Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – Comunicato unitario 13 Novembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

IL SINDACATO CHIEDE LA PRESENZA DEL DIRETTORE AGENZIA AL TAVOLO
ORMAI LE RELAZIONI SINDACALI CON IL VERTICE SONO AL LIMITE!
Rinviata la riunione sugli articoli 17 e 18 e non per nostra responsabilità

Il giorno precedente la riunione del 12 novembre u.s. abbiamo unitariamente inviato all’amministrazione una richiesta di approfondimento dell’informativa sulla riorganizzazione e chiesto la presenza del Direttore dell’Agenzia delle Entrate al tavolo. Le due cose (approfondimento dell’informativa e presenza di Ruffini al tavolo) non sono strettamente connesse ma rispondenti a due esigenze diverse: il deteriorarsi delle relazioni sindacali e la scarsa attenzione che l’Agenzia sta dedicando alle questioni che riguardano i lavoratori dell’Agenzia.

Pur consapevoli che il preavviso dato all’Agenzia era molto stretto, abbiamo deciso di partecipare alla riunione di ieri perché riteniamo che, quando ci sono problemi da risolvere, si debba farlo al tavolo delle trattative e non scappando e buttandola “in caciara”, come stanno facendo altri “sindacati”.

Ieri, il Capo Divisione dottor Palumbo ci ha comunicato che il direttore dell’Agenzia non era disponibile e ha proposto di dare lui, in quanto delegato, le informazioni richieste per poi passare alla contrattazione sugli articoli 17 e 18. Come capita frequente, non ha fatto mancare la battuta al veleno, dicendoci che se non volevamo firmare accordi sulle posizioni organizzative potevamo anche dirlo subito

Gli abbiamo risposto che siamo in grado di valutare tutti gli argomenti entrando nel merito, abbiamo proposte da vendere – a differenza dell’Agenzia che per farne una, modello “copia incolla”, di quelle insufficienti già viste in passato è arrivata a novembre per convocarci – e siamo capaci di dire si o no senza alcuna paura o reticenza

Dopo questo “simpatico” scambio di vedute, poiché la richiesta unitaria aveva carattere pregiudiziale, la riunione è stata aggiornata a data da destinarsi

In tutta questa vicenda, ciò che è davvero incomprensibile è l’incapacità o la mancanza di volontà dell’Agenzia di cogliere le esigenze dei lavoratori, di dare loro risposte e poi pretendere di continuare a “tessere la propria tela” come se nulla fosse.

La vicenda della riorganizzazione, che impatterà fortemente sui lavoratori centrali e su tutti i lavoratori della periferia, visto che l’Audit cambierebbe articolazione per la seconda volta in tre anni, è emblematica ma costituisce solo la punta dell’iceberg. Il vero problema – comunque connesso anche con la riorganizzazione – resta la scarsa attenzione per i lavoratori nei loro bisogni quotidiani.

Una direzione appena nata quale quella del Coordinamento generale, soppiantata dalla nuova Direzione Centrale Coordinamento normativo e il ritorno alle articolazioni regionali della D.C. Audit costituiscono, di fatto, il ritorno al recente passato organizzativo e dimostra quanto poco lungimiranti siano le strategie di Agenzia. Stessa cosa dicasi del contenzioso del lavoro che trasmigra verso Affari Legali, dopo pochi anni dalla recente modifica strutturale

Non ci fa affatto piacere essere gli ultimi a sapere come l’Agenzia cambierà pelle e restiamo convinti che il dialogo con il sindacato debba avvenire prima di prendere le decisioni anziché dopo che queste siano prese o addirittura dopo dieci giorni dal loro passaggio in Comitato di Gestione; tutto ciò sarebbe il problema minore se il resto dei problemi fossero risolti o almeno affrontati dalla Divisione Risorse

Purtroppo, dobbiamo registrare che non è così, in parte a causa dell’organizzazione stessa che si è data l’Agenzia, piena di strutture duplicate che però si scontrano con il collo d’imbuto costituito dal vertice della Divisione, chiunque esso sia; in parte, è inutile negarlo, perché attualmente chi è chiamato ad interpretare questo ruolo non lo fa con attenzione ai bisogni dei lavoratori, e questo è un ulteriore problema.

Il risultato è che non si riescono a risolvere i problemi più elementari delle persone e nemmeno quelli strategici per carenza di capacità decisionale. Speravamo che la nomina del nuovo direttore centrale del personale portasse a uno snellimento del percorso decisionale ma ci accorgiamo, invece, che lo ha solo aggravato prevedendo, di fatto, un passaggio in più.

Tra le altre cose, mentre ci si trincera dietro possibili interventi della Corte dei Conti per negare ai lavoratori i buoni pasto o altri diritti connessi allo smart working, ci si permette una superfetazione della Divisione Risorse, con posizioni apicali che non governano personale, senza preoccuparsi minimamente delle spese.

In tutto questo, ci sono voluti mesi per decidere di portare al tavolo il piano assunzionale, che contiene anche i passaggi d’area, pronto da mesi. Stesso discorso per il telelavoro, della mobilità non parliamo nemmeno e, ripetiamo, i problemi che portiamo quotidianamente all’attenzione dell’Agenzia giacciono per mesi senza risposta alcuna per l’evidente incapacità della struttura di vertice di risolvere alcunché.

Deve però essere chiaro al vertice dell’amministrazione – e lo abbiamo ribadito ieri – che senza il personale la stessa Agenzia delle Entrate non esisterebbe e che se le lavoratrici ed i lavoratori non otterranno le soddisfazioni che meritano l’Agenzia si ritroverà (cosa che in larga parte sta già succedendo) con personale demotivato e poco reattivo alle esigenze della nazione.

Questi sono problemi strategici che non è possibile in alcun modo risolvere se non con il più alto vertice dell’Agenzia. Speriamo che l’Avvocato Ruffini se ne renda conto e si decida, in tempi brevi, a prendere in mano, con convinzione, il dossier che riguarda la parte più importante dell’Agenzia, i suoi lavoratori; se invece continuerà a dimostrare di tenere a loro quanto alle sedie o ai computer, allora e reagiremo di conseguenza!

Roma, 13 Novembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini De Rosa-De Caro Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Richiesta d’informativa

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Al Direttore Dell’Agenzia delle Entrate
Avv. Ernesto Maria Ruffini

Al Capo Divisione Risorse
Dott. Carlo Palumbo

Al Direttore Centrale del Personale
Dott. Roberto Egidi

All’Ufficio Relazioni Sindacali e normativa del lavoro
Dottoressa Ornella Oliveri

Oggetto: Richiesta immediato approfondimento dell’informativa pervenuta per iscritto su ipotesi di modifica struttura di vertice.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, vista l’informativa resa per iscritto sul riassetto organizzativo e l’ipotesi di modifica delle attribuzioni di talune strutture di vertice;

considerato che tale informativa è ampiamente lacunosa ed estremamente sintetica;

visti i numerosi riflessi sul rapporto di lavoro dei lavoratori sia in termini di possibile mobilità tra strutture, anche tra Uffici Centrali e Regionali, sia per le possibili ricadute in termini economici;

chiedono
• Che venga resa tempestiva e puntuale informativa in merito all’ipotesi di modifica delle strutture di vertice, in grado di chiarire le ricadute organizzative e sulle funzionalità dell’Agenzia.

Considerato che le ipotesi di modifica si riferiscono a struttura di vertice, per l’importanza strategica e le ricadute sui lavoratori centrali e periferici dell’Agenzia delle Entrate, visti anche gli strettissimi tempi previsti per eventuali modifiche prima che il progetto organizzativo venga approvato dal Ministro vigilante, le Scriventi chiedono la presenza del Direttore dell’Agenzia al Tavolo sindacale di domani 12 novembre.

La presente richiesta assume carattere pregiudiziale e di priorità su qualsiasi altra materia che preveda relazioni sindacali.

In attesa di riscontro le scriventi inviano cordiali saluti.

Roma, 11 Novembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini De Rosa/De Caro Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – Resoconto riunione del 10 Novembre

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Presentazione bozza del Regolamento per l’incentivazione delle funzioni tecniche ex

art.113, del D.L.gs. n.50/2016 e situazione attuale negli uffici delle misure adottate a tutela

della salute dei dipendenti in presenza della crescita allarmante della pandemia COVID-19 

In data 10 novembre le OO.SS. Nazionali hanno partecipato ad un incontro con la Direzione Centrale del Personale e della Direzione Centrale Amministrazione e Finanza dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli nel quale è stata presentata, in attuazione a quanto previsto dall’ex art.113 del D.L.gs. 18 aprile 2016 n.50, una bozza di regolamento finalizzata a valorizzare e premiare i Colleghi con profili tecnici e amministrativi utili a trattare appalti di lavori, servizi e forniture sia a livello Centrale che Territoriale.

In sostanza, l’Agenzia destinerà, in un apposito fondo, risorse finanziarie in misura non superiore al 2 per cento modulate sull’importo dei lavori, servizi e forniture perfezionati mediante lo svolgimento di una gara. Naturalmente in questo primo incontro l’Agenzia ha chiesto di condividere il principio che ha mosso la formulazione del Regolamento di specie. Tutte le organizzazioni presenti si sono mostrate in linea di principio favorevoli all’adozione del Regolamento, ma naturalmente la portata delle previsioni regolamentari a cui pervenire, nella convinzione del giusto riconoscimento a tutti quei dipendenti che ad oggi si sono prodigati nella gestione delle gare sugli appalti rischiando in prima persona, necessita di approfondite e diverse valutazioni, come ad es. le modalità di individuazione del personale, la previsione di una logica rotazione, la modulazione dei compensi destinati al personale incaricato.

E’ stato chiesto all’Agenzia di fornire ogni documentazione utile alla redazione della bozza regolamentare, al fine di addivenire a futuri incontri con la contezza dei vincoli e delle possibilità che l’attuale normativa consente nell’adozione del regolamento di specie. A richiesta delle OO.SS., l’Amministrazione ha chiarito che l’applicazione del Regolamento potrà avvenire, se perfezionato e condiviso, a partire dal 2021.

Ultimata la discussione sull’argomento in calendario, è seguita una vivace discussione sui variegati atteggiamenti tenuti dai Dirigenti territoriali nei propri Uffici circa la gestione dei problemi inerenti all’ allarmante stato attuale della pandemia, spesso non proprio consoni a garantire la tutela della salute dei dipendenti dell’Agenzia. La nostra delegazione ha ribadito in generale l’assenza sul territorio nazionale di iniziative che, sia in applicazione del DPCM del 03.11.2020 che a quanto disposto dalla Funzione Pubblica, portino mediante una dinamica mappatura dei processi ad una riduzione, per quanto maggiormente possibile, del personale in presenza.

E’ stato ribadito che la LIUA del 29 ottobre 2020, che pone solo eccezionalmente la possibilità di derogare alla LIUA del 13 agosto 2020, non favorisce l’auspicata gestione del lavoro agile, che primieramente nell’attuale contesto può contrastare per i lavoratori interessati la diffusione dei contagi pandemici. E’ stato richiesto un intervento centralizzato di raccomandazioni ai Responsabili degli uffici sul territorio al fine di favorire una gestione dello smart working più consona all’attuale contesto evitando una eccessiva la percentuale di presenza dei dipendenti negli Uffici.

Le OO.SS presenti hanno ribadito la necessità di organizzare i test sierologici su tutto il territorio e verificare la necessaria disponibilità dei DPI negli stessi, chiedendo alle Task Force istituite una maggiore attività a difesa della salute dei dipendenti dell’Agenzia.

L’Amministrazione ha comunicato di aver recepito le varie istanze che sono state rappresentate, e si riserva di valutare le eventuali iniziative da intraprendere per la gestione della situazione di emergenza in essere.

Roma, 11 Novembre 2020

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Fiorentino, Lamberti)

ENTRATE – Comunicato unitario 3 Novembre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

MANCANO LE CONDIZIONI PER CHIUDERE ACCORDI
SU ARTICOLI 17 E 18 CCNI

Chiesti dati sui risparmi di gestione e un confronto strategico sul modello organizzativo.

È iniziato oggi il confronto sulle posizioni organizzative ex-articoli 17 e 18 del CCNI. Ma, come scritto nel Comunicato Unitario del 29 ottobre, non abbiamo dimenticato le questioni relative ai diritti connessi con lo smart working né il fatto che, a distanza di quasi un anno dal raggiungimento degli obiettivi, non si ha nessuna notizia dei fondi che ci spettano come salario accessorio 2019.

In apertura, abbiamo tutti dovuto assistere al teatrino di una sigla sindacale che, nel goffo tentativo di buttarla “in caciara”, ha preferito attaccare le altre Organizzazioni sindacali invece della controparte. Anche stavolta non si sono smentiti e, dopo aver posto una pregiudiziale, rifiutata dall’amministrazione, non sono stati capaci di essere conseguenti e sono rimasti al tavolo con le orecchie abbassate.

In merito agli articoli 17 e 18 l’Agenzia ci ha presentato sempre lo stesso documento – con qualche leggera modifica – contenente le modalità di conferimento delle posizioni, senza affrontare nessuno dei nodi organizzativi chiesti unitariamente ad aprile scorso.

Per questo abbiamo affermato per l’ennesima volta che intendiamo affrontare una discussione a tutto campo su modello organizzativo, salario accessorio e strategie complessive dell’Agenzia. Non è in alcun modo possibile pensare di trattare le questioni strategiche e complesse con la “tattica del carciofo”, affrontandole a spizzichi e bocconi e tenendo celati ai lavoratori e ai loro rappresentanti il disegno complessivo.

Prima di arrivare alle posizioni organizzative, pretendiamo di sapere come queste si inseriscono nel modello organizzativo complessivo, che è cambiato radicalmente da due anni a questa parte: entrate e territorio, infatti, hanno iniziato l’integrazione e le POER hanno preso il posto di alcune delle vecchie posizioni ex-articolo 17. E prima di affrontare le modalità di selezione vogliamo discutere sul ruolo dei capi team: figure tecniche, manageriali, di coordinamento? Al momento sono nodi da sciogliere.

Come è ovvio, non ci siamo scordati della nostra vertenza unitaria e abbiamo chiesto con decisione che ci venga detto – da qui alla prossima riunione – a che punto è lo stanziamento dei fondi per l’anno 2019, che si affronti la quantificazione dei risparmi di gestione tra buoni pasto, missioni e utenze e che si apra un confronto serio su come usarli per compensare i lavoratori che hanno subito decurtazioni del salario a causa della mancanza dei buoni pasto e hanno dovuto spendere soldi per le dotazioni informatiche e le utenze private.

Allo stesso modo, abbiamo contestato la mancanza di comunicazione sulle modifiche organizzative riguardanti l’Audit e di altre strutture degli Uffici Centrali, approvate la scorsa settimana in Comitato di Gestione e rispetto alle quali non sappiamo nulla.

Infine, abbiamo stigmatizzato il comportamento dell’Agenzia che a parole dice di essere disponibile a pagare i buoni pasto e nei fatti scrive – per mezzo del Direttore Centrale Amministrazione – alle direzioni regionali di rescindere parzialmente i contratti con i fornitori dei buoni pasto perché questi non verranno pagati al personale in smart working.

Insomma, deve essere chiaro all’Agenzia che i problemi si affrontano nella loro complessità e nella loro interezza e che senza soldi per ristorare i lavoratori – che stanno dando l’anima e che saranno chiamati a un ulteriore sforzo per la liquidazione dei contributi a fondo perduto per il Covid – non si cantano messe e difficilmente si chiudono accordi sindacali.

Questo si chiama fare sindacato, le sceneggiate fini a sé stesse le lasciamo ad altri.

Roma, 3 Novembre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini De Rosa Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

ENTRATE – Comunicato unitario 29 Ottobre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Serve rispetto, servono relazioni sindacali vere, noi non arretreremo di un millimetro

Nelle giornate dell’8, 12 e 14 ottobre u.s. i lavoratori OO.SS. hanno inteso lanciare un primo segnale all’Agenzia delle Entrate, astenendosi dall’uso degli strumenti propri per svolgere il lavoro dell’amministrazione.

È bastato il solo annuncio per scatenare in molti uffici pressioni, tentativi di limitare la libertà di mobilitazione dei lavoratori e, comunque, dal panico con il quale la dirigenza ha reagito, è risultato chiaro quanto l’organizzazione dell’Agenzia sia carente in termini di investimento sulle proprie persone e di sviluppo di una dotazione informatica coerente con le modalità di erogazione dei servizi all’utenza che l’Agenzia stessa è impegnata a sviluppare

Tuttavia, l’Agenzia a seguito delle tre giornate di mobilitazione non ha ritenuto opportuno attivarsi per risolvere i problemi posti dai lavoratori in merito agli istituti connessi allo smart working, l’impegno nei confronti del MEF tendente a sollecitare la predisposizione del decreto che deve stanziare i fondi di salario accessorio per i risultati già raggiunti per l’anno 2019, senza i quali è impossibile avviare il confronto sul Fondo di produttività 2019 e, più in generale, all’organizzazione del lavoro.

L’Agenzia ha deciso, sorda alle richieste sindacali e con sguardo limitato nel cogliere il contesto, di proseguire il suo gioco finalizzato a sminuire e depotenziare i temi portati alla sua attenzione.

Davanti a quella che rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti dei colleghi ben più che delle scriventi OO.SS. è nostro fermo intendimento non arretrare di un millimetro sulle rivendicazioni sin qui avanzate, che riteniamo giuste e condivisibili nonostante il perdurare dell’indisponibilità dell’Agenzia ad accoglierle.

Il benessere dei lavoratori, non solo in termini di sicurezza, ed il giusto riconoscimento economico devono essere temi dell’agenda di questa Agenzia quantomeno per corrispondere l’impegno, la professionalità e la disponibilità dimostrata dai lavoratori tutti, sia prima che durante l’emergenza pandemica.

L’agenda e le priorità dei problemi da risolvere devono essere condivisi perché la bilancia della giustizia e della partecipazione non può pendere in modo così schiacciante dalla parte dell’amministrazione. L’atteggiamento del sindacato sarà unitario e fermo, già a partire dalla prossima riunione sugli articoli 17 e 18 del CCNI calendarizzata per il prossimo 3 novembre. Riteniamo, infatti, non sia in alcun modo possibile immaginare un confronto che, oltre a non veder risolti i problemi già elencati su smart working e salario di produttività, veda l’Agenzia procedere in modo unilaterale e poco trasparente proprio sul modello organizzativo nel quale gli articoli 17 e 18 dovrebbero trovare collocazione.

Il continuo ricorso all’istituto dei finti incarichi esterni per coprire posti dirigenziali, attribuiti con metodi poco trasparenti, ed assegnandoli, in alcuni casi, a vertice di strutture operative là dove sono disponibili a ricoprirli anche dirigenti di ruolo; le novità annunciate sulla collocazione gerarchica dell’attività di Audit, conosciute da tutti tranne che dai sindacati e dai lavoratori; la totale assenza di confronto sulle strategie future; problematiche centrali che continuano ad essere rinviate sine die, come i nuovi metodi di reclutamento delle POER, i passaggi tra le aree, le strategie sulla valutazione. Non da ultimo, l’attività conferita all’Agenzia ai fini dell’erogazione dei ristori destinati alle attività produttive interessate dai provvedimenti di chiusura, rileviamo come ad oggi non sia in programma nessun coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali per condividere linee strategiche, personale impiegato e relative responsabilità che assume, piano formativo ad esso dedicato nonché l’incidenza su altri processi di Agenzia.

Sono questi, oltre a quelli già elencati precedentemente, i problemi strategici sui quali l’Agenzia sta procedendo con interventi spot o rinviando, anche al di là delle scadenze proposteci, fissate entro la fine dell’anno, discussione e soluzioni. Riteniamo tutto ciò inaccettabile!

Deve essere perciò chiaro che laddove l’Agenzia non decida di instaurare finalmente relazioni sindacali vere, chiare e trasparenti, il sindacato non potrà avallare con la propria firma politiche prive di investimento sul personale, di pura retroguardia rispetto agli scenari che si vanno prospettando e di rifiuto di soluzione dei problemi posti dai lavoratori e quindi, sino a che l’Agenzia non deciderà di darci ascolto e di affrontare in modo serio le nostre richieste, non ci sarà al tavolo un sindacato disponibile a far leva esclusiva sul senso di responsabilità dei lavoratori.

Roma, 29 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 29.10.2020

 

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

No alla chiusura delle relazioni sindacali!

 

Ieri si è tenuto in video conferenza con l’Agenzia l’ulteriore incontro avente per oggetto la regolamentazione dello SMART WORKING.

L’amministrazione si è presentata con una proposta di verbale di intesa che, seppur in parte ha recepito le nostre proposte di integrazione all’intesa del 3 agosto 2020 inviate con nota unitaria del 22/10/2020, non contiene nessuna indicazione circa la eventualità di rivedere le attività in presenza previste dalla LIUA del Direttore Generale.

Al riguardo abbiamo ribadito la necessità di dare la possibilità ai Direttori Territoriali per gli uffici periferici e al Direttore del Personale per gli uffici centrali, di poter limitare le attività in presenza, come indicate nella LIUA del 13 agosto, in funzione dell’evolversi dei contagi e dell’emergenza epidemiologica delle singole Regioni. Questo permetterebbe, con una conoscenza più diretta delle diverse realtà, di garantire contestualmente da una parte i servizi necessari allo sdoganamento – indifferibili per le attività produttive – e dall’altra un aumento delle attività da effettuarsi in SMART WORKING a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Di fatto registriamo un continuo aumento dei contagi che sta interessando direttamente anche dipendenti dell’Agenzia e quindi la nostra richiesta ci sembrava adeguata e ragionevole.

Purtroppo anche l’incontro di ieri ha visto una posizione arroccata dell’Amministrazione, interrompendosi senza nessuno sviluppo che potesse portare ad una Intesa tra le Parti.

Riteniamo tale atteggiamento dell’Agenzia un chiaro strappo delle Relazioni Sindacali senza precedenti, con l’intenzione di estraniare la partecipazione sindacale e quindi dei lavoratori nella determinazione della vita e dell’attività dell’Agenzia.

Ci siamo sempre resi disponibili al confronto su tutte le materie contrattuali e di organizzazione ma, di fronte ad una tale volontà di chiusura, chiameremo il personale tutto alla mobilitazione per vedere riconosciuto il giusto rispetto dei ruoli.

Ribadiamo tuttavia il nostro invito affinchè l’Amministrazione addivenga subito ad una Intesa sullo Smart Working con una visione realistica di quanto accade, perché per noi prima di tutto viene la TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI DELL’AGENZIA.

Confermando la nostra disponibilità a sederci su tutti i tavoli di confronto previsti dal CCNL, vi anticipiamo che rivendicheremo con forza la immediata conclusione del nuovo CCNI, già in una fase avanzata di confronto.

Roma 29 Ottobre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

AGENZIE FISCALI- Ordinamento professionale comparto funzioni centrali

Si pubblica la nota unitaria di tutte le OO.SS. rappresentative nel comparto delle funzioni centrali, con la quale si richiede incontro al Ministro per la Pubblica Amministrazione al fine di presentare il documento conclusivo -che si allega- di un lavoro congiunto volto a pervenire, nel quadro del prossimo rinnovo contrattuale, all’adozione di un nuovo ordinamento professionale per il personale delle aree funzionali del comparto delle funzioni centrali, capace di valorizzare la professionalità dei lavoratori.

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DEMANIO – Comunicato unitario

Roma, 28 ottobre 2020
Agenzia del demanio
Dg.normativarelazionisindacali@agenziademanio.it

Oggetto: Procedure di selezione Responsabili di U.O.

Nelle ultime settimane l’Agenzia ha attivato diverse procedure tese a coprire alcune figure di Responsabilità nell’ambito delle Strutture Territoriali.

In particolare, dette procedure sono finalizzate all’individuazione, tra i colleghi, di Responsabili per le Unità di Servizi Territoriali in Lombardia e Liguria.

Emerge, però, una difformità nelle modalità di selezione che, ad avviso delle Scriventi, merita un approfondimento: mentre per la Liguria è stata attivata la procedura di Job Posting, per la nomina in Lombardia si è proceduto senza apposita pubblicità, attraverso quella che sembra essere una procedura ristretta.

Si chiede, pertanto, di voler chiarire le ragioni di tale scelta, stigmatizzando al tempo stesso l’assenza di qualsivoglia forma di pubblicità della procedura selettiva ancorché ristretta.

Ricordiamo ancora una volta a questa Amministrazione che “opacità” e mancanza di informazione e condivisione, non rappresentano abitudini aziendali che contribuiscono ad alimentare un rapporto fiduciario tra l’Agenzia e il proprio personale.

Con l’occasione, oltre alla specifica sopra evidenziata, si chiede di voler condividere le posizioni attualmente non coperte e/o oggetto di incarico ad interim.

In attesa di tempestivo riscontro si porgono distinti saluti.

 

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Greggi     Sempreboni 

    Sperandini

 

ENTRATE- Posizioni organizzative- Convocazione DC 3 Novembre 2020

DC RUO RELAZIONI SINDACALI E NORMATIVA DEL LAVORO

Su disposizione del Direttore Centrale Risorse umane e organizzazione, le OO.SS. delle aree professionali  sono convocate martedì 3 novembre 2020 alle ore 10:30, per trattare il seguente argomento:

  • Posizioni organizzative ex artt. 17 e 18 CCNI.

Roma, 28 Ottobre 2020

 

                                                                                                                                                                                                                                    Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali Salfi

                                                                                                                                                                                                                                 Settore Agenzia Entrate

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario 22.10.2020

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna

 

E p.c.
Al Direttore Centrale del Personale
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Rocco Flore

Oggetto: EMERGENZA COVID 19 – Nuovo accordo sullo Smart Working

Le scriventi OO.SS. registrano purtroppo un aggravamento della situazione epidemiologica di contagio del COVID 19 che colpisce in particolar modo alcune Regioni del nostro Paese.

Dobbiamo inoltre registrare che sempre più vi sono casi di contagio all’interno degli Uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Prendendo atto positivamente della convocazione sull’argomento prevista per il 23 p.v., fermo restando la proroga dei termini di quanto stabilito già dall’accordo del 03 agosto 2020, riterremmo utile, anche alla luce dell’ultimo DM del Ministro Dadone, inserire in una nuova intesa la possibilità da parte dei Direttori delle Direzioni Territoriali, d’intesa con le OO.SS. regionali, di rimodulare le attività necessarie in presenza in funzione della gravità dell’evolversi dell’emergenza che sempre più si muove a macchia di leopardo sul territorio nazionale e di  conseguenza necessita da parte nostra di un adeguamento organizzativo e aumento delle percentuali di SMART WORKING, riconoscendo anche alla LIUA del 13 agosto 2020 un valore indicativo di massima, per diminuire il rischio di contagio dei colleghi, specie per quelle realtà metropolitane che sono maggiormente sottoposte, come raccomandato del DM, a fenomeni di pendolarismo con i mezzi pubblici.

Inoltre, come già rappresentato nella scorsa riunione, riteniamo inevitabile inserire una clausola di salvaguardia per il personale, a prescindere dal ruolo, genitore di figli minori di 14 anni per le problematiche connesse alla frequentazione delle scuole comprese le circostanze di isolamento per contagio e quelle connesse alla diversificazione nella giornata degli orari di frequentazione delle lezioni (sia in presenza che on-line).

Considerato che ci risulta ad oggi una richiesta da parte di una sigla sindacale di rinvio dell’incontro, vista l’urgenza sulla materia da trattare, queste OO.SS. si rendono disponibili, qualora fosse accolta la richiesta, ad effettuare l’incontro già Lunedì 26 ottobre 2020.

Certi di una Sua sensibilità al riguardo, si resta in attesa di cortese riscontro e si porgono cordiali saluti.

Roma 22 Ottobre 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Accordo definitivo FRD 2018

Agenzia Entrate

Fondo Risorse Decentrate 2018

Si mettono a disposizione l’accordo definitivo sul FRD 2018 e l’allegato tecnico di riferimento

Roma, 19 Ottobre 2020

                                                                                                                                                                                                                             

Il Coordinatore Nazionale CONFSAL-UNSA AGENZIE FISCALI

Valentino Sempreboni

DOGANE E AAMS – Comunicato Unitario incontro 15.10.2020

AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Incontro del 15 ottobre 2020

In data odierna si è tenuto l’incontro avente per oggetto la presentazione del Piano triennale dell’Agenzia e le modalità di svolgimento dello SMART WORKING a seguito dell’ultimo DPCM sull’emergenza COVID 19.
Per quanto attiene il Piano dell’Agenzia abbiamo rappresentato perplessità in particolare nella parte relativa alla “riorganizzazione” in quanto non risultano chiari gli obiettivi che si prefigge l’Amministrazione e in particolare le ricadute logistiche e gestionali che da questa deriverebbero.
Altrettanto abbiamo fatto per la parte che riguarda il “personale” dove non vi è alcun cenno che definisca la carenza dell’area dirigenziale, mentre paiono evidenti approssimazioni rispetto alla copertura delle carenze organiche del personale delle Aree.
Abbiamo su questo punto rappresentato la necessità di ampliare i posti messi attualmente a concorso e, nel contempo, abbiamo chiesto di far scorrere le graduatorie della mobilità intercompartimentale in essere.
Abbiamo proposto inoltre l’ampliamento dei posti dei passaggi interni dalla seconda alla terza Area attualmente in svolgimento, anche per ottemperare alle norme vigenti e per la necessità di personale già formato sempre più evidente in terza Area.
Per quanto riguarda lo SMART WORKING l’Amministrazione ha proposto di prorogare così come è l’Accordo sottoscritto in data 03 agosto 2020.
Abbiamo subito rappresentato con forza sul tavolo la necessità di inserire la novità prevista nel nuovo DPCM di poter autorizzare in SMART WORKING “almeno” 50% del personale adibito alle attività smartabili, ampliando inoltre la possibilità di usufruire di tale istituto ai genitori di figli inferiori ai 14 anni per le problematiche connesse alla frequentazione delle scuole, anche alla luce dell’aumento dei contagi che registriamo in questi giorni.
Su tale proposta l’amministrazione non si è espressa rimandando a venerdì prossimo un aggiornamento su tale materia.
Per quanto ci riguarda riteniamo assolutamente necessario, come tra l’altro già enunciato in una circolare esplicativa dell’8 settembre emessa dalla stessa Agenzia, che una clausola che salvaguardia per i genitori di figli con età inferiore ai 14 anni sia inserita e regolamentata all’interno delle modifiche dell’Accordo del 3 agosto u.s..
Tale circostanza, inserita nell’Accordo, è ritenuta dalle scriventi OO.SS. assolutamente prioritaria e laddove non dovesse essere accolta ci troveremo costretti a trarne le conseguenze.

Roma 15 Ottobre  2020

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

CONFINTESA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

Bono

ENTRATE – Comunicato unitario Smart working e permessi brevi

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

ACCORDO NAZIONALE SULLO SMART WORKING E PERMESSI ORARI
USB DIMOSTRA MALAFEDE O IGNORANZA. IN ENTRAMBI I CASI È GRAVE!

Dopo alcune settimane dall’accordo nazionale del 17 settembre u.s. che ha definito la regolamentazione provvisoria del lavoro agile e la c.d. “fase del rientro” (messa in dubbio dalla ripresa dei contagi), rileviamo ampio consenso dai lavoratori e forti segnali di ripristino della legittimità grazie alla contrattazione territoriale a cui l’accordo nazionale ha dato piena forza per contrastare le iniziative unilaterali dei molti dirigenti poco “illuminati”.

Ci aspettavamo, così come è stato, che qualche dirigente cercasse “mezzi e mezzucci” per limitare le ampie garanzie che abbiamo introdotto in materia di lavoro agile con il disciplinare normativo… non immaginavamo, invece che la O.S. Usb, non firmataria dell’accordo, per malafede o per ignoranza, portasse confusione per quanto riguarda il tema dei permessi orari non previsti se la prestazione è svolta in modalità agile.

Vorremmo essere chiari su questo tema per evitare che qualche genio di datore di lavoro ne approfitti…

L’impossibilità dell’utilizzo dei permessi orari, oltre ad essere specifica regolamentazione generale del lavoro agile (così come già in passato sottoscritto da tutte le OO.SS. in occasione dell’accordo sul telelavoro, firmato da USB), è coerente con la circostanza che il lavoratore, in modalità agile, non è tenuto ad un “rigido e predeterminato orario di lavoro”.

Come è ben descritto all’art. 6, commi 1 e 8, dell’accordo del 17 settembre u.s.: è il lavoratore agile che sceglie come distribuire quotidianamente in maniera flessibile il suo ordinario orario (comma 1). È, quindi, lo stesso lavoratore che ha l’autonomia di distribuire il tempo e le attività lavorative assegnate durante le giornate di lavoro agile (comma 8). Insomma, le attività a lui assegnate sono dallo stesso organizzate per effettuarle nell’ambito della fascia giornaliera dalle 7.30 alle 20.00, conciliandole con le esigenze personali e familiari.

I riflessi positivi di tale autonoma gestione dell’attività lavorativa e del tempo di lavoro sono che:

1. qualsiasi esigenza personale o familiare legata all’interruzione oraria e/o alla necessità di inizio posticipato (o di fine anticipata) può essere soddisfatta senza che venga chiesto nessun permesso orario. L’esigenza, per ipotesi, della visita medica o quella di una passeggiata per interrompere la routine lavorativa, può essere soddisfatta senza chiedere alcun permesso orario.

2. Per soddisfare le esigenze personali, quindi, non si è sottoposti ad alcuna preventiva autorizzazione perché non è da chiedere alcun permesso.

3. Non servono giustificativi o previsioni di legge per soddisfare tali esigenze.

4. I permessi orari, spesso legati ad un tetto massimo usufruibile nell’arco dell’anno, possono così più proficuamente essere utilizzati nei giorni in cui l’attività lavorativa si svolge in presenza in Ufficio.

Tutti questi aspetti ci spingono a ritenere che, per questa tipologia di lavoro agile, il mancato riconoscimento dei permessi orari non è un danno per le lavoratrici ed i lavoratori ma un migliore bilanciamento delle esigenze personali con quelle lavorative.

Ecco perché riteniamo che USB sta strumentalmente cavalcando un “non problema” per malafede o per ignoranza: in entrambi i casi, grave!!

A proposito di ciò nulla aggiunge il parere Aran dello scorso 20 settembre tanto “osannato” dalla suddetta sigla sindacale in quanto, intervenendo sulla regolamentazione agile nel comparto degli enti locali, configurerebbe la possibilità del permesso orario esclusivamente nel caso in cui tale esigenza ricadesse nella fascia di contattabilità del lavoratore in modalità agile (che deve essere limitata a pochissime ore giornaliere: 2 ore nel comparto enti locali) e che quindi tale fascia di contattabilità fosse particolarmente vincolante rispetto all’autonomia organizzativa dell’attività lavorativa. Vincoli, questi ultimi, che il nostro accordo nazionale del 17 settembre u.s. non ha previsto né risultano riservati alla fascia di contattabilità (che, comunque, deve essere limitata a pochissime ore)

Fra l’altro, la suddetta sigla, a maggior ragione dimostra ignoranza o malafede visto che questo parere di “nicchia” non è nuovo ma già nei mesi scorsi analoghi sono stati emanati dall’Aran e sono stati oggetto di argomentazione anche ai nostri tavoli nazionali di contrattazione dove la suddetta sigla nulla apporta di proficuo e costruttivo a favore dei lavoratori tanto è vero che è “distratta” o non “comprende” i temi quando essi sono trattati, come per esempio in questo caso o, come accaduto di recente, neanche si presenta per il confronto su importanti temi.

Chiudiamo con una semplice domanda: ma se fa così schifo l’accordo del 17 settembre, per quale motivo i delegati locali dell’USB sono i primi a pretenderne l’applicazione in sede locale? Non sarà, forse, che quell’accordo obbliga l’amministrazione a non procedere unilateralmente e quindi costringe la controparte a “venire a patti” con le esigenze dei lavoratori? Altro che sconfessarci. L’ARAN rafforza in noi la convinzione di aver fatto un ottimo accordo, nell’esclusivo interesse dei lavoratori. Propaganda e demagogia le lasciamo a chi ormai fatica a conquistarsi in altro modo il consenso dei lavoratori.

Roma, 13 Ottobre 2020


CISL FP

Uil Pa

CONFSAL UNSA

FLP

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

Patricelli

 

DOGANE e AAMS – Resoconto riunione in OPI

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

Continua la riorganizzazione ADM
Riappare il confronto nell’Organismo Paritetico per l’Innovazione

Ieri pomeriggio il DG dell’Agenzia ha proceduto ad un incontro sindacale, nell’ambito dell’OPI, che non era stato più convocato da maggio u.s., per illustrare quanto è allo studio per una ulteriore quota di riorganizzazione dell’Agenzia.

Si prende positivamente atto della convocazione sull’argomento e si auspica che tale ripresa di confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori, sollecitata senza sosta dalla nostra Organizzazione Sindacale, continui con assiduità e in base alle cadenze della riorganizzazione in atto.

E’ stato illustrato il piano di ulteriori cambiamenti dell’ organigramma delle strutture di vertice, ideato al fine di rendere alcune attività dell’Agenzia più rispondenti alla situazione attuale.

In definitiva sarà istituita una Direzione Centrale dell’Accertamento e Riscossione (1^ fascia), tra le Direzioni di Linea, che dovrà gestire in modo organico le analoghe funzioni che attualmente sono allocate tra altri uffici. Ciò al fine di avere anche un organismo che si possa interfacciare e operare unitariamente sia con gli uffici unionali sia nella sfera nazionale per gestire con la dovuta autonomia le attività di riferimento.

Nella Direzione Generale saranno poi attivati una Direzione Comunicazione (1^ fascia) e una Direzione Avvocatura (1^ fascia) nonché un Ufficio Studi e Statistiche (2^ fascia). Nel nuovo organigramma delle strutture di vertice presumibilmente non figurerà più la Direzione Centrale Legale e Contenzioso. Per quanto riguarda la tempistica dell’attivazione dei nuovi uffici dovrebbe attestarsi a gennaio 2021

E’ stato affermato dl DG, inoltre, che i rapporti fra strutture centrali e quelle periferiche dovranno avere sempre maggiore immediatezza evitando il frapporsi di passaggi burocratici non necessari. Tutto ciò per avere un maggior grado di efficienza e per la tempestività di risposta delle strutture agenziali.

Per quanto concerne l’unificazione UD/UM e la preconizzata scissione delle macro-regioni non si prevedono, purtroppo, tempi brevi di attuazione

Roma, 9 Ottobre 2020

Il Responsabile Nazionale Settore ADM
Salvatore Veltri

ENTRATE – Comunicato unitario 8 Ottobre 2020

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

PIANO AZIENDALE E ASSISTENZA AI CONTRIBUENTI: IL
PROBLEMA RESTA LA CARENZA DI PERSONALE.

Chiesto maggiore coinvolgimento preventivo sulle questioni strategiche. Ci sono anche buone
notizie ma ancora niente sullo smart working

Si è tenuto ieri l’incontro chiesto unitariamente dal sindacato sulle nuove modalità di assistenza al contribuente. A quest’argomento si è aggiunta la discussione sul piano aziendale 2020-2022, che non si è potuta fare prima a causa del continuo aggiustamento degli obiettivi dovuto alla pandemia in atto.

Preliminarmente, abbiamo fatto notare al Capo Divisione dott. Palumbo che si stanno moltiplicando le iniziative locali dei dirigenti per avversare – con atti ai limiti dell’antisindacalità – lo stato di agitazione proclamato dalle scriventi. Ciò che alcuni dirigenti stanno facendo, oltre ad essere scorretto, rischia di mettere a rischio la salute dei lavoratori e degli utenti. Il Capo divisione ha risposto che l’Agenzia sarebbe intervenuta a fermare le iniziative irresponsabili di qualcuno.

Sulle nuove modalità di assistenza ai contribuenti, abbiamo stigmatizzato il comportamento dell’Agenzia che ha fatto partire le sperimentazioni senza illustrare il piano ai rappresentanti dei lavoratori. Avremmo potuto dare il nostro contributo e soprattutto dire cosa rischia di minarne il funzionamento. Nel merito, la nostra attenzione si è focalizzata su due cose: la prima è che pur essendo, in astratto, d’accordo sull’opportunità di eliminare le file, è necessario che ci sia il personale che poi faccia materialmente tutto ciò che è opportuno fare. Ebbene, oggi è proprio la carenza di personale, che è endemica ormai in Agenzia delle Entrate ma lo è ancora più marcatamente agli uffici territoriali, che rischia di far fallire un’operazione dalla quale dipende la reputazione dell’Agenzia. Non per caso la carenza di personale è uno dei punti qualificanti dello stato di agitazione che abbiamo riaperto. Non è possibile fare finta di nulla e far partire piani ambiziosi senza le risorse necessarie per attuarli.

Il secondo nodo riguarda i diritti, anche economici, legati alle nuove modalità di assistenza. Se per limitare le code si devono chiamare preventivamente i contribuenti e tentare di risolvere i loro problemi telefonicamente, è giusto che chi lo faccia, a nostro parere, possa ricevere il giusto riconoscimento nell’ambito del salario accessorio. Non è certo un’operazione che si possa fare fuori dal contesto complessivo dedicato al sistema indennitario, ma non è possibile nemmeno rinviarlo a tra due o tre anni, allorquando arriveranno i soldi del salario accessorio 2020. E ricordiamo che quello dei ritardi nell’erogazione del salario accessorio è un altro dei punti qualificanti dello stato di agitazione.

Riguardo al piano aziendale, il copione è stato praticamente lo stesso, con in più i numeri che certificano impietosamente la situazione drammatica nella quale versa l’Agenzia. Perdiamo personale per pensionamenti al ritmo di 2-3.000 persone all’anno già da tempo senza che vi sia un ricambio ed è previsto che da qui al 2022 circa 6.000 vadano in pensione. A fronte di ciò, l’Agenzia ha in mente di assumere 4.000 persone. Il punto è che perdiamo personale formato e forse, viste le difficoltà di reclutamento dovute alla pandemia, dovremmo acquisirne un numero largamente inferiore e non formato.

Certamente l’Agenzia non può fare i salti mortali, ma questo va spiegato alla politica, che non può immaginare di assegnarci obiettivi sfidanti quando con l’attuale e la futura consistenza non siamo in grado nemmeno di assicurare i livelli di servizio attuali.

È una responsabilità che il direttore dell’Agenzia deve assumere su di sé, come avvenuto in passato per qualche direttore illuminato, che arrivò persino ad affermare che senza personale sarebbe stato costretto a “riconsegnare le chiavi” dell’Agenzia al Ministro dell’Economia.

In chiusura, per quanto riguarda il personale, l’Agenzia ci ha dato alcune informazioni, segnatamente che è arrivata la certificazione del salario accessorio 2018 dagli organi di controllo e che quindi si può procedere alle contrattazioni locali, che sono pronte le graduatorie del telelavoro (sarà la volta buona?), che in base ai conteggi fatti nei prossimi mesi si potrà avviare la selezione interna per il passaggio dalla seconda alla terza area di 700 lavoratori (i laureati in seconda area sono attualmente all’incirca 1.300) e che gli ultimi due mesi di tirocinio per il concorso a 510 funzionari si svolgeranno in presenza.

Sono buone notizie che, secondo noi, sono dovute anche al ripreso stato di agitazione da parte delle scriventi, almeno per quanto riguarda i tempi della comunicazione.

È ancora però troppo poco: l’Agenzia deve dimostrare di tenere al proprio personale con i fatti rispondendo positivamente alle sollecitazioni del sindacato unitario, in primis quelle riguardanti lo smart working. Senza frapporre ostacoli degni di una burocrazia vecchia e superata.

Roma, 8 Ottobre 2020

  FP CGIL

 CISL FP        UIL PA CONFSAL/UNSA

        FLP

Gamberini Silveri Cavallaro     Sempreboni 

    Patricelli

 

DOGANE e AAMS – Notiziario sui concorsi banditi

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

 

I concorsi dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

Ancora una volta sorprese e scelte “in solitaria”

Come cambiare il volto dell’Agenzia nel silenzio della politica

Le attese spasmodiche per un concorso, atto a risolvere, seppur parzialmente, le criticità dovute alla paurosa carenza di Personale nell’Agenzia, hanno subito registrato una parziale delusione ad un primo esame dei due bandi riguardanti l’acquisizione di personale per la 2^ e 3^ area (1266 unità di cui 19 destinate alla provincia di Bolzano).

Per quali motivi?

In primis per il timore che presto tali bandi possano essere impugnati in quanto prevedono profili professionali non presenti in quelli attuali nell’Agenzia.

In secundis perché i citati nuovi profili pongono l’interrogativo di come si andranno a collocare tra quelli attuali ed inoltre perché di alcuni di essi si dubita della loro necessarietà o quantomeno della loro priorità nella situazione attuale che ha bisogno di interventi di implementazione di Personale nei profili già in essere, unitamente ad una profonda e diffusa formazione sia di base che specialistica.

L’Agenzia, con mossa astuta ma comunque censurabile, parrebbe superare il primo ordine di perplessità citando in premessa, ad es. per la 3^ area (art. 1), un bando per funzionari doganali, ingegneri e chimici che in effetti sono profili previsti: peccato che il rispetto formale delle regole si infranga con la ripartizione dei posti che prevede appena 150 funzionari doganali del settore amministrativo/contabile e legale/contenzioso, nonché 86 per esperti nel settore informatico, per poi sbizzarrirsi nell’individuazione di ben 220 funzionari esperti in relazioni internazionali, nel settore economico finanziario, in analisi quantitative/statistico/matematiche e finanche 13 architetti, tutti profili estranei all’ ordinamento professionale approvato in ARAN ed allegati all’ancora vigente parte del CCNI di riferimento e, comunque, potentemente avulsi dai processi lavorativi in essere.

Di meglio non si vede per il bando di 2^ area che prevede 460 assistenti doganali (F3), e dividendo la platea in un’area (!?) amministrativa ed una tecnico-operativa, perviene a speciose ripartizioni nonché a bizzarre previsioni di figure, come i meccanici (15), gli addetti alla mensa e refezione (5), traduzione e interpretariato diplomati (ma non ci voleva la laurea?) i quali oltre all’inglese potranno far valere le loro conoscenze di arabo, cinese e russo. Inutile chiedersi l’allocazione di tali professionalità!.

Certamente e coscientemente non si vuole fermare o contestare la necessità di nuove frontiere dell’impiego o di “svecchiamento” dell’Amministrazione, ma prima di affrontare ardite riorganizzazioni interplanetarie e cibernetiche sarebbe utile dare ossigeno ad un corpo ormai macilento e defatigato anziché attendere d’emblée a rivoluzioni per le quali non si hanno le necessarie risorse: si fatica, infatti, a rinvenirne la logica e forse sarebbe il caso di rimanere ancorati alla realtà, non difficile da conoscere e riscontrare.

Quando il 30 dicembre 2019 è stato proclamato lo stato di agitazione, ancora in sospeso unicamente a causa degli eventi pandemici, lo si fece per due motivi fondamentali: la mancanza di Personale e la mancanza di risorse per il salario accessorio.

Per quest’ultimo si assiste ancora ad un “fondo risorse decentrate” asfittico e che riserva spazi di manovra ridottissimi per premiare l’impegno dei Colleghi: per il 2018 ben 17 milioni (bastevoli per un passaggio di fascia per tutti) non possono essere utilizzati a causa dei “tetti”, norma che penalizza le Agenzie alle quali sono state destinate risorse rivenienti dal raggiungimento degli obiettivi ma non spendibili. Ciò evidenzia che, nonostante i proclami e le fughe in avanti, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli non è “eccezionale e particolare”, come spesso si sente, se poi ancora deve soggiacere alle antistoriche norme sulla spending review. Forse sarebbe il caso che l’establishment si impegnasse in maniera fattiva per la rimozione di questi assurdi blocchi normativi riconoscendo, concretamente, quello che l’Agenzia fa e che poi viene testimoniato e pubblicizzato anche con l’annuale Libro Blu.

Per la penuria di Personale, si sperava un primo intervento lenitivo mediante l’arrivo di Personale da altre amministrazioni (arenatosi parzialmente per il fatto che non si intenderebbe dar corso ad uno scorrimento delle “graduatorie” per quelle previsioni numeriche non completate attraverso “vincitori”) mentre, come avanti specificato, nemmeno il bando per l’acquisizione di nuovo personale darà agli uffici sul territorio l’atteso Personale per assicurare, dopo anni di promesse, un minimo di turn over.

L’ADM è una amministrazione specialistica che allo stato presente, anche per la previsione di ulteriori e più numerosi pensionamenti, ha bisogno di implementare gli organici nei profili attuali che seppur nella loro “genericità” danno modo di gestire gli uffici con una interscambiabilità professionale, in attesa che un nuovo ordinamento professionale dia all’amministrazione strumenti più idonei ma principalmente basati su dotazioni organiche veramente adeguate. Non è da sottacere anche che la mancanza di Personale aumenta inverosimilmente i carichi di lavoro e le responsabilità per le ridotte unità che rimangono in servizio.

Infine va rimarcato, negativamente, il palese intendimento di trasformare lo status del Personale dell’Agenzia, laddove nei bandi, accanto alla sacrosanta evidenziazione “dell’esercizio delle funzioni e delle attribuzioni degli agenti/ufficiali di polizia giudiziaria e tributaria” si ritrova, a nostro avviso inopinatamente, il riferimento al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e successive modifiche e integrazioni, recante il “Codice dell’ordinamento militare” (??).

Sorge spontanea la domanda se qualcuno in Agenzia ritenga, ricordando anche la questione delle “divise e dei gradi”, di voler condurre il Personale nel “comparto sicurezza”.

Se così fosse, ancora ricordando che nessun confronto è stato avviato con i Rappresentanti dei Lavoratori nemmeno per quanto attiene alla riorganizzazione in corso dell’Agenzia , si aggiungerebbe questa nuova prospettiva, per la quale si ha la chiara impressione che il tutto sia in stato di avanzata gestazione, con il rischio di trovarsi di fronte a cose fatte, in perfetto stile “fuitina siciliana” (laddove almeno sono in due a decidere).

I Lavoratori dell’Agenzia meritano “di più” e tra il “di più” sono inclusi l’informazione e il confronto dovuti ai propri Rappresentanti dalla Parte datoriale

Il Sindacato ha una funzione fondamentale che, in base alle norme, esercita tramite l’informazione, il confronto e, ove prevista, la contrattazione; ma, se la controparte si rifiuta di addivenire a corrette e necessarie relazioni sindacali, non resta che ricorrere alla difesa tramite le previste azioni.

Quousque tandem …….?.

Roma, 8 ottobre 2020

 

Il Responsabile Nazionale Settore ADM
Salvatore Veltri

ENTRATE – Volantino stato di agitazione

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI

DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

 

ADERISCI

E SOSPENDI L’USO DEGLI STRUMENTI

INFORMATICI DI TUA PROPRIETA’

 

8, 12 e 14 ottobre 2020

 

“NO CONNECTION DAY”

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La sospensione dal mettere a disposizione gli strumenti informatici di proprietà delle lavoratrici e dei lavoratori (PC – hardware – connessioni internet – utenze elettriche – telefono, ecc.) è legittima alla stregua della consolidata prassi della c.d. “astensione dall’uso del mezzo proprio” frequentemente adottata in passato dai lavoratori che effettuano attività esterne.
Le modalità di adesione diramate dai Coordinamenti Agenzia Entrate FP CGIL – CISL FP – UIL PA – CONFSAL UNSA – FLP sono state dichiarate legittime dalla stessa Agenzia delle Entrate a cui sono state preventivamente comunicate secondo le ordinarie prassi relazionali sindacali