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DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario Intesa sullo SMART WORKING 3 Agosto 2020

DOGANE E MONOPOLI
Sottoscritta Intesa sullo SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020

In data 03/08/2020, a seguito della nostra richiesta di attivare un incontro per disciplinare lo SMART WORKING dal 01 agosto 2020, ciò in applicazione di quanto previsto dal Decreto Rilancio e dal successivo Protocollo d’Intesa siglato col Ministro Dadone in data 24.07.2020, si è tenuto l’incontro con il Direttore del Personale alla fine del quale è stato sottoscritta una Intesa che regolamenta la nuova fase dello SMART WORKING fino al 15 ottobre 2020.

Riteniamo l’intesa positiva, in quanto innanzi tutto viene superato l’atto unilaterale dello scorso 28 luglio con il quale l’amministrazione si limitava ad una definizione autonoma delle previsioni del Decreto rilancio, dandone una semplice informativa alle rappresentanze sindacali e, di più, perchè sono state recepite gran parte delle nostre proposte, tra le quali l’apertura al confronto con le rappresentanze sindacali territoriali per concordare protocolli connessi alla sicurezza sui posti di lavoro, proprio sulla base delle previsioni dell’Accordo Quadro del 24 luglio 2020 sottoscritto con il Ministro della Funzione Pubblica.

Inoltre viene mantenuto l’impegno dell’Amministrazione a garantire una informativa preventiva sulle attività da svolgere in presenza – fatto che consentirà il confronto in sede territoriale – nonché la disponibilità a continuare a riconoscere il buono pasto ai dipendenti che svolgono la propria attività in smart working, una volta ricevuto il parere dal Dipartimento di Funzione Pubblica, considerate le differenti interpretazioni susseguitesi negli ultimi periodi sulla materia.

Purtroppo non è stata recepita dall’Amministrazione la nostra proposta di prorogare la possibilità di lavoro in “smart working” per i genitori con figli inferiori ai 16 anni considerate tutte le difficoltà ancora connesse alla situazione emergenziale in corso.
Sull’argomento abbiamo allegato apposita nota a margine rimarcando la nostra contrarietà al non inserimento di questa salvaguardia.

Al termine della riunione abbiamo inoltre sollecitato l’Amministrazione a calendarizzare già per i primi giorni di settembre una data per proseguire la sessione contrattuale per la definizione del nuovo CCNI dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Roma, 04/08/2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio/Diodati Fiorentino/Lamberti

DOGANE e AAMS – Piano Triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022

DOGANE e AAMS

Piano triennale fabbisogni del personale 2020-2022

Si mette a disposizione, in allegato PDF da scaricare, il piano triennale dei fabbisogni del personale 2020-2022 elaborato dall’ADM

Roma, 30 luglio 2020

 

                                                                                                                                                                                                                                    Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

                                                                                                                                                                                                                                 Settore Agenzia Dogane e Monopoli

DOGANE e AAMS – Protocollo quadro FP/OOSS 24.7.20 – Rientro in sicurezza…

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Agenzia Dogane e Monopoli

 

 

Art. 263 DL 34/2020 – Circ. FP 3/2020 – Protocollo quadro FP/OOSS 24.7.20

Rientro in sicurezza…vorranno le SS.LL. adottare misure organizzative coerenti con le nuove disposizioni !!!

Le esigenze dei cittadini e delle imprese necessitanti dell’operatività di tutti gli uffici pubblici hanno trovato con il “decreto rilancio” l’ indispensabile e piena ripresa delle attività pur  con tutte le cautele richieste dalla situazione di una pandemia  non sconfitta perché ancora sconosciute le misure di un contrasto diretto (vaccino) e supportata pragmaticamente da misure prudenziali quali il distanziamento sociale.

Le pubbliche amministrazioni nel periodo ritenuto “più pericoloso”, in base alle norme del “decreto Cura Italia” (DL 18/2020 art 87) hanno continuato ad espletare la propria funzione mediante la riconversione del lavoro “in presenza” in lavoro  “da remoto” quale modalità ordinaria della prestazione.

Nell’ambito degli ultimi cinque mesi, pertanto, l’interlocuzione tra Datore di lavoro e Lavoratori, tramite i propri Rappresentanti, è stata necessariamente continua e serrata sia a livello di vertice che a livello territoriale per individuare le opportune modalità ai fini sia dell’espletamento di alcune attività indifferibili che della salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro sia nei rapporti con i Lavoratori in smart working.

Nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ad esempio,  è risultato fondamentale l’accordo sullo smart working  del 18 maggio 2020 per la gestione dei servizi indifferibili con parziale rientro dei Lavoratori e tale accordo ha avuto la necessaria applicazione sia a livello di Direzioni Territoriali che degli Uffici dipendenti con evidente vantaggio dell’azione amministrativa e dei Lavoratori: l’organizzazione del lavoro specialmente in periodi di crisi  e difficoltà non può, infatti, prescindere dal previsto e costruttivo confronto tra Amministrazione e Lavoratori.

All’attualità, con l’articolo 263 del Decreto Rilancio, la situazione lavorativa ha avuto una sua evoluzione che prevede il ritorno dei Lavoratori negli uffici e che stabilisce che solo il 50% dei Lavoratori possa rimanere adibito nelle attività del lavoro agile e ciò, intuitivamente, in dipendenza del fatto che la pandemia da coronavirus è tuttora in atto e quindi necessita di gestire le attività degli uffici con un certo diradamento delle presenze ma anche perché l’esperienza pandemica degli ultimi mesi ha aperto un nuovo modo di valorizzare il lavoro agile, cosa impensabile nel recente passato.

La circolare Dadone 3/2020 ricorda che le Amministrazioni dovranno aggiornare  ed implementare la mappatura di quelle attività che possono essere svolte in modalità agile individuando il personale da assegnare alle stesse nella misura del 50 per cento. Tale operazione, con buona pace di tutti, non può essere un atto unilaterale in quanto implica diverse problematiche in ordine alle attività e alle persone.

Finora si era trattato di individuare  “attività indifferibili” adesso, invece, si tratta di individuare le “attività che possono essere svolte in modalità agile” e su ciò sicuramente ci possono essere dei diversi punti di vista in quanto, ancora, nella Pubblica Amministrazione si tende a voler gestire tutto in presenza come se tale modalità fosse più virtuosa e più produttiva: ciò necessita  una chiara declaratoria da parte dell’Amministrazione delle attività che possono essere svolte in smart working.

Per quanto concerne poi i lavoratori che potrebbero usufruire dell’esclusione dell’obbligo di rientro in presenza, l’ADM sembra individuare solo il personale che risulti maggiormente esposto al contagio perché affetto da patologie invalidanti come da idonea certificazione medica. Ci si domanda, a tal proposito, se i Colleghi in questione dovranno all’uopo ripresentare ulteriormente nuove certificazioni oppure basteranno quelli già in possesso dell’Amministrazione!.

Inoltre ci si chiede se altri Lavoratori potranno essere esclusi dal rientro come ad esempio chi ha congiunti affetti da gravi patologie  ( legge 104/92), figli in età fino a quattordici anni per i quali proprio nel periodo estivo si deve far ricorso ai tanto discussi part-time verticali, chi deve affrontare tragitti casa-ufficio particolarmente pericolosi ai fini del contagio.

Argomento di non poco conto riguarda l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro chiaramente contrattabile a livello locale ma che necessita anche di criteri di massima individuati a livello centrale.

Non è da sottovalutare, inoltre, il confronto sulla tutela della sicurezza e della salute dei Lavoratori anche in dipendenza di una loro maggiore presenza  negli uffici e di un maggiore afflusso degli utenti. Come notorio nel Protocollo quadro “Rientro in sicurezza” si è convenuta tra la Funzione Pubblica e le OO.SS. una attenzione particolare circa le previsioni da gestire per garantire sia i Lavoratori che l’Utenza da eventuali pericoli di contagio. Non si tratta di semplici “avvertenze” ma in una serie di 10 punti vengono illustrati i comportamenti da seguire e da recepire da tutte le amministrazioni ai vari livelli.

Quanto brevemente espresso non può che presuppore un necessario confronto a livello di Amministrazione centrale per indirizzare univocamente i direttori degli uffici dipendenti affinché non sorgano soluzioni improvvisate o personalistiche. Si impongono condivisi indirizzi specifici e non semplicemente un riferimento alla norma che, per il suo carattere di generalità ed astrattezza, deve trovare supporto applicativo con direttive specifiche dell’amministrazione che deve applicarla.

Da venerdì 31 luglio prossimo tutti gli uffici ADM dovranno ingegnarsi a trovare una soluzione per il rientro dei Colleghi facendo riferimento, all’attualità, alle semplici indicazioni di una presenza non più dovuta alle attività indifferibili ed urgenti e al superamento dell’istituto dell’esenzione dal servizio.

E’ necessario, invece, previo immediato e indifferibile confronto sindacale, fornire indirizzi sui servizi e sulla sicurezza affinché tutti gli uffici dipendenti abbiano indicazioni omogenee di comportamento.

Non si può delegare la procedura di un rientro “massivo” del personale negli uffici alle decisioni unilaterali dei dirigenti locali che verosimilmente sceglieranno di essere più realisti del re senza tener presenti tutte le esigenze dei Colleghi e magari sottovalutando la salvaguardia della salubrità e sicurezza nei posti di lavoro.

La nostra Organizzazione Sindacale ha, quindi, inviato apposita nota al Direttore Generale dell’Agenzia e al Direttore del Personale richiedendo un incontro sindacale urgente in merito al rientro della maggioranza dei Lavoratori negli Uffici  e alla gestione dello smart working. Ha, inoltre, richiesto la sospensione o il ritiro della nota 2618937RU del 28 luglio 2020 che sembra escludere il dovuto confronto sindacale sulla problematica.

Roma, 29 luglio 2020

 

                                                                                     Il Responsabile Nazionale del Settore ADM

                                                                                                     Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Smartworking- Richiesta d’incontro sindacale

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Agenzia Dogane e Monopoli

 

 Al Direttore Generale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Marcello Minenna

Al Direttore Centrale del Personale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Rocco Flore

 

OGGETTO: Smartworking – nota 261893/RU del 28 luglio 2020.

 

L’art. 263 del “Decreto Rilancio” (DL 34/2020 convertito in legge 77/2020), ha disposto per le esigenze dei cittadini e delle imprese il relativo adeguamento dell’operatività di tutti  gli uffici pubblici e ha demandato alle amministrazioni  l’organizzazione del lavoro dei dipendenti in presenza e in modalità agile.

La circolare 3/2020 della Funzione Pubblica  ha proceduto a dare indicazioni sul il rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro dei dipendenti delle PP.AA. ed inoltre il 24 luglio 2020 il titolare del Dipartimento aveva firmato con le OO.SS. uno strutturato Protocollo quadro sul “rientro in sicurezza”.

I citati provvedimenti comprovano la necessità ad una interlocuzione tra le Parti e quindi al confronto nell’ambito delle varie Amministrazioni fra Parte Pubblica e Rappresentanti dei Lavoratori.

La nota citata in oggetto sembra escludere tale possibilità e, pertanto, si chiede un incontro sindacale urgente in merito al rientro della maggioranza dei Lavoratori negli Uffici  e alla gestione dello smart working.

La cogenza della presente richiesta è legata naturalmente non solo all’oggetto del confronto ma anche alla tempistica di attuazione delle norme in riferimento.

Si chiede, nelle more dell’incontro, la sospensione o il ritiro della nota di cui all’oggetto.

Si porgono distinti saluti

 

Roma, 29 luglio 2020

 

                                                                             Il Coordinatore Nazionale AAFF della Federazione Confsal-Unsa

                                                                                                          Dott. Valentino Sempreboni

ENTRATE – Accordo prevenzione e sicurezza attività lavorative esterne- Comunicato unitario 28 Luglio 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                          

Sottoscritto l’accordo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti in ordine all’emergenza sanitaria “Covid-19” per lo svolgimento delle attività lavorative esterne.

In data 28 luglio abbiamo sottoscritto l’accordo per lo svolgimento in sicurezza delle attività esterne attraverso l’adozione di misure di prevenzione specifiche minime da implementare, a livello di ogni sede di contrattazione decentrata, in relazione ai rischi associati ad ogni singola attività esterna.

Rispetto alla prima ipotesi proposta nei giorni scorsi dall’Agenzia siamo riusciti a introdurre importanti misure di prevenzione dai rischi da contagio COVID-19 in continuità e coerenza con l’accordo generale sottoscritto lo scorso 30 aprile.

L’accordo, inoltre, promuovendo modalità di comunicazione, confronto e contrattazione con le rappresentanze sindacali è teso a valorizzare e consolidare un percorso decisionale partecipato e, a tal fine, ciascun Datore di lavoro dovrà procedere, sull’accordo odierno e quelli che saranno sottoscritti in sede locale, mediante il coinvolgimento delle RSU e delle OO.SS. territorialmente competenti alla redazione di un Protocollo di sicurezza -con la collaborazione del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Medico Competente, dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza- nel quale dovranno essere chiaramente indicate le misure di prevenzione e protezione individuate, esplicitando ogni necessaria informazione ai lavoratori coinvolti nella visita e riportando anche le procedure operative e gestionali da seguire.

Le condizioni e le misure di prevenzione e sicurezza “minime” e obbligatorie alle quali il Datore di Lavoro dovrà adottare sono illustrate al punto 6 dell’accordo. Tra queste, è importante sottolineare che la classificazione del rischio contagio preventivabile avverrà sulla base del documento tecnico INAIL e prevede l’esonero dall’effettuare le attività esterne che siano classificabili quale rischio superiore a quello “basso”.

Ad ulteriore garanzia per il dipendente viene prevista la possibilità, nel caso in cui nel corso dell’attività esterna il dipendente rilevi ipotesi di rischi non preventivamente conosciuti o superiori a quelli individuati e preventivati nel protocollo di sicurezza specifico, di darne comunicazione al datore di lavoro che disporrà l’immediata sospensione dell’attività esterna per riferire al medico competente, al responsabile del servizio di protezione e sicurezza ed agli RLS, al fine di valutare o meno una sua eventuale ripresa.

Il personale che svolge le attività esterne potrà essere sottoposto volontariamente e su sua richiesta a test sierologici e/o tamponi – con costi a carico dell’Agenzia – a seguito di una valutazione della specifica attività, del contesto di svolgimento, della situazione epidemiologica locale nonché delle indicazioni eventualmente fornite dalle autorità sanitarie competenti per territorio. Detta valutazione sarà compito del medico competente e del Servizio di Prevenzione e Protezione, fermo restante il potere decisionale del Datore di Lavoro.

In applicazione dell’art. 7, comma 7, del CCNL Funzioni Centrali, la contrattazione integrativa di sede territoriale procede all’avvio delle trattative finalizzate alla definizione dei criteri di adeguamento presso la sede di quanto definito dal presente accordo. Alle RSU e OOSS territoriali dovrà essere fornito preventivamente il piano dei controlli esterni da eseguire (natura, quantità, tipologia di controllo). Con riferimento a quest’ultimo aspetto, inoltre, è stata data evidenza nell’accordo che, in relazione agli obiettivi di budget di produzione 2020, gli indicatori relativi agli interventi esterni sono stati neutralizzati fino al 31 dicembre p.v..

In coda all’incontro abbiamo nuovamente sollecitato l’Agenzia a calendarizzare un percorso negoziale finalizzato a trovare la giusta cornice normativa per alcuni strumenti di conciliazione vita-lavoro (Co-Working, telelavoro e smart working).

Registriamo, parallelamente, lo sconfortante attendismo datoriale in merito al riconoscimento dei Buoni Pasto.

Roma, 28 luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Sistema valutazione performance- Comunicato unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                          

AVVIATO IL CONFRONTO SUL SISTEMA DI VALUTAZIONE.
A BREVE LE GRADUATORIE DEL TELELAVORO.
PRIMA DELLA PAUSA ESTIVA RIPRENDERÀ IL CONFRONTO SUGLI ISTITUTI DI CONCILIAZIONE VITA-LAVORO

 

È iniziato oggi il confronto con l’Agenzia su sistemi di valutazione delle performance. Prima di entrare nel vivo della discussione, però, l’amministrazione ha fornito alcune informazioni sulla procedura di telelavoro, interrotta poco prima che scoppiasse la pandemia con la richiesta di tutti i sindacati di riesaminare tutti i progetti che non avevano avuto la condivisione dei datori di lavoro.

Siamo moderatamente soddisfatti in quanto, per la stragrande maggioranza di coloro che avevano presentato controdeduzioni al diniego al telelavoro, è stata trovata una soluzione positiva che permetterà loro di entrare in graduatoria. Sono stati altresì aumentati ancora di qualche decina di unità i posti disponibili.

Abbiamo comunque chiesto all’Agenzia di riprendere il percorso sugli istituti di conciliazione vita-lavoro, iniziato appunto con la firma dell’accordo del 9 ottobre 2019 su telelavoro, co-working e lavoro agile.

Mentre sul lavoro agile la parte pubblica ci ha comunicato di non essere ancora pronta a firmare un accordo complessivo, anche in considerazione dell’evolversi delle norme varate in questi giorni da Governo e Parlamento, abbiamo ottenuto una convocazione entro la fine di luglio per parlare di co-working sia infra che interregionale. È ferma intenzione degli scriventi coordinamenti applicare -disciplinandoli, come nel caso dello smart working- nel tempo più breve possibile tutti gli istituti che possano consentire flessibilità della prestazione lavorativa e avvicinamento dei lavoratori ai luoghi ove si trova il centro dei loro interessi, convinti che questo incida positivamente sulla serenità dei colleghi e, quindi, sulla motivazione e sulla produttività dei lavoratori.

Riguardo al sistema di valutazione, l’amministrazione ha presentato una bozza di linee guida, aperta ai contributi della parte sindacale. Nei nostri interventi abbiamo chiarito alla parte pubblica che non ci interessa costruire un sistema di valutazione semplicemente per rispondere agli obblighi di legge. Le “pagelline” non ci interessano. Se fosse questo il problema da risolvere preferiremmo affidare l’osservanza delle norme ad altri, più immediati e meno divisivi strumenti.

Ciò che invece ci interessa è la costruzione di un modello che abbia al centro la crescita complessiva dell’organizzazione, con una chiara comunicazione a tutti i lavoratori delle finalità della valutazione, della procedura, degli strumenti di valutazione e degli obblighi dell’Agenzia delle Entrate di intervenire con piani di formazione, di coaching e di valorizzazione dei lavoratori.

Sappiamo bene che i nostri superiori gerarchici ci valutano ogni giorno in modo non palese e che queste valutazioni hanno delle ricadute anche di tipo economico sulla nostra vita lavorativa. Ciò che vogliamo, quindi, non è continuare a mettere la testa sotto la sabbia e fare finta di niente abdicando alle nostre responsabilità di tutela dei lavoratori, come invece sta facendo qualche sindacato, bensì fare in modo che ciascuno valuti (e venga valutato) secondo procedure condivise e, soprattutto, che chi valuta assuma pienamente su di sé la responsabilità della valutazione.

Le ricadute economiche devono essere assolutamente secondarie e affatto scontate. Non è detto che un sistema di valutazione delle prestazioni debba portare naturalmente a premi individuali ed è chiaro a tutti che questo obiettivo lo potremo raggiungere esclusivamente affrontando la trattativa e depotenziando, quindi, l’alibi per un eventuale atto unilaterale dell’Agenzia.

Infatti, mentre gli interventi di formazione, di ricerca dell’allocazione migliore del singolo all’interno dei posti di lavoro e la valorizzazione del personale debbono necessariamente vedere al centro l’individuo, gli interventi organizzativi sui sottosistemi e gli eventuali riconoscimenti economici non possono prescindere dalla dimensione del lavoro in agenzia, organizzato in piccoli gruppi, che deve essere valorizzato.

Insomma, come potete intuire, siamo appena all’inizio di un cammino che si annuncia lungo e pieno di insidie, che a nostro parere dovrà trovare tempi e modi per il coinvolgimento diretto dei lavoratori sin dalla fase di progettazione del sistema di valutazione.

 

Roma, 21 luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

AGENZIE FISCALI – Un programma per il prossimo decennio (2021-2030)

UN PROGRAMMA PER IL PROSSIMO DECENNIO (2021-2030)

UN CONTRIBUTO DELLA CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Una “Agenda Italia” per il prossimo decennio deve prevedere diversi progetti di riforma politica, economica e sociale che permettano al sistema Paese di fare realmente un salto di qualità, come richiesto soprattutto dalla cittadinanza e come richiesto da tutti i nostri “partner” internazionali (Agenda 2030 – ONU).

Una “svolta green ed una modernità cosiddetta 4.0” che passa attraverso un nuovo modello di sviluppo economico, la tutela del patrimonio ambientale – paesaggistico e archeologico –storico, la vera ricchezza del nostro Paese, una transizione verso una industria più produttiva e tecnologica, a maggior valore aggiunto con robotica ed intelligenza artificiale ma meno “energivora”, un investimento significativo in ricerca ed in cultura, mettendo al centro università, alta formazione e scuola nonché ricerca indipendente, un sistema di protezione sociale più efficiente e più razionale, a sostegno delle debolezze e delle marginalità sociali, una effettiva partecipazione dei lavoratori nelle scelte imprenditoriali ed aziendali, pubbliche e private, in adempimento del dettato costituzionale, una profonda riforma del sistema finanziario, responsabile degli “sconquassi” dell’ultimo decennio, ed un sistema politico-amministrativo, moderno e razionale nei centri di comando e nelle responsabilità, il tutto correlato con un apparato governativo-amministrativo in grado di “supportare” adeguatamente il processo riformatore.

Ma alla base dell’Agenda deve esserci la riforma del fisco che deve andare nella direzione di una vera progressività tributaria, una equità effettiva, una semplificazione massima degli adempimenti, una certezza tributaria legata a norme chiare e lineari, meno numerose e maggiormente efficaci, raccolte in un unico codice, nonché ad una “macchina” fiscale che con un ulteriore recupero di efficienza e funzionalità, sia di impulso e di “accompagno” al sistema del nuovo decennio.

Ci sono tutte le condizioni per progettare ed approvare l’Agenda, questa volta anche dal punto di vista economico, in ragione delle scelte europee in materia di interventi straordinari nonché di nuovo indirizzo di bilancio dell’intera Unione per gli interventi ordinari.

Rimangono, naturalmente, le scelte che saranno effettuate dal Governo e che dovranno essere approvate con il più ampio consenso “bipartisan” del Parlamento, per una nuova Italia e per una nuova sfida sociale ed economica che richiede, in questo periodo, l’aiuto di tutte le forze politiche, economiche e sociali.

Dal nostro punto di vista possiamo e vogliamo contribuire al dibattito politico-sindacale sul versante della “macchina” fiscale, avendo istituzionalmente il compito di rappresentare gli interessi dei lavoratori e di rilevare/sottolineare le criticità operative.

Naturalmente alla base dei ragionamenti di cui sopra, dovrà esserci una reale partecipazione di tutti alle spese per lo Stato secondo la propria capacità contributiva, spese che devono essere razionali ed efficienti ma, soprattutto, percepite come un chiaro e reale contributo dei singoli cittadini alla vita collettiva.

Un livello di tassazione sulle persone e sulle società, nonché di imposte indirette, che sia di incentivo concreto alla crescita economica-sociale del “sistema”, con la presenza di una adeguata “no tax zone” e la definitiva eliminazione dell’elevato livello di evasione fiscale e contributiva.

Una riforma fiscale degna di questo nome dovrebbe affrontare in maniera organica le diverse questioni, IRPEF – IRES – IVA, partendo da due esigenze fondamentali:l’allargamento delle basi imponibili, senza il quale non sarà possibile abbattere le aliquote; e la drastica semplificazione del sistema, che deve essere ripulito dalla moltitudine del trattamento speciale.

Il punto di partenza dovrà essere costituito dalla lotta all’evasione e quale ulteriore obiettivo,lo spostamento dei carichi fiscali dal lavoro ed impresa ai consumi e patrimoni, anche questo condizione ineliminabile perché il sistema sia meno dannoso per la crescita.

Di contro, bisognerà spingere sulla riduzione del cuneo fiscale e un’azione diretta verso le piccole e piccolissime imprese

A queste va esteso il sistema di tassazione “per cassa” in modo da consentire l’immediata deducibilità degli investimenti, anziché diluirla nel tempo.

La rivoluzione del fisco deve riguardare, inoltre, la burocrazia fiscale, attraverso l’estensione della dichiarazione “precompilata” anche alle partita iva ed un ripensamento delle scadenze, con la fatturazione elettronica che può ausiliare la dichiarazione iva

La “cash flow tax” di fatto può eliminare alcune voci meramente contabili, ammortamenti – rimanenze – accantonamenti, e quindi indirizzare verso una “precompilata” Irpef anche per le partite iva che potrebbe avere un calcolo del carico fiscale on-line, mese per mese, e che permetterebbe di implementare un sistema di prelievi, rimborsi, compensazioni in sostituzione degli attuali acconti e saldi.

Un rapporto paritetico fisco – contribuenti semplificato, dinamico ed avanzato, votato ad eliminare tante scadenze e tanti adempimenti

Un Fisco nuovo per il nuovo decennio

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA Agenzie fiscali

Valentino Sempreboni

DOGANE e AAMS – CONFRONTO SUL CCNI

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Agenzia Dogane e Monopoli

 

 

Confronto sul CCNI

 

In data odierna,14 luglio 2020, le OO.SS. Nazionali hanno ripreso il confronto sul CCNI con la Direzione del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

In particolare è stata trattata la parte riguardante gli incarichi di responsabilità (IDR), che in ampliamento a quelli già storicamente presenti (Capi Sezione, Capi SOT,…) prevede una estensione anche alla figura dei Capi Reparto. Naturalmente saranno definiti successivamente i criteri che condurranno a detto riconoscimento, ma in ogni caso queste ultime figure di responsabilità, una volta individuate, verranno indennizzate al di fuori del budget di sede trattato presso i vari Uffici periferici.

Sono state, altresì affrontate le tematiche concernenti il premio di performance organizzativa e di produttività d’ufficio che ha rispettato le precedenti indicazioni, con un incremento del coefficiente di professionalità del personale di prima e seconda area, nonché il premio di performance individuale che si è convenuto essere meritevole di successivo approfondimento.

E’ stata, poi, posta l’attenzione sul sistema indennitario, in particolare la discussione si è incentrata sui vari istituti in essere, tra cui l’indennità di confine e l’indennità di disagio.

Le precitate indennità sono risultate meritevoli di una approfondita analisi al fine di renderle, in base all’esperienza acquisita nel corso degli anni dopo la stipula del CCNI del 2008 , più adeguate alla realtà mediante una più attenta definizione dei criteri; in particolare l’indennità di confine che, in assenza di decreto di identificazione e classificazione dei porti, spesso ha condotto ad una estensione non consona delle sedi rientranti nell’ istituto di specie.

Le OO.SS. al fine di evitare inutili demagogie, hanno convenuto di predisporre eventualmente una proposta unitaria in merito all’indennità di disagio e di confine in quanto hanno ritenuto non ricevibile l’ipotesi proposta dall’Amministrazione. E’ stato richiesto anche, nel dettaglio, l’impatto economico sul fondo a seguito di un allargamento della platea dei beneficiari, i colleghi dei Monopoli. Detti istituti saranno oggetto di una successiva discussione.

Si è passati al confronto sulla reperibilità e sull’istituto della turnazione, cercando di superare per quest’ultimo istituto l’annosa questione del personale in turno nei festivi infrasettimanali attraverso una idonea programmazione, minimo quadrimestrale ovvero fino a 12 mesi, che potrà garantire a tutti i dipendenti in turnazione equità delle giornate lavorative. Le OO.SS. hanno proposto una rimodulazione di quanto aveva indicato l’Amministrazione, anche in virtù delle previsioni contrattuali in vigore, specificando che le turnazioni vengono poste in essere quando non è possibile garantire diversamente l’orario di servizio previsto e quindi a prescindere se l’ufficio operativo abbia un orario di servizio continuativo di 24 ore. L’Amministrazione si è riservata di approfondire la portata della proposta avanzata

E’ stato comunicato, infine, alle OO.SS. che nel mese di agosto c.a. è previsto il pagamento di un sostanzioso acconto inerente alla produttività 2018.

Il tavolo di confronto è stato rinviato, per le successive discussioni, alla prossima settimana.

Roma, 14 Luglio 2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA

Veltri, Eremita, Fiorentino

ENTRATE – Comunicato unitario 14 Luglio 2020 – Richiesta d’incontro al direttore RUFFINI

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 

                                Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

 

 

                                e p.c. al Capo del personale ad Interim

dott. Carlo Palumbo

 

Gentile Direttore,

le Scriventi OO.SS. si vedono costrette a segnalare una conduzione ondivaga, da parte del responsabile nazionale ad interim delle risorse umane, delle relazioni sindacali non sempre improntate alla necessaria trasparenza e rispetto dei reciproci ruoli.

Risulta già grave che su tematiche di strategica importanza codesto vertice dell’Agenzia temporeggi ma diventa ancor più inaccettabile quando si pone con la supponenza di sminuire le problematiche poste dai rappresentanti dei lavoratori con risposte ed approcci assolutamente discutibili o non veritieri.

Ne è riprova quanto accaduto nel contesto delle recenti riunioni nazionali sugli importanti temi evidenziati dalle Scriventi. In particolare:
● Con riferimento alla possibile ripresa delle attività istituzionali esterne quali i sopralluoghi (Area Territorio) e le verifiche (Area Entrate), l’attuale responsabile delle risorse umane ha sminuito a mera ipotesi futura contestando addirittura che ci potesse essere un obbligo dell’amministrazione ad informare le OO.SS.. In tale contesto e nell’immediatezza dei giorni successivi, le Scriventi, invece, sono venute a conoscenza di almeno due note di indirizzo delle strutture centrali a quelle periferiche dell’Agenzia che trattano i temi evidenziati e che addirittura forniscono le direttive ai datori di lavoro per definire protocolli di sicurezza rispetto alle specifiche attività (Prot. n.18691 del 10.7.2020 della Divisione Risorse e prot. n. 43279 del 7.7.2020 della Divisione Servizi). È di tutta evidenza che, diversamente da quanto sostenuto dall’Agenzia, siamo in un contesto riservato alla contrattazione (art. 7 CCNL Fc) come già effettuato in occasione dell’accordo del 30 aprile u.s. che non ha adottato previsioni specifiche semplicemente perché le attività esterne erano sospese. Ove, invece, si è in procinto di riprendere tali attività e per la peculiarità del servizio non svolto all’interno dei nostri uffici ma presso i contribuenti, ecc., vanno prioritariamente definite le specifiche linee guida nazionali e solo successivamente declinate a livello territoriale.
● Altro tema rilevante posto dalle Scriventi su cui codesto vertice glissa con motivazioni dilatorie ed infondate è quello di dare una seppur provvisoria regolamentazione, in attesa che venga recepita specificamente dal CCNL, dello smart working
L’attuale modalità di lavoro da remoto, inserito nel più ampio contesto di strumenti di work life balance, da strumento di tutela della salute individuale e collettiva finalizzato a ridurre il rischio contagio, può trovare stabilmente applicazione in Agenzia, previa individuazione di una cornice generale attraverso il confronto con le Organizzazioni Sindacali. Naturalmente, se già era evidente nella sua applicazione per limitare il rischio contagio, non si potrà tener conto che, passata la fase derogatoria alle norme, non si potranno ipotizzare soluzioni che pregiudichino tanto sul piano normativo che su quello economico i diritti e le facoltà del lavoratore.

Le Scriventi tralasciano, per economicità della presente nota, di segnalare l’assoluto disinteresse dimostrato dall’Agenzia anche su altri importantissimi temi sulla gestione ed organizzazione del personale (carenza di personale, assenza di piani di assunzioni, carichi di lavoro, passaggi di area, ecc.) ma evidenziano come i lavoratori di questa Agenzia non meritano tale “disattenzione” con il rischio che perdano la seppur residua fiducia in chi li governa come datore di lavoro.

In attesa di un urgente confronto con codesto vertice, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Roma, 14 Luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri

 

     Cavallaro

     

 

    Sempreboni

 

     Patricelli

 

 

DOGANE e AAMS – Notiziario incontro del 9 Luglio 2020

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Agenzia Dogane e Monopoli

 

 

SI DECIDERA’ IL DG AL DOVUTO CONFRONTO CON LE OO.SS.?

 

Giovedì 9 luglio u.s. le OO.SS. Nazionali hanno avuto un incontro sindacale con il Direttore Centrale del Personale.

E’ stato comunicato che per quanto riguarda le prove per i passaggi dalla seconda alla terza area essi dovrebbero iniziare dopo il 20 settembre p.v. In merito a questa procedura concorsuale per la quale la scrivente OO.SS. ha continuato a sollecitare la pubblicazione di una banca dati di quiz necessitata dalla vastità del programma, l’Amministrazione ha manifestato la sua indisponibilità ed ha solo dato indicazioni vaghe circa un esame inerente alle problematiche del lavoro che i concorrenti svolgono quotidianamente.

E’ stato fatto anche cenno ad una eventuale volontà dell’Amministrazione di rivedere anzitempo l’accordo sullo smart working a causa della ripresa delle attività economiche che richiederebbero una presenza maggiore dei Lavoratori negli uffici. I dipendenti ADM non amano certo concorrere a chi è più eroe ma amerebbero, a causa della propria professione e professionalità, maggiori riconoscimenti sia dal Governo sia dai Vertici agenziali.

Per quanto riguardante le problematiche della riorganizzazione, anche logistica nonché di sede legale, dell’Amministrazione non è stata fornito, anche su esplicite richieste, alcun chiarimento.

Le OO.SS., naturalmente, non si sono accontentate di un “non possumus” e hanno richiesto, con diversa vivacità di accenti e di toni, un confronto con il Direttore dell’Agenzia per conoscere il disegno complessivo delle decisioni che si susseguono circa l’ormai evidente volontà di ridisegnare gli attuali assetti dell’ADM ma in totale autonomia, quasi alla stregua di un piano militare segreto.

La Scrivente Organizzazione è ormai da mesi impegnata in prima linea nel richiedere il dovuto, e contrattualmente previsto, confronto su questa importante materia in ambito OPI.

Un assordante silenzio è stato, finora, l’unica risposta data dall’Amministrazione al diritto dei Lavoratori di conoscere i cambiamenti di cui sono destinatari. Appare infatti assurdo che, per esempio dal 1^ di luglio 2020 siano stai avviati dei cambiamenti nelle Direzioni Territoriali per i quali i Direttori preposti (che firmano le determinazioni di applicazione e che gestiscono quote consistenti di personale) sanno soltanto affermare che le attuali posizioni POER, P.O., IDR restano numericamente le medesime benché dislocate diversamente; non sanno però spiegarne le finalità ovvero quale sarebbe la ratio che sottende al cambiamento: più efficienza, più risparmio, più opportunità per i Lavoratori?. Trattasi di consegna del silenzio o altro?.

Si assiste ad un gioco di cui non è dato conoscere le regole o più brutalmente allo svolgersi di un destino ineluttabile, come nella drammaturgia greca, quando gli dei stabilivano senza appello l’accadere delle vicende umane.

Similitudini a parte, l’incontro del 9 luglio 2020 è stato e rimane l’espressione della volontà certa dei Lavoratori e dei propri Rappresentanti di voler essere messi “a parte” (e non “da parte” o “in disparte”) delle decisioni e delle insite finalità che li riguardano.

Urge, quindi, un confronto immediato, franco e completo: SE NON ORA, QUANDO?

La struttura agenziale è stata già toccata ampiamente nel segmento delle Direzioni Territoriali, anche le Direzioni Centrali hanno subito una loro rimodulazione e prevedibilmente ne interverranno altre, il segmento degli uffici periferici riguarderà poi, e non si sa come, la maggior parte dei Lavoratori. Non si può non sapere, non si può non avere informazioni, non si può evitare un confronto oggettivamente inevitabile. Non è poesia, rappresenta per contro la necessaria certezza degli andamenti aziendali a cui i Lavoratori sono interessati.

Oltretutto, in questa situazione, è anche auspicabile e consono che le determinazioni finora emanate senza alcuna informazione e senza alcun confronto, per non parlare delle deliberazioni del CdG, vengano da subito sospese fino a quando non si pervenga alle richieste dei rappresentanti dei Lavoratori e dei Lavoratori medesimi che non amano rassicurazioni vaghe circa un semplice restyling dell’Agenzia laddove invece il mondo ADM viene giornalmente alterato nella sua organizzazione e non ultimo nelle procedure amministrative.

Roma, 11 Luglio 2020

Il responsabile del settore dogane e monopoli

Salvatore VELTRI

ENTRATE – FPSRUP 2018: OBIETTIVO RAGGIUNTO! – Comunicato unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                          

FPSRUP 2018: OBIETTIVO RAGGIUNTO!

SOTTOSCRITTO ACCORDO CHE RAGGIUNGE GLI OBIETTIVI PREFISSATI

 

Dopo lunghe ed impegnative trattative abbiamo sottoscritto, nella serata del 7 luglio u.s., l’accordo sul salario accessorio anno 2018.

L’accordo è basato su un’impostazione comunque da considerare “transitoria” rispetto alla necessaria organica rivisitazione dei criteri da adottare a regime e rispetto ad un modello che dovrà essere più coerente con le esigenze di premialità delle elevate professionalità esistenti nell’ambito della nostra amministrazione.

Nello specifico e sotto il profilo dell’ammontare complessivo delle risorse economiche, evidenziamo, sin da subito, che rispetto all’annualità del 2017 è inferiore di circa il 16% ma, almeno per questo aspetto, dobbiamo dire che questa differenza è già nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori in quanto sono le risorse utilizzate per finanziare le progressioni economiche dell’annualità 2018 che le Scriventi hanno ottenuto.

Sotto il profillo “innovativo”, ci è sembrato corretto individuare una modalità, sebbene transitoria e certamente da migliorare, rispetto ad una effettiva unificazione dei criteri di riparto del salario accessorio prima distinto a secondo se dell’Area Entrate o dell’Area Territorio, evitando incoerenti distinzioni rispetto quantomeno alle strutture delle cc.dd. Direzioni Provinciali “unificate” (Entrate e Territorio).

Con soddisfazione, inoltre, dobbiamo evidenziare che, dopo i necessari e positivi approfondimenti effettuati anche con la parte pubblica, le previsioni degli artt. 77 e 78 del vigente CCNL Fc, da applicare con decorrenza dal 2018, sono soddisfatte dal vigente sistema adottato da anni per la produttività individuale che, come è noto, diversifica in maniera importante il salario individuale dei lavoratori delle Entrate.

Difficoltà non da poco, invece, abbiamo dovuto affrontare per ridefinire i criteri di riparto dalla c.d. “indennità di verifica”. Infatti, il rapportare la liquidazione sulla base delle ore a MUV, dal 2018, determinava un sistema non coerente con quello adottato negli anni precedenti in quanto, nel dicembre del 2017, una specifica direttiva modificò le modalità di consuntivazione delle ore.  Non nascondiamo sul punto la molteplicità di ipotesi di soluzione rappresentate al tavolo sia di parte sindacale che di parte pubblica e la complessità di dare soluzione alla problematica. Responsabilmente, però, tutte le parti sono pervenute ad una soluzione di positivo equilibrio e che fornisce la possibilità di intervento delle RSU e OO.SS. territoriali nell’individuare il corretto e specifico criterio di riparto dell’indennità tra i funzionari che hanno partecipato, anche con apporti diversificati, alla verifica. Permane, purtroppo, la criticità che come tutte le indennità anche quella di “verifica” ha subito il taglio di circa il 16% per i motivi prima esposti.

Positivo, infine, la rimodulazione della previsione della c.d. “sanzione accessoria” derivante dalle sanzioni disciplinari che, di fatto, determinava la perdita integrale per il lavoratore dell’intero salario accessorio anche nei casi di sanzioni disciplinari di lieve entità. Risultava, infatti, particolarmente odiosa la “non proporzionalità” tra le sanzioni minime e quelle massime/gravi che di fatto prevedevano il medesimo effetto senza alcuna progressività.

Ricordiamo, infine, che il nostro compito non si chiude qui in quanto dovremo vigilare che l’accordo superi indenne il vaglio di tutti gli organi di controllo a cui sarà sottoposto nelle prossime settimane nonché per la definizione dei necessari accordi sui singoli posti di lavoro.

Roma, 8 luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – Nel Paese delle mosche cocchiere…

Nel Paese delle mosche cocchiere

Non possiamo nasconderci che da qualche mese nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli tira un’aria particolare. La pandemia ha dato l’occasione per evidenziare la peculiare attività dell’ADM e ciò è stato variamente messo in evidenza, inoltre la pandemia ha molto influito sui Lavoratori che con mezzi propri, tanta buona volontà e sacrifici hanno continuato la loro opera “da remoto”.
Nel frattempo l’Amministrazione si è prodigata, e continua a prodigarsi, nei modi più svariati per cambiare fisionomia all’Agenzia e già nelle Direzioni Territoriali dal 1^ luglio 2020 un’ondata di cambiamenti è in atto, tanto da ingenerare seri dubbi sulla reale conoscenza della realtà lavorativa che ha portato a questa ulteriore riorganizzazione.
Il problema è che nessuna spiegazione delle finalità e delle modalità si è riusciti ad avere nell’ambito dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione ove erano presenti tutti i Sindacati. Anzi le richieste di apertura del confronto sono state completamente disattese. Ne è testimonianza il fatto che l’ultimo incontro dell’OPI ebbe come risultato la redazione di un verbale firmato dalla sola Amministrazione, senza alcuna condivisione della parte sindacale tutta. Ai distratti ricordiamo che si tratta di un organismo paritetico………
Più volte questa Organizzazione, sia scrivendo al Direttore di ADM che ai Lavoratori, ha messo in evidenza, in grande solitudine, le profonde anomalie di ciò che stava accadendo e di ciò che, quindi, si prospettava. Oggi finalmente ci si rende conto di come la situazione abbia preso una piega preoccupante e qualche sindacato (finalmente) si interroga se non sia il caso di “farsi sentire” come questa organizzazione ha fatto (da sola!) per mesi.
È chiaro che, ormai, la misura è colma e di questo se ne sono accorti tutti i Lavoratori, del centro e della periferia (come si diceva una volta).
L’Amministrazione non ha presentato un piano organico di riorganizzazione, né ha spiegato i suoi intenti, preferendo al dialogo con i rappresentanti dei Lavoratori gli interventi a gamba tesa, salvo poi fare delle repentine quanto parziali marce indietro come nel caso dei trasferimenti di sede del personale centrale.
Nessuna risposta, anzi il totale silenzio, alle richieste di chiarimenti e di confronto; perfino al documento di lavoro che questa Organizzazione aveva presentato per una sua discussione nell’OPI non è stato dato alcun riscontro, neanche di ricezione.
Confessiamo di avere avuto la tentazione di abbandonare, come segnale forte di protesta, il tavolo sindacale.
Non lo abbiamo fatto solo perché vi erano da chiudere importanti trattative come quelle che hanno portato all’intesa sullo smart working con riconoscimento del buono pasto, ad un cospicuo acconto del fondo sulle risorse decentrate 2018 e ad aprire il confronto per il contratto integrativo.
Sul sistema di valutazione, rimandiamo al mittente le illazioni dei “Ponzio Pilato di turno“ che invece di confrontarsi con un tema caldo e critico preferiscono la politica dello struzzo e far finta che il problema non esista quando invece, come è noto, lo stesso è posto da una norma di legge.
In questa cornice di vicende e di cambiamenti, dopo lungo periodo in cui questa Organizzazione ha continuato a denunciare quanto stava accadendo e ha indicato possibili soluzioni, qualcuno, in uno stile tipicamente italiano di affrontare i problemi nell’unico intento di autoelogiarsi, diventa maestro di sindacato. L’esperienza però insegna che quando la legna fa troppo fumo probabilmente è bagnata e quindi oltre al fumo non produce il necessario tepore.
I Lavoratori, pur riconoscendo la naturale diversificazione di vedute, hanno sempre giustamente criticato le divisioni della parte sindacale specialmente quando le problematiche da affrontare sono difficili e necessitano dell’azione compatta dei rappresentanti dei Lavoratori.
Per questo, e solo per questo, questa Organizzazione sindacale ha sempre volutamente evitato, e lo fa anche in questo caso, di rifugiarsi in meccanismi autoreferenziali, e pertanto accoglie con spirito positivo i segnali forti che vengono dalle rappresentanze unitarie dei Lavoratori, del centro e dei territori, e da altre sigle sindacali che vogliano, sul serio, affrontare insieme un cammino di vero confronto con l’Agenzia.
Non siamo alla ricerca di primogeniture, siamo solo interessati al futuro dei nostri Colleghi.

Roma, 7 luglio 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

ENTRATE – Nota unitaria al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                          

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

on. Roberto Gualtieri

Egregio Sig. Ministro,

le scriventi OO.SS. rilevano che da oltre un anno i Comitati di Gestione delle Agenzie Fiscali che, ai sensi del D. Lgs n. 300/99, art. 68, nonché dei relativi atti regolamentari (Statuto e Regolamento di Amministrazione), dovrebbero:

  • deliberare, su proposta del Direttore, sullo statuto, i regolamenti, gli atti generali che regolano il funzionamento dell’Agenzia, i bilanci preventivi e consuntivi, i piani aziendali, le spese superiori all’ammontare di € 2.600.000,00, la costituzione o la partecipazione a consorzi e società;
  • valutare le scelte strategiche aziendali ed esprimere parere in tutti i casi previsti dalle disposizioni del decreto istitutivo e dello statuto e negli altri casi previsti dai regolamenti di contabilità e di amministrazione;
  • valutare ogni questione che il Direttore ponga all’ordine del giorno;

non sono operativi per la mancata nomina dei componenti.

Il Comitato di Gestione è una componente fondamentale della struttura della “governance” delle Agenzie Fiscali e la sua assenza, di fatto, rappresenta un grave “vulnus” ed una importante criticità che, oggettivamente, crea difficoltà anche operative.

Nell’Agenzia delle Entrate il Direttore, avv. Ernesto Maria Ruffini, ha “dovuto” procedere, necessariamente, a diverse nomine di dirigenti di vertice, vista l’amplissima “scopertura” anche per effetto del collocamento a riposo dei precedenti titolari ovvero per copertura “ad interim” prolungata nel tempo, utilizzando la “clausola” della ratifica alla prima deliberazione utile. E lo stesso dicasi per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Se il “potere” di proporre le nomine è proprio dei Direttori delle Agenzie esso deve essere “supportato” da delibere dei Comitati di Gestione.

Peraltro anche le linee di indirizzo strategiche e le recenti operazioni di riorganizzazione decise dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, rientrano sicuramente tra le prerogative del rispettivo Comitato.

Le scriventi, nel sottolineare che le Agenzie Fiscali hanno un ruolo strategico e fondamentale per il Paese, ritengono proprio in questa delicata fase che esse debbano essere “supportate” al meglio dall’Autorità Politica, per poter esprime tutte le capacità che il sistema loro attribuisce.

Per quanto sopra, e nella consapevolezza del grave momento in cui vive il nostro Paese, chiedono alla S.V. un urgentissimo quanto necessario e dovuto intervento volto a procedere, nel più breve tempo, alla nomina dei componenti dei Comitati di Gestione dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, rilevando non più giustificabile la loro prolungata inoperatività.

Roma, 3 luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini

Iervolino

Silveri

Fanfani 

Cavallaro

Procopio     

 

    Sempreboni

Vitiello

Veltri

 

Sperandini

     Patricelli

 

 

DOGANE e AAMS – Un sistema di valutazione perfetto?

UN SISTEMA DI VALUTAZIONE PERFETTO?

 

Tutti sappiamo, senza essere delle celebrità in discipline sociali e/o lavoristiche e ad eccezione dei fustigatori di costumi a fasi alterne, che il concetto di un sistema di valutazione perfetto è un ossimoro, una contraddizione intrinseca. Se la costruzione e gestione di un tale sistema fosse semplice e lineare basterebbe affidarsi ad un programmino informatico nel quale immettere alcuni dati ed averne una risposta mediante un comune indice di misurazione.

Il sistema di misurazione della prestazione lavorativa è ormai (o purtroppo) una realtà normativa ineludibile.

Risulta, pertanto, necessario un apposito “confronto”, come prevede il CCNL che non include la “contrattazione”, tra datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori. Il vecchio sistema di misurazione nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non ha sempre sortito risultati brillanti, il nuovo partirà dal 2021 e nel frattempo era giocoforza  prevedere uno strumento propedeutico ad affrontare, ad esempio, situazioni non secondarie come l’articolo 78 del CCNL/FC, mentre l’applicazione ai singoli istituti andrà concordata successivamente nella sua  portata attuativa.

Il documento presentato in merito dall’Amministrazione, come immaginabile, rappresenta una mediazione che sostanzialmente prevede, oltre a migliorati descrittori comportamentali, una fase di riesame di 2^ istanza a livello gerarchico e laddove non si dovesse addivenire ad una intesa è previsto il riesame presso la Direzione Provinciale del Lavoro.

L’eventuale vero vulnus di ogni sistema valutativo (ieri, oggi e domani) è costituito, piuttosto, dall’applicazione che ne fanno alcuni valutatori i quali, anziché cogliere l’ opportunità del confronto e di una interlocuzione (possibilmente anche preventive) con i lavoratori, scambiano il momento valutativo come un anacronistico redde rationem e sono convinti, come purtroppo anche per altre  occasioni, di dover esercitare una inappellabile e autoritaria funzione giudicante. Si perde, in definitiva, la vastità di un orizzonte che dovrebbe inquadrare la misurazione del lavoro nell’ambito dei risultati complessivi delle strutture tenendo in considerazione l’aggravio della carenza degli organici, l’esercizio “gratuito” delle mansioni superiori effettuate da tanti lavoratori, una formazione affidata alla buona volontà dei singoli e con la deprecabile distorta applicazione dei descrittori comportamentali.

Se da una parte il rimedio a tali incresciosi casi potrà prevedere una procedura di conciliazione presso un organismo terzo come quello delle DPL, dall’altra l’Amministrazione è stata più volte invitata dalla nostra Organizzazione  ad addestrare i propri valutatori ad una attività certo difficile ma che deve essere esercitata con la massima professionalità possibile e nell’ambito di tutte le variabili insite nel procedimento.

L’impegno della nostra O.S., da sempre dimostrato nei fatti, è di agire a tutela dei lavoratori dell’Agenzia , garantendo con ragionevolezza e trasparenza le migliori condizioni  all’atto dei molteplici confronti con parte pubblica, percorso non sempre facile, come è sotto gli occhi di tutti, e talvolta negato come purtroppo ultimamente spesso avviene.

Roma, 3 luglio 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Riorganizzazione delle strutture dell’Agenzia senza confronto!

L’AMMINISTRAZIONE AVANZA NELLA RIORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DELL’AGENZIA E CONTINUA A NON CONFRONTARSI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la nota 206095/RU del 26 giugno 2020, a firma del Direttore Centrale del Personale, dal 1^ luglio 2020 “attiva la riorganizzazione” inerente alle direzioni interregionali, regionali e provinciali in base alla D.D. 155370/RU del 25 maggio 2020 con un laconico comunicato alle OO.SS. nazionali.

Ancora una volta si assiste ad un decisionismo senza precedenti su materie di cui i Lavoratori dovrebbero conoscere le finalità del disegno generale ormai conclamato e poter valutare, tramite i propri rappresentanti, in un franco e doveroso confronto, le ricadute che le nuove scelte riversano sul Personale.

La riduzione da cinque a tre Uffici nelle direzioni precitate, ormai individuate come “Direzioni Territoriali”, non può certamente essere considerata una operazione di poco conto né una operazione su cui non dover riflettere: 20 posizioni dirigenziali di 2^ fascia che vengono meno senza sapere con quale destinazione ovvero con riduzione dell’organico dirigenziale. Più preoccupante risulta, poi, la consequenziale “nuova ricollocazione” di POER, P.O. contrattuali, IDR e capi reparto accompagnata, per alcune Direzioni Territoriali, dalla previsione che la “sede principale degli Uffici di nuova istituzione coinciderà con quella della sovraordinata Direzione Territoriale” (tra Venezia e Trieste?, tra Genova e Torino?).

In merito alle figure non dirigenziali precitate sarebbe doverosa l’apertura di tavoli di confronto e contrattazione: esse furono a suo tempo ben individuate nella loro portata e nella loro allocazione che dal 1^ luglio invece giocoforza cambieranno

Non si può certo dire che gli effetti dirompenti di tale tranche di riorganizzazione, che stanno creando affanno anche ai Responsabili periferici deputati al traghettamento, siano noti ai Lavoratori cui non è dato conoscere né le finalità né le modalità attuative come da tempo questa Organizzazione Sindacale continua ad evidenziare.

In ogni azienda, già dagli anni settanta, il principio del coinvolgimento dei Lavoratori nelle vicende operative delle stesse è stato ritenuto il modo più opportuno per valorizzare l’apporto dei Lavoratori medesimi: presso l’Agenzia delle Dogane si ama giocare una partita “a carte coperte”. La nostra Organizzazione sindacale non può condividere tale modo di procedere in quanto i Lavoratori non hanno solo doveri ma anche diritti tra i quali quello di conoscere il proprio futuro nelle strutture dell’Agenzia.

Ancora più grave è la negazione del diritto delle OO.SS. di contribuire, con costruttivo apporto, mediante suggerimenti o indicazioni operative e progettuali che, dalla propria esperienza operativa, altro non farebbero che migliorare l’efficienza e l’efficacia del processo riorganizzativo in atto.

Non si può sottacere infine che, mentre l’Agenzia procede con impegno a nuove architetture organizzative, negli uffici la carenza di circa 2.700 unità lavorative sta generando situazioni estremamente allarmanti per cui non si riescono ad assicurare i servizi di istituto e il presidio del territorio, con ovvie ricadute di pesanti sovraccarichi lavorativi sul residuo personale e di stress lavoro correlato.

Roma, 30 giugno 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 26 giugno 2020 – Attività negoziali

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 

                                Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

 

Egregio Direttore,

la presente nota per esternarle tutto il nostro “disappunto” per come evolvono le attività al tavolo negoziale. Avevamo già scritto al riguardo un comunicato unitario il 18 maggio scorso.

Nonostante diversi incontri, anche di natura tecnica, e nonostante una posizione unitaria delle scriventi OO.SS., improntata alla più ampia condivisione delle problematiche sul tappeto, come del resto dimostrano gli accordi firmati nei mesi scorsi, non possiamo che “lamentare” come su diversi e qualificati temi, a partire dal Fondo salario accessorio 2018, non abbiamo, ancora, raggiunto il risultato atteso dai colleghi che, ad ogni buon conto e nel migliore dei casi non vedrebbero liquidate le somme prima di fine anno.

Questo in presenza delle criticità note in materia che, nel nostro caso, sono il frutto anche di un meccanismo assolutamente inadeguato sul fronte del finanziamento che determina un ritardo di oltre due anni tra prestazione offerta e remunerazione accessoria della medesima.

Lo stesso potremmo dire sui “buoni pasto”, che rappresentano, nel concreto ed oggettivamente, una opportuna integrazione di salario già piuttosto basso, e questo elemento indipendentemente dalla collocazione “forzata” per decreto in lavoro agile, così come si rende necessario, e lo abbiamo evidenziato al tavolo dopo averlo sperimentato sul campo, un accordo strategico in tema di “smart working”.

Ulteriormente, sarebbe importante la sottoscrizione di un accordo in merito ai passaggi tra le Aree quale concreto segnale, pur piccolo, sul versante della crescita professionale dei colleghi in servizio.

In questa sede giova ricordare che prima dell’emergenza “Covid – 19”, le scriventi avevano proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale in ragione delle problematiche e delle criticità che da anni “avviluppano” l’Agenzia delle Entrate, dalla carenza di personale alla questione dei “tetti” sul salario accessorio, che per diverse decine di milioni di euro vengono sterilizzati, passando per le modifiche normative e regolamentari del modello delle agenzie fiscali che lo rendano al passo dei tempi.

Sul tema del salario accessorio giova sottolineare come la nostra Agenzia si è dotata di uno schema di distribuzione dello stesso estremamente avanzato fin dal decennio scorso, attraverso un adeguato sistema di valorizzazione delle competenze e delle professionalità che ha cercato di intercettare impegno, capacità e operatività a largo spettro, cui ha corrisposto il raggiungimento adeguato dei risultati a tutti i livelli attesi.

Riteniamo che tali strumenti non siano stati adeguatamente “sponsorizzati” negli anni scorsi ai diversi livelli di interlocuzione istituzionale.

Si parla tanto oggi, con riferimento alla “solita” riforma della pubblica amministrazione, di lavoro per obiettivi, di modalità moderne nell’espletamento dei compiti assegnati, di servizi efficienti ed adeguatamente supportati, il modello dell’Agenzia ha, dall’origine, operato nella direzione oggi auspicata da tutti per il lavoro pubblico.

Siamo rammaricati nel rilevare che lo stato di avanzamento dei lavori in Agenzia non sia compreso e adeguatamente capito.

Si coglie l’occasione per evidenziare che nonostante un accordo sottoscritto il 30 aprile scorso in materia di prevenzione e sicurezza che, nei fatti, ha “anticipato” un protocollo d’intesa fase 3 tra Funzione Pubblica e OO.SS., in diverse realtà territoriali gli accordi non sono stati ancora sottoscritti (dopo sessanta giorni) e nel contempo sono state avviate, operazioni di maggior presenza in servizio senza alcuna informativa sindacale, nonostante l’acclarato e riconosciuto coinvolgimento delle Rappresentanze dei Lavoratori (anche in ragione di regole contrattuali). Questo nonostante la Direttoriale del 13 giugno scorso.

Come detto al “tavolo”, la situazione sanitaria richiede massima attenzione e massima tutela della salute dei lavoratori, precondizione per “supportare” la ripresa operativa in presenza, in affiancamento ad una attività da remoto che riteniamo abbia risposto adeguatamente alle aspettative istituzionali e che potrebbe fornire ulteriori “spunti” di valorizzazione.

Direttore chiediamo un suo intervento, a tutti i livelli e su tutti i piani operativi, affinché si affrontino e risolvano, finalmente, le criticità sopra riportate, peraltro in un elenco parziale, ritenendo che le ragioni evidenziate dalle scriventi OO.SS. siano assolutamente rilevanti e della massima attenzione.

Roma, 25 giugno 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri

 

     Cavallaro

     

 

    Sempreboni

 

     Patricelli

 

 

DOGANE e AAMS – Determinazione direttoriale del 17 giugno 2020 – Nota al Direttore Generale

 

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Roma

Oggetto: Determinazione direttoriale prot. 185113RU del 17 giugno 2020.

 

Esimio Direttore Generale,

la scrivente Organizzazione Sindacale, firmataria del vigente CCNL/FC, ritiene che la normativa pattizia apportata da tale Contratto sia stata ancora una volta disattesa da Codesta Agenzia con l’emanazione della determina in oggetto.

Anche in questo caso, l’Organismo Paritetico per l’Innovazione viene deliberatamente ignorato, manca ogni coinvolgimento partecipativo sindacale, in linea con tutto ciò che sta avvenendo nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli circa la dimensione progettuale riorganizzativa di codesta Amministrazione.

L’ OPI continua a non essere la sede in cui si attivano stabilmente le relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione così come invece prevede il contratto.

Tali modalità, chiaramente lesive delle prerogative sindacali, sono state più volte sottolineate con precedenti missive da questa O.S. rimaste, per altro, senza riscontro.

I cambiamenti strutturali a cui è dato assistere da qualche mese, sempre in  crescendo, non possono essere definiti “marginali provvedimenti di razionalizzazione di alcune funzioni”, né “atti di efficientamento” e non certamente “riqualificazioni nominalistiche”: si è evidentemente di fronte  ad una nuova e ulteriore riorganizzazione di Codesto Ente che si aggiunge a quelle, preannunciate e varate solo parzialmente,  dagli ultimi Direttori dell’Agenzia.

Dal suo arrivo alla guida  dell’ADM, Ella ha già proceduto a ridefinire gli assetti di quasi tutti gli Uffici centrali e territoriali.

Solo a titolo esemplificativo si citano alcuni dei suoi provvedimenti e documenti.

Riguardo alle strutture di vertice centrali :

  • D. 124672/RU del 22 aprile 2020 in cui l’art. 1 della d.d. 129182/RU del 27.11.2018 viene sostituito con la statuizione che l’ Agenzia si articola in strutture di vertice generale, centrali, territoriali e in uffici locali e che la struttura di vertice generale è composta dal Direttore dell’Agenzia, dal Vicedirettore e dagli Uffici e personale alle dirette dipendenze;
  • D. 145763/RU del 17 maggio 2020 che istituisce nell’ambito della Direzione Generale l’Ufficio predisposizione normativa con contestuale soppressione dei preesistenti 4 uffici presso le corrispondenti direzioni tecniche;
  • Verbale OPI del 19 maggio 2020, a firma dell’Amministrazione, in cui si accenna ad approfondimenti sugli aspetti numerici delle Direzioni Centrali ( più di 150 risorse/meno di 50 risorse) e dei rispettivi Uffici (più di 40 risorse/meno di 20 risorse);
  • D. 159074/RU del 27 maggio 2020 che, nell’ambito della Direzione Centrale Antifrode e Controlli istituisce gli Uffici Controlli dogane, giochi accise-energie/alcoli/tabacchi e Gestione sequestri;
  • OdS 3/2020 del 28 maggio 2020, prot. 160558/RU, il quale dispone che l’Ufficio del Vicedirettore si articola in 3 Sezioni assegnando alle stesse quote di Personale e attribuendo alla sezione I una posizione organizzativa contrattuale e alla sezione III un IDR;
  • OdS 4/2020 del 28 maggio 2020, prot.160610, che in riferimento ad una D.D. 155371/RU del 26 maggio 2020, istitutiva dell’Ufficio predisposizione Normativa presso la Direzione Generale, dispone per tale Ufficio l’istituzione di 4 Sezioni (normativa doganale, normativa accise, normativa giochi e supporto amministrativo) assegnando agli stessi quote di Personale e specificando che “i titolari di POER sono confermati nelle medesime funzioni organizzative di elevata responsabilità già ricoperte. I titolari di Posizioni Organizzative (P.O.) e di Incarichi di responsabilità (I.d.R.) sono confermati nelle medesime competenze attribuite”.

Circa le strutture territoriali:

D.D. prot. 155370/RU del 25 maggio 2020 che riduce da cinque a tre gli uffici interni delle direzioni Interregionali/regionali  in cui uno in particolare, l’Ufficio di linea, risulta essere una summa di tutte le principali funzioni dell’ADM cui si aggiunge anche il contenzioso.  Col predetto atto si cumulano una miriade di funzioni così eterogenee fra loro affidando tutte le corrispondenti decisioni ad un unico dirigente e creando, tra l’altro, pericolose commistioni di compiti, potenzialmente in conflitto con lo stesso piano anticorruzione dell’Agenzia.

 

L’ultima, in ordine di tempo, e per la quale peraltro non risulta la asserita informazione alle OO.SS.,  è la determina direttoriale 185113/RU del 17 giugno 2020, riportata in oggetto, in cui, all’articolo 1, viene delineata una nuova geografia delle Direzioni Centrali e negli articoli successivi vengono ridefinite  parti delle loro competenze, ridefiniti alcuni uffici dipendenti, il tutto con estese e profonde modifiche alla D.D. 129182/RU del 27 novembre 2018.

Queste poche riflessioni, fanno emergere una realtà che va riportata nell’alveo del previsto  confronto sindacale sulla riorganizzazione ADM che, invero, si sta attuando “per spezzoni”  perfino con riflessi sull’allocazione logistica del Personale.

I Dipendenti dell’Agenzia hanno tutto il diritto di conoscere il progetto riorganizzativo in cui sono inseriti e le finalità dello stesso in quanto dal 1^ di maggio 2019 era stato varato un “modello organizzativo transitorio” non ancora completato e che in questi mesi e con questi provvedimenti viene completamente rivisto.

Se il potere dell’organizzazione è, come noto, prerogativa dell’Amministrazione, i Dipendenti, sia con qualifica non dirigenziale che dirigenziale, non possono restare all’oscuro circa le decisioni che li riguardano e specialmente per tutte le inerenti ricadute.

Non lo diciamo noi, lo dice il contratto nazionale di lavoro del comparto funzioni centrali.

Ultima osservazione, ma non in ordine di importanza, è rappresentata dal fatto che, come noto, gli atti di carattere generale dell’Agenzia, ai sensi del decreto legislativo 300/1999 e dello Statuto dell’Agenzia, devono essere assoggettati a delibera del Comitato di Gestione il quale, come notorio, all’attualità non è presente.

Il Comitato di Gestione non rappresenta un consesso in cui si prende atto di decisioni già assunte ed efficaci.

La scrivente Organizzazione Sindacale chiede, pertanto, che sia finalmente presentato in ambito OPI il dettagliato piano di riorganizzazione dell’Agenzia che si intende perseguire e su cui poter avviare un sereno, franco, costruttivo, nonché previsto,  confronto per contribuire al quale, come Le è noto, la scrivente ha già rassegnato da tempo specifici documenti di lavoro.

Si chiede, infine,  che nel frattempo siano sospese le relative determinazioni.

 

Cordiali saluti.

 

Roma, 19 giugno 2020

 

Il Responsabile del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

ENTRATE – Notiziario del 12.06.2020

AGENZIA ENTRATE

INFORMATIVA MODALITA’ ORGANIZZATIVE

CONSEGUENTI AL D.L. “RILANCIO”

 

Nel corso del “tavolo” nazionale del 12 giugno la Parte Pubblica ha fornito informativa sindacale preventiva avente ad oggetto le modalità organizzative da adottarsi da parte delle strutture periferiche nel rispetto delle indicazioni recate dal D.L. n. 34/2020 “Rilancio”.

L’art. 263 del citato decreto ha previsto che le P.A. devono garantire una progressiva riapertura degli uffici pur attraverso la riorganizzazione dei servizi con modalità programmata e telematica. L’Agenzia, pertanto, demanda alla responsabilità dei datori di lavoro, centrali e periferici, il compito di individuare le effettive esigenze di ampliamento dei servizi garantendo, al contempo, la sicurezza del personale impiegato. In ottemperanza dell’accordo sindacale del 30 aprile ogni singolo datore di lavoro, nell’individuare nuovi modelli organizzativi, dovrà garantire un’ampia partecipazione al processo decisionale a tutti gli attori del tavolo della sicurezza comprese le OO.SS. e la RSU, oltre che un uso prudente delle proprie autonomie gestionali ed un tempestivo aggiornamento del DVR.

L’UNSA ha rappresentato che l’emergenza sanitaria sta avendo sviluppi eterogenei nel Paese dove assistiamo, a fronte di una riduzione spiccata dei contagi in alcune regioni, ad una concentrazione di casi soprattutto in Lombardia. Abbiamo colto, pertanto, favorevolmente l’approccio atto a sensibilizzare l’azione dei datori di lavoro richiamati ad un attento utilizzo delle proprie prerogative. Abbiamo, altresì, stigmatizzato il comportamento di alcuni Direttori che non hanno ancora completato la sottoscrizione degli accordi sulla sicurezza in sede periferica ed hanno proceduto ad avviare la ripresa delle attività di presenza senza la previa convocazione dei sindacati. Tali Direttori hanno dimostrato di avere a cuore le esigenze dell’utenza prima ancora di quelle del personale. Pertanto, se fruite nei termini a noi illustrate, le linee guida costituiranno un valido indirizzo dell’azione datoriale che dovrà essere improntata ad una valutazione della situazione locale e dovrà agire di concerto con le parti sociali badando prioritariamente alla salute del personale.

Il Direttore del Personale dott. Palumbo ha annunciato, altresì, la pubblicazione di una nota che conferma la possibilità dello svolgimento dell’attività di lavoro agile in un domicilio diverso da quello abituale, previa necessaria comunicazione al datore di lavoro, ai fini della tutela assicurativa e compatibilmente con la rimodulazione delle attività in attuazione del citato art. 263 del D.L. 34/2020.

 

In una fase delicata come quella in corso nella quale osserviamo da un lato, l’emergenza sanitaria che è presente sul territorio in maniera “eterogenea”, con tutte le preoccupazioni che “impongono”, ancora e necessariamente, l’adozione di efficaci strumenti di contrasto epidemico (dal distanziamento alle misure igienico-sanitarie raccomandate dall’autorità sanitaria) e dall’altro, la “riattivazione”, opportuna e “salvifica” di tutte le attività economico-produttive, espressione della vitalità strategica del nostro Paese, diventa fondamentale l’esercizio di azioni responsabili da parte di tutti.

Da qui la necessità della più ampia ed effettiva partecipazione di tutti i soggetti interessati, a tutti i livelli decisionali, ai fini di una attenta valutazione dei rischi ed in relazione ad un uso prudente e accorto dell’autonomia gestionale, caratteristica dell’organizzazione dell’Agenzia delle Entrate.

Il Sindacato vigilerà affinché la tutela della salute dei lavoratori sia effettiva perché riteniamo, altresì, che questa tutela non sia affatto in contrapposizione con la garanzia dell’erogazione, efficiente e funzionale, dei servizi, in relazione all’articolata domanda dell’utenza, sia in presenza che soprattutto da “remoto”.

L’esperienza “necessitata” dalla pandemia può e deve essere il punto di partenza per un salto ulteriore della qualità nell’erogazione dei servizi e nell’esercizio delle funzioni istituzionali.

Chiudiamo con alcune considerazioni riguardanti altri temi che sono a “cuore” dei colleghi.

In merito al salario accessorio 2018, attendiamo che l’interlocuzione a tutti i livelli produca quanto prima l’esito voluto ovvero la più sollecita chiusura dell’accordo in questione. Dopo di che, su questo aspetto e su altre delicate questioni dovrà essere ripresa l’azione di “marcamento” dell’Autorità politica affinché tutte le criticità note, disponibilità finanziarie e limitazioni temporali comprese, vengano una volta per tutte rimosse.

Nel contempo in sede Aran la Commissione paritetica sul sistema di classificazione professionale del comparto Funzioni Centrali ha in corso di completamento i lavori che produrranno un “Rapporto finale di analisi e proposte” da inviare all’Autorità politica.

Fermo restando il tipo di risultato raggiunto (si auspicava più incisivo ma d’altronde il tavolo non era negoziale), il lavoro posto in essere sarà di stimolo, vista la scadenza ultrannuale del CCNL, per l’avvio della nuova tornata contrattuale che dovrà produrre, invece, risultati non solo sul piano economico ma, soprattutto, sul piano dell’ordinamento professionale, quale risposta alle evoluzioni organizzative ed alle richieste dei lavoratori di effettivi percorsi di crescita professionale, nonché sugli aspetti “claudicanti” delle regole e del sistema di relazioni sindacali.

Non è necessario richiamare da tutte le parti, sistematicamente, la necessità di una riforma della pubblica amministrazione, quanto piuttosto lavorare per poter disporre di una cornice di norme e regole contrattuali (ovvero atti concreti) in grado di far fare alle amministrazioni il richiesto “salto” di qualità.

Questo, nel nostro caso, anche in ragione della decisione assunta dalla Corte Costituzionale in materia di POER, di cui attendiamo il deposito della Sentenza nelle prossime settimane per poter “leggere” attentamente le motivazioni, che nel Comunicato stampa del 11 giugno scorso ha preannunciato che le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar Lazio sono state dichiarate infondate.

Un fondamentale punto di chiarezza giuridica che ora richiede una disciplina contrattuale altrettanto chiara in termini di organica e qualificata “cornice” di regole.

Quanto sopra unitamente alla valorizzazione delle prestazioni di tutti i colleghi in servizio, in ragione delle specificità e della strategicità delle prestazioni medesime, in ossequio alle migliori pratiche internazionali ed in relazione ai più importanti obiettivi governativi che “detteranno” l’agenda della nuova Italia.

 

LA DELEGAZIONE CONFSAL – UNSA

(Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)