Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Report incontro del 14 settembre 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE 

REPORT INCONTRO DEL 14/09/2021

BOCCIATURA ACCORDO RISTORI

RISTORI

Nella riunione del tavolo nazionale del 14/09/2021 il Direttore Centrale delle Risorse Umane ha confermato alle Parti Sociali la mancata vidimazione dell’accordo sui “Ristori” da parte del Dipartimento per la Funzione Pubblica. Dalle anticipazioni della dott. Caggegi, si apprende che l’organo certificatore avrebbe ritenuto la contrattazione integrativa non titolata alla attribuzione di somme forfettarie a titolo di ristoro nei confronti dei lavoratori che hanno svolto attività in lavoro agile o in lavoro di presenza. Nella suddetta nota la Funzione Pubblica avrebbe fatto riferimento ad un proprio precedente parere n. 77318 del 1/12/2020 che denunciava l’assenza di un supporto normativo o negoziale in grado di sorreggere l’ipotesi di attribuzioni di tali somme da parte dei tavoli di contrattazione.

CONFSAL-UNSA ha definito inqualificabile una presa di posizione del genere. Ha ribadito che si tratta, in primis, di somme perfettamente disponibili al bilancio dell’Agenzia ed ha sottolineato come il supposto deficit normativo sia stato colmato proprio dalla legge di Bilancio 2021 che al c. 870 ha attribuito, solo per il periodo di straordinaria emergenza in atto, alla contrattazione integrativa il diritto di distribuire tali somme nel 2021.

L’approssimazione degli elementi a supporto di questo rigetto lasciano supporre l’assenza di volontà politica di voler adeguatamente remunerare gli sforzi dei lavoratori delle Entrate che hanno garantito la continuità di servizi essenziali anticipando costi normalmente a carico del Datore di lavoro. UNSA ha chiesto un intervento diretto del Direttore Ruffini atto a garantire le giuste gratificazioni per i lavoratori del comparto. Una voce così autorevole come quella dell’avvocato Ruffini, protagonista della scena economica del Paese anche in veste di consulente politico per la Riforma Fiscale, deve essere in grado di persuadere il Governo sulla strategicità del benessere delle Risorse Umane dell’Agenzia per il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

La dottoressa Caggegi ha testimoniato la propria personale delusione per questa bocciatura ed ha garantito che entro una settimana l’Agenzia formulerà opportuni chiarimenti all’Ente certificatore atti ad ottenere una rivalutazione della decisione.

A nostro parere questo evento costituisce l’ennesimo segnale di scarsa considerazione da parte del Governo dell’attività quotidianamente svolta dai dipendenti dell’Agenzia. Un’attività che andrebbe gratificata e portata ad esempio di efficienza e dedizione nei confronti della società e non osteggiata e svilita.   Un atteggiamento a cui i lavoratori devono opporsi predisponendosi ad una stagione di agitazione e proteste utili a ristabilire la giusta sensibilità nei propri confronti.

FUA 2019

La dottoressa Caggegi, nel medesimo incontro, ha comunicato altresì l’avvenuta vidimazione dell’accordo FUA 2019, pertanto si può procedere immediatamente alle fasi successive propedeutiche all’erogazione dei fondi ai lavoratori;

VARIE

Tra le varie ed eventuali la Direttrice ha assicurato che entro una settimana sarà pubblicato il bando relativo al Passaggio da II a III area per 700 posti riservato agli “interni” come da verbale del 22/06/2021. Entro ottobre sarà invece pubblicato il bando per l’assunzione di 500 funzionari tecnici.

Un nuovo incontro tra le parti si terrà in data 21/09/2021.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 15 settembre 2021

 

ENTRATE – Al peggio non c’è mai limite

AGENZIA DELLE ENTRATE 

Al peggio non c’è mai limite

 

Abbiamo acquisito l’informativa verbale, in merito al nulla osta degli Organi di controllo sulla “pre-intesa” salario accessorio 2019 ed abbiamo altresì “appreso” che sarebbe stata negata la certificazione per l’accordo sui “ristori”.

L’Agenzia ha già provveduto a convocare il tavolo per la sottoscrizione definitiva dell’intesa 2019 e per fornire utili elementi di approfondimento e valutazione in merito alla questione dei “ristori”.

Ma la mancata certificazione dell’accordo sui ristori, se effettiva, è un fatto molto grave.

Per mesi abbiamo sollecitato l’Agenzia al tavolo negoziale, dopo la emanazione del cosiddetto “comma 870” della Legge di Stabilità 2022, per la definizione di una intesa sul tema, anzi per amore della verità abbiamo chiesto  fin dai primi mesi della pandemia di valutare e trovare soluzioni rispetto alla perdita “subita” dai colleghi sia con riferimento ai buoni pasto e straordinari, nonché all’aggravio di spesa sostenuta dalla stragrande maggioranza degli stessi per l’espletamento delle attività da remoto. Altrettanta attenzione è stata chiesta per l’attività indifferibile in presenza, visti i rischi sanitari.

Che la Pubblica Amministrazione non sia una complessiva struttura omogenea nei diversi settori e campi di azione è un dato di fatto inconfutabile e, quindi, le risposte fornite dalla stessa rispetto all’emergenza sanitaria è stata diversa e spesso disarticolata.

Ma le Agenzie Fiscali, che hanno affrontato da oltre vent’anni una riforma organizzativa e di “status” giuridico che ha permesso di rispondere al meglio alle sfide del “nuovo fare amministrazione”, riteniamo hanno risposto al meglio sia nell’attività istituzionale ordinaria che in quella straordinaria (quest’ultima su precise disposizioni normative), attività svolta grazie alla disponibilità dei colleghi in servizio, nonché al salto tecnologico ed informatico delle strutture stesse, sia pregresso che in corso di emergenza.

In tutti i settori ed in tutte le modalità operative, alto è stato l’impegno profuso.

Quindi da un lato, rimandiamo al mittente, il Ministro Brunetta, tutte le recenti considerazioni ed esternazioni in merito alle modalità con le quali si è esercitato il lavoro agile in condizioni emergenziali, proprio perché non si può fare in alcun modo “di tutta l’erba un fascio” e dall’altro lato, non possiamo che stigmatizzare, con forza, la decisione assunta dagli Organi di controllo circa la mancata certificazione dell’intesa sui “ristori”.

Ancora una volta viene disconosciuto, politicamente e non solo, impegno, specificità, particolarità operative e modalità di esercizio delle stesse, per tutti i colleghi in servizio e per le stesse Agenzie.

A tale riguardo abbiamo già inviato una nota al Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze, per tutte le considerazioni che da tempo remoto come organizzazione sindacale abbiamo espresso ai diversi livelli ed ai vari tavoli sulle problematiche delle Agenzie e del suo Personale.

Ma chiediamo con forza una presa di posizione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Una strategica e fondamentale struttura amministrativa non può essere “trattata” in questo modo.  Tutto il personale merito massimo rispetto e considerazione. Altrettanto merita l’Agenzia.

Ci auguriamo che l’episodio possa essere “derubricato” ad incidente di percorso ma per fare questo dobbiamo trovare immediate soluzioni negoziali.

Come Rappresentanti dei Lavoratori siamo fortemente preoccupati ed indignati, perché preoccupati ed indignati sono tutti i colleghi.

Crediamo che la misura sia oramai colma.

Sapremo trovare le giuste risposte, su tutti i fronti, a tutela dei diritti, degli interessi e delle aspettative dei colleghi e lavoreremo per salvaguardare, rafforzare e migliorare il progetto delle Agenzie Fiscali.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 10 settembre 2021

 

AGENZIE FISCALI – Criticità – Richiesta audizione al Ministro

                         

Ill.mo Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Ill.mo Sig. Capo di Gabinetto del Ministro

cons. Giuseppe Chinè

Ill.ma Sig.ra Viceministro dell’Economia e delle Finanze

on. Laura Castelli

Ill.mi Sigg. Direttori delle Agenzie Fiscali

avv. Ernesto Maria Ruffini (AdE) e dott. Marcello Minenna (ADM)

 

Oggetto: Agenzie Fiscali – Criticità ed interventi normativi e regolamentari – Richiesta di audizione

La Scrivente Federazione CONFSAL – UNSA, Coordinamento Agenzie Fiscali, Organizzazione Sindacale autonoma tra le più rappresentative nel comparto delle Funzioni Centrali e nello specifico settore delle Agenzie Fiscali, chiede solleciti interventi normativi al fine di rimuovere tutte le criticità di “sistema” ad oggi osservate e non superate, affinché la “macchina” fiscale sia messa nelle condizioni di adempiere al meglio alle funzioni ed ai compiti istituzionali ad essa assegnata.

Lo scrivente Sindacato di settore aveva proclamato, unitamente ad altre sigle sindacali, lo stato di agitazione di tutto il personale delle Agenzie Fiscali, prima dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid ’19, in ragione delle diverse problematiche in essere soprattutto sul versante sia delle risorse finanziarie che su quello delle risorse umane, stato di agitazione necessariamente ed opportunamente sospeso.

A distanza di oltre 18 mesi, con l’emergenza ancora in corso, non possiamo che sottolineare, nonostante le autorizzazioni ricevute in merito al piano delle assunzioni, con i relativi bandi pubblicati (in parte) per le Entrate e l’espletamento in corso delle procedure concorsuali per le Dogane/Monopoli, la gravissima carenza di personale che solo in modesta parte sarà “alleviata” dalle citate procedure concorsuali (con probabile immissione in ruolo dei “vincitori” non prima della fine del 2022).

L’operatività delle due Agenzie Fiscali è seriamente a rischio, e nonostante gli investimenti in risorse tecnologiche ed informatiche dalle stesse effettuati ed in corso di realizzazione, nonché la forte spinta verso la “telematizzazione” delle procedure, solo un adeguato investimento in risorse umane, anche in termini di formazione specialistica, può rappresentare un punto di svolta per una azione amministrativa futura ad ampio spettro.

All’attualità la carenza di personale nell’Agenzia delle Entrate è superiore al 30% e lo stesso dicasi per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le previste assunzioni lasceranno oltre il 20% di “scopertura”.

La CONFSAL – UNSA ritiene che i piani “assunzionali” autorizzati per entrambe le Agenzie Fiscali debbano essere adeguatamente implementati, anche alla luce di tutti gli interventi di supporto alla riforma dell’apparato pubblico.

Ulteriormente, in ragione delle previsioni normative di cui al DL n. 80/2021, convertito con modificazione dalla Legge n. 136 del 9.06.2021, la Scrivente si augura che nel livello contrattuale di competenza (ARAN) vengano opportunamente declinate le regole di primo livello per l’Area delle “Elevate Professionalità”, perché nelle due “strutture fiscali” ampia è stata la sperimentazione su queste figure, sia come POER (posizioni organizzative di elevata responsabilità) che come PO (posizioni organizzative previste dall’ex Contratto Nazionale di Lavoro delle Agenzie Fiscali), in assenza, però, di un chiaro quadro di riferimento su “status” giuridico ed economico.

A tale riguardo gli “input” negoziali devono essere chiari e precisi, e debbano avere lo scopo di salvaguardare, stabilizzare ed implementare le figure professionali in questione, quale primo passo per una classe di “middle management” in grado di caratterizzare la futura amministrazione pubblica.

L’inserimento delle Agenzie Fiscali nel più grande Comparto delle Funzioni Centrali ha limitato e limita tutt’oggi l’autonomia delle Agenzie e questo nonostante le raccomandazioni e gli indirizzi di FMI e OCSE contenuti nelle “due diligence”.

“Regole complesse e rigide riguardanti la valutazione del personale, gli incentivi retributivi, la formazione e la promozione” sono fattori limitanti l’autonomia (citazione da uno dei rapporti).

Consapevoli che le problematiche in essere in altri settori del Comparto Funzioni Centrali potrebbero essere di altro genere e comunque senza la “portata” riguardante le Agenzie, si chiede di valutare opportuni interventi normativi a salvaguardia degli aspetti riportati anche in ragione del progetto di “Riforma del Fisco” che dovrebbe prendere luce nei prossimi mesi.

La CONFSAL – UNSA chiede opportuni interventi sulla “macchina fiscale”, con interventi di “reingegnerizzazione” aventi lo scopo di eliminare tutte le criticità che in questi anni si sono manifestate rispetto al modello delle Agenzie, soprattutto in ragione della necessità di rendere coerenti le disposizioni normative che interessano specificatamente il modello, in deroga al quadro normativo generale vigente per il Pubblico Impiego.

Deve essere rafforzata l’autonomia finanziaria, gestionale e organizzativa delle Agenzie Fiscali, anche con riferimento alle risorse umane, nell’ambito del rapporto “convenzionale” con il MEF.

In particolare, un diverso sistema di finanziamento delle strutture “tipizzerebbe” meglio il legame con il contesto operativo di ciascuna agenzia, rendendo più diretto l’impatto sulle dotazioni dei risultati conseguiti in termini di incremento del gettito dei tributi di competenza, sia da adempimento spontaneo sia da attività di contrasto.

Questo nuovo sistema di finanziamento rappresenterebbe un meccanismo di responsabilizzazione in “contrappeso” all’autonomia.

Al riguardo, anche il nuovo meccanismo di finanziamento del salario accessorio (di cui al D. Lgs. n. n. 157/2015, art. 1, comma 7) dovrebbe essere reso più funzionale all’obiettivo di cui sopra, con riferimento sia ai tempi di emanazione del relativo decreto ministeriale sia all’entità delle risorse finanziarie “sganciate” dai generali tetti di spesa sul salario accessorio, il tutto con l’obiettivo di “incentivare” percorsi professionali ed incrementi di produttività quanto-qualitativi dei lavoratori in servizio.

Illustrissime Autorità,

la CONFSAL – UNSA prende atto di alcuni interventi normativi effettuati in materia di pubblico impiego (anche con riferimento al citato art. 3 del DL 80), peraltro ancora da declinarsi in termini effettivi, ma ritiene, altresì, che specifici interventi debbano essere predisposti per la riforma di “strutture fiscali” che, nel corso delle ultime due decadi, hanno fatto “passi da gigante” verso un approccio moderno del “fare amministrazione” e di sostegno al Sistema Paese.

In questo ambito, assicuriamo la nostra “collaborazione” e la nostra disponibilità ad essere “auditi” per ogni utile elemento di approfondimento, nonché di contributo alle “scelte” politiche che le competenti Autorità assumeranno, nell’ambito di quello spirito partecipativo che ha sempre “connotato” il settore del Fisco (a cominciare dalla nascita delle stesse strutture).

Spirito partecipativo che “ultimamente” in entrambe le Agenzie è stato messo “sostanzialmente” da parte, con decisioni gestionali-organizzative non prive di criticità e comunque unilaterali, in alcun modo “condivise” (nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali) con le rappresentanze dei lavoratori.

Tutto ciò nonostante il “grandissimo” sforzo compiuto dai lavoratori che con qualificata professionalità ed impegno hanno superato tutte le difficoltà “frapposte” da una gravissima crisi sanitaria, sociale ed economica.

I lavoratori rappresentati e le strutture Agenzia Entrate e Agenzia Dogane/Monopoli, a nostro parere, aspettano e meritano adeguate risposte rispetto ai diversi temi, solo accennati, che la scrivente organizzazione pone all’attenzione di codeste Autorità, con riserva di ogni approfondimento in sede di, auspicata, audizione.

Roma, 9 settembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

AGENZIE FISCALI

         Valentino Sempreboni

 

ADM – Riunione dell’8 settembre 2021 – Rimodulazione POER

SETTORE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

RIUNIONE 08 SETTEMBRE 2021

RIMODULAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE DI ELEVATA RESPONSABILITÀ (POER)

In data odierna le OO.SS. hanno avuto un confronto con la Direzione Centrale del Personale dell’Agenzia che, a seguito formale richieste delle OO.SS. nazionali, ha riguardato l’informazione sulla “rimodulazione” di alcune POER. In dettaglio è stata disposta la soppressione di 14 posizioni organizzative a livello nazionale e l’istituzione di altrettante nuove posizioni.

L’Amministrazione ha fatto presente che la scelta è stata originata dalla necessità di riutilizzare le precitate posizioni, ormai vacanti per assegnazione dei titolari a diverso incarico.

La nostra Delegazione ha manifestato diverse perplessità sulla soppressione di alcune POER, che rappresentano punti strategici dell’Agenzia come era risultato evidente al momento della loro istituzione (ad es. la Poer Antifrode Lombardia, la Poer Antifrode e controlli dell’UD di Malpensa, la Poer Antifrode e controlli di Gioia Tauro, ecc.).

La nostra O.S. ha sottolineato che per individuare nuove sedi che necessitano di Poer, fermo restando il numero delle Poer previsto dalle disposizioni in essere, sarebbe utile poter conoscere il nuovo modello organizzativo dell’Agenzia, anche per grandi linee, che si intenderà perseguire e quindi la nuova configurazione degli Uffici Centrali, degli Uffici Territoriali (che dovrebbero essere di tipo regionale) e gli Uffici derivanti dalla preventivata unificazione UD e UM (UDM).

L’Amministrazione ha, comunque, ribadito che le variazioni previste sono state dettate dalle nuove esigenze operative e condivise dai Direttori Territoriali interessati. Ha, inoltre, specificato che ulteriori posizioni si renderanno vacanti e che, quindi, verranno riassegnate in base alle necessità degli uffici. Tale modo di procedere è ritenuto dalla nostra Federazione alquanto bizzarro in quanto continua a mancare il disegno complessivo che deve sottendere alla riattribuzione delle Poer.

Si ricorda che le candidature alle precitate posizioni, in base alle vigenti determinazioni, dovranno essere presentate con le modalità in esse previste e assoggettate, poi, all’esame dalla “Commissione di valutazione permanente” istituita all’uopo con la determinazione Direttoriale prot.149715/RU del 18 maggio 2021. Sulla modifica della procedura di attribuzione delle Poer la nostra Federazione aveva, a suo tempo, espresso le proprie riserve in quanto, ad esempio, i Responsabili degli Uffici Territoriali non hanno modo di esprimere le proprie osservazioni riguardo al Personale operante nel proprio ambito.

La nostra Delegazione nel prendere atto delle posizioni dell’Amministrazione, ha comunque invitato la stessa a valutare l’opportunità di ripristinare alcune delle Poer soppresse nelle realtà maggiormente operative. Inoltre è stato osservato che anche i livelli di retribuzione delle posizioni da riassegnare andrebbero attentamente vagliati benché l’Amministrazione abbia fatto riferimento ai criteri di rischio, rilevanza e complessità.

L’Amministrazione si è riservata di effettuare ulteriori approfondimenti sull’argomento non scartando, laddove ne ricorrano i presupposti, il ripristino di alcune Poer.

Il Direttore Centrale del Personale ha, poi, comunicato l’intenzione di convocare per fine settembre/inizio ottobre prossimi un incontro su PO e IDR in considerazione della scadenza della proroga prevista, per il 31 dicembre 2021. Anche in merito a tale previsione la nostra Organizzazione ha tenuto a sottolineare che la discussione su tali posizioni non potrà essere veramente efficace in mancanza di un disegno complessivo inerente alla prevista riorganizzazione degli uffici.

L’Amministrazione ha comunicato, in finale di riunione, che le procedure dell’esame scritto per i concorsi a 1226 unità di personale per l’ADM sono previste per la metà di ottobre prossimo. Ha, inoltre, dato informazione che in merito ai passaggi verticali in Agenzia dalla II alla III area, la Commissione ha rassegnato la documentazione finale della procedura e per inizio settimana prossima si dovrebbe avere la graduatoria che prevede 174 passaggi.

In merito agli accordi sul budget 2018/2019 firmati a luglio 2021 l’Amministrazione ha poi comunicato che essi hanno avuto il benestare del Collegio dei revisori e che sono stati inviati ai successivi organi di controllo esterni (MEF/FP).

Infine è stata ventilata una possibile “rivisitazione in corsa” della procedura della eventuale “non accettazione” da parte di diversi Colleghi in merito alle valutazioni 2019 presso il valutatore di seconda istanza ovvero la possibilità di poter essere assistiti da rappresentante sindacale o avvocato.

Roma, 08 settembre 2021

(La delegazione Confsal-UNSA: Veltri, Eremita, Lamberti, Piemontese)

 

Chiusura Sede per ferie estive

Informiamo le colleghe ed i colleghi che gli Uffici della Segreteria Nazionale del Coordinamento Agenzie Fiscali Confsal-UNSA rimarranno chiusi per la pausa estiva  dal 31 luglio al 25 agosto 2023  compresi. L’accesso alla posta elettronica sarà saltuario in questo periodo.

La sede riaprirà regolarmente lunedì 28 agosto 2023.
Per comunicazioni urgenti, è possibile contattare i responsabili nazionali di settore ai recapiti disponibili sul nostro sito.

ENTRATE – Secondo incontro su nuove modalità erogazione servizi

AGENZIA DELLE ENTRATE 

SECONDO INCONTRO SU NUOVE MODALITA’ EROGAZIONE SERVIZI

In data 5 agosto si è tenuto un secondo incontro con la DCRUO avente all’ordine del giorno “le nuove modalità di erogazione dei servizi”. 

La Direttrice dott. Caggegi ha esordito illustrando nei dettagli il progetto dell’Agenzia ed i vantaggi che questo comporterebbe per l’utenza. Dopo aver ascoltato attentamente l’esposizione CONFSAL-UNSA, pur condividendo e facendo propri gli obiettivi di modernizzazione ed innovazione insiti nelle nuove modalità di erogazione dei servizi, ha sottolineato l’assenza di una analisi compiuta sui riflessi che tali modifiche portano sul benessere psico-fisico dei lavoratori addetti agli Uffici Territoriali.

In sintesi, abbiamo spiegato che i nuovi canali di accesso ai servizi: mail, PEC, piattaforme on line, videochiamata, richiamata, ecc…, si sono sommati a quelli tradizionali e non li hanno sostituiti. L’effetto è quello di avere funzionari che, dopo avere svolto un estenuante orario di sportello al pubblico, si trovano miriadi di istanze da esitare in back office.

Ora vi sono due difficoltà:

  1. Gli Uffici non dispongono di personale aggiuntivo che possa dedicarsi a queste lavorazioni. Abbiamo ricordato infatti che i front-office non hanno personale proprio ma utilizzano quello dei team “Atti” e quello dei team “Dichiarazioni” che hanno propri obiettivi di budget assegnati dai Dirigenti ed assorbono tutta la capacità lavorativa dell’UT dopo l’orario di sportello al pubblico;
  2. Le istanze che pervengono con le nuove modalità sono spesso approssimative e superficiali in quanto non ne è stato regolamentato un contenuto minimo e giungono spesso carenti di dati, allegati ed informazioni necessarie al perfezionamento dell’atto richiesto.

Alla luce di queste considerazioni, abbiamo chiesto alla Parte Pubblica di sospendere questo processo di riorganizzazione ed intraprendere il percorso contrattuale di cui all’art. 7 c. 6 lett. k) e v) del CCNL, al fine di giungere ad un accordo sindacale che miri a regolamentare le attività degli UT sia per il personale di servizio in presenza che per il personale in “smart working”. 

Per le attività da svolgersi in Ufficio, una volta preso atto delle criticità causate dalle nuove attività, occorre individuare le soluzioni opportune. Queste sono:

  • Un incremento del personale dedicato agli UT;
  • Una riduzione degli obiettivi di budget assegnati ai team Atti e Dichiarazioni in modo da liberare capacità operativa da adibire ai servizi di “sportello”;
  • La semplificazione di una serie di processi che rendano più fluide le lavorazioni.

Come CONFSAL – UNSA abbiamo anticipato una serie di proposte che consegneremo per iscritto in un documento di prossima emanazione. 

Tra queste abbiamo chiesto che:

  • Venga depotenziato il canale mail/pec e sostituito con piattaforme on line in cui l’istante debba rispettare i requisiti di forma e di sostanza utili per l’invio dell’istanza. In pratica se non vengono inseriti i dati necessari il programma non consentirà l’invio;
  • Venga implementata una piattaforma che consenta di liquidare, versare l’imposta e registrare gli atti Preliminari di Compravendita. La presentazione all’Ufficio di tali atti provoca un aggravio imponente di lavorazioni; l’esperienza analoga in essere che consente ai commercialisti di registrare ad esempio gli atti di Cessione Quote SRL ha dato risultati positivi;
  • Le Abilitazioni Telematiche siano attivabili esclusivamente dagli utenti, magari attraverso accordi con CAF e Professionisti. Il rilascio di queste abilitazioni non necessita di alcuna competenza fiscale ed è già possibile ottenerla in autonomia, ma l’utenza continua a rivolgersi massicciamente agli UT;
  • Venga reso obbligatorio l’inserimento dei recapiti nella presentazione delle istanze ed innanzitutto nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi. Abbiamo registrato, infatti, che le maggiori difficoltà si incontrano nel contattare l’istante ed un contatto rapido consentirebbe di velocizzare la conclusione della pratica;
  • Si proceda ad una forte implementazione del sito internet nazionale aggiungendo una serie di programmi di calcolo: ad esempio per il “ravvedimento operoso” o per calcolare la rateazione su tutti i tipi di atti e non solo per i 36 bis e 36 ter come avviene oggi.  

Inoltre, abbiamo rappresentato alla dott. Caggegi che la forte spinta su informatizzazione e “remotizzazione” dei processi obbliga ad affrontare i temi della sicurezza sul lavoro per i lavoratori agili, atteso il forte “gap” esistente tra il lavoratore che si reca in ufficio, soggetto a tutti gli accorgimenti di cui al D. Lgs. 81/2008, e lo “smart worker”, praticamente lasciato a sé stesso. 

Sappiamo bene che la materia è oggetto di discussione in ARAN per il nuovo CCNL, ma l’accelerazione che l’Agenzia intende dare alla “remotizzazione” dei servizi induce ad una riflessione immediata sul tema. 

Ancora, il processo non potrà essere implementato in modo virtuoso se non si mette mano ad un serio percorso formativo, che non può essere quello dell’e-learning e ad una forte implementazione delle forniture tecnologiche, atteso che ancora oggi i lavoratori agili stanno utilizzando strumentazioni private.

Il Direttore Centrale ha preso atto delle eccezioni mosse dall’UNSA e dalle altre Sigle e si è impegnata ad avviare con l’intervento della Divisione Servizi una raccolta dati nelle DP finalizzata a verificare l’effettiva ricaduta delle nuove modalità sull’organizzazione del lavoro.  

Ha condiviso l’esigenza di formazione, che avrebbe voluto erogare solo in modalità e-learning, ma registrata l’opposizione dei sindacati si è impegnata a valutare anche una erogazione in modalità tradizionale. Ancora si è detta interessata a valutare interventi specifici in tema di sicurezza per i lavoratori agili. 

PASSAGGI TRA LE AREE

Su richiesta delle Organizzazioni Sindacali è stata ribadita l’intenzione di pubblicare il bando entro il mese di settembre, atteso che in quella data si recepiranno le autorizzazioni da parte della Funzione Pubblica. Le sigle hanno chiesto con forza che fossero pubblicati i quiz o, comunque, delle specifiche dispense attinenti all’esame. Il Direttore ha dichiarato di rispondere nel merito al più presto.

ASSUNZIONE VINCITORI CONCORSO 175

La Parte Pubblica ha comunicato lo slittamento delle assunzioni al 20 settembre. Tra i motivi addotti vi è l’esigenza di non lasciare scoperte a lungo le posizioni POER, atteso che tanti vincitori sono attualmente POER e se fossero immessi in servizio nell’immediato non si avrebbe un tempo sufficiente per espletare le nuove procedure di conferimento delle posizioni POER vacanti.  

I lavori del tavolo sindacale nazionale sono stati aggiornati alla fine di agosto. 

Nel confermare il massimo impegno di CONFSAL-UNSA per la tutela del personale, cogliamo l’occasione per augurare buone vacanze a tutti i colleghi.

La delegazione CONFSAL- UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 6 agosto 2021

 

ADM – Nuovi profili professionali – Comunicato UNITARIO

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Oggetto: Comunicazione ai dipendenti Prot. N. 266974/RU “Nuovi profili professionali”. Richiesta di approfondimenti ed integrazioni.

Le scriventi OO.SS., letta la Comunicazione di cui all’oggetto, con la presente Le richiedono di voler disporre una deroga dei termini indicati ai punti 4 e sgg. della citata comunicazione, spostandoli giudiziosamente almeno di 60 giorni.

La ratio delle richiesta è innanzitutto finalizzata a consentire al personale una più attenta valutazione della portata della assegnazione del proprio profilo professionale, valutazione ora limitata per il periodo feriale.

La richiesta inoltre è formulata dalle scriventi per poter approfondire – integrando gli argomenti della riunione dell’Organismo paritetico per l’innovazione da Lei convocato il prossimo 5 agosto – gli effetti della Comunicazione sia alla luce dei contenuti dell’Atto di indirizzo della Funzione Pubblica all’Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali, sia del decreto 80/2021 che prevedono la costruzione dal 2022 di una struttura ordinamentale suddivisa non più in tre ma in quattro Aree che si differenziano per “conoscenze e competenze professionali” e al cui interno le mansioni debbono essere “equivalenti, fungibili e flessibili”.

Tali innovazioni, successive alla Determinazione Direttoriale sui profili professionali del 3 maggio 2021, non possono che consigliare una attenta riflessione riguardo alle possibili distorsioni sugli inquadramenti del personale che potrebbero prodursi con la citata Comunicazione.

Le scriventi fanno intanto notare il rischio concreto che l’inquadramento del personale in profili che non trovano corrispondenza dell’Area superiore, potrebbe impedire di fatto al personale, nel caso non ritenesse di mantenere il profilo attuale, di avvalersi delle nuove prospettive di progressione verticale, introdotte appunto dal decreto 80/2021.

In ogni caso le scriventi si riservano di fornirLe, nel corso della seduta dell’Opi, ogni ulteriore contributo utile a scongiurare ipotesi di conseguenze negative sugli sviluppi di carriera del personale.

Distinti saluti.

Roma, 30 luglio 2021

 

ADM – Riunione del 26 luglio 2021

SETTORE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Riunione ADM del 26 luglio 2021
Welfare integrativo, Fondo risorse decentrate dell’anno 2018 e 2019, Mobilità volontaria nazionale

In data 26 luglio 2021 le OO.SS. nazionali hanno avuto un confronto con la Direzione del Personale dell’Agenzia Accise, Dogane e Monopoli che ha riguardato varie tematiche.

La discussione è stata preceduta dall’ intervento del DG dott. Marcello Minenna che ha preannunciato per il prossimo 5 agosto un incontro dell’OPI sulla riorganizzazione dell’Agenzia.

Le OO.SS., in premessa alla trattazione degli argomenti posti all’ odg, hanno rappresentato la necessità, considerata la forte criticità per mancanza di personale negli uffici dell’Agenzia, di scorrere le graduatorie della mobilità intercompartimentale.

In merito l’Amministrazione, rappresentata dal dott. Rocco Flore in qualità di Direttore Centrale dell’Ufficio Personale, ha evidenziato che l’Agenzia ha deciso di puntare su nuove assunzioni piuttosto che acquisire personale da altre amministrazioni, fatto che all’attualità determinerebbe una riduzione della capacità assunzionali dell’Agenzia per i concorsi.

Il confronto è proseguito con la proposta da parte dell’Agenzia di pervenire, considerando la disponibilità di risorse finanziarie su particolari capitoli di spesa riconducibili ai Monopoli di Stato pari a circa € 1.200.000 annue a decorrere dal 2018, ad un accordo sull’utilizzo delle risorse disponibili a titolo di Welfare Integrativo, come declinato all’art. 80 del CCNL Funzioni Centrali.

L’Accordo, molto caldeggiato dal DG dott. Marcello Minenna, è rivolto a garantire un sussidio, in primis, ai familiari di Colleghi scomparsi sia per la pandemia sia per cause diverse. L’accordo prevede, poi, anche benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei dipendenti a titolo di supporto all’istruzione e promozione del merito dei figli, prestazioni sanitarie una tantum.

Le OO.SS. tutte hanno evidenziato l’opportunità della proposta dell’Amministrazione, ma in merito alla sottoscrizione dell’Accordo non tutte hanno ritenuto sottoscriverla ritenendo necessario un passaggio successivo. La nostra O.S., valutati i contenuti dell’accordo e i fini perseguiti, ha ritenuto opportuno sottoscrivere l’accordo, chiedendo però all’Amministrazione di integrare l’accordo con l’inserimento di clausole di salvaguarda e la previsione di una preventiva informazione alle OO.SS. sui criteri di dettaglio utilizzati per la ripartizione delle somme stanziate rispetto ai vari istituti previsti.

L’Amministrazione ha ritenuto concordare con le proposte e, pertanto, ha provveduto prima della sottoscrizione ad emendare l’Accordo nel senso richiesto.

Secondo argomento posto all’odg è stata la ripartizione delle ulteriori risorse disponibili nell’ambito del “fondo risorse decentrate dell’anno 2018”.

In merito si è pervenuti, dopo incalzante discussione, di rimodulare la iniziale proposta dell’Amministrazione che puntava a distribuire le somme destinate alla “Performance individuale,” pari a € 1.800.000 circa, con una percentuale 60/40% rispettivamente per il contributo individuale e i risultati della struttura. La discussione ha riequilibrato le percentuali di cui sopra con un peso del 50% per il contributo individuale e del 50% per i risultati della struttura e, quindi, con una attenuazione dei risultati di valutazioni anno 2018 ampiamente non condivisibili. Si evidenzia, tuttavia, che gli importi che saranno liquidati si aggireranno in media intorno a € 170,00 lordi-procapite.

E’ stato altresì sottoscritto, a completamento delle somme residue del FRD 2018, l’Accordo di ripartizione del budget di sede che destina alla contrattazione integrativa di singolo ufficio la somma di € 4.800.000 previa redistribuzione, con accordo sindacale, a livello di direzioni territoriali.

Successivamente si è passati a discutere la ripartizione delle risorse disponibili nell’ambito del Fondo risorse decentrate dell’anno 2019 tra Dirigenti/Livellati e, dopo un serrato confronto su quanto proposto dall’Amministrazione, si è giunti ad un accordo che prevede una percentuale pari al 3,75 % per i Dirigenti e del 96,25 % da destinare ai Livellati.

Si rappresenta che partendo da un totale FRD 2019 di € 96.240.724, all’attualità sono utilizzabili ancora €.11.000.000 circa, di cui:

  • euro 1.800.000 destinati alla performance individuale;
  • euro 4.000.000 al budget di sede;
  • la rimanente disponibilità sarà impiegata a saldo della performance organizzativa e produttività dell’Ufficio.

Per la performance individuale 2019 sono stati contrattati gli stessi criteri concordati per il 2018.

Ulteriore argomento in discussione, è stata la Mobilità Volontaria Nazionale che ha ripreso, quasi integralmente, i criteri dell’ultima mobilità nazionale posta in essere nel 2017, con la discriminante che potrà essere fatta richiesta di trasferimento verso una sola sede, ubicata in una Struttura di vertice diversa da quella di organica appartenenza. E’ stato, altresì, previsto che il Dipendente che risulti distaccato in quanto vincitore di una procedura di interpello potrà partecipare alla procedura di mobilità volontaria nazionale solo per una sede diversa da quella in cui è risultato vincitore nell’ambito dell’interpello, avendo già riservato il posto per tale sede.

La nostra Delegazione, in apertura della discussione sulla MVN, ha chiesto all’Amministrazione di far precedere tale mobilità da una puntuale stabilizzazione del Personale a vario titolo distaccato.

L’Amministrazione su tale punto si è mostrata non immediatamente disponibile, ma dopo ampia discussione, si è impegnata, con formale previsione nell’accordo, a rivedersi per valutare la stabilizzazione del Personale distaccato anche in relazione alle acquisizioni conseguenti alle procedure di reclutamento del personale in corso.

La nostra Delegazione ha, infine, ribadito la necessità nella prossima riunione di prevedere tra gli argomenti dell’incontro, i passaggi di fascia del Personale all’interno delle Aree e di valutare se con le risorse disponibili si possa dare inizio ad una prima tranche di detti passaggi.

L’Amministrazione preso atto di quanto rappresentato ha chiuso l’incontro riservandosi di valutare quanto esposto dalle OO.SS. e si è impegnata, compatibilmente con il periodo, a programmare opportune convocazioni sulle tematiche ancora non definite.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA: Veltri – Eremita – Lamberti

Roma, 28 luglio 2021

ENTRATE – Richiesta chiarimenti ed approfondimento in merito a talune modifiche organizzative

AGENZIA ENTRATE

RICHIESTA DI CHIARIMENTI ED APPROFONDIMENTO IN MERITO A TALUNE MODIFICHE ORGANIZZATIVE

Alla Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate

dott.ssa Laura Caggegi

 

Alla Responsabile delle Relazioni Sindacali

dott.ssa Ornella Oliveri

Oggetto: Richiesta chiarimenti ed approfondimento in merito a talune modifiche organizzative.

Preso atto della Informativa sindacale ricevuta in data 26.07.2021, riguardante la deliberazione del Comitato di Gestione in merito a taluni incarichi dirigenziali di vertice e preso atto che nella medesima informativa si sottolinea l’assunzione di delibera/e su “alcune modifiche organizzative del Settore Contrasto Illeciti della Divisione Contribuenti e della DC Risorse Umane”, la Scrivente O.S. chiede di acquisire una Informativa dettagliata in merito alle citate modifiche organizzative.
Quanto sopra per tutte le opportune e necessarie valutazioni riguardanti le citate modifiche nonché le relative ricadute sui lavoratori impegnati in queste strategiche strutture.
Sicuri dell’accoglimento, si formulano i più cordiali saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 27 luglio 2021

 

ENTRATE – Primo incontro sulle nuove modalità di erogazione dei servizi

AGENZIA ENTRATE

PRIMO INCONTRO SULLE NUOVE MODALITÀ DI EROGAZIONE DEI SERVIZI

 

Nella riunione del 21 luglio il Direttore Centrale del Personale ha presentato alle OO.SS. il “Nuovo Punto Unico di Accesso ai Servizi on line”. Questo “pacchetto” consente ai contribuenti di fruire via web della trasmissione della Dichiarazione di Successione, del servizio di consegna documenti e istanze, dei servizi per l’attribuzione del codice fiscale e della Partita IVA. Il prodotto imprime una accelerazione del percorso intrapreso sin dall’inizio della “pandemia” avente come obiettivo la massima “remotizzazione” dei servizi offerti dall’Agenzia coniugata alla possibilità di erogarli, da parte dei lavoratori, in modalità agile.

CONFSAL-UNSA ha dichiarato di apprezzare gli obiettivi posti dall’Agenzia, in quanto vanno nella direzione della modernizzazione dei servizi e rispondono alla “mission” di evadere le istanze con maggiore puntualità.

A nostro parere, però, nelle elaborazioni dell’Agenzia non sono opportunamente valorizzate le ricadute sui lavoratori indotte dalla riorganizzazione o meglio, non vengono affrontate adeguatamente le modalità di attuazione della riorganizzazione dal punto di vista dell’impiego del personale.

I principali aspetti critici che abbiamo evidenziato al tavolo sono i seguenti:

  1. L’aumento delle possibilità di accesso dall’esterno ai servizi produce un incremento esponenziale delle pratiche da evadere. Abbiamo utilizzato la metafora del negozietto di provincia che con le modalità di vendita tradizionale era abituato a gestire 30 clienti al giorno che vi si recavano di presenza. Successivamente il negozietto scopre le vendite on-line e la clientela aumenta da 30 a 300 clienti al giorno. È molto probabile che quell’imprenditore si organizzerà assumendo nuovo personale. Quanto accaduto al negozietto è sovrapponibile a quanto accade all’Agenzia. Essa ha scoperto la erogazione dei servizi on line e sta aumentando esponenzialmente la “clientela” ma non sta affrontando il tema dell’aumento del personale. Nel caso dell’Agenzia lo stesso personale che gestiva i servizi in modalità tradizionale deve gestire i servizi “remotizzati”. In pratica, dopo aver terminato il servizio di sportello, gli operatori sono chiamati a gestire ulteriori centinaia di pratiche giunte con vari canali: telefono, mail, PEC, piattaforma internet ecc.… Tenuto conto che il personale addetto allo sportello, terminato il servizio al pubblico, ritorna al “team” di appartenenza e dovrebbe lavorare agli obiettivi di “budget” assegnati a quel “team”, emerge che non viene presidiata adeguatamente la lavorazione delle pratiche in ingresso;
  2. La lavorazione della pratica da remoto è sensibilmente più lenta di quella eseguita di presenza. L’erogazione “de visu” del servizio consentiva un feed-back immediato con l’utente; si pensi ad esempio alla facilità con cui il funzionario si avvedeva di carenze documentali che venivano sanate immediatamente con la parte. Al contrario il dialogo da remoto complica la lavorazione e produce un susseguirsi di richieste e riscontri via mail che non consentono la definizione del fascicolo in tempi ordinari;
  3. L’attività svolta in maniera agile e la relativa digitalizzazione dei fascicoli produce un ulteriore rallentamento delle procedure anche a causa della mancanza di un feed back continuo tra lavoratori e coordinatori quale quello che avveniva con il lavoro di presenza.

Le suddette criticità suscitano un diffuso senso di frustrazione che si estrinseca nella percezione di non riuscire ad esitare i carichi di lavoro che si moltiplicano costantemente, o nell’ansia di non “staccare” mai indotta da un lavoro agile non regolamentato che espone il lavoratore a richieste di assistenza in qualsiasi orario.

La Parte Pubblica ha continuato illustrando le novità del modello di erogazione dei servizi senza soffermarsi sugli aspetti relativi al benessere del personale.

CONFSAL-UNSA ha ribadito come gli argomenti trattati costituiscano oggetto di contrattazione anche, e non esclusivamente, ai sensi dell’art. 7 c. 6 lett. v) CCNL che demanda alla contrattazione nazionale “i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche inerenti l’organizzazione dei servizi”.

Pertanto abbiamo proposto, unitamente alle altre Sigle, una discussione sulle ricadute della riorganizzazione nei confronti del personale al fine di giungere ad un accordo che definisca:

  • Sensibili incrementi del personale impiegato nelle attività di servizi;
  • La rivisitazione dei tempi unitari medi attribuiti alle varie attività svolte in seguito alla presa d’atto che le nuove modalità di erogazione provocano un forte incremento dei tempi di lavorazione;
  • Adeguati investimenti in tema di sicurezza sul lavoro agile, che lungi dall’essere presidiata come quella in presenza;
  • Forti investimenti nella formazione del personale che non è preparato all’utilizzo delle nuove tecnologie né alle nuove modalità di erogazione dei servizi;
  • Adeguati investimenti nelle strutture, in quanto mentre parliamo di un Ente ultratecnologico dobbiamo ricordare che tutti i servizi agili si erogano con PC, telefoni, reti, arredi ecc.… di proprietà privata dei lavoratori;
  • Erogazioni di indennità specifiche e di buoni pasto a chi eroga in modalità agile i servizi remotizzati.

Al termine di un estenuante confronto, il Direttore Centrale ha condiviso l’esigenza di affrontare la riorganizzazione dei servizi in senso più ampio discutendo, contestualmente alle modalità di erogazione, della salute e del benessere dei lavoratori, al fine di perseguire un accordo tra le parti che regolamenti gli aspetti contrattuali. Il tavolo è stato aggiornato al 5 agosto.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

Roma, 21 luglio 2021             

ENTRATE – Piccoli passi verso il futuro

             

AGENZIA DELLE ENTRATE

Piccoli passi verso il futuro

La settimana appena trascorsa è stata intensa, con l’obiettivo di risolvere diverse questioni aperte, soprattutto di ordine economico. Una buona capacità di ascolto unita ad un pragmatismo operativo ha permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati. Siamo convinti che saremo in grado di affrontare quanto prima tutte le altre tematiche d’interesse, con una “vision” all’altezza delle sfide da affrontare. Ma andiamo nel dettaglio dei diversi accordi sottoscritti, la cui sintesi è stato oggetto di un apposito comunicato.

“RISTORI”

Dopo alcuni incontri, con qualche pregressa “asprezza” non imputabile alle OO.SS., è stata sottoscritta “l’ipotesi di accordo stralcio Fondo risorse decentrate anno 2021 per la definizione dei criteri di ripartizione dei risparmi derivanti dall’art. 1, comma 870 della Legge n. 178/2020”.
Il Collegio dei Revisori ha certificato la somma di € 29.633.509,34, al lordo degli oneri a carico dell’Agenzia (netto € 22.331.205,23) che viene destinata al trattamento economico accessorio correlato con la prestazione in modalità agile, per il periodo marzo-dicembre 2020 ed in esecuzione delle norme straordinarie anti-contagio Covid 19, del personale delle aree funzionali.

Al riguardo si rammenta che la Ragioneria Generale dello Stato (Circolare n. 11/2021), in relazione al disposto normativo, ha previsto che i risparmi fossero destinati ai corrispondenti Fondi di salario accessorio del solo anno 2021 per il finanziamento, appunto, dei trattamenti correlati alle “performance” ed alle “condizioni di lavoro” ovvero agli istituti del welfare integrativo, lasciando alla contrattazione integrativa l’individuazione dei criteri.

Sarà corrisposto un importo per ogni giornata svolta in modalità agile, incluso giornate cosiddette miste (in parte in presenza ed in parte in “agile”) che non hanno dato luogo all’attribuzione del buono pasto. Il calcolo terrà conto delle giornate in questione come risultanza dei sistemi gestionale. Diciamo subito che l’applicazione del disposto normativo è sicuramente insoddisfacente, a nostro parere, rispetto ai “sacrifici” affrontati da tutti i lavoratori in una situazione di gravissima emergenza sanitaria. Si tratta solo di un primo tentativo di fornire adeguate risposte a questo tipo di problematiche, unitamente ad altre disposizioni normative che hanno tentato di “ristorare” solo per un brevissimo periodo la prestazione in presenza di tutti i lavoratori italiani (DL. 18/2020).

La solita situazione “nostrana” ovvero quella di “tamponare” con soluzioni normative emergenziali questioni legate al rapporto di lavoro che meritano ben altre attenzioni.
La pandemia ha prodotto, purtroppo, tante “storture” compresa quella del grande risparmio legato all’espletamento dell’attività lavorativa fuori dalle ordinarie sedi, scaricando oneri in capo ai lavoratori. D’altro canto, le Amministrazioni hanno cercato di recuperare il “gap tecnologico”, anche nelle procedure, ma ci sono riuscite solo parzialmente.

L’augurio è che in sede ARAN, in relazione al rinnovo del Contratto di Lavoro, vengano assunte precise determinazioni e venga individuata una cornice di regole per il lavoro agile “ordinario” che, concretamente, permettano un utilizzo adeguato e giusto dell’istituto, in termini sia di reale conciliazione vita-lavoro che di riconoscimento non solo economico.

Possiamo considerare questa fase, peraltro ancora pienamente in atto, come del tutto sperimentale e, pertanto, se non saranno assunti precisi indirizzi regolamentari ed operativi in linea con le aspettative dei colleghi (e non solo a favore della parte datoriale) riteniamo che il futuro del lavoro agile non sia affatto roseo.

Invece, trattasi di una grande opportunità che se adeguatamente “supportata” si può tradurre in un qualificato strumento di modernizzazione della prestazione lavorativa. Bisogna volerlo e non si può in alcun modo pensare solo ai risparmi di spesa (consistenti). Verificheremo se tutti i soggetti interessati saranno all’altezza della sfida.

“ACCORDO DI PROGRAMMA”

Nel contempo, sempre nel corso della negoziazione, è stato stabilito che con le risorse del Fondo 2020 si provvederà ad indennizzare coloro che hanno reso la prestazione lavorativa in presenza, in ragione dell’esercizio di attività cosiddette indifferibili.

Un fondamentale punto di equilibrio tra tutte le esigenze in campo e tutte le risposte che sono state fornite, da tutti i lavoratori nessuno escluso, in un periodo di gravissima straordinarietà.

“FUA 2019”

Nel corso della sessione settimanale è stata sottoscritta l’intesa in merito all’Ipotesi di accordo di ripartizione del Fondo risorse decentrate dell’anno 2019. Sulle risorse disponibili,

  • La somma di € 57.325.374,00 è destinata al finanziamento del premio di Produttività Individuale, finalizzato ad incentivare l’apporto dato dal personale nelle diverse attività dell’Agenzia (PERFORMANCE INDIVIDUALE)
  • Altresì, una quota delle risorse del Fondo, pari a € 60.256.540,00 è destinata alla erogazione di compensi accessori in relazione al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenzia per l’anno di riferimento (PERFORMANCE ORGANIZZATIVA).
  • La somma di € 24.393.827,43 viene assegnata agli uffici a titolo di FONDO DI SEDE, secondo quanto previsto dall’art. 77, comma 4 CCNL Funzioni Centrali.
    La somma sopra indicata (€ 24.393.827,43) per
    € 3.890.656,00 è destinata a remunerare il personale impiegato nelle attività collegate all’azione di prevenzione e contrasto all’evasione,

    € 6.246.000,00 è attribuita al personale che nell’anno 2019 è stato addetto all’assistenza e informazione all’utenza, per la remunerazione delle predette attività,
    € 4.845.320,00 è assegnata agli uffici in proporzione alle ore consuntivate nel 2019,
    € 2.000.000,00 è destinata a remunerare, in ciascuna sede di contrattazione di posto di lavoro, l’impegno del personale in servizio presso i Centri di Assistenza Multicanale nelle attività di consulenza telefonica e risposta ai contribuenti,

    € 7.411.851,43 è destinata a retribuire la Performance collettiva in ciascuna sede di contrattazione di posto di lavoro.

L’accordo in questione che negli aspetti di dettaglio è visionabile sul nostro sito, segue lo schema di ripartizione utilizzato negli anni scorsi. L’importo complessivo delle risorse disponibili per l’anno 2019 pari a € 141.975.741,43 (al netto dei contributi a carico del datore di lavoro) è ripartito nelle quote sopra indicate e per le relative finalità.

Solo per memoria, le risorse disponibili sopra indicate sono solo una quota del complessivo Fondo annuale che fa riferimento anche al finanziamento dell’indennità di Agenzia, delle ex posizioni super, delle progressioni economiche, della spesa per le posizioni organizzative e per gli incarichi di responsabilità nonché la spesa per i centralinisti non vedenti.

Anche sul tema del Fondo salario accessorio dobbiamo fare una importante considerazione.

Lo schema negoziale di riparto oramai risale ad oltre dieci anni fa e come tale richiede non solo una operazione di “manutenzione straordinaria” quanto probabilmente una sua complessiva revisione.

Purtroppo, ogni anno “si arriva lunghi” alla trattazione del delicato tema e nonostante le nostre pregresse sollecitazioni, come CONFSAL – UNSA e non solo, ad oggi non sì è stati in grado di affrontare il processo di revisione, nonostante che in questa occasione un tavolo tecnico ha prodotto significativi elementi di approfondimento.

In ragione di ciò, la nostra Organizzazione non fornirà più contributi ad un tavolo tecnico bensì affronterà, ci auguriamo nel più breve tempo possibile, l’intera materia, per tutti gli opportuni cambiamenti. L’anno 2020, come annualità straordinaria, diventa nei fatti l’anno zero, anche in ragione delle “concrete” difficoltà di utilizzare lo schema consolidato per apprezzare e remunerare il lavoro di tutti i colleghi in situazione emergenziale.

E’ opportuno procedere in questa direzione, nonostante l’assenza, a data di oggi, del relativo decreto ministeriale di finanziamento per l’annualità 2020, malgrado le rassicurazione fornite a suo tempo dal Dipartimento delle Finanze nel corso del tradizionale incontro sulle Convenzioni, circa una sollecita definizione del finanziamento.

La dott.ssa Caggegi ha assicurato il suo massimo impegno, condividendone scopi ed obiettivi, pertanto, quanto prima sarà aperta una sessione negoziale.
Trattasi, a nostro parere, di uno degli elementi di svolta nelle relazioni sindacali.

“SU POER E SISTEMA DI VALUTAZIONE”

Nel corso della settimana è stata fornita una informazione di dettaglio, peraltro richiesta, in merito alle rilasciate “Linee guida Poer”, mentre è iniziato un approfondimento sul delicato tema del Sistema di valutazione del personale.
In merito alle POER, è stata segnalata dall’Agenzia, la necessità di una ulteriore semplificazione nonché miglioramenti negli aspetti procedurali.

I colleghi sanno che in materia la CONFSAL – UNSA ha espresso disappunto su diversi aspetti della procedura al momento della chiusura del relativo verbale di confronto che non possiamo che ribadire.
In sintesi, riteniamo eccessiva la soglia di discrezionalità ed avevamo anche elaborato delle proposte al tavolo (vedasi prova scritta).

Quindi ben vengano ulteriori elementi che possono fare chiarezza e fornire uniformità, su aspetti ad oggi sperimentati, nonché elementi di revisione che in qualche caso erano stati già suggeriti dal Sindacato.
Ma la soluzione di un colloquio “strutturato” (con uno scritto che non ha più nemmeno il relativo voto), a parere della CONFSAL – UNSA, non soddisfa appieno le aspettative dei colleghi che si ritengono in grado di affrontare positivamente la sfida delle posizioni di elevata qualificazione.

Un probabile “spreco” di capitale umano che una struttura moderna ed all’avanguardia deve poter evitare.
Come è noto sul tema delle “elevate qualificazioni professionali” è aperto un ampio dibattito, in questo momento soprattutto politico, ed il nostro augurio è quello che nel “deputato” tavolo ARAN vengano individuati strumenti e regole che permettano al tema di fare un definitivo salto di qualità, a beneficio dei colleghi “che esercitano la funzione”, degli aspiranti, dei processi di crescita e sviluppo professionale e per l’innalzamento dei livelli di efficienza ed operatività delle strutture amministrative.

Un tema di grande rilievo, nell’ambito di un vero processo riformistico per tutta la pubblica amministrazione.
Così come strategico è lo stesso tema del Sistema di Valutazione.
Su questo aspetto una considerazione di carattere politico.

Se il legislatore nel passato ha pensato di utilizzare lo strumento come “clava per malmenare le risorse umane”, noi come CONFSAL-UNSA con forza abbiamo rifiutato di percorrere questa strada. E senza sostanziali cambi di indirizzo continueremo a farlo.
Anche perché se l’obiettivo sotteso alla valutazione è quello di distribuire il salario accessorio in maniera diversificata (non a pioggia), possiamo dire che questo obiettivo, con tutte le criticità e le problematiche connesse, è stato tranquillamente raggiunto dall’Agenzia delle Entrate sin dalla sua costituzione.

Pensiamo che altre strutture amministrative non possano dichiarare altrettanto.
Se invece il sistema deve essere “strumento” per la crescita professionale di tutti i colleghi, con l’obiettivo di annullare “gap” di produttività qualitativa e quantitativa, attraverso una “vera” ed “efficace” azione di formazione continua nonché una ordinata, qualificata e “temporizzata” procedura di assegnazione di compiti, allora possiamo approcciarci al tema, con tutta la delicatezza del caso. Naturalmente non solo con riferimento all’azione sui “valutati” ma ancor prima sui “valutatori”.

Se i colleghi destinatari di incarichi di direzione e coordinamento, nonostante le criticità al momento manifestatesi, sono da sempre valutati con gli opportuni strumenti, grazie a significativi ed applicabili elementi di analisi e supporto, tutti gli altri colleghi funzionari non possono che essere valutati, sostanzialmente, nell’ambito dell’apporto “oggettivo” che loro forniscono alla struttura di appartenenza per il raggiungimento degli obiettivi.

Le strutture pubbliche non hanno molti riferimenti oggettivi da utilizzare rispetto al mondo del lavoro privato. Pertanto, quei pochi strumenti oggettivi a disposizione vanno al meglio valorizzati.
Nel caso dell’Agenzia delle Entrate da sempre la struttura è orientata agli obiettivi ed ai risultati e riteniamo che solo su questi deve farsi affidamento. La delegazione presenterà un appunto di approfondimento al tavolo.

Ma anche i “valutatori” devono fare uno sforzo di modernità, un vero e proprio processo di crescita culturale, anziché usare lo strumento come una “arma di distruzione di massa” (e ne abbiamo già verificato l’esito, in contesti nel quale la valutazione non aveva alcuna incidenza).
Un diverso approccio, rispetto a quello di condivisione a tutti i livelli, nella pesantissima situazione in atto, per motivi esogeni ed endogeni, con una carenza spaventosa di personale (quindi con carichi di lavoro non più sostenibili) ed una mancanza significativa di regole che possano delineare percorsi di crescita professionale ed economica (quindi un “disvalore” ed una “disarticolazione organizzativa”), potrebbe tradursi nel “colpo di grazia” del sistema delle agenzie.

Modello scelto ed utilizzato per precisi scopi e finalità di medio e lungo termine (miglioramento ed efficienza amministrativa) che, purtroppo, è stato “disconosciuto” un minuto dopo il suo primo “vagito”.
Noi faremo la nostra parte per evitare il fallimento, perché crediamo che l’intero modello delle Agenzie Fiscali possa essere adeguatamente corretto e migliorato, a supporto del Sistema Paese, della collettività e dei colleghi in servizio.

(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate Sempreboni, Vitiello, Sorrentino).

Roma, 19 luglio 2021

ENTRATE – Firmati gli accordi sui ristori e sul salario accessorio 2019

             

AGENZIA DELLE ENTRATE

Firmati gli accordi sui ristori e sul salario accessorio 2019

Nella settimana appena trascorsa è stato firmato l’accordo sui ristori, ai sensi del comma 870 della Legge di Stabilità 2021.
La somma certificata dal Collegio dei Revisori pari a € 29.633.509,34 (lordo Agenzia), di cui € 25.640.649,31 quali risparmi di spesa per mense e buoni pasto nonché € 3.992.860,03, come risparmio spesa per straordinari, sarà correlata con n. 3.811.165 giornate intere di lavoro agile e n. 256.157 di giornate miste (in parte in presenza ed in parte in lavoro agile) che non hanno dato diritto alla fruizione del buono pasto.

Sarà determinata, pertanto, una quota giornaliera che verrà interamente attribuita ai lavoratori agili. Secondo calcoli meramente orientativi si tratta di una quota lorda giornaliera di circa € 5,50 e di una quota netta intorno ai € 3,80 che in ragione delle singole giornate di lavoro agile individuerà il compenso complessivo dei lavoratori interessati.

Firmato, altresì, l’impegno affinché anche i lavoratori in presenza per attività cosiddette indifferibili possano usufruire di una maggiorazione indennitaria (da negoziare), mediante l’utilizzo del Fondo risorse accessorie 2020. I colleghi interessati, ai sensi del DL n. 18/2020, hanno usufruito, per un breve periodo, di un “bonus” presenze stabilito dallo stesso legislatore.

E’ stata firmata, inoltre, la “preintesa” sul Salario accessorio 2019.
La somma disponibile per la contrattazione, pari a € 141.975.741,43, in aumento dell’8,40% rispetto all’importo dell’annualità precedente (2018 – € 130.942.628,989) sarà ripartita secondo lo schema “consolidato” (modificato in termini marginali come segnale di attenzione per le fasce più deboli). Pertanto, avremo la remunerazione della Produttività Organizzativa, di cui all’acconto già assegnato, nonché la Performance Individuale attribuita secondo i parametri di riferimento, oltre al Fondo di Sede da distribuire in Indennità di front office, Indennità per verifiche, Retribuzione per Attività di assistenza multicanali e quant’altro.
Ulteriormente, è stata acquisita una informativa di maggior dettaglio in merito alle già emanate Linee Guida per le POER, oltre ad una informativa scritta sul concorso a n. 175 Dirigenti.
Infine, è stato avviato il confronto sul Sistema di Valutazione del Personale delle aree funzionali. Nei prossimi incontri affronteremo la tematica dei Servizi al Contribuente nonché il Salario accessorio 2020, unitamente ad altri temi importanti come la mobilità.
Le OO.SS. e la Direttrice dott.ssa Laura Caggegi hanno delineato un articolato e “serrato” calendario di incontri finalizzato a fornire, nel più breve tempo possibile, le risposte attese dai colleghi in servizio. Il dettaglio dell’attività negoziale è oggetto di un notiziario di approfondimento, mentre gli accordi sono visionabili sul nostro portale.
(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate Sempreboni, Vitiello, Sorrentino).

Roma, 19 luglio 2021

ADM – Diritto alla carriera, un’attesa ineludibile dei Lavoratori

SETTORE AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Diritto alla carriera, un’attesa ineludibile dei Lavoratori

Da inizio anno 2021, nonostante un’ apparente quiete, sul fronte sindacale si stanno concretizzando una serie di presupposti per una svolta determinante per i Lavoratori Pubblici. Le tematiche in trattazione sono tante a cominciare dalla contrattazione inerente al CCNL Funzioni Centrali 2019-2021 alle altre azioni per superare varie problematiche in sospeso. 

Dal momento in cui si è avuto l’atto di indirizzo per l’Aran ad oggi si sono susseguiti diversi e ravvicinati incontri tra Agenzia della rappresentanza negoziale e i Rappresentanti dei Lavoratori  non solo per giungere alla firma del nuovo CCNL a livello economico ma anche per portare a destinazione una serie di istituti di fondamentale importanza.  Si ricorda il lavoro agile per il quale la nostra Federazione ha presentato un articolato pacchetto di proposte ed obiettivi su cui confrontarsi; resta in essere ancora l’ordinamento professionale che nella sua complessità incide variamente sulla situazione dei Dipendenti: dai profili professionali, alle progressioni orizzontali e verticali, alla creazione dell’area “quadri” o elevate professionalità che potrebbe portare ad un effetto domino.

Le carenze di Personale dell’Agenzia sono tali che non bastano, anche se costituiscono una inversione importante nel trend della situazione del Personale, le unità di personale previste dai concorsi in essere, ovvero 1226 autorizzate precedentemente dall’Autorità Politica in carica e circa 1.380 autorizzate con DPCM del 23 aprile 2021, tra cui sono da annoverare le 72 unità per progressioni verticali secondo il decreto Madia e che in base alla normativa vigente equivalgono a pari unità  di nuova assunzione. Tale autorizzazione porta all’elevazione dei posti per i Colleghi che hanno affrontato le non semplici prove per i passaggi dalla 2^ alla 3^ area. Trattasi chiaramente di un allargamento numerico che all’attualità lascerebbe fuori dei meritevoli Colleghi che hanno partecipato positivamente alla selezione. Abbiamo detto che le carenze di Personale presentano comunque ancora spazi di disponibilità organiche da colmare. La nostra Federazione ha già, in un precedente incontro, chiesto all’Amministrazione un impegno per i Colleghi che avrebbero superato la prova concorsuale e che non sarebbero rientrati in posizione utile a causa dei numeri della selezione. La risposta è stata riportata alle capacità assunzionali, che noi riteniamo essere ancora notevoli, per cui nel prossimo incontro la nostra Federazione chiederà all’Amministrazione di voler cogliere, al più presto o almeno nei tempi consentiti, l’occasione del relativo riconoscimento per i Colleghi che hanno partecipato utilmente alla selezione in parola.

Come abbiamo ricordato le “progressioni di carriera” restano comunque un argomento importante a livello del CCNL nell’ambito dell’ordinamento professionale per il quale anche l’Atto di indirizzo parla di “valorizzazione delle capacità concretamente dimostrate dai dipendenti”. La nostra Federazione si batte per un ordinamento professionale che veda il Personale non relegato  per anni in anguste classificazioni ma in un quadro di fluidità che riconosca l’acquisizione della continua professionalità acquisita. La Federazione Confsal-Unsa persegue, infatti, le possibili modifiche in materia di progressioni verticali con agevolazione dei concorsi interni per il passaggio tra le diverse aree.

Il diritto alla carriera permane un traguardo che spesso non è preso nella dovuta considerazione dalle Amministrazioni ma che all’attualità rappresenterebbe un elemento fondamentale e altamente motivazionale anche ai fini della  riforma della Pubblica Amministrazione e per rafforzarne l’efficacia in modo da incidere debitamente in vista dell’ auspicata ripresa economica e sociale del sistema Paese.

Roma, 13 luglio 2021

AGENZIE FISCALI – Le attuali prospettive

                         

 

AGENZIE FISCALI

Le attuali prospettive

 

Nelle settimane scorse abbiamo fatto diversi interventi sulla complessiva situazione in cui si trova la Pubblica Amministrazione in generale e le Agenzie Fiscali in particolare.

Diciamo subito, a scanso di equivoci, che a data attuale le prospettive non sono affatto rosee, con riguardo alle norme di legge d’interesse specifico.

Il D.L. n. 80/21 (il cosiddetto decreto reclutamento), in corso di conversione parlamentare non ha fornito elementi di rafforzamento del quadro normativo anzi, al contrario, ha creato ulteriore confusione.

Come primo aspetto la norma riguardante il superamento dei tetti in materia di salario accessorio è stata definita dal Ragioniere Generale Biagio Mazzotta di “carattere programmatico”

Lo stesso Ragioniere ha ricordato che per liberare salario accessorio servono le coperture finanziarie e si stima che il costo dello “sblocco” sarebbe dell’ordine di 2,0 – 3,0 miliardi di euro.

Se a questo aggiungiamo il “presunto” finanziamento del nuovo ordinamento professionale, come da previsione normativa da realizzare con la Legge di Stabilità 2022, con un costo stimato nell’ordine di 500 – 600 milioni di euro, arriviamo alla complessiva somma di oltre 3 miliardi €, superiore a quanto il Governo ha “appostato” per la “tornata” di rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici.

I numeri parlano chiaro, così come il quadro normativo vigente. A voi le conclusioni sul tema.

“Ombre” anche in materia di posizioni di elevata qualificazione.

Pur avendo sottolineato la necessità di una loro valorizzazione, sia in ambito normativo che nel contesto dell’Atto di Indirizzo ministeriale all’ARAN, a data di oggi non è stato “battuto” un colpo.

La nostra Federazione ha delineato precisamente una proposta di merito (attraverso la creazione della Area Quadri), ma senza riscontro alcuno. A voi le conclusioni anche su questo tema.

Naturalmente possiamo continuare.

In merito ai percorsi di carriera, caratterizzabili attraverso i cosiddetti passaggi di Area, pur apprezzando un miglioramento rispetto alle deroghe previgenti (riforma Madia), sostanzialmente il quadro normativo e contrattuale non si modifica.

Così come non si modifica, al momento, la questione dell’ampliamento del sistema delle relazioni sindacali, pesantemente “incise” nel passato dalla cosiddetta “riforma Brunetta”, che ha sottratto importanti temi al reale confronto tra le parti, a cominciare dai profili professionali per passare alle posizioni organizzative, indebolendo significativamente il ruolo della rappresentanza.

Così come non si modifica la problematica della “tassa della salute”, in vigenza di norme imperative.

Un quadro “fosco” che l’eventuale operazione di manutenzione del vigente CCNL Funzioni Centrali certamente non aiuta a “rischiarare”.

Il tutto mentre a gran voce si parla della Riforma della Pubblica Amministrazione, unitamente, per quanto di nostro interesse, alla Riforma del Fisco.

Su quest’ultimo strategico tema la classe politica ha elaborato ed approvato un documento delle relative Commissioni Parlamentari riguardanti le linee di indirizzo politico rassegnato al Governo che dovrebbe tradursi, nelle prossime settimane, in una legge delega, da declinare successivamente in un decreto legislativo.

Sul tema, ferma la potestà legislativa sul nuovo assetto tributario, ci aspettiamo la presenza di alcune “norme” sulle Agenzie Fiscali, in grado di mettere “la macchina fiscale” nelle migliori condizioni di efficienza ed operatività, a beneficio dell’intera collettività e dei lavoratori “finanziari”.

Per ritornare, invece, alla Riforma della Pubblica Amministrazione, dobbiamo prendere atto che rispetto alle enunciazioni di principio, anche di carattere normativo, nessun passo avanti è stato fatto. Come dire che “qualcuno vorrebbe fare le nozze con i fichi secchi”.

“Colossale” perdita di risorse umane in tutta la P.A., si stima che nel decennio scorso siano stati persi oltre 300mila funzionari, con un attuale tasso di dipendenti pubblici sulla platea dei abitanti inferiore a qualunque Paese dell’Unione Europea, perdita nettamente maggiore per le Agenzie Fiscali che mette a rischio la funzionalità di tutti gli Uffici del Paese, con situazioni di assoluta “impraticabilità”.

A data di oggi, pur conoscendo progetti di assunzione, nessun risultato sulle Agenzie Fiscali (vedasi solo concorsi in atto nell’Agenzia Dogane/Monopoli).

Lo stesso dicasi sui progetti di implementazione tecnologica ed informatica.

Una sola considerazione finale.

Si parla di riforma della amministrazione pubblica e poi si prende atto che i concorsi sono ancora al palo, che mancano le risorse finanziarie, che bisognerebbe “reingegnerizzare” procedure e amministrazioni, regolare diversamente il rapporto di lavoro e dovremmo continuare nell’elenco. Poi ci si “cimenta” su livelli salariali e qualificazioni professionali.

Nel contempo l’attuale Pubblica Amministrazione è il risultato di decenni di “disinvestimento”, mancanza di formazione professionale, “inesistenza” di percorsi di crescita e riduzione “drastica” di tutele.

L’unico progetto riformistico è stato rappresentato dalle Agenzie Fiscali, il cui tentativo di delineare un diverso modo di fare amministrazione e nel contempo di fornire strumenti per la valorizzazione del personale “si è infranto, nel tempo, sugli scogli”.

Ostacoli “opportunamente” frapposti da tanti soggetti che non hanno voluto e saputo valorizzare l’esperienza delle agenzie per le più disparate valutazioni e motivazioni che lasciamo ad altri praticare.

Noi possiamo e vogliamo solo dire che non servono dichiarazioni di principio e norme programmatiche. Servono atti concreti, a tutti i livelli, a salvaguardia e valorizzazione dei dipendenti in servizio, e non contro di essi, ed a supporto di un vero salto di qualità per il sistema Paese.

Temiamo, concretamente, che anche questa volta non si faccia nulla, con tutte le relative conseguenze. Riforma dell’Amministrazione Pubblica, la solita “araba fenice”.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

ENTRATE – Saluti e richiesta d’incontro al Neo Direttore del Personale AE

             

Al Direttore del Personale

                                                                                                          dell’Agenzia delle Entrate

                                                                                                          dott.ssa Laura Caggegi

Protocollo n. 67/2021

Oggetto: Saluti alla nuova Direttrice del Personale e richiesta di incontro a seguito d’informative.

Egregia Direttrice,

le porgiamo i saluti di buon lavoro per l’incarico ricevuto.

Siamo sicuri che verrà esercitato al meglio, con predisposizione all’ascolto e condivisione di obiettivi generali, naturalmente nel rispetto dei ruoli.

 

Consapevoli della necessità che Lei prenda conoscenza, con la corretta tempistica, dei diversi “dossier” sul tavolo sindacale, ma preso atto delle informative ricevute di recente in materia di POER (procedure selettive di interpello per il conferimento di posizioni organizzative ai sensi dell’art. 1, comma 93 lett. A della Legge 27 dicembre 2017, n. 205), nonché in relazione al “disomogeneo” comportamento adottato sul territorio nazionale in merito alle PO (espletamento interpelli ed attribuzione incarichi), anche alla luce di “specifici” interventi “rimodulativi” dell’organizzazione del lavoro nelle singole sedi, la scrivente O.S. chiede una convocazione finalizzata agli opportuni approfondimenti dei temi sopra riportati nonché alla prosecuzione dei lavori in materia di “ristori” ed a tutti gli altri argomenti in “agenda”, dal Fondo 2019 alla mobilità nazionale, affrontando con la dovuta celerità anche le questioni riguardanti il salario accessorio 2020, il tutto nell’ottica di un proficuo e positivo lavoro da condurre nei prossimi mesi, finalizzato a salvaguardare ruolo e operatività dell’Agenzia delle Entrate e benessere e soddisfazione dei diritti e delle aspettative di tutti i colleghi in servizio.

Buon lavoro ed i più cordiali saluti. 

 

(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

ENTRATE – Riunione del 22 giugno 2021 – In merito ai ristori…

             

AGENZIA DELLE ENTRATE: IN MERITO AI RISTORI.

Nessuna guerra tra lavoratori e nessuna prova di “forza”

In data 22 giugno si è tenuto l’incontro sindacale sui “RISTORI”, di cui al comma 870 della Legge di Stabilità 2021. 

La Direzione dell’Agenzia ha quantificato i risparmi di bilancio derivanti dai buoni pasto non attribuiti e dagli straordinari non erogati per un totale di circa € 29.633.500 lordo agenzia, in applicazione della norma e come da certificazione del collegio dei revisori (22 milioni di euro lordo dipendente)

Al contempo, ha estratto dai sistemi informatici il computo delle giornate lavorate in “smart working” nel 2020 ottenendo un complessivo di 3.898.473. 

Dividendo la somma disponibile per il numero di giornate, si conclude per un potenziale valore pro-capite di poco superiore ai 5,50 € lordo dipendente per giornata lavorativa intera trascorsa in s.w.

Rispetto ad una precedente “eccezione” sindacale che aveva sottolineato come il mancato incasso del buono pasto corrisponde a 7,00 € nette (in quanto detassato) mentre l’eventuale ristoro corrisponderebbe a 5,50 € lorde (o poco più) in quanto soggetto a tassazione, l’Agenzia ha risposto che, sebbene abbia provato a valutare l’opportunità di trasformare il ristoro in rimborso di costi analiticamente determinati al fine di giustificarne la detassazione, non è riuscita nell’intento e, pertanto, ha confermato la tassabilità del ristoro. 

In secondo luogo, la Parte Pubblica ha proposto anche di “ristorare”, con lo stesso “plafond”, il personale che ha fornito un presidio di presenza durante la pandemia riferendosi ai servizi di Conservatoria, spedizione/ricezione atti, gestione di rete e sicurezza.

CONFSAL – UNSA ha sottolineato che i risparmi di spesa devono essere diretti a ristorare i maggiori costi ed i mancati guadagni “patiti” dai lavoratori agili perché proprio loro hanno contribuito a formare i risparmi “de quo”. 

Ad onore del vero questa posizione è stata sostenuta da tutte le sigle sindacali presenti.

L’Agenzia, dovendo accantonare la proposta di cui sopra, ha “rilanciato” proponendo che le figure che hanno garantito i presidi come sopra individuati fossero destinatarie, in ogni caso, di un “ristoro” da attingere dal FUA 2020 a titolo di stralcio ed ha chiesto che l’accordo per tale attribuzione procedesse di pari passo con l’accordo sull’erogazione dei ristori ai lavoratori agili, quasi pretendendo di erogare i ristori solo a condizione che contemporaneamente si indennizzassero i lavoratori che avevano garantito il presidio. Questa proposta ha registrato, contrariamente alla prima, il gradimento di qualche Sindacato che si è anche prodotto nella quantificazione potenziale di queste indennità, a suo dire di valore almeno doppio rispetto al ristoro da riconoscere ai lavoratori agili. 

Nel merito di questa nuova proposta la CONFSAL – UNSA ha testimoniato la propria sensibilità rispetto alla valorizzazione dell’impegno profuso da chi ha garantito i presidi fisici, ma abbiamo sottolineato che le tipologie di “plafond” da cui attingere sono talmente diversi da non consentire di procedere “simultaneamente” a due accordi paralleli. Il plafond dei ristori è specificamente quantificato e “promana” dai risparmi del bilancio dell’Agenzia; esso per previsione normativa origina dai risparmi indotti dal lavoro agile e, pertanto, è molto facilmente liquidabile ai lavoratori agili essendo le ore fruite da ciascuno immediatamente riscontrabili in HR. 

Il plafond degli indennizzi di chi ha svolto i presidi individuati dall’Agenzia, al contrario, sarebbe il Fondo del Salario Accessorio dei lavoratori del 2020.

Orbene, a nostro avviso, i criteri di attribuzione del Fondo 2020, come sottolineato in tempi non sospetti, devono essere radicalmente rivisitati, tenuto conto che una serie di attività “storicamente” incentivate, come ad esempio le “verifiche” o il “front office” nelle dimensioni standard, sono state drasticamente ridimensionate e le somme attribuite a tali attività dovranno essere “riallocate” verso attività, talvolta inedite, svolte in epoca di pandemia. 

È verosimile che un valore vada dato al rischio, e forse al maggior impegno (rispetto all’ordinario), sopportato dai funzionari che hanno fornito alcuni presidi fisici, ma sia le tipologie di prestazioni incentivabili che la quantificazione di tali indennità possono essere valutate globalmente. Anche in merito alle attività presidiate occorre un approfondimento: 

se è vero che l’Agenzia ha, da subito, individuato 4 categorie di servizi indifferibili (IT, Posta, Conservatoria e Sicurezza) consentendo a tutti i lavoratori non adibiti a tale servizio di operare in modalità agile, è anche vero che diverse Direzioni Regionali hanno concesso lo “smart working” in modo “contingentato”, con colleghi addetti ad esempio ai front office che si sono recati in Ufficio anche 3 giorni a settimana.  Situazioni diversissime in tante aree del nostro Paese.

Anche questi colleghi, come quelli individuati dalla Parte Pubblica potrebbero, a ragione, eccepire che essendo stata “precettata” la loro presenza in ufficio è incentivabile come quella dei servizi sopra indicati. 

In sintesi, per CONFSAL – UNSA occorre liquidare con immediatezza i ristori ai lavoratori agili ed aprire subito un tavolo in cui discutere i criteri di attribuzione del FUA per l’anno 2020, verificando eventuali anticipazioni.

Anzi, in materia di salario accessorio, dobbiamo immediatamente operare sul salario accessorio 2019 (reclamato giustamente a gran voce da tutti i colleghi) e chiudere il relativo accordo, nonché individuare, anche qui con immediatezza, lo schema di riparto per l’anno 2020, un anno assolutamente straordinario in tutto e per tutto (che richiede, pertanto, soluzioni straordinarie).

Questo indirizzo lo avevamo espresso, ripetiamo, in tempi non sospetti e ne siamo sempre più convinti.

Le prestazioni 2019 oramai risalgono ad oltre 18 mesi fa e come sempre osserviamo i soliti ritardi, anche negoziali, mentre per il decreto sul 2020, in sede di Convenzione con il Dipartimento delle Finanze, era stata assicurata una tempestiva emanazione del relativo decreto, una volta superate le criticità di primo impianto. 

Quanto detto per recuperare parzialmente i ritardi “cronici” osservati in merito alla determinazione e destinazione dei fondi accessori.

Questo è il quadro operativo, nel quale si inserisce il comma 870 che, in concreto, rappresenterebbe solo un “primissimo” tentativo, del legislatore,  per un riconoscimento accessorio ai lavoratori agili che hanno operato TUTTI in un anno straordinario e tragico sotto tutti i punti di vista.

Come ci insegnano altre esperienze, anche internazionali, ci si è avviati verso un riconoscimento giornaliero “forfettario”, per i lavoratori agili, anche se non soprattutto in ragione dei consistenti risparmi osservati ed accertati dalle Amministrazioni (sotto diversi profili e non solo in materia di buoni pasto e straordinari), nonché gli indubbi disagi sopportati dai lavoratori.

Siamo sicuri che i colleghi pensavano a ben altro, ma regole e vincoli attuali sono presenti come “macigni” e queste sono le cifre in gioco, in un contesto tutto in evoluzione con scarsi riferimenti pratici. Certamente auspicabile il superamento di vincoli e regole se si vuole, a giusta ragione, valorizzare al meglio il lavoro agile ordinario.

Naturalmente anche su questo tema la regolazione contrattuale di primo livello è in ritardo, nella speranza che il percorso avviato in Aran per il rinnovo del CCNL, riesca a sciogliere i tanti “nodi” (MA QUANTI “NODI” BISOGNA SCIOGLIERE IN ARAN?  Vi è una reale volontà di lavorare in questa direzione in materia di profili professionali, posizioni organizzative e/o Area Quadri che dir si voglia, regole su Lavoro agile “ordinario” e non telelavoro domiciliare, solo per elencare alcuni delicati argomenti? Per non parlare in merito ai “tetti” di spesa sul salario accessorio nonché sui passaggi di area, dove per effetto del D.L. n. 80/2021 in corso di conversione, bisogna attivare il confronto tra le parti e trovare soluzioni non solo contrattuali ma anche in termini di ulteriori proposte normative da rappresentare al Governo).

Detto quanto sopra, rigettiamo al mittente qualunque pensiero ostile in materia di “ristori”, nella consapevolezza che si tratta di somme certamente dovute per tutti gli interessati, opportunamente da “rilasciare” a diverso titolo e con diversi “plafond”.

Come al solito osserviamo che i nostri colleghi, TUTTI, hanno fatto il loro meglio per mantenere inalterata l’operatività dell’Agenzia, nelle condizioni date, ma non tutte le altre parti hanno lavorato nella stessa direzione.

Purtroppo, tutte le problematiche sono oggettivamente “concatenate” e richiedono soluzioni univoche e specifiche ai diversi livelli, legislativi e contrattuali di primo e secondo grado.

Non servono “demagogia” e “strumentalità”, osservando che a tempo debito, quando si sono voluti sottolineare importanti aspetti operativi quotidiani (l’importanza della Sicurezza sul Lavoro, l’importanza e specificità dei Servizi Immobiliari, l’importanza di alcune “figure” del settore Territorio, l’importanza delle figure di coordinamento e responsabilità, l’importanza di anticipare un accordo sperimentale di “smart working ordinario” anziché il  telelavoro domiciliare e l’elenco potrebbe continuare), non sono state fornite risposte soddisfacenti.

Noi della CONFSAL – UNSA manterremo, come sempre, il nostro stile e la nostra capacità di “discernimento”, per “firmare” accordi adeguati.  Il resto è … “fuffa”.

Anzi una importante precisazione politico-sindacale: è il caso di riattivare la unitaria “vertenza fisco”, visto che le problematiche sul tappeto hanno superato ampiamente la soglia critica (in primis, carenza risorse umane e carenza di risorse economiche accessorie).

Cordiali saluti.

(La delegazione CONFSAL – UNSA settore Entrate)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

 

Futuro AE – Considerazione del Coordinatore Nazionale

             

Una nuova considerazione del Coordinatore Nazionale

AGENZIA DELLE ENTRATE
Un indirizzo per il futuro: una “vision” forte e
non arroganza del potere o incapacità operativa

Le ultime nostre considerazioni circa l’indirizzo per il futuro dell’Agenzia delle Entrate, si concludevano con “Gli scenari sono tutti aperti, i risultati auspicati positivi, ma fondamentale sarà il ruolo ed i compiti di tutti i lavoratori, da valorizzare professionalmente e da retribuire adeguatamente, come una squadra “creata” per vincere la sfida del secolo ovvero portare il Paese nella modernità”.

Dopo una settimana, senz’altro difficile, appare opportuno evidenziare alcuni aspetti “dissonanti”.

Ormai tutti sono a conoscenza di come si è conclusa la trattazione delle posizioni organizzative di natura contrattuale (sic!) ed altrettanto degli atti unilaterali in materia di riorganizzazione che tra altro, incominciano ad essere “numerosi” (a partire dall’operazione “audit” per arrivare agli “uffici risorse materiali,” ma ci siamo dimenticati sicuramente qualcosa e siamo sicuri che non è finita).

Ora, il comune denominatore è rappresentato dalla unilateralità di queste operazioni che, a parere della CONFSAL – UNSA, non possono trovare forti elementi di sostegno bensì generiche considerazioni quali, nel caso delle posizioni organizzative, il mancato accordo tra le OO.SS.

In verità, sulle PO non c’è mai stato un momento di condivisione tra i tanti punti di vista sindacale, certamente alimentato nel tempo dalla mancanza di regole contrattuali di primo livello precise e chiare, ma probabilmente è altrettanto vero che non si è cercato l’accordo.

Ne è prova ciò che CONFSAL – UNSA scrisse come nota a verbale nell’intesa, siglata da noi e da altra sigla, oltre dieci anni fa.

“…la CONFSAL – SALFI restano tuttavia contrarie a che la definizione dei criteri attuativi, relativi anche alla graduazione delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità, sia sottratta alle relazioni sindacali previsti dal CCNL di comparto (ndr ex comparto agenzie fiscali ed ex ccnl). Ciò posto la sottoscrizione dell’accordo è prioritariamente finalizzata ad evitare che l’attuazione unilaterale del modello organizzativo in questione possa realizzare un precedente, questo si, considerato da … CONFSAL–SALFI elemento non accettabile”.

La dichiarazione di cui sopra si commenta da sé, a distanza di undici anni.

E’ chiaro che oggi non solo siamo dispiaciuti che in questo atto unilaterale sulle PO, di breve validità, non sia stato accolta alcuna valutazione di parte sindacale, ma siamo ancor più preoccupati nel non riuscire ad intravedere il modello organizzativo (in ogni “puntata” abbiamo visto numeri differenti) benché in attesa di determinazioni in sede Aran.

Ed è altrettanto vero, lo abbiamo ribadito in alcune occasioni, che più passa il tempo e più la mancanza di regole di supporto avrebbe reso “non valido” qualsiasi accordo.

Dopo la fase contrattuale “sperimentale” (PO ed Incarichi di Responsabilità), affiancata, ultimamente, da una norma legislativa speciale (POER), siamo scoperti su tanti fronti, proprio su quelli che caratterizzavano e caratterizzano il lavoro delle Agenzie Fiscali, anche in ragione dell’azzeramento del comparto e del relativo CCNL.

Ma è altrettanto vero che ogni volta “ritroviamo” un sottile “filo conduttore” circa la volontà di eliminare il comparto medesimo, eliminare le regole specifiche, “derubricare” l’esperienza delle agenzie fiscali a mero “incidente di percorso” da neutralizzare ed eliminare.

Altro che concetti, analisi, approfondimenti e commenti su riforma della PA. riforma del Fisco, modernizzazione degli apparati burocratici e quant’altro.

Tutto è stato scritto, non abbiamo voluto fare le “cassandre”, abbiamo voluto evidenziare, nel tempo, criticità e punti di debolezza e ciò con l’esclusivo intento di aiutare, ognuno per le sue competenze, ad integrare, modificare e correggere il modello delle Agenzie Fiscali per un effettivo salto di qualità, mentre altri, invece, ne hanno “approfittato” per dare il “colpo di grazia”.

Al contrario, sui relativi tavoli noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo con forza a farla affinché vengano affrontate e risolte le questioni fondamentali.

Ma la responsabilità è dell’Agenzia, delle Agenzie Fiscali, anche se non soprattutto in relazione alla mancanza di regole specifiche dell’intero assetto, istituzionale ed operativo, nell’ambito dell’Amministrazione pubblica.

Procedere unilateralmente e speditamente su tanti fronti, oseremmo dire in tono di “ritorno al passato” (tutto cambia perché nulla cambi), lancia un segnale fortemente negativo che dobbiamo saper respingere.

Non si tratta di attenzione verso particolari gruppi di lavoratori, ma riguarda tutti i colleghi in servizio, sui temi del salario accessorio, degli sviluppi professionali ed economici, sulle regole di tutela del rapporto di lavoro ed addirittura sulla salvaguardia e rafforzamento delle stesse amministrazioni.

E’ altrettanto vero che quanto specificato sopra è il frutto “avvelenato” di almeno dieci anni di mancato governo della amministrazione pubblica (spending review – blocco turn over – mancati investimenti in risorse umane, materiali e finanziare e quant’altro), con le Agenzie Fiscali lasciate in “mezzo al guado” che si sono “barcamenate” alla meglio solo grazie al contributo di colleghi preparati e professionalizzati che hanno dato l’anima per vedere finalmente applicato un modo diverso di lavorare e fare amministrazione.

Oggi, come contropartita e ringraziamento, possiamo osservare dei “novelli potenti” stare sulla scena ed imporre delle idee, senza confronto, senza condivisione, senza un minimo rispetto della forma e della sostanza, senza niente di niente.

Una volta per tutte deve essere chiaro che nessuno ci può prendere per i “fondelli”!

CONFSAL – UNSA rimane in “fervida” attesa di vedere come si declineranno i principii dell’ennesima riforma preannunciata, nella speranza che, nel frattempo, i “novelli potenti” lascino le “plance di comando” avendo fatto i minori danni possibili.

(Con la collaborazione di tutti i colleghi del Coordinamento Centrale)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ADM- Riunione OPI del 24 maggio 2021

SETTORE AGENZIA ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Riunione OPI del 24 maggio 2021: alcune notizie sulla riorganizzazione dell’Agenzia

Si è riunito oggi, con la partecipazione del DG Minenna, l’Organismo Paritetico per l’Innovazione sul progetto di riforma di alcuni assetti organizzativi dell’Agenzia, organismo che, tuttavia, soffre di talune limitazioni come, ad esempio, la mancanza di preventiva documentazione in merito alle riunioni.

La riorganizzazione dell’Agenzia ormai è in piena realizzazione ma il Vertice continua a mostrane una delineazione “in progress” non essendo reso noto, come più volte richiesto dalla nostra Federazione, il progetto generale della stessa.

In sintesi è stato comunicato dal DG che, come nelle Direzioni Centrali di Linea sono stati creati Uffici Affari Generali, nelle Direzioni Centrali di Supporto di Personale e Amministrazione e Finanza, data la loro estensione, verranno creati degli “Uffici di policy” per il coordinamento e l’indirizzo delle attività. Per quanto concerne le previste nuove Direzioni Territoriali al loro interno saranno previsti due soli Uffici ovvero Antifrode e l’accorpamento di Linea e Supporto: scelta che potrebbe riguardare il resto delle altre Direzioni Territoriali istituende o in essere.

L’Amministrazione si è dichiarata sensibile alle reiterate richieste sindacali di una ulteriore divisione di alcune “macroregioni” come ad esempio Liguria-Piemonte/VdA e Friuli Venezia Giulia Veneto.

E’ stato anche comunicato che si provvederà ad istituire, per oggettive necessità e opportunità, alcuni Uffici delle Dogane come un UD ad Avellino oggi SOT di Benevento.

Nell’ambito della Direzione Centrale Dogane è invece prevista la creazione di un Ufficio Risorse Proprie, come da suggerimento della Commissione Europea.

E’ inoltre già in itinere un progetto di “riassetto degli immobili” per dare all’Agenzia sedi appropriate e dignitose.

Il DG ha anche invitato le OO.SS. a fornire, per iscritto, eventuali contributi sulla materia della riforma che, in verità, erano stati presentati dalla nostra Federazione ma che non hanno avuto la dovuta attenzione.

Gli interventi dei vari componenti OPI di parte sindacale sono stati unanimi nel valutare positivamente la prevista divisione delle macroregioni ed hanno manifestato anche perplessità nella istituzione nelle Direzioni Territoriali di solo due uffici dirigenziali.

Il Rappresentante della nostra Federazione al tavolo, oltre rimarcare la più volte evidenziata necessità di avere un progetto generale sulla riorganizzazione dell’Agenzia, ha manifestato condivisione per la separazione delle macroregioni ed invece ha espresso dubbi e interrogativi sulla riduzione, nelle Direzioni Territoriali, degli uffici dirigenziali almeno nelle realtà più estese. Per la creazione degli “uffici di policy” ha chiesto maggiori approfondimenti e informazioni in quanto, tout court, essi sembrerebbero destinati ad espletare una funzione già propria dei relativi Direttori Centrali.

In merito alla creazione di eventuali Uffici delle Dogane è stato ricordato che rimane ancora in sospeso il progetto di unificazione tra gli uffici delle dogane e quelli dei monopoli, specialmente perché questi ultimi soffrono di una struttura particolare con un ufficio di stampo provinciale ma che opera su una o più regioni.

Altre opportune osservazioni saranno presentate per iscritto dalla nostra Federazione.

La prossima riunione è stata ipotizzata nell’ambito di un mese.

Roma, 24 maggio 2021

IL RESPONSABILE NAZIONALE SETTORE ADM
Salvatore Veltri