Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Nota unitaria al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

                          

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

on. Roberto Gualtieri

Egregio Sig. Ministro,

le scriventi OO.SS. rilevano che da oltre un anno i Comitati di Gestione delle Agenzie Fiscali che, ai sensi del D. Lgs n. 300/99, art. 68, nonché dei relativi atti regolamentari (Statuto e Regolamento di Amministrazione), dovrebbero:

  • deliberare, su proposta del Direttore, sullo statuto, i regolamenti, gli atti generali che regolano il funzionamento dell’Agenzia, i bilanci preventivi e consuntivi, i piani aziendali, le spese superiori all’ammontare di € 2.600.000,00, la costituzione o la partecipazione a consorzi e società;
  • valutare le scelte strategiche aziendali ed esprimere parere in tutti i casi previsti dalle disposizioni del decreto istitutivo e dello statuto e negli altri casi previsti dai regolamenti di contabilità e di amministrazione;
  • valutare ogni questione che il Direttore ponga all’ordine del giorno;

non sono operativi per la mancata nomina dei componenti.

Il Comitato di Gestione è una componente fondamentale della struttura della “governance” delle Agenzie Fiscali e la sua assenza, di fatto, rappresenta un grave “vulnus” ed una importante criticità che, oggettivamente, crea difficoltà anche operative.

Nell’Agenzia delle Entrate il Direttore, avv. Ernesto Maria Ruffini, ha “dovuto” procedere, necessariamente, a diverse nomine di dirigenti di vertice, vista l’amplissima “scopertura” anche per effetto del collocamento a riposo dei precedenti titolari ovvero per copertura “ad interim” prolungata nel tempo, utilizzando la “clausola” della ratifica alla prima deliberazione utile. E lo stesso dicasi per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Se il “potere” di proporre le nomine è proprio dei Direttori delle Agenzie esso deve essere “supportato” da delibere dei Comitati di Gestione.

Peraltro anche le linee di indirizzo strategiche e le recenti operazioni di riorganizzazione decise dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, rientrano sicuramente tra le prerogative del rispettivo Comitato.

Le scriventi, nel sottolineare che le Agenzie Fiscali hanno un ruolo strategico e fondamentale per il Paese, ritengono proprio in questa delicata fase che esse debbano essere “supportate” al meglio dall’Autorità Politica, per poter esprime tutte le capacità che il sistema loro attribuisce.

Per quanto sopra, e nella consapevolezza del grave momento in cui vive il nostro Paese, chiedono alla S.V. un urgentissimo quanto necessario e dovuto intervento volto a procedere, nel più breve tempo, alla nomina dei componenti dei Comitati di Gestione dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, rilevando non più giustificabile la loro prolungata inoperatività.

Roma, 3 luglio 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini

Iervolino

Silveri

Fanfani 

Cavallaro

Procopio     

 

    Sempreboni

Vitiello

Veltri

 

Sperandini

     Patricelli

 

 

DOGANE e AAMS – Un sistema di valutazione perfetto?

UN SISTEMA DI VALUTAZIONE PERFETTO?

 

Tutti sappiamo, senza essere delle celebrità in discipline sociali e/o lavoristiche e ad eccezione dei fustigatori di costumi a fasi alterne, che il concetto di un sistema di valutazione perfetto è un ossimoro, una contraddizione intrinseca. Se la costruzione e gestione di un tale sistema fosse semplice e lineare basterebbe affidarsi ad un programmino informatico nel quale immettere alcuni dati ed averne una risposta mediante un comune indice di misurazione.

Il sistema di misurazione della prestazione lavorativa è ormai (o purtroppo) una realtà normativa ineludibile.

Risulta, pertanto, necessario un apposito “confronto”, come prevede il CCNL che non include la “contrattazione”, tra datore di lavoro e rappresentanti dei lavoratori. Il vecchio sistema di misurazione nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non ha sempre sortito risultati brillanti, il nuovo partirà dal 2021 e nel frattempo era giocoforza  prevedere uno strumento propedeutico ad affrontare, ad esempio, situazioni non secondarie come l’articolo 78 del CCNL/FC, mentre l’applicazione ai singoli istituti andrà concordata successivamente nella sua  portata attuativa.

Il documento presentato in merito dall’Amministrazione, come immaginabile, rappresenta una mediazione che sostanzialmente prevede, oltre a migliorati descrittori comportamentali, una fase di riesame di 2^ istanza a livello gerarchico e laddove non si dovesse addivenire ad una intesa è previsto il riesame presso la Direzione Provinciale del Lavoro.

L’eventuale vero vulnus di ogni sistema valutativo (ieri, oggi e domani) è costituito, piuttosto, dall’applicazione che ne fanno alcuni valutatori i quali, anziché cogliere l’ opportunità del confronto e di una interlocuzione (possibilmente anche preventive) con i lavoratori, scambiano il momento valutativo come un anacronistico redde rationem e sono convinti, come purtroppo anche per altre  occasioni, di dover esercitare una inappellabile e autoritaria funzione giudicante. Si perde, in definitiva, la vastità di un orizzonte che dovrebbe inquadrare la misurazione del lavoro nell’ambito dei risultati complessivi delle strutture tenendo in considerazione l’aggravio della carenza degli organici, l’esercizio “gratuito” delle mansioni superiori effettuate da tanti lavoratori, una formazione affidata alla buona volontà dei singoli e con la deprecabile distorta applicazione dei descrittori comportamentali.

Se da una parte il rimedio a tali incresciosi casi potrà prevedere una procedura di conciliazione presso un organismo terzo come quello delle DPL, dall’altra l’Amministrazione è stata più volte invitata dalla nostra Organizzazione  ad addestrare i propri valutatori ad una attività certo difficile ma che deve essere esercitata con la massima professionalità possibile e nell’ambito di tutte le variabili insite nel procedimento.

L’impegno della nostra O.S., da sempre dimostrato nei fatti, è di agire a tutela dei lavoratori dell’Agenzia , garantendo con ragionevolezza e trasparenza le migliori condizioni  all’atto dei molteplici confronti con parte pubblica, percorso non sempre facile, come è sotto gli occhi di tutti, e talvolta negato come purtroppo ultimamente spesso avviene.

Roma, 3 luglio 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Riorganizzazione delle strutture dell’Agenzia senza confronto!

L’AMMINISTRAZIONE AVANZA NELLA RIORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DELL’AGENZIA E CONTINUA A NON CONFRONTARSI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la nota 206095/RU del 26 giugno 2020, a firma del Direttore Centrale del Personale, dal 1^ luglio 2020 “attiva la riorganizzazione” inerente alle direzioni interregionali, regionali e provinciali in base alla D.D. 155370/RU del 25 maggio 2020 con un laconico comunicato alle OO.SS. nazionali.

Ancora una volta si assiste ad un decisionismo senza precedenti su materie di cui i Lavoratori dovrebbero conoscere le finalità del disegno generale ormai conclamato e poter valutare, tramite i propri rappresentanti, in un franco e doveroso confronto, le ricadute che le nuove scelte riversano sul Personale.

La riduzione da cinque a tre Uffici nelle direzioni precitate, ormai individuate come “Direzioni Territoriali”, non può certamente essere considerata una operazione di poco conto né una operazione su cui non dover riflettere: 20 posizioni dirigenziali di 2^ fascia che vengono meno senza sapere con quale destinazione ovvero con riduzione dell’organico dirigenziale. Più preoccupante risulta, poi, la consequenziale “nuova ricollocazione” di POER, P.O. contrattuali, IDR e capi reparto accompagnata, per alcune Direzioni Territoriali, dalla previsione che la “sede principale degli Uffici di nuova istituzione coinciderà con quella della sovraordinata Direzione Territoriale” (tra Venezia e Trieste?, tra Genova e Torino?).

In merito alle figure non dirigenziali precitate sarebbe doverosa l’apertura di tavoli di confronto e contrattazione: esse furono a suo tempo ben individuate nella loro portata e nella loro allocazione che dal 1^ luglio invece giocoforza cambieranno

Non si può certo dire che gli effetti dirompenti di tale tranche di riorganizzazione, che stanno creando affanno anche ai Responsabili periferici deputati al traghettamento, siano noti ai Lavoratori cui non è dato conoscere né le finalità né le modalità attuative come da tempo questa Organizzazione Sindacale continua ad evidenziare.

In ogni azienda, già dagli anni settanta, il principio del coinvolgimento dei Lavoratori nelle vicende operative delle stesse è stato ritenuto il modo più opportuno per valorizzare l’apporto dei Lavoratori medesimi: presso l’Agenzia delle Dogane si ama giocare una partita “a carte coperte”. La nostra Organizzazione sindacale non può condividere tale modo di procedere in quanto i Lavoratori non hanno solo doveri ma anche diritti tra i quali quello di conoscere il proprio futuro nelle strutture dell’Agenzia.

Ancora più grave è la negazione del diritto delle OO.SS. di contribuire, con costruttivo apporto, mediante suggerimenti o indicazioni operative e progettuali che, dalla propria esperienza operativa, altro non farebbero che migliorare l’efficienza e l’efficacia del processo riorganizzativo in atto.

Non si può sottacere infine che, mentre l’Agenzia procede con impegno a nuove architetture organizzative, negli uffici la carenza di circa 2.700 unità lavorative sta generando situazioni estremamente allarmanti per cui non si riescono ad assicurare i servizi di istituto e il presidio del territorio, con ovvie ricadute di pesanti sovraccarichi lavorativi sul residuo personale e di stress lavoro correlato.

Roma, 30 giugno 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 26 giugno 2020 – Attività negoziali

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 

                                Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

 

Egregio Direttore,

la presente nota per esternarle tutto il nostro “disappunto” per come evolvono le attività al tavolo negoziale. Avevamo già scritto al riguardo un comunicato unitario il 18 maggio scorso.

Nonostante diversi incontri, anche di natura tecnica, e nonostante una posizione unitaria delle scriventi OO.SS., improntata alla più ampia condivisione delle problematiche sul tappeto, come del resto dimostrano gli accordi firmati nei mesi scorsi, non possiamo che “lamentare” come su diversi e qualificati temi, a partire dal Fondo salario accessorio 2018, non abbiamo, ancora, raggiunto il risultato atteso dai colleghi che, ad ogni buon conto e nel migliore dei casi non vedrebbero liquidate le somme prima di fine anno.

Questo in presenza delle criticità note in materia che, nel nostro caso, sono il frutto anche di un meccanismo assolutamente inadeguato sul fronte del finanziamento che determina un ritardo di oltre due anni tra prestazione offerta e remunerazione accessoria della medesima.

Lo stesso potremmo dire sui “buoni pasto”, che rappresentano, nel concreto ed oggettivamente, una opportuna integrazione di salario già piuttosto basso, e questo elemento indipendentemente dalla collocazione “forzata” per decreto in lavoro agile, così come si rende necessario, e lo abbiamo evidenziato al tavolo dopo averlo sperimentato sul campo, un accordo strategico in tema di “smart working”.

Ulteriormente, sarebbe importante la sottoscrizione di un accordo in merito ai passaggi tra le Aree quale concreto segnale, pur piccolo, sul versante della crescita professionale dei colleghi in servizio.

In questa sede giova ricordare che prima dell’emergenza “Covid – 19”, le scriventi avevano proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale in ragione delle problematiche e delle criticità che da anni “avviluppano” l’Agenzia delle Entrate, dalla carenza di personale alla questione dei “tetti” sul salario accessorio, che per diverse decine di milioni di euro vengono sterilizzati, passando per le modifiche normative e regolamentari del modello delle agenzie fiscali che lo rendano al passo dei tempi.

Sul tema del salario accessorio giova sottolineare come la nostra Agenzia si è dotata di uno schema di distribuzione dello stesso estremamente avanzato fin dal decennio scorso, attraverso un adeguato sistema di valorizzazione delle competenze e delle professionalità che ha cercato di intercettare impegno, capacità e operatività a largo spettro, cui ha corrisposto il raggiungimento adeguato dei risultati a tutti i livelli attesi.

Riteniamo che tali strumenti non siano stati adeguatamente “sponsorizzati” negli anni scorsi ai diversi livelli di interlocuzione istituzionale.

Si parla tanto oggi, con riferimento alla “solita” riforma della pubblica amministrazione, di lavoro per obiettivi, di modalità moderne nell’espletamento dei compiti assegnati, di servizi efficienti ed adeguatamente supportati, il modello dell’Agenzia ha, dall’origine, operato nella direzione oggi auspicata da tutti per il lavoro pubblico.

Siamo rammaricati nel rilevare che lo stato di avanzamento dei lavori in Agenzia non sia compreso e adeguatamente capito.

Si coglie l’occasione per evidenziare che nonostante un accordo sottoscritto il 30 aprile scorso in materia di prevenzione e sicurezza che, nei fatti, ha “anticipato” un protocollo d’intesa fase 3 tra Funzione Pubblica e OO.SS., in diverse realtà territoriali gli accordi non sono stati ancora sottoscritti (dopo sessanta giorni) e nel contempo sono state avviate, operazioni di maggior presenza in servizio senza alcuna informativa sindacale, nonostante l’acclarato e riconosciuto coinvolgimento delle Rappresentanze dei Lavoratori (anche in ragione di regole contrattuali). Questo nonostante la Direttoriale del 13 giugno scorso.

Come detto al “tavolo”, la situazione sanitaria richiede massima attenzione e massima tutela della salute dei lavoratori, precondizione per “supportare” la ripresa operativa in presenza, in affiancamento ad una attività da remoto che riteniamo abbia risposto adeguatamente alle aspettative istituzionali e che potrebbe fornire ulteriori “spunti” di valorizzazione.

Direttore chiediamo un suo intervento, a tutti i livelli e su tutti i piani operativi, affinché si affrontino e risolvano, finalmente, le criticità sopra riportate, peraltro in un elenco parziale, ritenendo che le ragioni evidenziate dalle scriventi OO.SS. siano assolutamente rilevanti e della massima attenzione.

Roma, 25 giugno 2020

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri

 

     Cavallaro

     

 

    Sempreboni

 

     Patricelli

 

 

DOGANE e AAMS – Determinazione direttoriale del 17 giugno 2020 – Nota al Direttore Generale

 

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Roma

Oggetto: Determinazione direttoriale prot. 185113RU del 17 giugno 2020.

 

Esimio Direttore Generale,

la scrivente Organizzazione Sindacale, firmataria del vigente CCNL/FC, ritiene che la normativa pattizia apportata da tale Contratto sia stata ancora una volta disattesa da Codesta Agenzia con l’emanazione della determina in oggetto.

Anche in questo caso, l’Organismo Paritetico per l’Innovazione viene deliberatamente ignorato, manca ogni coinvolgimento partecipativo sindacale, in linea con tutto ciò che sta avvenendo nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli circa la dimensione progettuale riorganizzativa di codesta Amministrazione.

L’ OPI continua a non essere la sede in cui si attivano stabilmente le relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione così come invece prevede il contratto.

Tali modalità, chiaramente lesive delle prerogative sindacali, sono state più volte sottolineate con precedenti missive da questa O.S. rimaste, per altro, senza riscontro.

I cambiamenti strutturali a cui è dato assistere da qualche mese, sempre in  crescendo, non possono essere definiti “marginali provvedimenti di razionalizzazione di alcune funzioni”, né “atti di efficientamento” e non certamente “riqualificazioni nominalistiche”: si è evidentemente di fronte  ad una nuova e ulteriore riorganizzazione di Codesto Ente che si aggiunge a quelle, preannunciate e varate solo parzialmente,  dagli ultimi Direttori dell’Agenzia.

Dal suo arrivo alla guida  dell’ADM, Ella ha già proceduto a ridefinire gli assetti di quasi tutti gli Uffici centrali e territoriali.

Solo a titolo esemplificativo si citano alcuni dei suoi provvedimenti e documenti.

Riguardo alle strutture di vertice centrali :

  • D. 124672/RU del 22 aprile 2020 in cui l’art. 1 della d.d. 129182/RU del 27.11.2018 viene sostituito con la statuizione che l’ Agenzia si articola in strutture di vertice generale, centrali, territoriali e in uffici locali e che la struttura di vertice generale è composta dal Direttore dell’Agenzia, dal Vicedirettore e dagli Uffici e personale alle dirette dipendenze;
  • D. 145763/RU del 17 maggio 2020 che istituisce nell’ambito della Direzione Generale l’Ufficio predisposizione normativa con contestuale soppressione dei preesistenti 4 uffici presso le corrispondenti direzioni tecniche;
  • Verbale OPI del 19 maggio 2020, a firma dell’Amministrazione, in cui si accenna ad approfondimenti sugli aspetti numerici delle Direzioni Centrali ( più di 150 risorse/meno di 50 risorse) e dei rispettivi Uffici (più di 40 risorse/meno di 20 risorse);
  • D. 159074/RU del 27 maggio 2020 che, nell’ambito della Direzione Centrale Antifrode e Controlli istituisce gli Uffici Controlli dogane, giochi accise-energie/alcoli/tabacchi e Gestione sequestri;
  • OdS 3/2020 del 28 maggio 2020, prot. 160558/RU, il quale dispone che l’Ufficio del Vicedirettore si articola in 3 Sezioni assegnando alle stesse quote di Personale e attribuendo alla sezione I una posizione organizzativa contrattuale e alla sezione III un IDR;
  • OdS 4/2020 del 28 maggio 2020, prot.160610, che in riferimento ad una D.D. 155371/RU del 26 maggio 2020, istitutiva dell’Ufficio predisposizione Normativa presso la Direzione Generale, dispone per tale Ufficio l’istituzione di 4 Sezioni (normativa doganale, normativa accise, normativa giochi e supporto amministrativo) assegnando agli stessi quote di Personale e specificando che “i titolari di POER sono confermati nelle medesime funzioni organizzative di elevata responsabilità già ricoperte. I titolari di Posizioni Organizzative (P.O.) e di Incarichi di responsabilità (I.d.R.) sono confermati nelle medesime competenze attribuite”.

Circa le strutture territoriali:

D.D. prot. 155370/RU del 25 maggio 2020 che riduce da cinque a tre gli uffici interni delle direzioni Interregionali/regionali  in cui uno in particolare, l’Ufficio di linea, risulta essere una summa di tutte le principali funzioni dell’ADM cui si aggiunge anche il contenzioso.  Col predetto atto si cumulano una miriade di funzioni così eterogenee fra loro affidando tutte le corrispondenti decisioni ad un unico dirigente e creando, tra l’altro, pericolose commistioni di compiti, potenzialmente in conflitto con lo stesso piano anticorruzione dell’Agenzia.

 

L’ultima, in ordine di tempo, e per la quale peraltro non risulta la asserita informazione alle OO.SS.,  è la determina direttoriale 185113/RU del 17 giugno 2020, riportata in oggetto, in cui, all’articolo 1, viene delineata una nuova geografia delle Direzioni Centrali e negli articoli successivi vengono ridefinite  parti delle loro competenze, ridefiniti alcuni uffici dipendenti, il tutto con estese e profonde modifiche alla D.D. 129182/RU del 27 novembre 2018.

Queste poche riflessioni, fanno emergere una realtà che va riportata nell’alveo del previsto  confronto sindacale sulla riorganizzazione ADM che, invero, si sta attuando “per spezzoni”  perfino con riflessi sull’allocazione logistica del Personale.

I Dipendenti dell’Agenzia hanno tutto il diritto di conoscere il progetto riorganizzativo in cui sono inseriti e le finalità dello stesso in quanto dal 1^ di maggio 2019 era stato varato un “modello organizzativo transitorio” non ancora completato e che in questi mesi e con questi provvedimenti viene completamente rivisto.

Se il potere dell’organizzazione è, come noto, prerogativa dell’Amministrazione, i Dipendenti, sia con qualifica non dirigenziale che dirigenziale, non possono restare all’oscuro circa le decisioni che li riguardano e specialmente per tutte le inerenti ricadute.

Non lo diciamo noi, lo dice il contratto nazionale di lavoro del comparto funzioni centrali.

Ultima osservazione, ma non in ordine di importanza, è rappresentata dal fatto che, come noto, gli atti di carattere generale dell’Agenzia, ai sensi del decreto legislativo 300/1999 e dello Statuto dell’Agenzia, devono essere assoggettati a delibera del Comitato di Gestione il quale, come notorio, all’attualità non è presente.

Il Comitato di Gestione non rappresenta un consesso in cui si prende atto di decisioni già assunte ed efficaci.

La scrivente Organizzazione Sindacale chiede, pertanto, che sia finalmente presentato in ambito OPI il dettagliato piano di riorganizzazione dell’Agenzia che si intende perseguire e su cui poter avviare un sereno, franco, costruttivo, nonché previsto,  confronto per contribuire al quale, come Le è noto, la scrivente ha già rassegnato da tempo specifici documenti di lavoro.

Si chiede, infine,  che nel frattempo siano sospese le relative determinazioni.

 

Cordiali saluti.

 

Roma, 19 giugno 2020

 

Il Responsabile del Settore Dogane e Monopoli

Salvatore Veltri

ENTRATE – Notiziario del 12.06.2020

AGENZIA ENTRATE

INFORMATIVA MODALITA’ ORGANIZZATIVE

CONSEGUENTI AL D.L. “RILANCIO”

 

Nel corso del “tavolo” nazionale del 12 giugno la Parte Pubblica ha fornito informativa sindacale preventiva avente ad oggetto le modalità organizzative da adottarsi da parte delle strutture periferiche nel rispetto delle indicazioni recate dal D.L. n. 34/2020 “Rilancio”.

L’art. 263 del citato decreto ha previsto che le P.A. devono garantire una progressiva riapertura degli uffici pur attraverso la riorganizzazione dei servizi con modalità programmata e telematica. L’Agenzia, pertanto, demanda alla responsabilità dei datori di lavoro, centrali e periferici, il compito di individuare le effettive esigenze di ampliamento dei servizi garantendo, al contempo, la sicurezza del personale impiegato. In ottemperanza dell’accordo sindacale del 30 aprile ogni singolo datore di lavoro, nell’individuare nuovi modelli organizzativi, dovrà garantire un’ampia partecipazione al processo decisionale a tutti gli attori del tavolo della sicurezza comprese le OO.SS. e la RSU, oltre che un uso prudente delle proprie autonomie gestionali ed un tempestivo aggiornamento del DVR.

L’UNSA ha rappresentato che l’emergenza sanitaria sta avendo sviluppi eterogenei nel Paese dove assistiamo, a fronte di una riduzione spiccata dei contagi in alcune regioni, ad una concentrazione di casi soprattutto in Lombardia. Abbiamo colto, pertanto, favorevolmente l’approccio atto a sensibilizzare l’azione dei datori di lavoro richiamati ad un attento utilizzo delle proprie prerogative. Abbiamo, altresì, stigmatizzato il comportamento di alcuni Direttori che non hanno ancora completato la sottoscrizione degli accordi sulla sicurezza in sede periferica ed hanno proceduto ad avviare la ripresa delle attività di presenza senza la previa convocazione dei sindacati. Tali Direttori hanno dimostrato di avere a cuore le esigenze dell’utenza prima ancora di quelle del personale. Pertanto, se fruite nei termini a noi illustrate, le linee guida costituiranno un valido indirizzo dell’azione datoriale che dovrà essere improntata ad una valutazione della situazione locale e dovrà agire di concerto con le parti sociali badando prioritariamente alla salute del personale.

Il Direttore del Personale dott. Palumbo ha annunciato, altresì, la pubblicazione di una nota che conferma la possibilità dello svolgimento dell’attività di lavoro agile in un domicilio diverso da quello abituale, previa necessaria comunicazione al datore di lavoro, ai fini della tutela assicurativa e compatibilmente con la rimodulazione delle attività in attuazione del citato art. 263 del D.L. 34/2020.

 

In una fase delicata come quella in corso nella quale osserviamo da un lato, l’emergenza sanitaria che è presente sul territorio in maniera “eterogenea”, con tutte le preoccupazioni che “impongono”, ancora e necessariamente, l’adozione di efficaci strumenti di contrasto epidemico (dal distanziamento alle misure igienico-sanitarie raccomandate dall’autorità sanitaria) e dall’altro, la “riattivazione”, opportuna e “salvifica” di tutte le attività economico-produttive, espressione della vitalità strategica del nostro Paese, diventa fondamentale l’esercizio di azioni responsabili da parte di tutti.

Da qui la necessità della più ampia ed effettiva partecipazione di tutti i soggetti interessati, a tutti i livelli decisionali, ai fini di una attenta valutazione dei rischi ed in relazione ad un uso prudente e accorto dell’autonomia gestionale, caratteristica dell’organizzazione dell’Agenzia delle Entrate.

Il Sindacato vigilerà affinché la tutela della salute dei lavoratori sia effettiva perché riteniamo, altresì, che questa tutela non sia affatto in contrapposizione con la garanzia dell’erogazione, efficiente e funzionale, dei servizi, in relazione all’articolata domanda dell’utenza, sia in presenza che soprattutto da “remoto”.

L’esperienza “necessitata” dalla pandemia può e deve essere il punto di partenza per un salto ulteriore della qualità nell’erogazione dei servizi e nell’esercizio delle funzioni istituzionali.

Chiudiamo con alcune considerazioni riguardanti altri temi che sono a “cuore” dei colleghi.

In merito al salario accessorio 2018, attendiamo che l’interlocuzione a tutti i livelli produca quanto prima l’esito voluto ovvero la più sollecita chiusura dell’accordo in questione. Dopo di che, su questo aspetto e su altre delicate questioni dovrà essere ripresa l’azione di “marcamento” dell’Autorità politica affinché tutte le criticità note, disponibilità finanziarie e limitazioni temporali comprese, vengano una volta per tutte rimosse.

Nel contempo in sede Aran la Commissione paritetica sul sistema di classificazione professionale del comparto Funzioni Centrali ha in corso di completamento i lavori che produrranno un “Rapporto finale di analisi e proposte” da inviare all’Autorità politica.

Fermo restando il tipo di risultato raggiunto (si auspicava più incisivo ma d’altronde il tavolo non era negoziale), il lavoro posto in essere sarà di stimolo, vista la scadenza ultrannuale del CCNL, per l’avvio della nuova tornata contrattuale che dovrà produrre, invece, risultati non solo sul piano economico ma, soprattutto, sul piano dell’ordinamento professionale, quale risposta alle evoluzioni organizzative ed alle richieste dei lavoratori di effettivi percorsi di crescita professionale, nonché sugli aspetti “claudicanti” delle regole e del sistema di relazioni sindacali.

Non è necessario richiamare da tutte le parti, sistematicamente, la necessità di una riforma della pubblica amministrazione, quanto piuttosto lavorare per poter disporre di una cornice di norme e regole contrattuali (ovvero atti concreti) in grado di far fare alle amministrazioni il richiesto “salto” di qualità.

Questo, nel nostro caso, anche in ragione della decisione assunta dalla Corte Costituzionale in materia di POER, di cui attendiamo il deposito della Sentenza nelle prossime settimane per poter “leggere” attentamente le motivazioni, che nel Comunicato stampa del 11 giugno scorso ha preannunciato che le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar Lazio sono state dichiarate infondate.

Un fondamentale punto di chiarezza giuridica che ora richiede una disciplina contrattuale altrettanto chiara in termini di organica e qualificata “cornice” di regole.

Quanto sopra unitamente alla valorizzazione delle prestazioni di tutti i colleghi in servizio, in ragione delle specificità e della strategicità delle prestazioni medesime, in ossequio alle migliori pratiche internazionali ed in relazione ai più importanti obiettivi governativi che “detteranno” l’agenda della nuova Italia.

 

LA DELEGAZIONE CONFSAL – UNSA

(Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

DOGANE e AAMS- Nota su spostamenti di personale degli uffici centrali

SETTORE DOGANE E MONOPOLI

 

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Roma

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Roma

 

OGGETTO: nota prot. 174694RU del 10 giugno 2020 – sedi centrali dell’Agenzia.

In merito alla nota di cui all’oggetto, la scrivente Federazione esprime ancora una volta tutto il proprio disappunto in quanto l’Agenzia non mostra di avere a cuore le sorti dei propri dipendenti e continua a minimizzare le ponderose e persistenti decisioni che si susseguono ormai a ritmo quasi quotidiano. Per la problematica in atto, ovvero per lo spostamento ex abrupto e a tamburo battente del Personale di alcuni Uffici di vertice centrali, si fa riferimento a spostamenti su “base volontaria”: tale spiegazione oggettivamente non soddisfa la richiesta unitaria del 9 giugno 2020 che intendeva invece, a rigor di contratto, avere il previsto confronto in quanto trattasi di mobilità del personale.

Si coglie l’occasione per rinnovare un’ ulteriore espressione di sorpresa in merito alla qualificazione di alcuni uffici di vertice centrali, id est  Antifrode e controlli, Organizzazione e digital transformation, Relazione e progetti internazionali, come “strutture centrali di staff della Direzione Generale”. Diventa imprescindibile, pertanto, conoscere il nuovo organigramma dell’Agenzia che, per quanto dichiarato  noto, però non si ritrova nel Regolamento di Amministrazione attualmente in vigore.

In attesa di avere celere e cortese riscontro su quanto richiesto, si porgono distinti saluti.

 

Roma 10 giugno 2020.

Il Responsabile del Settore Dogane

Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Unitario 9 Giugno 2020

Nella giornata di ieri una nota del Direttore Antifrode e controlli ha ufficializzato voci che da giorni circolavano nelle sedi degli Uffici centrali dell’Agenzia circa il trasferimento di parte del personale degli uffici centrali dalla sede di Via Carucci a Piazza Mastai e da uffici di Piazza Mastai verso via Carucci.

In avvio della riunione odierna sul rinnovo del CCNI abbiamo pertanto chiesto chiarimenti al Direttore del Personale sulle decisioni assunte, preannunciando che senza l’immediata sospensione di tutte le iniziative assunte dall’Agenzia (sopralluoghi e ricognizioni varie…)  le OO.SS. nazionali non avrebbero potuto continuare la trattativa.

Preso atto dell’impossibilità dell’amministrazione a fornire risposte di merito alle nostre richieste, abbiamo deciso di interrompere la riunione e chiesto formalmente l’immediata convocazione delle OO.SS. Nazionali che, sull’argomento specifico,  dovrà poi prevedere anche la presenza delle RSU e delle OO.SS. territoriali.

Questo è l’ennesimo atto unilaterale dell’amministrazione che mortifica e vanifica corrette relazioni sindacali  su questioni che impattano sulla vita dei colleghi.

Restiamo in attesa di una immediata convocazione da parte dell’Agenzia in assenza della quale preannunciamo fin da ora iniziative di lotta a tutela dei Lavoratori dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Roma, 9 giugno 2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

FLP

CONFINTESA

USB-PI

Iervolino

Massimi

Fanfani

Marchetti

Procopio

Diodati

Eremita

Fiorentino

Sperandini

Vetrone

Bono

Langella

Serino

Lollobrigida

 

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 5 giugno 2020 – Nuovi criteri selezione POER

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

NUOVI CRITERI DI SELEZIONE P.O.E.R.: CONCLUSA LA FASE DEL CONFRONTO, L’AGENZIA VARA UNA PROCEDURA TRANSITORIA

Con la riunione nazionale del 4 giugno u.s. si è conclusa la fase di confronto prevista, dall’art. 5 del CCNL Fc, in materia di criteri di selezione delle P.O.E.R..

Si ricorderà che già oltre un mese fa l’Agenzia aveva rappresentato la necessità di assegnare circa 42 posizioni attualmente non coperte sul territorio nazionale, nonché le prossime che si dovessero rendere libere, attraverso una nuova modalità di selezione.

L’esigenza in tal senso espressa dall’Agenzia è stata motivata dalla necessità, o quanto meno ritenuta tale dalla stessa, di superare la precedente modalità di selezione ritenuta non funzionale alle attuali esigenze organizzative e perché comunque alcune delle precedenti graduatorie riferite a specifiche “famiglie professionali” risulterebbero esaurite.

A prescindere dalla valutazione, positiva o meno, che possa essere data ai criteri (o parte di essi) e agli esiti della precedente procedura, il confronto apertosi con le OO.SS. sulla materia che, nostro malgrado non è oggetto di contrattazione, è stato, sin da subito, dalle Scriventi orientato a migliorale i profili di oggettività e trasparenza delle linee guida che l’Agenzia inizialmente prospettava di attuare, verificare e dare risposta ad alcuni fondamentali aspetti, tra cui:

  • Appurare l’effettivo esaurimento delle graduatorie.
  • Insistere sullo scorrimento delle graduatorie affinché si desse riscontro alle legittime aspettative di chi fosse risultato idoneo nella precedente selezione.
  • Valutare l’ipotesi che la nuova procedura, subordinata al completamento delle scorrimento delle graduatorie, tenesse in debito conto alcuni determinati fattori, tra cui: l’attuale periodo emergenziale che rende impossibile un “ordinario” svolgimento delle prove di selezione (anche per i precisi vincoli normativi in materia di organizzazione delle prove concorsuali) nonché l’esigenza espressa dalle Scriventi di prevedere un impianto complessivo coerente rispetto a quello che dovrà essere, nei prossimi mesi, la selezione delle P.O. e Incarichi di responsabilità (artt. 17 e 18 CCNI) di derivazione contrattuale.
  • Definire, quindi, una procedura che prevedesse modalità necessariamente “transitorie” per risolvere le attuali contingenze e tenesse conto dei presupposti precedentemente descritti e, non da ultimo, l’alea del prossimo giudizio della Corte Costituzionale sulla legittimità del dettato normativo che ha istituito le P.O.E.R.;
  • Fornire un valido contributo, anche in termini di maggiore oggettività e trasparenza, affinché le linee guida, inizialmente presentate dall’Agenzia, fossero migliorate e maggiormente rispondenti alle esigenze che abbiamo espresso seppur con i limiti del fatto che si verte su una materia non oggetto di contrattazione.

Alla fine, siamo quanto meno riusciti ad evitare che la scelta di coloro che accederanno alla prova orale di questa procedura fossero “scelti” unilateralmente dall’Agenzia delle Entrate, in base a un non meglio precisato screening dei curricula. Abbiamo, piuttosto, preferito rendere più stringenti i requisiti di accesso ma fare in modo che tutti i partecipanti possano accedere alla prova orale.

In linea con le esigenze rappresentate dal fronte sindacale unitario sono stati i risultati del confronto conclusosi con la riunione del 4 giugno u.s. in cui l’Agenzia si è impegnata ad effettuare i necessari scorrimenti delle graduatorie, prima a livello regionale e successivamente a livello nazionale.

Con riferimento alla nuova procedura, i cui criteri di selezione sono contenuti nelle linee guida allegate al verbale di confronto, è stato definito che sarà una procedura “sperimentale” e che avrà durata limitata fino a tutto dicembre 2020, periodo da noi identificato con la durata delle restrizioni previste dalla pandemia in corso. Data entro cui dovranno essere necessariamente definiti non solo nuovi e coerenti criteri di selezione ma anche la disciplina contrattuale di queste figure a regime, auspicabilmente, in coerenza con la definizione complessiva dell’istituto delle P.O.E.R. con riferimento all’ordinamento professionale e alla definizione di specifica area professionale; se, infatti, sarà il prossimo contratto di primo livello a dover decidere come inquadrare le figure che esprimono alta professionalità, è al secondo livello di contrattazione che spetta stabilire quali regole debbano applicarsi in merito a materie come orario di lavoro e compiti da svolgere, ma soprattutto, è alla contrattazione di Agenzia che compete come rendere ogni figura professionale coerente con l’organizzazione complessiva dell’Agenzia delle Entrate.

Roma, 5 giugno 2020

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

DOGANE E AAMS – Riunione OPI del 27 maggio 2020

SETTORE DOGANE E MONOPOLI

 

RIUNIONE OPI DEL 27 MAGGIO 2020

Si è riunito nel pomeriggio odierno l’Organismo Paritetico per l’Innovazione nel corso del quale il Direttore Generale dell’Agenzia, dott. Minenna, ha esposto la sua intenzione di rivedere gli Uffici della Direzione Centrale Antifrode e Controlli. In base al piano presentato, l’attuale Ufficio Controlli verrà suddiviso in tre Uffici (Controlli Dogane, Controlli accise-energie e alcoli, Controlli giochi e tabacchi) mentre è previsto l’ accorpamento degli Uffici Intelligence e Analisi ed è stata preannunciata l’istituzione di un Ufficio gestione mezzi sequestrati.

Partendo da questa informazione la Delegazione Confsal-Unsa ha volutamente allargato il campo espositivo rappresentando il punto di vista della nostra Federazione in merito ai vari documenti finora prodotti dall’Amministrazione  che, a nostro avviso, sono l’espressione dell’intento di una macro-riorganizzazione in itinere.

Ciò a  partire dallo spostamento dei quattro Uffici normativa dalle rispettive Direzioni Centrali alla  Direzione Generale per poi passare al preannunciato accorpamento dagli attuali cinque a futuri tre Uffici nell’ambito delle Direzioni Regionali, Interregionali e Interprovinciale. E’ stato rammentato, inoltre, che nel Verbale OPI dell’incontro del 19 maggio 2020, a sola firma del Direttore Generale, venivano prospettate diverse ipotesi di cambiamento, anche sulla base della consistenza del personale assegnato, per le Direzioni Territoriali e Centrali nonché  per Porti e Aeroporti.

Nonostante la consistente portata di tali  variazioni, le stesse fino ad ora  non sono state  ritenute dall’Amministrazione parte di un processo macro-organizzativo ma semplici operazioni volte all’efficientamento delle strutture e a volte sono state definite, perfino, quali riqualificazioni nominalistiche.

Per questo motivo l’Agenzia   ha reso finora solo delle semplici informative.

Questa tesi, però, non ci convince.

Ed infatti la nostra Delegazione ha fatto presente che, invece, si ha la chiara percezione di una estesa riorganizzazione in corso condotta, fino ad ora, in forma volutamente parcellizzata. Oltretutto essa fa seguito a ben altre due precedenti riorganizzazioni (gestioni Kessler e Mineo), di cui l’ultima ancora non completata, il ché crea disorientamento e perdita di punti fermi da parte dei  Lavoratori che non ne comprendono le finalità immediate e future.

E’ stato da noi  sottolineato, inoltre, che, prima di entrare nel merito del confronto sui cambiamenti è necessario affrontare una questione di metodo che deve sottostare ad un vero e concreto confronto.

Per questo abbiamo chiesto al direttore Minenna la presentazione del progetto complessivo della riorganizzazione dell’Agenzia che intende varare, affinché il cambiamento di parti della struttura possa essere inquadrato nel cambiamento complessivo della  organizzazione  affinché se ne possano cogliere pregi e punti di caduta.

Solo a seguito della presentazione del disegno complessivo, si potrà affrontare proficuamente il confronto, con il coinvolgimento partecipativo dell’OPI così come nelle previsioni contrattuali.

Nella replica finale, il Direttore Generale Minenna,  ha specificato che per le determinazioni direttoriali emanate, ma non ancora efficaci, eventuali contributi tesi ad evidenziare, sia possibili criticità che proposte sostanziali, saranno valutate dall’Amministrazione

La nostra Federazione, nella dialettica delle parti e in spirito costruttivo, non mancherà di far pervenire all’Agenzia le proprie proposte ed osservazioni.

Si invitano, pertanto, le nostre strutture territoriali e i colleghi tutti a fare pervenire presso i nostri recapiti contributi in proposito.

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario Incontro 22 maggio 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

FIRMATO ACCORDO STRALCIO FONDO 2018 E VERBALE DI CONFRONTO SUL NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE

INIZIATA LA TRATTATIVA SUL CCNI DOGANE E MONOPOLI

In data odierna è stato sottoscritto l’Accordo stralcio del Fondo 2018.

Questo permetterà l’erogazione di:

  • una parte consistente del Premio di performance per un importo medio lordo pro capite di circa 1800/1900 €
  • delle indennità di legge (confine, centralinisti non vedenti, rischio) e degli Incarichi di Responsabilità
  • dell’indennità di metropolitana per tutti i lavoratori dell’Agenzia che risiedono nelle città metropolitane

E’ stata rimandata l’erogazione della disagiata in quanto è in corso un approfondimento contabile per l’estensione al personale anche dei Monopoli.

Abbiamo inoltre richiesto all’Amministrazione di presentare già nel prossimo incontro la proposta di accordo per corrispondere le indennità 2018 relative alle Commissioni Giochi.

Sempre oggi è terminata la fase di “confronto” relativa alla valutazione della performance individuale sia dei Dirigenti che del personale delle Aree funzionali..

Trattasi di un impianto che si basa sia sugli Obbiettivi organizzativi che sugli Obbiettivi Comportamentali a cui sono collegate delle fasce di giudizio più semplificate rispetto al precedente Sistema.

Inoltre è prevista una verifica infrannuale a mezzo di colloquio tra Valutatore e Valutato e la possibilità di riesame da parte di un secondo valutatore della valutazione assegnata qualora vi sia disaccordo tra le parti. Inoltre, in ultima istanza, è prevista la possibilità di avviare il tentativo facoltativo di conciliazione dinanzi alla Direzione Provinciale del Lavoro competente.

E’ iniziata anche la trattativa sul merito del CCNI Dogane e Monopoli iniziando il confronto sulla parte normativa.

Nel corso della riunione, inoltre, è stato comunicato che Lunedì prossimo saranno pubblicate le graduatorie definitive dei passaggi di fascia anno 2019.

Questo permetterà l’inquadramento nella nuova fascia a 2532 lavoratori con l’erogazione degli arretrati nel mese di Luglio/Agosto 2020.

Roma 22 maggio 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

DOGANE E AAMS – Verbale del 19 maggio 2020 dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione

SETTORE DOGANE E MONOPOLI

 

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 

OGGETTO: Verbale del 19 maggio 2020 dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione.

 

La scrivente Organizzazione Sindacale, preso atto del verbale di cui all’oggetto, considerato lo svolgimento della riunione in cui era stata data massima assicurazione di interlocuzione con le OO.SS.  per l’ importanza fondamentale degli argomenti in trattazione, specifica che il citato verbale non integra gli estremi  del confronto sindacale che la materia della riorganizzazione prevede ed impone ed è pertanto acquisito come informativa.

L’ Organismo Paritetico per l’Innovazione è proprio lo strumento previsto contrattualmente  per attivare relazioni aperte  con il coinvolgimento partecipativo delle OO.SS. su progetti di organizzazione e innovazione, all’interno del quale dovranno essere approfonditi i temi trattati nella informativa del 19 maggio u.s..

Nel merito, poi, si sottolinea che i “due marginali provvedimenti di razionalizzazione di alcune funzioni in fieri……”, contrariamente a quanto viene asserito nel verbale in commento, rientrano in pieno fra le competenze dell’OPI in quanto comportanti, almeno uno dei due,  una  estesa e profonda ristrutturazione delle Direzioni Territoriali già interessate dalla riorganizzazione del 1° maggio 2019, definita negli atti della stessa Agenzia come sperimentale per la durata di diciotto mesi.

In ordine agli altri aspetti definiti ”meritevoli di approfondimento”, nel più volte citato verbale, si resta in attesa di ricevere un documento programmatico di sintesi sul quale sviluppare il seguito del confronto.   

Si chiede, conseguentemente, di non dare corso all’annunciata emanazione delle Determinazioni Direttoriali ed avviare, anche in tempi brevi, una sessione di approfondimento e confronto in seno all’OPI.

 

Distinti saluti

Roma, 20 maggio 2020

 

 

                                                                                                       Il Responsabile Nazionale del Settore ADM

                                                                                                                               Salvatore Veltri

DOGANE e AAMS – Notiziario incontro del 18 maggio 2020

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Dogane e Monopoli

 

I Lavoratori ADM, la “fase 2” e le solitarie fughe in avanti di riorganizzazione dell’ADM

 

Ieri, 18 maggio 2020, la nostra Organizzazione sindacale ha partecipato in video conferenza ad un incontro sindacale con l’Amministrazione incentrato sulla “fase 2” di questo periodo COVID-19.

Come è noto, lo scenario economico italiano rende necessaria una condivisa ripartenza delle attività produttive e di espletamento di molti servizi e pertanto il Personale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, che già pro-quota era rimasto sul proprio posto di lavoro, è ora chiamato, come per altre amministrazioni pubbliche, alla graduale ripresa delle attività in ufficio.

Dopo una serrata discussione con il Direttore Centrale del Personale, è stata raggiunta una intesa con la quale si prevede l’attivazione dei relativi confronti a livello territoriale tra Direzione Interregionali/Regionali e Provinciale e i nostri Rappresentanti Regionali/Provinciali, con la previsione di un rientro dei Lavoratori “in presenza”  in un “limite medio giornaliero del 45% della consistenza degli uffici” e garantendo la necessaria rotazione.

Quello che la nostra organizzazione ha voluto fosse   specificato in più punti dell’accordo, è che il necessitato rientro di quote del Personale va effettuato previa verifica della certezza   del  perseguimento e mantenimento quotidiano di tutti i requisiti per la salvaguardia della salute del Personale; per altro, tali condizioni dovranno essere maggiormente garantite proprio per una possibile maggiore esposizione dei Colleghi considerato l’incremento delle compresenze in ufficio. A livello di ogni posto di lavoro, pertanto, bisognerà garantire tutti gli interventi affinché i Lavoratori siano costantemente protetti tramite le apposite e inderogabili misure.

È stata, poi, prevista una “indennità di rischio” a chi dal 9 marzo ha svolto e continuerà a svolgere attività servizio esterno, di controllo merci e di front office. Ha trovato soluzione anche l’aspettativa dei Colleghi in merito al “buono pasto” in costanza di smartworking previa apposita attestazione di effettuazione dell’orario previsto nelle rispettive giornate.

Nell’ambito della discussione, la nostra Delegazione ha evidenziato un riscontro di “fughe in avanti” da parte dell’Agenzia che continua a mettere i Dipendenti e le OO.SS. di fronte a fatti compiuti senza i previsti confronti sindacali. A riprova ulteriore è stata citata la determinazione direttoriale del 17 maggio 2020 prot. 145763/RU in cui è prevista la concentrazione, nella Direzione Generale, di attività inerenti alla predisposizione di atti normativi finora di competenza delle rispettive Direzioni Centrali.

È stata sottolineata dalla nostra Delegazione anche la “sorpresa” di leggere nel relativo documento che erano “state informate le organizzazioni sindacali”, informativa di cui non si ha invece riscontro alcuno. È stato quindi ricordato che in merito alla riorganizzazione dell’Agenzia, ancora in itinere, è previsto il ricorso anche all’Organismo Paritetico per l’innovazione di cui all’articolo 6 del CCNL/FCT.

Tali solitarie fughe avanti, e si ripete senza alcun confronto con le OO.SS., hanno trovato purtroppo conferma, con nostro ulteriore rammarico, nella serata della stessa giornata di ieri quando abbiamo conosciuto il provvedimento a firma del Direttore Centrale del Personale, prot. 147691/RU del 18 maggio 2020, avente ad oggetto il “riordino degli assetti organizzativi” che, iniziando dalla Direzione interregionale per il Veneto e il Friuli V.G., prevede l’accorpamento degli attuali uffici interregionali nei seguenti Ufficio di Linea, Ufficio Antifrode e controlli e Ufficio di Supporto, con il taglio, pertanto, di due strutture sulle attuali cinque. Un cambiamento a 360 gradi per il quale il Sindacato è stato “ignorato” nonostante le gravi ricadute sul personale non dirigenziale e dirigenziale. Oltre a non condividere il merito, si sottolinea il metodo che non va, chiaramente, nel senso di seguire corrette relazioni sindacali.

Si ricorda che la riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli costituisce un “calvario” iniziato con l’accorpamento di alcune regioni, che rappresenta tuttora un grave vulnus per la loro funzionalità, proseguito con la “riforma” Kessler che poi non ha visto l’effettuazione e la “riforma incompiuta” di Mineo che è tuttora in itinere.

Si sottolinea, inoltre, che la nostra Organizzazione, non molto tempo fa nel corso di una videoconferenza, aveva chiesto al Direttore Generale Minenna cosa intendesse fare in merito alla riorganizzazione e la risposta fu di aver necessità di ulteriore tempo: a quanto pare oggi il tempo è scaduto ma con decisioni autonome e senza confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori.

In data odierna, sia per la Determinazione Direttoriale che per il provvedimento a firma del Direttore Centrale del Personale, è stata richiesta dalla nostra Organizzazione Sindacale l’immediata riattivazione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione e la sospensione dei precitati atti.

Si informano, infine, i Colleghi che per venerdì 22 maggio prossimo è previsto un incontro sindacale per la discussione sul Contratto Integrativo, una intesa stralcio sul Fondo 2018 e il nuovo sistema di misurazione della performance.

Roma, 19 maggio 2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA

Salvatore VELTRI E Cesare EREMITA

DOGANE e AAMS – Urgente riattivazione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione

Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

Settore Dogane e Monopoli

Al Direttore Generale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

ROMA

 

OGGETTO: urgente riattivazione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione.

 

In merito alla Determinazione Direttoriale del 17 maggio prot. 145763/RU e alla nota della Direzione Centrale del Personale prot. 147691/RU del 18 maggio 2020,

  • ritenuto che tali atti impattano fortemente sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ancora in itinere,

si richiede

l’immediata  riattivazione dell’ Organismo Paritetico per l’innovazione di cui al CCNL/Funzioni Centrali del 12 febbraio 2018 al fine di  riprendere il confronto sugli assetti organizzativi dell’Agenzia.

Nel frattempo si chiede la sospensione degli atti in premessa, sottolineando fin da subito che, in base alla normativa vigente, la soppressione tout court di posizioni dirigenziali comporta, senza possibilità di recupero, la diminuzione del fabbisogno di personale dirigenziale. Si sottolinea, inoltre, che ogni evento riorganizzativo di un ufficio dirigenziale fa venire meno automaticamente le sottostanti figure organizzative (eventuali POER, P.O. e IDR).

Distinti saluti.

Roma, 19 maggio 2020

 

Il Responsabile Nazionale del Settore Dogane e AAMS

Salvatore VELTRI

ENTRATE – UNITARIO 18.05.2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Le OO.SS. hanno diritto di esprimere le proprie posizioni e l’Agenzia ha il dovere di ascoltarle: questa è l’attività negoziale!

 

Non immaginavamo che su un delicato tema come quello dell’emergenza “coronavirus” e la tutela dei lavoratori, potessimo arrivare al punto in cui il Direttore del Personale chiudesse “malamente” l’incontro odierno perché i rappresentanti dei lavoratori non hanno condiviso la posizione negoziale dell’Agenzia.

Fin dall’apertura dell’incontro, le OO.SS. hanno espresso dubbi sull’opportunità che vi fosse un diretto coinvolgimento dei colleghi in merito alla delicatissima questione della misurazione della temperatura.

E quanto sopra indipendentemente da deliberazioni di organi istituzionali competenti in materia sanitaria, visto e considerato che già in occasione della seduta che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo del 30 aprile scorso, le OO.SS. avevano prospettato la possibilità, in ragione dell’evoluzione epidemica in corso soprattutto in alcune aree del Paese, di prevedere obbligatoriamente la misura in discussione.

Visto il percorso che dovremo affrontare nei prossimi mesi, non affatto breve, tutti i cittadini di questo Paese, così come nel resto del mondo, sono chiamati a adottare gli opportuni accorgimenti individuali che permettano la convivenza con il “virus” ed il relativo abbattimento del tasso di contagio.

Un conto è chiedere responsabili comportamenti individuali e collettivi su tutti i fronti e quindi anche sul versante lavorativo, altra cosa è, invece, costringere i lavoratori a svolgere stabilmente compiti e mansioni, con le conseguenti responsabilità, non contrattualmente previsti e che, per la loro assiduità e continuità, comporterebbe anche maggiori rientri e rotazioni del personale sottraendolo, di fatto, alle ordinarie attività istituzionali.

In ragione di ciò, le OO.SS. hanno espresso perplessità sul fatto che su questo delicato tema vi potesse essere il coinvolgimento di colleghi, anche solo in termini volontari, che contribuiscano alla gestione del “rischio” biologico in esame attraverso la misurazione, in ingresso degli uffici, della temperatura ai lavoratori, all’utenza, ai fornitori e alle ditte di servizi esterne (es: pulizie) nonché della gestione dell’eventuale casistica relativa all’isolamento, alla segnalazione all’autorità sanitaria, ecc. del soggetto a cui fosse rilevata temperatura superiore ai 37,5°.

Quindi, rispetto all’idea dell’Agenzia delle Entrate, innescata specificatamente dalla trattazione della problematica a livello Lombardia, e rispetto ad un accordo sottoscritto da tutte le sigle che, oltretutto, ha lasciato uno specifico spazio per la trattazione in sede territoriale in quanto questioni espressione di una “particolarità” locale, riteniamo che l’Amministrazione debba fare proprie le istanze delle OO.SS. al tavolo odierno affinché vengano fatti opportuni “investimenti” (tali li consideriamo) per i prossimi anni a tutela della salute e dell’integrità fisica di tutti i colleghi e dei contribuenti.

Se dobbiamo integrare l’accordo nazionale del 30 aprile scorso, questo deve andare nella direzione di prevedere che tutti gli Uffici dell’intero territorio nazionale siano dotati di strumentazione idonea a rilevare la temperatura dei colleghi che accedono in ufficio nonché di tutti i cittadini fruitori dei servizi, approntando, altresì appositi protocolli in linea con le previsioni sanitarie, attraverso la più coerente gestione dei check-point, delle obbligatorie aree di isolamento e quant’altro senza che tutto ciò sia svolto dai colleghi dell’Agenzia delle Entrate.

Non riteniamo che gli addetti al primo intervento, i Responsabili per il Servizio Prevenzione ovvero i “delegati” del Datore di Lavoro, siano preparati alla gestione di questo rischio; oltretutto ciò non può diventare stabilmente il loro compito principale.

L’abbattimento del rischio passa, a nostro parere, attraverso l’automazione delle procedure di rilevazione della temperatura, le modalità automatiche di accesso agli uffici ed ai front office dopo il controllo medesimo, nonché la gestione efficiente e razionale delle situazioni di rischio.

Ci saremmo aspettati la massima capacità di ascolto della Direzione ed invece, in ragione di una diversa posizione, la stessa Direzione ha, inopinatamente, chiuso l’incontro lasciando “esterrefatti” i rappresentanti sindacali, anche in presenza di altri argomenti all’ordine del giorno.

Riteniamo che si sia trattato di un mero “scivolone”, perché le OO.SS. hanno diritto di esporre le proprie posizioni e l’Agenzia ha il dovere di tenerne conto, tutto quanto espressione di un reale e concreto, se necessario, percorso negoziale.

In caso contrario dovremmo preoccuparci…con tutte le relative valutazioni e conseguenze.

Roma, 18 maggio 2020

 

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

Confsal UNSA

Flp

Confintesa

Gamberini

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

Ratti

ENTRATE – Nuovamente le POER! – Una riflessione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE

NUOVAMENTE LE POER !

UNA RIFLESSIONE DEL COORDINATORE NAZIONALE

Avevamo appena sistemato la questione delle POER, con tutte le difficoltà che si erano manifestate e le criticità che avevamo rilevato, il famoso “percorso di guerra” che come UNSA evidenziavamo, essendo stati, tra l’altro, facili profeti (tassi diversi di difficoltà nelle prove scritte, rilevazione che nell’ambito dei servizi catastali forse non si sarebbero coperte tutte le posizioni definite, forti difficoltà nel percorso dell’area controllo, con un numero basso di partecipanti all’orale, per non parlare delle prove orali e via di seguito), che “tocca” riprendere il discorso.

Già in occasione di quella nota, “il percorso di guerra”, inviata al Direttore Maggiore, avevamo previsto che saremmo arrivati ad avere delle “vacanze” nelle posizioni di elevata responsabilità, così è stato per il settore tecnico-catastale, mentre attendevamo le decisioni della Consulta, pur ritenendo importante e qualificata (sul piano politicosindacale) la presenza di queste figure nel modello organizzativo dell’Agenzia delle Entrate, e questo anche con riferimento alle attuali posizioni organizzative di natura contrattuale, ritenute in prima battuta “sperimentali” (per intenderci gli ex artt. 17 e 18 CCNI, di cui al vecchio (sic!) CCNL – Agenzie Fiscali).

In questa direzione ci siamo espressi a tutti i livelli, anche all’interno della nostra organizzazione sindacale.

In merito al ricorso giurisdizionale i tempi sono oramai maturi, preso atto che dopo l’Udienza pubblica della Corte Costituzionale, nella quale l’Avvocatura dello Stato ed i legali della controparte hanno espresso le loro ragioni, la stessa Consulta ha deciso di “audire” due esperti in materia di organizzazione del lavoro e di pubblica amministrazione, il prof. Elio Borgonovi ed il dott. Vieri Ceriani, prima di emanare la sentenza.

L’emergenza sanitaria ha bloccato per alcuni mesi i lavori, ma il 27 maggio prossimo i due esperti presenteranno le loro memorie tecniche ed a quel punto i giudici della massima Corte avranno tutti gli elementi per decidere.

Questa considerazione per evidenziare che si poteva lasciare da parte, per il momento, il tema, attendendo le determinazioni giurisdizionali ovvero provare a trovare specifica soluzione al problema creatosi nel settore catastale procedendo, altresì, a continuare a scorrere le graduatorie in essere per le posizioni “vacanti”, dando in tal modo soddisfazione ai colleghi che hanno partecipato alla procedura terminata meno di un anno fa. In fin dei conti si tratta di “occupare” meno di cinquanta posizioni vacanti (n. 22 per i servizi tecnici catastali) ovvero meno del 3% delle complessive posizioni definite dall’attuale modello organizzativo.

Le regole non sono le “tavole di Mosè” e possono essere, ponderatamente, migliorate, nella consapevolezza che nessun tipo di procedura è esente da critiche e difficoltà 2 operative, ma è vero anche che “trasparenza” ed elementi di “oggettività” dovrebbero essere i cardini di delicate operazioni di qualificazione, nell’ambito di un processo di sviluppo professionale che dovrebbe coinvolgere tutti i colleghi in servizio.

Nel frattempo la nostra Federazione CONFSAL – UNSA, in sede ARAN, prima dell’emergenza sanitaria, ha formalmente prospettato/presentato la proposta in materia di nuovo ordinamento professionale ovvero la creazione di una AREA QUADRI contrattualizzata, portando avanti il lavoro rispetto alla nostra posizione (quella del Coordinamento) riportata al tavolo negoziale, oramai da anni, ogni qual volta si è parlato di Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità, nonché di osizioni Organizzative di natura contrattuale.

Anche in quest’ultima occasione, con l’Agenzia che ha tenuto ad illustrare alle OO.SS. le “Linee guida del percorso di selezione per il conferimento deli incarichi, di cui all’art. 1, comma 93, della legge 205/2017”, bozza di linee guida oramai patrimonio informativo di tutti i colleghi, nonostante che il “confronto-ascolto” non sia terminato, la delegazione CONFSAL – UNSA non ha potuto che evidenziare come non sembra opportuno e ragionevole discettare di modalità e criteri per l’accesso dei colleghi a queste qualificate posizioni ad ogni piè sospinto, tra l’altro in un contesto privo di qualsivoglia capacità contrattuale, visto il portato della legge istitutiva.

Tutto questo rafforza la nostra convinzione circa la oggettiva necessità di “delineare” una “Area Quadri contrattualizzata”, dove al riconoscimento di un preciso “status” giuridico dei colleghi, faccia da contraltare una cornice di regole in grado di delineare percorsi, criteri di accesso, titoli, livelli di responsabilità con relative retribuzioni e puntuali diritti/obblighi nel rapporto di lavoro.

Non vediamo altra strada e sinceramente ci auguriamo che la Corte Costituzionale “spinga” in questa direzione. Quanto sopra, senza alcuna vena polemica o idea di contrastare qualcuno, ma solo in assoluto spirito costruttivo, nella considerazione che se queste figure (tutte le posizioni organizzative) sono ritenute fondamentali per l’organizzazione dell’Agenzia, e come CONFSAL – UNSA riteniamo che lo siano, allora è necessario far fare alle figure medesime il “salto di qualità” ovvero creare (in ambito di contratto di primo livello) un’Area Quadri e demandare alla contrattazione integrativa regole di specificazione.

Solo in questo modo si chiuderebbe una volta per sempre la “querelle” che, partita dal tema della “dirigenza domestica”, coinvolge l’Amministrazione in sede giudiziaria ogni qual volta tutte tenta di dare/avere un supporto normativo-regolamentare ad un modello organizzativo in grado di spingere verso un’autonomia che supporti una azione moderna, efficace ed economica a beneficio della collettività.

Proprio per questi diversi temi, nel solco delle raccomandazione e degli indirizzi di OCSE e FMI, che riconoscono la necessità e l’urgenza di un rafforzamento della complessiva autonomia delle Agenzie Fiscali, oggi sostanzialmente limitata da una normazione eterogena che, nel concreto, ha disconosciuto gli elementi caratterizzanti il modello delle Agenzie Fiscali, non solo con riferimento alle diverse figure professionali ma anche per il sentito tema del salario accessorio, si veda al riguardo la famigerata questione dei “tetti” di spesa, ed altre delicate questioni, era stata avviata da tutte le sigle sindacali la “Vertenza Fisco” che l’emergenza sanitaria ha bloccato e che riguarda non solo aspetti di ordine prettamente economico ma anche di “sistema”.

Non viviamo fuori dal mondo e comprendiamo le drammatiche attuali esigenze della collettività, ma riteniamo che dopo la pandemia possa essere stato raggiunto il punto di non ritorno del vecchio modello di amministrazione pubblica in generale (ed in questi giorni ne abbiamo visto innumerevoli aspetti), permettendo all’Amministrazione Finanziaria, nell’ambito di un più che necessario nuovo sistema di Politica Fiscale, di esprimere al meglio le potenzialità di un modello, quello delle Agenzie Fiscali, che va rivisto, rafforzato, migliorato a beneficio della collettività, attraverso la più ampia valorizzazione delle risorse umane.

Una nuova linea di indirizzo, per modernizzare il nostro Paese dopo questa grande tragedia collettiva, facendolo uscire dalla “secca” della scarsa crescita e dalle regole “impeditive” di stampo bizantino, utilizzando la nuova Amministrazione Pubblica, e quella Finanziaria in particolare, quale vero strumento di supporto al Sistema Paese.

Un grande progetto per la rinascita dell’Italia.

Il Coordinatore Nazionale

Valentino Sempreboni

Con la collaborazione di tutti i colleghi che, ai diversi livelli, hanno contribuito e contribuiscono a mantenere alta l’attenzione e la difesa dei diritti e delle aspettative di tutti i lavoratori delle Agenzie Fiscali, anche in questo doloroso momento.

ENTRATE – Comunicato unitario incontro 7 maggio 2020 – POER e Salario accessorio 2018

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

P.O.E.R. E SALARIO ACCESSORIO 2018: ANCORA NON C’È ACCORDO
Troppa la distanza sulle procedure di selezione P.O.E.R. e tanti i nodi da sciogliere sui vincoli esterni che riguardano il salario accessorio 2018

Nel corso della giornata del 7 maggio u.s., si è svolta una nuova impegnativa riunione avente quale ordine del giorno la richiesta dell’Agenzia di introdurre nuovi criteri di selezione delle POER e la definizione dei criteri di riparto del FPSRUP 2018. In merito al primo punto l’Agenzia sembra fermamente decisa ad abbandonare le recenti graduatorie attraverso le quali ha assegnato, dal giugno 2019, le circa 1.500 Posizioni di Elevata Responsabilità e con esse anche il sistema di selezione, adottato dal precedente vertice dell’Agenzia, che si è basato, prevalentemente, su un esame selettivo scritto e una prova orale. Significativamente, nel corso della riunione, l’Agenzia ha così illustrato “le linee guida” su cui baserebbe la nuova procedura che, pur declamata come quella che raccomandano OCSE, FMI e altri, a noi sa di vecchia selezione arbitraria tipo quella con la quale nel medioevo il re nominava i cavalieri mediante imposizione della sua spada sulla spalla destra del designato. Ancor prima di entrare nell’eventuale valutazione di merito del sistema di selezione prospettato e/o sperticarsi in confronti sul quale fosse il migliore da adottare, ecc., il fronte sindacale unitariamente ha contestato la logica deleteria che porta la nostra amministrazione a cambiare continuamente “le regole” del gioco. È inaccettabile che nel giro di poco più di un anno e mezzo si sia passati dal prevedere una selezione basata su “curriculum ed esame orale” (agosto del 2018), alla “prova scritta e orale” – introdotta dal successivo vertice dell’Agenzia – con cui si è attuata concretamente la selezione ed approvate le graduatorie attualmente in essere e, adesso, l’Agenzia (e l’attuale vertice) prospetta nuovamente un significativo cambio delle regole del gioco. Di tutta evidenza sono le condivisibili e naturali perplessità (per usare un eufemismo) di tutte le lavoratrici e dei lavoratori che ci sono pervenute in queste ore. Per non parlare dei colleghi idonei, tutt’oggi in graduatoria, e delle loro aspettative che andrebbero disattese. Sul tutto, regna il disappunto, fortemente rappresentato dalle Scriventi già in sede di riunione, per il fatto di essere stati chiamati a cambiare le regole in corsa senza prima definire nemmeno l’orizzonte temporale di quelle varate nemmeno un anno fa. Purtroppo, così non è stato e non sembra ancora che lo sarà, dimostrando in primis che su questa materia, non essendo oggetto di contrattazione, l’unilateralità delle decisioni hanno portato a soluzioni divisive tra i lavoratori e non sempre nella piena trasparenza. Tuttavia, le criticità rilevate hanno indotto le parti a rinviare il tema a una prossima riunione al fine di trovare anche possibili soluzioni più ragionevoli.
Con riferimento all’altro importante tema all’o.d.g., relativo ai criteri di liquidazione del FPSRUP 2018 abbiamo iniziato ad affrontare le molteplici novità (non necessariamente negative) che impatterebbero sulla definizione dell’accordo. Sono “novità”, se così si può dire rispetto ad una annualità pregressa, che riguardano l’oggettiva organizzazione dei nostri uffici rispetto la piena unificazione tra Area Entrate e Area Territorio; alcune previsioni contrattuali introdotte proprio nel 2018 con il CCNL Funzioni Centrali e, non da ultimo, alcune previsioni normative relative alla produttività da declinare meglio nelle previsioni dell’accordo. In questo senso siamo al lavoro in piena sinergia con l’Agenzia affinché tali esigenze siano rese coerenti con l’impostazione tradizionale dei nostri accordi sul salario accessorio e quanto prima sarà fissata una nuova riunione.

Roma, 8 maggio 2020

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

ENTRATE – Notiziario incontro del 4 maggio 2020

AGENZIA DELLE ENTRATE

FIRMATO UN FONDAMENTALE ACCORDO SULLA SICUREZZA E PREVENZIONE COVID-19, FIRMATI ACCORDI SU DESTINAZIONE SALARIO ACCESSORIO 2018, ANTICIPO FRONT OFFICE 2019 E STABILIZZAZIONE DISTACCHI

La settimana appena trascorsa è stata molto intensa dal punto di vista sindacale ed ha portato alla definizione di una serie di accordi.

Di grande rilevanza l’Accordo ex art. 7 c. 6 CCNL – Funzioni Centrali, con il quale si conferma lo “smart working” come modalità ordinaria di lavoro e si lascia invariata l’organizzazione degli uffici anche rispetto alla “Fase 2” che non coinvolge, per il momento, l’Agenzia delle Entrate.

Il medesimo accordo disciplina i comportamenti da tenersi negli uffici per i pochi colleghi che continueranno a fornire di presenza i servizi indifferibili oltre che per utenti e fornitori; infine sono attivate contrattazioni locali per raggiungere accordi in linea con quello nazionale. Di seguito, nel dettaglio, passiamo in rassegna i diversi argomenti.

ACCORDO SICUREZZA COVID 19

Il giorno 30 aprile tra le Segreterie Nazionali delle OO.SS. e la Direzione Centrale del Personale AE è stato siglato l’Accordo che andrà a regolamentare  i comportamenti da tenersi in ufficio da parte dei lavoratori e dell’utenza. Dopo aver consentito che la Parte Pubblica gestisse i primi due mesi di emergenza con atti unilaterali, considerata superata questa prima fase, abbiamo chiesto che la materia della sicurezza tornasse nel perimetro contrattuale che è quello ordinario.

Dopo giorni di intenso lavoro, durante i quali l’UNSA ha fornito importanti contributi di idee e di proposte confluite nel testo finale, le Parti hanno condiviso di emanare un Documento che fungerà da Linee Guida per tutti i Datori di Lavoro dell’Agenzia.

L’Accordo sottolinea, in primo luogo, che la cosiddetta “Fase 2” non apporterà modifiche all’Organizzazione del lavoro dell’Agenzia Entrate; pertanto le modalità ordinarie resteranno quelle dello “smart working”, pur continuando ad assicurare pochi servizi di presenza per ridottissime attività. Per lo svolgimento di questi ultimi servizi, da oggi, occorrerà attenersi ai 19 punti dell’accordo che costituiranno, altresì, un importante riferimento per i tavoli di contrattazione periferica. E’ stabilito, infatti, che in ogni sede di contrattazione decentrata venga avviata la contrattazione sulle misure concernenti la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro al fine di giungere ad accordi che siano in linea con le previsioni dell’Accordo Nazionale, pur valorizzando le specificità del territorio anche in ordine alla maggiore o minore gravità del fenomeno.

ACCORDO SU CRITERI DI DESTINAZIONE FONDI SALARIO ACCESSORIO PER IL 2018

Il giorno 29 aprile le OO.SS. e la Parte Pubblica hanno sottoscritto l’accordo sui criteri di destinazione delle risorse assegnate dal D. Lgs. n. 157/2015 e l’accordo sui criteri di destinazione della quota incentivante prevista dal Decreto MEF 09/12/2019.

Le due voci rispettivamente pari a 157.155.298,05 e € 81.837.433,00 formano il monte complessivo lordo da cui deriverà “la quota disponibile” su cui si aprirà la discussione per l’attribuzione del Salario Accessorio per l’anno 2018.

PROTOCOLLO D’INTESA INCENTIVAZIONE PERSONALE FRONT OFFICE 2019

Sempre il giorno 29 aprile è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra le Parti che prevede l’erogazione di un anticipo della remunerazione accessoria da assegnare a quanti svolgono attività di Assistenza ed Informazione gestendo direttamente il rapporto con l’utenza (front office).

Tale anticipo viene quantificato in un’aliquota pari al 60% dell’importo complessivo annuo calcolato sul monte storico erogato negli esercizi precedenti.

STABILIZZAZIONE DELLE POSIZIONI DI DISTACCO

I rappresentanti di Parte Pubblica e quelli delle OO.SS. hanno convenuto, altresì, di procedere alla stabilizzazione del personale dipendente attualmente in distacco in una sede di lavoro situata in una regione diversa da quella di appartenenza.

I distacchi interessati dall’accordo sono quelli che hanno una decorrenza iniziale antecedente al 2 aprile 2017.

ACCONTO FUA 2019

Con il cedolino di maggio verrà percepito dai colleghi  l’acconto fua 2019 (riguardante quota parte della cosiddetta “produttività collettiva”), come già precedentemente comunicato, anche questo in ragione di uno degli accordi firmati nelle scorse settimane.

Come CONFSAL – UNSA esprimiamo soddisfazione per i risultati raggiunti in questa impegnativa “tornata” di contrattazione e registriamo una favorevole predisposizione della Parte Pubblica alla ricerca di un’ampia condivisione con le  Parti Sociali per la definizione delle diverse questioni.

Auspichiamo, pertanto, di poter procedere quanto prima con la trattazione degli ulteriori argomenti sul “tavolo”.

 

LA DELEGAZIONE TRATTANTE

Valentino Sempreboni

Gennaro Vitiello

Giuseppe Sorrentino