Autore degli archivi: salfi

AGENZIA DELLE DOGANE – STATO DI AGITAZIONE

Stato di agitazione per il nostro futuro

Come sapete, con una nota al ministro Gualtieri, abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale. Lo abbiamo deciso intanto perché siamo stati posti davanti alla legge di Stabilità che, nonostante le nostre reiterate richieste rappresentate anche alla Autorità politica, nonostante la manifestazione dello scorso novembre, non ha previsto nulla (300 assunzioni rispetto ad una carenza di quasi 3.000!) per recuperare la gravissima carenza di organico, né è stato approvato alcunchè rispetto al taglio delle risorse economiche che subiamo da anni.
E tutto questo mentre risulta non sia stato definito il decreto MEF che avrebbe dovuto stanziare – con ben due anni di ritardo – le somme per il Fondo 2018.
Ma quello che rende insopportabile l’atteggiamento della Politica nei confronti dei lavoratori doganali, è che dalle parti di via XX Settembre starebbero pensando, udite udite, di tagliare proprio dal 2018 le risorse storiche, già depauperate, del Fondo, inventandosi che i 16 milioni e mezzo di euro utilizzati fino al 2017 per il lavoro straordinario devono essere decurtati perché posti a carico dell’Agenzia. Si, proprio così, decurtati!

Basta, la misura è colma!

Non solo non viene posta alcuna attenzione alla funzionalità ed alla efficienza dell’Agenzia, ma qui si vorrebbero punire 10.000 lavoratori che ogni giorno svolgono funzioni fondamentali per la Ue e per la sicurezza del nostro Paese e che, nella loro qualità di ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria, sono impegnati nel contrasto delle frodi nell’ambito dei commerci internazionali, delle truffe sui prodotti soggetti ad accisa, delle infiltrazioni criminose nel settore dei giochi, del fenomeno della ludopatia. Lavoratori che tra venti giorni saranno chiamati ad un impegno eccezionale che – con questo tipo di atteggiamento punitivo e di considerazione negativa – dovrebbe garantire al Paese di fronteggiare fenomeni di portata internazionale come la gestione della Brexit e la cosiddetta guerra dei dazi.
I conti sono presto fatti. Se passasse questo disegno ogni lavoratore doganale subirebbe, a partire dal 2018, una decurtazione salariale nel triennio di circa 6.000 euro, il blocco delle progressioni economiche e del riconoscimento delle indennità previste per legge!!!

Avevamo preannunciato che avremmo comunicato le modalità ed i tempi dello stato di agitazione. Eccole.

CRONOPROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

Dal 13 e fino al 22 gennaio saranno attivati dalle nostre strutture territoriali momenti unitari di informazione ai lavoratori, all’utenza, agli organi di stampa e TV, in tutti gli uffici doganali e dei monopoli.

Giovedì 23 gennaio: FISCO DAY
con ASSEMBLEE unitarie di almeno due ore in tutti gli uffici, con particolare riferimento alle sedi di confine, aeroportuali e portuali, in concomitanza con LA ANALOGA INIZIATIVA dell’Agenzie delle Entrate.

Giovedì 6 febbraio: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
che si terrà sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze insieme ai colleghi dell’Agenzia delle Entrate che protestano per le nostre stesse rivendicazioni.

Roma 10 gennaio 2020

FPCGIL                          CISLFP                                      UILPA                            CONFSAL/Unsa                                           FLP

ENTRATE – VERTENZA FISCO: OGGETTO E CRONOPROGRAMMA

OGGETTO DELLA VERTENZA DELLE LAVORATRICI E
DEI LAVORATORI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE!

Con la vertenza in atto, le scriventi OO.SS. unitariamente mirano a denunciare e risolvere le numerose criticità che si riflettono negativamente sul quotidiano lavorativo delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla efficiente organizzazione degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate con ripercussioni assolutamente negative sulle strategiche attività istituzionali inerenti la lotta all’evasione e sui servizi ai cittadini.
Si riportano le principali criticità oggetto della vertenza:
– Assenza totale di risorse del salario accessorio per gli anni 2018 e 2019. Sebbene tutti gli obiettivi relativi alle annualità sono stati pienamente raggiunti neanche un centesimo è stato riversato per la contrattazione del FPSRUP.
Permanenza del vincolo normativo del tetto massimo che può raggiungere il Fondo del salario accessorio. Confermati i forti tagli annuali di risorse pari a circa 50-60 mln. Aggravati dal fatto che, diversamente dagli ultimi anni e malgrado gli impegni assunti dal Governo, nessun emendamento alla legge di bilancio ha consentito il recupero, seppur parziale, dei tagli.
– Drammatica carenza di personale (4500 unità in meno solo negli ultimi due anni) che non possono essere compensati dalla previsione di alcune centinaia di assunzioni che, peraltro, non avverranno se non a fine 2020 o negli anni futuri.
– Carichi di lavoro esorbitanti che non tengono conto della forte riduzione di personale ma che anzi incrementano per il 2020 il budget degli ultimi due anni.
– Assenza di sviluppo di carriera e professionale. Ne è esempio l’impegno non ancora mantenuto dall’Agenzia di concretizzare un passaggio di Area esclusivamente riservato ai colleghi (sulla base del D.Lgs. n.75/2017).
– Sulla “macchina fiscale” nel suo complesso: assoluta disattenzione da parte dell’autorità politica ed assenza di visione strategica dei vertici dell’Agenzia degli ultimi anni che ha destrutturato l’organizzazione degli Uffici e della sua governance. I freddi dati che dimostrano tutto ciò: 1. Assenza del Direttore dell’Agenzia; 2. Assenza ed inoperatività del Comitato di Gestione (con relativa paralisi delle decisioni di vertice); 3. Almeno quattro Direzioni Regionali senza vertice (ad interim); 4. Più del 30% degli Uffici operativi (Direzioni Provinciali) senza Direttori; 5. Dirigenza ridotta a poche unità ed incapacità di espletare legittimamente concorsi per assumerli; 6. Circa 1.500 P.O.E.R. appena istituite e già sotto il giudizio di legittimità della Corte Costituzionale; 7. Risorse insufficienti per remunerare e prevedere l’esistenza delle P.O. e Incarichi di Responsabilità ex artt. 17 e 18 CCNI. E molto altro…

CRONOPROGRAMMA DELLE INIZIATIVE!

A seguito dello stato di agitazione proclamato il 30 dicembre u.s., le scriventi OO.SS. invitano tutte le strutture, fermo restando le autonome iniziative territoriali, a sostenere la vertenza secondo il seguente principale “crono programma”.
Dal 13 al 22 gennaio p.v.. Effettuare plurime assemblee unitarie, possibilmente di durata non superiore all’ora, con cui:
– Informare e sensibilizzare i colleghi in merito alle numerose criticità oggetto della vertenza.
– Informare e sensibilizzare l’utenza presso gli sportelli degli uffici procedendo al volantinaggio del comunicato stampa nazionale con i temi della vertenza.
– Mantenere esposta la bandiera delle nostre OO.SS. negli spazi antistanti le sedi principali delle Direzioni Provinciali, Regionali, SAM, Centri Operativi e Uffici Centrali.
– Coinvolgere la stampa e in generale i mass media locali sui temi della vertenza.
– Definire, ove possibili e se ritenuti efficaci, modalità specifiche di legittime iniziative vertenziali e di protesta (a titolo esemplificativo: astensione dall’uso del mezzo proprio, dallo straordinario, lettura dei comunicati all’utenza da parte degli operatori dei SAM, chiusure senza ritardi del F.O., effettuare sempre le pause previste per legge, non accettare mansioni superiori, ecc.).

23 gennaio 2020: FISCO DAY
ASSEMBLEE DALLE ORE 10 ALLE ORE 12
IN TUTTI GLI UFFICI DELLE AGENZIE FISCALI
***
6 febbraio 2020: MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Grande manifestazione a Roma con presidio antistante
la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze

Ulteriori iniziative saranno progressivamente comunicate

AGENZIE FISCALI – COMUNICATO STAMPA 10 GENNAIO 2020

I LAVORATORI DELLE AGENZIE FISCALI IN PIAZZA!

Il 23 gennaio Fisco day e blocco degli uffici per due ore.
Il 6 febbraio manifestazione nazionale a Roma.

I lavoratori delle Agenzie Fiscali rompono gli indugi e scendono in piazza a difesa di un fisco giusto, del loro diritto a fornire servizi adeguati ai cittadini e recuperare davvero l’evasione fiscale.
Per questo il 23 gennaio prossimo sono previste, in contemporanea per tutti gli uffici sia dell’Agenzia delle Entrate che dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, assemblee di due ore che paralizzeranno la macchina fiscale.
Inoltre, il successivo 6 febbraio è annunciata una manifestazione nazionale a Roma, sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e nelle maggiori città italiane.
Sin dai prossimi giorni, intanto, partiranno forme di mobilitazione a livello locale per sensibilizzare la cittadinanza su una situazione che è ormai diventata drammatica.
I lavoratori delle Agenzie stanno operando con una carenza di personale che non permette ormai nemmeno più di coprire i servizi essenziali, figuriamoci fare la lotta all’evasione fiscale. Inoltre, non percepiscono da oltre due anni il salario di produttività, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti.
A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia nomine di competenza governativa né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia.
“Sinora hanno dichiarato i sindacati nazionali di settore abbiamo atteso con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni ai problemi da noi posti con il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, il Governo è sparito dai nostri radar e le promesse fatte sono state disattese completamente”.
La stessa questione della dirigenza e delle figure di coordinamento intermedie sembra ormai un drammatico gioco dell’oca: sono state istituite per legge posizioni professionali che rischiano di essere bocciate dalla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla loro legittimità il prossimo 25 febbraio. Qualora ciò dovesse accadere, le agenzie sarebbero riportate alla “casella di partenza”, senza direttore generale, senza comitato di gestione e senza dirigenti.
“Nel frattempo, però denunciano i sindacati continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti che assicurano che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi”.
Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori.
Per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la prima scadenza è ancor più ravvicinata: il 31 gennaio è prevista la Brexit, con un aumento esponenziale dei traffici merci sull’Italia, e l’Agenzia non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge.
“Stiamo difendendo i nostri salari concludono le forze sociali ma soprattutto il nostro diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale”.

AGENZIE FISCALI – LE RAGIONI DELLA VERTENZA

Tenteranno in tutti i modi di delegittimare la vertenza in atto, cercando di dividere sia il movimento sindacale sia i colleghi in servizio, ma il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA non cadrà nella “trappola”.
Sono tanti i motivi che hanno portato, unitariamente, alla dichiarazione dello stato di agitazione e pur riconoscendo a chiunque il diritto di individuare particolari e specifici motivi, per l’UNSA la situazione è “lapalissiana”.
Tanto gravi sono le criticità in atto, dalla fortissima carenza di personale in entrambe le Agenzie (ma in termini relativi i problemi in Dogana sono ancora più seri) ai pesanti e non più sostenibili carichi di lavoro (e vedremo i budget di quest’anno dove gli oneri saranno pesantissimi per i colleghi in servizio), dalla “questione” dei tetti di spesa per il salario accessorio (oggetto dello stato di agitazione anche di ordine superiore – federale, per alcune sigle e confederale per la nostra CONFSAL) alle problematiche dei modelli organizzativi, in quest’ultimo caso ancora in attesa di implementazione (Dogane) e di consolidamento (Entrate), da dover considerare lo stato di agitazione semplicemente un “atto dovuto”.
Agli aspetti specifici sopra riportati (solo alcuni), devono aggiungersi “questioni” di carattere generale come le insufficienti risorse per il rinnovo contrattuale nel Pubblico Impiego, la problematica del nuovo ordinamento professionale (che ha bisogno di risorse economiche aggiuntive se si vuole lanciare “un ponte per il futuro”), le risorse per il salario accessorio e la chiarezza delle regole contrattuali nel rapporto di lavoro.
Tutti questi temi hanno pari “dignità”, magari quelli con riflessi economici toccano più nel vivo i colleghi (lo abbiamo sperimentato con lo sciopero dello scorso anno per le Entrate che un risultato ha determinato ovvero non solo il pagamento per il 2016 e 2017 dei circa 30 milioni di euro annui che erano stati “inopinatamente” sottratti al tavolo negoziale ma il consolidamento della somma medesima attraverso la disposizione approvata a fine anno con la delega fiscale che ha chiarito la natura e la strategica importanza del relativo istituto).
Tra i vari temi, strategico, a nostro parere, è anche quello di un organico quadro di riferimento delle POER (di natura legislativa) e delle PO (di “claudicante” natura
contrattuale) che risponda in termini funzionali, economici e di efficienza, al diverso “modo” di lavorare delle Agenzie Fiscali. E questo anche con riferimento ai diversi livelli di responsabilità nonché alle relative indennità.
Naturalmente non dimentichiamo le questioni dell’autonomia (nei diversi aspetti) delle Agenzie, lo “spoil system”, il rafforzamento delle funzioni e dei compiti, tutti aspetti già oggetto di analisi e relative raccomandazioni espresse da qualificati organi internazionali di consulenza.
Sono tante le questioni che in epoca non sospetta sono stati portati dall’UNSA all’attenzione dell’Autorità politica ed è giunto il momento che Governo e Parlamento diano le necessarie risposte.
All’intera macchina fiscale viene richiesto un sempre più un forte impegno nella lotta all’evasione, sia nell’ambito del controllo (in senso più ampio possibile, anche quello dei traffici commerciali e passeggeri) sia nell’ambito della “compliance” (il complessivo servizio all’utenza) ed allora è giunto il momento che su tutti i citati aspetti strategici venga posta la massima attenzione.
Lo stato di agitazione è lo strumento con il quale dimostrare il massimo intento tutorio della nostra Organizzazione Sindacale per tutto il personale in servizio nelle Entrate e nelle Dogane/Monopoli, qualunque ruolo e servizio svolga, avanzando, nel contempo, anche delle proposte.
A tale riguardo la nostra proposta di creazione di una Area Quadri contrattualizzata, avanzata al tavolo ARAN dalla Federazione, unitamente al disegno di un moderno ordinamento professionale che interessa tutti i colleghi, deve essere la risposta alla diffusa esigenza di crescita professionale ed economica, unitamente ad un adeguato livello di salario accessorio (che deve essere pagato il più sollecitamente possibile) e ad uno stipendio tabellare che salvaguardi realmente il potere di acquisto, per non parlare delle innovazioni nel rapporto di lavoro che possono permettere la migliore conciliazione vitalavoro, su tutti lo “smart working”.
Le migliori esperienze internazionali possono essere di aiuto (non essendo affatto utopistiche, vedi ad esempio le scelte elvetiche in materia di orario di lavoro e raggiungimento sede di servizio, così come le diverse pratiche del nord Europa).
Per tutto quanto sopra, la CONFSAL-UNSA, unitamente alle altre sigle sindacali, chiede immediati interventi, legislativi e regolamentari, a salvaguardia non solo dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio ma dell’integrità operativa ed istituzionale delle Agenzie Fiscali.
E’ in gioco la dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio, ma anche la corretta gestione del rapporto Fisco – Contribuenti.
I “decisori” politici ne tengano finalmente conto.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Entrate e del Coordinamento Dogane, Responsabili Nazionali in primis, nonché di tutta la Segreteria, a cui vanno i miei più sinceri segni di stima per il lavoro che svolgono a servizio della categoria).

Cordiali saluti.
Il COORDINATORE NAZIONALE
Valentino Sempreboni

ENTRATE – Prime iniziative dello stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

Al Direttore Vicario dell’Agenzia delle Entrate

A tutti i lavoratori

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

È solo l’inizio…le prime iniziative riguardanti lo stato di agitazione

Come è ormai noto le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate.

La riunione sindacale di ieri sulle posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità è stata solo l’ultimo capitolo di una vicenda che parte da lontano e che ha visto negli ultimi anni lavoratori e sindacato difendere l’Agenzia delle Entrate e il suo ruolo a garanzia della democrazia e dell’equità fiscale nel Paese molto più della politica e dei vertici dell’Agenzia, che hanno agito, e continuano a

farlo, in modo spregiudicato.

Non è andata a buon fine, anche a causa della mancata certificazione da parte degli organi di controllo, la nostra volontà di remunerare meglio queste figure con fondi aggiuntivi a carico dell’agenzia. E, come al solito, l’Agenzia non ha messo in campo nessun “piano B”, limitandosi a prenderne atto.

Non è bastato, evidentemente, lo sciopero del 2 aprile che ha permesso di recuperare 30 milioni di euro al nostro salario accessorio e di completare le procedure dei passaggi economici.

Qualcuno, ai piani alti della politica e dell’agenzia, ha scambiato quello che è stato un vero e proprio invito al cambiamento e all’attenzione per la macchina fiscale e il suo personale, demotivato dagli attacchi esterni e dalla totale mancanza di trasparenza interna, per un episodio destinato a restare isolato.

Ebbene, a costoro diciamo che hanno sbagliato valutazione. Non lasceremo che la sempre più marcata demotivazione, indotta da almeno un decennio di colpevole disattenzione nei confronti del personale, si trasformi in apatia e menefreghismo, come forse qualcuno auspica.

Intendiamo con ancora più forza rivendicare il nostro ruolo nel Paese e il diritto a svolgere il nostro lavoro ma anche a vederlo remunerato attraverso il pagamento in tempi accettabili del salario di produttività, la possibilità di accedere a una carriera e non a posizioni costantemente precarie, e rivendichiamo la reale partecipazione dei lavoratori alla vita degli uffici.

Visto che tutto questo continua ad esserci negato dalla politica e dall’Agenzia delle Entrate, annunciamo la ripresa della nostra vertenza con assemblee a partire da gennaio che culmineranno in una grande manifestazione nella seconda metà di gennaio a Roma e in tutti

gli uffici dell’Agenzia.

Nel frattempo, vista l’imminente scadenza degli incarichi di cui agli articoli 17 e 18 del Contratto Integrativo dell’Agenzia delle Entrate, diffidiamo codesta agenzia dal conferire deleghe di funzioni senza remunerazione poiché le figure previste dal citato CCNI sono indissolubilmente legate alle indennità elencate negli stessi articoli del citato contratto.

Allo stesso modo, invitiamo tutti gli attuali capi team, capi area e capi reparto ad aderire allo stato di agitazione proclamato dalle scriventi OO.SS. e rifiutare eventuali offerte a ricoprire incarichi privi della remunerazione connaturata alle responsabilità, assicurando loro che troveranno il sindacato a difenderli in caso di indebite pressioni da parte di dirigenti locali e regionali.

E vi annunciamo che questo è solo l’inizio…

Roma, 31 dicembre 2019

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

DOGANE E AAMS – Proclamazione stato agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali 

AL Ministro dell’Economia e delle Finanze

Dott. Roberto GUALTIERI

I Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli sono costretti a vivere la chiusura dell’anno con sconforto per il mancato riscontro, nella legge di Stabilità e nelle norme attualmente in discussione parlamentare, alle rassicurazioni ricevute, di seguito alle manifestazioni unitarie, dal Viceministro Sen. Misiani, sia per superare la gravissima carenza di personale che per recuperare risorse da destinare al salario accessorio.

Eppure i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli svolgono quotidianamente funzioni basilari per la Ue e per la sicurezza del nostro Paese. Prevengono e perseguono, nella loro qualità di ufficiali di polizia tributaria e giudiziaria, tutti i fenomeni illeciti nell’ambito dei commerci internazionali di natura penale e/o amministrativa (contraffazione e sicurezza dei prodotti, irregolare circolazione della valuta, truffe sui prodotti soggetti ad accisa, controlli – per quanto concerne i giochi – connessi alla ludopatia e alle infiltrazioni criminose, sostanze stupefacenti, ecc.) che, come Ella sa, hanno grande rilievo sulle famiglie e sulle aziende italiane. E, proprio in questi giorni, sono chiamati a fronteggiare fenomeni di portata internazionale come la gestione della Brexit e la cosiddetta guerra dei dazi.

A fronte della entità e specificità delle attività doganali, l’Agenzia si trova ad operare con organici carenti – anche per quanto riguarda l’area della dirigenza – e con insufficienti risorse per il salario accessorio del personale, ridotto da anni, tanto che, ora, è a rischio addirittura il pagamento di indennità previste da leggi.

Riguardo a queste gravissime problematiche i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo la manifestazione del 23 ottobre u.s. presso il MEF, Le hanno inviato il 7 novembre u.s. una nota, unitamente al personale della Agenzia delle Entrate, per ribadire le succitate criticità, peraltro già illustrateLe nella precedente nota unitaria del 25 settembre 2019.

Ma, nonostante gli esiti dell’incontro del 12 novembre 2019 con il Viceministro Sen. Misiani, che lasciavano pensare ad una soluzione positiva, i Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli debbono prendere atto che non si sono avuti riscontri di sorta a quanto richiesto e rappresentato.

A questo punto, preso atto che l’interlocuzione con l’Autorità Politica non ha trovato alcun riscontro di fatto, le OO.SS. scriventi, rappresentanti dei Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel ribadire la assoluta ed urgente necessità di un chiaro ed inequivocabile intervento in grado di restituire piena efficienza alla operatività dell’Agenzia, proclamano lo STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE per il quale comunicheranno tempestivamente modalità e tempi di effettuazione.

Roma, 31 dicembre 2019

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL-UNSA

FLP

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

Sperandini

 

ENTRATE – Proclamazione stato agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Dott. Roberto GUALTIERI

AGENZIE DELLE ENTRATE
I SILENZI DEL GOVERNO E LE MANCATE INZIATIVE ASSUNTE COMPORTANO LA PROCLAMAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE E L’APERTURA DI UNA NUOVA STAGIONE DI MOBILITAZIONE

Illustrissimo Ministro,

le scriventi OO.SS. prendono atto che nonostante le manifestazioni sindacali unitarie di protesta dei mesi scorsi che hanno coinvolto tutti i colleghi dell’Agenzia delle Entrate nonché le rassicurazioni ricevute nel corso di diversi incontri ufficiali con il viceministro Sen. Misiani, il quale dopo essersi formalmente impegnato per conto del Governo ad intervenire sulle criticità denunciate dalle Scriventi ed aver fissato incontro per il 10 dicembre u.s. sono stati disattesi sia l’incontro che i provvedimenti auspicati senza fornire alcuna spiegazione.

Gravissime carenze di personale, con carichi di lavoro oramai non più sostenibili, deficit di risorse finanziarie da destinare al salario accessorio accompagnato da ritardi intollerabili nell’erogazione, significative difficoltà organizzative che richiederebbero investimenti economico-finanziari nonché interventi regolamentari e contrattuali (vedi Incarichi di Responsabilità), grandi difficoltà nei rapporti convenzionali con il MEF, deficit nell’operatività del Comitato di Gestione che da mesi è bloccato, ed assenza del Direttore dell’Agenzia sono solo alcune delle gravi problematiche esistenti e su cui il Governo ha scelto di non intervenire.

Illustrissimo Ministro,

a parere delle Scriventi, la situazione ha superato ampiamente i limiti della tollerabilità traducendosi in pesanti criticità operative che, oggettivamente, impediranno alla macchina fiscale il raggiungimento dell’obiettivo della lotta all’evasione ed elusione fiscale nonché i servizi ai cittadini. Tutto ciò, nonostante il monito della più alta Autorità dello Stato e la volontà del Governo, espressa con specifici interventi pubblici e quale punto programmatico fondamentale e qualificato dell’azione governativa, di affrontare e risolvere la “questione” dell’elevata mole di reddito sottratto al prelievo fiscale, vero elemento di disuguaglianza del Paese.

Le OO.SS. in diverse occasioni e in tutte le sedi istituzionali hanno sottolineato la necessità di interventi normativi e regolamentari, dedicati ed urgentissimi, ed in ragione di ciò ribadiscono con forza, la richiesta di interventi qualificati, proclamando nel contempo lo stato di agitazione sia a difesa degli interessi della collettività sia a tutela dei colleghi rappresentati dal momento che viene messa a repentaglio l’operatività dell’Amministrazione che svolge un ruolo strategico per il sistema Paese.
Con i più cordiali saluti

Roma, 30 dicembre 2019

FP CGILCISL FPUIL PACONFSAL UNSAFLP
BoldoriniSilveriCavallaroSempreboniPatricelli

 

CUG Entrate: “Da collega a collega”

“da collega a collega”

I colleghi delle Agenzie Fiscali contro la violenza sulle donne

25 novembre 2019

 

 

Grande testimonianza dei colleghi dell’Agenzia delle Entrate per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”.

Importante dimostrazione che anche, e specialmente, nei luoghi di lavoro, è possibile testimoniare vicinanza a chi è vittima di violenza, ma soprattutto è possibile aiutare a creare consapevolezza in chi pur vivendo queste problematiche, non parla per “paura di non essere compreso”. Ieri il collega che vive situazioni “difficili” non si è sentito solo.

Si ringrazia il CUG Entrate per la campagna di sensibilizzazione fatta e i colleghi iscritti e non che hanno recepito il forte messaggio affinché chi vive queste difficoltà “non sia più solo”.

Noi nel nostro piccolo continueremo ad impegnarci affinché negli Uffici si possa ricreare il giusto clima di lavoro che non fa sentir nessuno escluso e dove il gruppo può diventare la forza di chi è “in difficoltà”.

L’attenzione del nostro sindacato ad una categoria capace di esprimere elevate “performance professionali ed organizzative” ma e soprattutto “elevato valore umano”.

 

Le Componenti Unsa CUG Agenzia Entrate

 

MARIA ANTONIA                   LUCIA

LARESE GORTIGO                DELLAGIOVAMPAOLA

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Incontro del 19.11.2019

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI
INCONTRO SINDACALE DEL 19 NOVEMBRE 2019
TELELAVORO E NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE

L’incontro dell’Organismo Paritetico sul telelavoro e quello di confronto sul “nuovo sistema di
valutazione” si sono rivelati, come prevedibile, interlocutori.
Il prospettato “disciplinare sul telelavoro” nelle sue articolazioni di “telelavoro domiciliare” e
“telelavoro delocalizzato” mette in atto due strumenti estremamente utili per quei Colleghi i quali, per
svariati impedimenti o altre situazioni, possono fruire di una tipologia lavorativa meno difficoltosa e più
consona alle esigenze familiari e personali.
Esigenze che prioritariamente sono individuate in disabilità psico/fisiche gravi del dipendente, in
una similare disabilità grave per figli/coniuge/convivente more uxorio, per prendersi cura di figli minori di
dodici anni, comprendo anche situazioni legate a grandi tempi di percorrenza per raggiungere la sede di
lavoro
Chiaramente il telelavoro è legato a specifiche prestazioni lavorative effettuabili digitalmente, che
non prevedano contatti abituali con interlocutori esterni, che abbiano un elevato grado di autonomia
operativa e che non siano a prevalente contenuto di coordinamento e controllo.
Per quanto concerne il telelavoro delocalizzato sarà anche necessario reperire delle postazioni
nell’ufficio di assegnazione, eventualità non sempre scontata, mentre per quello domiciliare si richiederà
l’esistenza di una serie di presupposti.
La nostra delegazione ha intanto osservato che le difficoltà del reperimento di postazioni possa e
debba essere superata al fine di non limitare la fruizione dei benefici del telelavoro a poche unità di
personale, mentre si è riservata altre osservazioni nel prossimo incontro sul tema preannunciato
nell’ambito di una decina di giorni.
Il confronto sul “nuovo sistema di valutazione” si è svolto, come intuibile, su un terreno più
sdrucciolevole visti i risultati portati dalle schede di valutazione per gli anni 2017 e 2018 in cui molti dei
Colleghi sono stati, per usare un eufemismo, “sottovalutati”.
L’analisi di quanto accaduto, a nostro avviso, non può limitarsi al semplice “rifiuto aprioristico” della
valutazione, posto che, fin tanto che la stessa continuerà ad essere un obbligo di legge, bisognerà
confrontarsi sul tema.
Questo lo diciamo perché, con ogni rispetto per le iniziative di altre OO. SS., non ci si può limitare al
rimandare al mittente il problema quando si sa che, comunque, bisogna fare i conti con lo stesso.
Bisogna affrontare e risolvere le molte carenze manifestate dal sistema valutativo del 2014 acuite
anche da una fraintesa e impropria operazione di “classificazione” da parte di alcuni (non pochi) valutatori.
Contemporaneamente, bisogna assistere i molti Colleghi che ne stanno facendo istanza di fronte ai
comitati di valutazione, cosa per la quale siamo già impegnati, nel convincimento che la tutela del
lavoratore si svolge attraverso azioni positive in cui il sindacato va oltre la protesta e “fa”.
Tornando alla riunione ed in merito alle osservazioni di parte sindacale formulate nel precedente
incontro, l’Agenzia ha illustrato le parti ritenute accoglibili.
Le OO.SS. presenti al tavolo hanno giudicato non sufficienti le ipotesi di garanzie da introdurre,
trattandosi di un processo che in futuro sarà sempre più di nodale importanza per vari aspetti della vita
lavorativa.
Sulle modifiche suggerite ci si è soffermati, ad esempio, sulla necessità che il punteggio debba
essere accompagnato sempre dalla relativa motivazione. Laddove il valutatore si sia avvalso delle
indicazioni di altri soggetti all’interno della struttura (P.O., IDR, capi sezione, capi sot, ecc) dovrà
specificarne l’identità.
E’ stato riaffermato, inoltre, il concetto per il quale dopo l’assegnazione degli obiettivi vi è la
necessità di una verifica infra-annuale mediante colloquio con il Lavoratore e che prima delle notificazioni
delle schede di valutazione si proceda da parte dei dirigenti di vertice ad incontri di calibrazione con i
propri dirigenti egli Uffici onde evitare difformità difficilmente comprensibili.
E’ stata anche rappresentata la problematica di coloro che nell’anno di riferimento, totalmente o
parzialmente, siano stati assenti dall’ufficio per maternità, legge 104/92, periodo di assistenza a figli minori
di anni tre, distacco sindacale, ecc. Tali Lavoratori hanno diritto ad una valutazione riferita alla presenza ma
che non deve essere penalizzata per la parte dell’assenza.
Sui punteggi si è discusso, anche, di utilizzare un range molto più ridotto, per dare alle
differenziazioni una connotazione più precisa di talché si possa evidenziare più facilmente il grado di
valutazione.
Altro argomento fortemente sottolineato dal sindacato all’Amministrazione ha riguardato
l’opportunità, per i valutatori, di seguire appositi corsi di formazione, necessari per apprendere le modalità
di interlocuzione con il valutato, al fine di rendere la valutazione della performance un processo frutto di
confronto uscendo, quindi, dalla sterile e a volte umiliante logica della “pagellina”.
Come è facile intuire, i tanti spunti posti dal sindacato all’Amministrazione sul tema della
valutazione hanno imposto e riteniamo imporranno ulteriori e serie riflessioni sulle quali verterà il
confronto nelle prossime settimane.
L’Unsa rimane a disposizione di tutti i Colleghi che su questo delicato dibattito vorranno dare il loro
contributo di idee.

Veltri                                                            Fici                                                                    Fiorentino

COMMENTO DEL COORDINATORE NAZIONALE – UNA SITUAZIONE A DIR POCO PARADOSSALE

Il Commento del Coordinatore

 

AGENZIE FISCALI

 

UNA SITUAZIONE A DIR POCO PARADOSSALE

 

Almeno quest’anno, dopo il grande sciopero del 2 aprile scorso e dopo le diverse manifestazioni di protesta esplicate nel corso dei mesi passati avremmo voluto un’altra narrazione, ma mai come oggi il detto “al peggio non vi è mai limite” si è dimostrato vero.

La plastica dimostrazione di ciò è stato l’imbarazzo della Direttrice Generale delle Finanze che non è stata in alcun modo messa nelle condizioni di dire alcunché nell’ultimo incontro sulle Convenzioni, passando “la palla” al Vice Ministro Misiani.

I nodi sono tutti politici e solo un significativo intervento dell’Autorità governativa e del Parlamento potrà portarci “fuori dalle secche”, sempre che la stessa Autorità voglia e possa fare ciò.

Non serve a nulla che importanti dirigenti pubblici testimoniano la bontà di “strumenti” come le posizioni organizzative, se poi alle Amministrazioni non è permesso di finanziarle finanche con risorse proprie.

Non serve a nulla ricevere risorse finanziarie per il salario accessorio tramite decreto ministeriale e poi renderle non spendibili (per vincoli di spesa), altro che “tecnicalità”.

Non serve a nulla parlare di un rapporto diretto tra obiettivi assegnati e risorse correlate con quegli obiettivi, se la Quota Incentivante di Convenzione rimane una posta storica immutata fin dalla nascita delle Agenzie, mentre gli obiettivi si sono sempre più innalzati in termini qualitativi e quantitativi (basta non chiamarla quota incentivante).

Non serve a nulla far finta di costruire un diverso meccanismo incentivante (art. 1 comma 7 del D. Lgs n. 157/2015), se lo stesso meccanismo porta con sé la neutralità finanziaria e nel contempo, fatto ancor più grave, ancora deve trovare applicazione concreta (sono passati quattro anni dall’emanazione della norma). Il salario accessorio viene riscosso dai colleghi con almeno 30 mesi di ritardo, anche approvando immediatamente il nuovo meccanismo, ovverossia la massima dimostrazione del “non legame” tra prestazione e controprestazione. Quindi, si cambia per “non cambiare nulla”.

Non serve a nulla rivedere tutte le posizioni dirigenziali, consolidare quelle più qualificate e “declassare” le altre, attribuendo quest’ultime a posizioni organizzative di elevata responsabilità, se il “tessuto” normativo mostra degli “strappi” che chiamano la Corte Costituzionale a giudicare circa la bontà dello strumento utilizzato. Il Contratto sarebbe più “confacente” alla strategicità delle scelte, lo strumento di regolazione del rapporto di lavoro, da cui la nostra richiesta di creazione di una “Area Quadri” negoziata al primo livello (in Aran). L’attribuzione di un preciso “status” giuridico e nel contempo l’individuazione di un preciso meccanismo di sviluppo professionale, la corretta risposta alle istanze di migliaia di colleghi ed alle necessità di un nuovo e moderno modello di organizzazione del lavoro.

Non serve a nulla parlare di macchina fiscale e modello delle Agenzie Fiscali, se non vi sono regole normative e contrattuali, in deroga al vigente quadro di riferimento, che permettano l’esplicarsi delle potenzialità dello strumento adottato venti anni fa, che avrebbe richiesto, invece, opportune correzioni e migliore qualificazione. A tale riguardo da sempre NOI, a tutti i livelli, abbiamo svolto il compito di segnalare, evidenziare, pungolare ed abbiamo formalizzato interventi di modifica normativa e regolamentare, ma non  siamo stati ascoltati.

Ma, soprattutto, non serve a nulla parlare di tutto quanto sopra evidenziato se alla base mancano le risorse umane, elemento fondamentale per porre in essere qualsiasi azione ed attività.

A questo punto, pur nella diversità di pensiero, Noi come Sindacato autonomo non siamo per il Sindacato unico, abbiamo ritenuto opportuno, oramai da mesi se non da anni, portare avanti una battaglia unitaria, nella consapevolezza che in assenza di un fronte compatto difficilmente si riuscirebbe ad ottenere qualcosa (ne abbiamo già avuto dimostrazione).

Questa è la situazione a dir poco paradossale.

La Politica, quella alta, deve fare immediatamente delle scelte, che oseremmo dire di fondo, ovvero salvaguardare le Agenzie Fiscali, metterle nelle migliori condizioni giuridiche-operative e fornire gli strumenti di supporto per una efficace azione di contrasto all’evasione e per una migliore azione di “compliance”.

Quanto sopra, assicurando a tutto il personale la “giusta” retribuzione, i dovuti percorsi di carriera e le migliori condizioni perché si possano serenamente esercitare delicati e responsabili compiti a servizio della Nazione.

Il resto sono chiacchiere, e volentieri le lasciamo ai professionisti del “non fare”.

Noi faremo come sempre la nostra parte, è il nostro compito di rappresentanza, ma ci aspettiamo uno scatto d’orgoglio della classe politica, prima che tutto sia definitivamente perso.

 

 

Il Coordinatore

Valentino Sempreboni

 

 

AGENZIE FISCALI – Convenzioni – Unitario 13.11.19

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

CONVENZIONI 2019…ma i problemi veri richiedono risposte dalla politica

 

Ieri alle 17 si è tenuto il confronto sulle Convenzioni al quale, oltre ai direttori delle Agenzie Fiscali e al direttore del Dipartimento delle Finanze del MEF, era presente il Viceministro all’Economia Antonio Misiani in rappresentanza del Governo.

La partecipazione di un esponente governativo era stata fortemente voluta dal sindacato che, con la nota unitaria dello scorso 7 novembre, aveva chiesto che l’incontro sulle convenzioni 2019, del tutto inutile a novembre, fosse l’occasione per dare un minimo di visione prospettica alle problematiche del personale delle Agenzie fiscali.

Il direttore del Dipartimento delle Finanze ci ha informato che, a partire dal 2018, andrà a regime il nuovo meccanismo di finanziamento delle Agenzie, che prevede che tutto il salario accessorio sia inserito nella Convenzione annuale tra Ministero dell’Economia e Agenzie Fiscali e calcolato in base a quanto previsto dall’articolo 1, comma 7 del Decreto Legislativo 157 del 2015 (che, in sostanza, stabilisce l’unificazione in un unico sistema salariale del comma 165 e della quota incentivante)

Questa potrebbe anche essere una buona notizia perché riduce i tempi di erogazione dei fondi ai lavoratori, se non fosse che, allo stato attuale, le risorse  vengono tagliate per effetto di leggi ingiuste che penalizzano i lavoratori del fisco come, ad esempio, quella sulla spending rewiev che prevede un “tetto” ai Fondi di incentivazione.

Per questo abbiamo ricordato al Viceministro i contenuti del nostro precedente incontro del 23 ottobre, quando, nel corso del Presidio dei lavoratori delle Agenzie Fiscali sotto il Ministero dell’Economia, eravamo stati da lui ricevuti e avevamo avuto modo di sottolineare  i problemi relativi alla operatività degli uffici prodotti dalla grave carenza degli organici sia alle Entrate che in Dogana,  nonché i tagli al salario accessorio e l’esigenza di avere chiara la visione del Governo sul futuro delle Agenzie e del loro ruolo.

Ieri sera, quindi, abbiamo reiterato la richiesta di risposte sia circa la volontà governativa di fare davvero una lotta serrata all’evasione fiscale, che di procedere a importanti investimenti sulla macchina fiscale e sui lavoratori che ogni giorno prestano la loro opera al servizio del Paese.

Il Viceministro ci ha confermato la volontà del Governo di aggredire in modo incisivo l’evasione fiscale, ha assicurato che gli investimenti chiesti dal sindacato sono a pieno titolo nell’agenda governativa e che il Decreto Legge Fiscale e la Legge di Bilancio saranno i primi “veicoli normativi” attraverso i quali iniziare ad intervenire sulle questioni poste dalla vertenza unitaria.

Allo stesso tempo, però, il Vice Ministro ha affermato che, per quantificare l’entità degli investimenti complessivi che il Governo sarà in condizione di assicurare, vi è bisogno ancora di qualche settimana. Ci ha quindi proposto una nuova riunione allorquando il Decreto Legge fiscale sarà stato vagliato, almeno in prima lettura, dal Parlamento. Il nuovo incontro è stato  fissato al 10 dicembre prossimo,

Per tali motivi, ci dichiariamo moderatamente soddisfatti sia per la disponibilità del Governo a presentarsi al confronto sulle Convenzioni, cosa che non avveniva da anni, sia perché le parole del Viceministro lasciano ben sperare per il successo della nostra vertenza.

È altrettanto chiaro che non abbasseremo minimamente la guardia fino a che non avremo la certezza che, alle dichiarazioni di volontà, non seguano provvedimenti normativi concreti, necessari per salvaguardare i salari e le condizioni di lavoro del personale.

Roma, 13 novembre 2019

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

Confsal UNSA

FLP

Boldorini

Silveri
Fanfani

Cavallaro
Procopio

Sempreboni

Sperandini
Cefalo
Patricelli

 

AGENZIA DELLE ENTRATE – Informativa

Si informa che è stata emanata la nota n. RU 880727 dell’11 novembre 2019 con cui vengono fornite le istruzioni operative di dettaglio ai fini della corresponsione dell’indennità di mobilità per i titolari di Posizioni Organizzative, di cui all’art. 1, c. 93, lett. a) della L. 27.12.2017, n. 205, collocati fuori sede.

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Informativa

 

Si riporta nel file allegato l’informativa pervenuta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in merito alla procedura di interpello per la ricerca di 35 unità di personale del ruolo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli da destinare alla Direzione interregionale per la Campania e la Calabria.

20191108-180334RU – Informativa interpello DI Campania e Calabria

 

AGENZIE FISCALI – UNITARIO 07.11.2019

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

Al Sig. Ministro dott. Roberto Gualtieri
Al Sig. Vice Ministro sen. dott. Antonio Misiani
Alla Sig.ra Vice Ministro on. dott.ssa Laura Castelli
Al Direttore Generale delle Finanze prof.ssa Fabrizia Lapecorella

AGENZIE FISCALI

Illustrissime Autorità,
il prossimo martedì 12 novembre presso il Dipartimento delle Finanze diretto dalla prof.ssa Fabrizia Lapecorella è stata convocata una sessione informative con le OO.SS. sulle Convenzioni MEF/Agenzie Fiscali 2019 – 2021.

Nel contempo è nota a Voi tutti la “vertenza” avviata dalle Scriventi sulle diverse criticità riguardanti le Agenzie Fiscali, che ha visto, come primo atto, la massiccia partecipazione dei colleghi in servizio nell’Agenzia delle Entrate e nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel presidio di via XX settembre dello scorso 23 ottobre.

I diversi aspetti e le criticità sono stati direttamente riportati al Vice Ministro Misiani che ha ricevuto i Segretari Nazionali.

Altresì, in questa sede è opportuno ricordare che le scriventi OO.SS. in data 25.09. avevano inviato specifica nota al Ministro Gualtieri, nella quale evidenziavano i “tanti problemi che richiedono urgenti interventi normativi e di codesta Autorità politica che, a nostro parere, sono una precondizione per declinare efficacemente la strategia di lotta all’evasione fiscale, quale unica e percorribile strada per mettere il Paese nelle condizioni di affrontare al meglio le grandi sfide del nostro tempo”.

Senza entrare nel merito della prossima convocazione presso il Dipartimento delle Finanze, le scriventi OO.SS. ritengono che quella sia la sede ed il momento per l’Autorità Politica per “elevare” il segnale di attenzione verso la macchina fiscale e fornire le prime risposte alle richieste dei Lavoratori del Fisco.

In tale modo anche l’importante momento di informazione e confronto che negli ultimi anni ha ridotto oggettivamente portata ed importanza, anche per il solo fatto di tenersi oramai a consuntivo anziché ad inizio dell’annualità, come invece si realizzava nel decennio precedente, potrebbe segnalare una forte discontinuità rispetto al passato ed aprire una nuova stagione con una significativa attenzione verso problemi “stratificati” nel tempo che richiedono indifferibili interventi volti ad eliminare pesanti criticità che si riflettono indubbiamente sull’operatività e funzionalità delle strutture.

Per quanto sopra, chiediamo la Vostra presenza nel predetto incontro del 12.11 p.v..

Con i più cordiali saluti.

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

Confsal UNSA

FLP

Boldorini

Silveri
Fanfani

Cavallaro
Procopio

Sempreboni

Sperandini
Cefalo
Patricelli

 

 

Il Segretario Generale al Ministro PA: pronto pagamento Tfs/Tfr nel pubblico impiego, invito ad adempiere

Egr. Signor Ministro,

questa Federazione ha intrapreso un’iniziativa giudiziaria per contrastare quelle irragionevoli norme legislative che impongono ai soli lavoratori del pubblico impiego di entrare in godimento del proprio Tfr/Tfs solo dopo aver atteso dai 27 ai 51 mesi dal pensionamento, e in forma rateizzata, mentre nel mondo del lavoro privato il Tfr viene riconosciuto entro 3 mesi dalla pensione e in un’unica soluzione.

Il Tribunale di Roma, presso cui è stato depositato il ricorso, ha ritenuto necessario sollevare la questione di costituzionalità, e così la Corte Costituzionale si è espressa con la sentenza n. 159 del 17 aprile 2019.

Tutto il mondo politico, parlamentare e governativo, ha la responsabilità non solo morale e politica, ma anche giuridica, di prendere atto della sentenza n. 159/19 in cui la Corte Costituzionale fa chiaro riferimento alla necessità che ci sia un intervento di riforma della normativa vigente in tema di tempistica di erogazione delle prestazioni connesse alla cessazione dal servizio nel pubblico impiego.

Questa Federazione, per continuare una doverosa battaglia di civiltà giuridica e professionale, e costatato l’immobilismo del precedente Governo, in data 10 luglio u.s. ha diffidato la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad adempiere alla sentenza della Corte Costituzionale.

La Presidenza, nel raccogliere la diffida della Confsal-UNSA, ha invitato -con la nota del 28 agosto u.s. che ad ogni buon conto si allega- il Ministero della Pubblica Amministrazione a prendere in via d’urgenza tutte le iniziative necessarie per giungere ad una riforma dei tempi di erogazione del Tfr/Tfs nel pubblico impiego.

Richiamato e ricordato quanto precede, con la presente, in qualità di rappresentante legale della Federazione Confsal-UNSA,

INVITO FORMALMENTE

La S.V., nella qualità di Ministro per la Pubblica Amministrazione,

Ad adempiere a quanto previsto dalla sentenza n. 159 del 17 aprile 2019 della Corte Costituzionale e prendere -in via d’urgenza- le iniziative necessarie per la ridefinizione della normativa sull’erogazione del Tfr/Tfs nel pubblico impiego, che -per la Corte stessa- presenta aspetti problematici tali da richiedere una organica revisione dell’intera materia.

In attesa di riscontro,

Colgo l’occasione per porgerLe distinti saluti.

Il Segretario Generale

Massimo Battaglia

INVITO-AD-ADEMPIERE-MINISTRO-PA-TFR-signed

Risposta-Presidenza-Consiglio-Ministri-a-Diffida-UNSA

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Unitario incontro 4 novembre 2019

AGENZIA DELLE DOGANE E MONOPOLI

Incontro del 4 novembre 2019 sulle criticità delle schede “contributo individuale”

 

Ieri le OO.SS. nazionali hanno partecipato, come da convocazione del 28 ottobre u.s., all’incontro sulla valutazione, in riferimento al “contributo individuale”, per affrontare le criticità segnalate.

Il Direttore Centrale del Personale ha, in premessa, manifestato la propria contrarietà rispetto ad alcuni comunicati sindacali, fortemente critici, facendo presente che se tali prese di posizione avessero sottinteso l’annullamento della valutazione ciò avrebbe comportato l’azzeramento della procedura e delle  progressioni economiche in itinere.

Un tale sbocco non ha trovato certo il nostro consenso; abbiamo ribadito invece che le progressioni devono essere confermate, superando semmai la pessima applicazione delle schede fatta “in loco” da dirigenti di uffici che hanno usato lo strumento valutativo in modo improprio. Con l’accordo sui passaggi di fascia del 23 luglio u.s., doveva essere chiaro, prima di tutto ai dirigenti, che l’omogeneizzazione doveva evitare giudizi difformi e che l’intento della valutazione era funzionale solo a questa tranche dei passaggi di fascia.

Pertanto tale procedura, abbiamo ribadito, non poteva, né doveva avere come esito l’utilizzo incauto di uno strumento importante come quello della valutazione, con punteggi che, per molti Colleghi, non riflettono il loro impegno, coinvolgimento lavorativo, disponibilità, né tantomeno l’aver lavorato in condizioni di grave sotto organico.

Rispetto alle nostre valutazioni il Direttore Centrale del Personale ha tuttavia  voluto ribadire e confermare formalmente che – come era nelle intenzioni delle parti firmatarie dell’accordo –   le schede di valutazione sono utilizzabili solo per i passaggi di fascia e per nessun altro utilizzo; per l’avvenire, il sistema valutativo sarà quello che scaturirà dal confronto attualmente in corso, che entrerà in vigore dal 2020.

Il Direttore ha inoltre specificato che i dati possesso dell’Agenzia indicano che la maggior parte dei valutati (80%) risulta aver raggiunto un punteggio da 29 a 40 e che, quindi, globalmente la situazione non è da ritenere assolutamente negativa.

A margine dell’incontro il Direttore Dott. Flore ha comunicato che è in corso la richiesta dei nulla osta delle amministrazioni di provenienza per coloro che hanno partecipato alla procedura di mobilità intercompartimentale per 511 dipendenti di III area (nulla osta già giunti 382) e 255 dipendenti di II area (nulla osta già giunti 237). Questa operazione dovrebbe ridare maggiore agibilità agli uffici maggiormente carenti e a cui sono stati destinati i nuovi arrivi.

Sono previsti inoltre gli scorrimenti delle graduatorie per la mobilità interna per alcuni uffici (ad es. Sicilia) e che una medesima procedura sarà attuata per la Campania.

Il prossimo incontro sindacale, che si terrà nella settimana tra il 18 e il 22 corrente mese, riprenderà nel merito il confronto sul nuovo Contratto Collettivo Nazionale Integrativo.

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL/UNSA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Diodati

Veltri

Fiorentino

Convenzioni tra il Ministro dell’Economia e delle Finanze e le Agenzie Fiscali – Triennio 2019 -2021 – Convocazione

 

Informiamo che le OO.SS. delle aree professionali e della dirigenza sono state invitate a partecipare alla riunione indetta per il giorno 12 novembre p.v., alle ore 17, presso la Sala riunioni del Piano ammezzato in via dei Normanni n. 5, con il seguente ordine del giorno:
Convenzioni Ministro dell’economia e delle finanze-Agenzie fiscali per il triennio 2019-2021.