionale, quale qualificante modello di organizzazione lavorativa in grado di far crescere efficienza e funzionalità operativa, mentre altre (legittimamente) hanno dimostrato minor interesse, motivando diversamente questo nuovo indirizzo (rispetto al contratto di agenzia).

Vogliamo, sommessamente, ricordare alla Direzione dell’Agenzia che, quindi, il problema rimane sempre lo stesso.

Riteniamo, infatti, che non tutte le OO.SS. appaiono convinte della opportunità e necessità di sottoscrivere un accordo di “cofinanziamento” su queste figure, cercando, altresì, di “incidere” sul processo negoziale.
Per la CONFSAL – UNSA l’augurio è che, finalmente, al tavolo ARAN per il rinnovo del CCNL – Funzioni Centrali (il maxicomparto) venga affrontato e risolto il problema delle posizioni organizzative in un organico quadro di regole riferibili alle modalità di finanziamento, ai criteri d’accesso, alle responsabilità, alle retribuzioni e tutto quanto riguarda le regole del rapporto di lavoro.
Per CONFSAL – UNSA è necessaria, lo ribadiamo, l’AREA QUADRI (e non accettiamo che “di passaggio” altri facciano finta di essere d’accordo. Basta leggere documenti e posizioni ufficiali per accorgersi che non tutti sono d’accordo con questo tipo di soluzione e del resto basta “calcare” il “parterre” dell’Aran per rendersi conto delle diversificate posizioni).

Ma a quanto pare anche l’Agenzia mostra delle “crepe” nell’indirizzo operativo e nella “vision”.
Al riguardo, si “sgombri” il campo dal ruolo del “capo team”, perché basta scendere negli uffici per comprendere come opera il lavoro per squadra e come si comporta un coordinatore “capo squadra”.
Ripetiamo, lo abbiamo già detto, legittimo pensare ad un modello diverso (lo abbiamo chiamato  “funzionariato diffuso”), ma bisogna avere il coraggio di dirlo ed essere conseguenziali, naturalmente con tutti i rischi, operativi e di responsabilità, rispetto ad un assetto già da tempo sperimentato e che ha dato ottimi risultati.
Ma se si sceglie il lavoro per squadra, rimandiamo ad un buon manuale di organizzazione del lavoro per acquisire elementi in merito al dimensionamento del team e relative dinamiche relazionali tra componenti.
Su questo aspetto abbiamo visto l’Agenzia presentare, per approssimazioni successive, diverse proposte sicuramente migliorative, oggi siamo a n. 9 componenti compreso il capo team per i controlli ed il legale, mentre n. 11 componenti compreso il capo team per il territoriale.
I n. 2.080 funzionari artt. 17 e 18 individuati apparentemente sulla base del requisito dimensionale sopra riferito, di cui circa il 30% slegato dal citato requisito (figure di responsabilità), con n. 80 art ovvero i Conservatori – SPI che oltretutto vorremmo vedere meglio valorizzati per la strategica e specifica funzione svolta, è un assetto, a parere della CONFSAL – UNSA, con notevoli “scoperture” negli uffici operativi che, in molti casi, non hanno il supporto di figure di più alta responsabilità (POER).
Non riusciamo proprio a comprendere il senso di una proposta che da un lato vorrebbe riconoscere l’importanza della figura ma poi in concreto non offre la medesima opportunità per quelle realtà che invece hanno assolutamente bisogno del coordinamento.
Ovvero che senso ha stabilire un diverso requisito per ambiti diversi, dove la stessa eterogeneità operativa-funzionale richiede la massima attenzione?

La CONFSAL – UNSA richiama, se fosse necessario, il proprio pensiero.

Noi vogliamo che le PO, unitamente alle POER, facciano parte di uno schema di sviluppo professionale in grado di attivare un meccanismo “virtuoso” di crescita per tutta la categoria dei lavoratori “finanziari”.

Noi vogliamo “cofinanziare” le PO perché con i soldi dei lavoratori noi paghiamo tutti i lavoratori (da chi va al front office a chi fa le verifiche), ma vogliamo avere piena capacità di dire la nostra per giungere ad un accordo e non lasciare tutto in mano alla parte datoriale.

Noi vogliamo un bacino diffuso di questa professionalità, quale “palestra” per compiti e funzioni più elevate, di maggiore responsabilità anche dirigenziale (e ci aspettiamo anche su questo tema definitive decisioni e regole a livello di ARAN e di scelte politiche da tradurre in norme di legge sull’accesso alla dirigenza).

Noi vogliamo retribuire meglio tutti i colleghi in servizio, eliminando una volta per tutti il “tetto” di spesa in materia di salario accessorio che libererebbe decine di milioni di euro da utilizzare nella contrattazione integrativa.

Quindi è un falso problema il modesto risparmio di risorse sul tema delle PO (il riferimento è al finanziamento storico) rispetto alle consistenti risorse economiche che possono e debbono essere recuperate attraverso una adeguata azione politica, peraltro, richiamata nel Patto per il Lavoro Pubblico.
Ripetiamo, a meno che si sia assunta la posizione che “non si vogliono utilizzare le risorse a disposizione dell’attività integrativa per pagare le PO”. Ma questo tipo di posizione da noi non è assolutamente condivisa.
Un’ultima considerazione: sarebbe opportuno individuare una forbice di minimo e massimo nel numero delle posizioni organizzative in grado di assicurare quel giusto grado di flessibilità che ogni organizzazione deve fornire a sé stessa per evitare possibili criticità operative e magari recuperare flessibilità anche in ambiti territoriali diversificati. Ma ciò non dovrebbe essere il Sindacato a dirlo.
Era già stata fatta una scelta in tal senso, a maggioranza, qualche anno fa non tradottasi in concreto.
Possiamo rivedere quei numeri (ma non intervenire con la “mannaia”) perché il personale in servizio si è ridotto significativamente (altro grave capitolo) e perché si è riusciti a “consolidare”, in ragione delle decisioni del Giudice delle leggi, delle posizioni di maggiore responsabilità in grado di articolare meglio la declinazione delle responsabilità operative per l’intera struttura.
La CONFSAL – UNSA non vuole mini-team ma non vuole neanche maxi-team né tantomeno zeroteam, vuole “gruppi di lavoro” in grado di contribuire all’operatività dell’intera macchina per il prossimo decennio, nell’ambito di un accordo che probabilmente dovrà essere successivamente letto con la lente di ingrandimento una volta definito l’assetto delle regole di primo livello.
Questo risultato può essere raggiunto incrementando il numero delle posizioni art. 18 almeno in tutti gli uffici operativi di tutte le DP recuperando i “resti”. In tal senso abbiamo fatto una proposta all’Agenzia.
Il tutto attraverso regole chiare e trasparenti, che permettano a chiunque voglia “cimentarsi”, avendone le qualità, di mettersi in gioco e dare il contributo di professionalità e capacità organizzativa funzionale alla strategica intera struttura.

E speriamo che sia l’ultima volta che dobbiamo parlarne perché anche gli altri temi sono meritevoli della massima attenzione, la mobilità nazionale, l’accordo sul passaggio dalla Seconda alla Terza Area, il salario accessorio 2019, il salario accessorio 2020, i “ristori” per le sofferenze della pandemia, le problematiche riguardanti i congedi riconosciuti-disconosciuti, i permessi e lo smartworking ancora in regime emergenziale.
Chiudiamo con la richiesta al Direttore dell’Agenzia avv. Ruffini di una seduta di approfondimento sul futuro dell’Agenzia delle Entrate, una volta terminata la fase emergenziale, chiarendo l’assetto del modello che l’Agenzia intende perseguire nell’ambito della riforma della PA ed alla riforma del Fisco con relativo “riverbero” sulla macchina fiscale.
La CONFSAL – UNSA ritiene questa la vera sfida e su questo vogliamo confrontarci in ragione del progetto sicuramente in corso di predisposizione. Un futuro da cavalcare e da governare, certamente non da subire. (La delegazione Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)
Cordiali saluti

IL COORDINATORE
Valentino Sempreboni

AE-Un indirizzo per il futuro – Considerazione del Coordinatore Nazionale

             

Una considerazione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Un indirizzo per il futuro

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede significativi investimenti per la modernizzazione e la digitalizzazione della P.A., anche mediante interventi tecnologici ad ampio spettro ed incisive riforme strutturali.
In questo contesto si inserisce la “riforma del fisco” che con il pieno utilizzo delle potenzialità offerte dalla tecnologia deve puntare:
Þ alla massima valorizzazione del patrimonio informativo disponibile attraverso un utilizzo esteso e la piena interoperabilità delle banche dati, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali;
Þ alla semplificazione degli adempimenti;
Þ alla digitalizzazione dei servizi.

Per quanto sopra, l’Agenzia punta ad un significativo recupero da “compliance” stimato intorno al 20%, attraverso la leva delle comunicazioni ai contribuenti invitati a rivedere il dichiarato e versato (almeno un milione di inviti all’anno, con un incremento numerico del 30%).
Questa ampia azione di prevenzione può dare importanti risultati sul lungo periodo, unitamente all’azione accertativa.
Evidente il ricorso massiccio alla tecnologia e quindi all’impiego dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Ma importante l’investimento sulle nuove competenze, con assunzioni autorizzate per n. 4.133 giovani lavoratori e con l’innesto di esperti con professionalità adeguata (data scientist – ingegneri informatici – esperti in fiscalità internazionale – diritto ed economia).
In merito alle iniziative da PNRR, si punta alla realizzazione di una “analisi avanzata dei dati per poter aggredire il “tax gap” (obiettivo che entra tra le riforme “abilitanti”) attraverso l’applicazione di tecniche sempre più avanzate”.

Fondamentale che la UE abbia deciso di finanziare il progetto proposto dall’Agenzia delle Entrate “a data driven approach to tax risk analysis in Italy” ovvero l’introduzione di tecniche innovative per individuare i soggetti ad elevato rischio di evasione, nel rispetto del contradditorio preventivo.
Un progetto ambizioso e di grande interesse, da valutare con realismo.
E’ un cambio di visione, importante e qualificante, che può incontrare qualche vecchie criticità ovvero la non sempre ottimale qualità dei dati raccolti e disponibili nelle banche dati, la non perfetta integrazione ed interoperabilità degli archivi, l’esistenza di procedure complesse per la condivisione delle basi dati tra enti diversi, nonché la presenza di alcuni vincoli in materia di privacy che per alcuni finivano per frenare l’attività di contrasto all’evasione.
Bisogna lavorare sui diversi fronti e prepararsi per bene, ma entrare nel futuro è fondamentale.
Naturalmente quanto sopra dovrà essere accompagnato da una amministrazione semplice, anche attraverso la revisione delle oltre 800 norme tributarie, con corollario di spiegazioni, circolari attuative e declinazioni. Necessario un unico Codice Tributario, con regole certe e strumenti semplificati.
Altresì, le n. 161 “banche dati fiscali” rappresentano uno strumento che consente di intercettare le irregolarità che il contribuente può sanare prima che la irregolarità sia contestata.
Quindi, nel contrasto all’evasione fiscale la sfida si gioca su un terreno nuovo, con nuovi approcci e nuove competenze.
L’enorme flusso di informazioni digitali a disposizione dell’amministrazione ha richiesto e continuerà sempre più a richiedere nuove tecnologie e nuovi strumenti di analisi.
Gli scenari indicati e da esplorare riguarderanno la capacità di maneggiare “big dati”, data analytics, data mining, text mining, predictive analytics e prescriptive analyticts, machine learning e data visualizations, il tutto nell’obiettivo di migliorare la capacità di individuare i soggetti da controllare.
Tutto quanto sopra, solo per individuare l’azione futura dell’Agenzia delle Entrate.
Una grande sfida con un grande potenziale che partendo dalle risorse umane e passando alla nuova tecnologia, porta la “macchina” fiscale a fare un enorme salto di qualità, con
tutte le relative conseguenze.
La storia passata deve essere di insegnamento, ma la traccia futura va affrontata con spirito costruttivo e proattivo.

Gli scenari sono tutti aperti, i risultati auspicati positivi, ma fondamentale sarà il ruolo ed i compiti di tutti i lavoratori, da valorizzare professionalmente e da retribuire adeguatamente, come una squadra “creata” per vincere la sfida del secolo ovvero portare il Paese nella modernità.

IL COORDINATORE
Valentino Sempreboni

PS
Si rimanda nel dettaglio alla lettura del PNRR ed ai documenti riguardanti le ultime Audizioni del Direttore dell’Agenzia delle Entrate avv. Ruffini

DOGANE e AAMS – Incontri del 5 maggio 2021

AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

INCONTRI DEL 5 MAGGIO 2021

 

Dopo un lungo periodo in cui le OO.SS. e l’Amministrazione non hanno avuto incontri sindacali si è riunito l’OPI (organismo paritetico per l’innovazione di cui all’art. 6 del vigente CCNL/Funzioni Centrali) per “avviare” il confronto su alcune modifiche riorganizzative dell’Agenzia.

Il Direttore Generale dell’Agenzia ha ricordato alcune variazioni negli Uffici Centrali (ad es. creazione di uffici affari generali nelle Direzioni di Linea), la separazione della Calabria dalla Campania ed ha annunciato anche la creazione della Sardegna come Direzione regionale, nonché la soppressione della DC Affari Generali.

Gli interventi delle OO.SS., in vari toni, hanno evidenziato da una parte condivisione per alcuni cambiamenti organizzativi (anche attesi e sollecitati come le separazione delle macroregioni) ma dall’altra è stato ribadito che la riorganizzazione in itinere dell’Agenzia, da oltre un anno, viene, però, gestita senza la partecipazione ai Rappresentanti dei Lavoratori di un disegno complessivo e ciò fa intravedere possibili incognite in merito a diversi aspetti quali la mancanza di Personale, carichi di lavoro, nuova ripartizione e/o reperimento di figure di responsabilità, nonché l’interrogativo se a breve si procederà all’unificazione tra Uffici delle Dogane e Uffici dei Monopoli.

Il Rappresentante Confsal-Unsa al tavolo ha, tra l’altro, evidenziato le perplessità in merito all’informazione del 4 maggio 2021 la quale, specificando che per la nuova Direzione per la Calabria sono previsti due soli Uffici (affari generali e antifrode), ha puntualizzato che tale assetto organizzativo “potrà essere in futuro replicato presso altre Direzioni territoriali”. È stato, pertanto, richiesto in base a quali criteri la “replicazione” potrebbe essere applicata ma principalmente è stato sottolineato che una ulteriore riduzione degli uffici nelle Direzioni Territoriali (dopo la riduzione da 5 a 3 nello scorso anno, qualora attuata, avrebbe, almeno nelle realtà più grandi per dimensioni e attività, ricadute consistenti vicine ad un caos gestionale. Il Direttore Generale ha dichiarato di aver “preso buona nota” delle osservazioni delle OO.SS. ed ha rimandato ad un altro incontro in sede di OPI per proseguire il confronto sulla riorganizzazione.

Dopo il confronto in sede di OPI è iniziato un incontro col la DC del Personale (dott. Flore) sulla mobilità intercompartimentale di personale, atta ad alleviare, quantunque parzialmente, le allarmanti carenze in tutti gli uffici dell’Agenzia. È stata ribadita dalle OO.SS. la necessità dello scorrimento delle graduatorie 2019 non esaurite nonché di favorire arrivi di personale in comando ma l’Amministrazione ha eccepito che per gli enti locali i passaggi non sono più assoggettati a “neutralità finanziaria” per cui le relative acquisizioni di personale incidono su quelle dei concorsi esterni e, pertanto, l’Agenzia opta per i concorsi. È stato osservato che i concorsi in itinere, nonostante le previste e auspicabili semplificazioni, non arriveranno a destinazione prima di un anno e nel frattempo, unitamente alle ulteriori riduzioni di personale per pensionamenti, moltissimi uffici saranno allo stremo. È stato perciò richiesto di rivedere la questione delle graduatorie in sospeso e anticipare al massimo le procedure per la prevista acquisizione di 300 unità mediante mobilità intercompartimentale.

Si è poi passati, poi, alla trattazione del residuo FRD 2018 che prevede 4.800.000 euro per il budget di sede e 1.810.000 per la performance. L’argomento, a causa della novità della quota di performance prevista dal vigente CCNL, ha portato a varie ipotesi e pertanto l’Amministrazione ha proposto di procedere ad alcune verifiche di fattibilità e aggiornare quindi l’incontro alla settimana prossima.

Altri argomenti all’ordine del giorno non trattati verranno ripresi successivamente con le prossime riunioni.

Roma, 6 maggio 2021

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA

SETTORE ADM

ENTRATE – P.O. – Report incontro del 4 maggio 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

Report incontro P.O. del 4 maggio 2021

 Roma, 5 maggio 2021

Si è tenuta il 4 maggio 2021, una nuova riunione del “tavolo nazionale” avente ad oggetto le Posizioni Organizzative, ex artt. 17 e 18 CCNI.

La Parte Pubblica ha ulteriormente sviluppato la proposta già offerta al tavolo del 27 aprile attraverso la quale ha dichiarato di voler valorizzare i contributi forniti dalle Sigle.

Le distanze tra gli interlocutori non hanno registrato un sensibile avvicinamento e la discussione, all’esito di un lungo dibattito, è stata aggiornata al 13 maggio.

Sia beninteso: l’incontro è da reputarsi in ogni caso proficuo, in quanto ha consentito a ciascuno di meglio argomentare le proprie tesi e di comprendere quelle altrui a beneficio di una soluzione positiva della vertenza.

CONFSAL-UNSA ha evidenziato la centralità del “Team” nel lavoro dell’Agenzia e come tale modalità organizzativa abbia consentito di raggiungere performance superiori a quelle di tanti altri Enti. Sulla scorta di questa premessa abbiamo rappresentato la nostra contrarietà alla massiccia riduzione dei team proposta dall’Amministrazione, riduzione che per le dimensioni annunciate, costituirebbe un vero e proprio Riassetto Organizzativo.

Laddove, però, si volesse procedere ad una nuova Riorganizzazione dell’Agenzia, occorrerebbe confrontarsi sugli obiettivi che si intenderebbero perseguire e sulle conseguenti modalità attuative.

A nostro parere una modifica organizzativa che voglia rivedere il modello del lavoro organizzato per Team, appare rischiosa quanto meno perché soppianterebbe una esperienza di successo con una dai risultati incerti ed incalcolabili.

Pertanto, abbiamo chiesto con forza che gli uffici non subiscano una “desertificazione” dei “team” e, al fine di avere una visione completa delle ricadute conseguenti ai tagli proposti dall’Agenzia, abbiamo reiterato la richiesta di una “mappatura” puntuale dell’allocazione dei nuovi team distribuiti per singola provincia.

Temiamo infatti che interi Uffici, soprattutto quelli operativi dislocati nei territori, all’interno dei quali non si raggiunga il dimensionamento proposto, restino completamente senza team.

Come CONFSAL – UNSA avversiamo una drastica riduzione dei team perché sarebbe inevitabilmente foriera di conseguenze negative sui lavoratori, sui quali ricadrebbero nuove responsabilità. I funzionari si troverebbero ad essere responsabili del procedimento amministrativo e titolari di delega di firma sia dove il dimensionamento non prevedesse il capo team, sia dove questo sarebbe previsto; atteso che l’Agenzia ha proposto una rivisitazione del ruolo della Posizione Organizzativa che attribuirebbe non meglio identificate mansioni di coordinamento, ma senza responsabilità.

Un maggior numero di Posizioni Organizzative:

  • consentirebbe un maggior presidio delle attività favorendo il miglioramento della qualità degli atti;
  • garantirebbe l’uniformità dell’azione amministrativa e tutelerebbe l’operato dei funzionari confermando sul capo team la responsabilità del procedimento;
  • offrirebbe maggiori opportunità di sviluppo ai tanti funzionari che vogliono cimentarsi nel ruolo e ne accrescerebbe le motivazioni.

Pur ritenendo che occorra rendere dignitose le indennità delle Posizioni Organizzative, non siamo favorevoli ad una riduzione dei team bilanciata da un sensibile incremento delle indennità così come ci è stato proposto; in quanto a tale incremento stipendiale si contrapporrebbe un aumento delle responsabilità e dei rischi: sia per i nuovi capi team che si troverebbero a gestire un numero molto più elevato di risorse, sia per i funzionari che avrebbero meno supporto e più responsabilità rispetto a quelli garantiti dal modello in essere.

La Delegazione di Parte Pubblica ha preso atto delle nostre istanze ed ha annunciato che fornirà una “mappa” dettagliata della nuova allocazione dei team.

Confidiamo che aumentando le informazioni in possesso dei Sindacati, si potrà procedere più proficuamente alla definizione di un accordo.

A margine dell’incontro abbiamo chiesto un chiarimento sulla nota dei CONGEDI COVID con la quale l’Agenzia disponeva il recupero dei congedi fruiti dai genitori in costanza di lock-down alla luce di un parere della Funzione Pubblica. Abbiamo ribadito che la responsabilità di un errore, commesso dal Datore di Lavoro nell’autorizzare la fruizione dei permessi de quo, non può ricadere oggi sui lavoratori in possesso di regolare autorizzazione. Il dott. Palumbo ha dichiarato che, nelle more di un maggiore approfondimento, sospenderà con un atto di prossima emanazione l’effetto della nota fino alla fine di maggio.

(LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA SEMPREBONI – VITIELLO – SORRENTINO)

ENTRATE – Nuovo passaggio sulle PO

AGENZIA DELLE ENTRATE
Nuovo passaggio sulle PO

Nel secondo incontro sul tema delle Posizioni Organizzative, la Direzione Centrale del Personale ha “apportato” qualche modifica alla sua precedente proposta, modifica importante ma per noi non ancora sufficiente, mentre siamo ancora in attesa di acquisire significati elementi in merito sia al ruolo delle figure ex art. 18 sia sulla precisa mappatura di declinazione della proposta presentata.

Riteniamo l’incontro assolutamente interlocutorio mentre informiamo che le parti si sono riconvocate per il prossimo martedì 4.05.

La delegazione CONFSAL – UNSA ha ribadito le considerazioni sul ruolo del coordinatore, del requisito dimensionale dei gruppi di lavoro, della selezione e del budget complessivo nonché delle indennità individuali, argomenti di cui è iniziata la trattazione già nell’incontro precedente.

In merito al ruolo, restiamo in attesa di una “nuova” declaratoria professionale che dovrebbe essere acquisita nel prossimo incontro ma, a parere della CONFSAL UNSA che nel corso dell’incontro ha fortemente ribadito l’importanza del lavoro per “team” (peraltro richiamato nello stesso Regolamento di Agenzia), in termini di funzionalità ed efficienza del lavoro di gruppo, nulla cambierà nulla in termini di compiti del coordinatore, a meno che la Agenzia non ritenga di scegliere una modalità di lavoro diversa dall’attuale (scelta che sarebbe del tutto legittima ma che potrebbe non essere da tutti condivisa).
E se così è, e ripetiamo noi crediamo nel ruolo cruciale del “team”, la CONFSAL – UNSA ritiene fondamentale individuare il giusto requisito dimensionale, preso atto che per tante figure e tante attività il requisito dimensionale non può necessariamente essere utilizzato.
Abbiamo apprezzato il ridimensionamento del numero dei componenti dei team degli uffici legali e degli uffici controlli, con il passaggio da 1/12 ad 1/9, ma altrettanto ridimensionamento chiediamo sugli uffici territoriali e sui servizi in generale. Abbiamo apprezzato anche il miglioramento, in termini generali, circa l’entità delle retribuzioni individuali.
Ma ribadiamo, non si tratta di soffermarsi sul numero complessivo di posizioni organizzative che certamente, e non potrebbe essere altrimenti, subisce l’influenza della presenza oramai consolidata nella struttura organizzativa delle POER (alla luce anche della sentenza della Corte Costituzionale), quanto piuttosto richiamare il modello che meglio risponde alla funzionalità ed all’efficienza dell’intera struttura, sia centrale e soprattutto periferica.
Il lavoro in “team” per CONFSAL – UNSA è anche uno straordinario volano di crescita professionale per tutti i colleghi ed ha una capacità aggregativa di fondamentale importanza, mettendo insieme risorse diverse e coinvolgimenti motivazionali.
Una scelta sbagliata può tradursi in un forte elemento disfunzionale che danneggerebbe tutta la struttura amministrativa.

Ha diritto di “cittadinanza” anche il modello cosiddetto di “funzionariato diffuso”, con deleghe di firma e precise responsabilità individuali (responsabilità sempre presenti, comunque, in qualunque modello), ma lo si dica chiaramente perché si tratterebbe, comunque di inversione di indirizzo di non poco conto, con tutte le ricadute necessarie.
Il concreto timore della CONFSAL – UNSA è che una scelta sbagliata sul requisito dimensionale determini (rischio oggettivo) la “desertificazione” dei team nei piccoli e medi uffici, con gestione coordinata da parte dei colleghi POER che se in qualche caso potrebbe essere una opportunità (in ragione dei piccoli numeri), in altri casi rischia di tradursi in un “caos” disorganizzativo per eterogeneità dei compiti ed aggravio eccessivo, anche in termini di responsabilità, su altri gruppi di lavoratori, con ricadute anche sul versante del raggiungimento degli obiettivi.
Parrebbe opportuno anche non “standardizzare” eccessivamente lo stesso requisito dimensionale, fornendo elementi di flessibilità operativa sul territorio.

In merito alla selezione non abbiamo avuto modo di soffermarci in termini puntali, nella consapevolezza che “a bocce ferme” spesso le posizioni vengono occupate con difficoltà perché ritenute concretamente poco appetibili a fronte dei compiti svolti. Bisogna comunque trovare il giusto equilibrio tra autonomia, trasparenza, possibilità e diritto di accesso, capacità di saper individuare le giuste figure in grado di presidiare i compiti da svolgere.

A conclusione dell’intervento e nell’auspicio che la proposta possa essere significativamente migliorata nel senso sopra riportato, la delegazione CONFSAL – UNSA auspica che finalmente sui tavoli superiori possano essere fatte definitive scelte su questa materia (il sistema delle posizioni organizzative)
Comunque, se accordo deve esserci, in ragione delle regole e del finanziamento di interesse delle parti, deve essere il frutto di un ragionevole compromesso che nel tenere conto di tutto, vada a salvaguardare i colleghi (ma proprio tutti i colleghi) e ragionevolmente fornisca leve in grado di far fare un ulteriore salto di qualità operativa. Avendo chiara la “vision” e gli indirizzi di medio e lungo termine.
Oggettivamente non sembra corretto dover continuare a ricorre, come facciamo da anni, a norme pattizie di oltre 15 anni fa (tra l’altro oggi diversamente declinate per effetto della vigenza di principii normativi e contrattuali disallineati rispetto alle regolamentazioni passate), nonché a dover utilizzare specifiche disposizioni di legge.

IL RAPPORTO DI LAVORO DEVE ESSERE DEBITAMENTE REGOLATO, NELL’ASPETTO GIURIDICO ED ECONOMICO, MA E’ NECESSARIO IL RECUPERO DI RISORSE CHE DEVONO ESSERE UTILIZZATE SIA PER APPREZZARE LE FIGURE DI COORDINAMENTO E DIREZIONE NON DIRIGENZIALE, SIA PER PREMIARE TUTTO IL PERSONALE IN SERVIZIO, QUALUNQUE SIANO I COMPITI E LE FUNZIONI SVOLTE.

E le risorse non sono solo quelle economiche ma anche strumentali-materiali (tecnologicheinformatiche, miglioramento degli ambienti di lavoro) e, soprattutto risorse umane ed al riguardo sembra esserci una implementazione del piano “assunzionale” già noto, per cui chiediamo un’accelerazione dell’iter procedurale.
Quindi la CONFSAL – UNSA ritiene fondamentale che le dichiarazioni di principio dell’Autorità politica in merito al nuovo Lavoro Pubblico ed alla riforma della PA, la valorizzazione e l’innalzamento qualitativo delle professionalità anche per effetto di una massiccia formazione, DEBBANO TRADURSI IN AZIONI CONCRETE E PRECISE.
In caso contrario, conosciamo il “gioco vecchio” e sappiamo anche il relativo risultato. Attendiamo, quindi, non solo la nuova riunione sul tema delle p.o. ma soprattutto la convocazione dei tavoli (come già nell’agenda predisposta) affinché vengano individuate le opportune soluzioni a beneficio di tutti i colleghi, in materia di salario accessorio e di “ristori”, in primis.
Approfondimenti sono ritenuti opportuni anche in merito alle nuove Circolari sui temi del congedo per i genitori e sui congedi in generale perché una azione disomogenea sul territorio ha prodotto  effetti che devono essere opportunamente analizzati e gestiti.

Nel contempo, in Aran i lavori sono stati già avviati e ci aspettiamo importanti risposte non solo sul rinnovo del Contratto delle Funzioni Centrali, sia per la parte normativa che economica, ma importanti risultati in tema di ordinamento professionale e di disciplina del lavoro agile.
Temi strategici e di impatto significativo, da affrontare quanto prima, anche per verificare l’effettiva volontà di far partecipare i lavoratori ed i loro rappresentanti al grande progetto di riforma.
Lo vedremo nelle prossime settimane, nel percorso negoziale di rinnovo e nel percorso politico di riforma, attraverso il confronto e l’approfondimento tra tutti i soggetti interessati.
(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

ENTRATE – POER-Riunione del 20 Aprile

AGENZIA DELLE ENTRATE
POSIZIONI ORGANIZZATIVE – REPORT INCONTRO
DEL 20 APRILE 2021

In attesa dei ristori e dei lavori per il Fondo 2019;
P.O. ex artt. 17 e 18.

Prima di approfondire la questione del confronto sulle Posizioni Organizzative, ex artt. 17 e 18 del CCNI – Entrate, permetteteci di sottolineare che a distanza di quattro mesi dall’approvazione della disposizione art. 1, comma 870 della Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178 del 30.12.2020), siamo ancora in attesa di conoscere l’entità dei “ristori” certificati dai competenti organi (collegio dei revisori) che saranno oggetto di negoziazione al tavolo per soddisfare le aspettative dei colleghi dell’Agenzia delle Entrate, a seguito dei forti risparmi dell’amministrazione in merito a “buoni pasto” e “straordinari”.
Francamente non si comprende l’ampio intervallo osservato che non può essere solo collegato con la certificazione dell’intero bilancio dell’Agenzia.
Circa il Fondo salario accessorio 2019 dovrebbe attivarsi un tavolo di approfondimento tecnico, mentre le somme del decreto cosiddetto “175/2015” dovrebbero essere transitate e/o in corso di transito nel bilancio dell’Agenzia.
Come al solito osserviamo la significativa dilatazione dei tempi, di svariata origine, quando si tratta di risorse economiche da destinare ai colleghi in servizio.

In merito alla riunione sui criteri di conferimento degli incarichi ex artt. 17 e 18 CCNI – Entrate, è stata ripresa la discussione dopo l’ultimo incontro del 12 novembre scorso.
Diciamo subito che ci siamo trovati con una proposta che ha stravolto lo scenario che la stessa Agenzia aveva delineato, con una drastica riduzione del numero delle posizioni medesime, di fatto ex art. 18 visto che l’art. 17 è riservato ai Capi Area Servizi di Pubblicità Immobiliare in 80 sedi, nonché un nuovo requisito dimensionale (pari a 12 funzionari per i team legati al core-business ovvero controllo, contenzioso e riscossione, servizi uffici territoriali ed altri).
Ulteriormente, le indennità (sulle quali onestamente ci siamo persi viste le diverse tabelle prodotte nel tempo) sarebbero quelle attualmente in godimento.
Il Capo Divisione Risorse dott. Palumbo ha giustificato il nuovo assetto (meno di 2.000 posizioni), e relativo requisito dimensionale, in relazione ad un “ripensamento” del ruolo dei colleghi, nonché in relazione al nuovo modello organizzativo che “ricomprende” anche le Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità. In ragione di ciò, la “nuova” Posizione Organizzativa non sarebbe più un operatore e coordinatore, come oggi è nei fatti, bensì solo coordinatore.
Quindi nella nuova “vision” la PO (almeno quelli che gestiscono team) non avrebbe un carico di lavoro personale e come Funzionario andrebbe esclusivamente a coordinare n. colleghi.
Non avrebbe più ruoli di controllo e quant’altro ed in ragione di ciò i compensi sottolineati sarebbero congrui.
Nell’intervento della delegazione CONFSAL – UNSA abbiamo innanzitutto rappresentato che la bozza di lavoro redatta e presentata al “tavolo” non evidenzia in alcun modo la “ridefinizione” dei ruoli e pertanto, senza alcuna evidenza in atti, la citata ridefinizione resta una mera dichiarazione d’intenti.
Al contrario, l’unico elemento che emerge è un sostanziale incremento delle risorse da coordinare a parità di indennità che spesso non supera le 100 € mensili.
Ulteriormente, abbiamo sottolineato che l’assegnazione di n. 12 funzionari per team (elemento vincolante perché se un’articolazione non raggiungesse un minimo di 24 unità non si attiverebbe alcun team) finirebbe per attribuire responsabilità disallineate rispetto alla gratificazione economica (scarsissima) e di carriera (inesistente), risultando assolutamente sproporzionate rispetto al profilo che il contratto, a suo tempo, volle attribuire alla figura in questione. Queste responsabilità, a meno che non si formalizzasse precisamente il nuovo ruolo delle P.O., sono, eventualmente, tipiche di ruoli più elevati quali quelli delle POER.
Quindi, a parere della CONFSAL – UNSA la proposta al tavolo “svilisce” il ruolo e, comunque, non lo valorizza.
Una più compiuta valutazione dell’intera materia richiede anche la conoscenza di dettaglio della mappatura puntuale dell’attribuzione delle posizioni in tutti gli uffici, unitamente alla conoscenza definitiva degli importi indennitari interessati.
In prima battuta registriamo, comunque, la distanza delle nostre valutazioni rispetto alla proposta dell’amministrazione, ritenendo, altresì, che potrebbero valutarsi pesanti ricadute negative negli uffici. Il tavolo è stato aggiornato al prossimo martedì.
Una valutazione politica.
La CONFSAL-UNSA a più riprese negli anni ha rappresentato l’importanza di istituti quali le posizioni PO ex art. 17 e 18 e le POER.
Queste figure garantiscono un miglior funzionamento dell’organizzazione e, al contempo, costituiscono una opportunità di sviluppo del personale.
Nonostante la scarsa strutturazione regolamentare, e su questo aspetto attendiamo una definitiva soluzione al tavolo del Contratto Nazionale, un percorso di valorizzazione professionale era stato avviato con la statuizione degli artt. 17 e 18 del Contratto Integrativo (appena quindi anni addietro), introducendo figure intermedie tra funzionari e dirigenti.
Questa valorizzazione ha avuto un ulteriore accentuazione con la disposizione di legge istitutiva delle Poer, il tutto, ad oggi, in un assetto contrattuale che, ribadiamo, chiede una precisa definizione.

La CONFSAL – UNSA ritiene le figure citate una significativa leva motivazionale che se da un lato, devono essere opportunamente regolamentate (nel numero, nelle responsabilità, nelle modalità di accesso e nelle retribuzioni) dall’altro lato, solo in parte possono rappresentare uno strumento per percorsi di sviluppo professionale che siano di stimolo per tutti i colleghi in servizio.
In ragione di ciò abbiamo sempre cercato di contribuire in questa direzione, nonostante l’ultradecennale blocco contrattuale e la mancanza di indirizzi anche di carattere generale.
Il dover sistematicamente affrontare al “tavolo integrativo” temi come quelli delle POER e delle PO, oramai questione ultradecennale, rileva plasticamente la necessità di interventi di livello superiore (e siamo dubbiosi che gli stessi artt. 17 e 18 possano oggi avere “reviviscenza” in assenza, invece, di precisa nuova regolamentazione di primo livello, quest’ultimo quale declinazione del nuovo contratto e, soprattutto, dei nuovi indirizzi in ambito di riforma della p.a.).
Su questi temi, a parere della CONFSAL – UNSA devono essere fatti significativi investimenti in risorse economiche, risorse materiali ed in formazione con riferimento a tutto il personale, e non solo ad una quota, che merita la massima attenzione.
Tutti gli strumenti devono essere utilizzati, dall’indennità di agenzia alle fasce economiche, magari utilizzando anche nuove opzioni (che valorizzino anche l’anzianità di servizio).
Con un personale altamente specializzato e fortemente qualificato, non si possono eludere le aspettative ed oseremmo dire i diritti di tutti i colleghi a vedersi delineato un preciso percorso di crescita economica ed anche professionale.

Naturalmente siamo preoccupati rispetto ad un possibile “ritorno al passato”, in uno schema organizzativo già “scandagliato” e storicamente “abbandonato” per l’obiettivo di miglioramento delle “performance” individuali e collettive.
Un lavoro organizzato diversamente probabilmente riduce le opportunità di sviluppo, diminuisce la possibilità di confronto e formazione garantita dal gruppo di lavoro identificato nel team e potrebbe riportare in luce vecchie criticità (dalla responsabilità del procedimento alla scarsa flessibilità operativa, dalla delega di firma alla qualità dei provvedimenti).
Se questo è il nuovo indirizzo (forte ridimensionamento delle figure intermedie nonché non più funzionali ad una articolazione “gerarchica” e di “responsabilità” bensì necessari al solo mero coordinamento delle professionalità assegnate e delle attività istituzionali che il team/reparto deve svolgere) diciamo subito, a scanso di equivoci, che la CONFSAL – UNSA è fortemente perplessa, perché vediamo ricadute negative sull’intera platea dei colleghi che saranno gravati di maggiori responsabilità.
Vediamo il seguito.
(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello -Sorrentino)

Cordiali saluti

Il Coordinatore Nazionale
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Aggiornamento Negoziale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Aggiornamento negoziale

Firmata la stabilizzazione dei distacchi
Proseguono i lavori sui passaggi d’area
Apertura “Tavolo tecnico” sul Fondo per la produttività
A proposito di “tassazione separata” per i premi di produttività

 

Nella “sessione” negoziale del 15 aprile scorso è stata sottoscritta, con nota a verbale, la stabilizzazione del personale in distacco a tutto il 2 aprile 2018.
Come è noto la nostra Organizzazione, unitamente ad altre sigle, aveva chiesto di fare riferimento ad un data più recente, rispetto all’intervallo triennale standard utilizzato, proposta che però non è stata accolta dall’Agenzia.
A nostro parere era ed è una proposta assolutamente corretta e coerente ed aveva (ed ha) la funzione di “sgomberare ed eliminare” le tante carte che continuano a “girare” e che si riversano anche sull’aspetto della mobilità (intralciandone di fatto gli obiettivi).
Si trattava, comunque, di una ulteriore salvaguardia tutoria dei colleghi che, evidentemente, non ha convinto la Direzione dell’Agenzia e noi come CONFSAL – UNSA ne abbiamo preso atto, sottoscrivendo l’accordo con una nota a verbale, che di seguito riportiamo. I posteri diranno se era giusta la nostra considerazione.

“NOTA A VERBALE CONFSAL – UNSA ACCORDO DEL 15.04.2021

CONFSAL – UNSA ha proposto, nei due incontri sul tema, di ridurre il periodo di distacco utile per ottenere la stabilizzazione.
La grave emergenza in atto ed i sacrifici che i lavoratori stanno sostenendo per garantire la continuità dei servizi forniti dall’Agenzia, avrebbero giustificato, a nostro parere, una deroga, circoscritta ed eccezionale, alla consuetudine invalsa per la quale la stabilizzazione può intervenire solo allo spirare di almeno un triennio.
Tutti i provvedimenti statali fin qui emessi riguardanti il mondo del Lavoro sono andati nella direzione di ridurre gli spostamenti dei lavoratori favorendo il riavvicinamento al luogo eletto a centro di interessi personali e familiari; a tale obiettivo deve tendere anche la prossima Mobilità Nazionale.
Quest’ultima è fortemente condizionata dalla stabilizzazione dei distacchi, in quanto gli esclusi da questa procedura si riverseranno proprio su quella della Mobilità.
Quindi la stabilizzazione non può che essere coordinata con il tema della Mobilità Nazionale e sull’Allocazione mirata dei posti oggetto dei prossimi bandi di concorso nelle varie regioni.
In questa sede CONFSAL-UNSA sottoscrive comunque l’accordo al fine di non arrecare pregiudizio ai tanti colleghi in possesso almeno del presupposto triennale, che attendono la definitiva stabilizzazione.”

Per quanto sopra, vorrà dire che in occasione della mobilità nazionale cercheremo di negoziare una platea più ampia di fruitori, per ridurre l’effetto distorsivo (sempre rilevato) tra mobilità e distacchi.

Passi in avanti, invece, sul tema della “operazione passaggi” da Seconda a Terza Area.
Diciamo subito che il nostro obiettivo è far superare la prova a tutti i colleghi che parteciperanno, avendone diritto, alla operazione passaggio di area (dalla Seconda alla Terza Area). Il tutto dando pieno significato al principio di “dimostrare il saper fare” acquisito nel corso dei tanti anni di servizio, unito al superiore titolo di studio “spendibile” su una posizione professionale superiore rispetto a quella in godimento (nei fatti un riconoscimento di mansioni superiori).
Al tavolo sono state fatte diverse proposte con l’obiettivo di migliorare lo schema negoziale.
La CONFSAL – UNSA si è concentrata sull’ampliamento dei “processi di missione”.
In pratica abbiamo chiesto che ogni famiglia professionale possa misurarsi con un set di domande attinenti il proprio mestiere. Altresì abbiamo chiesto la pubblicazione dei quiz per consentire ai colleghi di conoscere le materie oggetto dei test.
Forte l’esigenza di eliminare la penalizzazione sul part time rispetto alla valorizzazione dell’anzianità nonché una adeguata valorizzazione della stessa anzianità.
Vedremo gli esiti delle riflessioni.
Sul tema dei passaggi d’area, solo un piccolo passo (l’accordo in corso di definizione) rispetto al grave problema del mancato riconoscimento di percorsi di carriera ai tanti colleghi che hanno ben dimostrato e ben meritato in questi anni, ma le norme vigenti, purtroppo, non aiutano a risolvere perché correlate con “astratti” principi che, oggettivamente, sono lontani “anni luce” dalle regole che dovrebbero “governare” le risorse umane ed i percorsi di crescita professionale ed economica.
La tanto “reclamata” attenzione della politica sulla riforma della pubblica amministrazione deve partire da questi concetti base, a supporto della “fidelizzazione” del personale e del reale salto di qualità del lavoro pubblico. Come si dice “se sono rose fioriranno”, nell’ambito di un complessivo progetto riformistico che richiede interventi sotto diverse forme (dall’apprezzamento delle funzioni di coordinamento al reale riconoscimento della qualità e quantità del lavoro svolto, da percorsi professionali chiari e trasparenti alla valorizzazione della leva formativa sia per l’aspetto della produttività sia per quello del bagaglio professionale di tutti i lavoratori, solo per citare alcuni qualificanti aspetti).

In merito agli approfondimenti tecnici sul salario accessorio dovrebbe “partire” il relativo tavolo finalizzato a “scremare” le varie opzioni ed agevolare le relative scelte negoziali.

Infine, a proposito della tassazione separata, qualche polemica periferica di troppo.
Con apposito notiziario abbiamo solo voluto segnalare che pur trattandosi di materia sottratta alle relazioni sindacali, in tempi non sospetti avevamo comunque voluto fornire un nostro contributo sul tema, soprattutto in relazione alla precedente risoluzione Entrate n. 151/E del 13.12.2017.
La nuova risoluzione, invece, ha sostanzialmente modificato l’orientamento ed ha avuto un ampio risalto mediatico. Questa risoluzione è solo un aspetto della più generale questione della tassazione sul lavoro (dipendente).
Mentre fino ad oggi è stato “fortissimo lo sport” a non pagare le imposte-tasse-contributi, da parte di “cluster” ben individuabili, con il grave gap misurato in termini di evasione fiscale (oltre 120 miliardi di euro) nonché con le evidenziate conseguenze sul sistema sociale ed economico (i risultati della pandemia sono stati e sono più gravi perché per effetto di quella evasione fiscale abbiano dovuto per oltre un decennio produrre “tagli lineari” e “spending review” che non potevano non avere nefasti effetti), finalmente oggi sembra esserci attenzione sulla tassazione del reddito da lavoro e relative aliquote (anche in termini di distanza tra l’aliquota marginale e la tassazione separata nonché lo stesso meccanismo della tassazione separata).
Naturalmente un abbassamento dell’imponibile alleggerisce anche le addizionali e concretamente lascia più denaro nelle tasche dei lavoratori.
Riteniamo che questa deve essere la strada per meglio “supportare” il mondo del lavoro ovvero specifici interventi agevolati sui “cluster” più deboli che dovrebbero essere anche i più rappresentativi sul piano politico (se non altro perché più numerosi in termini di componenti). Altrimenti la storia è sempre la stessa: “cornuti e mazziati”. (La delegazione CONFSAL – UNSA Entrate Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

Cordiali saluti

Il Coordinatore Nazionale
Valentino Sempreboni

DOGANE e AAMS – Carenza di Personale – Una luce in fondo al tunnel…

SETTORE AGENZIA  ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Una luce in fondo al tunnel  della carenza di personale in ADM.

La soluzione diventa possibile tramite l’applicazione dell’art. 10 DL 44/2021.

Il 13 aprile 2021 con due determine del DG dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, prot. 108334/RU e prot. 108345, sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione ai concorsi per l’assunzione di varie figure professionali  per 766 posti in terza area e per 460 posti in seconda area (originariamente banditi il  con determine del 5 ottobre 2020).

La riapertura dei termini dei citati concorsi  prevede delle rettifiche ai relativi bandi per poter adeguare gli adempimenti concorsuali all’articolo 10 del DL 44/2021 che prevede uno  svolgimento dei concorsi pubblici “fast track, senza carta e penna” ovvero in modo molto semplificato  evitando i tempi biblici del passato per reintegrare al più presto le carenze di personale nella Pubblica Amministrazione la cui riforma fa parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Risulta di estremo interesse, nella rettifica dei bandi, l’aggiunta di un comma 4 all’originario articolo 1 che prevede che “L’Amministrazione procederà allo scorrimento della graduatoria e all’assunzione degli idonei con riferimento alla capacità assunzionale maturata al momento dell’approvazione  della graduatoria stessa in relazione alle sue specifiche esigenze”. Si ricorda che i bandi di cui stiamo parlando prevedono l’assunzione di complessive 1226 unità a fronte di una carenza di oltre tremila unità di personale. Nell’incontro con l’Amministrazione del 21 gennaio 2021 essa aveva fatto riferimento al concorso per le 1226 unità e ad un successivo scorrimento di 1394 unità oltre all’acquisizione di 300 unita mediante mobilità intercompartimentale.

Già nel dicembre 2019 fu proclamato lo stato di agitazione del Personale dell’Agenzia, oltre che per l’annosa questione delle  risorse finanziarie per il salario accessorio , per la vertenza legata alle gravi carenze di personale  degli uffici dell’Agenzia che pesavano, e continuano a pesare, come un macigno mettendo in stato di stress e di pericolo i dipendenti in servizio. Anche nell’incontro dell’ Amministrazione con la Delegazione Confsal-Unsa del 14 gennaio 2021, come da relativo verbale di “Raffreddamento del conflitto”, la nostra Delegazione aveva ribadito come prioritaria  e inderogabile la necessità di acquisizione di nuovo personale per colmare le gravi carenze in atto.

La possibilità di concorsi fast track e la previsione di scorrimento delle graduatorie sembra presagire una soluzione importante in ordine alla ormai endemica mancanza di personale che affligge l’Agenzia da numerosi anni e che, peraltro, ha portato ad una età media dei dipendenti ad oltre 55 anni. 

Roma, 14 aprile 2021

Il Responsabile Nazionale del Settore Agenzia ADM

                      Salvatore Veltri

ENTRATE – Modalità di tassazione dei compensi correlati al raggiungimento di obiettivi predeterminati

AGENZIA DELLE ENTRATE
REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE – EMOLUMENTI LEGATI AD
OBIETTIVI – TASSAZIONE SEPARATA

Con Risposta n. 223/2021 – Divisione Contribuenti – Direzione Centrale Persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta nuovamente rispetto alla pregressa Risoluzione 151/E del 13 dicembre 2017 in merito alla modalità di tassazione dei compensi correlati al raggiungimento di obiettivi predeterminati, corrisposti nell’anno successivo a quello di competenza, risoluzione che escludeva la tassazione separata, estendendo il concetto di ritardo fisiologico alle annualità non immediatamente successive quelle di erogazione, qualora ciò avvenga con una tempistica costante.

In merito alla citata risoluzione n. 151/E – 2017 la nostra Organizzazione, con nota del 23 gennaio 2018, aveva espresso dubbi sulla interpretazione medesima, in ragione della non condivisione dell’estensione del concetto di ritardo fisiologico. (Si allega la nota in questione).

La citata nota non ricevette risposta (anche se venne fatta segnalazione alla competente Direzione), ma a distanza di tre anni e mezzo, l’Agenzia re-interviene con la Risposta n. 223/2021 con la quale stabilisce che “è sufficiente che in presenza e in attuazione di contratto collettivo, anche decentrato, l’erogazione degli emolumenti avvenga in un periodo d’imposta successivo rispetto a quello cui gli emolumenti stessi si riferiscono per realizzare le condizioni per l’applicazione della tassazione separata.”.

Quindi, l’Agenzia è dell’avviso che qualora l’erogazione dei compensi incentivanti la produttività avvenga in periodi d’imposta successivi al periodo di riferimento per effetto della contrattazione decentrata si applica la tassazione separata.

Come CONFSAL – UNSA – Coordinamento Agenzie Fiscali eravamo e siamo interessati (astrattamente e concretamente) ad una questione delicata anche in ragione dei meccanismi di distribuzione del salario accessorio e della platea degli interessati.

Prendiamo atto, con soddisfazione, che i nostri dubbi non erano “campati in aria” e che il nuovo chiarimento interpretativo è in linea con le aspettative (ed i diritti) di tutti i colleghi dipendenti, qualunque sia l’amministrazione di appartenenza (in allegato la citata Risoluzione).

Con i più cordiali saluti.

IL COORDINATORE GENERALE
Valentino Sempreboni