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ENTRATE – Convenzione MEF/Agenzia 2021-2023 – Incontro del 10 novembre 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

Convenzione MEF / ADE 2021-2023

Incontro del 10 novembre 2021

 

La CONFSAL – UNSA ha partecipato all’incontro odierno con il Dipartimento delle Finanze in merito alla Convenzione con il MEF / ADE 2021-2023.

In questa sede si richiama integralmente il nostro comunicato del 3 novembre riguardante il Piano dell’Agenzia.

In questa sede giova sottolineare che il Coordinatore Nazionale ha espresso al tavolo rammarico per l’assenza dell’Autorità politica su un confronto strategico in tema di rapporto convenzionale, unitamente al ritardo temporale nella stipula della Convenzione medesima.

Quanto sopra segnala, comunque, la scarsa attenzione rispetto alla Rappresentanza dei lavoratori dell’Agenzia, nonché la apparente minor importanza che la Politica attribuisce alla macchina fiscale.

Il tutto richiamando le criticità di fondo, oramai un elenco consolidato da diversi anni, rappresentate dalla grave carenza del personale, solo in parte nel futuro alleviate dai concorsi in corso di espletamento o da espletare, che necessità di potenziamento anche attraverso un programma straordinario di reclutamento, la necessità di maggiore risorse finanziarie a sostegno della salvaguardia del vincolo tra prestazioni e controprestazioni, visti gli obiettivi quanto qualitativi stabiliti per il triennio 2021-2023, la giusta attenzione verso il modello organizzativo ed il lavoro agile nonché tutti gli altri strategici temi posti all’attenzione.

E’ stato ribadito che già con nota dell’8 settembre scorso la CONFSAL – UNSA ha richiesto una audizione al Ministro Franco, estesa al Vice Ministro Castelli ed Capo di Gabinetto Chinè, finalizzata ad effettuare tutti gli approfondimenti sul modello delle Agenzie e relative operazioni di consolidamento e miglioramento, sul rafforzamento dell’autonomia finanziaria, gestionale ed organizzativa e sui percorsi di carriera di tutti i colleghi in servizio.

I segnali che pervengono non sono dei migliori, anche in termini di prospettive normative-regolamentari, e vorremmo utilizzare la probabile/possibile “Riforma del Fisco” per ottenere la giusta attenzione, governativa e parlamentare,  sulla macchina fiscale.

Senza implementazione di risorse, umane – finanziarie – materiali/tecnologiche e senza una forte attenzione “politica” sugli obiettivi di fondo dell’Amministrazione Finanziaria, soprattutto sulle regole, generali e specifiche,  per la CONFSAL – UNSA non si va da nessuna parte.

Attendiamo risposte.

(La delegazione Valentino Sempreboni e Gennaro Vitiello)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 10 novembre 2021

 

ENTRATE – Rientro in presenza e lavoro agile – Richiesta urgente convocazione al Direttore dell’Agenzia

AGENZIA DELLE ENTRATE

Rientro in presenza e lavoro agile

Richiesta urgente convocazione al Direttore dell’Agenzia

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

Alla Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate

dott.ssa Laura Caggegi

Oggetto: Rientro in presenza e lavoro agile

 

Preso atto delle “Ulteriori indicazioni dell’8.11.2021 nella Gestione della prestazione lavorativa del personale in applicazione del DPCM 23.09.2021 e del DM 8.10.2021”, a firma del Capo Divisione Risorse, la scrivente OO.SS. esprime forti perplessità circa il contenuto della stessa nota/circolare.

Con riferimento al DM 8.10.2021, l’art. 1 comma 3 statuisce anche la possibilità dello svolgimento del lavoro agile nel rispetto di alcune condizionalità riportate dalla stessa norma.

In questa sede giova anche fare riferimento alla rilevanza dell’esperienza del lavoro da remoto praticata in questi mesi ed al “salto” tecnologico effettuato dall’Amministrazione, con tutti i relativi investimenti.

Per quanto evidenziato ed in relazione alle Indicazioni fornite dall’Agenzia, la scrivente ritiene essenzialmente necessario che le OO.SS., a livello centrale e nel livello territoriale, partecipino effettivamente da un lato, al “processo” di rientro in presenza e dall’altro, alla attribuzione di lavoro agile, in ragione dei coinvolti aspetti di sicurezza e tutela dei lavoratori, nonché con riferimento alla flessibilità oraria di ingresso ed uscita, alla gestione del lavoro agile con relativa rotazione e tutti gli altri “elementi” che vedono sovraintendere il sistema delle relazioni sindacali.

Le disposizioni, normative e contrattuali, in materia di sicurezza e le ricadute delle operazioni nelle singole sedi non possono essere solo formalmente citate bensì le fattispecie devono essere concretamente regolate ed applicate.

Inutile sottolineare la delicatezza e l’importanza della presente richiesta, alla luce della vigenza dell’emergenza sanitaria, della ripresa rilevata dei contagi (spesso segnalata da diversi territori), nonché tutto quanto il relativo contesto operativo richiede, compreso la “consulenza qualificata” dei medici e l’esame di tutte le specifiche situazioni rispetto al distanziamento, ai sistemi di protezione individuale, alla logistica e quant’altro.

Il “sopravvenuto” impianto normativo, a parere dello scrivente, non può determinare la disapplicazione delle pregresse regole dettate innanzitutto per la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro (alla luce dei protocolli generali) ed una eventuale loro revisione richiede l’intervento, a tutti i livelli, delle parti interessate.

Per il livello di competenza si chiede una convocazione delle OO.SS. con tutta l’opportuna urgenza.

Sicuri della massima attenzione, si formulano i più cordiali saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 8 novembre 2021

 

ADM – GDF & Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Nota al Ministro

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stato con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e,p.c.  Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Marcello Minenna

 

Egregie Autorità

il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA ha elaborato, con altre sigle sindacali, un importante documento riguardante l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, già inviato il 2 novembre u.s., rappresentando stupore e perplessità per quanto espresso nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 circa i compiti che la Guardia di Finanza si attribuirebbe, perfino dando a se stessa la qualifica di “Autorità doganale” non contemplata di certo dai regolamenti unionali né dalla normativa nazionale nei termini lasciati intendere dalla Nota in commento.

Il documento già inviato, che qui si richiama integralmente, illustra compiutamente i termini della preoccupante problematica, evidenziando in particolare le ricadute conflittuali fra le due Istituzioni in campo (Agenzia delle Dogane e Monopoli e GDF) nonché i negativi riflessi su cittadini e imprese (specialmente l’inopportuna duplicazione dei controlli).

Si specifica che la GDF opera  negli spazi doganali,  ai sensi degli artt. 17, 21 e 22 DPR 43/1973, per le attività di “vigilanza e riscontro” mentre i controlli e poteri degli Uffici e dei Funzionari Doganali sono descritti diffusamente nel resto del DPR 43/1973 mentre una serie di “leggi demandate” individuano i Funzionari Doganali come gli organi deputati ad intervenire in casi di frodi sia alla legge doganale che alle altre leggi la cui inosservanza venga riscontrata nell’attività doganale.

La posizione della GDF, di cui alla Nota di aggiornamento al DEF, all’attualità, verrebbe anche ulteriormente riaffermata da una circolare interna del Corpo, partecipata ad almeno un organo di stampa (Italia Oggi), che riporterebbe, quale indirizzo operativo per i Militari GDF in ambito doganale, l’utilizzo delle banche dati in uso alla GDF e che potrebbero maggiormente orientare i controlli a livello di movimenti merci da/per Paesi Terzi.

In proposito però l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ormai da una ventina di anni, utilizza sofisticati strumenti di analisi dei flussi delle merci le quali, in base a diverse decine di parametri di rischio, vengono segnalate in tempo reale come oggetto di possibili frodi e irregolarità. Inoltre, in aggiunta ai controlli in tempo reale, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli eseguono “controlli a posteriori” (così detto canale blu) per ulteriori controlli documentali e se del caso anche fisici recandosi nelle aziende.

Si evidenzia, quindi, una duplicazione di attività con le medesime finalità, a scapito dell’utenza in regola che, potenzialmente, correrebbe il rischio di vedersi controllata varie volte per le medesime operazioni.

In merito agli indici di pericolosità, a cui accennerebbe l’articolo di stampa, da utilizzare ai fini del “riscontro”, vale la pena ricordare che tale istituto, previsto dall’art 26 del citato DPR 43/1973, verte su una funzione della GDF di “riscontro sommario ed esterno dei colli e delle merci alla rinfusa, allo scopo di controllarne la corrispondenza ai documenti doganali”, documenti doganali che hanno già avuto un processo di analisi e controllo da parte dei funzionari dell’Agenzia. Si ribadisce che l’attività di riscontro, a suo tempo, fu contemplata per le merci che entravano e uscivano dagli “spazi doganali” mentre oggi molte operazioni doganali si svolgono (per le previste e necessarie semplificazioni burocratiche e con un collaudato sistema di affidabilità degli Operatori Economici, cosiddetto AEO) direttamente presso le aziende interessate.

A maggior chiarimento si aggiunge che, come notorio, l’Agenzia fiscale delle Dogane e Monopoli, nata nel 1999 per esercitare le funzioni dell’ex Dipartimento delle Dogane e Imposte Indirette del Ministero Finanze nonché implementata nel 2012 con le funzioni dell’Azienda Autonoma Monopoli di Stato, ai sensi dei regolamenti comunitari/unionali, del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia doganale (DPR 43/1973) e di tutte le leggi demandate, è “preposta ai controlli  sulla circolazione delle merci in ambito internazionale, contribuisce alla fiscalità interna e agli interessi finanziari del Paese e della UE, provvede alla riscossione di tributi specifici e ALLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE E ALLE FRODI ANCHE CON POTERI DI POLIZIA GIUDIZIARIA” ed inoltre “esercita il ruolo di presidio dello Stato nei settori dei giochi e dei tabacchi, garantendo gli interessi dell’Erario attraverso la riscossione dei tributi, tutelando il cittadino attraverso il contrasto agli illeciti e gestendo il mercato attraverso concessioni e atti regolamentari. Concorre alla sicurezza e alla tutela dei cittadini, controllando le merci in ingresso nell’Unione Europea e contrastando fenomeni criminali come contrabbando, contraffazione, riciclaggio e traffico illecito di armi, droga, rifiuti, alimenti e farmaci non rispondenti alla normativa sanitaria vigente”.

Meraviglia, quindi, che una diversa Amministrazione dello Stato, ad ordinamento militare, possa essere impegnata nelle  medesime incombenze esercitate e previste per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli soprattutto alla luce di quanto l’operatività dell’ Agenzia  sia risultata di primaria importanza per l’attività svolta nel corso dell’emergenza sanitaria ancora in corso, così come fondamentale risulta l’attività della stessa Agenzia a supporto della crescita del Sistema Paese, il ché viene certificato dai risultati descritti nell’annuale “Libro blu” e più specificamente nei consuntivi degli obiettivi conseguiti in adempimento della Convenzione MEF/ADM.

La scrivente Federazione ritiene, pertanto, opportuno e inderogabile che le SS.LL. vogliano attuare tutti i necessari interventi affinché i dubbi in merito ai compiti ed alle funzioni, nonché ai possibili disallineamenti di carattere operativo, vengano debitamente eliminati, con l’urgenza del caso e per la chiarezza dei ruoli esercitati dagli Organi interessati.

Sicuri della massima attenzione, si formulano i più cordiali saluti.

Roma, 8 novembre 2021

IL SEGRETARIO GENERALE FEDERAZIONE CONFSAL – UNSA
Massimo Battaglia

IL COORDINATORE NAZIONALE CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali

Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Convenzione MEF/Agenzia 2021-2023 – Piano dell’Agenzia

AGENZIA DELLE ENTRATE

Convenzione MEF / Agenzia 2021-2023

Piano dell’Agenzia

 

Presentata oggi, 3 novembre, presso l’Agenzia la bozza della Convenzione MEF / AGENZIA ENTRATE 2021-2023, con un particolare “focus” sul Piano dell’Agenzia, alla presenza del Capo Divisione Risorse aggiunto dott. Dorrello, della Direttrice del Personale dott.ssa Caggegi, del dott. Stella Direttore Centrale Amministrazione e Pianificazione e diversi dirigenti dei vari servizi.

L’incontro ha preceduto la convocazione della settimana prossima presso il MEF – Dipartimento delle Politiche Fiscali nella quale prospetteremo alla “Parte Pubblica”, in quella sede in veste più squisitamente politica, le criticità di sistema e le nostre richieste d’intervento.

Innanzitutto, la delegazione CONFSAL – UNSA ha dovuto necessariamente evidenziare il ritardo nella presentazione del Piano, nonché dell’intera Convenzione, nonostante le rassicurazioni che erano state fornite l’anno scorso direttamente dalla Direttrice del Dipartimento Finanze (ovvero convocazione al MEF nella primissima parte dell’anno e quindi approfondimento della strategica tematica del piano aziendale ad inizio del percorso operativo per il raggiungimento degli obiettivi in esso esplicitati).

Quanto sopra porta a ragionare, invece, in termini di consuntivazione dell’attività espletata nell’anno in corso, facendo leva sull’individuazione dei target 2022 e 2023 per una concreta valutazione delle linee operative prospettiche.

Naturalmente in sede MEF affronteremo meglio questo tema, per la sua valenza politica.

Il ritardo oramai consolidato rappresenta un forte segnale di disattenzione politica rispetto alle Agenzie Fiscali e relativo rafforzamento qualitativo del modello, in concreto una distorsione di non poco conto con significativi riflessi negativi.

In merito ai numeri (target) espressi nel documento di Piano, la CONFSAL – UNSA ha apprezzato il mantenimento in termini elevati se non addirittura migliorativi di alcuni indicatori istituzionali presenti nel set dei diversi obiettivi delle aree Servizi – Prevenzione – Contrasto.

Questo esprime efficacemente il ruolo strategico dell’Agenzia, quale dato consolidato confermato anche in piena emergenza sanitaria.

A tale riguardo fondamentale il dato oramai a consuntivo 2021 delle complessive entrate da adempimento spontaneo (€/miliardi 446,52), nonché il relativo incremento del 5% per il 2022 (€/miliardi 468,72) e dell’8,5% (sempre rispetto al 2021) per il 2023 (€/miliardi 484,93). Questi dati esprimono al meglio tutta l’attività di “compliance” nelle sue diverse forme e modalità operative.

Importante anche i dati sulle entrate derivanti dalle attività di contrasto, che passano dai €/miliardi 10,00 del 2021, ai €/miliardi 15,87 del 2022 (incremento del 58,7%) e €/miliardi 15,27 del 2023 (incremento del 52,7% sempre su base 2021).

Questo dato esprime invece appieno la capacità operativa di contrasto alle violazioni tributarie (erariali e non).

Il dato che esprime l’efficienza complessiva dell’Agenzia, ovvero i costi sostenuti per riscuotere € 100,00 di imposte o diritti, è pari a 0,64 quale di fatto consuntivo 2021, nonché 0,60 per il 2022 e 0,57 per il 2023.

Questi pochi elementi riportati che poi si declinano negli elevati target dei singoli obiettivi quanto-qualitativi (in totale 9 per le tre Aree e relativi diversi indicatori), in qualche caso anche con netti aumenti nel triennio, segnale, se ve ne fosse il caso, l’efficace azione operativa posta nell’anno in corso e da porre in essere nel prossimo biennio nei diversi settori e, quindi, il qualificato impegno richiesto a tutte le risorse umane dedicate.

La CONFSAL – UNSA ha posto, con forza, l’attenzione sulle risorse umane disponibili.

Alla fine del corrente anno risulteranno in servizio n. 29.046 dipendenti, di cui 405 dirigenti (dati presunti).

Nel corso del prossimo anno, sia con riferimento ai bandi di concorso in itinere (con probabile inizio di tirocinio entro febbraio) sia ai concorsi da bandire, si darà esecuzione al Piano di fabbisogno del personale per complessive 4.113 unità (n. 560 di Seconda Area ed il resto di Terza Area).

Purtroppo, la massiccia uscita per il 2021, nonché le previsioni di uscita per il biennio 2022/2023 (previsione complessiva oltre n. 6.369 unità) non permetteranno il recupero significativo del livello occupazionale, tanto che alla fine del triennio la disponibilità di risorse umane non raggiungerà le 30.000 unità.

La carenza di risorse umane è vistosa ed importante, quale effetto del blocco del turn over e delle mancate attenzioni della politica su questo strategico tema, mettendo a rischio il raggiungimento dei target sopra riportati. La sofferenza degli Uffici operativi è misurabile senza alcuno sforzo di fantasia.

In ragione di ciò, come peraltro ribadito anche in altre occasioni, la CONFSAL – UNSA ha chiesto una significativa implementazione dei piani “assunzionali”, valutando i margini di intervento a legislazione vigente e chiedendo, altresì, ulteriori sforzi all’Autorità Politica affinché l’Agenzia delle Entrate sia messa nelle migliori condizioni operative possibili, sia sul piano dei numeri che sulle diverse figure professionali necessarie.

E questo anche in ragione degli sforzi che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni per la “messa a terra” del PNRR e della possibile Riforma del Fisco.

Altro fondamentale problema è stato evidenziato nel tema della complessiva “valorizzazione economico-professionale” di tutti i colleghi in servizio nei suoi diversi aspetti (miglioramenti stipendiali, salario accessorio, passaggi entro e tra le aree), sia con riferimento all’eliminazione dei tetti di spesa al salario accessorio (ricordando le risorse disponibili e non “spendibili”) sia ai processi correlati con il nuovo ordinamento professionale che sarà delineato dal nuovo CCNL.

Un riferimento anche in termini di lavoro agile ordinario, nonché il significativo “salto tecnologico” e “procedurale” prodotto in questa fase emergenziale.

La CONFSAL – UNSA ha chiesto massima attenzione ed apertura, alla luce dell’avanzamento operato in questi mesi, affinché il nuovo modello organizzativo valorizzi al massimo le opportunità, alla luce delle nuove regole contrattuali (e probabilmente anche normative).

Gli spazi di manovra che si apriranno, anche in termini di contrattazione integrativa, permetteranno al sistema di relazioni sindacale di contribuire efficacemente a trovare le giuste risposte per bilanciare tempo lavoro e tempo libero, contemperando tutte le possibili esigenze individuali e collettivi, avendo come stella polare anche il miglioramento della produttività quanto-qualitativo.

E’ necessario uno sforzo anche culturale ma siamo sicuri che i risultati saranno tangibili sotto tutti i punti di vista.

Le risposte non si sono fatte attendere. Grande segnale di apertura e di attenzione da parte sia del Capo Divisione Risorse aggiunto che dal Direttore del Personale.

Andranno superate criticità esogene di non poco conto e qualche resistenza interna, ma la CONFSAL – UNSA ritiene che con un lavoro coordinato ed univoci intenti il salto di qualità è possibile, a beneficio della collettività e dei colleghi in servizio.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Settore Entrate – Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 3 novembre 2021

 

ADM – Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Comunicato UNITARIO

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stat con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e p.c. al Direttore Generale

Agenzia Dogane e Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Egregi Sigg. Ministro e Sottosegretario di Stato

le scriventi OO.SS. hanno rilevato che nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 deliberata dal Consiglio dei Ministri del 29.09.2021, nel “capitolo” riguardante  “le strategie e i risultati di prevenzione e contrasto” operate dall’Agenzia delle Entrate, dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, dalle Regioni e dagli Enti Territoriali, viene illustrato un PIANO OPERATIVO FRODI DOGANALI per il quale la Guardia di Finanza figurerebbe quale “Autorità doganale”, svolgerebbe “in autonomia” il presidio di porti, aeroporti, rotabili,  effettuerebbe controlli di “retrovalico”,  farebbe “controlli a posteriori” per sottofatturazione, origine delle merci, ammissione temporanea, regime doganale 42, tax free, procederebbe a controlli su vendita e distribuzione TLE, controlli su DPI e prodotti sanitari per COVID 19.

Tali previsioni, qualora fossero formalmente attivate, assegnerebbero alla Guardia di Finanza l’esercizio di attività e funzioni tipiche dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli  (ADM), creando situazioni di interferenze e contrasti istituzionali, sottraendo, peraltro, all’Agenzia le funzioni e le attività di “antifrode” volte alla prevenzione e contrasto degli illeciti  per il cui esercizio, si rammenta, i funzionari dell’Agenzia sono investiti, per legge, dei poteri e delle prerogative di Polizia Giudiziaria e Tributaria.

Si sottolinea, poi, che la normativa unionale (ad es. art. 5 del Codice doganale UE/Reg. UE 952 del 2013) quando fa riferimento all’ “autorità doganale” rimanda alle amministrazioni doganali  dei vari  Stati Membri (per l’Italia pertanto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), nonché ad altre “autorità” chiamate ad applicare “alcune norme doganali” (come in Italia La Guardia di Finanza)  non ammettendo, dunque alcuna diarchia che, per contro, si verrebbe a creare applicando il documento che qui si commenta.

Inoltre, una eventuale “pluralità di gestori” si porrebbe in contrasto con quanto disposto della legge 300/1999 (riforma dello Stato), che attribuisce la “mission” doganale all’Agenzia delle Dogane e non alla Guardia di Finanza, nonché da quanto stabilito dal TULD/DPR n° 43/1972 e dalle varie leggi collegate.

Invero, detti nuovi compiti sarebbero anche forieri di sicure inefficienze, soprattutto a carico dell’utenza, ad esempio nei cosiddetti “controlli di retrovalico” per cui gli stessi soggetti  potrebbero subire un controllo doganale per ben due volte:  prima dall’Organo doganale anche con l’assistenza del Servizio Attivo della GDF e appena dopo da altri reparti della GDF.

Ulteriore duplicazione di controlli avverrebbe con i “controlli a posteriori” già largamente programmati ed effettuati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Si verrebbe a creare, pertanto, una duplicazione di controlli e funzioni per le quali è istituzionalmente incaricata una specifica Amministrazione: appunto l’ Agenzia delle Dogane e Monopoli

Da ultimo, ma non ultimo per importanza, si evidenzia che nello stesso documento e in merito all’attività della GDF figurano altri due Piani Operativi. Uno riguarda le “frodi nel settore delle Accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi” e l’ altro “i giochi illegali e le scommesse illegali”. 

Anche in questi settori si registrerebbe una duplicazione di compiti che all ’Agenzia  sono attribuiti per legge, comprese le funzioni di prevenzione e contrasto necessarie in tali ambiti operativi, anch’esse inserite nei piani convenzionali annuali.  

Per tutto quanto sopra, le Scriventi OO.SS. chiedono a codeste Autorità un autorevole e risoluto intervento volto ad eliminare qualsiasi dubbio e perplessità, cassando tutti quei punti che possano creare, come effettivamente creano, duplicazioni  in merito all’assetto delle funzioni e dei compiti delle due strategiche Istituzioni; tutto ciò nel rispetto della normativa vigente.

 I dipendenti in servizio nell’Agenzia delle Dogane e Monopoli vogliono, poi, essere messi nelle condizioni di effettuare le proprie funzioni previste per legge al meglio, con ciò intendendo anche l’implementazione delle risorse umane, portando rapidamente a termine i concorsi in itinere anche con l’allargamento dei posti agli idonei, nonché azionando tutti i più adeguati strumenti, materiali, immobiliari e tecnologici, in grado di elevare ancor di più la qualità e quantità dell’azione istituzionale, nell’ambito dell’Unione Europea ed in contrasto ai traffici illeciti di qualsiasi natura.

Si specifica, infine, che i Dipendenti dell’Agenzia hanno appreso con grande stupore e perplessità quanto rilevabile nel documento in questione, così come è doveroso sottolineare che una eventuale applicazione di quanto in commento inciderebbe in maniera fortemente negativa nei rapporti in ambito locale tra Militari della GDF e Funzionari ADM  a causa di sicuri e continui conflitti di competenza in ordine alle singole attività.  

 

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

 

 

 

ENTRATE – Incontro del 28 ottobre 2021 – Sul ritorno in presenza, non ci siamo…

AGENZIA DELLE ENTRATE

SUL RITORNO IN PRESENZA E LAVORO AGILE: NON CI SIAMO

Importante ma inconcludente incontro tra Direzione del Personale dell’Agenzia delle Entrate e le OO.SS. nel pomeriggio di ieri 28 ottobre.

Siamo giunti al tavolo nella convinzione che la posizione condivisa tra le Parti fosse quella espressa nella nota n. 169980 emessa dalla Direttrice Caggegi in data 20/10/2021, nei termini in cui affermava testualmente che il rientro “… può ben attestarsi intorno al 50%”. Durante l’incontro abbiamo appreso di una drastica inversione di rotta da parte dell’Amministrazione. La posizione illustrata parte dall’assunto che lo “smartworking”, in quanto istituto volto a ridurre il rischio contagi, debba essere strettamente correlato al presidio della sicurezza. Pertanto, laddove la sicurezza dei singoli uffici sia garantita, ben potrà prevedersi un rientro di aliquote anche massicce di personale.

CONFSAL-UNSA ha rappresentato alla controparte che le disposizioni di cui al DPCM del 23 settembre scorso nonché del Decreto Ministeriale dell’8.10.2021, in primis correlano la possibilità di prevedere rientri al rispetto delle norme di sicurezza, ma al contempo consentono alle amministrazioni che rispettano una serie di “condizionalità” quali ad esempio la presentazione del POLA, un elevato livello tecnologico, un piano di smaltimento degli arretrati ecc.., di autorizzare la fruizione del lavoro agile con il solo limite del rispetto della prevalenza del lavoro in presenza.

È inutile sottolineare che la nostra Amministrazione risponde in pieno all’identikit di Ente virtuoso tracciato dal decreto e, pertanto, si pone come Organizzazione a cui il lavoro agile è applicabile tranquillamente.

La Parte Pubblica ha, di conseguenza, proposto un nuovo accordo sulla sicurezza che modifichi quello del 30 aprile 2020 possibilmente “alleggerendo” i presidi previsti in questo. In tal modo gli standard sarebbero più facilmente raggiunti e gli uffici potrebbero predisporre rientri anche massivi.

Per la CONFSAL – UNSA il ragionamento proposto non è in alcun modo condivisibile.

I presidi della sicurezza, pur in presenza di un quadro normativo modificato, non vanno ridotti, tenuto conto che lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 e che la pandemia permane attesa una curva dei contagi in costante crescita. A nostro parere, in sintesi, i presidi andrebbero rafforzati e non certo affievoliti.

In materia di lavoro agile riteniamo che questo, lungi dall’essere essenzialmente un presidio contro i contagi, costituisca una leva di modernizzazione del lavoro pubblico. La pandemia ha solo accelerato il processo di digitalizzazione consentendo una rapida applicazione della Legge n. 81/2017, ma lo “smartworking” costituisce un nuovo approccio culturale e manageriale e, al contempo, uno strumento fondamentale per la conciliazione vita – lavoro che garantisce un miglioramento del benessere percepito, foriero di migliori “performance” lavorative.

Un cambiamento epocale così strategico per l’Agenzia che non può certo “piegarsi” alle diverse valutazioni di un “ondivago” management che solo qualche mese fa sottolineava/indirizzava un futuro “smartworking”, in condizioni di ordinarietà, ad un livello significativamente alto, punto sul quale avevamo espresso perplessità perché presentato come strumento finalizzato più che altro a risparmiare ingenti risorse economiche (locazioni – straordinari – buoni pasto – ecc..).

Oggi il medesimo strumento viene presentato come un istituto la cui opportunità di utilizzo sarebbe prossima allo zero.

Noi riteniamo che un approccio razionale debba essere in grado di tradurre l’esperienza positiva del lavoro agile in uno strumento di ausilio per l’organizzazione del lavoro, che si affianchi al lavoro in presenza ritenuto prevalente.

Quindi sarebbe opportuno, forse fondamentale, provare a dare dignità allo strumento medesimo, magari come ulteriore esperienza da esercitare, in attesa della fine della pandemia e delle nuove regole contrattuali.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 29 ottobre 2021

 

ADM – Riunione del 27 ottobre 2021

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

 RIUNIONE DEL 27 OTTOBRE 2021 

CCNI, Sviluppi economici, Fondo risorse decentrate dell’anno 2018 e 2019, Mobilità volontaria nazionale

Ieri, 27 ottobre 2021, le OO.SS. Nazionali si sono incontrate con la Direzione Centrale del Personale per affrontare diverse e gravose problematiche in essere. La discussione si è aperta, su input di parte sindacale, sul tema dei rientri in presenza per i quali, in vista del 1° novembre p.v., la maggior parte degli uffici sta procedendo in modo non uniforme e senza affrontare positivamente le varie situazioni dei Lavoratori. È stato rappresentato alla DC Personale, che sarebbe stato opportuno diramare indicazioni omogenee su tutto il territorio nazionale; la medesima ha risposto di non aver disposto nel senso richiesto, in mancanza delle “linee guida” governative in merito. È stato ribadito che il rientro in presenza in ufficio rappresenta la modalità prevalente della prestazione lavorativa ma non esclusiva del personale e che, al di là della salvaguardia dei “fragili” fino al 31.12.2021, il D.M. dell’8 ottobre 2021 prevede, a determinate condizionalità, il lavoro agile e quindi si potrebbe benissimo procedere a dare ai Colleghi interessati (da es. caregiver, genitorialità, difficoltà trasporti, ecc.) una risposta alle loro attese. È stato sottolineato, inoltre, che il ritorno massivo negli uffici deve essere legato a tutte le condizioni di sicurezza, tenendo presente che all’attualità il periodo di emergenza giunge fino al 31.12.2021, salvo ulteriori deprecabili sviluppi, e spesso negli uffici mancano gli spazi necessari per il distanziamento. La discussione sull’argomento si è conclusa con l’intesa che ci si incontrerà sull’argomento la settimana prossima.

Il confronto è proseguito con la sottoscrizione definitiva del Fondo Risorse Decentrate dell’anno 2018 e 2019, che a seguito di indicazioni degli Organi di Controllo ha subito dei piccoli aggiustamenti tecnici, senza comunque emendare i punti qualificanti delle precedenti

versioni. Detti accordi destinano rispettivamente alla contrattazione integrativa di sede territoriale dell’Agenzia la somma di €. 4.800.000 per il budget di sede ed € 1.800.000 per la performance individuale per l’anno 2018 mentre per l’anno 2019 la somma di € 4.000.000 per il budget di sede e € 1.800.000 per la performance individuale. È stato affermato dall’Amministrazione che nel mese di novembre si dovrebbe procedere al pagamento della performance individuale anno 2018 con un valore medio lordo pro-capite di 170/180 euro e performance organizzativa anno 2019 per la quota rimanente di 1.700.000 euro.

Considerata la forte criticità negli uffici per mancanza di Personale, è stata richiesta all’Amministrazione la possibilità di scorrere le graduatorie della mobilità intercompartimentale. In merito l’Amministrazione ha ancora una volta ribadito che al momento intende puntare su nuove assunzioni, ricordando poi che gli arrivi da altre amministrazioni determinano una riduzione della capacità assunzionale dell’Agenzia.

Ulteriore argomento posto in discussione, è stata la mobilità volontaria nazionale, con l’indicazione da parte dell’Amministrazione dei posti in uscita dalle varie Direzioni Territoriali, nonché dei posti in entrata nei vari Uffici dell’Agenzia. È stata ribadita la previsione che il dipendente potrà fare richiesta di trasferimento verso una sola sede, ubicata in una Struttura di vertice diversa da quella di organica appartenenza. L’Amministrazione ha indicato le varie tappe e scadenze per la procedura di specie: le domande dovranno essere presentate entro il 20.12.2021 e il procedimento si ultimerà entro il 20.06.2022, con possibilità di prorogare il trasferimento di 6 mesi ricorrendone le condizioni (max 20.12.2022).

La nostra Delegazione ha chiesto all’Amministrazione chiarimenti circa la stabilizzazione del personale a vario titolo distaccato, situazione che nel passato era propedeutica alla mobilità. L’Amministrazione su tale punto si è impegnata per un successivo incontro al fine di valutare le modalità di tali stabilizzazioni e comunque verosimilmente prima delle acquisizioni conseguenti alle procedure in corso per il reclutamento di nuovo personale.

Successivamente si è passati ad esaminare la proposta di un accordo programmatico sugli sviluppi economici, che ha subito accesso una animata discussione sia sulla tempistica proposta (2022-2024- 2026) e sia per gli importi previsti che non risultano, a giudizio della nostra sigla sindacale, in linea con il numero dei possibili destinatari e inoltre, anche a causa delle previsioni riferibili al nuovo CCNL in trattazione, che per le analoghe procedure sembrerebbe prevedere “differenziali stipendiali” diversi da quelli attuali. La nostra Delegazione si è espressa negativamente sui tempi proposti (2022/2026), in considerazione anche del fatto che per il 2021 l’Amministrazione ha ritenuto di privilegiare la “produttività di ufficio” anziché un passaggio di fascia e pertanto una intesa sulle progressioni dovrà prendere in considerazione le annualità 2022/2024 appostando per tali annualità la maggior parte di risorse possibili, fisse e ricorrenti, anche in relazione all’auspicato e promesso superamento dei “tetti” del salario accessorio ma anche in funzione delle risorse economiche rivenienti dalla mobilitazione ante Covid del personale e dalle ulteriori risorse per il triennio 2020/2022. L’Amministrazione, preso atto delle varie richieste del tavolo sindacale, ha ritenuto opportuno un approfondimento sull’argomento. La medesima ha, comunque, espresso l’impegno, dopo la firma del nuovo CCNL/FC, di convocare tempestivamente un incontro per definire le procedure degli sviluppi economici.

Ulteriore argomento ha riguardato il CCNI (ultima riunione sull’argomento gennaio 2022) con alcune specificazioni, da parte dell’Amministrazione, di alcune proposte inerenti al sistema indennitario ovvero la possibile nuova classificazione di porti e aeroporti che influiscono sull’indennità di confine. La nostra Delegazione si è espressa per maggiori e necessari approfondimenti sull’argomento, cosa condivisa quasi unanimemente dal tavolo sindacale, e con l’intesa di far pervenire all’Amministrazione, prima del nuovo incontro sull’argomento, delle proposte in merito e anche su altri punti del contratto che meritano una più specifica delineazione.

L’Amministrazione ha preso atto di quanto rappresentato dalle OO.SS. e ha chiuso l’incontro riservandosi di valutare quanto manifestato nonché impegnandosi, compatibilmente alle criticità del periodo, a programmare opportune convocazioni sulle tematiche non definite oggetto dell’incontro.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, Califano, Damiano, Paduano)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

UNSA – Consesso Riccione 2021 – Intervento del Coordinatore Nazionale Agenzie Fiscali

                         

Una Valutazione del Coordinatore Nazionale Agenzie Fiscali

CONVENTION UNSA – RICCIONE, 19-20 e 21 ottobre 2021

RELAZIONE SULL’ECONOMIA NON OSSERVATA ED EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA DEL 2021 COLLEGATA ALLA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DEF 

  • Ammontare complessivo del “tax gap”, fiscale e contributivo, poco meno di 103 M €
  • Riduzione del “tax gap” 2018 circa 5,3 M € (2018)
  • Riduzione della propensione al “gap” 1,7%
  • Valore aggiunto generato da economia sommersa attestato su 189,0 M € con incidenza del PIL pari al 10,7%
  • Rapporto debito/pil 154,0% stimato (banda 154,0%-155,0%) – Deficit 9,0% stimato (banda 9,0%-10,5%)
  • Debito complessivo € 2.734 miliardi ad agosto 2021 (come rilevato a ottobre)

AGENZIE FISCALI

Il momento della svolta

I prossimi mesi saranno decisivi per il nostro Paese: con un rapporto debito/pil tra il 150-160%, dopo la nota al DEF stimato al 154,0% se non si realizzerà una robusta crescita economica andremo a sbattere, con tutte le conseguenze negative.

Per evitare questo evento nefasto abbiamo una sola opzione: prendere le giuste decisioni macroeconomiche e microeconomiche. Compito di una politica attenta e con un alto profilo.

Ma in questo ambito sarà essenziale la complessiva riforma del Sistema Fiscale, da approvare e far partire il più presto possibile, dopo la delega ottenuta. Vi sono 18 mesi per la sua realizzazione quindi tempo utile fino alla fine della legislatura.

Riforma che deve avere l’obiettivo di una riduzione permanente del carico fiscale, capace, quindi, di avere effetti sulla domanda nonché di stimolo sull’offerta di lavoro.

Riforma che deve cancellare la profonda inefficienza del nostro sistema, con interventi sull’IRPEF, sull’IVA e sull’IRAP.

Sull’IRPEF, perché, come evidenziato da uno studio della Banca d’Italia, nel decile di reddito lordo annuo intorno ai € 20.000 l’aliquota marginale effettiva staziona stabilmente sopra al 40%. Se aumentare l’offerta di lavoro comporta questi livelli di imposizione fiscale, è letteralmente impossibile generale crescita.

L’aliquota marginale effettiva è l’incremento unitario del reddito lordo assorbito dal sistema delle imposte, dei contributi sociali e dei trasferimenti assistenziali.

Va abbattuto lo scalone (dal 27,0% al 38,0% nell’intervallo 27.000 € – 38.000 €) e vanno complessivamente riviste le attuali cinque aliquote con possibile

Semplificazione (23%-27%-38%-41%-43% // 0-15Mila 23% con 0 fino a € 8.174,00 // 15.001€-28.000€ 27% // 28.001€ -55.000€ 38% // 55.001€-75.000€ 41% // oltre € 75.000 43%).

Sull’IVA, perché in questo momento abbiamo quattro scaglioni (4%-5%-10%- 22%) ed invece sarebbe opportuno superare questa eterogeneità e probabilmente semplificare, con lo scopo di scoraggiare pratiche elusive. Sull’IRAP (imposta regionale attività produttive), che è una imposta che ha come base imponibile i fattori produttivi, ovvero una imposta per definizione anti-crescita. E “ritocco” anche per l’IRES (imposta sulle società oggi al 24%) in combinata con l’IRAP, magari attraverso una adeguata fusione e relativa rideterminazione.

La riforma fiscale deve abbattere le spaventose disuguaglianze di trattamento per i redditi delle persone fisiche, che hanno allontanato il sistema dall’equità. Deve essere favorito il reddito da lavoro.

Attualmente una proliferazione di regimi sostitutivi, l’incredibile giunga delle “tax expenditures”, la sperequazione tra le diverse fonti di reddito (autonomo, dipendente – pensioni -). Basti pensare che sulle “tax expenditures” ovvero l’insieme di agevolazioni fiscali – dalle detrazioni e deduzioni classiche – crediti d’imposta – aliquote ridotte, vedi iva ridotta – cedolare secca, dovremmo avere oltre 600 misure diverse (636 di cui 466 erariali – 170 tributi locali) con minori entrate stimate per oltre € 75,0 miliardi. Sicuramente necessaria una concreta rivisitazione•

Quindi nei prossimi mesi l’Autorità politica, grazie alla delega fiscale, dovrà lavorare e ribadisco DOVRA’ LAVORARE su una profonda ed organica revisione del sistema fiscale che deve basarsi su una massiccia semplificazione nella struttura dell’IRPEF (appunto nelle aliquote, negli scaglioni, e nelle “tax expenditures” ovvero sconti fiscali), negli adempimenti per lavoratori autonomi e professionisti, nelle aliquote IVA, nell’abbattimento del “cuneo fiscale”.

Inoltre, regole certe, con codici unici/codice unico, nonché – finalmente – una razionale revisione del sistema catastale, e questo indipendentemente dal suo impatto tributario, come strumento moderno, efficiente e funzionale di compendio e gestione degli immobili e dei terreni, prima di qualsiasi scelta di merito sulla relativa tassazione. Il tutto in termini di lotta all’evasione che, se resa strutturale e permanente, ha, evidentemente, l’obiettivo del recupero delle risorse necessarie a finanziare la riforma nel medio termine e produrre una significativa riduzione della pressione fiscale.

Partendo da una quota di risorse correlate con la manovra di bilancio, che possono essere immediatamente utilizzate per lo sprint iniziale.

Il sistema fiscale che si dovrà “costruire” deve diventare comprensibile, trasparente, digitale ed “accountable”.

Se la tassazione è alla base del contratto sociale (no taxation without representation – niente tasse se non si possono eleggere i propri rappresentanti), allora bisogna ridurre il carico fiscale sul lavoro perché il lavoro deve essere rimesso al centro della rappresentanza, concentrando i benefici sui redditi medio-bassi (quindi rafforzare/ribaltare il concetto paghiamo le tasse vogliamo essere rappresentati). Un modo per rafforzare il contratto sociale.

L’introduzione di un minimo esente nella tassazione dei redditi delle persone fisiche, anziché l’attuale No Tax Irpef fino a 8.174,0 € nello scaglione del 23,0% aiuterebbe la progressività del sistema senza moltiplicare le aliquote: un minimo esente quale quota di reddito necessaria per la sopravvivenza.

Ulteriormente, i contribuenti non devono essere lasciati soli di fronte agli adempimenti perché, altrimenti, si crea disparità di trattamento (tra chi può utilizzare esperti e che deve fare da sé).

Il Fisco deve essere informatizzato al massimo grado possibile ed essere all’avanguardia della Pubblica Amministrazione. Bisogna ancora fare un “pezzo” di strada.

Per questo motivo deve continuare ad accrescere il suo ruolo anche di fornitore di servizi, oltre al fondamentale compito di controllo, contrasto e “compliance”.

Il tutto in un quadro in cui il fisco non sia “sovraordinato” ma “equi ordinato” al cittadino: in una società democratica l’obbligazione tributaria nasce dal contradditorio, dal dialogo, dalla partecipazione solidale al bene comune, non all’ordine autoritativo. Solo così si rispetta un principio di uguaglianza di fronte al fisco.

Ma per raggiungere tutto ciò, l’Amministrazione Finanziaria dovrà continuare ad essere messa nelle condizioni di lavorare al meglio.

Da qui la necessità oserei dire l’obbligo per la Politica di “accendere” i riflettori sulle Agenzie Fiscali.

Non ci vuole la “sfera di cristallo”, basta seguire i suggerimenti e le raccomandazioni di primari organismi internazionali, in particolare OCSE e FMI, che già negli anni scorsi hanno esaminato il sistema ed evidenziato distorsioni e necessità di correttivi.

L’autonomia delle Agenzie va rafforzata, sia sull’aspetto economico-finanziario sia sull’aspetto della gestione delle risorse umane, sia in termini organizzativi.

Va salvaguardata al meglio la loro operatività, quale fondamentale “ganglo” vitale dell’intero Sistema Paese, rafforzando gli organici, investendo, ulteriormente, in mezzi tecnologici ed informatici, consolidando compiti e funzioni in tutti campi, dalla tutela e sicurezza dei traffici di persone e di merci alla “tax compliance” ed al controllo fiscale.

Per noi senza interventi legislativi in questa direzione nessuna riforma fiscale sarà possibile e senza riforma fiscale credo che nessun progetto di rinascita del nostro Paese potrà vedere la luce.

Perderemmo una grande occasione, forse l’ultima, per rimanere nel novero dei Paesi all’avanguardia nell’economia, nella cultura, nell’industria, in modo da poter dire ancora la nostra nella geopolitica mondiale.

La riforma viene chiesta dalla UE come riforma di “accompagno” ma non abilitante ovvero non indispensabile per realizzare il PNRR, ma ha soprattutto un valore politico in termini di credibilità del Paese nel rispetto degli impegni assunti e, quindi, dovrebbe essere spinta da tutte le forze di buone volontà.

Chiudo con il riferimento all’importante Patto sul Lavoro Pubblico firmato dalla CONFSAL, i cui elementi chiave sono fondamentali per il progetto di riforma della PA e che, pertanto, devono essere resi effettivamente esigibili, e dai lavori in ARAN sul rinnovo del CCNL – Funzioni Centrali.

Il nostro “pensiero” come Coordinamento Agenzie Fiscali è noto, ed è stato formalizzato alla Segreteria della Federazione.

Lo consideriamo un “brogliaccio” da tenere a riferimento man mano che norme di legge e regole contrattuali vengono alla luce.

Il combinato disposto delle nuove norme di legge e delle nuove regole contrattuali, sia chiaro, è la precondizione per poter svolgere efficacemente il nostro lavoro di rappresentanza, contribuendo alla crescita economica e professionale dei colleghi in servizio, tutelando i loro diritti soggettivi e collettivi nonché le loro aspettative ed i diritti quesiti.

Vanno salvaguardati e tutelati i percorsi già effettuati, giuridici ed economici, e vanno valorizzate tutte le esperienze professionali (passate, presenti e future), delineando percorsi di carriera e sbocchi nelle più elevate aree.

La PA non deve essere considerato un costo bensì un investimento per il sistema Paese.

Va rimesso il lavoratore al centro dell’attenzione e va ripristinata la centralità del sistema delle relazioni sindacali, come nelle migliori democrazie europee.

I nostri “padri costituenti” avevano ed hanno previsto tutto (lavoro – partecipazione all’impresa – riserva di legge a favore delle parti sociali – contratti ecc..).

Va solo data attuazione ai lungimiranti principi costituzionali ancora “sterilizzati” e scusate se è poco (soprattutto perché alla sterilizzazione ha contribuito colui che oggi vuole riformare l’apparato).

Buon lavoro a tutti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

AGENZIE FISCALI CONFSAL-UNSA

Valentino Sempreboni

 

 

ENTRATE – Riorganizzazione Settore Contrasto illeciti – Nota alla Direttrice del Personale

AGENZIA DELLE ENTRATE

Riorganizzazione Settore Contrasto illeciti – Nota alla Direttrice del Personale

Alla Direttrice del Personale
Dott.ssa Laura Caggegi

OGGETTO: Riorganizzazione Settore Contrasto illeciti. Politiche del personale.

Durante la prima settimana di ottobre i funzionari in servizio presso la Direzione Centrale Settore Contrasti Illeciti sono stati raggiunti da una “e-mail” del proprio Ufficio, che li invitava a manifestare l’eventuale contrarietà ad essere organicamente trasferiti al Settore de quo. È noto, infatti, che i funzionari che lavorano per il Settore Contrasti Illeciti sono organicamente assegnati alle rispettive Direzioni Regionali di provenienza ma distaccati presso il Settore Contrasti Illeciti. Tale formula ha garantito ai lavoratori di essere assegnati agli uffici nelle cui circoscrizioni hanno stabilito il centro dei propri interessi personali e familiari e, contestualmente, alla DC Contrasti Illeciti di disporre, sebbene in distacco, di un adeguato numero di funzionari altamente specializzato.
Sebbene l’Agenzia abbia proceduto ad una ennesima riorganizzazione interna degli Uffici, non emerge alcuna esigenza funzionale per la quale occorra trasferire organicamente centinaia di dipendenti della struttura dalla propria regione ad un ufficio Centrale, pertanto ubicato a Roma. Una riorganizzazione, in quanto tale, ha lo scopo di migliorare l’efficienza della Struttura e l’efficacia della propria azione che non sono intaccate dalla condizione di distacco in essere.
Al contrario un trasferimento attuato formalmente su base volontaria, ma di fatto “forzoso” in quanto obbligherebbe i recedenti a lasciare l’attività in cui hanno investito anni di studio e di impegno professionale, produrrebbe una mortificazione e demotivazione indotte dalla sensazione di insicurezza derivante dalla possibilità anche solo potenziale di essere allontanati dai luoghi di residenza in cui risiedono i propri familiari.
Il massiccio numero di risposte negative ricevute alla “e-mail” di cui sopra, con le quali i destinatari hanno manifestato contrarietà all’assegnazione organica al Settore, testimonia tutta la preoccupazione dei lavoratori implicati ed è un monito per il Datore di lavoro.
CONFSAL-UNSA intercetta da giorni il grave disagio dei funzionari e, per i motivi esposti, chiede che ai colleghi interessati venga confermata l’attuale posizione di organica appartenenza alle regioni di provenienza, prorogando la posizione di distacco presso il Settore Contrati Illeciti.
La soluzione da noi proposta, allo stato, è l’unica in grado di garantire la salvaguardia dell’elevata professionalità dei funzionari coinvolti che unitamente alle migliori condizioni di benessere psico-fisico è foriera di ulteriori elevate performance, che peraltro questi “distaccati” non hanno mai lesinato al proprio datore di lavoro.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 22 ottobre 2021

 

ENTRATE – Incontro del 18 ottobre 2021 – Tra il dire e il fare c’è di mezzo…il mare!

AGENZIA DELLE ENTRATE

Tra il dire ed il fare c’è di mezzo…. il mare!

Nell’incontro del 18.10.2021 abbiamo affrontato con la Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate dott.ssa Caggegi il tema del DPCM 23 settembre 2021 e D.M. 8 ottobre 2021 “Disposizioni in materia di modalità ordinaria per lo svolgimento del lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni”.

Fermo restando che si attendono le linee guida previste dalle disposizioni citate e questo anche in relazione alla già convocata riunione delle OO.SS. da parte del Ministro Brunetta a fine settimana, la Parte Pubblica ha ribadito nell’incontro, dopo le nostre sollecitazioni, che tutti gli accordi sottoscritti e relativi protocolli di sicurezza risultano perfettamente validi anzi, lì dove necessario, gli stessi protocolli di sicurezza andranno rafforzati quale contributo sostanziale all’uscita dall’emergenza sanitaria.

Naturalmente altro aspetto riguarda lo “smart working” ordinario, che se da un lato attende le regole contrattuali di primo livello dall’altro chiama tutto il “tavolo” a fare uno sforzo affinché l’esperienza di questi mesi sia fattore di valorizzazione per il bilanciamento vita sociale – lavoro.

Nonostante la “sedimentazione” di norme che si susseguono con una certa frequenza da diverso tempo (ma non potrebbe essere diversamente vista l’evoluzione della problematica), la CONFSAL – UNSA, così come tutte le altre sigle, ritiene la tutela della sicurezza dei lavoratori un diritto fondamentale sempre “esigibile”, tutela che necessariamente contrasta con il rientro cosiddetto “massivo”, preteso da qualche “datore di lavoro” che pensa di essere isola a sé stante.

In ragione di ciò, a prescindere dalla indubbia salvaguardia dei “fragili” e dei “fragili indiretti”, la cui definizione è rinvenibile nell’accordo sulla sicurezza del 30 aprile 2020 al punto 5, un allargamento della platea dei colleghi in presenza dovrà, necessariamente, tenere conto delle particolari condizioni di sicurezza.

Pertanto, la CONFSAL – UNSA ha chiesto che a fronte degli accordi in vigore, nonché dei protocolli di sicurezza in essere che obiettivamente potrebbero essere rafforzati proprio a difesa del percorso virtuoso che il Paese ha affrontato e continua ad affrontare per la definitiva uscita dalla pandemia, vi sia un indirizzo preciso ed univoco, senza possibilità di “scantonamento” o “fughe in avanti”.

Ad esito dell’incontro con il Ministro Brunetta verificheremo le ulteriori disposizioni generali da applicarsi fermo restando, come ribadito al tavolo, che pur in presenza di un imperativo “prevalenza del lavoro in presenza ovvero l’attività in presenza quale attività ordinaria” dovrà da subito verificarsi che gli elementi di opportunità e di condizionalità già presenti nel Decreto da un lato, possano aiutare a gestire il periodo transitorio e dall’altro, gettare le basi per un nuovo modello organizzativo moderno e all’avanguardia.

Oltre all’accordo del 30.04.2020, la previsione di un tetto del 50% della prestazione in modalità agile nel protocollo sullo “smart working” del 17.09.2020 (pur nato con una “ratio” diversa), come condiviso questa sera dalla Parte Pubblica, può essere il punto di riferimento per un rientro ordinato, ma l’importante è che tutte le misure siano utilizzabili per il raggiungimento dell’obiettivo (dalla rotazione alle fasce di flessibilità).

Questo obiettivo, nell’ambito della miglior resa possibile dei servizi all’utenza nonché di tutte le altre attività istituzionali, deve essere nelle corde di tutti, con un protocollo nazionale che possa e debba essere elemento di chiarezza per tutta la struttura, impedendo errate interpretazioni delle note/linee di indirizzo (vedi le ultime vicende) e carenze, a qualsiasi livello, nel sistema relazionale che possano impedire, nei fatti, la copertura dell’ultimo “miglio” di un percorso che il “tavolo” ha reso virtuoso ed efficace. La Direttrice Caggegi, al fine di dare opportuna risposta alla richiesta unitaria di uniformare i comportamenti dei datori di lavoro, ha dichiarato di voler procedere con immediatezza alla stesura di un documento, da condividere con le OO.SS., atto a regolamentare gli aspetti pratici del rientro.

SETTORE CONTRASTI ILLECITI

La CONFSAL-UNSA, insieme alle altre Sigle, ha rappresentato la forte preoccupazione dei lavoratori impiegati nelle attività di cui all’oggetto. Il tentativo di trasferire organicamente i colleghi che lavorano per il Settore in posizione di distacco, provocherebbe un trasferimento di massa presso una nuova sede organica di appartenenza. UNSA ha chiesto che le rassicurazioni in merito alla garanzia di permanenza nella sede attuale di servizio siano puntualizzate. Sarebbero, inoltre, diverse le implicazioni negative di questa “mobilità coatta” relativamente alla possibilità di partecipare ad interpelli, a mobilità, ecc… La Direttrice ha mostrato di comprendere le criticità rappresentate e si è impegnata a redigere insieme alle OO.SS. un verbale che disciplini le “prerogative” dei lavoratori coinvolti da questa riorganizzazione.

PASSAGGI TRA LE AREE

Su sollecitazione delle OO.SS. la Direttrice ha dichiarato che entro domani fornirà opportuna risposta in merito alla tipologia di test a cui dovranno partecipare i colleghi impiegati nel COP. Entro un mese l’Agenzia stima di poter fissare la data degli scritti e pubblicare le dispense utili alla preparazione.

NUOVO MODELLO DI EROGAZIONE DEI SERVIZI

In merito alla discussione aperta sul tavolo sindacale, la dott. Caggegi ha rappresentato che il rientro del personale stabilito dai recenti Decreti impone una riflessione più ampia sulla erogazione dei servizi da remoto. Non appena gli uffici preposti avranno valutato la nuova situazione si avvierà il tavolo di confronto.

CONCORSI

In merito alle date di esperimento delle prove, la Direttrice ha dichiarato che la fissazione del calendario è stimata per novembre. Le prove scritte si potranno tenere a cavallo della fine dell’anno per un inserimento dei tirocinanti intorno al mese di febbraio.

La Delegazione CONFSAL – UNSA (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 18 ottobre 2021

 

ADM – Riunione del 14 ottobre 2021

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

 RIUNIONE DEL 14 OTTOBRE 2021 

Si è svolto oggi il previsto incontro tra la Direzione Centrale del Personale ADM e le Organizzazioni Sindacali Nazionali.

In premessa, il Dott. Flore ha comunicato che venerdì prossimo 22 ottobre sarà convocato un altro incontro sindacale per discutere di argomenti molto sentiti dal Personale:

  • Contratto Collettivo Nazionale Integrativo;
  • Mobilità Nazionale Volontaria (individuazione delle unità di Personale che possono fruirne);
  • Accordo programmatico sui passaggi di fascia all’interno delle aree.

Alla richiesta di prevedere anche un confronto sul sistema di valutazione, di cui all’intesa del marzo 2020 e che dovrebbe andare in vigore per il 2022, l’Amministrazione ha ricordato che è necessario trasmettere al più presto il documento all’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) per la definitiva certificazione, poiché diversamente scatterebbe la proroga del sistema attuale.

La Delegazione CONFSAL-UNSA ha voluto ribadire che oggetto della valutazione deve restare la professionalità del lavoratore e non una valutazione “comportamentale” e che, pertanto, a regime sia prevista una applicazione dello stesso con il necessario discernimento: nel concordare sulla necessità dell’invio del nuovo sistema all’OIV non ha potuto sottacere le criticità registrate per le valutazioni 2017, 2018 e 2019.

Il Dott. Flore ha annunciato, poi, l’avvenuta certificazione da parte degli Organi di Controllo delle somme residue in conto anni 2018-2019, il cui pagamento si dovrebbe realizzare entro dicembre.

Quanto al Fondo 2020 è stato raccomandato, sempre dagli Organi di Controllo, un impegno globale delle somme evitando accordi stralcio. Tale indirizzo non risulta, tuttavia, corrispondente alle situazioni del salario accessorio che da una parte vede ritardi nell’attribuzione delle somme dell’ex comma 165 mentre dall’altra con tali somme si devono pagare indennità quali, ad esempio, le turnazioni che non possono certo essere erogate magari dopo due anni.

In merito all’oggetto dell’incontro è stato letto il contenuto di una CAD, che si allega, e che è il risultato di una sintesi, con alcune puntualizzazioni, dei recenti provvedimenti governativi in materia di controllo sul green pass e rientro in presenza.

La nostra Delegazione ha fatto presente che il rientro in presenza negli uffici deve avvenire “in sicurezza”, mantenendo a tal fine tutte gli accorgimenti necessari -come dai relativi protocolli e intese- nonché mediante il riscontro degli spazi necessari al Personale in rientro.

Il rientro deve, poi, avvenire per gradi a decorrere dal 15 ottobre e sino alla fine del mese (come anche da approvazione della Conferenza Unificata – Regioni, Province, Comuni).

La Delegazione CONFSAL-UNSA ha ribadito l’importanza di valorizzare, nelle more del CCNL in fase di trattazione, l’utilizzo dello smartworking come modalità non più ordinaria ma comunque alternativa che consente, nell’attuale fase di transizione, di conciliare vita e lavoro nonché particolari situazioni di difficoltà dei Lavoratori. I nuovi provvedimenti hanno inteso, infatti, superare lo smartworking come sistema ordinario di espletamento della prestazione lavorativa in fase di emergenza pandemica e ne hanno ammesso la fruibilità non solo per i Lavoratori fragili ma anche per gli altri dipendenti alle “condizionalità” previste, all’attualità, dal decreto Brunetta.

Per quanto riguarda i controlli del green pass le previsioni della CAD ricalcano quelle normative disponendo che possano essere effettuati prima dell’entrata negli uffici o a campione negli uffici ma nella mattinata. Per evitare affollamenti sono stati mantenuti gli attuali orari di flessibilità (8-11:30, 20).

La nostra Delegazione ha evidenziato la necessità di procedere ad una precisa individuazione di coloro che dovranno procedere ai controlli e a fornir loro, nelle more di eventuali sistemi automatici di controllo, un necessario device, ad esempio un tablet.

La Delegazione CONFSAL-UNSA, infine, ha ulteriormente sensibilizzato il Direttore Centrale del Personale in ordine allo scorrimento della graduatoria, di recente approvazione, relativa ai c.d. passaggi verticali dalla seconda alla terza area.

Ha ricordato che i colleghi idonei non vincitori, poco più di 150, hanno sostenuto una selezione pubblica impegnativa, peraltro in piena pandemia, e con ciò dimostrando, nei fatti, impegno e professionalità necessari allo svolgimento di funzioni più elevate. Il Direttore ha assicurato il suo impegno.

La Delegazione CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, De Blasi)   

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ENTRATE – Riunione del 6 e 7 ottobre 2021 – Il clima pesante non aiuta a sciogliere i nodi…

AGENZIA DELLE ENTRATE

IL CLIMA “PESANTE” NON AIUTA A SCIOGLIERE I NODI

 RISTORI, GREEN PASS, CRITERI DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE, MOBILITÀ, CONTRASTO AGLI ILLECITI 

Nella prima parte dell’incontro del 6 ottobre, si è proceduto alla sottoscrizione dell’accordo sui cosiddetti “Ristori”. Come noto, attraverso una fruttuosa interlocuzione con il Dipartimento delle Funzione Pubblica, la Direzione dell’Agenzia, su forte sollecitazione delle OO.SS., è riuscita ad ottenere la certificazione dell’ipotesi di ripartizione dei fondi in termini sostanzialmente analoghi a quelli contenuti nell’accordo del 16 luglio 2021.

Pertanto, si potrà procedere alla liquidazione della somma di 22,3 milioni di euro circa nei confronti di quanti, nel 2020, hanno svolto attività lavorativa in modalità agile senza percepire buono pasto o indennità per lavoro straordinario.

Sono in corso le elaborazioni contabili che, laddove terminassero celermente, potrebbero consentire l’erogazione delle somme sul cedolino di novembre 2021.

Rammentiamo che con il Fondo 2020 apprezzeremo la prestazione in presenza dei colleghi che a diverso titolo hanno “presidiato” gli uffici per le attività indifferibili nel corso della pandemia, come da accordo di programma sottoscritto nella stessa giornata del 16 luglio.

  •  GREEN PASS

Nella riunione del giorno 6 ottobre, la Direttrice Centrale dott.ssa Caggegi ha illustrato l’informativa “Green Pass” inviata alle Sigle il primo ottobre.

Le OO.SS, pur consapevoli che le nuove modalità di accesso agli uffici sono regolamentate per legge, hanno posto l’attenzione sulle ricadute che l’attuazione della norma potrebbe avere sul personale.

Nello specifico è stato precisato che il profilo dei dipendenti dell’Agenzia non contempla la mansione di rilevatore anche in merito alle attività conseguenti eventuali accessi in assenza di green pass.

L’obiettivo nostro e di tutte le OO.SS., visto l’argomento riguardante la “Sicurezza sul Lavoro”, era quello di far convergere le prescrizioni in un protocollo specifico sul “Green Pass” ovvero un verbale che potesse fornire delle indicazioni uniformi sull’intero territorio nazionale, anche alla luce dello schema di DPCM e relativo allegato tecnico in corso di approvazione.

La stessa Direttrice riconvocava con urgenza il tavolo al giorno successivo, 7 ottobre, al fine di condividere con le OO.SS. un documento di indirizzo.

Ma la notte non ha portato consiglio, anzi ha determinato una inversione di valutazione da parte dell’Agenzia atteso che nella prima mattinata vi è stata la riunione di tutti i direttori regionali ai quali è stato fornito un indirizzo operativo che non teneva più a base gli argomenti dell’informativa, ma una bozza di DPCM in circolazione sulle chat degli addetti ai lavori da qualche giorno.

Ci vediamo, nostro malgrado, costretti a stigmatizzare il comportamento di parte pubblica che, modificando i propri intendimenti rispetto a quelli veicolati alle OO.SS. a mezzo dell‘informativa del 1 ottobre, ha proceduto a comunicare ai Datori di lavoro indirizzi operativi nuovi e non partecipati alle Sigle. A nostro avviso l’introduzione del Green Pass, sebbene introdotto dalla Legge e non in discussione tra le Parti, avrebbe potuto essere oggetto di un protocollo che, con il contributo delle Parti Sociali, avrebbe approfondito e risolto una serie di criticità nell’attuazione.

Ci stupisce la chiusura di Parte Pubblica perché sulla complessiva materia le parti negoziali hanno espresso, nel corso dell’intera pandemia, una qualificata e ben articolata posizione che ha prodotto risultati estremamente positivi per tutti.

La posizione assunta dalla Direzione del Personale non è un buon viatico per i prossimi passaggi, vedi le previsioni del Decreto Brunetta in corso di emanazione, che richiedono il massimo ascolto ed un approccio il più possibile di ampia condivisione.

Siamo quindi fortemente preoccupati per gli sviluppi relazionali futuri (e richiamiamo in questa sede le precedenti note formulate).

 Dalla discussione del primo giorno erano pure emersi una serie di elementi condivisi del tipo:

  • Il green pass è un ulteriore presidio di sicurezza che si aggiunge ai protocolli in essere e non li sostituisce;
  • l’Agenzia sta “approntando” una modalità di controllo completamente automatizzata ma, nelle more di una implementazione dei software, si rende necessario il controllo manuale attraverso “smartphone” (o altri strumenti idonei);
  • Per tutti gli uffici sono in corso di distribuzione gli “smartphone”;
  • I controlli manuali dovranno essere delegati con atto formalizzato, prioritariamente, alle società di vigilanza laddove presenti; in secondo luogo si potranno siglare accordi con le associazioni di volontariato disponibili. Solo in subordine il datore dovrà fare riferimento alle figure “incardinate” nella gestione della sicurezza ad iniziare dalle RSPP ed ASPP, soprattutto negli uffici più piccoli;
  • Il controllo potrà essere eseguito “a tappeto” oppure “a campione” ed il campione sarà estratto con software appropriati ad estrazione casuale.
  • Non vi sono implicazioni di “privacy” in quanto il controllo sarà limitato a riscontrare la sussistenza o meno del certificato, senza indagare alcun ulteriore aspetto relativo allo stato di salute.

Inserire in un verbale da diramare agli uffici queste indicazioni avrebbe fornito un indirizzo semplice e chiaro. In assenza del documento auspicato, al contrario, si registrano già attività “caotiche” e “disarticolate”.

Emerge dalle periferie che gli “smartphone” in distribuzione sono pressoché nulli e che i controllori dovranno utilizzare le proprie dotazioni personali, emerge, altresì, che i datori di lavoro lungi dal coinvolgere la cosiddetta “catena della sicurezza” stanno incaricando funzionari di ogni qualifica, adottando indifferentemente procedure a tappeto o a campione senza un metodo di estrazione regolamentato.

Nell’osservare la distanza “siderale” tra le dichiarazioni d’intento della Direttrice Centrale e quanto sta avvenendo oggi negli uffici possiamo solo registrare la non utilità della riunione al tavolo.

  • VALUTAZIONE DEL PERSONALE

All’ordine del giorno della riunione anche la definizione dei criteri per la valutazione del personale delle Aree.

L’Agenzia ha prodotto una bozza aggiornata del sistema di valutazione che si propone di valorizzare anche i contributi forniti dai sindacati.

La CONFSAL – UNSA, nel merito, ha rappresentato che un sistema di valutazione deve porsi come obiettivo la crescita del lavoratore intesa come miglioramento della professionalità e sviluppo delle competenze, oltre che recupero di eventuali “gap” di produttività.

Pertanto, la partecipazione del valutato deve assurgere ad elemento centrale del Sistema in modo che la valutazione non debba essere un elemento finalizzato esclusivamente alla attribuzione del salario accessorio.

Quindi elemento importante la formazione nonché la presenza di meccanismi di “contrappeso” in relazione ai diversi interessi in “gioco”.

Visto il clima della “seconda” sessione, non sono stati fatti passi in avanti. Vedremo nel prosieguo.

  • MOBILITA’

Anche sulla “Mobilità” registriamo il grave immobilismo di Parte Pubblica. Il tema è stato calendarizzato fin dai primi incontri del 2021 ed inserito nel “cronoprogramma” concordato tra le parti quali elemento di discussione prioritario.

Nella riunione di ieri ci è stato comunicato che l’Agenzia non ha intenzione di procedere ad alcun accordo prima del mese di gennaio 2022.

Anche in questo caso le argomentazioni sono apparse di scarsa consistenza: non si potrebbero valutare i contingenti in entrata ed in uscita prima di aver assegnato i vincitori dei concorsi in itinere.

Appare sussistere uno scarso interesse dell’Amministrazione, che, evidentemente, non coglie la strategica importanza di questa leva motivazionale utile per l’Ente e per i suoi risultati prima ancora che per i lavoratori.

  • CONTRASTO AGLI ILLECITI

In una informativa sindacale del 26 luglio 2021 la Direzione Centrale Risorse Umane comunicava, in termini “stringati”, che nel Comitato di gestione del 23 luglio 2021 erano state deliberate alcune modifiche organizzative del Settore Contrasto Illeciti della Divisione Contribuenti e della DC Risorse Umane”.

A seguito della nostra richiesta di acquisire tutti gli opportuni chiarimenti e relativi approfondimenti in merito alle modifiche organizzative accennate, nell’incontro del 30 luglio u.s. la Direttrice del Personale precisava che la modifica organizzativa era stata inviata al Ministro dott. Franco per la relativa autorizzazione, in ragione delle modifiche da apportare al Regolamento dell’Agenzia.

Quindi la stessa Direttrice evidenziava che ulteriori approfondimenti sarebbero stati successivi al “placet” richiesto.

Nel corso della seconda sessione abbiamo appreso, da alcuni colleghi, della trasmissione di una mail al personale interessato in formula di “ricognizione”.

Come Sindacato siamo quindi in attesa di apposito aggiornamento da parte della Direttrice del Personale, in ragione delle profonde implicazioni già sottolineate precedentemente al tavolo e ribadite nell’incontro. (si veda al riguardo anche il nostro comunicato del 30 luglio scorso).

Deve essere salvaguardata l’Alta professionalità di coloro che attendono a tali attività e che le stesse devono continuare ad essere svolte nelle sedi attuali con il personale che deve conservare la propria originaria appartenenza in pianta organica.

  •  ALTRI ARGOMENTI

 Sul “TELELAVORO” a breve diventerà operativa la graduatoria già consolidata e quindi la modalità sarà pienamente operativa.

Sui “PASSAGGI DI AREA” non vi sarà alcun data-base dei quesiti, nonostante la richiesta di tutte le sigle, ma “dispense” disponibili sulla intranet dell’Agenzia.

Sul “NUOVO MODELLO EROGAZIONE SERVIZI” quanto prima vi sarà un incontro con il Direttore centrale.

Sul “LAVORO IN PRESENZA” dal prossimo 15 ottobre, dovrebbe restare tutto immutato. Solo dopo l’emanazione del DM “Brunetta” e delle relative linee guida si parlerà dei rientri e verranno rivisti i protocolli di sicurezza precedentemente sottoscritti.

La Delegazione CONFSAL – UNSA (Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 8 ottobre 2021

 

ENTRATE – DM Smartworking – Nota di richiesta urgente convocazione alla Direttrice del Personale

AGENZIA DELLE ENTRATE

DM SMARTWORKING – RICHIESTA URGENTE INCONTRO

Alla Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate

dott.ssa Laura Caggegi

 

Egregia Direttrice,

quale seguito della pregressa nota del Coordinamento del 27.09 u.s. e preso atto della “bozza” di D.M. a firma del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (di ampia divulgazione) che adegua le misure di organizzazione del lavoro pubblico, in relazione al D.L. n. 127/2021 che ha esteso l’obbligo di certificazione verde COVID -19 (di cui all’informativa sindacale del 1.10.2021), nonché del DPCM del 24.09.2021, adottato ai sensi dell’art. 87, comma 1, del D.L. n. 18/2020, convertito con modificazioni dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27,

la Scrivente Organizzazione Sindacale

CHIEDE

una convocazione, con la tempistica correlata all’importanza della tematica da trattare, affinché possano essere assunte negozialmente le dovute misure sia in merito alla sicurezza e salute dei lavoratori (rif. CCNL, art. 7 comma 6, lettera k) sia in merito alla possibile prestazione lavorativa in modalità agile ovvero alle ulteriori misure idonee a garantire al meglio l’attività in presenza, preso atto degli elementi di opportunità e di condizionalità che saranno presenti nel decreto in questione.

Quanto sopra finalizzato all’individuazione di interventi ed indirizzi omogenei per l’intero territorio nazionale.

Sicuri dell’attenzione si formulano i più cordiali saluti.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 3 ottobre 2021

 

ADM – Il poco entusiasmante rito dell’informativa sulla convenzione 2021

SETTORE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

IL POCO ENTUSIASMANTE RITO

DELL’INFORMATIVA SULLA CONVEZIONE 2021 MEF-ADM

 

Si è svolto, nel tardo pomeriggio del 30 settembre u.s., l’incontro inerente alla Convenzione MEF/ADM per il 2021 con il Dipartimento Fiscale del Mef (presieduto dal dott. Paolo Puglisi in assenza della dott.ssa Lapecorella impossibilitata), l’Agenzia ADM (per la quale ha partecipato inizialmente il dott. Minenna e a seguire il dott. Flore) e le Organizzazioni Sindacali in rappresentanza sia dei Lavoratori che dei Dirigenti.

Il dott. Puglisi ha accennato brevemente ai contenuti della Convenzione che si situa a ridosso dell’esperienza del lungo periodo pandemico. È poi è intervenuto il dott. Minenna che ha velocemente puntualizzato il peculiare periodo di operatività dell’Agenzia la quale sta sostenendo un ampio processo riorganizzativo da effettuarsi anche attraverso modifiche del Regolamento di Amministrazione. Poi ha accennato ad una serie di normative importanti che cambierebbero in parte l’assetto dell’Agenzia, ricordando anche le attività delle società in house di prossima istituzione. Ha fatto riferimento ad un incremento di Personale che sarà anche affiancato da un ambizioso piano logistico per il rafforzamento e l’unificazione di uffici attualmente molto frammentati. Tale cambiamento sarebbe perseguito ai fini dell’efficientamento e della razionalizzazione per dare corpo alle esigenze peculiari che l’Agenzia deve collegare ai suoi Laboratori Chimici, alle esigenze dei depositi reperti, di antifrode e di espletamento delle funzioni di PG.

Sono poi intervenute le OO.SS. con osservazioni puntuali a partire dall’endemico ritardo con cui viene presentata la Convenzione, alle problematiche inerenti alla mancanza di Personale ed esiguità di risorse, alle problematiche legate alla riorganizzazione dell’Agenzia, ad altre tematiche derivanti da quanto riportato nel testo della Convenzione.

La nostra Delegazione ha fatto osservare che, purtroppo la Convenzione ADM, documento che dovrebbe essere di fondamentale importanza proprio per la prevista specificità dell’ Agenzia (come analogamente per l’Agenzia delle Entrate), nel tempo non è riuscita a costituire la base per le attese di chi lavora nell’Agenzia  né il cambiamento di passo che era nelle intenzioni del legislatore, tradendo il suo scopo originario e lasciando i Dipendenti ADM nell’alveo  di altre pubbliche amministrazioni per le quali non era stato previsto il “cambiamento epocale” che, invece, ha guidato l’istituzione delle Agenzie Fiscali. Tutto ciò anche nel disinteresse delle Autorità Politiche che si sono succedute mentre la specificità delle Agenzie non è sfuggita all’attenzione di organismi internazionali come OCSE e FMI.

Lo svilimento del sistema agenziale è osservabile anche nel fatto che le Convenzioni vengono ormai relegate ad una semplice informativa negli ultimi mesi dell’anno quando i contenuti delle stesse hanno quasi fatto il loro corso ed eludendo anche il confronto previsto dallo Statuto (ar.15). La Convenzione ADM, presentata per il 2021, non ha superato le criticità che affliggono l’Agenzia come la mancanza di Personale, che solo parzialmente verrebbe superata dai concorsi in itinere ma che, intanto per il 2021, non potranno oggettivamente essere completati e a regime apporteranno unità di Personale appena sufficienti a rimpiazzare il Personale mancante a causa dei pensionamenti e del mancato accrescimento per il blocco più che decennale del turn over. Si impone, pertanto, una ulteriore previsione di autorizzazioni assunzionali nonché il ricorso anche alle procedure di mobilità intercompartimentale e di comando e non ultimo la valorizzazione del Personale che, ad esempio, ha partecipato alle prove dei passaggi di area superandole ma che per le limitate previsioni numeriche risultano solo idonei mentre potrebbero essere tutti assunti in terza area.

La mancanza di risorse economiche, è stato evidenziato dalla nostra Delegazione, mortifica sempre più le attese dei Lavoratori in quanto il Fondo Risorse Decentrate, ormai asfittico, porta alla luce l’insufficienza di un sistema, quello delle Convenzioni, che doveva essere “di adeguato riconoscimento remunerativo” per il raggiungimento degli obiettivi e delle attività. E proprio nell’ annualità in discussione i Lavoratori speravano in una inversione di rotta in merito alla questione dei “tetti”.
Per quanto concerne, poi, le varie attività volte alla riorganizzazione dell’ Agenzia  la nostra O.S. ha fatto presente che questa vasta operazione manca di  adeguati momenti di confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori in quanto i cambiamenti  hanno effetti diversi e profondi sulla vita dei Lavoratori interessati ed infine anche la capacità propositiva sindacale ne viene menomata.

Alle osservazioni di parte sindacale, il Direttore Centrale del Personale, ha eccepito che specialmente in merito alle criticità di Personale  l’ Agenzia sta utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e, per le altre tematiche, ha annunciato incontri sindacali di prossima convocazione come  la mobilità volontaria nazionale,  l’individuazione di IDR e PO,  il completamento del CCNI e, cosa molto importante,  una specifica “intesa” sugli attesi passaggi di fascia, già ampiamente sollecitata dalla nostra Organizzazione Sindacale.

Prima dell’intervento del Direttore Centrale del Personale, era intervenuto però il dott. Puglisi del Mef per dare risposte ad alcuni interrogativi posti dalle OO.SS. Ha specificato che, in linea generale, la bozza di Convenzione in argomento è stata redata a “normativa vigente” e quindi eventuali e diverse previsioni normative non possono trovarvi al momento allocazione.

Ha poi comunicato che è imminente il saldo della “quota incentivante” in quanto è stato verificato il raggiungimento degli obiettivi 2020. Per quanto riguarda invece la previsione di cui al comma 7 dell’art.1 d lgs 157/2015 per le attività legate al recupero dell’evasione fiscale e allo sviluppo della compliance il relativo DM è all’attenzione della RGS in relazione alle attività 2019 (con competenza 2020); e relativamente al 2020 (essendo stato chiuso il rendiconto di tale annualità nel mese di luglio) si conta, entro fine anno, di arrivare alla sua definizione dal punto di vista tecnico per l’invio alla RGS. In controtendenza, quindi, ai soliti ritardi nel 2021 si avrebbe la possibilità di avere a disposizione, dal punto di vista tecnico, due annualità (2019 e 2020 con competenza 2020 e 2021) per i compensi di cui al citato comma 7.

Per quanto riguarda le “società in house”, è stato ribadito che l’unica società di tale tipo attiva all’attualità è Qualitalia ma si ricorda che per tali tipologie è necessario un DM attuativo.

In merito, poi, ad ulteriori bandi di Personale per ulteriori ingressi, tali esigenze saranno poste all’attenzione dell’Autorità Politica per coprire le esigenze di dotazione di Personale relativamente alle sfide che sono state affrontate e che saranno da affrontare anche nel PNRR. L’argomento, quindi, dovrà essere affrontato sul tavolo del Governo.

La Delegazione Confsal-UNSA (Sempreboni – Veltri)

 

ENTRATE – Nulla osta sulla preintesa per i “Ristori” e passaggi di Area

AGENZIA DELLE ENTRATE

NULLA OSTA SULLA PREINTESA PER I “RISTORI”

PUBBLICATO IL BANDO PER I PASSAGGI DI AREA

Grazie al “pressing” esercitato attraverso le più elevate interlocuzioni, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha ritenuto di fornire il “nulla osta” all’ipotesi di accordo del 16 luglio scorso relativa alla remunerazione dei disagi derivanti dalle condizioni di lavoro durante il periodo emergenziale attraverso l’utilizzo dei risparmi di spesa legati al mancato pagamento di lavoro straordinario e buoni pasto.

Quanto prima provvederemo a sottoscrivere l’intesa definitiva.

Rammentiamo che come da protocollo sottoscritto, in occasione della negoziazione dell’accordo sul salario accessorio sarà tenuto conto anche della prestazione fornita in presenza dai soggetti interessati, in questo periodo di pandemia da Covid ’19.

Si chiude nel migliore dei modi questa importante e delicata “questione”, al di là delle cifre in gioco, quale importante segnale che le parti negoziali inviano a tutti, colleghi lavoratori e soggetti a diverso titolo interessati, compreso esponenti politici di primo piano, affinché lo strumento del “lavoro agile”, oggetto di attacchi ingiustificati nella sua attuale formulazione emergenziale, possa trovare la giusta disciplina contrattuale e “tradursi” in una utile modalità lavorativa, nell’ambito di modelli organizzativi avanzati in cui sicuramente l’Agenzia delle Entrate saprà esprimersi al meglio.

Importante la posizione assunta dalla Direzione dell’Agenzia che dovrà essere sempre più di forte impulso rispetto ad ampi settori della “burocrazia e della politica” che, come abbiamo detto in altre occasioni, appaiono disconoscere l’esperienza ventennale delle agenzie.

Lo stesso compito spetta al Sindacato.

Ulteriormente, è stato pubblicato il bando per la procedura di passaggio dalla II alla III Area per complessivi 700 posti nei diversi profili di funzionario, funzionario tecnico e funzionario informatico.  Il termine per la presentazione delle domande scade il 28 ottobre prossimo.

Anche su questa materia riteniamo di aver raggiunto un buon risultato a favore dei tanti colleghi interessati, in attesa che il nuovo ccnl, che uscirà dai negoziati in Aran, nel recepire le modifiche normative previste dal DL n. 80/2021 possa permettere ad una più vasta platea di colleghi di vedersi riconosciuta crescita professionale ed economica.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 28 settembre 2021

 

ENTRATE – Si apre una nuova stagione – Nota del Coordinatore Nazionale al Direttore Ruffini

AGENZIA DELLE ENTRATE 

SI APRE UNA NUOVA STAGIONE

 

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Avv. Ernesto Maria Ruffini

Alla Direttrice del Personale

dott.ssa Laura Caggegi

Egregio Direttore dell’Agenzia ed Egregia Direttrice del Personale,

stiamo attraversando un momento decisivo per le sorti delle Agenzie Fiscali e per l’intero mondo del Pubblico Impiego.

Le nuove disposizioni di legge (vedi DL 127/2021 – ma il riferimento è all’intero progetto di riforma) cambiano il paradigma dei comportamenti dei lavoratori e delle Amministrazioni Pubbliche.

Come abbiamo avuto modo di dire in diverse occasioni, la P.A. non è un blocco omogeneo di attori, bensì un mondo eterogeneo che ha cercato, ognuno per la sua parte, di rispondere alle sfide di questi mesi, soprattutto con riferimento all’emergenza sanitaria.

Noi, invece, siamo consapevoli che da oltre venti anni le Agenzie Fiscali, e l’Agenzia delle Entrate in particolare, abbiano saputo lavorare al meglio, anche con il supporto della Rappresentanza dei Lavoratori, per rendere sempre più funzionali, economici ed efficienti i servizi istituzionali resi.

Già pervengono a questo Coordinamento Nazionale considerazioni, sollecitazioni e note periferiche in merito alle azioni future che verranno attuate, con riferimento ai vari contesti e per tutte le materie.

Circa il programma operativo sindacale sono note le “questioni” aperte, a cominciare dai “ristori” per finire alla mobilità nazionale, passando per i servizi ai contribuenti, il sistema di valutazione, il salario accessorio delle annualità pregresse. Per citare solo i temi più importanti.

Il tutto da leggere nel combinato disposto delle disposizioni normative vigenti e delle regole contrattuali in corso di esame e redazione presso la competente Aran.

In questa sede giova ricordare l’importanza del PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione), introdotto con la Legge n. 80/2021, che è destinato ad assorbire i contenuti dei POLA e dei Piani delle Performance e che dovrà essere strumento di semplificazione e di pianificazione delle attività e delle strategie da realizzare.

In attesa dell’emanazione di un Decreto Ministeriale che disciplinerà il rientro in presenza degli “smart worker in emergenza”, probabilmente fino all’entrata in vigore del nuovo CCNL – Funzioni Centrali che definirà il lavoro agile nel suo complesso, siamo sicuri che sia stato da Voi “attenzionato” al meglio questo tema, alla luce dei pregressi fondamentali accordi che hanno posto in sicurezza il personale in servizio e, nel contempo, attraverso gli approfondimenti in materia di attività ”smartabili” nonché gli investimenti tecnologici effettuati e la revisione di procedure operative che hanno permesso all’Agenzia delle Entrate di effettuare un ulteriore qualificato salto operativo.

Indipendentemente dalle linee di fondo politiche su questi temi, di competenza dell’Autorità governativa, come Coordinamento riteniamo che dovranno essere forniti, da tutti i soggetti interessati, utili contributi affinché da un lato, l’esperienza acquisita in questi mesi drammatici possa essere “messa a regime” e dall’altro, la gestione dei piani aziendali, integrata con gli elementi sopra esplicitati, possa rappresentare quell’ulteriore salto di qualità amministrativa atteso dalla collettività e dai contribuenti.

Non ci aspettiamo interventi scoordinati dei singoli datori di lavoro, magari “più realisti del re”, bensì una “corale” azione uniforme volta da un lato, a mantenere le condizioni di sicurezza dei lavoratori e dall’altro, una qualità dell’azione in grado, altresì, di sollecitare ulteriori interventi normativi in materia di implementazione delle risorse umane, miglioramento del benessere organizzativo e rispondenza degli obiettivi da raggiungere in linea sia con le professionalità presenti in Agenzia (dal punto di vista qualitativo e quantitativo) sia con le richieste dell’Autorità Politica.

In ragione di ciò, siamo sicuri che i diversi “dossier” aperti possano esser quanto prima positivamente risolti e nel frattempo che opportune linee di indirizzo permettano all’intera macchina di lavorare ancora meglio. Il personale chiede massima attenzione per tutto quello che fino ad oggi è stato fatto.

Non servono “atti di forza”, che pure qua e la appaiono nella gestione del personale soprattutto in periferia, serve una azione in grado di “rammentare” alla Politica la strategicità delle strutture “fiscali”, non solo per la ripartenza quanto piuttosto per rendere ulteriormente strutturale quel salto di qualità amministrativo spesso “disconosciuto”, purtroppo, finanche da primari attori.

Unico modo per mettere i “decisori politici” nelle condizioni di affrontare e risolvere i ben noti nodi strutturali.

Buon Lavoro a Tutti.

 

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 27 settembre 2021

 

ADM – Riconoscimento economico ai lavoratori – Nota al Direttore Centrale del Personale

SETTORE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli

Dott. Rocco Flore

Roma

 e p.c. al Personale dell’Agenzia

 

 OGGETTO: L’impegno dei Lavoratori deve trovare il tempestivo riconoscimento economico.

 

Esimio Direttore,

diversi fattori hanno, forse, concorso ad una situazione che per i Lavoratori è diventata ormai improcrastinabile ovvero la mancata attribuzione, parziale o totale, delle competenze economiche che riguardano diverse annualità pregresse: 2018, 2019 e 2020.

Tali competenze costituiscono emolumenti importanti per la vita quotidiana dei Lavoratori i quali, per converso, si adoperano diuturnamente ad assolvere, ultra vires e in modo eccellente, alle attività e agli sfidanti obiettivi dell’Agenzia: prova ne sia il raggiungimento puntuale degli obiettivi fissati dalle Convenzioni   e quanto esposto brillantemente nella specifica reportistica delle varie annualità (last but not least il Libro Blu 2020).

Gli eventi pandemici, l’estrema carenza di Personale negli Uffici, i nuovi indirizzi operativi inerenti alla riorganizzazione in atto non hanno diminuito l’attività produttiva dell’Agenzia ed anzi sono stati raggiunti picchi di eccellenza, ben evidenziati anche dai media e social media.  L’impegno continuo dei Lavoratori, però, non sembra trovare pari riscontro nei “ristori economici”, a partire dalla persistente e anacronistica limitazione dei “tetti” (per i quali rilevanti e consequenziali somme inerenti al raggiungimento degli obiettivi non possono essere spese), dalla mancata attuazione delle progressioni economiche non previste ormai  per il secondo anno consecutivo e dai ritardi con cui vengono, poi, erogate, anche se per svariate motivazioni, le diverse tipologie di somme del Fondo Risorse Decentrate.

L’enfatizzato cambiamento della P.A., in cui tutto dovrebbe essere basato sulla tempestività e sull’efficienza nei rapporti tra utenza e Amministrazioni, stride con la lentezza degli iter autorizzativi percorsi dagli organi di controllo che danno la sensazione di meticolosità tautologiche. Tuttavia nelle diverse Amministrazioni si assiste a un’attribuzione del salario accessorio con modalità e tempistiche  più snelle e la nostra Agenzia, che deve certamente essere annoverata tra quelle più efficienti, pur nella complessità delle situazioni, dovrebbe dare ai propri Dipendenti dei segnali di maggior presenza  e intervenire “a monte” per poter dare maggiore rispondenza alle attese dei Lavoratori ovvero provvedere ad anticipare determinate somme che non riguardano certo lavorazioni future ma  già svolte e  obiettivi già raggiunti.

Si chiede, pertanto, un tempestivo e idoneo intervento ai fini dell’attribuzione ai Lavoratori del salario accessorio per le annualità in sofferenza.

Roma, 21 settembre 2021

 

AGENZIE FISCALI – Un invito alla Politica Attenta – Considerazioni del Coordinatore Nazionale

AGENZIE FISCALI

Un invito alla “Politica” attenta: Le buone intenzioni si devono tradurre in risultati! 

Ampio il dibattito di questi giorni sui diversi temi riguardanti la Pubblica Amministrazione, sia da parte del Ministro della Funzione Pubblica che di tanti esponenti politici.

In questa sede vogliamo solo fare una considerazione.

La Pubblica Amministrazione non è un una struttura uniforme, bensì un “pianeta” fatto di tante “terre”, alcune rigogliose altre aride, “terreni” ben gestiti ed alcuni incolti, insomma una eterogeneità di organizzazione del lavoro, di operatività, di funzioni e compiti spesso confusi e sovrapposti.

E per questo che da tempo immemorabile si parla della riforma della P.A. anche se sarebbe meglio parlare della complessiva riforma dell’intero apparato pubblico nelle sue articolazioni centrali e periferiche, di coerenti e puntuali livelli operativi, di moderni modelli di organizzazione e di efficienti/funzionali rapporti di lavoro (per quello che a NOI interessa).

In tempi non sospetti abbiamo definito la riforma dell’amministrazione pubblica “L’ARABA FENICE”, perché se ne parla in ogni legislatura, appare ad ogni piè sospinto e muore d’inedia in un battibaleno.

Questa amara constatazione ha, per il Coordinamento Agenzie Fiscali, un concreto supporto valutativo.

Uno dei pochi apparati pubblici che ha affrontato e risolto il nodo dell’adeguato sostegno quanto-qualitativo al sistema Paese è stato quello dell’Amministrazione Finanziaria, attraverso la riforma in Agenzie Fiscali avviata oltre venti anni fa (D. Lgs n. 300/1999).

Ebbene questo tentativo, a nostro parere importante e positivo, è stato immediatamente “stoppato” da una parte della classe politica e dell’alta burocrazia (senza colore), perché si è voluto “disconoscere” il modello, eliminare le specificità operative, uniformare vincoli ed abbattere qualsiasi tentativo di valorizzare le risorse umane, in tutte le diverse espressioni di sviluppo professionale ed economico.

Il vero motivo del tentativo, in parte riuscito, di eliminare questo esperimento virtuoso di un diverso modo di fare amministrazione è quello del cosiddetto “bottone rosso di stop” ovvero la politica, quella con la p minuscola, vuole sempre l’ultima parola, vuole mettere “le mani in pasta”, insomma non fa comodo ad alcuno avere una amministrazione efficiente e funzionale perché probabilmente metterebbe a nudo le vere carenze del Paese ossia quella di una classe politica incapace di vedere al di là del proprio naso, non in grado di progettare una amministrazione della cosa pubblica al reale servizio degli interessi generali, una politica diciamo di “piccolo cabotaggio”, certo non degna di un Paese avanzato.

Le emergenze vecchie e nuove non hanno fatto altro che mettere definitivamente a nudo tutto ciò, per cui il solito “vincolo esterno” (meno male), oggi quello rappresentato dall’Unione Europea, pretende a gran voce riforme, riforme, riforme. 

Riforme che oseremmo dire sono invece pretese da tutti. 

Quindi non bisogna inventarsi nulla, bisogna analizzare con la lente di ingrandimento le singole realtà e fornire per ciascuna di esse una soluzione.

Il treno viaggia alla velocità imposta dalle “carrozze” più lente ed allora si intervenga sulle “carrozze” lente, altrimenti è meglio che qualche “carrozza“ veloce passi sulla linea dell’alta velocità.

Non servono regole che valgono per tutti, servono regole generali a supporto di tutti e regole specifiche di cui le singole amministrazioni hanno bisogno per realizzare obiettivi e traguardare risultati di rilievo. 

La Politica, come previsto dalla Costituzione, sia deputata a fornire le linee di indirizzo.

E soprattutto lasciamo stare la solita italica idea delle “nozze con i fichi secchi”.

Professionalità adeguate significa professionalità pagate, realizzazione di percorsi di carriera virtuosi, salario accessorio a supporto del raggiungimento di obiettivi specifici e migliori condizioni per TUTTI I LAVORATORI.

Tutto questo da esprimere attraverso una adeguata cornice normativa.

Tutto questo da esprimere attraverso un moderno ed avanzato Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e correlati Contratti Collettivi Integrativi.

Tutto questo supportato da adeguate risorse umane, finanziarie e materiali.

Dando “ascolto” e “rispetto” al Personale e “restituendo” un ruolo alla Rappresentanza dei Lavoratori.

Ora è tutto “scassato”, siamo il Paese che ha scelto, purtroppo “volontariamente”, di gestire il mercato del lavoro, privato e pubblico, al ribasso, con stipendi e salari scadenti, in molti casi con lavoratori al limite (ed in qualche caso ben sotto) della “sussistenza”.

Una rincorsa verso il basso anziché verso l’alto, come dovrebbe essere per un sistema all’avanguardia.

Vediamo se questa volta, almeno per questa volta, siamo in grado di smentire i detrattori e tutti coloro che lavorano (si fa per dire) contro il Paese, perché finalmente lo stesso faccia il salto di qualità ed avanzi nella modernità anziché essere “sbattuto” fuori dal perimetro della civiltà, “oscurando” per sempre quello che è stato fatto, fino ad oggi, da tutte le persone di buona volontà.

Noi ci siamo!

Roma, 20 settembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

AGENZIE FISCALI

         Valentino Sempreboni