Autore degli archivi: salfi

ENTRATE – UNITARIO 20.04.2020

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

RIATTIVATI ARTT. 18 CCNI DI COORDINAMENTO PER LA FASE EMERGENZIALE.
ENTRO APRILE APERTURE TRATTATIVE PER FPSRUP 2018, ACCONTO F.O. E STABILIZZAZIONE DEI DISTACCHI

Dopo alcuni incontri con i vertici dell’Agenzia abbiamo sottoscritto un “Verbale di Intesa” sul finanziamento degli artt. 18 CCNI che svolgono funzioni di Coordinamento e che saranno riattivati a decorrere del prossimo 1° maggio dopo la decadenza dagli incarichi di tutti gli artt. 17 e 18 CCNI dello scorso gennaio.
Per la tempistica limitata e l’obbligo di cessazione al prossimo 31 dicembre 2020 ci si è orientati a condividere un “regime transitorio” delle sole figure di coordinamento di cui all’art. 18 CCNI e prospettare già dai prossimi mesi la definizione di nuovi accordi sul finanziamento – che necessariamente dovrà seguire a “regime” le previsioni contrattuali del cofinanziamento dell’art. 28 CCNL Agenzie fiscali e dell’art. 77, comma 1, del CCNL Fc – remunerazione e criteri di selezione che dovranno regolamentare esaustivamente tutte le tipologie di P.O. e I.R. ex artt. 17 e 18 CCNI con decorrenza 1° gennaio 2021.
I Fondi stanziati nel decreto mille proroghe per gli articoli 18 CCNI non si possono in alcun modo distribuire al restante personale e, quindi, se non si fosse firmato quest’accordo, sarebbero andati persi. In ragione di ciò abbiamo deciso di firmare un “impegno ponte” a scadenza obbligatoria al 31 dicembre p.v. non prorogabile, non solo per gli impegni scritti in tal senso ma per la modalità complessiva su cui si basa questa eccezionalità sotto tutti i profili (incarichi riattivati, procedura di selezione, finanziamento, ecc.) che non consentirebbe, nei fatti, alcuna ulteriore proroga.
Inoltre, le Scriventi hanno ottenuto un eccezionale risultato per l’annualità 2020 rappresentato dal fatto che il finanziamento di tali posizioni transitorie è integralmente a carico dell’Agenzia determinando così, concretamente, un risparmio sul FPSRUP pari a 10 milioni e 600 mila euro che saranno liquidabili a tutti i lavoratori con il salario accessorio della relativa annualità; in aggiunta alle risorse che abbiamo ottenuto nei mesi scorsi con specifico emendamento al D.L. c.d. “milleproroghe” pari ad ulteriori 6 milioni di euro sempre destinati al salario accessorio di tutti i lavoratori.
A questo si aggiunge l’impegno concreto, non solo dell’avvio delle trattative sul FPSRUP 2018 che ricordiamo nei mesi scorsi abbiamo ottenuto lo sblocco delle risorse dopo le importanti giornate dello stato di agitazione, ma anche il ripristino degli anticipi indennità F.O. con la prossima sottoscrizione dell’accordo sull’acconto per il 2019 nonché una nuova stabilizzazione dei colleghi distaccati (su base nazionale).

Roma, 20 aprile 2020

 

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

DOGANE e AAMS – NOTIZIARIO 17.04.2020

 

SETTORE AGENZIA DOGANE E MONOPOLI

 

AL PERSONALE DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI

Nella giornata di ieri, 17 aprile 2020, le OO.SS. nazionali hanno avuto un incontro in videoconferenza con il Direttore Generale dell’Agenzia per confrontarsi su alcune delle  problematiche che, per diversi motivi o per situazioni contingenti , sono ancora in sospeso  nonché su quelle nuove e gravose sorte a causa del particolare momento che si sta vivendo nel Paese e  nell’ambito lavorativo dell’Agenzia.

E’ chiaro che la problematica più in evidenza della giornata ha riguardato la situazione originata dalla nomina, da parte del Commissario Straordinario per l’emergenza covid-19, della Guardia di Finanza, per non citare poi l’Arma dei Carabinieri e perfino il Prefetto di Taranto, come “soggetto attuatore” delle requisizioni, per irregolarità, dei beni mobili, dei presidi sanitari e medico chirurgici atti a fronteggiare la pandemia in atto.

Tale nomina non può che essere ritenuta incomprensibile in quanto il soggetto istituzionale per le attività in questione è e resta l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, unico soggetto preposto alle operazioni doganali di esportazione, nonché di quelle diverse da tale regime, dei beni mobili necessari al contrasto della pandemia da coronavirus.

La nostra Delegazione ha ribadito la grave anomalia che si è venuta a creare e ha ricordato le due distinte note, dirette una al Sig. Ministro dell’Economia e Finanze e l’altra al medesimo vertice dell’Agenzia, proprio per una riaffermazione urgente del ruolo doganale nell’alveo normativo per il l’espletamento delle funzioni ed attività proprie dell’Agenzia

Il Direttore Generale ha parlato di un suo intervento presso il Comandante Generale della GDF al fine di trovare una intesa sul problema. Chi, però, opera quotidianamente in dogana sa che gli equilibri tra le due istituzioni sono di non facile gestione e l’attribuzione della nuova funzione potrebbe innescare eventuali conflitti in un ambito in cui la normativa vigente, comunitaria e nazionale, non richiedeva certo una pluralità di soggetti per la stessa attività. Ciò dimostra ancora una volta la peculiarità delle funzioni doganali non sempre chiare a tutti. Si auspica pertanto che l’intesa fra il Direttore Generale ADM e il Comandante Generale della GDF possa ristabilire comportamenti consoni alla normativa negli spazi doganali per la chiarezza necessaria a chi opera e per il bene della collettività. Tali intese sarebbe opportuno che venissero esplicitate, come altre volte, in maniera formale.

Nel prosieguo del confronto si è parlato della necessità di approfondire, attraverso un confronto tra le parti, la tematica dell’adozione delle “divise di servizio”.  Non si può infatti prescindere dall’ individuazione della particolare specificità dei servizi che necessitano di detta implementazione. Inoltre non può essere sottaciuto che l’adozione delle divise deve essere collegata alla previsione di una opportuna logistica che garantisca l’utilizzo di appositi locali di vestizione forniti di armadietti e alla previsione di necessarie attrezzature  di igiene come ad esempio le docce.

Anche su tale argomento il Direttore Generale ha manifestato il suo interessamento con la previsione di un tavolo di confronto e di lavoro, in tempi possibili, che abbia come scopo precipuo il benessere del Personale nell’espletamento dei propri compiti istituzionali.

E’ stata, poi, avanzata l’ipotesi di riconsiderare la nuova denominazione del settore Accise, che potrebbe essere in contrasto con disposizioni di carattere comunitario.

Il Direttore Generale si è riservato di approfondire l’argomento, ed in ogni caso l’obiettivo e di arrivare ad un inquadramento ad ampio respiro del settore Accise.

Ultimo argomento trattato, ma non di poco conto al fine di andare incontro alle aspettative del Personale, ha riguardato la richiesta di riprendere il confronto sul Contratto Integrativo, argomento sul quale da più di due anni si cerca di avere una effettiva interlocuzione, per cercare di disciplinare in dettaglio diversi e rilevanti istituti contrattuali.

La nostra Delegazione ha sottolineato la propria disponibilità al confronto per ogni tipo di proposta migliorativa (economica e regolamentare) inerente alle attività svolte da tutto il  Personale ADM anche in base alle diverse riorganizzazioni che, peraltro, ancora non trovano un  completamento.

Il dott. Minenna, naturalmente, ha dato ampia disponibilità a dare seguito, a breve, a quanto richiesto.

Non si è avuto modo, per questioni di tempo, di riprendere la problematica derivante dalle ultime disposizioni sulle verifiche di cassa e sulla nota inerente alle attività extraistituzionali dei dipendenti dell’Agenzia.

 

(Veltri – Eremita)

DOGANE E AAMS – NOTA AL DIRETTORE GENERALE MARCELLO MINENNA

Al Direttore Generale
dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Prof. Marcello Minenna
Roma

Oggetto: soggetti attuatori per procedere alla requisizione dei beni mobili destinati al contrasto del coronavirus. Ordinanze 1/2020, 3/2020, 8/2020 del Commissario Straordinario per l’emergenza coronavirus.

L’ ordinanza 8/2020 del Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza del covid-19 ha nominato la Guardia di Finanza quale soggetto attuatore per le requisizioni dei presidi sanitari e medico chirurgici nonché dei beni mobili di qualsiasi genere occorrenti per fronteggiare l’emergenza sanitaria del coronavirus laddove vengano esportati o in operazioni doganali diverse dalle esportazioni in difformità alle norme attuali.

Tale decisione del Commissario Straordinario risulta incomprensibile perché, come è noto, con ordinanza 1 / 2020 del medesimo Commissario la funzione di “soggetto attuatore” era stata conferita all’Agenzia delle Dogane e Monopoli in quanto essa esercita istituzionalmente la funzione di “autorità doganale” ai sensi della normativa comunitaria e di quella nazionale.

Pertanto, la duplicazione dell’attività di requisizione che prevede l’intervento della Guardia di Finanza risulta incomprensibile ed è prevedibile che possa produrre negli spazi doganali conflitti e disservizi per la celerità dei materiali in parola destinati al contrasto del covid-19.

Come se non bastasse l’ordinanza 3/2020 del Commissario Straordinario precitato conferisce anche la nomina di “soggetto attuatore” all’Arma dei Carabinieri. La confusione dei ruoli a questo punto è di tutta evidenza e colpisce che l’espletamento dell’ attività doganale prevista per legge in capo ad un soggetto specifico, l’ADM, possa generare mediante una indebita triplicazione oltre che disfunzione dell’azione amministrativa e di controllo anche disfunzioni riguardo alle finalità di protezione della salute pubblica.

E’ di tutta evidenza un urgente e inderogabile intervento di Codesta Agenzia presso l’Autorità competente per rappresentare lo stato di confusione causato dal conferimento delle medesime attività a tre distinte istituzioni dello Stato. I Lavoratori dell’Agenzia necessitano di certezze del proprio ruolo e del proprio operare che non esigono concorrenza o competizione con altre Istituzioni in quanto la professionalità dei Dipendenti ADM si evidenzia anche senza sovraesposizioni mediatiche.

Torino, 17 aprile 2020

Il Responsabile Nazionale del Settore ADM
Salvatore Veltri

DOGANE E AAMS – NOTA AL SIG. MINISTRO DELL’ECONOMIA E FINANZE

Al Sig. Ministro dell’Economia e Finanze Roma

Oggetto: soggetti attuatori per procedere alla requisizione dei beni mobili destinati al contrasto del coronavirus. Ordinanze del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19.

Egregio Sig. Ministro,

con tre ordinanze del Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica covid-19 (1/2020, 3/2020, 8/2020) sono stati nominati l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza quali “soggetti attuatori” al fine di procedere alle requisizioni, a richiesta del medesimo Commissario Straordinario, dei presidi sanitari e medico chirurgici nonché dei beni mobili di qualsiasi genere occorrenti per fronteggiare l’emergenza sanitaria del coronavirus in violazione delle norme specifiche. L’autorità doganale preposta alle operazioni doganali relative ai beni mobili in parola, sia per l’esportazione che per operazioni doganali diverse dall’esportazione, è identificata dalla normativa nazionale e comunitaria nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che opera negli spazi doganali e fuori da essi nei casi previsti dalla normativa o in base ad ordini dell’Autorità Giudiziaria. Il contemporaneo, nonché incomprensibile, affidamento delle medesime attività a Istituzioni diverse non può che generare prevedibili conflitti e ritardi nello svincolo di merci estremamente necessarie sia alle strutture sanitarie che ai cittadini. Per quanto rappresentato, questa Federazione chiede alla Signoria Vostra di voler urgentemente intervenire per riportare nell’alveo normativo l’espletamento delle funzioni ed attività di tipo doganale inerenti ai beni necessari, nella fattispecie, per fronteggiare l’emergenza sanitaria del coronavirus.

Si porgono distinti saluti.

Roma, 17 aprile 2020

                                                                                                       Il Segretario Generale della Federazione Consal-Unsa

                                                                                                    Massimo Battaglia

                                                                                                                                                                                              Il Coordinatore Nazionale Agenzie Fiscali

                                                                                                      Valentino Sempreboni

                                                                                                                                                                                                Il Responsabile Nazionale Settore ADM

                                                                                                    Salvatore Veltri

ENTRATE – Resoconto riunione 16 Aprile 2020 – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

 

Alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’Agenzia delle Entrate

Si è da poco concluso l’incontro convocato in video conferenza dall’Amministrazione per affrontare il tema degli incarichi di responsabilità ex art. 18 CCNI Agenzia Entrate (capi team), scaduti in data 31.12.2019.

L’emergenza e l’urgenza organizzativa dettata anche dalle nuove modalità di lavoro agile, hanno indotto l’Agenzia a formulare una proposta – già circolata in mattina – di riassegnazione dei suddetti incarichi a coloro i quali già svolgevano questo ruolo al 31.12.2019 e limitatamente ai mesi residui del 2020. Dai calcoli effettuati, inoltre, risultano 550 posizioni vacanti che l’Amministrazione propone di selezionare con interpelli curriculari ed eventuali colloqui.

Il fronte sindacale è intervenuto con proposte di modifica ed in particolare ha chiesto che il costo delle relative indennità, per i residui 8 mesi del 2020, resti a carico dell’Amministrazione attraverso l’utilizzo delle risorse storicamente tratte dal bilancio dell’Ente in aggiunta a quelle assegnate in modo vincolato dal Governo nel mese di febbraio, nel corso della vertenza sindacale delle Agenzie Fiscali.

Questa circostanza permetterà, per l’anno 2020, di sgravare il Fondo del Personale dal consueto impiego di risorse economiche, ammontante a circa 10 milioni di euro.

Tuttavia, permanendo ancora dubbi sull’impianto dell’accordo, la riunione è stata aggiornata a lunedì 20 aprile.

L’incontro è stato anche l’occasione per chiedere la rapida convocazione del tavolo di trattativa per la distribuzione del FPSRUP 2018 (saldo) e per sollecitare la liquidazione dell’anticipazione per le attività di FO.

Inoltre, per ciò che interessa l’attribuzione dei buoni pasto in smart working, l’Agenzia ci ha informati di non aver ancora avuto il confronto con le altre amministrazioni del settore fiscale, necessario – a suo dire – per garantire omogeneità di applicazione.

Nell’attesa di fornirvi altri aggiornamenti, assicuriamo a tutti la nostra massima attenzione.

Roma 16 aprile 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

DOGANE E AAMS – Ai lavoratori Doganali – Comunicato Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

AI LAVORATORI DOGANALI

Nella mattinata di oggi abbiamo partecipato ad una videoconferenza con il Direttore Generale Dott. Minenna ed il Direttore Centrale del Personale Dott. Flore. In apertura il Direttore ha tenuto a sottolineare che l’ADM, in questa fase delicatissima, si sta muovendo in modo lodevole e sta accrescendo i propri consensi in ambito istituzionale. Ha inoltre fatto rilevare che nel DL n. 23 / 2020, all’ art 31, sono stati riproposti 8 milioni di euro per ADM, anche se il testo attuale limita l’utilizzo alla annualità 2020. Con la norma, peraltro, i dipendenti acquisiscono la pienezza giuridica della qualifica di polizia giudiziaria. Dunque appena il decreto diventerà legge verranno emesse, tra l’altro, le relative nuove tessere di servizio. Il Dott. Minenna ha poi comunicato che, aderendo alla nostra richiesta unitaria, è allo studio – per quanto riguarda il Fondo risorse decentrate 2018 – una proposta di anticipo che impegnerà prevedibilmente la maggioranza delle somme (per circa 88 milioni di euro) e che sarà presentata alle OO:SS. immediatamente, al fine di dar corso ai relativi pagamenti.
Per quanto riguarda invece la determinazione 113049/RU di ieri, il Direttore ha rappresentato la opportunità di specificare la individuazione pratica, oggettiva e chiara di alcune funzioni (DG, DC, DR/DID).
Nel corso dell’incontro abbiamo ribadito con forza per parte nostra al Dott. Minenna che occorre superare gli indugi per riprendere, non appena possibile, le trattative per il Contratto integrativo di Agenzia, nonché per tutta una serie di problematiche connesse.
Abbiamo infine manifestato le perplessità generate riguardo la nota 106908RU dell’8 aprile2020. La nota ripropone in maniera perentoria le norme del “Codice di comportamento dei dipendenti ADM”, trasmettendo tuttavia un messaggio che
si presta a diverse interpretazioni e che potrebbe avere sbocchi distorti in relazione alla libertà di espressione. Il Direttore, specificando che non era assolutamente quella l’intenzione dell’Agenzia, ha invitato le OO.SS. a voler presentare in merito un documento al fine di procedere alle eventuali rettifiche della nota in questione. È stato infine sottolineato anche il fatto che la nota sulle “verifiche di cassa” in questo periodo emergenziale risulta non priva di contraddizioni in quanto sottoporrebbe i verificatori (che tra l’altro dovrebbero viaggiare con lo stesso automezzo) a spostamenti, in molti casi, di centinaia di chilometri. Il Direttore si è dimostrato disponibile a valutare, anche rispetto a questa nota, i possibili correttivi. Si coglie l’occasione di questo breve report per augurare a tutti voi e alle vostre famiglie una Buona Pasqua … anche se un po’ diversa.

Roma 10 aprile 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Sanificazione degli uffici e imputazione assenza – UNITARIO

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

 

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Al Direttore Centrale Risorse Umane e Organizzazione

All’ Ufficio Relazioni Sindacali e normativa del lavoro

Oggetto: Sanificazione degli uffici e imputazione delle relative assenze.

Le scriventi OO.SS. dopo aver letto con attenzione la comunicazione, giunta via mail, sull’imputazione delle assenze dovuta alla sanificazione degli uffici, condividono il presupposto che considera la necessità della chiusura dell’ufficio a seguito dei provvedimenti emergenziali ma non la differenziazione che codesta Agenzia fa nel giustificare le assenze a secondo se i lavoratori dovevano prestare servizio “in presenza” negli uffici o, diversamente, in modalità di lavoro agile poi anche introdotto come modalità ordinaria di lavoro ma “non esclusiva”.

Il presupposto condiviso, quindi, è che tale tipologia di chiusura degli Uffici ricade pienamente nella previsione di cui all’art. 19, comma 3, del D.L. n. 9/2020 che considera che le assenze derivanti dalle chiusure degli uffici imposti da provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da COVID-19 costituiscono servizio prestato a tutti gli effetti di legge con esclusione della sola corresponsione dell’indennità sostitutiva di mensa (Buono pasto).

Va da sé, con tutta evidenza, che se l’ufficio è chiuso (a prescindere da quale siano le motivazioni) non può essere valutata l’esistenza che una parte di lavoratori, minima o elevata che sia, possa comunque essere considerata in attività lavorativa né tanto meno effettuare una discriminazione di trattamento tra tipologie di prestazione lavorativa se essa fosse prestata “in presenza” in ufficio, così come diffusamente (ma non esclusivamente) effettuata nella prima fase emergenziale, oppure in modalità agile (smart working, telelavoro, ecc.) svolto più diffusamente nella seconda fase emergenziale.

Ad ulteriore riprova, risulta altrettanto non coerente l’ipotesi proposta da codesta Agenzia nella citata mail informativa in quanto, con riferimento alle chiusure degli uffici deve definirne, con specifico provvedimento, anche il loro “mancato funzionamento” nei confronti dell’utenza. Ne consegue che non può essere discriminata neanche la stessa utenza tra chi si recherebbe in ufficio trovandolo chiuso e chi troverebbe il riscontro attraverso lavorazione in remoto da parte dei colleghi che presterebbero servizi.

In poche parole, se l’ufficio è chiuso lo è a tutti gli effetti!... nella specifica casistica la norma già richiamata di cui all’art. 19, c. 3 del D.L. n.9/2020 non fa certamente alcuna distinzione tra modalità diversificate di come può essere prestata l’attività lavorativa e certamente, quindi, non possono essere introdotti discriminazioni di sorta.

Del resto, richiamandosi ai principi generali espressi anche in seno alle interpretazioni ARAN, in particolare nella risposta fornita alla Corte dei Conti in data 26 aprile 2018, le Scriventi evidenziano che, in ogni caso, la citata tipologia rientra nella casistica in cui l’Ufficio resta chiuso per ordinanza prefettizia, sindacale o di altra autorità in grado di prescrivere la chiusura di un ufficio pubblico o che comunque l’assenza del personale non può che essere riferibile ad “eventi riconducibili al rischio di impresa” e, quindi, in entrambi i casi le assenze sono giustificate.

Pertanto, con la presente, le scriventi OO.SS. invitano codesta Agenzia a non discriminare, per i giorni di sanificazione, istituti diversi della modalità di prestazione dell’attività lavorativa e a considerare per tutti i lavoratori l’assenza giustificata con riconoscimento della retribuzione a tutti gli effetti di legge.

Si resta in attesa di cortese quanto celere riscontro.

Roma 9 aprile 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

ENTRATE – Sintesi importante riunione del 3 aprile con i vertici dell’Agenzia

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

 

SINTESI IMPORTANTE RIUNIONE DEL 3 APRILE CON VERTICI DELL’AGENZIA

Si è svolta in data odierna, con la modalità della videoconferenza, l’importante riunione nazionale presieduta dal Direttore Ruffini. I temi prioritariamente all’o.d.g. erano attinenti all’attuale fase emergenziale, alle modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in lavoro agile e ai riflessi su alcuni istituti del rapporto di lavoro, alle recenti nuove nomine di alcuni dei vertici regionali e centrali dell’Agenzia. Innanzitutto, Il Direttore Ruffini ha confermato che nel corso del mese di aprile le potenzialità dell’Agenzia porterà a predisporre circa 30.000 utenze FULL (accessi remoti al PC desktop da Internet) in modo tale da garantire la copertura progressiva della quasi totalità del personale che potrà accedere al lavoro agile. Questo sforzo senza precedenti è chiaramente finalizzato non solo per dare risposta alle attuali fasi emergenziali inerenti al contenimento della pandemia da COVID-19 ma, di fatto, costituiranno le basi per un nuovo approccio “ordinario” dell’organizzazione del lavoro e delle nostre attività non da svolgere necessariamente in Ufficio. La nostra valutazione è, senz’altro, positiva. Apprezziamo la svolta epocale che sembrerebbe stia avviando l’Agenzia rispetto all’approccio arcaico che aveva sul tema fino a pochi mesi fa.

Rispetto alle modalità di svolgimento del lavoro agile e ad alcuni istituti inerenti il rapporto di lavoro quali la pianificazione delle ferie pregresse (2019), l’utilizzo forzoso della banca delle ore, il diritto al buono pasto, e altro, c’è stato impegno della parte pubblica ad approfondire in tempi brevi e fare maggiore chiarezza nelle direttive in materia e ad acconsentire al confronto sindacale. Vogliamo che vengano rispettate tutte le previsioni normative e contrattuali, che sono a tutela della fruibilità delle ferie da parte dei lavoratori, tanto più che la Funzione Pubblica ha chiarito che il termine ultimo per le ferie pregresse è quello del mese di giugno e non altri più stringenti.

Con riferimento alla possibilità del riconoscimento del buono pasto, in concomitanza alla prestazione lavorativa in smart working, la Funzione Pubblica con la circolare n. 2/2020 (in fase di registrazione alla Corte dei Conti) evidenzia l’assenza di un automatismo nel riconoscimento degli stessi ma che comunque l’Amministrazione può assumere la determinazione di attribuirli previo confronto con le OO.SS.. In questo senso, il Direttore si è riservato di procedere ad una verifica di “uniformità” di comportamento con il resto dell’amministrazione finanziaria (Agenzia dogane e MEF).

La riunione è stata l’occasione per condividere, con forza e reciproca convinzione, la prioritaria necessità di tutela della salute di tutti i colleghi in questa difficilissima fase emergenziale.

In questo senso il Direttore Ruffini si è reso pienamente disponibile a vigilare ed intervenire, anche con il costruttivo contributo del Sindacato, a rimuovere ogni criticità che si possa frapporre a tale fondamentale obiettivo. Importante, in questo senso, è ribadire che il lavoro agile, in questa fase, costituisca l’ordinaria forma di lavoro e che si riducano a situazioni minimali le attività indifferibili da svolgere in presenza in ufficio.

Importante è stato l’ulteriore ufficiale chiarimento che con la direttiva dell’Agenzia del 24 marzo u.s. non sono state “coniate” e/o qualificate nuove tipologie di servizi “essenziali” bensì si è declinata esclusivamente la necessità di garantire indifferibili attività che non possono in alcun modo essere svolti se non in presenza negli uffici anche nel rispetto di fondamentali diritti giuridici dell’utenza che non sarebbero in alcun altro modo possibile garantirli.

Particolare argomentazione è stata dedicata alla ripresa delle attività negli Uffici della Lombardia dove, in ogni caso, gli effetti della sospensione delle stesse ad opera delle Ordinanze del Presidente della Regione esauriscono i loro effetti, a normativa vigente, il prossimo lunedì 5 aprile, ai sensi dell’art. 2 del D.L. n. 19/2020.

L’incontro di oggi è stata anche l’occasione per formalizzare quanto già, per le vie brevi, avevamo unitariamente richiesto all’Agenzia, lo scorso 31 marzo, in merito alla possibilità di definire, in tempi brevi, un accordo su un anticipo del FPSRUP 2019 facilmente liquidabile a favore di tutti i colleghi. In tal senso non sembrano esserci stati particolari preclusioni e quindi restiamo fiduciosi di poter sottoscrivere l’accordo in tempi sufficientemente brevi.

Roma 3 aprile 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI

VITIELLO

PATRICELLI

SPERANDINI

DOGANE E AAMS – Circolare n. 2/2020 Funzione Pubblica – Richiesta Unitaria

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Rocco Flore

 

Ai responsabili regionali

FPCGIL-CISLFP-UILPA-Confsal/UNSA

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

 

Alle lavoratrici ed ai lavoratori 

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Oggetto: Circolare n. 2/2020 Funzione Pubblica. Principio di non discriminazione dei lavoratori in Smart working e attribuzione buono pasto.

Al fine di limitare la presenza in ufficio e i conseguenti spostamenti sul territorio dei lavoratori a rischio contagio da COVID-19, le norme di legge recentemente emanate e le successive direttive divulgate dal Ministro della Funzione Pubblica hanno individuato nel lavoro agile o smart working la modalità ordinaria di erogazione della prestazione lavorativa, indicando le attività indifferibili come le uniche da assicurare attraverso la presenza fisica dei lavoratori negli Enti e/o negli uffici da cui dipendono.

In tema di lavoro agile, la normativa di riferimento – legge 22 maggio 2017 n. 81 – al comma 1 dell’art. 20 afferma che “il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato, in attuazione dei contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015 n. 81, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda”.

In ultimo la Circolare n.2/2020 della Funzione pubblica ha precisato che “Le amministrazioni, nel rispetto della disciplina contrattuale vigente, con riferimento allo smart working definiscono gli aspetti di tipo organizzativo ed i profili attinenti il rapporto di lavoro, tra cui gli eventuali riflessi sulla attribuzione dei buoni pasto. Ciascuna P.A. dunque assume le determinazioni di competenza……previo confronto con le organizzazioni sindacali”.  

Ciò posto le scriventi OO.SS. ritengono del tutto chiarita con la citata Circolare qualsiasi diversa valutazione o preoccupazione emersa in queste ore sul punto, nella convinzione che il quadro delle previsioni e delle disposizioni sopra menzionate garantiscano pienamente la parità di trattamento contrattuale del personale.

Pertanto, compatibilmente con il superamento della attuale fase di emergenza Covid 19 che tanti nostri concittadini e, tra loro, anche molti nostri colleghi sono impegnati quotidianamente a contrastare, nonchè per supportare con forme di solidarietà chi oggi è in prima linea per la salute degli italiani, le scriventi chiedono  l’attivazione di un confronto sui buoni pasto. 

Roma 3 aprile 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

DOGANE E AAMS – COVID19 – Richiesta Unitaria di approfondimenti e confronto sulle informazioni fornite in materia di Covid 19

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Rocco Flore

Oggetto: Richiesta di approfondimenti e confronto sulle informazioni fornite in materia di Covid 19. 

In risposta al comunicato unitario del 22 marzo 2020, ci sono state fornite, con Circolare Prot. 98532/RU  del 25 marzo 2020, indicazioni attinenti la sicurezza del personale e la salubrità degli uffici oltre che l’organizzazione dei servizi a seguito dell’emergenza collegata al COVID 19.

In merito alla dichiarata previsione di “costituzione di una task force composta da medici” con il coordinamento a livello di Direzione, chiediamo di conoscerne la ratio e come questa scelta si armonizzi con le norme sulla sicurezza nei posti di lavoro.

Contestualmente chiediamo di conoscere se l’Agenzia, in adesione ad una nostra richiesta, abbia provveduto, come assicurato nella Circolare, a programmare la sanificazione di TUTTI gli Uffici e ad acquisire termometri e termo scanner per garantire la sicurezza dei lavoratori tutti. 

Con l’occasione siamo a richiedere se, in questa fase emergenziale, l’Agenzia abbia stabilito, con l’intento di migliorare l’aspetto mediatico e la visibilità, di recuperare precedenti distinzioni di funzioni da apporre sulle divise da poco adottate, che riguarderebbe tuttavia un ordinamento professionale in fase di superamento in sede ARAN..

Si chiedono, infine, maggiori chiarimenti in merito all’informativa odierna, Prot 104886/RU, sia sullo stato delle attività degli sdoganamenti sia sulle modalità di coinvolgimento dei lavoratori in smart working. Ci si chiede, infatti, se tali funzionari verranno individuati a livello regionale o a livello nazionale, ovvero se verranno individuati i funzionari doganali che svolgono già normalmente attività di sdoganamento.

Per un confronto sulle tematiche in questione restiamo disponibili ad una convocazione da predisporre compatibilmente con le disposizioni governative relative al superamento dello stato emergenziale attuale. 

Roma 2 aprile 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

DOGANE E AAMS – Richiesta Unitaria apertura confronto sulle materie contrattuali e/o riguardanti ricadute sul personale e sui dirigenti

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al Direttore Centrale del Personale

Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Dott. Rocco Flore

Oggetto: Richiesta apertura confronto sulle materie contrattuali e/o riguardanti ricadute sul personale e sui dirigenti.

Abbiamo preso atto che sono stati annullati alcuni interpelli dirigenziali in funzione dell’applicazione del nuovo CCNL Funzioni Centrali per i Dirigenti. In effetti con il rinnovo del Contratto le parti hanno introdotto, per l’esercizio di corrette relazioni sindacali, un nuovo modello di partecipazione poggiato sulla informazione e sul confronto di cui agli artt. 3, 4, 5 e 5bis del citato Contratto. 

E la individuazione dei criteri di conferimento degli incarichi del personale dirigente è oggetto, appunto, di informazione e confronto tra le parti. 

Ciò premesso, pur nella convinzione che lo stato emergenziale attuale consigli azioni improcrastinabili volte ad amministrare le tante criticità rimandando ad una fase successiva eventuali interventi strutturali e organizzativi dell’Agenzia, riteniamo tuttavia che anche in questo momento delicato non possono venire meno le prerogative di partecipazione sindacale previste per il personale e per i dirigenti laddove si dovessero creare le condizioni di necessità.

Pertanto, al fine di compiere una disamina di carattere generale su tutti i diversi istituti introdotti dal CCNL dirigenti,  tra cui anche la grave carenza di dirigenti di cui da anni soffre l’Agenzia, e dal CCNL Funzioni Centrali, sulle prerogative connesse al personale, e al fine di condividere un percorso di relazioni proficuo e stabile, le scriventi ritengono utile mettere al centro delle relazioni sindacali le previste materie di confronto. 

Pertanto si ritiene necessario che vengano predisposte apposite sessioni di confronto, sia per le questioni connesse all’Area della Dirigenza che per il Personale, relative ora allo stato di emergenza, rimandando giudiziosamente alla fase post emergenziale ulteriori sessioni correlate ad eventuali interventi dell’Agenzia sull’attuale quadro organizzativo e di gestione.

Si conferma comunque la continua e piena disponibilità a confronti immediati per questioni inerenti, come detto, allo stato emergenziale con i mezzi telematici a disposizione.

Cordiali saluti

Roma 2 aprile 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Direttiva Agenzia del 24 marzo 2020 – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

 

Al Direttore dell’Agenzia Avv. Ernesto Maria Ruffini

Ai Direttori Regionali e Provinciali

 

Le scriventi OO.SS., nella tarda serata del 24 marzo u.s., sono state informate dall’Ufficio Relazioni Sindacali e Normativa del lavoro dell’emanazione della “direttiva” (prot. n. 141696 del 24.3.2020) a Sua firma, peraltro già in diffusione ai lavoratori da parte di molti direttori regionali e provinciali, con cui codesto vertice autodetermina le “attività essenziali” dell’Agenzia delle Entrate.

Non si può non rilevare che la Sua direttiva, nella migliore delle ipotesi, è mal scritta, dal punto di vista del drafting amministrativo e alimenta confusioni interpretative le cui conseguenze stiamo già purtroppo fronteggiando a livello locale…ma temiamo, addirittura, che sia in più punti palesemente illegittima.

Il citato DPCM, infatti, consente di svolgere i servizi di pubblica utilità nonché i servizi pubblici essenziali di cui alla Legge 146/90. Poiché l’Agenzia delle Entrate non ha servizi pubblici essenziali da garantire, se l’intento fosse stato quello di individuare generiche attività assimilabili a quelle di pubblica utilità solo a questa categoria di attività si sarebbe dovuto fare riferimento e non già a servizi/attività di cui alla legge n. 146/90.

Non può che essere di pacifica evidenza giuridica che i servizi pubblici essenziali, per la rilevanza strategica che il legislatore ha voluto loro assegnare (per il sistema Paese), sono normativamente e tassativamente previste dalla l. n. 146/90 e non può, quindi, un atto amministrativo interno tramutare le attività dell’Agenzia che “ieri” erano considerate da svolgere con modalità indifferibili e/o differibili, nella loro esecuzione, in “servizi essenziali”.

È esclusivamente il legislatore a poter definire e/o modificare i servizi essenziali proprio per i molteplici rilevanti riflessi nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati!

Appare assai grave che, pur comprendendo le difficoltà contingenti legate al momento emergenziale da COVIP-!9, codesta Agenzia provi a sopperire alle evidenti incapacità organizzative recentemente dimostrate, assenza di chiare assunzioni di responsabilità dei pochi dirigenti rimasti sul territorio, con provvedimenti del vertice che appaiono, se letti letteralmente, assolutamente illegittimi e finalizzati, anche, ad inaccettabili forzature “istituzionali” tendenti a contrastare i provvedimenti di sospensione delle attività adottati da alcuni Presidenti di Regione (es.: Lombardia).

Ci si aspetta da un’Amministrazione che ha il dovere istituzionale di perseguire la legalità fiscale dei cittadini di essere essa stessa attenta a che la propria organizzazione sia basata sulla legalità.

Non è, infatti, in alcun modo, possibile:

  1. di poter derogare all’elenco tassativo dei servizi essenziali previsto per legge;
  2. di essere titolare, nella materia, di un potere di contrattazione sindacale finalizzato alla definizione di nuovi, peraltro innumerevoli, servizi essenziali diversamente non previsto in quanto la contrattazione è esclusivamente riservata all’eventualità di declinare, nello specifico, le modalità di erogazione dei servizi tassativamente definiti per legge, nonché la potestà contrattuale che, diversamente, è riservata alla contrattazione di livello superiore a quello della singola amministrazione;
  3. di poter rientrare, come descritto in direttiva tra le “imprese che svolgono attività industriali e commerciali” di cui all’art. 1, comma 1, lett. a) del DPCM 22 marzo 2020 per il semplice fatto che per le residuali attività, non prettamente istituzionali, che in teoria l’Agenzia può svolgere in campo “commerciale e industriale” è assegnataria del codice “ATECO 84”…

Tutto ciò non può che fornire un quadro confuso che alimenta modalità organizzative in assoluta contrapposizione con il seppur faticoso percorso seguito in queste ultime settimane che aveva portato a una più chiara definizione di quali fossero le attività dell’Agenzia indifferibili da svolgere con la necessaria presenza in ufficio e quelle comunque da svolgere in lavoro agile.

Per quanto sopra esposto, le Scriventi diffidano codesta Agenzia, a tutti i livelli decisionali, dal dare seguito alla citata direttiva ove non fossero rimosse le descritte illegittimità.

Si invita, quindi, codesta Agenzia a chiarire nell’immediato la portata e i limiti della direttiva.

Si diffidano, altresì, i direttori regionali e provinciali dal modificare le direttive precedentemente fornite dall’Agenzia su modalità di ordinario svolgimento della prestazione lavorativa e, in particolare, il direttore regionale della Lombardia dal riaprire gli uffici chiusi per effetto dell’Ordinanza del Presidente della Regione.

Roma 25 marzo 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

UNSA: CORONAVIRUS – APPLICAZIONE IMMEDIATA ART. 6 DPCM 11 MARZO 2020 – Nota

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A TUTTE LE AMMINISTRAZIONI DEL COMPARTO
FUNZIONI CENTRALI

MINISTERI

AGENZIE FISCALI
ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI

AGENZIE
ORDINI PROFESSIONALI

PARCHI NAZIONALI

Oggetto: CORONAVIRUS – APPLICAZIONE IMMEDIATA ART. 6 DPCM 11 MARZO 2020

Questa O.S. ha accolto con soddisfazione, finalmente, le disposizioni per il pubblico impiego contenute nel DPCM del 11 marso u.s. volte al massimo contenimento possibile dell’epidemia da “coronavirus”.

Chiediamo a Codesta spett.le Amministrazione l’applicazione immediata della normativa in argomento, considerando sin da oggi i lavoratori pubblici ivi in servizio in lavoro agile da casa, senza subordinare tale condizione ad ulteriori atti o provvedimenti formali del dirigente responsabile, e senza dover attendere il provvedimento di individuazione della attività indifferibili da svolgere in presenza da parte dell’Amministrazione stessa, da adottare ai sensi del citato art. 6 del DPCM.

Chiediamo un intervento immediato volto al buonsenso, e mirato ad impartire a tutta la dirigenza di Codesta spett.le Amministrazione la disposizione di voler considerare –in applicazione del DPCM- ogni assenza dall’ufficio come attività di lavoro agile da espletare da casa, anche in deroga alle vigenti disposizioni, come previsto dal DPCM in argomento.

In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE

Massimo BATTAGLIA

DOGANE E AAMS – COVID19 – Applicazione DPCM – Lavoro Agile – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al DIRETTORE

Agenzia Dogane e Monopoli

Prof. Marcello Minenna

Roma

Il DPCM emanato ieri 11 marzo 2020, tra gli obblighi imposti ai cittadini italiani per contrastare il drammatico diffondersi del contagio da corona virus, ha perentoriamente e prioritariamente disposto – al punto 6 – che le pubbliche amministrazioni, dunque anche la nostra Agenzia, assicurino “lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile”. 

Di  seguito, lo stesso provvedimento del Presidente del Consiglio impone la individuazione “delle attività indifferibili da rendere in presenza”.  

Tali necessità erano per la verità già contenute nella nostra nota unitaria del 10 marzo scorso, nota a Lei indirizzata e, come altre precedenti, non riscontrata. 

Tuttavia, per la gravità della situazione del nostro Paese, non sono più rinviabili disposizioni vincolanti – in adesione alle prescrizioni contenute nel provvedimento citato, in vigore da oggi –   che obblighino gli uffici di tutti i livelli dell’Agenzia ad una corretta e generalizzata attivazione delle attività ordinarie in smart working. 

I servizi indifferibili, che vanno anch’essi indicati immediatamente, dovranno essere assicurati, previe Sue indicazioni per le intese locali, utilizzando  tutte le forme di flessibilità introdotte dal CCNL, compresa la applicazione dell’art. 22 -orario multiperiodale- e la combinazione lavoro agile/ reperibilità.

Per l’attivazione di tali disposizioni ci rendiamo immediatamente disponibili a convenire, nelle forme e con le modalità che ci saranno indicate, una intesa con l’Agenzia. 

Nel ribadire che, rispetto alla nostra precedente nota, permangono situazioni in cui non sono, ad oggi, correttamente applicate le disposizioni fornite in questi giorni dalla Agenzia, restiamo – in forza del sistema di relazioni sindacali partecipato introdotto dal CCNL Funzioni Centrali – in attesa di un Suo sollecito riscontro. 

Roma 12 marzo 2020

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Direttiva Agenzia del 12 marzo 2020 – Unitario

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

Al Direttore dell’Agenzia Avv. Ernesto Maria Ruffini

All’Unità di Crisi Nazionale Agenzia Entrate

 

Oggetto: Direttiva Agenzia delle Entrate protocollo n. 0128334 del 12 marzo 2020.

Egregio direttore,

abbiamo letto con molta attenzione la direttiva emanata in data odierna, che purtroppo non risolve le criticità che Le avevamo già fatto presente nei giorni scorsi per le vie brevi.

In particolare, la numerosità delle attività oggetto di esigenze indifferibili è certamente troppo estesa e, ci pare, contraria sia alla lettera che allo spirito del DPCM emanato ieri sera dal Governo e, soprattutto, della Direttiva del Ministro della Pubblica Amministrazione pubblicata in data odierna in applicazione del DPCM citato.

Inoltre, non è condivisibile in alcun modo lasciare alla libertà di ciascun datore di lavoro la scelta di individuare se alcuni lavori che la Sua Direttiva elenca al punto 2 debbano essere svolti in presenza o a distanza né tanto meno quella di lasciare che si possano individuare ulteriori lavorazioni indifferibili. Ciò per almeno due ordini di motivi: 1) in questa fase convulsa vi è più che mai bisogno di uniformità di comportamenti su tutto il territorio nazionale. Non è alcun modo possibile che un’attività sia lavorabile a distanza in un luogo e non in un altro, meno che mai è possibile che vi siano lavorazioni che sono indifferibili da una parte del Paese e differibili in un’altra parte; 2) purtroppo, abbiamo potuto constatare, in questi giorni, che molti dirigenti regionali e provinciali hanno fatto cattivo uso della libertà lasciata loro dal centro, in alcuni casi arrivando alla vera e propria arbitrarietà dei comportamenti, non sostenuta da alcuna giustificazione, mettendo a repentaglio la salute di cittadini e lavoratori.

Pertanto, Le proponiamo di modificare, nell’immediato, la Direttiva in questo senso:

  1. Elencare come indifferibili solo le attività contenute nel punto 1;
  2. Le attività di cui al punto 2 devono essere dichiarate lavorabili a distanza in tutto il territorio nazionale e ai lavoratori che le svolgono devono essere concesse, senza eccezione alcuna, di effettuare la prestazione lavorativa mediante smart working, al massimo con un rientro a settimana. Ciò permetterebbe sia di “svuotare” gli uffici e renderli quindi meno pericolosi per i lavoratori che di effettuare su quelle attività una rotazione del personale che contemperi le esigenze d’ufficio con la tutela della salute;
  3. Le attività non contenute dei punti 1 e 2, considerate quindi differibili, possono essere effettuate mediante smart working anche senza alcun rientro settimanale.
  4. Qualora, come sembra, dovesse essere emanato un Decreto Legge, o altro atto avente forza di legge, che spostasse i termini di alcune scadenze, le lavorazioni ad esse connesse dovrebbero immediatamente essere considerate differibili e quindi lavorabili in smart working anche senza rientri, ove possibile.

Le modifiche proposte sono più rispondenti al DPCM emanato in data 11 marzo 2020 che, ricordiamo, fissa come ordinaria modalità di svolgimento della prestazione lavorativa lo smart working che, invece, nella Sua direttiva, diventa l’eccezione e non la regola scaricando anche sul personale le carenze organizzative ed informatiche di codesta Agenzia; aspetti che l’odierna direttiva della Funzione Pubblica non tollera più esistere nell’ambito della P.A..

Restiamo in attesa di un urgente e positivo riscontro in una fase delicata per il Paese, nella quale devono essere privilegiati la tutela della salute e il contenimento del contagio agli sterili adempimenti burocratici non necessari.

Roma 12 marzo 2020  

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

ENTRATE – COVID19 – Applicazione immediata del DPCM 11 marzo 2020 – art. 1 punto 6.

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

Al Direttore dell’Agenzia Avv. Ernesto Maria Ruffini

A Tutti i datori di lavoro Agenzia Entrate

All’ Unità di Crisi Nazionale Agenzia Entrate

Emergenza COVIP-19. Applicazione immediata del DPCM 11 marzo 2020 – art. 1 punto 6.

Le Scriventi OO.SS., con riferimento al nuovo D.P.C.M. in oggetto indicato che dispone che è fatto obbligo a tutti i datori di lavoro di far svolgere a tutte le lavoratrici ed i lavoratori le attività lavorative ordinarie in forma di lavoro agile prevendendo in ufficio esclusivamente la presenza per le attività indifferibili,

chiedono

l’immediata applicazione delle disposizioni, prevedendo il lavoro agile nei confronti della totalità dei lavoratori e la sola rotazione di alcuni responsabili di strutture che si occuperebbero delle residuali attività indifferibili.

Le Scriventi non possono che evidenziare la necessità di tutela del primario interesse alla salute della collettività, in generale, e dei colleghi in particolare.

Pertanto, vigileranno, così come si auspicano faccia il vertice dell’Agenzia a che, su tutto il territorio nazionale, sia data corretta ed uniforme applicazione alla richiamata normativa diffidando, sin da subito, che ogni comportamento lesivo tenuto dal datore di lavoro che possa “semplicemente” porre ad ulteriore rischio di gravi danni alla salute e alla sicurezza dei colleghi e dell’intera collettività sarà oggetto di denuncia alle autorità competenti.

Cordiali saluti.

Roma 12 marzo 2020

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI

DOGANE E AAMS – COVID19 – Richiesta unitaria ulteriori disposizioni

Coordinamenti Nazionali Agenzie Dogane e AAMS

Al DIRETTORE

Agenzia Dogane e Monopoli

Prof. Marcello Minenna

Roma

 

Oggetto: Covid-19. DPCM 9 marzo 20220. Richiesta ulteriori disposizioni atte a contrastare la diffusione del virus e a salvaguardare la salute dei dipendenti dell’Agenzia.

 

Gentilissimo Direttore,

in relazione alle ultime misure varate dal Governo per il contenimento della propagazione del Covid-19 e basate principalmente sulla rarefazione massima degli assembramenti e di contatti tra le persone, le scriventi OO.SS. chiedono l’immediata diramazione di univoche direttive che indichino in maniera dettagliata quali attività siano da considerare “inderogabili” e riconducibili alle “comprovate esigenze lavorative” per le quali il lavoratore è autorizzato agli spostamenti sul territorio.

Ciò consentirebbe che ai lavoratori che non rientrano in tali tipologie di essere assegnati a prestazioni in smart working, ovvero in caso di momentanea impossibilità di utilizzo di tale modalità, il ricorso a forme analoghe di prestazione lavorativa presso la propria abitazione.

Le scriventi fanno inoltre presente che in molte realtà territoriali non risultano essere state convocate le Organizzazioni sindacali per affrontare nello specifico le esigenze dei singoli Uffici e per delineare nuove forme di “flessibilità di orario come invece richiesto nella Sua circolare dell’08.03.2020 e dalle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio.

Si segnala infine, perché non ben specificato e purtroppo di fatto oggetto di singolari dubbi interpretativi da parte di taluni dirigenti territoriali, che sarebbe utile integrare il punto 1 – Attività di controllo – della Direttiva da Lei emanata in data 8 marzo, con le attività riguardanti anche il settore delle “accise”.

I provvedimenti del Governo, dettati da una reale e diffusa situazione di pericolo, hanno generato nei Lavoratori grande allarme e preoccupazione per la garanzia del loro diritto, costituzionalmente garantito, alla salute che va preservato con ogni adeguata misura.

In tal senso le scriventi, chiedono  un Suo puntuale e tempestivo intervento e restano in attesa di riscontro

Distinti saluti.

Roma 10 marzo 2020

 

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA

Iervolino

Fanfani Procopio Veltri

ENTRATE – Emergenza COVID19 – Stato dell’arte

Coordinamenti Nazionali Agenzie Fiscali

 

A tutti i lavoratori

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Lo stato dell’arte e le richieste sindacali sull’emergenza Covid19.

 

Care lavoratrici e cari lavoratori,

la situazione riguardante l’epidemia di Covid19 cambia di ora in ora, i  numerosi decreti governativi testimoniano che si tratta di un’emergenza nazionale, la confusione tra la popolazione è tanta e i nostri uffici non fanno eccezione sia per la presenza dei primi casi di positività al virus sia per le informazioni – vere e purtroppo anche false – che continuano a circolare incontrollate.

È necessario più che mai, in questo momento, fornire l’esatto quadro della situazione e soprattutto informarvi su ciò che è successo negli ultimi giorni, anzi nelle ultime ore.

A seguito della mail unitaria inviata mercoledì ai vertici dell’Agenzia delle Entrate, e visto l’aggravarsi della situazione, siamo stati convocati d’urgenza lo scorso venerdì, alle ore 16, dal direttore dell’Agenzia. Alla riunione hanno partecipato anche i vicedirettori e alcuni altri dirigenti di vertice.

L’Agenzia ci ha informato di essere pronta a emanare una direttiva a tutti gli uffici nella quale si invitavano tutti i datori di lavoro a procedere – a richiesta degli interessati – con forme alternative alla prestazione di lavoro in ufficio, prioritariamente, per le seguenti categorie di personale: A) Coloro che a causa di patologie pregresse sono a rischio della vita in caso di contagio; B) Lavoratori con figli in condizioni di invalidità; C) Lavoratori che si trovano nei tre anni successivi alla conclusione dei  congedi di maternità o paternità; D) Lavoratori su cui grava la cura dei figli a seguito della chiusura delle scuole fino alla scuola primaria.

Abbiamo tutti chiesto di aggiungere alla Circolare un paragrafo riguardante le attività di front-office che, a causa dell’emergenza, devono essere ridotte fino a trasformarli in presidi per le sole questioni indifferibili e per la ricezione di atti. A questo proposito il vicedirettore Paolo Savini ci ha informato di aver rinviato l’invio di circa 450.000 comunicazioni di irregolarità e delle cartelle esattoriali. Ci ha altresì chiarito che, senza precise coperture normative, non è nella disponibilità dell’Agenzia chiudere completamente i front-office né tanto meno chiudere gli uffici.

Abbiamo altresì segnalato il comportamento, difforme e irresponsabile, di alcuni direttori che continuavano a disporre attività esterne assolutamente differibili e non urgenti anche nelle “zone gialle”, poi diventate rosse in base al Decreto Governativo dell’otto marzo.

È stato inserito nella Circolare, uscita nella serata di venerdì, un breve paragrafo che ha accolto le nostre richieste sulla limitazione delle attività di front-office e ci è stato assicurato un intervento su tutti i datori di lavoro riguardo alle attività esterne.

Nella giornata di domenica siamo stati informati dal direttore dell’Agenzia che erano in corso – anche a seguito del Decreto emanato nella notte – continui contatti con il Governo dal quale si attendevano disposizioni operative sull’apertura degli uffici nelle nuove zone rosse e sulle attività da svolgere. Siamo anche stati informati, in tempo reale, che nel pomeriggio di ieri il direttore si è recato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze per la stessa ragione.

Nella serata di ieri ci è stata inviata una breve nota con le istruzioni date a tutti gli uffici d’Italia che, lo diciamo subito, è per noi fortemente insoddisfacente, ma riteniamo sia stata emanata su precise istruzioni governative.

Le nostre federazioni e confederazioni sono impegnate da settimane nel chiedere al Governo misure di maggiore tutela per i lavoratori delle zone rosse e nei casi in cui si riscontrino all’interno degli uffici casi di lavoratori positivi al Covid19, nonché la copertura delle assenze per i genitori con figli in età scolare. Sono stati chiesti più volte anche i differimenti di termini legislativi in modo da permettere la riduzione dei servizi, ma sinora questo si è verificato solo per l’amministrazione giudiziaria a seguito di emanazione di disposizioni ad hoc in un decreto legge.

Al momento nessun ufficio pubblico è chiuso salvo quelli la cui chiusura è stata disposta dai Prefetti o dalle autorità sanitarie  

La chiusura degli uffici o la sospensione di attività su tutto il territorio nazionale, continua, comunque, a non essere di competenza dell’Agenzia delle Entrate, ma governativa.

Siamo impegnati, insieme con le nostre federazioni e confederazioni, a fare pressione sul Governo perché emani al più presto il decreto legge più volte annunciato che disciplini, retroattivamente, la disciplina delle assenze per coloro che in questi giorni sono stati costretti ad assentarsi dal lavoro, soprattutto in conseguenza della chiusura delle scuole.

Vi preghiamo di segnalarci eventuali casi di inosservanza scrupolosa delle misure di limitazione delle attività da parte dei datori di lavoro e vi assicuriamo che continueremo a svolgere la nostra attività di pressione, sorveglianza e costante informazione della situazione che vede tutti noi, nostro malgrado, coinvolti in questa emergenza nazionale.

 

Roma 9 marzo 2020

 

FP CGIL

CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA FLP

BOLDORINI

SILVERI CAVALLARO SEMPREBONI PATRICELLI