Autore degli archivi: salfi

AGENZIE FISCALI – CONTINUA LA VERTENZA DEI LAVORATORI DEL FISCO – 6 febbraio 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

CONTINUA LA VERTENZA DEI LAVORATORI DEL FISCO
Grande partecipazione alla manifestazione di Roma
e alle iniziative su tutto il territorio nazionale

Nella serata di ieri il Vice Ministro Misiani, alla presenza dei Direttori delle agenzie fiscali Ruffini e Minenna, ha incontrato le scriventi Segreterie nazionali per comunicare le iniziative del Governo a fronte della proclamazione dello stato di agitazione e degli impegni da lui stesso assunti nel corso dei precedenti incontri.
Ci è stato comunicato che nella giornata di ieri il Governo ha presentato un emendamento al disegno di legge di conversione del decreto mille proroghe che prevede degli stanziamenti aggiuntivi che andrebbero ad alimentare il Fondo delle risorse decentrate delle agenzie.
Riteniamo tale provvedimento assolutamente inadeguato nel suo complesso e fortemente insufficiente per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse in quanto, non solo non recupera i tagli subiti in questi anni, non intervenendo sulle annualità 2018 e 2019, ma mantiene un sistema incentivante squilibrato e critico rispetto all’aumento dei carichi di lavoro, alla forte contrazione del personale in assenza di politiche assunzionali straordinarie, nonché all’aggiunta di nuovi compiti attribuiti alle agenzie in base alle ultime novità legislative e per effetto della nuova situazione internazionale concretizzatasi con l’attuazione della Brexit. Inoltre non sono state fornite rassicurazioni in merito alla questione del paventato taglio ulteriore del livello attuale di consistenza del fondo dell’agenzia delle dogane e dei Monopoli.
Abbiamo rivendicato il superamento dei tetti ai fondi delle risorse decentrate, a partire dal 2018, il potenziamento delle agenzie con un piano straordinario di assunzioni, la modifica del sistema incentivante e dei tempi di erogazione del salario accessorio, il riconoscimento della funzione strategica del personale del fisco per la lotta all’evasione, l’assicurazione dell’equità fiscale e la sopravvivenza del sistema paese.
Infine abbiamo chiesto l’immediata disponibilità delle risorse derivanti dal comma 165 per l’anno 2018.
A fronte di tali richieste il Vice Ministro ha garantito l’impegno per erogare al più presto le risorse del comma 165 e l’imminente apertura di un tavolo di confronto tra le OO.SS., Governo e Agenzie, per la disamina e la risoluzione delle criticità sopra esposte.
Ciò detto, e tenuto conto della distanza tra le richieste sindacali e i concreti impegni assunti dal Governo, nel ringraziare ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori per la straordinaria partecipazione alle iniziative di oggi, le scriventi mantengono lo stato di agitazione preannunciando ulteriori iniziative laddove permanessero le criticità da noi sollevate in merito ai contenuti dell’emendamento e qualora il confronto e le risultanze del tavolo non andassero nella direzione da noi auspicata.
Roma, 6 febbraio 2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL-UNSA

FLP

Boldorini
Iervolino

Silveri
Fanfani

Cavallaro
Procopio

Sempreboni
Vitiello
Veltri

Patricelli
Sperandini

 

AGENZIA DELLE DOGANE – Incontro con il nuovo direttore dell’Agenzia Dott. Marcello Minenna

 

Nel pomeriggio di ieri si è svolto il primo incontro con il nuovo Direttore dell’Agenzia.

È stato un incontro molto cordiale in cui subito si è entrati nel vivo di diverse problematiche che attualmente affliggono le Dogane e i Monopoli.

Chiaramente oggetto principale del confronto sono stati i contenuti delle manifestazioni di protesta in atto da parte dei Lavoratori dell’Agenzia che, come è noto, toccherà culmine, nell’immediato, con una manifestazione di protesta in Roma, in via XX Settembre presso il Ministero Economia e Finanze.

Sono state ribadite al nuovo Direttore le gravi carenze di Personale nell’Agenzia nonché le problematiche di un salario accessorio in cui non si possono spendere le somme a disposizione e rivenienti dal raggiungimento degli obiettivi.

Il Direttore ha manifestato di essere conoscenza delle problematiche sia degli organici ridottissimi e del salario accessorio per il quale parteciperà, come anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, in data odierna all’incontro tra il Viceministro Misiani e le Organizzazioni Sindacali.

Si rammenta che l’attuale proclamazione dello stato di agitazione riguarda unitariamente ambedue le Agenzie Fiscali e si è dell’avviso che le risposte del potere politico dovranno essere le più ampie possibili al pari delle grandi attese dei lavoratori delle due Agenzie che non intendono essere “accontentati” con un approccio minimalistico a fronte del loro impegno e delle consistenti risorse fiscali che apportano annualmente allo Stato nonché al lavoro di contrasto e prevenzione per tutti gli illeciti tributari ed extra-tributari.

Si è parlato poi, per sommi capi, delle altre problematiche della nostra Agenzia come la riorganizzazione in itinere, la mancanza di dirigenti per cui molti uffici sono diretti ad interim, la necessità di ridisegnare l’allocazione del personale anche in una istituenda area quadri,  nell’ambito della riforma dell’ordinamento professionale, della valutazione, di implementare le professionalità inerenti ai settori accise e giochi, di lavorare anche ad una maggiore visibilità e apprezzamento politico/sociale delle fondamentali funzioni dell’Agenzia e di numerose altre problematiche.

Il Direttore ha manifestato il proprio interesse ad affrontare, con ogni consentita urgenza, i vari problemi in modo costruttivo sia per quanto riguarda il personale con un percorso di assunzioni triennale e con la riqualificazione dello stesso facendo ricorso anche all’interazioni con le università, sia per le problematiche salariali. Per queste ultime ha espresso l’opinione di voler, unitamente all’Agenzia delle Entrate, chiedere al potere politico un emendamento nel “decreto milleproroghe” per avere delle nuove somme sia nell’anno corrente che nel 2021.

Per le restanti varie problematiche ha previsto i relativi confronti in prosieguo di tempo  ma con la ferma intenzione di dare risposte concrete al personale.

Esprimendo una positiva impressione del primo incontro con il nuovo Direttore la nostra Federazione attenderà i confronti futuri su tutte le questioni in sospeso che, purtroppo, non sono poche e tutte di grande impegno ed urgenza.

 

Veltri – Fiorentino

AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI – CONVOCAZIONE 04 FEBBRAIO 2020

Informiamo che le OO.SS sono state convocate per il giorno 04 febbraio 2020 alle ore 16 presso la sede di Via Mario Carucci per ricevere i saluti del Direttore Marcello Minenna.

Nel corso dell’incontro, saranno altresì fornite informazioni in merito alle iniziative intraprese per incrementare il Fondo Risorse Decentrate dell’Agenzia.

AGENZIE FISCALI: emergenza sanitaria – diffusione “coronavirus”

All’Agenzia delle Entrate

Direttore Centrale del Personale

Dott. Aldo Polito

ROMA

All’Agenzia delle Dogane e Monopoli

Direttore Centrale del Personale

Dott. Rocco Flore

ROMA

Oggetto: emergenza sanitaria – diffusione “coronavirus”.

 

La scrivente Federazione, preoccupata per le notizie che i mass media continuano a fornire ad horas sull’emergenza sanitaria derivante da un virus trasmissibile da persona a persona (cosiddetto coronavirus), che ha già  provocato diverse vittime in Cina e casi di contagio in altri Paesi nonché in Italia, chiede alle SS.VV. che,  nelle more delle decisione dell’odierno Consiglio dei Ministri, di volersi adoperare, con ogni consentita urgenza, ad impartire agli Uffici dipendenti  necessarie misure di prevenzione.

E’ notorio che i Colleghi che, a causa del lavoro, hanno contatti con un pubblico di varia provenienza, tra cui la Cina e gli altri Paesi in cui è stato riscontrato il contagio virale, sono un numero consistente e si ritiene che la loro salute non possa essere unicamente affidata ai comportamenti individuali.

La problematica richiede appropriati interventi in tempo reale e in modo prioritario.

 

Si porgono distinti saluti

Valentino Sempreboni

Vitiello – Veltri

FISCO DAY: UN GRANDE SUCCESSO, UNA GIORNATA DI FORTE PARTECIPAZIONE

Una massiccia e sentita partecipazione dei colleghi delle Agenzie Fiscali alle assemblee unitarie indette oggi sui posti di lavoro in tutta la penisola.
Le lavoratrici ed i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno voluto fare sentire con forza la loro voce affinché la “Vertenza Fisco” unitaria abbia positivi sbocchi.
In tutti gli uffici sono state ribadite le richieste in merito alla copertura delle forti carenze di personale, alla sollecitazione sul salario accessorio 2018 e 2019, sul superamento dei tetti di spesa per il personale, sugli investimenti economico finanziari necessari ad implementare un moderno modello organizzativo. In questa situazione sarà impossibile contrastare l’evasione fiscale e garantire equità e servizi adeguati ai cittadini ed alle imprese.
I colleghi hanno contribuito al dibattito anche sulle questioni riguardanti il rinnovo del CCNL, un moderno ordinamento professionale, gli intollerabili carichi di lavoro, la distorta applicazione dell’accordo sul telelavoro ed in generale sulle complessive condizioni di lavoro.
Riteniamo, ancora una volta, di aver colto nel segno.
Basta precarietà, basta ritardi, basta con l’inesistente attenzione della politica sulle drammatiche criticità riguardanti la macchina fiscale e le problematiche dei lavoratori in servizio.

Il tempo è scaduto.

Solo un primo “assaggio”, al termine delle tante assemblee tenutesi anche nei giorni scorsi, cui seguirà la grande Manifestazione indetta per il prossimo 6 febbraio a Roma.
Ora “tocca” alla politica battere un colpo.

Roma 23.01.2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL-UNSA

FLP

Boldorini
Iervolino

Silveri
Fanfani

Cavallaro
Procopio

Sempreboni
Vitiello
Veltri

Patricelli
Sperandini

FEDERAZIONE CONFSAL-UNSA: CONSIGLIO GENERALE – COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa 21.01.2020

PA: BATTAGLIA: I DIRITTI AL CONTRATTO E ALLA CARRIERA NON SONO BARATTABILI CON FUMOSE PROMESSE DI MEMORANDUM O ALTRE INIZIATIVE CHE HANNO ODORE ELETTORALE

 

«L’UNSA vuole una pubblica amministrazione moderna che passi attraverso il pieno rispetto dei lavoratori» dichiara il Segretario Generale della Federazione Confsal-UNSA Massimo Battaglia

«Il Governo pensi ad essere concreto e a difendere il salario reale col rinnovo del contratto scaduto da un anno, senza spostare l’attenzione su promesse vaghe» continua Battaglia

«Dobbiamo rinnovare la visione sul lavoro dipendente in cui i diritti vengono assicurati tanto al settore privato con i suoi costanti rinnovi contrattuali e le sue normative (ad esempio su malattia, Tfr, fino alla paternità) ma anche al settore pubblico, trattato da tempo come figlio di un dio minore»

Il Segretario Generale dichiara «Ci sono molte vertenze aperte nel pubblico impiego: da quella sul personale delle Agenzie Fiscali, all’ordinamento professionale, al pronto pagamento del Tfs/Tfr, fino ai rinnovi contrattuali. Su tutto questo il Consiglio Generale dell’UNSA dà pieno mandato al Segretario Generale di sollecitare importanti iniziative della Confsal per intervenire sul Governo e far sì che la quarta confederazione sindacale italiana sia parte attiva nel processo di cambiamento del Paese»

Battaglia conclude «Se il Governo non aprirà il confronto sui temi su esposti, non escludiamo a breve una protesta anche con modalità eclatanti. Perché nessuno può pensare di escludere una rappresentanza importante del Paese dal confronto democratico».

AGENZIA DELLE DOGANE – PASSAGGIO DI AREA E SCIBILE DOGANALE

L’Agenzia delle Dogane e Monopoli con la determinazione direttoriale 158536 del 22 ottobre 2019 ha bandito una procedura selettiva interna dalla seconda alla terza area F1 per la copertura di 128 posti eventualmente elevabili.

L’iniziativa ha colto la possibilità di valorizzazione delle professionalità interne offerta dal “decreto Madia” 75/2017, nei limiti delle facoltà assunzionali, che peraltro contemplava in merito “prove volte ad accertare la capacità dei candidati di utilizzare e applicare nozioni teoriche per la soluzione di problemi specifici e casi concreti”.

Nella citata determinazione l’Amministrazione ha previsto, oltre alla valutazione dei titoli, una prova scritta e un colloquio. La prova scritta si basa su dei “quesiti” (questionario a risposta multipla), integrati da un breve elaborato, incentrati sulle materie inerenti al decreto lgs 165/2001, sui fini istituzionali e attribuzioni dell’Agenzia e, cosa di non poco conto, sulla ponderosa normativa riguardante dogane, accise, giochi, tabacchi ed elementi di merceologia. Il colloquio, poi, dovrà essere volto a verificare il possesso “della professionalità richiesta dal profilo superiore”.

E’ facile intuire che i candidati si trovano di fronte ad un mare magnum di nozioni da possedere, che certamente non potevano aver acquisito anche in diversi anni di lavoro, visto che nell’evoluzione e sedimentazione dell’Agenzia si è proceduto all’unificazione di tre macro settori estremamente diversi fra loro: doganale, accise e monopoli, anzi quest’ultimo non completamente “assorbito”. Tre mondi lavorativi, quindi, molto differenti: ognuno con le proprie procedure, le proprie attività e la specifica normativa. Trattandosi di una “unificazione” di settori diversi, che necessariamente, all’attualità, ancora si fonda sull’effettuazione delle varie funzioni da parte dei Dipendenti in base alle professionalità di provenienza, è chiaro che una conoscenza complessiva e approfondita delle funzioni e norme della pluri-ristrutturata Agenzia è per i Colleghi interessati cosa impensabile ed irrealistica.

Nel solco di tali riflessioni necessitava e necessita, per la prova scritta inerente ai “quesiti”, la pubblicazione preventiva di una “banca dati” di domande a risposta multipla. Ciò è stato richiesto e suggerito in alcune occasioni all’Agenzia la quale ha avanzato riserve su tale proposta.

Anche nella considerazione che nella fattispecie non si trattava di banca dati di logica verbale, numerica e cultura generale (quiz facilmente acquisibili sul mercato, come per le poer) ma di quiz in materie specifiche, l’Amministrazione avrebbe ben potuto “impegnarsi”, come in altri precedenti casi, ad acquisire una specifica banca dati necessaria a mettere i candidati nella condizione di possedere le necessarie nozioni per la prova scritta senza dover brancolare nell’incertezza di una sterminata congerie di norme. Si tenga, peraltro, presente che i Colleghi interessati alla procedura concorsuale in parola sono impegnati nella quotidiana attività lavorativa che certamente assorbe la maggioranza delle energie quotidiane.

Una procedura concorsuale volta a “valorizzare le professionalità interne” non può ricalcare pedissequamente le procedure concorsuali esterne normalmente basate sul nozionismo. Tale procedura riservata non può che avere il fine di evidenziare la professionalità acquisita nell’Agenzia e nel proprio ambito lavorativo.

Conseguentemente anche per il colloquio, che il bando prevede come volto a “verificare il possesso della professionalità richiesta dal profilo superiore”, si chiede che lo stesso si incentri nell’ambito in cui normalmente il candidato opera, ovvero una delle tre principali attività dell’Agenzia: dogane, accise, monopoli.

Diversamente, si ripete, non ci si troverà di fronte ad una procedura riservata e intenta a valorizzare le professionalità interne ma ad una procedura concorsuale ordinaria in cui predomina necessariamente la teoria.

Torino, 10 gennaio 2020

Il responsabile nazionale di settore
Salvatore Veltri

AGENZIA DELLE DOGANE – STATO DI AGITAZIONE

Stato di agitazione per il nostro futuro

Come sapete, con una nota al ministro Gualtieri, abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale. Lo abbiamo deciso intanto perché siamo stati posti davanti alla legge di Stabilità che, nonostante le nostre reiterate richieste rappresentate anche alla Autorità politica, nonostante la manifestazione dello scorso novembre, non ha previsto nulla (300 assunzioni rispetto ad una carenza di quasi 3.000!) per recuperare la gravissima carenza di organico, né è stato approvato alcunchè rispetto al taglio delle risorse economiche che subiamo da anni.
E tutto questo mentre risulta non sia stato definito il decreto MEF che avrebbe dovuto stanziare – con ben due anni di ritardo – le somme per il Fondo 2018.
Ma quello che rende insopportabile l’atteggiamento della Politica nei confronti dei lavoratori doganali, è che dalle parti di via XX Settembre starebbero pensando, udite udite, di tagliare proprio dal 2018 le risorse storiche, già depauperate, del Fondo, inventandosi che i 16 milioni e mezzo di euro utilizzati fino al 2017 per il lavoro straordinario devono essere decurtati perché posti a carico dell’Agenzia. Si, proprio così, decurtati!

Basta, la misura è colma!

Non solo non viene posta alcuna attenzione alla funzionalità ed alla efficienza dell’Agenzia, ma qui si vorrebbero punire 10.000 lavoratori che ogni giorno svolgono funzioni fondamentali per la Ue e per la sicurezza del nostro Paese e che, nella loro qualità di ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria, sono impegnati nel contrasto delle frodi nell’ambito dei commerci internazionali, delle truffe sui prodotti soggetti ad accisa, delle infiltrazioni criminose nel settore dei giochi, del fenomeno della ludopatia. Lavoratori che tra venti giorni saranno chiamati ad un impegno eccezionale che – con questo tipo di atteggiamento punitivo e di considerazione negativa – dovrebbe garantire al Paese di fronteggiare fenomeni di portata internazionale come la gestione della Brexit e la cosiddetta guerra dei dazi.
I conti sono presto fatti. Se passasse questo disegno ogni lavoratore doganale subirebbe, a partire dal 2018, una decurtazione salariale nel triennio di circa 6.000 euro, il blocco delle progressioni economiche e del riconoscimento delle indennità previste per legge!!!

Avevamo preannunciato che avremmo comunicato le modalità ed i tempi dello stato di agitazione. Eccole.

CRONOPROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

Dal 13 e fino al 22 gennaio saranno attivati dalle nostre strutture territoriali momenti unitari di informazione ai lavoratori, all’utenza, agli organi di stampa e TV, in tutti gli uffici doganali e dei monopoli.

Giovedì 23 gennaio: FISCO DAY
con ASSEMBLEE unitarie di almeno due ore in tutti gli uffici, con particolare riferimento alle sedi di confine, aeroportuali e portuali, in concomitanza con LA ANALOGA INIZIATIVA dell’Agenzie delle Entrate.

Giovedì 6 febbraio: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
che si terrà sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze insieme ai colleghi dell’Agenzia delle Entrate che protestano per le nostre stesse rivendicazioni.

Roma 10 gennaio 2020

FPCGIL                          CISLFP                                      UILPA                            CONFSAL/Unsa                                           FLP

ENTRATE – VERTENZA FISCO: OGGETTO E CRONOPROGRAMMA

OGGETTO DELLA VERTENZA DELLE LAVORATRICI E
DEI LAVORATORI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE!

Con la vertenza in atto, le scriventi OO.SS. unitariamente mirano a denunciare e risolvere le numerose criticità che si riflettono negativamente sul quotidiano lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla efficiente organizzazione degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate con ripercussioni assolutamente negative sulle strategiche attività istituzionali inerenti la lotta all’evasione e sui servizi ai cittadini.
Si riportano le principali criticità oggetto della vertenza:
– Assenza totale di risorse del salario accessorio per gli anni 2018 e 2019. Sebbene tutti gli obiettivi relativi alle annualità sono stati pienamente raggiunti neanche un centesimo è stato riversato per la contrattazione del FPSRUP.
Permanenza del vincolo normativo del tetto massimo che può raggiungere il Fondo del salario accessorio. Confermati i forti tagli annuali di risorse pari a circa 50-60 mln. Aggravati dal fatto che, diversamente dagli ultimi anni e malgrado gli impegni assunti dal Governo, nessun emendamento alla legge di bilancio ha consentito il recupero, seppur parziale, dei tagli.
– Drammatica carenza di personale (4500 unità in meno solo negli ultimi due anni) che non possono essere compensati dalla previsione di alcune centinaia di assunzioni che, peraltro, non avverranno se non a fine 2020 o negli anni futuri.
– Carichi di lavoro esorbitanti che non tengono conto della forte riduzione di personale ma che anzi incrementano per il 2020 il budget degli ultimi due anni.
– Assenza di sviluppo di carriera e professionale. Ne è esempio l’impegno non ancora mantenuto dall’Agenzia di concretizzare un passaggio di Area esclusivamente riservato ai colleghi (sulla base del D.Lgs. n.75/2017).
– Sulla “macchina fiscale” nel suo complesso: assoluta disattenzione da parte dell’autorità politica ed assenza di visione strategica dei vertici dell’Agenzia degli ultimi anni che ha destrutturato l’organizzazione degli Uffici e della sua governance. I freddi dati che dimostrano tutto ciò: 1. Assenza del Direttore dell’Agenzia; 2. Assenza ed inoperatività del Comitato di Gestione (con relativa paralisi delle decisioni di vertice); 3. Almeno quattro Direzioni Regionali senza vertice (ad interim); 4. Più del 30% degli Uffici operativi (Direzioni Provinciali) senza Direttori; 5. Dirigenza ridotta a poche unità ed incapacità di espletare legittimamente concorsi per assumerli; 6. Circa 1.500 P.O.E.R. appena istituite e già sotto il giudizio di legittimità della Corte Costituzionale; 7. Risorse insufficienti per remunerare e prevedere l’esistenza delle P.O. e Incarichi di Responsabilità ex artt. 17 e 18 CCNI. E molto altro…

CRONOPROGRAMMA DELLE INIZIATIVE!

A seguito dello stato di agitazione proclamato il 30 dicembre u.s., le scriventi OO.SS. invitano tutte le strutture, fermo restando le autonome iniziative territoriali, a sostenere la vertenza secondo il seguente principale “crono programma”.
Dal 13 al 22 gennaio p.v.. Effettuare plurime assemblee unitarie, possibilmente di durata non superiore all’ora, con cui:
– Informare e sensibilizzare i colleghi in merito alle numerose criticità oggetto della vertenza.
– Informare e sensibilizzare l’utenza presso gli sportelli degli uffici procedendo al volantinaggio del comunicato stampa nazionale con i temi della vertenza.
– Mantenere esposta la bandiera delle nostre OO.SS. negli spazi antistanti le sedi principali delle Direzioni Provinciali, Regionali, SAM, Centri Operativi e Uffici Centrali.
– Coinvolgere la stampa e in generale i mass media locali sui temi della vertenza.
– Definire, ove possibili e se ritenuti efficaci, modalità specifiche di legittime iniziative vertenziali e di protesta (a titolo esemplificativo: astensione dall’uso del mezzo proprio, dallo straordinario, lettura dei comunicati all’utenza da parte degli operatori dei SAM, chiusure senza ritardi del F.O., effettuare sempre le pause previste per legge, non accettare mansioni superiori, ecc.).

23 gennaio 2020: FISCO DAY
ASSEMBLEE DALLE ORE 10 ALLE ORE 12
IN TUTTI GLI UFFICI DELLE AGENZIE FISCALI
***
6 febbraio 2020: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Grande manifestazione a Roma con presidio antistante
la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze

Ulteriori iniziative saranno progressivamente comunicate

AGENZIE FISCALI – COMUNICATO STAMPA 10 GENNAIO 2020

I LAVORATORI DELLE AGENZIE FISCALI IN PIAZZA!

Il 23 gennaio Fisco day e blocco degli uffici per due ore.
Il 6 febbraio manifestazione nazionale a Roma.

I lavoratori delle Agenzie Fiscali rompono gli indugi e scendono in piazza a difesa di un fisco giusto, del loro diritto a fornire servizi adeguati ai cittadini e recuperare davvero l’evasione fiscale.
Per questo il 23 gennaio prossimo sono previste, in contemporanea per tutti gli uffici sia dell’Agenzia delle Entrate che dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, assemblee di due ore che paralizzeranno la macchina fiscale.
Inoltre, il successivo 6 febbraio è annunciata una manifestazione nazionale a Roma, sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e nelle maggiori città italiane.
Sin dai prossimi giorni, intanto, partiranno forme di mobilitazione a livello locale per sensibilizzare la cittadinanza su una situazione che è ormai diventata drammatica.
I lavoratori delle Agenzie stanno operando con una carenza di personale che non permette ormai nemmeno più di coprire i servizi essenziali, figuriamoci fare la lotta all’evasione fiscale. Inoltre, non percepiscono da oltre due anni il salario di produttività, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti.
A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia nomine di competenza governativa né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia.
“Sinora hanno dichiarato i sindacati nazionali di settore abbiamo atteso con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni ai problemi da noi posti con il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, il Governo è sparito dai nostri radar e le promesse fatte sono state disattese completamente”.
La stessa questione della dirigenza e delle figure di coordinamento intermedie sembra ormai un drammatico gioco dell’oca: sono state istituite per legge posizioni professionali che rischiano di essere bocciate dalla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla loro legittimità il prossimo 25 febbraio. Qualora ciò dovesse accadere, le agenzie sarebbero riportate alla “casella di partenza”, senza direttore generale, senza comitato di gestione e senza dirigenti.
“Nel frattempo, però denunciano i sindacati continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti che assicurano che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi”.
Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori.
Per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la prima scadenza è ancor più ravvicinata: il 31 gennaio è prevista la Brexit, con un aumento esponenziale dei traffici merci sull’Italia, e l’Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge.
“Stiamo difendendo i nostri salari concludono le forze sociali ma soprattutto il nostro diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale”.

AGENZIE FISCALI – LE RAGIONI DELLA VERTENZA

Tenteranno in tutti i modi di delegittimare la vertenza in atto, cercando di dividere sia il movimento sindacale sia i colleghi in servizio, ma il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA non cadrà nella “trappola”.
Sono tanti i motivi che hanno portato, unitariamente, alla dichiarazione dello stato di agitazione e pur riconoscendo a chiunque il diritto di individuare particolari e specifici motivi, per l’UNSA la situazione è “lapalissiana”.
Tanto gravi sono le criticità in atto, dalla fortissima carenza di personale in entrambe le Agenzie (ma in termini relativi i problemi in Dogana sono ancora più seri) ai pesanti e non più sostenibili carichi di lavoro (e vedremo i budget di quest’anno dove gli oneri saranno pesantissimi per i colleghi in servizio), dalla “questione” dei tetti di spesa per il salario accessorio (oggetto dello stato di agitazione anche di ordine superiore – federale, per alcune sigle e confederale per la nostra CONFSAL) alle problematiche dei modelli organizzativi, in quest’ultimo caso ancora in attesa di implementazione (Dogane) e di consolidamento (Entrate), da dover considerare lo stato di agitazione semplicemente un “atto dovuto”.
Agli aspetti specifici sopra riportati (solo alcuni), devono aggiungersi “questioni” di carattere generale come le insufficienti risorse per il rinnovo contrattuale nel Pubblico Impiego, la problematica del nuovo ordinamento professionale (che ha bisogno di risorse economiche aggiuntive se si vuole lanciare “un ponte per il futuro”), le risorse per il salario accessorio e la chiarezza delle regole contrattuali nel rapporto di lavoro.
Tutti questi temi hanno pari “dignità”, magari quelli con riflessi economici toccano più nel vivo i colleghi (lo abbiamo sperimentato con lo sciopero dello scorso anno per le Entrate che un risultato ha determinato ovvero non solo il pagamento per il 2016 e 2017 dei circa 30 milioni di euro annui che erano stati “inopinatamente” sottratti al tavolo negoziale ma il consolidamento della somma medesima attraverso la disposizione approvata a fine anno con la delega fiscale che ha chiarito la natura e la strategica importanza del relativo istituto).
Tra i vari temi, strategico, a nostro parere, è anche quello di un organico quadro di riferimento delle POER (di natura legislativa) e delle PO (di “claudicante” natura
contrattuale) che risponda in termini funzionali, economici e di efficienza, al diverso “modo” di lavorare delle Agenzie Fiscali. E questo anche con riferimento ai diversi livelli di responsabilità nonché alle relative indennità.
Naturalmente non dimentichiamo le questioni dell’autonomia (nei diversi aspetti) delle Agenzie, lo “spoil system”, il rafforzamento delle funzioni e dei compiti, tutti aspetti già oggetto di analisi e relative raccomandazioni espresse da qualificati organi internazionali di consulenza.
Sono tante le questioni che in epoca non sospetta sono stati portati dall’UNSA all’attenzione dell’Autorità politica ed è giunto il momento che Governo e Parlamento diano le necessarie risposte.
All’intera macchina fiscale viene richiesto un sempre più un forte impegno nella lotta all’evasione, sia nell’ambito del controllo (in senso più ampio possibile, anche quello dei traffici commerciali e passeggeri) sia nell’ambito della “compliance” (il complessivo servizio all’utenza) ed allora è giunto il momento che su tutti i citati aspetti strategici venga posta la massima attenzione.
Lo stato di agitazione è lo strumento con il quale dimostrare il massimo intento tutorio della nostra Organizzazione Sindacale per tutto il personale in servizio nelle Entrate e nelle Dogane/Monopoli, qualunque ruolo e servizio svolga, avanzando, nel contempo, anche delle proposte.
A tale riguardo la nostra proposta di creazione di una Area Quadri contrattualizzata, avanzata al tavolo ARAN dalla Federazione, unitamente al disegno di un moderno ordinamento professionale che interessa tutti i colleghi, deve essere la risposta alla diffusa esigenza di crescita professionale ed economica, unitamente ad un adeguato livello di salario accessorio (che deve essere pagato il più sollecitamente possibile) e ad uno stipendio tabellare che salvaguardi realmente il potere di acquisto, per non parlare delle innovazioni nel rapporto di lavoro che possono permettere la migliore conciliazione vitalavoro, su tutti lo “smart working”.
Le migliori esperienze internazionali possono essere di aiuto (non essendo affatto utopistiche, vedi ad esempio le scelte elvetiche in materia di orario di lavoro e raggiungimento sede di servizio, così come le diverse pratiche del nord Europa).
Per tutto quanto sopra, la CONFSAL-UNSA, unitamente alle altre sigle sindacali, chiede immediati interventi, legislativi e regolamentari, a salvaguardia non solo dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio ma dell’integrità operativa ed istituzionale delle Agenzie Fiscali.
E’ in gioco la dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio, ma anche la corretta gestione del rapporto Fisco – Contribuenti.
I “decisori” politici ne tengano finalmente conto.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Entrate e del Coordinamento Dogane, Responsabili Nazionali in primis, nonché di tutta la Segreteria, a cui vanno i miei più sinceri segni di stima per il lavoro che svolgono a servizio della categoria).

Cordiali saluti.
Il COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Prime iniziative dello stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

Al Direttore Vicario dell’Agenzia delle Entrate

A tutti i lavoratori

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

È solo l’inizio…le prime iniziative riguardanti lo stato di agitazione

Come è ormai noto le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate.

La riunione sindacale di ieri sulle posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità è stata solo l’ultimo capitolo di una vicenda che parte da lontano e che ha visto negli ultimi anni lavoratori e sindacato difendere l’Agenzia delle Entrate e il suo ruolo a garanzia della democrazia e dell’equità fiscale nel Paese molto più della politica e dei vertici dell’Agenzia, che hanno agito, e continuano a

farlo, in modo spregiudicato.

Non è andata a buon fine, anche a causa della mancata certificazione da parte degli organi di controllo, la nostra volontà di remunerare meglio queste figure con fondi aggiuntivi a carico dell’agenzia. E, come al solito, l’Agenzia non ha messo in campo nessun “piano B”, limitandosi a prenderne atto.

Non è bastato, evidentemente, lo sciopero del 2 aprile che ha permesso di recuperare 30 milioni di euro al nostro salario accessorio e di completare le procedure dei passaggi economici.

Qualcuno, ai piani alti della politica e dell’agenzia, ha scambiato quello che è stato un vero e proprio invito al cambiamento e all’attenzione per la macchina fiscale e il suo personale, demotivato dagli attacchi esterni e dalla totale mancanza di trasparenza interna, per un episodio destinato a restare isolato.

Ebbene, a costoro diciamo che hanno sbagliato valutazione. Non lasceremo che la sempre più marcata demotivazione, indotta da almeno un decennio di colpevole disattenzione nei confronti del personale, si trasformi in apatia e menefreghismo, come forse qualcuno auspica.

Intendiamo con ancora più forza rivendicare il nostro ruolo nel Paese e il diritto a svolgere il nostro lavoro ma anche a vederlo remunerato attraverso il pagamento in tempi accettabili del salario di produttività, la possibilità di accedere a una carriera e non a posizioni costantemente precarie, e rivendichiamo la reale partecipazione dei lavoratori alla vita degli uffici.

Visto che tutto questo continua ad esserci negato dalla politica e dall’Agenzia delle Entrate, annunciamo la ripresa della nostra vertenza con assemblee a partire da gennaio che culmineranno in una grande manifestazione nella seconda metà di gennaio a Roma e in tutti

gli uffici dell’Agenzia.

Nel frattempo, vista l’imminente scadenza degli incarichi di cui agli articoli 17 e 18 del Contratto Integrativo dell’Agenzia delle Entrate, diffidiamo codesta agenzia dal conferire deleghe di funzioni senza remunerazione poiché le figure previste dal citato CCNI sono indissolubilmente legate alle indennità elencate negli stessi articoli del citato contratto.

Allo stesso modo, invitiamo tutti gli attuali capi team, capi area e capi reparto ad aderire allo stato di agitazione proclamato dalle scriventi OO.SS. e rifiutare eventuali offerte a ricoprire incarichi privi della remunerazione connaturata alle responsabilità, assicurando loro che troveranno il sindacato a difenderli in caso di indebite pressioni da parte di dirigenti locali e regionali.

E vi annunciamo che questo è solo l’inizio…

Roma, 31 dicembre 2019

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

DOGANE E AAMS – Proclamazione stato agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali 

AL Ministro dell’Economia e delle Finanze

Dott. Roberto GUALTIERI

I Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli sono costretti a vivere la chiusura dell’anno con sconforto per il mancato riscontro, nella legge di Stabilità e nelle norme attualmente in discussione parlamentare, alle rassicurazioni ricevute, di seguito alle manifestazioni unitarie, dal Viceministro Sen. Misiani, sia per superare la gravissima carenza di personale che per recuperare risorse da destinare al salario accessorio.

Eppure i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli svolgono quotidianamente funzioni basilari per la Ue e per la sicurezza del nostro Paese. Prevengono e perseguono, nella loro qualità di ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria, tutti i fenomeni illeciti nell’ambito dei commerci internazionali di natura penale e/o amministrativa (contraffazione e sicurezza dei prodotti, irregolare circolazione della valuta, truffe sui prodotti soggetti ad accisa, controlli – per quanto concerne i giochi – connessi alla ludopatia e alle infiltrazioni criminose, sostanze stupefacenti, ecc.) che, come Ella sa, hanno grande rilievo sulle famiglie e sulle aziende italiane. E, proprio in questi giorni, sono chiamati a fronteggiare fenomeni di portata internazionale come la gestione della Brexit e la cosiddetta guerra dei dazi.

A fronte della entità e specificità delle attività doganali, l’Agenzia si trova ad operare con organici carenti – anche per quanto riguarda l’area della dirigenza – e con insufficienti risorse per il salario accessorio del personale, ridotto da anni, tanto che, ora, è a rischio addirittura il pagamento di indennità previste da leggi.

Riguardo a queste gravissime problematiche i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo la manifestazione del 23 ottobre u.s. presso il MEF, Le hanno inviato il 7 novembre u.s. una nota, unitamente al personale della Agenzia delle Entrate, per ribadire le succitate criticità, peraltro già illustrateLe nella precedente nota unitaria del 25 settembre 2019.

Ma, nonostante gli esiti dell’incontro del 12 novembre 2019 con il Viceministro Sen. Misiani, che lasciavano pensare ad una soluzione positiva, i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli debbono prendere atto che non si sono avuti riscontri di sorta a quanto richiesto e rappresentato.

A questo punto, preso atto che l’interlocuzione con l’Autorità Politica non ha trovato alcun riscontro di fatto, le OO.SS. scriventi, rappresentanti dei Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel ribadire la assoluta ed urgente necessità di un chiaro ed inequivocabile intervento in grado di restituire piena efficienza alla operatività dell’Agenzia, proclamano lo STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE per il quale comunicheranno tempestivamente modalità e tempi di effettuazione.

Roma, 31 dicembre 2019

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL-UNSA

FLP

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

Sperandini

 

ENTRATE – Proclamazione stato agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Dott. Roberto GUALTIERI

AGENZIE DELLE ENTRATE
I SILENZI DEL GOVERNO E LE MANCATE INZIATIVE ASSUNTE COMPORTANO LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE E L’APERTURA DI UNA NUOVA STAGIONE DI MOBILITAZIONE

Illustrissimo Ministro,

le scriventi OO.SS. prendono atto che nonostante le manifestazioni sindacali unitarie di protesta dei mesi scorsi che hanno coinvolto tutti i colleghi dell’Agenzia delle Entrate nonché le rassicurazioni ricevute nel corso di diversi incontri ufficiali con il viceministro Sen. Misiani, il quale dopo essersi formalmente impegnato per conto del Governo ad intervenire sulle criticità denunciate dalle Scriventi ed aver fissato incontro per il 10 dicembre u.s. sono stati disattesi sia l’incontro che i provvedimenti auspicati senza fornire alcuna spiegazione.

Gravissime carenze di personale, con carichi di lavoro oramai non più sostenibili, deficit di risorse finanziarie da destinare al salario accessorio accompagnato da ritardi intollerabili nell’erogazione, significative difficoltà organizzative che richiederebbero investimenti economico-finanziari nonché interventi regolamentari e contrattuali (vedi Incarichi di Responsabilità), grandi difficoltà nei rapporti convenzionali con il MEF, deficit nell’operatività del Comitato di Gestione che da mesi è bloccato, ed assenza del Direttore dell’Agenzia sono solo alcune delle gravi problematiche esistenti e su cui il Governo ha scelto di non intervenire.

Illustrissimo Ministro,

a parere delle Scriventi, la situazione ha superato ampiamente i limiti della tollerabilità traducendosi in pesanti criticità operative che, oggettivamente, impediranno alla macchina fiscale il raggiungimento dell’obiettivo della lotta all’evasione ed elusione fiscale nonché i servizi ai cittadini. Tutto ciò, nonostante il monito della più alta Autorità dello Stato e la volontà del Governo, espressa con specifici interventi pubblici e quale punto programmatico fondamentale e qualificato dell’azione governativa, di affrontare e risolvere la “questione” dell’elevata mole di reddito sottratto al prelievo fiscale, vero elemento di disuguaglianza del Paese.

Le OO.SS. in diverse occasioni e in tutte le sedi istituzionali hanno sottolineato la necessità di interventi normativi e regolamentari, dedicati ed urgentissimi, ed in ragione di ciò ribadiscono con forza, la richiesta di interventi qualificati, proclamando nel contempo lo stato di agitazione sia a difesa degli interessi della collettività sia a tutela dei colleghi rappresentati dal momento che viene messa a repentaglio l’operatività dell’Amministrazione che svolge un ruolo strategico per il sistema Paese.
Con i più cordiali saluti

Roma, 30 dicembre 2019

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

CUG Entrate: “Da collega a collega”

“da collega a collega”

I colleghi delle Agenzie Fiscali contro la violenza sulle donne

25 novembre 2019

 

 

Grande testimonianza dei colleghi dell’Agenzia delle Entrate per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.

Importante dimostrazione che anche, e specialmente, nei luoghi di lavoro, è possibile testimoniare vicinanza a chi è vittima di violenza, ma soprattutto è possibile aiutare a creare consapevolezza in chi pur vivendo queste problematiche, non parla per “paura di non essere compreso”. Ieri il collega che vive situazioni “difficili” non si è sentito solo.

Si ringrazia il CUG Entrate per la campagna di sensibilizzazione fatta e i colleghi iscritti e non che hanno recepito il forte messaggio affinché chi vive queste difficoltà “non sia più solo”.

Noi nel nostro piccolo continueremo ad impegnarci affinché negli Uffici si possa ricreare il giusto clima di lavoro che non fa sentir nessuno escluso e dove il gruppo può diventare la forza di chi è “in difficoltà”.

L’attenzione del nostro sindacato ad una categoria capace di esprimere elevate “performance professionali ed organizzative” ma e soprattutto “elevato valore umano”.

 

Le Componenti Unsa CUG Agenzia Entrate

 

MARIA ANTONIA                   LUCIA

LARESE GORTIGO                DELLAGIOVAMPAOLA

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Incontro del 19.11.2019

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI
INCONTRO SINDACALE DEL 19 NOVEMBRE 2019
TELELAVORO E NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE

L’incontro dell’Organismo Paritetico sul telelavoro e quello di confronto sul “nuovo sistema di
valutazione” si sono rivelati, come prevedibile, interlocutori.
Il prospettato “disciplinare sul telelavoro” nelle sue articolazioni di “telelavoro domiciliare” e
“telelavoro delocalizzato” mette in atto due strumenti estremamente utili per quei Colleghi i quali, per
svariati impedimenti o altre situazioni, possono fruire di una tipologia lavorativa meno difficoltosa e più
consona alle esigenze familiari e personali.
Esigenze che prioritariamente sono individuate in disabilità psico/fisiche gravi del dipendente, in
una similare disabilità grave per figli/coniuge/convivente more uxorio, per prendersi cura di figli minori di
dodici anni, comprendo anche situazioni legate a grandi tempi di percorrenza per raggiungere la sede di
lavoro
Chiaramente il telelavoro è legato a specifiche prestazioni lavorative effettuabili digitalmente, che
non prevedano contatti abituali con interlocutori esterni, che abbiano un elevato grado di autonomia
operativa e che non siano a prevalente contenuto di coordinamento e controllo.
Per quanto concerne il telelavoro delocalizzato sarà anche necessario reperire delle postazioni
nell’ufficio di assegnazione, eventualità non sempre scontata, mentre per quello domiciliare si richiederà
l’esistenza di una serie di presupposti.
La nostra delegazione ha intanto osservato che le difficoltà del reperimento di postazioni possa e
debba essere superata al fine di non limitare la fruizione dei benefici del telelavoro a poche unità di
personale, mentre si è riservata altre osservazioni nel prossimo incontro sul tema preannunciato
nell’ambito di una decina di giorni.
Il confronto sul “nuovo sistema di valutazione” si è svolto, come intuibile, su un terreno più
sdrucciolevole visti i risultati portati dalle schede di valutazione per gli anni 2017 e 2018 in cui molti dei
Colleghi sono stati, per usare un eufemismo, “sottovalutati”.
L’analisi di quanto accaduto, a nostro avviso, non può limitarsi al semplice “rifiuto aprioristico” della
valutazione, posto che, fin tanto che la stessa continuerà ad essere un obbligo di legge, bisognerà
confrontarsi sul tema.
Questo lo diciamo perché, con ogni rispetto per le iniziative di altre OO. SS., non ci si può limitare al
rimandare al mittente il problema quando si sa che, comunque, bisogna fare i conti con lo stesso.
Bisogna affrontare e risolvere le molte carenze manifestate dal sistema valutativo del 2014 acuite
anche da una fraintesa e impropria operazione di “classificazione” da parte di alcuni (non pochi) valutatori.
Contemporaneamente, bisogna assistere i molti Colleghi che ne stanno facendo istanza di fronte ai
comitati di valutazione, cosa per la quale siamo già impegnati, nel convincimento che la tutela del
lavoratore si svolge attraverso azioni positive in cui il sindacato va oltre la protesta e “fa”.
Tornando alla riunione ed in merito alle osservazioni di parte sindacale formulate nel precedente
incontro, l’Agenzia ha illustrato le parti ritenute accoglibili.
Le OO.SS. presenti al tavolo hanno giudicato non sufficienti le ipotesi di garanzie da introdurre,
trattandosi di un processo che in futuro sarà sempre più di nodale importanza per vari aspetti della vita
lavorativa.
Sulle modifiche suggerite ci si è soffermati, ad esempio, sulla necessità che il punteggio debba
essere accompagnato sempre dalla relativa motivazione. Laddove il valutatore si sia avvalso delle
indicazioni di altri soggetti all’interno della struttura (P.O., IDR, capi sezione, capi sot, ecc) dovrà
specificarne l’identità.
E’ stato riaffermato, inoltre, il concetto per il quale dopo l’assegnazione degli obiettivi vi è la
necessità di una verifica infra-annuale mediante colloquio con il Lavoratore e che prima delle notificazioni
delle schede di valutazione si proceda da parte dei dirigenti di vertice ad incontri di calibrazione con i
propri dirigenti egli Uffici onde evitare difformità difficilmente comprensibili.
E’ stata anche rappresentata la problematica di coloro che nell’anno di riferimento, totalmente o
parzialmente, siano stati assenti dall’ufficio per maternità, legge 104/92, periodo di assistenza a figli minori
di anni tre, distacco sindacale, ecc. Tali Lavoratori hanno diritto ad una valutazione riferita alla presenza ma
che non deve essere penalizzata per la parte dell’assenza.
Sui punteggi si è discusso, anche, di utilizzare un range molto più ridotto, per dare alle
differenziazioni una connotazione più precisa di talché si possa evidenziare più facilmente il grado di
valutazione.
Altro argomento fortemente sottolineato dal sindacato all’Amministrazione ha riguardato
l’opportunità, per i valutatori, di seguire appositi corsi di formazione, necessari per apprendere le modalità
di interlocuzione con il valutato, al fine di rendere la valutazione della performance un processo frutto di
confronto uscendo, quindi, dalla sterile e a volte umiliante logica della “pagellina”.
Come è facile intuire, i tanti spunti posti dal sindacato all’Amministrazione sul tema della
valutazione hanno imposto e riteniamo imporranno ulteriori e serie riflessioni sulle quali verterà il
confronto nelle prossime settimane.
L’Unsa rimane a disposizione di tutti i Colleghi che su questo delicato dibattito vorranno dare il loro
contributo di idee.

Veltri                                                            Fici                                                                    Fiorentino

COMMENTO DEL COORDINATORE NAZIONALE – UNA SITUAZIONE A DIR POCO PARADOSSALE

Il Commento del Coordinatore

 

AGENZIE FISCALI

 

UNA SITUAZIONE A DIR POCO PARADOSSALE

 

Almeno quest’anno, dopo il grande sciopero del 2 aprile scorso e dopo le diverse manifestazioni di protesta esplicate nel corso dei mesi passati avremmo voluto un’altra narrazione, ma mai come oggi il detto “al peggio non vi è mai limite” si è dimostrato vero.

La plastica dimostrazione di ciò è stato l’imbarazzo della Direttrice Generale delle Finanze che non è stata in alcun modo messa nelle condizioni di dire alcunché nell’ultimo incontro sulle Convenzioni, passando “la palla” al Vice Ministro Misiani.

I nodi sono tutti politici e solo un significativo intervento dell’Autorità governativa e del Parlamento potrà portarci “fuori dalle secche”, sempre che la stessa Autorità voglia e possa fare ciò.

Non serve a nulla che importanti dirigenti pubblici testimoniano la bontà di “strumenti” come le posizioni organizzative, se poi alle Amministrazioni non è permesso di finanziarle finanche con risorse proprie.

Non serve a nulla ricevere risorse finanziarie per il salario accessorio tramite decreto ministeriale e poi renderle non spendibili (per vincoli di spesa), altro che “tecnicalità”.

Non serve a nulla parlare di un rapporto diretto tra obiettivi assegnati e risorse correlate con quegli obiettivi, se la Quota Incentivante di Convenzione rimane una posta storica immutata fin dalla nascita delle Agenzie, mentre gli obiettivi si sono sempre più innalzati in termini qualitativi e quantitativi (basta non chiamarla quota incentivante).

Non serve a nulla far finta di costruire un diverso meccanismo incentivante (art. 1 comma 7 del D. Lgs n. 157/2015), se lo stesso meccanismo porta con sé la neutralità finanziaria e nel contempo, fatto ancor più grave, ancora deve trovare applicazione concreta (sono passati quattro anni dall’emanazione della norma). Il salario accessorio viene riscosso dai colleghi con almeno 30 mesi di ritardo, anche approvando immediatamente il nuovo meccanismo, ovverossia la massima dimostrazione del “non legame” tra prestazione e controprestazione. Quindi, si cambia per “non cambiare nulla”.

Non serve a nulla rivedere tutte le posizioni dirigenziali, consolidare quelle più qualificate e “declassare” le altre, attribuendo quest’ultime a posizioni organizzative di elevata responsabilità, se il “tessuto” normativo mostra degli “strappi” che chiamano la Corte Costituzionale a giudicare circa la bontà dello strumento utilizzato. Il Contratto sarebbe più “confacente” alla strategicità delle scelte, lo strumento di regolazione del rapporto di lavoro, da cui la nostra richiesta di creazione di una “Area Quadri” negoziata al primo livello (in Aran). L’attribuzione di un preciso “status” giuridico e nel contempo l’individuazione di un preciso meccanismo di sviluppo professionale, la corretta risposta alle istanze di migliaia di colleghi ed alle necessità di un nuovo e moderno modello di organizzazione del lavoro.

Non serve a nulla parlare di macchina fiscale e modello delle Agenzie Fiscali, se non vi sono regole normative e contrattuali, in deroga al vigente quadro di riferimento, che permettano l’esplicarsi delle potenzialità dello strumento adottato venti anni fa, che avrebbe richiesto, invece, opportune correzioni e migliore qualificazione. A tale riguardo da sempre NOI, a tutti i livelli, abbiamo svolto il compito di segnalare, evidenziare, pungolare ed abbiamo formalizzato interventi di modifica normativa e regolamentare, ma non  siamo stati ascoltati.

Ma, soprattutto, non serve a nulla parlare di tutto quanto sopra evidenziato se alla base mancano le risorse umane, elemento fondamentale per porre in essere qualsiasi azione ed attività.

A questo punto, pur nella diversità di pensiero, Noi come Sindacato autonomo non siamo per il Sindacato unico, abbiamo ritenuto opportuno, oramai da mesi se non da anni, portare avanti una battaglia unitaria, nella consapevolezza che in assenza di un fronte compatto difficilmente si riuscirebbe ad ottenere qualcosa (ne abbiamo già avuto dimostrazione).

Questa è la situazione a dir poco paradossale.

La Politica, quella alta, deve fare immediatamente delle scelte, che oseremmo dire di fondo, ovvero salvaguardare le Agenzie Fiscali, metterle nelle migliori condizioni giuridiche-operative e fornire gli strumenti di supporto per una efficace azione di contrasto all’evasione e per una migliore azione di “compliance”.

Quanto sopra, assicurando a tutto il personale la “giusta” retribuzione, i dovuti percorsi di carriera e le migliori condizioni perché si possano serenamente esercitare delicati e responsabili compiti a servizio della Nazione.

Il resto sono chiacchiere, e volentieri le lasciamo ai professionisti del “non fare”.

Noi faremo come sempre la nostra parte, è il nostro compito di rappresentanza, ma ci aspettiamo uno scatto d’orgoglio della classe politica, prima che tutto sia definitivamente perso.

 

 

Il Coordinatore

Valentino Sempreboni