Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Modalità operative stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

MODALITA’ OPERATIVE STATO DI AGITAZIONE
DEL PERSONALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

 

A Tutti le lavoratrici ed i lavoratori

e, p.c. Alla D.C. R.U.O.
Ufficio Relazioni Sindacali e normativa del lavoro

A Tutte le strutture territoriali di
FPCGIL – CISL FP – UIL PA
CONFSAL UNSA – FLP

A Tutte le RR.SS.UU.

 

All.: 1

Oggetto: Stato di agitazione indetto dalle OO.SS., Coordinamenti Agenzia Entrate FP CGIL – CISL FP – UIL PA – CONFSAL UNSA – FLP, Modalità di svolgimento e comunicazione di adesione dei lavoratori nei giorni 8, 12 e 14 ottobre pp.vv. mediante temporanea sospensione dell’uso degli strumenti informatici di proprietà dei lavoratori.

Al fine di agevolare l’adesione allo stato di agitazione, le scriventi OO.SS. forniscono indicazioni generali affinché le lavoratrici ed i lavoratori possano agevolmente comunicare la loro adesione.

Preliminarmente, è da evidenziare che le modalità con cui sarà articolato lo stato di agitazione nei giorni dell’ 8, 12 e 14 ottobre pp.vv., sebbene appaia “nuova”, in realtà non lo è; la sospensione dal mettere a disposizione gli strumenti informatici di proprietà degli stessi e le utenze personali (quali PC – hardware – connessioni internet – utenze elettriche – telefono, ecc.) ricalca la legittima prassi ormai consolidata della c.d. “astensione dall’uso del mezzo proprio” frequentemente adottata in passato dai lavoratori che effettuano attività esterne.

L’adesione volontaria alla/alle giornate oggetto della specifica modalità di agitazione è opportunamente consigliata che avvenga preventivamente con comunicazione al proprio responsabile d’ufficio garantendo di restare a disposizione per ogni sua indicazione sulla sostituzione dei beni informatici personali con quelli dell’agenzia e/o altra indicazione organizzativa e/o o, in subordine, che il lavoratore continuerà a svolgere la propria attività lavorativa in modalità agile sebbene svolgendo quelle attività che non richiedano necessariamente la connessione o i suddetti beni informatici di proprietà.

L’effettivo giustificativo di presenza “in lavoro agile”, ove non fosse chiesto il rientro in ufficio, potrà essere inserito nell’applicativo presenze/assenze il giorno successivo oppure secondo le idonee indicazioni del proprio responsabile d’ufficio.

Al fine di chiarire ogni possibile dubbio sulla legittimità della modalità di svolgimento dello stato di adesione, infine, non è ostativo alla sospensione della disponibilità dall’uso degli strumenti informatici di proprietà neanche nel caso in cui, non correttamente, il proprio datore di lavoro abbia preteso o continui a pretendere possibili obblighi derivanti dalla sottoscrizione degli accordi individuale sullo smart working

Infatti, quantomeno fino al 31 dicembre 2020, è normativamente previsto (art. 263, l. 77/2020) che per effettuare la prestazione lavorativa in smart working si prescinda dagli accordi individuali. Pertanto, ove ci fossero illegittimità, nel caso in specie, è proprio il datore di lavoro che le compie chiedendo un obbligo non previsto dalla vigente normativa e, chiaramente, il “non configurabile” accordo individuale non può determinare alcun “vincolo di destinazione” dei beni di proprietà del lavoratore.

Roma, 5 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Richiesta incontro unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Al Sig. Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

e, p.c. Al Capo Divisione Risorse
dott. Carlo Palumbo

Al Capo del Personale
dott. Roberto Egidi

 

Oggetto: Reitero richiesta convocazione ai sensi dell’art. 7 comma 6 lett. v) del CCNL Fc in merito all’avvio della sperimentazione sul nuovo modello di accoglienza per appuntamenti dell’utenza e dell’implementazione dei servizi ai contribuenti anche da remoto attraverso i sistemi telematici dell’Agenzia.

Nel corso della riunione nazionale del 30 settembre u.s., le scriventi OO.SS. hanno formalmente chiesto l’avvio del confronto in oggetto senza però che il Capo Divisione, che ha assunto la titolarità delle relazioni sindacali nazionali, abbia dato riscontro alcuno, né in senso negativo né in positivo.

Con la presente, pertanto, si sollecita a codesto massimo vertice dell’Agenzia l’importanza e l’urgenza che sia avviato il confronto.

Risulta necessario, quale obbligo contrattuale specificamente previsto e per la positiva realizzazione dei fini di tale sperimentazione organizzativa, che i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori siano oggetto di specifico confronto nazionale

Apprendere dalla stampa che il vertice dell’Agenzia “magnifica” tale, in teoria, importante prospettiva riorganizzativa basata su innovazioni tecnologiche rilevanti e funzionali a fornire “a distanza” i servizi all’utenza e poi conoscere la realtà, non rappresentata ai mass media, che il tutto si rende possibile perché i dipendenti sopperiscono alle carenze organizzative dell’Agenzia mettendo a disposizione dotazioni informatiche proprie, comprese le connessioni internet personali, SIM e telefoni senza ricevere alcun rimborso

Questo quadro poco edificante per l’effettiva immagine pubblica dell’Agenzia ma soprattutto per i riflessi negativi sui lavoratori e sulla stessa efficiente azione amministrativa ha necessità di una funzionale ed effettiva organizzazione della sperimentazione che non può che passare dal proficuo e costruttivo confronto con le OO.SS..

Tutto ciò premesso, le Scriventi reiterano la richiesta di tempestiva convocazione al fine di affrontare la complessiva tematica.

L’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

Roma, 2 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario 2 Ottobre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

PRESO ATTO DELLO SCARSO RISPETTO DELL’AGENZIA PER
I SUOI LAVORATORI, RIPARTE LO STATO DI AGITAZIONE!
8, 12 e 14 ottobre si fermano tutti gli strumenti di proprietà del personale

 

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Roberto Gualtieri

Al direttore dell’Agenzia delle Entrate
Ernesto Maria Ruffini

Ai lavoratori

Lo scorso 9 marzo le scriventi Organizzazioni Sindacali avevano sospeso lo stato di agitazione, precedentemente proclamato, in ragione della pandemia che imponeva a tutti un momento di  riflessione sullo stato del Paese.

Purtroppo, in questi mesi, non solo siamo stati gli unici a“riflettere”, ma abbiamo dovuto  constatare che sia l’Agenzia delle Entrate che il Ministero dell’Economia, che credevamo fossero al  fianco dei lavoratori e dei loro rappresentanti, non hanno fatto altro che dimostrare, con i fatti, di  essere estranee alle condizioni nelle quali i lavoratori versano.

Potremmo citare i numerosi casi in cui alle esigenze personali e familiari dei lavoratori l’Agenzia  delle Entrate ha risposto picche dimostrando una rigidità che continua anche in questi giorni.

Soprattutto, però, abbiamo toccato con mano come l’Agenzia delle Entrate abbia approfittato  della pandemia per accumulare risparmi milionari sulle spalle dei lavoratori: utenze, strumenti  informatici, buoni pasto non erogati, ore di straordinario non pagate che i lavoratori stanno però  svolgendo e che l’Agenzia sta risparmiando sottraendo risorse ai bilanci familiari dei lavoratori.

Nel frattempo non si è sbloccato nessuno dei problemi che erano oggetto dello stato di agitazione:  non sono stati tolti i tetti al salario accessorio, non si è avviato alcun piano di assunzioni, non sono  ancora arrivati i fondi per il raggiungimento degli obiettivi del 2019, nonostante siano passati 10  mesi. A tutto questo si aggiungano le già citate sottrazioni di fondi ai singoli lavoratori per la  pervicacia dimostrata nel non voler erogare i buoni pasto e i rimborsi per le spese vive a tutti i  colleghi che, lo ricordiamo, non hanno cessato nemmeno per un giorno di lavorare e di tenere  aperti tutti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Tutto ciò si traduce in una perdita secca di salario per i lavoratori in un momento nel quale spesso,  a causa della situazione del Paese, molti di essi sono diventati l’unica fonte di sostentamento di  famiglie, anche “allargate” dalle condizioni di disagio.

In compenso, l’Agenzia ha approfittato per partire con un nuovo progetto di assistenza ai  contribuenti che persino i giornali conoscono, ma i lavoratori che devono attuarlo no, non si fa  carico dei problemi del fatto che i progetti non possono funzionare se mancano le persone negli  uffici e nega procedure di mobilità territoriali mentre – notizia di oggi – aggira qualunque principio  di trasparenza e “seleziona” dalle regioni del Nord funzionari da mandare a Roma con i soliti  metodi che ben conosciamo e che sono serviti, spesso, per “sistemare” pochi e “selezionati”  individui.

La misura è davvero colma e le scriventi Organizzazioni Sindacali non possono più tollerare il fatto  che l’Agenzia si sia dimostrata totalmente sorda ai bisogni dei lavoratori, probabilmente  scambiandoli per oggetti sui quali non solo si può fare cieco affidamento ma si possa addirittura  guadagnare.

Per tutto quanto detto, le scriventi Organizzazioni Sindacali comunicano la riattivazione dello stato di agitazione precedentemente sospeso.

Le prime iniziative di lotta consisteranno nel sospendere per tutta la giornata dei prossimi 8, 12  e 14 ottobre l’uso di tutti gli strumenti (hardware, linee internet, telefoni e di altra natura) di  proprietà dei lavoratori i quali, sinora, si sono impropriamente e per senso di responsabilità  impegnati a prestarli all’Agenzia delle Entrate.

Se entro la data dell’8 ottobre non si verificheranno sviluppi positivi della vertenza fisco siamo  pronti ad inasprire le iniziative e ad avviare procedure per nuove e più forti mobilitazioni.

Roma, 2 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

AGENZIA FISCALI- Una valutazione del coordinatore

Una Valutazione del Coordinatore

Le AGENZIE FISCALI:
una riforma misconosciuta da parte di una politica
colpevole di ignavia ed incapacità.
Necessario uno scatto di orgoglio da parte dei lavoratori e da
parte delle Agenzie.

Solo la pandemia ha bloccato una “Vertenza Fisco”, unitaria e particolarmente sentita, che aveva già manifestato i primi segnali a noi favorevoli nel rapporto tra datore pubblico e lavoratori (rammentiamo su tutti lo “stratosferico” sciopero del 2 aprile 2019, nonché le diverse manifestazioni in tutta Italia nel cosidetto “fisco day”).

Una volta per tutte è necessaria una valutazione chiara della situazione: un diverso modo di fare amministrazione pubblica, una azione per OBIETTIVI convenzionali e per RISULTATI certificati, che SISTEMATICAMENTE è stato oggetto di DISATTENZIONE del Governo e della classe politica, BOICOTTATA dall’alta burocrazia e investita da norme disorganiche con l’evidente esclusivo scopo di FARLA NAUFRAGARE.

Non servono gli odierni dibattiti su un modo moderno di fornire servizi ai cittadini, su amministrazioni al “passo dei tempi”, quando è chiaro, ad oggi, l’indirizzo politico, nemmeno tanto nascosto, di porre in un “binario morto” l’unica esperienza riformistica degli anni duemila, con l’ausilio di tanti soggetti, compreso pezzi dell’Amministrazione votati ad una guerra tra “bande” (in un nostro commento l’abbiamo chiamata “la guerra dei venti anni”), a discapito dei lavoratori “finanziari” che con ammirevole spirito di servizio avevano creduto, ed al dire il vero continuano a credere, al cambiamento ed alla modernizzazione.

Oggi, i lavoratori ed i loro rappresentanti si trovano indubbiamente in una posizione scomoda, ma non possono essere il alcun modo “additati” alla responsabilità per quello che è stato fatto, altri devono essere chiamati a rispondere per quello che non è stato fatto.

Nel contempo, si presentano all’appello “pseudo” esperti che vogliono insegnare a fare amministrazione per obiettivi, “presunti” tecnici che vogliono imporre regole e sistemi non degni di un Paese moderno e civile, mentre soggetti istituzionali, ahimè anche loro, agiscono per formalismi giuridici al solo scopo di “certificare la propria esistenza in vita”.

Le Agenzie Fiscali hanno dovuto affrontare “marosi” e “venti impetuosi”, perché una Amministrazione efficiente non fa comodo a quella parte dell’ “establishment”, e purtroppo ad una parte minoritaria della popolazione, che vuole mano libera nei commerci e nelle regole, non vuole pagare le imposte, le tasse ed i contributi, agisce nella sopraffazione dei deboli e delle persone per bene ovvero niente altro che “darwinismo economico” e liberismo della prima ora, senza regole e senza etica, che i Paesi avanzati hanno “mandato in soffitta” da tempo.

Le Agenzie Fiscali hanno bisogno di un “rigenerato” e “reingegnerizzato” quadro normativo e regolamentare, di nuovi strumenti e risorse, umane – finanziarie – tecnologiche, in grado di metterle nelle condizioni di lavorare al meglio nell’esclusivo interesse della collettività.

Il modello delle Agenzie Fiscali richiede, a nostro parere, una maggiore autonomia in materia finanziaria, organizzativa e di personale. D’altronde questo era il principale obiettivo del disegno di legge della precedente legislatura (solo per memoria AS n. 2837 – “disposizioni concernenti la riorganizzazione delle agenzie fiscali”), il cui esame non fu completato per la scadenza della stessa legislatura.

Tra le tante questioni in essere anche quella dello “spoil system”, con l’augurio che sia la Corte Costituzionale a decidere (prossimamente) di riportare alle origini il rapporto tra politica ed alta amministrazione, senza “scimmiottare” modelli che non ci appartengono per cultura e per tradizione.

Ulteriormente, non vi è bisogno di fare “a sportellate” per difendere “status” e “ruoli”, né tantomeno di avere a che fare con “manager” scelti per superiori interessi di “parte”, bensì abbiamo la necessità di avere scelte precise e definitive nonché regole chiare e trasparenti che permettano l’adeguata interazione di persone e di organizzazioni, al fine di “efficientare”
ed “economizzare” ulteriormente le strutture operative e fornire alla collettività i servizi attesi e necessari.

Abbiamo bisogno solo di buona volontà, i “fenomeni” possono calcare altri “parterre”.

Nulla da inventarsi e da scoprire, nessuna “sfera di cristallo” da consultare, basta dare attuazione alle raccomandazioni ed agli indirizzi espressi da primari Organismi internazionali di consulenza (FMI-OCSE), come compendio-riferimento delle migliori pratiche amministrative-operative.

Naturalmente bisogna crederci, bisogna volerlo, bisogna operare e soprattutto bisogna coinvolgere i lavoratori, in tutti i sensi ed a tutti livelli, perché sono loro i portatori del
cambiamento.

Verrebbe da dire che tutto il resto è …. noia, ma i tempi sono difficili e temiamo che senza i passi necessari anziché toglierci dal baratro, ci finiremo rovinosamente dentro, votandoci
per decenni ai margini della storia (un oscurantismo politico, economico e sociale).

Il Paese merita ben altro e noi lavoratori “finanziari” meritiamo attenzioni ed interventi adeguati alla crisi di sistema. Null’altro, ma non è poco.

Ma le Agenzie Fiscali devono fare sentire la propria voce, senza “compiacere” i politici di turno, chiedendo rispetto per il loro strategico ruolo e tutelando al meglio i lavoratori.

Da anni si lavora per obiettivi e da anni si è monitorati in tal senso, mentre tutt’attorno si parla di “piano delle performance” (ma lasciamo perdere!), di “modernizzazione” della pubblica amministrazione (la possiamo definire “l’araba fenice”), di sistemi di valutazione del personale (sic!), di riforma degli apparati dello Stato (naturalmente per “stabilizzare” i potenti di turno).

Parlare di cambiamenti per non cambiare niente, nel contempo agire per penalizzare “inopinatamente” chi invece i passi necessari li ha compiuti (ostacolare per sopravvivere nell’eternità).

Che strano Paese il nostro, con una classe politica colpevole di ignavia ed incapacità. Tocca a NOI difendere il lavoro, la dignità ed il rispetto perché al servizio esclusivo della collettività.

Cordiali saluti.

(Ad ogni buon conto richiamiamo alcuni documenti d’interesse che alleghiamo alla presente nota).

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DOGANE e AAMS – Incontro su alcuni articoli del CCNI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Incontro sindacale su alcuni articoli del CCNI,
Osservazioni sulla LIUA per le uniformi e gli elementi distintivi

In data 29 settembre 2020 le OO.SS. Nazionali hanno proseguito il confronto sulla parte normativa del CCNI con la Direzione Centrale del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. In particolare sono stati esaminati, inizialmente, gli istituti della banca delle ore e dell’orario multiperiodale. Per la banca ore, già oggetto di discussione nell’incontro del 10 settembre u.s., si è concordato sulla necessità di individuare solo una previsione di massima e di lasciare successivamente al confronto locale la definizione delle modalità di applicazione. Si è, comunque, concordato di dar seguito ad un ulteriore approfondimento dell’istituto, come anche per l’orario multiperiodale. A proposito della banca ore è stata anche avanzata nuovamente la proposta, già fatta dalla nostra Delegazione nell’incontro scorso, riguardante il “progetto figli” che verrebbe in qualche modo a risolvere le problematiche che si creano con il part time verticale.

E’ stato proposto in merito all’orario di lavoro un apposito riconoscimento per le gravose articolazioni di lavoro per il Personale impegnato ad assicurare il servizio in turni festivi infrasettimanali e su questo argomento l’Amministrazione si è riservata di procedere ad un approfondimento sulla fattibilità.

La discussione è proseguita con l’esame della mobilità territoriale, in alcuni casi di riorganizzazione dell’Agenzia, mediante normale interpello e in caso di mancata risposta di procedere ad interpelli per mobilità incentivata. Naturalmente l’istituto dovrà, in prima battuta, riguardare il personale della Direzione Territoriale interessata e solo successivamente potrà essere esteso a livello nazionale, ma in ogni caso le procedure di specie non potranno prescindere da un’intesa con le OO.SS..

Le OO.SS. hanno, poi, proposto l’ introduzione nell’integrativo dell’istituto previsto dall’art. 30 del CCNL/Funzioni Centrali, ovvero la previsione di ferie e riposi solidali, già in vigore a fronte di una disposizione del Direttore Centrale del Personale. E’ stato chiesto, in merito, all’Amministrazione un consuntivo, ad oggi, della fruizione a livello nazionale del novello istituto. L’Amministrazione si è riservata di fornire appena possibile i dati richiesti, avendo all’attualità solo i dati di alcune Direzioni Territoriali. E’ stato infine richiesto di adottare iniziative che migliorino la conoscenza dell’istituto a tutti i Dipendenti dell’Agenzia.

Si è passati, successivamente, ad esaminare il diritto allo studio, che, ferme restando le disposizioni che da anni regolamentano l’istituto, necessita di specifiche attenzioni circa le attestazioni di frequenza specialmente laddove le attività didattiche avvengono online, attestazioni necessarie per il riconoscimento delle ore assegnate. Si è proposto di far rientrare tra i permessi studio anche quelli necessari per la preparazione degli elaborati finali del percorso di studio. L’amministrazione si è riservata di approfondire la questione.

Successivamente è stato affrontato il trattamento di trasferta, che implica anche il riconoscimento del tempo di viaggio come attività di lavoro in diverse situazioni come ad esempio il viaggio nel caso di partecipazione alle udienze o per il servizio da prestare presso la sede secondaria di alcune strutture agenziali. Si deve, altresì, riconoscere come tempo di lavoro quello impiegato in viaggio, anche in giornata festiva, per raggiungere i luoghi di formazione. L’Amministrazione in merito non ha preso un impegno invocando la necessità di ulteriori approfondimenti.

Nella trattazione successiva agli argomenti avanti riportati, si è proceduto ad esporre, da parte della nostra Delegazione, alcune osservazioni sulla LIUA del 25 settembre u.s. riguardante le “nuove uniformi operative” e “ gli “elementi distintivi”.

E’ stato rimarcato che nulla vi sarebbe da eccepire circa l’utilizzo delle uniformi di servizio istituite da legge del 1957, integrata con DPR del 1961, per il Personale che, come previsto dalla norma, “presta servizio, per il traffico, internazionale dei viaggiatori, negli uffici doganali delle frontiere terrestri o marittime, o negli aeroporti o nei treni in corsa, o nelle stazioni ferroviarie delle dogane interne”.

Il problema sorge circa l’applicazione della norma regolamentare del 1961 che prevede l’utilizzo di elementi distintivi di grado (tabella E del DPR). Norma che ab origine semplicemente coniuga l’utilizzo di “rosette” senza prevedere greche, torri, binari o altri elementi di assimilazione all’ordinamento militare.

Gli elementi distintivi, ora previsti nell’art. 2 della LIUA e riportati nell’allegato 2 della medesima, invece rappresentano, a mo’ di gradi militari, una situazione non consona ai Dipendenti dell’Agenzia che attualmente è fondata su un sistema di classificazione professionale di tre Aree per quanto riguarda il Personale non dirigenziale. Per quanto attiene al Personale dirigenziale si dubita che possa essere assegnatario, sic stantibus rebus, di uniformi.

Nell’ambito delle tre Aree del Personale non dirigenziale sono solo previste delle fasce economiche che per loro intrinseca natura non sono indicative di un modello gerarchico. Le aree, come è noto, “corrispondono a livelli omogenei di competenze, conoscenze e capacità” e le fasce economiche all’interno delle aree riguardano solo “un sistema di sviluppo economico” che non conferisce alcuna valenza giuridica rimanendo “correlato al diverso al diverso grado di abilità professionale progressivamente acquisito” sempre “nello svolgimento delle funzioni proprie dell’area”.

Ed anche le posizioni organizzative contrattuali (e quindi anche le Poer e gli Idr) che possono essere conferite dall’Amministrazione rappresentano “incarichi di natura organizzativa o professionale” che rientrano “nell’ambito delle funzioni di appartenenza” anche se “richiedono lo svolgimento di compiti di elevata responsabilità ed alta professionalità”. E’ d’uopo sottolineare il “rientrano nell’ambito delle funzioni di appartenenza” e quindi, all’attualità, nell’ ambito della terza area.

Si evince da quanto esposto, in riferimento all’attuale normativa di natura contrattuale, che il vigente sistema classificatorio del Personale non prevede differenziazioni di “grado” tra i Lavoratori di una stessa area né tantomeno assimilazioni ad altre realtà lavorative eventualmente di tipo militare.

Le norme in vigore, pertanto, prevedono uniformi di servizio per una parte del Personale agenziale ed elementi distintivi di ridotta varietà sempre in allineamento con il sistema classificatorio e adeguato alle attuali norme contrattuali: disposizioni di tipo diverso non possono che attendere un de iure condendo.

Una riflessione specifica andrebbe poi spesa sul fatto che forniture di analoghe uniformi sono state operate non più di tre anni fa con altre disposizioni direttoriali e i Colleghi si chiedono se, nell’Agenzia, soltanto i fondi per il salario accessorio siano impossibili da reperire!

Laddove l’articolo 2 della LIUA de qua avesse inteso pervenire ad un modo per identificare ictu oculi i Responsabili di alcuni servizi, si ritiene che non era consigliabile ricorrere ad una rivisitazione analitica di tutte le posizioni lavorative oggi individuate solo per macroaree. Si osserva, inoltre, che gli incarichi del Personale non dirigenziale sono tutti a “tempo determinato” con la conseguenza che a fine incarico si perverrebbe ad una poco simpatica retrocessione di grado.

Una notazione ulteriore riguarda la mancata attenzione dell’Amministrazione in merito alle richieste già avanzate per le problematiche originanti dalla gestione delle uniformi: dai locali per la “vestizione” agli armadietti per riporre le uniformi. Anzi si è avuta notizia di Responsabili di uffici che avrebbero imposto unilateralmente ai Lavoratori di giungere in ufficio già in uniforme e conseguentemente andar via a fine turno in uniforme. Chiaramente trattasi di situazioni che non possono essere gestite con l’imperio ma cercando soluzioni idonee e concordate.

Non si può non rilevare che anche per questa Determinazione sulle uniformi e sui segni distintivi un confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori non avrebbe nociuto ed il recepimento di eventuali osservazioni avrebbe anche evitato l’agitazione nonché le preoccupazioni manifestate da molti Colleghi.

LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA

Veltri, Eremita, Fiorentino

ENTRATE – Buoni pasto e rimborsi ai lavoratori – COMUNICATO UNITARIO

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

UN’AGENZIA DELLE ENTRATE SENZA ATTRIBUTI NEGA BUONI PASTO E RIMBORSI AI LAVORATORI

E meno male che abbiamo firmato l’accordo del 17 settembre che ci ha permesso di evitare le fughe in avanti dei dirigenti di turno

Aspettavamo una risposta dell’Agenzia delle Entrate su buoni pasto e rimborsi per le spese ai lavoratori. Oggi la risposta è arrivata ed è negativa. L’Agenzia, come ha ripetutamente fatto in questi mesi, ha tentato e tenta ancora di prendere tempo anziché di usare un po’ dell’autonomia che le norme le assegnano e per la quale queste Organizzazioni Sindacali si sono battute alla nascita delle Agenzie Fiscali.

È inutile scrivere che non sono contrari a darci ciò che i lavoratori hanno meritato per il lavoro svolto e poi non erogare nulla. I tempi del Sor Tentenna sono finiti. Dispiace che, evidentemente, i vertici dell’Agenzia non abbiano il polso della situazione e non comprendano lo scontento dei lavoratori che hanno perso ogni mese 140 euro di buoni pasto e hanno dovuto usare le loro utenze e i loro strumenti informatici permettendo un risparmio milionario all’Agenzia.

Il nostro intento, dichiarato, era quello di terminare la “telenovela”. Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per mettere l’amministrazione nelle condizioni di darci una risposta positiva: l’Agenzia ci ha detto che il problema erano i veti della Funzione Pubblica e noi abbiamo procurato e inviato la direttiva con la quale la Funzione Pubblica stessa paga ogni giorno a tutti i suoi funzionari il buono pasto; ci hanno detto che temevano di essere chiamati a rispondere di danno erariale e noi abbiamo mandato loro il parere della Corte dei Conti che chiarisce di non essere competente in materia di buoni pasto trattandosi di materia squisitamente contrattuale.

Abbiamo anche pazientato, come riteniamo sia giusto fare, per permettere al direttore dell’Agenzia di appianare eventuali diversità di vedute con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oggi però possiamo solo concludere che o il direttore tiene più ai suoi rapporti politici che ai suoi lavoratori oppure che ci troviamo di fronte ad una riedizione delle affermazioni di Don Abbondio e cioè che il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può dare. Entrambe queste ipotesi sono egualmente disperanti per i lavoratori che vogliono dei vertici che abbiano il coraggio di mettersi in gioco per il bene della struttura.

Abbiamo detto in maniera chiara all’Agenzia che la scelta fatta oggi non sarà priva di conseguenze. Il momento è così delicato che non vogliamo prendere decisioni sull’onda dell’indignazione che oggi proviamo, ma nelle prossime ore la reazione ci sarà e sarà seria. Noi non faremo inutili raccolte di firme che non tolgono e non aggiungono nulla e non spaventano nessuno.

Dichiareremo anzi, rinnoveremo, la dichiarazione di stato di agitazione e indiremo iniziative sui territori, auspicando che su queste basi si possa ritrovare anche l’unità sindacale.

Ciononostante le scriventi Organizzazioni Sindacali rivendicano, con molta forza, la firma dell’accordo del 17 settembre. Prima di tutto perché senza di esso staremmo ancora aspettando una risposta (e forse è quello che qualcuno sperava quando ha tentato di mandare a monte tutto). Abbiamo preteso un termine, lo abbiamo avuto e ora ci attrezziamo a contrastare la decisione presa.

Ma la vera ragione per la quale rivendichiamo la bontà della firma di quell’accordo è in ciò che abbiamo visto in questi giorni a livello periferico: richieste incredibili ai lavoratori non solo da parte di singoli direttori provinciali ma persino di direttori regionali, che hanno tentato e tentano in tutti i modi di applicare “soluzioni” unilaterali, autoreferenziali e autoritarie – le ultime regioni in ordine di tempo sono il Lazio e l’Emilia-Romagna. Solo grazie all’accordo nazionale, con i numerosi “paletti” posti contro i tentativi di fughe in avanti, siamo riusciti ad opporci ad una situazione che diversamente vedrebbe sul terreno “morti e feriti”.

Anche qui ci chiediamo quanta autorevolezza e, perché no, autorità abbia nei confronti della propria dirigenza (sempre le stesse persone) il direttore dell’Agenzia, che ci pare abbia perso, oltre al polso della situazione negli uffici, anche il controllo della macchina amministrativa. Ma questi sono problemi suoi, che saranno amplificati dalla situazione in cui si è cacciato da solo.

Quello che conta è che noi continueremo, proprio grazie all’accordo firmato, a bloccare le iniziative di chi pensa che i lavoratori abbiano la stessa importanza delle sedie e dei computer, anzi minore giacché alle sedie e ai computer non si chiede di addossarsi le spese dell’Agenzia.

Non basta scrivere sulla intranet che “la forza di un’organizzazione matura sta nella capacità di mettere al centro una risorsa preziosa: le persone”. Bisogna avere la capacità di essere conseguenti con i fatti, altrimenti sono solo chiacchiere e se le porta il vento. In passato abbiamo avuto direttori che sono stati in grado di mettere a rischio il proprio incarico per difendere i lavoratori.

Aspettiamo che questo vertice provi almeno a pretendere per il suo personale il rispetto che merita. Diversamente saremo noi a prenderci la scena e a guadagnarcelo. Lo abbiamo già fatto, siamo pronti a rifarlo!

Roma, 30 settembre 2020

CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

AGENZIA FISCALI- Un commento del coordinatore

Un commento del coordinatore

La colpa è sempre … dei dipendenti pubblici ?

Appena si apre un dibattito sulle “questioni” che “attanagliano” il Paese, parte subito una “carica”, come le “testuggini romane e/o le falange ateniesi” di antica memoria, contro i dipendenti pubblici italiani, “rei” delle peggiori nefandezze.

Ora è partito un nuovo “spot” ovvero quello per il quale non è giusto che i lavoratori pubblici non siano equiparati a quelli privati, ad esempio in materia di cassa integrazione.
Nei mesi scorsi è stata una corsa a parlare di “contributo “di solidarietà ovvero addirittura di sospensione del rapporto di lavoro pubblico.
Siamo sicuri che in qualche altra “sala parto” sono in gestazione altre idee “geniali”.I responsabili di questo attacco rappresentano la “intellighenzia” di questo sfortunato Paese, un elenco lungo e ben articolato (in termini ideologici e professionali).

Tutte le loro valutazioni passano, a nostro parere, da un concetto errato alla radice: anziché lavorare per innalzare le tutele ed i diritti di tutti (TUTTI) i lavoratori, come dovrebbe essere in un Paese avanzato e modernizzato meglio continuare ad abbassare e/o eliminare qualche diritto elementare regolato dalla legge e dai contratti relativamente a “cluster” di lavoratori, come quello dei pubblici.

Obiettivo:

estendere la precarietà dello “status” di lavoratore, pubblico o privato non importa, come concetto “naturale”, a sostegno di un disegno nemmeno tanto oscuro ovvero quello di contribuire ulteriormente ad aumentare il divario delle disuguaglianze economico-sociali, il divario di reddito e di patrimonio, il divario culturale (consiglieremmo ben volentieri qualche buon testo sul tema, visto che quando ci si sente “arrivati” anziché ascoltare gli altri si preferisce “pontificare”).

Insomma, mettere tutti a “paghetta”, un disegno da fine impero, mentre i loro compensi (retribuzioni – indennità – pensioni e quant’altro) di giornalisti ed “opinion leader”, politici della prima e della seconda ora, giuristi – filosofi – studiosi – esperti, di tecnici “tuttologi” rimangono intoccabili ed ampiamente tutelati.
Una visione tragicomica di sistema, a danno di tutti ed a beneficio solo di qualcuno, altro che “capitalismo” della prima ora. Questi personaggi che, si badi bene, negli anni hanno occupato, e continuano in qualche caso ancora a farlo, posti di responsabilità nel sistema, anziché fare “mea culpa” per i gravi errori che hanno contribuito a commettere, visto lo stato in cui si trova il Paese, preferiscono esprimere “giudizi” di valore, etico e non, naturalmente verso gli altri.

A nulla serve sottolineare che i Lavoratori oggetto di questo attacco hanno dovuto aspettare dieci anni per vedersi rinnovato un Contratto Nazionale, in termini miseri sul piano economico e non parliamo su quello giuridico (alla faccia del rispetto delle regole democratiche ed economiche); a nulla serve evidenziare che questi lavoratori sono ancora in attesa (dopo due anni) di vedere un nuovo Contratto di Lavoro degno di questo nome, con regole moderne e profili professionali aggiornati, con un Area Quadri contrattualizzata e percorsi di carriera ben “identificati”, anziché ancorarsi a “sterili” principii (anche di natura costituzionale) che alla “bisogna” vengono “piegati” alla volontà dell’establishment.

Quindi, in conclusione, un messaggio alla collettività: non serve a niente fare le “dediche” agli eroi (conosciamo “sanitari” che hanno perso elementi di retribuzione per essere stati volontariamente assegnati a reparti “Covid”), mal pagati e mal organizzati (come tutti i dipendenti pubblici italiani, soprattutto rispetto ai parametri europei), ovvero non serve esprimere solidarietà a tutti coloro che con abnegazione si sono sacrificati per mantenere i livelli di servizi a supporto della nostra società.
Non è vero che “riusciremo a farcela”, non è vero soprattutto se continueremo, per volontà politica, a non fare pagare le “imposte” secondo la propria capacità contributiva, se non metteremo al centro del sistema l’UOMO ed il LAVORO, se non costruiremo un apparato di regole moderno ed efficiente, se non faremo del LAVORO PUBBLICO un bene primario per il Sistema Paese.
Non servono eroi e non servono proclami, bensì una classe politica degna di questo nome che sappia analizzare, valutare e decidere per il bene collettivo.

Non servono “manager” di bravura mondiale, ma uomini del “saper fare” e del “saper lavorare” a beneficio della intera Società, delle Amministrazioni e degli apparati pubblici e privati.
Serve gente che anziché trovare nell’altro il nemico da abbattere, metta in dubbio le proprie capacità e le relative decisioni, si “metta” quotidianamente in gioco al servizio dell’altro.
Servono poche regole ma chiare, servono Donne ed Uomini in grado di fare la differenza, servono riforme di sistema, serve insomma una vera classe di “decisori” politici ed amministrativi che sappiano far fare all’ITALIA il salto di qualità da NOI tutti atteso.
Le “chiacchiere” stanno a zero, servono immediatamente fatti, altrimenti … è tutto perso.

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DEMANIO – INCONTRO CON IL DIRETTORE – COMUNICATO UNITARIO

Agenzia del Demanio
Incontro con il Direttore Generale

Si è tenuto in data 22 settembre, l’incontro con il Direttore Generale Cons. Antonio Agostini rimandato in seguito alla situazione emergenziale che ci ha coinvolti negli ultimi mesi.
Diversi i punti e progetti “strategici” presentati che vedranno l’Agenzia impegnata, nel prossimo futuro, come centro proattivo di innovazione e di attrazione di fondi governativi ed europei.
Ne sintetizziamo alcuni:
– Maggior investimento nella riqualificazione dei beni;
– Introduzione di innovazioni tecnologiche mirate alla creazione di un “Portafoglio digitale” del patrimonio pubblico;
– Incentivazione di concessioni di valorizzazione dei beni piuttosto che dismissione;
– Implementazione della “Struttura di progettazione”.
Strategica e fondamentale per l’attuazione dei programmi e il raggiungimento degli obiettivi illustrati dal Direttore, sarà una piena e condivisa valorizzazione del personale.
Questa, in sintesi, la richiesta comune del fronte sindacale, da regolamentare attraverso la contrattazione per affinare e innovare gli strumenti e le modalità di svolgimento del lavoro, a partire da quello agile (implementazione di sistemi tecnologici a disposizione, sicurezza dei dati, orario di lavoro, diritto alla disconnessione e previsione di forme di ristoro economico in rapporto ai risparmi per l’agenzia derivanti dalla nuova organizzazione).
In particolare, non abbiamo perso occasione di porre sul tavolo la questione del diritto ai buoni pasto per i colleghi che svolgono il lavoro in modalità da remoto.
Il Direttore dell’Agenzia, nel manifestare la sua “non contrarietà” in linea di principio sulla questione, ha preso l’impegno di approfondire l’argomento per verificarne la possibilità e l’opportunità di erogazione.
Restiamo quindi fiduciosi sui futuri sviluppi

Roma, 22 settembre 2020

FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Gamberini Silveri Greggi Sempreboni Sperandini

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 22.09.2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

 

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

                                                                                                FIRMATI GLI ACCORDI PER LA RIPARTIZIONE                                                                                             

DELL’EX COMMA 165 E PER LA EROGAZIONE

DEGLI INCENTIVI AI DIRIGENTI E AL PERSONALE

RELATIVI ALL’ANNO 2018

Ieri 21 settembre 2020 sono stati sottoscritti gli accordi per la ripartizione delle somme dell’ex comma 165 relative all’anno 2018, per la distribuzione dal Fondo Dirigenti della retribuzione di posizione e di risultato, nonché una ulteriore distribuzione delle risorse incentivanti del Fondo del personale.

Nello specifico le somme del comma 165 sono state ripartite per il 95% al personale delle Aree e per il 5% ai Dirigenti.

Sulla base di questa ripartizione ai Dirigenti sarà distribuita una indennità di risultato in linea con quella degli anni precedenti e con i medesimi parametri. In applicazione dell’art 28 del CCNL dei Dirigenti é stata introdotta una ulteriore retribuzione di risultato pari al 30% per punteggi uguali o superiori a 118.

Sono state confermate le indennità previste per gli incarichi ad interim ed è stata istituito, come previsto nel nuovo CCNL Dirigenti, un incentivo alla mobilità territoriale obbligatoria che tiene conto delle distanze dalla propria residenza.

Con l’ulteriore accordo sul Fondo 2018 relativo al personale delle qualifiche viene erogata l’indennità di disagiata sede, estesa per la prima volta al personale degli uffici dei Monopoli ubicati all’interno di sedi doganali già riconosciute, superando così ogni differenziazione a parità di condizioni.

Inoltre è stata concordato di erogare il saldo della “indennità di performance” 2018 per un importo totale di circa 2 milioni (180/220 € lordi cadauno) .

Infine per il personale dei Monopoli saranno liquidate le indennità delle Commissioni Giochi per l’anno 2018 alle stesse condizioni dell’anno precedente.

In una prossima sessione, in attesa dell’esito della nostra richiesta di superare il tetto imposto sul Fondo per il personale, saranno definite le condizioni per la distribuzione del budget di sede e della “performance individuale”.

In conclusione dell’incontro l’Amministrazione ha confermato che a breve saranno pubblicati i bandi di concorso per circa 1200 assunzioni di personale.

Roma 22 Settembre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE -Smart Working – Riflessioni del Coordinatore Nazionale e della delegazione

AGENZIA DELLE ENTRATE

Valutazione del Coordinatore e della Delegazione

Firmato il protocollo di intesa per la regolamentazione transitoria del lavoro agile in relazione all’emergenza da COVID – 19.
Il SINDACATO porta a casa tutto quello che può portare!
Il Diritto alla Salute, costituzionalmente garantito, è un diritto “intangibile”.

Chi ha seguito tutte le ultime vicende ha potuto verificare che alla fine di una “estenuante” trattativa, noi ed altre sigle sindacali (non tutte) abbiamo firmato un accordo transitorio che disciplina il “regolare” parziale rientro dei colleghi in Ufficio (in presenza), salvaguardando tutti i più importanti aspetti in “gioco” e ridando, nuovamente, spazio negoziale alla periferia.

Come CONFSAL – UNSA sulla parte delle regole ci sentiamo adeguatamente soddisfatti e rispettati (in termini di salvaguardia).

Sulla questione economica abbiamo ottenuto che l’Agenzia entro il 30 settembre fornisca definitivo riscontro in merito alla corresponsione, a partire dal 1 marzo 2020, dei “buoni pasto” ed ai richiesti “rimborsi forfettari” (dopo mesi abbiamo almeno un punto).

Diciamo subito che come CONFSAL – UNSA ci aspettiamo un riscontro assolutamente positivo, nella consapevolezza che in caso contrario tutto quello che di buono è stato fatto in questi drammatici mesi si “infrangerà” vigorosamente sugli scogli, con conseguenze chiaramente non auspicabili.

Rammentiamo che nel corso della sessione negoziale abbiamo dovuto anche “apportare” una modestissima rimodulazione delle “poste” economiche dell’accordo fondo 2018, superando ancora una volta gli ostacoli degli organi certificatori.

Naturalmente anche in questa occasione abbiamo dovuto tenere conto delle valutazioni degli Organi di competenza in merito all’assenza di un sistema di valutazione che interessi tutti i colleghi.

In ragione di ciò nei prossimi mesi saremo chiamati a definire un “compiuto” sistema che, adeguatamente “pubblicizzato”, dovrà essere posto in essere nel 2021, probabilmente insieme ad un nuovo “meccanismo” di salario accessorio, così come importantissimo sarà la definizione dei criteri per l’assegnazione delle posizioni organizzative nonché il completamento dell’architettura del “sistema” di coordinamento e direzione non dirigenziale.

Tutti temi delicatissimi e qualificatissimi che richiedono il massimo grado di condivisione e partecipazione di tutti i soggetti, quale “precondizione” per avviare una nuova fase del sistema di Agenzia.

Quanto sopra unitamente a tutti quegli elementi di carattere più “squisitamente” politico, ma di potentissimo impatto sulle lavoratrici e lavoratori, dall’insufficienza delle risorse finanziarie, per valorizzare adeguatamente il merito ed alimentare il sistema di salario accessorio, alla carenza delle risorse umane che richiede interventi immediati (sotto diversi aspetti), pena l’insufficienza operativa. Solo alcuni fondamentali aspetti in “campo”.

Al riguardo solo la “pandemia”, una tragedia pazzesca, ha determinato la sospensione della unitaria “Vertenza Fisco” che aveva ed ha, oggi più che mai, lo scopo di far fare passi in avanti al rafforzamento dell’autonomia delle Agenzie Fiscali nonché all’adeguamento dell’intero assetto normativo a supporto della strategica azione della “macchina” fiscale.

Dopo gli accordi di questi mesi, citiamo su tutti quello del 30 aprile scorso, sottoscritto ai sensi del vigente CCNL (uno dei pochi accordi sull’intero panorama dell’amministrazione pubblica), sul quale la CONFSAL – UNSA ribadisce, ancora una volta, l’importante risultato negoziale raggiunto, era importante chiudere un accordo che “significativamente” interviene in una delicata fase ovvero quello del parziale rientro dei colleghi in servizio, ai sensi dell’art. 263 della Legge n.77/2020 di conversione del D.L. n. 34/2020, che oltretutto si svolge in un momento delicatissimo.

Non solo l’emergenza non è finita bensì siamo nella fase cosiddetta di contagio controllato, ovvero in una fase di convivenza con un “virus” micidiale che durerà parecchio tempo (speriamo di essere smentiti).

In materia i segnali che riceviamo sono contradditori ed anche sconfortanti, vedi le dichiarazioni dell’O.M.S. (la pandemia è solo all’inizio), nonché i diversi eterogenei orientamenti della comunità scientifica e sanitaria.

Il prezzo ad oggi pagato è alto, in termini di sofferenze e perdite umane, una sorta di selezione “darwiniana”, ed in ragione di ciò la tutela della salute, diritto “intangibile” costituzionalmente garantito, passa sopra ogni altro tipo di “valutazione”, in un Paese civile ed avanzato quale è il nostro.

L’invito a tutti è “responsabilità e consapevolezza” ovvero in una fase di ripresa del sistema Paese, che richiede il contributo di ciascuno di noi, deve essere fatto tutto quello che è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.

Ripetiamo, sulla parte economica che, rammentiamo, riguarda due aspetti oseremmo dire “distinti”, ci aspettiamo positive risposte, come da aspettative di tutti i colleghi che in questi mesi hanno contribuito alla concreta operatività dell’Agenzia delle Entrate, anche per strategici servizi offerti alla collettività, in caso contrario sapremo come comportarci. (La Delegazione CONFSAL – UNSA)

Il Coordinatore Nazionale

Valentino Sempreboni

ENTRATE – ACCORDO SULLO SMART WORKING

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

FIRMATO l’ACCORDO SULLO SMART WORKING

La fermezza sindacale paga. La telenovela buoni pasto ha finalmente un
termine certo. E i sindacati locali tornano ad avere un ruolo su tutta la partita

Dopo una trattativa che, di fatto, è iniziata a luglio e che ci ha visti impegnati negli ultimi tempi in un confronto serrato con l’Agenzia anche nei giorni festivi, abbiamo firmato oggi l’accordo sugli istituti di conciliazione vita-lavoro.

Si tratta a nostro parere di un ottimo accordo che sarà vigente fino al 31 dicembre 2020, ma costituirà la base di partenza per l’accordo a regime che dovrà disciplinare questi istituti dal 1° gennaio 2021 in poi.

Possiamo dire di essere soddisfatti, soprattutto se si pensa a quali fossero le posizioni della delegazione di parte pubblica all’inizio di questa trattativa, prima di tutto perché non ci siamo arresi e abbiamo continuato a portare avanti le nostre convinzioni sul rimborso forfettario per le utenze e, ancora di più, sui buoni pasto. Non abbiamo ancora acquisito la certezza che queste somme saranno riconosciute ai lavoratori, ma abbiamo finalmente una data entro la quale questa “telenovela” si concluderà: il 30 settembre prossimo. Un termine molto vicino.

Anche sulla parte che regolamenta lo smart working le buone notizie sono tante, la prima tra tutte è che si fermeranno le iniziative unilaterali avviate dall’Agenzia in moltissimi territori e si apriranno i tavoli sindacali territoriali, perché così prevede l’accordo firmato oggi.

Inoltre abbiamo precisato che:

1. la percentuale dello smart working prevista dalla norma al 50 per cento si calcolerà sulle ore lavorabili e non sulle “teste” e che i lavoratori fragili o conviventi con persone fragili non entreranno nel computo del 50 per cento;

2. il 50 per cento non è la percentuale massima di smart working, in quanto questa può essere superata per favorire i genitori di figli di età inferiore ai 14 anni, laddove si rendesse necessario;

3. continueranno a svolgere lavoro agile senza rientri i lavoratori fragili, i conviventi con lavoratori fragili e i genitori di figli di età inferiore ai 14 anni in caso di quarantena per i figli che siano venuti in contatto con soggetti positivi al Covid19. A queste categorie, già tutelate nei precedenti accordi, si aggiungono tutti coloro che hanno particolari e documentate situazioni familiari o personali, che saranno trattate caso per caso;

4. la flessibilità di orario sarà massima e regolata da contrattazioni a livello territoriale;

5. sarà tutelato il diritto alla disconnessione, non vi sarà alcuna deroga alle tutele previste dalle norme e la contattabilità del personale da parte dei superiori gerarchici potrà avvenire solo in determinate fasce orarie che saranno individuate dalla contrattazione locale;

6. chi lo riterrà potrà utilizzare, in luogo dello smart working, l’istituto del co-working, cioè lavorare in un ufficio più vicino alla propria abitazione, di norma entro i confini regionali.

In sintesi, uno degli accordi più avanzati tra quelli stipulati nella pubblica amministrazione.
Avremmo potuto raggiungere risultati ancora migliori se l’Agenzia su alcuni punti, come il coworking, non si fosse attestata su posizioni di retroguardia e avesse accettato le nostre proposte, che tendevano a dare maggiore flessibilità all’istituto senza che questo potesse essere scambiato per un aggiramento della mobilità nazionale.

Ciò che invece ci dispiace profondamente, per il modo più che per il merito, è stata l’impossibilità di portare a termine il cammino iniziato unitariamente.

Un’organizzazione sindacale, infatti, ha scelto di “sfilarsi” dalla vertenza unitaria all’ultimo momento e senza preventivamente sentire il bisogno di comunicare le sue decisioni ai propri compagni di strada cioè alle scriventi sigle sindacali.

Deve essere chiaro ai lavoratori che i meriti di quest’accordo sono solo ed esclusivamente dei sindacati che hanno portato avanti le comuni idee fino all’ultimo e firmato l’accordo odierno,mettendo da parte le eventuali divergenze su singoli punti.

Non sfugga, infatti, che se tutti avessimo tenuto il comportamento poco responsabile di alcuni e avessimo mandato a monte tutto, non firmando nessun accordo, da domani non si aprirebbe nessuna trattativa territoriale, i dirigenti deciderebbero le sorti dei lavoratori a livello unilaterale e l’Agenzia avrebbe potuto fare a meno di prendersi l’impegno a chiudere la vicenda dei buoni pasto entro fine mese.

A maggior ragione, qualora le risposte dell’Agenzia in merito dovessero essere positive, che nessuno provi ad appropriarsi di meriti non suoi con firme postume. I meriti sono riservati a chi si è messo in gioco e, soprattutto, si è comportato lealmente con i lavoratori e con i compagni di strada.

Roma, 17 Settembre 2020


CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 15 Settembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

SINTESI RIUNIONE DEL 15  SETTEMBRE

Si è tenuta in data odierna la prevista riunione nazionale in merito al possibile accordo per regolamentare il Lavoro agile in relazione all’emergenza COVID-19 e il nuovo quadro normativo introdotto dall’art. 263 della l. n. 77/2020 sulla permanenza in lavoro da remoto di almeno il 50% delle attività c.d. “smartabili”.

Significativi passi avanti sono stati definiti rispetto alla parte “regolamentare” con riguardo ai rientri in presenza e/o la scelta volontaria di permanere in lavoro agile e sugli istituti che possono regolare le modalità di svolgimento delle attività in lavoro agile. In merito a questi aspetti, però, alcuni punti dirimenti sono da migliorare affinché si possa pervenire all’effettiva sottoscrizione.

In realtà, però, i veri e propri nodi da sciogliere riguardano la parte “economica” della regolamentazione e cioè: il riconoscimento dei buoni pasto e il rimborso forfettario dei costi affrontati dai colleghi in lavoro agile. Su questi aspetti l’Agenzia sembra navigare a vista senza ancora aver individuato l’approdo giusto; dimenticando, nel frattempo, che non può fare le nozze con i fichi secchi e per giunta chiedere alle lavoratrici ed ai lavoratori di portare i fichi.

Questi complessive problematiche hanno indotto, dopo più di otto ore di confronto, ad aggiornare le trattative a giorno 17 settembre alle ore 10; auspicando che in quella sede, quantomeno, si pervenga ad una ragionevole mediazione per porre le basi anche per gli aspetti economici.

Roma, 15 Settembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 11 Settembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 SUMMUM  IUS SUMMA INIURA
Ovvero quando dietro la rigida osservanza della legge si nasconde il biasimo
per le esigenze dei lavoratori

Lo scorso 9 settembre si è tenuto l’incontro previsto dal verbale di intesa firmato il 5 agosto tra Agenzia delle Entrate e le Organizzazioni Sindacali. Purtroppo, anziché sancire l’accordo sugli istituti di conciliazione vita-lavoro, la riunione ha rivelato la distanza tra le istanze dei lavoratori e l’immobilità del datore di lavoro.

Riteniamo di aver dato tutta la collaborazione possibile, offrendo un contributo progettuale che cercava di contemperare le esigenze di funzionamento degli uffici con quelle di contrastare la diffusione del virus, senza che il trattamento economico e giuridico dei lavoratori ne continuasse a risentire, come invece è stato in questi mesi.

È stato invece plasticamente chiaro dalla proposta presentata dall’Agenzia delle Entrate che la loro idea era quella di continuare – con alcune limitazioni ulteriori – il lavoro agile fino a fine anno continuando a risparmiare traslando i costi relativi sui lavoratori. Questo per noi è inaccettabile.

Come se non bastasse, il Capo Divisione Risorse ci ha informato che sarebbe uscita una circolare esplicativa unilaterale riguardante l’applicazione dello smart working. Abbiamo unitariamente chiesto che la circolare fosse compatibile con l’accordo nazionale da raggiungere al più presto tra amministrazione e sindacati nazionali e quindi rinviata a dopo la firma di un accordo, ma evidentemente non siamo stati ascoltati poiché la Circolare è uscita oggi, nonostante il prossimo incontro sia fissato per martedì prossimo

Deve essere chiaro ai lavoratori che quello dell’Agenzia è un atto unilaterale, non condiviso, e costituisce un vulnus per il prosieguo del confronto, nel senso che qualora alcune sue parti non dovessero essere modificate sarà impossibile per queste organizzazioni sindacali addivenire ad un accordo.

Per esempio, la nozione di convivenza con soggetti fragili prevista dall’Agenzia è quanto di più ingiusto abbiamo letto sull’argomento. Non ha senso prevedere quale prerequisito di convivenza la medesima residenza quando sappiamo bene noi (e l’amministrazione) che vi sono molti colleghi che costituiscono l’unico collegamento tra anziani fragili e mondo esterno anche laddove non vi sia una condivisione della residenza. Sarebbe bastato prevedere, al massimo, la preesistenza della residenza nello stesso comune per assicurare un minimo di giustizia

Nonostante ciò, ancora una volta, e solo per senso di responsabilità verso i lavoratori e i contribuenti, abbiamo elaborato un ulteriore contributo che sarà presentata in vista dell’incontro di martedì prossimo. Speriamo che la nostra volontà di addivenire ad un accordo sia finalmente assecondata da un’amministrazione che sembra non avere più il “polso della situazione” dei lavoratori negli uffici.

Roma, 11 Settembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – RIPRESO IL CONFRONTO SUL CCNI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

RIPRESO IL CONFRONTO SUL CCNI

Ieri, 10 settembre 2020, le OO.SS. Nazionali hanno ripreso il confronto sulla parte normativa del CCNI con la Direzione del Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in particolare sono stati trattati, in prima battuta, gli istituti della reperibilità, delle attività particolarmente gravose, il welfare integrativo.

Per le attività gravose, si è ritenuto di individuare, a livello esemplificativo e non esaustivo, un numero di attività che sono meritevoli di essere ricomprese nell’istituto di specie (Capi SOT e Capi Reparto non ricompresi negli incarichi di responsabilità, rappresentanza presso gli organi di giustizia tributaria e/o civile, verifiche esterne dogane/accise/monopoli, controlli scanner, …) al fine di rendere omogeneo in tutti gli Uffici, in sede di trattativa locale, il riconoscimento delle attività gravose, e salvaguardando in ogni caso l’individuazione, nell’ambito della contrattazione decentrata, di altre attività operative da remunerare.

Sono state, altresì, affrontate le tematiche concernenti l’orario di servizio e orario di lavoro, l’orario di lavoro flessibile, naturalmente anche con riferimento alla normativa vigente per gli Uffici Doganali (D.lgs. n.374/1990) e agli orari di apertura degli altri Uffici dell’Agenzia.

Successivamente è stata posta l’attenzione sui principali istituti dell’orario di lavoro, ovvero turnazioni, straordinario e banca ore: in particolare la discussione si è incentrata sulla gestione dello straordinario e della banca ore che naturalmente sono risultati meritevoli di un ulteriore approfondimento.

E’ stato comunicato, infine, alle OO.SS. che sarà aperto un tavolo sul telelavoro, e inoltre, su proposta delle organizzazioni sindacali, ci si è ripromessi di prendere in considerazione l’ istituto “progetto figli” per favorire l’assistenza dei figli minori nel periodo di assenza di lezioni scolastiche.

Il tavolo di confronto è stato rinviato per le successive discussioni alla prossima settimana

Roma, 11 Settembre  2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL/UNSA

Veltri, Eremita, Fiorentino

DOGANE E AAMS – LIUA 8 settembre 2020: Vince l’evidenza e il buon senso!

A TUTTI I LAVORATORI ADM

LIUA 306630 dell’ 8 settembre 2020: vince l’evidenza e il buon senso!
Buoni pasto
Tavoli di confronto territoriali
Genitori con figli under 14

Nell’intesa sindacale del 3 agosto 2020 era stata preannunciata la verifica della possibilità di continuare a riconoscere i buoni pasto ai Lavoratori in smart working, era inoltre rinvenibile la necessità di tavoli di confronto territoriali sul rientro della maggior parte dei Colleghi “in presenza” e la nostra O.S. aveva anche sottoscritto una nota a verbale sulla problematica dei genitori con figli in età scolare fino a 14 anni per le criticità inerenti al difficoltoso riavvio dell’anno scolastico.
Tale intesa, purtroppo, da parte dell’Amministrazione era stata gravata dall’individuazione, in modo unilaterale ed in difformità rispetto alle prescrizioni della Circolare 3/2020 della Funzione Pubblica, delle attività che dovevano essere prestate necessariamente in presenza e che riguardavano un numero molto elevato delle stesse confinando, nei fatti, in un esiguo residuo quelle da svolgere in lavoro agile con frettoloso superamento dell’art 263 della legge 77/2020 che prevedeva l’applicazione del lavoro agile al 50% del personale impiegato nelle attività che potevano essere svolte in tale modalità, con ciò intendendosi una individuazione specifica delle citate attività. Dopo l’esperienza del lockdown e anche successivamente, il lavoro agile è stato riconosciuto anche dagli organi di governo come una opportunità che potrebbe trovare una nuova allocazione nella previsione governativa dei Piani di Organizzazione del Lavoro Agile (POLA). La nostra O.S. aveva richiesto un incontro urgente e nel frattempo la sospensione della LIUA del 13 agosto 2020 che allargava a dismisura l’ elenco delle attività da rendere in presenza e purtroppo ancora una volta l’Agenzia ha scelto la via del silenzio con ciò manifestando un atteggiamento di chiusura verso una modalità di lavoro che è risultata invece di portata straordinaria.
Un allargamento spropositato delle attività da rendere in presenza ha portato oltre che al misconoscimento del lavoro agile anche a prevedibili difficoltà per i genitori che si trovano a gestire possibili situazioni complicate dovute al riavvio e prosieguo di un anno scolastico legato alle criticità di una pandemia che continua, purtroppo, ad essere presente nel Paese.
A livello territoriale, in merito a quanto descritto, si è già avuta qualche positiva e lodevole interlocuzione/intesa ma per smuovere, negli altri molteplici casi, le posizioni sempre legate a interpretazioni restrittive delle norme era necessario che anche dal vertice dell’Agenzia arrivasse una conforme indicazione rinvenibile ora nella LIUA 306630, che invita a tenere in debita considerazione le richieste di lavoro agile formulate dai dipendenti che hanno figli in età scolare sino a 14 anni.
Si specifica che la problematica della gestione dei figli fino a 14 anni, su cui si potrà trovare adesso una soluzione a livello territoriale, non esclude di voler riconsiderare, tramite una consona individuazione degli addetti ad attività espletabili in lavoro agile, anche altre categorie di Lavoratori che possono essere ricompresi almeno in alcune giornate di smart working, come ad es. taluni coordinatori di servizi, quote di personale di supporto, e altre figure che possono svolgere la loro attività da remoto senza intralcio per l’azione amministrativa e perfino i verificatori per le attività di preparazione e/o completamento delle
verifiche medesime, o infine i Lavoratori che sono soggetti a difficoltosi tragitti casa-lavoro con mezzi pubblici.
Si segnala che per i figli fino a 14 anni si è espresso il Governo con il D.L. nr. 111 dell’ 8 settembre 2020 con l’articolo 5 “lavoro agile e congedo straordinario per i genitori durante il periodo di quarantena obbligatoria del figlio convivente per contatti scolatici”. Ancora una volta le nostre rappresentazioni all’Amministrazione delle criticità che affliggono il Personale risultano puntuali e fondate!.
Per quanto riguarda l’attivazione, spesso osteggiata o ignorata, di tavoli territoriali era ed è di tutta evidenza la loro necessità al fine di prevedere in loco un confronto sulle indispensabili misure di salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro nonché sulle attività da svolgere in lavoro agile fatte salve le espress e richieste di rientro. I tavoli territoriali non possono che essere l’espressione dell’individuazione delle problematiche locali da affrontare in base alle varie e diversificate realtà e non ultimo da quanto ricordato dal DPCM del 7 settembre 2020 che ribadisce “l’evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e l’incremento dei casi sul territorio nazionale”. Un rientro massivo dei dipendenti negli uffici non può prescindere dalla previsione di misure da adottare con una peculiare valutazione delle situazioni locali.
Il parere positivo della Funzione Pubblica sui buoni pasto a chi opera in lavoro agile non poteva che essere tale in quanto i Lavoratori ADM in smart working sono legati ad un orario specifico e rilevabile (anche in autodichiarazione). Trattasi di un parere che conforta e conferma le aspettative dei Lavoratori e che rimane nell’alveo di una non discriminazione.

Roma, 9 settembre 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore ADM
Salvatore Veltri

 

DOGANE e AAMS – Strategia del silenzio dell’Agenzia riguardo alle richieste sindacali…

DOGANE e AAMS

Al Sig. Direttore Generale

dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Roma

Al Sig. Direttore Centrale del Personale ADM

Roma

 

OGGETTO: Ulteriori riflessioni sull’ art 103 del D.L. 104/2020. Strategia del silenzio dell’Agenzia riguardo alle richieste sindacali.

Ancora una volta i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si sono trovati davanti ad un ulteriore cambiamento, questa volta in forma di norma di legge, e precisamente alla possibile creazione di una società a partecipazione pubblica (SpA o Srl?) in cui l’Agenzia sarebbe socio unico per procedere con maggiore celerità all’offerta di servizi al pubblico effettuati dai Laboratori Chimici.

Il vigente Statuto dell’Agenzia prevede, all’art 3 lett. f), che tra le funzioni esercitate dall’Agenzia è individuata la “gestione dei laboratori chimici, assicurando l’equilibrio fra costi e benefici, anche attraverso l’offerta di servizi specialistici ad altri enti, imprese e privati”.

In tale previsione è di tutta evidenza che l’equilibrio costi/benefici non è dissimile dai cosiddetti “criteri imprenditoriali” che l’art. 103 del D.L. 104/2020 pone alla base della possibile costituzione di apposita società e il cui svolgimento delle attività sarebbe assicurato esclusivamente dal Personale dell’Agenzia e disciplinate nell’ambito delle Convenzioni.

I Laboratori Chimici, come è noto, nell’ambito delle attività proprie dell’Agenzia (specie per dogane, accise, antifrode) hanno una funzione istituzionale fondamentale e non soltanto commerciale. Come riporta, infatti, il sito web ADM, l’attività di tali Laboratori riguarda gli “uffici doganali per l’accertamento analitico delle caratteristiche peculiari dei prodotti per consentirne la classificazione doganale e l’assoggettamento fiscale, ai fini dell’applicazione delle accise, sia per la gestione del tributo che in sede di prevenzione e repressione delle frodi tributari”.

I Laboratori, inoltre, sono tutti riconosciuti da ACCREDIA (https://www.accredia.it), associazione che è stata “designata dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura”.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli annovera, a livello nazionale, 15 Laboratori Chimici in cui operano 221 Dipendenti che lavorano con grande professionalità e sacrificio, date  le carenze di Personale che riflettono quelle altrettanto gravi dell’Agenzia (circa 2.700 unità in meno).

L’Agenzia ha nel tempo provveduto a fornire i Laboratori Chimici di attrezzature e strumentazioni scientifiche di ultima generazione con rilevanti costi non solo di acquisto ma anche di installazione e manutenzione nonché di messa in sicurezza degli ambienti di lavoro.

Da quanto esposto è di tutta evidenza che l’attività dei Laboratori Chimici può  benissimo rimanere inalterata pensando eventualmente a risolverne le carenze organiche.

Non si comprende, pertanto, l’inserimento in una norma,  destinata alle “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, della previsione di una cosiddetta “società a partecipazione pubblica”, quando peraltro in Italia tale tipologie di società hanno posto e continuano a porre una serie di dubbi sui  loro profili giuridici  che non sono stati superati nemmeno dallo stesso decreto legislativo 175/2016 (T.U. in materia di società a partecipazione pubblica).

Il ricorso alla costituzione di una società a partecipazione pubblica da parte dell’Agenzia per produrre servizi da collocare sul libero mercato, se si fa riferimento al Testo Unico 175/2016 è una operazione che lascia perplessi: infatti ove nella fattispecie si voglia far riferimento, ai sensi dell’articolo 4 di tale T.U., alla produzione di servizi di interesse generale, poiché le attività dei Laboratori Chimici si incentrano per sua natura sulle analisi destinate agli organi di controllo e verifica ADM nonché dell’ Autorità Giudiziaria e di altre PP.AA. le analisi e certificazioni su prodotti di interesse commerciale non possono costituirne il core business senza uno stravolgimento di tale istituzione.

Ci si domanda, poi,  a causa del prevedibile cambiamento di gestione dall’attuale forma pubblica a quella  esclusivamente privata, se le attività dei Laboratori finora svolte per i fini istituzionali dell’Agenzia medesima saranno per essa successivamente a pagamento e se le attuali strumentazioni dei Laboratori Chimici nonché l’utilizzo delle loro sedi  saranno giuridicamente ed economicamente “riversate” nella nuova società e con quale previsione di legge ovvero abbandonati con noncuranza dei soldi dei contribuenti.

Capitolo preponderante di confronto e discussione resta la situazione del Personale dell’Agenzia che attualmente opera nei Laboratori Chimici e che dovrebbe passare nei “ruoli” della nuova società privata.

L’art 19 del TU 175/2016, riguardante il Personale delle società a partecipazione pubblica,  prevede, nell’ambito della privatizzazione, che al medesimo si applichino le disposizioni portate dal capo I, titolo II, del libro V del codice civile, dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, ivi incluse quelle in materia di ammortizzatori sociali, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, e dai contratti collettivi. Prevede, inoltre, che le “societa’ a controllo pubblico stabiliscono, con propri provvedimenti, criteri e modalita’ per il reclutamento del personale.  Si aggiunga che gli articoli da 19 a 24 inerenti al Personale, per diverse previsioni, danno adito a svariate riflessioni in cui si evidenzia specialmente uno status di instabilità sia dei contratti personali che delle remunerazioni.

In definitiva la norma in parola è la manifestazione di voler risolvere una presunta visione della “produzione della P.A.” tramite una aziendalizzazione “spinta” portando, come unica panacea, i dipendenti fuori dall’ambito pubblicistico. Tale previsione e altre similari, introdotte con una legislazione di “soppiatto”, risultano, peraltro, in controtendenza con altre scelte dell’odierna politica che sembra voler “statalizzare” ampie attività economiche in cui le privatizzazioni hanno manifestato i propri limiti ad esempio la gestione delle autostrade, il trasporto aereo, la produzione di acciaio, ecc.

Ci si domanda, infine, se nella denegata ipotesi in cui la norma in parola dovesse trovare accoglimento nella conversione in legge del decreto, l’ esperimento che si intende perseguire tramite i  221 Colleghi attualmente impegnati nei Laboratori Chimici ADM costituisca il primo passo per cambiare volto all’Agenzia che in seguito del decreto legislativo 300/1999 ha già dato prova di cambiamenti di non poco conto mediante una nuova strutturazione e una nuova gestione di tipo aziendalistico senza comunque avere in contraccambio il mantenimento delle promesse circa la propria autonomia.

E non risultano infondate le preoccupazioni per il Personale che dovrebbe far parte della costituenda società a partecipazione pubblica a causa della mancanza di informazione specifica, di eventuali  diverse opportunità e, come ultimamente succede, di mancanza di confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori.

I cambiamenti, considerati “epocali”, non possono che lasciare perplessi specialmente laddove uno studio di fattibilità ne sconsiglierebbe la percorribilità. La possibilità ipotizzata nell’art. 103 del DL 104/2020 risulta inopportuna e soprattutto nella considerazione che un efficientamento dei Laboratori Chimici ADM è già riscontrabile nelle realtà dei 15 uffici in essere ma soprattutto risulterebbe deleteria la scelta di costituire una società privata per raggiungere gli obiettivi perseguiti e raggiunti già all’attualità senza entrare nei vicoli ciechi delle società a partecipazione pubblica.

Le riflessioni  sulla vicenda sopra riportata e sulla situazione aleatoria che essa potrebbe ingenerare riguarda, come più volte denunciato, l’atteggiamento che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli continua a mantenere ostinatamente nella riorganizzazione in atto per la quale si nega ogni confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori ed anche per quanto riguarda la gestione del Personale.

Di recente, infatti, in merito all’art. 263 del decreto “rilancio” (DL 34/2020) la scrivente Federazione aveva richiesto, per le vicende pandemiche sopravvenute e per l’individuazione del Personale da far rientrare negli uffici con nota prot. 277209RU dell’ 11 agosto 2020, un urgente confronto e contestuale sospensione della nota. Nessuna risposta è stata data in merito, nel solco ormai di una incomprensibile strategia del silenzio. Simile atteggiamento denuncia una mancanza di corrette relazioni sindacali che certamente non costituisce un vanto per l’Agenzia.

Questa Federazione ama ricordare che gli obiettivi dell’Agenzia vengono raggiunti mediante l’impegno continuo e di elevata professionalità dei Lavoratori Dipendenti i quali hanno diritto ad essere ascoltati, tramite i propri Rappresentanti. Inoltre, si rammenta che è stato anche “riattivato” lo stato di agitazione del Personale proclamato il 30 dicembre 2019 e sospeso per le vicende della pandemia da coronavirus.

Il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli resta in attesa di risposte!

 

Roma, 27 agosto 2020

 

                                            Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

                                                                          Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Riorganizzazione – Nota al Ministro e al Sottosegretario!

DOGANE e AAMS

Al Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze

on. Roberto GUALTIERI

Al Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze

dott. Pier Paolo Baretta

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

dott. Marcello Minenna

Oggetto: Agenzia delle Dogane e dei Monopoli –  Riorganizzazione unilaterale e previsione art. 103 del D.L. n. 104/2020.

 

Egregio Sig. Ministro,

l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da sempre amministrazione strategica per le proprie funzioni tributarie, economiche e di contrasto agli illeciti sia di natura tributaria che extra-tributaria vive, oramai da anni, situazione di continui cambiamenti di cui, spesso, non se ne comprendono i presupposti e le finalità.

All’attualità è in corso, sia pure non ufficializzata, l’ennesima riorganizzazione fatta di cambiamenti parcellizzati ed indirizzi operativi poco chiari, anche non allineati con precedenti deliberazioni del Comitato di Gestione, il tutto senza alcun confronto con le Rappresentanze dei lavoratori.

La Scrivente Federazione ha più volte sottolineato, con molteplici note inviate al Vertice dell’Agenzia rimaste inevase, la primaria necessità di un confronto con il Sindacato su un tema di tale portata, anche per comprenderne motivazioni e finalità, preso atto del palese disorientamento dei lavoratori in servizio rispetto ad atti riorganizzativi e relative disposizioni operative.

La Federazione CONFSAL – UNSA si è data anche disponibile, mediante formale proposta, ad un confronto operativo sulle possibili prospettive di cambiamenti per una Agenzia sempre più al passo con i tempi, in modo da poter svolgere con maggiore efficacia e funzionalità, con piena dotazione di uomini e mezzi, la propria “mission” identificata e delineata dal vigente quadro normativo nazionale ed europeo.

In ultimo, si evidenzia la previsione dell’art. 103 del D.L. n. 104/2020 che crea una “apposita” società al fine di consentire all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli lo svolgimento con “criteri imprenditoriali” di determinati servizi riconducibili ai Laboratori Chimici della stessa agenzia.

Una previsione che “traslerebbe” una attività pubblica in una attività in forma privatistica che allarma i colleghi interessati che operano con proficui risultati ed elevata professionalità nell’ambito dell’Agenzia. Non si hanno altri elementi di giudizio.

Questa Federazione ritiene di non poter condividere il portato della citata norma e pertanto si riserva idonee e  conseguenti azioni.

Prima dell’emergenza sanitaria “Covid – 19”, purtroppo ancora in atto, il Personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli era in pieno stato di agitazione proprio per le situazioni di criticità inerenti alle gravi carenze di Personale (circa 2.700 unità in meno) ed all’insufficienza delle risorse economiche da destinare al  salario accessorio, anche in relazione alle somme assegnate e non spendibili per effetto dei vincoli imposti.

Lo stato di agitazione del personale che per senso di responsabilità era stato sospeso in ragione della grave emergenza nazionale, visto la situazione sopra esplicitata viene necessariamente riattivato, ribadendo tutte le ragioni in precedenza formalizzate anche in presenza del Vice Ministro sen. Misiani.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA

Valentino SEMPREBONI

IL SEGRETARIO GENERALE CONFSAL-UNSA

Massimo BATTAGLIA

ENTRATE – Smartworking – Informativa – Comunicato unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                        

QUASI TUTTE LE ATTIVITÀ DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE SONO LAVORABILI IN SMART WORKING
QUESTE LE RISULTANZE DELL’INFORMATIVA RESA DALL’AMMINISTRAZIONE AI SINDACATI
Chiesto e ottenuto l’impegno al confronto a tutto campo sui rientri in servizio e sulla disciplina dello smart working e di tutte le altre forme di conciliazione vita-lavoro
Entro il 5 settembre la prima riunione

L’Agenzia delle Entrate ha presentato ieri l’informativa sindacale per l’applicazione della nuova formulazione dell’articolo 263 del Decreto Rilancio, convertito in legge da entrambi i rami del Parlamento.
Se è vero che si è trattato di un adempimento di legge, che prevede l’individuazione delle attività cosiddette “smartabili”, è altrettanto vero che le novità positive provengono sia dalla tempistica con la quale è stata resa l’informativa che dal contenuto.
Infatti, molte amministrazioni pubbliche – al contrario dell’Agenzia delle Entrate – si stanno dimostrando riluttanti ad adempiere alla legge e nicchiano nell’individuazione delle attività da svolgere in smart working; riguardo al contenuto dell’informativa, dobbiamo dire che l’Agenzia non ha giocato al ribasso e ha individuato come “smartabili” quasi tutte le attività, dichiarando tra le altre cose la disponibilità allo smart working a rotazione anche per le attività che non si possono svolgere completamente da remoto. Inoltre, come da noi chiesto nelle scorse riunioni, ha dichiarato di volersi avvalere anche di altri istituti di conciliazione vita-lavoro quali ad esempio il co-working, utile soprattutto per chi desidera rientrare in presenza ma in un ufficio più vicino al proprio domicilio o ai propri interessi familiari.
Ciò che resta da fare però non è poco: disciplinare con appositi accordi tutti gli ambiti e le prerogative dello smart working, del co-working e di altre forme di conciliazione tra la vita e il lavoro. L’organizzazione del lavoro non sarà più la stessa e non può essere nemmeno, però, basata sullo spersonalizzante “home working” di questi mesi. Deve prevedere necessariamente forme che consentano ai lavoratori maggiore flessibilità alla secca alternativa lavoro da casa o lavoro in presenza. Molta attenzione va anche data ai diritti contrattuali e personali, ad iniziare dal ristoro delle spese o all’investimento diretto dell’amministrazione in strumenti informatici (e non solo), del diritto alla disconnessione, del buono pasto, dei permessi per motivi di salute e di tanti altri problemi emersi durante questa forzosa fase sperimentale.
Sono materie che non si possono trattare in una sessione negoziale di poche ore. Per questo abbiamo sottoscritto un’intesa con l’Agenzia che impegna ad aprire entro il 5 settembre un confronto a tutto campo su queste materie, che potrebbero tra l’altro essere interessate anche da novità legislative nel mese di agosto. Resta fermo che fino al 15 settembre non ci saranno “colpi di mano” da parte dei datori di lavoro.
Infine, ma non in ordine di importanza, abbiamo unitariamente chiesto al direttore dell’Agenzia di rispondere, duramente e nel merito, alle dichiarazioni false e diffamatorie, di alcuni ordini professionali e dei soliti giornalisti reazionari nei confronti del personale dell’Agenzia delle Entrate.

 Roma, 5 agosto 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli