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AGENZIE FISCALI – Sottoscritta dalla CONFSAL-UNSA la preintesa relativa al contratto

FUNZIONI CENTRALI – AGENZIE FISCALI

 SOTTOSCRITTA DALLA CONFSAL – UNSA LA “PREINTESA RELATIVA AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMPARTO FUNZIONI CENTRALI TRIENNIO 2019 – 2021”

In data 21.12.2021 è stata sottoscritta all’ARAN dalla nostra Federazione CONFSAL – UNSA (e dalla nostra Confederazione CONFSAL), unitamente ad altre OO.SS., la “preintesa” del CCNL 2019-2021. Un lungo percorso negoziale, difficoltoso per il punto di partenza, ovvero la necessità di operare un processo di omogeneizzazione degli ex settori confluiti nel Comparto delle Funzioni Centrali, “processo” che il precedente contratto (2016/2018) aveva rinviato anche in ragione del lungo periodo di “blocco” che necessitava essenzialmente di ripristinare un minimo di “agibilita” sindacale nonché trasferire risorse economiche per gli aumenti contrattuali.

La Federazione provvederà ad elaborare schede di sintesi per gli aspetti qualificanti il nuovo contratto, mentre in questa sede, a beneficio dell’intero Coordinamento Agenzie Fiscali, vogliamo fare delle valutazioni esclusivamente politiche. In nuovo CCNL rappresenta sicuramente un salto in avanti, avendo raggiunto l’obiettivo di apportare elementi di “manutenzione” delle regole in vigore, nonché di “stabilire” delle regole puntuali su diversi istituti di interesse dei colleghi.

Richiamiamo innanzitutto le regole sul lavoro agile e sul lavoro da remoto che, attraverso passaggi della contrattazione integrativa, rendono questo strumento “moderno” patrimonio dei rapporti sindacali, con la possibilità di “passare” dalla sperimentazione del periodo emergenziale ad un consolidamento “permanente” di questa modalità di esercizio della prestazione.

Un significativo passo in avanti, nella consapevolezza che in assoluto è il primo contratto collettivo nazionale del lavoro pubblico e privato a regolamentare questa materia che la legge n. 81/2017 ha introdotto nel mondo del lavoro. Un buon risultato nel raccordo tra regole di carattere generale, relazioni sindacali e contratto individuale.

Ulteriore significativo risultato è il nuovo ordinamento professionale che “libera” energie in precedenza bloccate dallo schema che ha operato per circa venti anni. Viene risolto il problema degli “apicali” ed unitamente al recepimento di indirizzi del Patto sul Lavoro Pubblico migliora il “meccanismo” di passaggio tra le Aree che oggettivamente era stato in precedenza bloccato per specifici interventi normativi “imperativi”. E’ stata creata la Quarta Area, quella delle Elevate Responsabilità, che introduce anche nel mondo pubblico la presenza dei “Quadri”, già attivi nel settore privato da tempo immemorabile.

Naturalmente queste regole intervengono in un panorama pubblico eterogeneo, ma sono fondamentali per le Agenzie Fiscali che hanno operato sulla base di una legge speciale. La Quarta Area, fortemente voluta dalla nostra Federazione, anche su significativo “input” del Coordinamento Agenzie Fiscali, consolida “status” giuridico ed economico e quindi declina precise regole nel rapporto di lavoro.

Quanto sopra, anche a sintesi di tutte le pregresse vicende di natura giudiziaria che hanno portato la “Corte Costituzionale” a decidere nel merito in alcune occasioni. L’inserimento di una Area delle Elevate Responsabilità, a nostro parere, delinea un organico modello che permette a tutte le Amministrazioni di esprimere al meglio le potenzialità professionali, presenti e future, disegnando percorsi di carriera e di crescita economica in grado di soddisfare le aspettative di tutti i colleghi in servizio. Sono stati, altresì, salvaguardati i percorsi “sperimentati” nell’ambito delle posizioni organizzative che hanno giocato un ruolo importante in questi anni ma, nel contempo, anche il sistema delle relazioni sindacali potrà meglio intervenire su tutta la materia che, sempre in ragione dell’imposto assetto normativo 2009-2010, le era stato in parte sottratto.

Alcune regole sono state migliorate, in particolare sulla malattia (ridotto l’impatto della cosiddetta “tassa sulla salute”), sulle ferie, sui turni ecc…

Sicuramente migliorato e rafforzato il sistema delle relazioni sindacali in diversi contesti (sulla informazione e sulle materie oggetto di contrattazione integrativa). Naturalmente tutto è perfettibile, ma se non si avvia il percorso difficilmente possono rilevarsi “a priori” gli impatti dei nuovi assetti. Il nuovo Contratto 2019-2021 di fatto giunge alla fine del triennio e, quindi, nella sua applicazione concreta ha il giusto tempo per poterne delineare gli effetti prima di “apportare” possibili modifiche. Il nuovo ordinamento svilupperà la sua azione nel prossimo “quindicennio”, come del resto sono stati i meccanismi precedenti, e deve rappresentare un “motore” di sviluppo per tutta la Pubblica Amministrazione in cerca di riforma.

Le risorse economiche destinate al rinnovo sono quelle già note che sono state tutte riversate sugli attuali schemi ordinamentali (ovvero tutto sugli attuali tabellari). Grazie al Patto sul Lavoro Pubblico si è riusciti a recuperare, a tempo quasi scaduto, ulteriori fondi necessari a fornire aspettative migliori sui diversi istituti.

Anche in questo caso è solo un primo passo. Nel ricordare che in tempi non sospetti la nostra Federazione e la nostra Confederazione hanno manifestato in “solitaria” al momento del “appostamento” dei fondi (le diverse leggi di stabilità), appare sostanzialmente evidente la necessità di procedere una profonda riforma organica dell’intero apparato pubblico ed assegnare una diversa, opportuna e qualificata attenzione verso il mondo del lavoro pubblico.

Il livello stipendiale (in generale) non confrontabile con i parametri europei e le difficoltà che si sono manifestate nella ricerca di personale per l’attuazione del PNRR in alcuni settori, rilevano la necessità che venga avviata una profonda riflessione in materia. Finito, da tempo, l’utilizzo della pubblica amministrazione come ammortizzatore sociale, mentre diventa sempre più importante e qualificato il supporto dei diversi settori pubblici alla crescita dell’intero Sistema Paese.

Ma per raggiungere questo obiettivo non servono azioni di tipo “penalizzante” come è successo, purtroppo, nel passato, bensì azioni “qualificanti” sotto tutti i punti di vista, con il massimo coinvolgimento delle Lavoratrici e dei Lavoratori in servizio. Questo CCNL è il primo passo.

Con i più sentiti Auguri di Buone Feste a TUTTI.

Roma, 21 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

FIRMATA LA PREINTESA DEL CCNL FUNZIONI CENTRALI 2019-2021 – Comunicato Stampa

PA, FIRMATA LA PREINTESA DEL CCNL FUNZIONI CENTRALI 2019-2021. BATTAGLIA (CONFSAL-UNSA), CONTRATTO STORICO, APERTA NUOVA FASE PER I LAVORATORI DEL COMPARTO.

 

Roma, 21.12.2021. “Dopo una trattativa serrata durata mesi, è stata firmata  oggi all’Aran la Preintesa del Ccnl 2019-2021 delle Funzioni Centrali. Questo per noi non è solo un ottimo contratto, ma è un contratto storico, per lo spessore delle novità introdotte” afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Confsal-UNSA.

“Sono stati assicurati aumenti medi pari a 104 € con una specifica attenzione alla valorizzazione dello stipendio tabellare rispetto agli aumenti previsti per il salario accessorio; c’è stata una prima definizione per via contrattuale del lavoro agile nel pubblico impiego; è stata prevista l’istituzione di una quarta area denominata area delle elevate professionalità, fortemente voluta dall’UNSA, volta a dare sbocco e prospettive alle carriere dei lavoratori pubblici; sono state definite procedure più rapide e snelle per i passaggi tra e nelle aree; si è rinnovato l’ordinamento professionale e il sistema di classificazione, introducendo una disciplina omogenea per il personale appartenente a comparti di contrattazione una volta distinti; si sono unificati i punti di accesso dall’esterno per tutto il comparto, prevedendo uno stesso livello tabellare”.

“Molte delle proposte UNSA sono state accolte, andando così a migliorare sensibilmente il testo della proposta iniziale presentata dall’Aran” nota Battaglia, che conclude “Ora ci attende la sfida di realizzare tutto quanto il contratto prevede per assicurare concretamente maggiori diritti e maggiori prospettive ai lavoratori.”

 

 

ENTRATE – Procedura di Passaggio dalla 2ª alla 3ª Area – Formazione e-learning per i candidati

AGENZIA DELLE ENTRATE

PROCEDURA PASSAGGIO DALLA 2ª ALLA 3ª AREA

PIATTAFORMA E-LEARNING

 

Per la procedura concorsuale interna di passaggio dalla 2ª alla 3ª Area disposta dell’Agenzia delle Entrate, il Coordinamento Nazionale Agenzie Fiscali sarà di supporto e di assistenza ai colleghi che intendono parteciparvi.
Il tutoraggio avverrà attraverso una piattaforma in e-learning fruibile dai candidati attraverso credenziali “personali” che verranno inviate ad ognuno di loro dopo aver ricevuto il modulo di adesione allegato alla presente comunicazione.

MODULO DI ADESIONE in allegato – Da inviare alla casella di posta unsaformazioneaf@gmail.com

Roma, 20 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

AGENZIE FISCALI – Salario accessorio 2020 – Decreto ex D. Lgs. n. 157/2015 – Firmato!

AGENZIE FISCALI

Salario accessorio 2020 – Decreto ex D. Lgs. n. 157/2015

 La Corte dei Conti ha vistato il Decreto Ministeriale di assegnazione dei Fondi per il salario accessorio 2020. Pertanto, l’iter è stato completato e si procederà all’assegnazione dei fondi alle singole Agenzie. Quanto sopra necessario per avviare la relativa negoziazione ed a seguire la liquidazione a tutti i colleghi in servizio.

Cordiali saluti.

Roma, 17 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

AGENZIE FISCALI – Salario Accessorio 2020 – Nota di sollecito al Ministro

AGENZIE FISCALI

Salario Accessorio 2020 – Nota di sollecito al Ministro

 

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Alla Direttrice del Dipartimento delle Finanze

prof.ssa Fabrizia Lapecorella

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Marcello Minenna

Illustrissimo Sig. Ministro e Illustrissimi Direttori,

nel corso degli incontri riguardanti le Convenzioni MEF/Agenzie Fiscali 2021-2023, su sollecitazione delle OO.SS., erano state espresse rassicurazioni in merito all’emanazione del Decreto Ministeriale di cui al D. Lgs n. 157/2017 (annualità 2020), le cui somme da assegnare, ricordiamo, risultano necessarie per “alimentare” il Fondo salario accessorio 2020 per tutto il personale dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

In particolare, era stata fornita l’informazione che gli “atti” erano all’esame degli organi competenti per le opportune valutazioni ed autorizzazioni.

Il sistema di finanziamento del salario accessorio delle Agenzie Fiscali è stato modificato con la norma citata proprio al fine di migliorare sia le modalità di alimentazione dei Fondi che la tempistica di assegnazione delle somme d’interesse.

La scrivente OO.SS., atteso il tempo trascorso rispetto al momento dell’effettuazione della prestazione nonché l’ulteriore intervallo temporale intercorso rispetto agli incontri sindacali sopra evidenziati,

CHIEDE

che l’iter procedurale per l’emanazione del Decreto di finanziamento sia positivamente completato, affinché nel più breve tempo possibile le somme accessorie possano essere liquidate al personale, visto il raggiungimento degli obiettivi di Convenzione per l’anno 2020.

Roma, 13 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

ADM – Riunione del 10 dicembre 2021 – Piano Triennale

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Riunione del 10 dicembre 2021
Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale dell’Agenzia 2021/2023 attualizzazione delle Posizioni Organizzative e degli Incarichi di responsabilità

Ieri, 10 dicembre 2021, la Direzione Centrale del Personale ha presentato alle OO.SS. Nazionali, il Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale (PTFP) 2021/2023 come da primo punto all’odg.

L’Amministrazione in merito alla dotazione organica effettiva del personale non dirigenziale al 31.12.2020, pari 9.711, ha rappresentato una carenza di personale di 2.869 unità, che chiaramente necessitava, e continua a necessitare, di essere ripianata con vari interventi.

Nel corso dell’anno corrente si sono già concretizzate 81 nuove assunzioni e 33 entrate per mobilità/comandi, nonché si è perfezionato il passaggio di 180 dipendenti (progressioni verticali) dalla II Area alla III Area, che porteranno la dotazione effettiva, considerate anche le uscite, al 31.12.2021 a 9.187 unità di personale (n. 5.532 III Area, n.3.604 II Area e n.51 I Area).

Nel corso del 2022, grazie all’ accelerazione data alle procedure concorsuali in atto, a partire da fine marzo 2022 sarebbe previsto l’ingresso di n.1.422 unità di III Area e 1.200 unità di II Area a cui si verrebbero ad aggiungere n.100 unità per mobilità/comandi. Sarà, altresì, perfezionato il passaggio dei n.152 idonei della procedura di passaggio dalla II alla III Area. Il tutto dovrebbe determinare, sempre considerando le uscite, una dotazione effettiva 2022 pari a 11.252 unità di personale.

L’Amministrazione ha comunicato che è attualmente al vaglio dei competenti Organi, una proposta normativa finalizzata ad incrementare la dotazione organica del personale non dirigenziale a 18.000 unità al fine di adeguarla al fabbisogno necessario per l’assolvimento dei sempre più sfidanti compiti istituzionali.

La nostra O.S. in merito a quanto su esposto, nell’apprezzare che finalmente si va verso il più volte richiesto incremento di personale, ha segnalato la necessità di garantire, anche in previsione dell’imminente firma del CCNL Funzioni Centrali, una rideterminazione degli organici di II Area e III Area anche al fine di favorire nuove progressioni verticali da prevedere nel corso del nuovo anno.

L’Amministrazione è, poi, passata ad illustrare la situazione del personale di qualifica dirigenziale, evidenziando che al 31.12.2020 la consistenza registrata è stata pari a 141 unità (n.18. di 1^ fascia e n. 123 di 2^ fascia), riscontrando una carenza rispetto al totale delle posizioni istituite pari a 124 unità di personale. Per sopperire alla suddetta carenza nel triennio 2021/2023 si continuerà a conferire incarichi ex art.19 commi 6 e 5bis del D.lgs. n.165/2001 che sarebbero consentiti dalle disposizioni normative in essere sia ordinarie che speciali nonché in rapporto alle facoltà assunzionali, di cui l’Agenzia già dispone, ed anche ingressi in mobilità: per il 2021 numero 45 dirigenti di 2^ fascia e numero 2 di 1^ fascia, per il 2022 numero 35 dirigenti di 2^ fascia e 8 di 1^ fascia. Nel corso del 2022 è stato, inoltre, pianificato l’ingresso di 40 dirigenti di 2^ fascia rivenienti dal concorso pubblico bandito con direttoriale prot. 141208RU del 5 novembre 2021 e ad essi si sommeranno nel 2023 numero 10 dirigenti di 2^ fascia provenienti dal corso-concorso indetto dalla SNA. L’Amministrazione ha altresì previsto per il 2022 il conferimento di complessivi 8 incarichi dirigenziali di 1^ fascia, attribuiti ad attuali dirigenti di 2^ fascia e per incarichi dirigenziali di 1^ fascia ex art. 19, commi 6 e 5bis, del Dlgs. n.165/2001.

La nostra O.S. ha evidenziato l’eccessivo utilizzo di incarichi conferititi ex art.19, commi 6 e 5bis, del D.Lgs. n.165/2001, ribadendo che la via maestra rimane sempre quella del concorso pubblico nel più breve tempo possibile in ordine alle carenze. E’ stato anche da noi rimarcato che, considerate le carenze in atto di personale dirigenziale, non si comprende il basso numero di posizioni poste a concorso nel bando avanti citato, in considerazione peraltro che lo scorso anno era stato preannunciato, in occasione della celebrazione della festa di S. Matteo in Agenzia, un concorso per 100 dirigenti di 2^ fascia. In riscontro l’Amministrazione ha specificato che la scelta di contenere il bando a soli 40 posti di dirigente di 2^ fascia è stata “precauzionale” in quanto è ancora sub iudice il concorso a 69 posti da dirigente di 2^ fascia indetto il 16 dicembre 2011.

La nostra Delegazione ha, altresì, ribadito che sarebbe opportuno limitare gli ingressi dall’esterno per posizioni dirigenziali di 1^ Fascia individuando principalmente all’interno dell’Agenzia le figure per coprire le carenze.

Il secondo punto all’odg prevedeva la trattazione delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità in scadenza, a seguito di proroga, al 31 dicembre 2012.

L’Amministrazione ha comunicato l’intenzione, in linea di massima, di tenere fermo il numero delle P.O. in essere, ma di elevare da 600 a 900 gli incarichi di responsabilità (IDR), a seguito di una maggiore disponibilità finanziaria, utilizzabile con vincolo di destinazione, prevista dall’art. 40bis DL 162/2019.

La nostra Delegazione ha con forza ribadito che una nuova specifica individuazione degli IdR, può diventare realmente percorribile nel momento in cui si potrà avere contezza della nuova struttura organizzativa che l’Agenzia intenderà realizzare, che magari non sarà definitiva al 100% ma che dovrà essere la più vicina a quella finale. Pertanto una trattazione specifica circa le risorse da destinare alle PO e agli IdR dovrà essere oggetto di contrattazione appena ci sarà la completezza delle condizioni e si auspica che ciò possa avvenire al più presto e che sia finalmente chiaro il progetto globale di riorganizzazione dell’Agenzia.

L’Amministrazione, sentite anche le altre OO.SS Nazionali, ha ritenuto opportuno rimandare la discussione e si è riservata di prorogare di ulteriori sei mesi gli incarichi ad oggi in essere: chiaramente laddove dovessero difettare ancora le condizioni inerenti alla nuova individuazione dei numeri di PO e IDR si dovrà procedere alla loro messa in disponibilità per nuova attribuzione.

L’Amministrazione, su nostra richiesta, ha in conclusione assunto l’impegno di convocare nei primi 15 giorni del nuovo anno un incontro per discutere di future progressioni economiche nonché provvedere di concerto con le OO.SS. alla mappatura delle sedi di RSU.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, Paduano)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 11 dicembre 2021

 

ADM – Inquadramento nei nuovi profili professionali – Nota al Direttore Centrale del Personale

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Inquadramento nei nuovi profili professionali

Nota al Direttore Centrale del Personale

 

Al Direttore Centrale del Personale Agenzia Accise, Dogane e Monopoli

Dott. Rocco Flore

ROMA

Oggetto: inquadramento nei nuovi profili professionali (DD prot. 131016/RU del 3/5/2021).

La scrivente Organizzazione Sindacale fa presente che l’inquadramento nei nuovi profili professionali ha destato in molti Lavoratori, destinatari dei provvedimenti, notevoli perplessità, interrogativi e doglianze circa il mancato riconoscimento delle proprie attività e/o aspettative.

Si specifica, ad esempio, che a diversi Colleghi è stato negato l’inquadramento nel profilo professionale inerente alle attività svolte da sempre nel proprio ufficio con la motivazione della mancanza del titolo di studio specifico, con ciò privando alcuni uffici dell’espletamento di determinate funzioni da parte dei Lavoratori che se ne erano sempre occupati. Cosa ancora più grave è che non è  stata prevista alcuna alternativa al conseguente disservizio se non la ipotizzabile ma realistica imposizione, de facto, al Lavoratore di continuare ad effettuare quelle funzioni per le quali gli è stato negato lo specifico inquadramento.

Altra situazione anomala potrebbe derivare dall’applicazione dei “suffissi” (es. specialista, esperto, etc.) che abbinati al titolo di studio (ad es.  laurea in giurisprudenza ed abilitazione professionale) verrebbe ad evidenziare una presunta scala gerarchica che potrebbe essere percorsa da presunti “aventi diritto” per reclamare la responsabilità di sezioni o altro benché non vi abbiano mai lavorato e a contrariis, per effetto di quanto nel punto precedente, potrebbe portare all’esclusione od al passaggio “in sottordine” nei confronti di chi da anni vi lavora. È vero che la determinazione sui profili nega un valore specifico ai “suffissi”, ma in parallelo è altrettanto vero che alcuni dirigenti di Uffici hanno utilizzato in passato il meccanismo del “peso gerarchico” delle fasce economiche per assegnare incarichi (salvo poi far continuare a svolgere le funzioni effettive proprie di quell’ufficio a chi aveva l’esperienza necessaria) senza che, a quanto ci risulta, vi fosse alcun intervento dall’alto a smentirli. Pertanto le preoccupazioni espresse dai colleghi hanno ragion d’essere.

È stato, inoltre, segnalato che alcuni Lavoratori con un titolo di studio specifico (infermiere?) non sono stati inquadrati nel profilo specifico, oppure alcuni sono stati inquadrati nei nuovi profili per il semplice possesso di uno specifico titolo di studio (tributarista, ragioniere, geometra, fiscalista, ecc.) senza però tener presente la situazione operativa dei singoli uffici e la loro peculiarità, come ad esempio gli Uffici Viaggiatori, che non prevedono tali figure.

Queste ed altre problematiche inerenti ai nuovi profili professionali, erano state dalla scrivente Organizzazione Sindacale già rappresentate nei vari incontri con codesta Amministrazione che, però, preferì chiudere il confronto con le OO.SS.  senza valorizzare detti contributi.

Adesso, però, i nodi sono venuti al pettine.

Per quanto avanti esposto si chiede uno specifico incontro sull’argomento anche al fine di portare ai Colleghi, attraverso un dialogo costruttivo, sufficienti risposte atte ad evitare possibili contenziosi che già si paventano.

(Il Responsabile Nazionale di Settore – Salvatore VELTRI)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 9 dicembre 2021

 

ENTRATE – Incontro del 2 dicembre 2021 – Firmato dalla CONFSAL–UNSA il Verbale di confronto sui Criteri generali del Sistema di Valutazione del personale

AGENZIA DELLE ENTRATE

Firmato dalla CONFSAL – UNSA il Verbale di confronto sui Criteri generali del Sistema di Valutazione del personale

 “Se sono rose fioriranno”

 

La vigenza di un quadro normativo che impone alle Amministrazioni Pubbliche l’applicazione di un Sistema di Valutazione per tutto il personale in servizio (e su questo tema l’Agenzia delle Entrate risponde in ritardo, ma in compenso ha ottenuto un adeguato confronto con le OO.SS.) e la predisposizione, in itinere, di nuove regole contrattuali  di primo livello che fanno specifico riferimento alla valutazione del personale per i “processi” di crescita professionale ed economica, hanno “portato” il Coordinamento Agenzie Fiscali della CONFSAL – UNSA ad esercitare uno sforzo nel merito della rilevante problematica, con l’obiettivo di contribuire all’individuazione dei criteri per la predisposizione di un sistema “valutativo” più avanzato rispetto alle proposte dell’Agenzia, alcune risalenti ad anni addietro.

Dopo diverse “sessioni” di confronto, su un tema “attenzionato” da diversi anni senza risultati apprezzabili, la CONFSAL – UNSA ha convintamente sottoscritto il Verbale sul confronto in merito ai “Criteri generali del Sistema di Valutazione del Personale”.

Un percorso molto difficoltoso ma necessariamente obbligato (il Verbale ed i Criteri sono visionabili sul nostro sito coordinamento.salfi.it).

Ma partiamo dall’inizio, riportando in estrema sintesi la nostra posizione espressa nel corso dell’intero confronto.

In termini “squisitamente” politici, il Coordinamento Agenzie Fiscali della CONFSAL – UNSA ha sempre espresso forti perplessità circa l’adozione di un sistema di valutazione “generalizzato” nel Pubblico Impiego e, quindi, nell’Agenzia delle Entrate.

In particolare, la mancanza di un significativo numero di elementi oggettivi di riferimento, tipici invece del mondo del lavoro privato, inficia, a nostro parere, la “ratio” di un sistema di valutazione già presente nel primo progetto di riforma del Ministro Brunetta (anni 2009-2010) che aveva l’obiettivo di una distribuzione differenziata del salario accessorio.

Una dimostrazione “plastica” delle difficoltà sul fronte della valutazione è stata la sua pratica applicazione “in nuce” in pregresse operazioni di passaggi di fascia economica che, pur non avendo una concreta “portata” ai fini delle procedure medesime, ha evidenziato l’inadeguata preparazione della classe dirigenziale e, soprattutto,  dei valutatori che hanno sostanzialmente utilizzato lo strumento per una sorta di “resa dei conti”, ovvero una distorta applicazione pratica del potere dirigenziale piuttosto che un esercizio di responsabilità qualificata.

Naturalmente in presenza di debite, significative ed apprezzate eccezioni.

Nel corso del confronto la delegazione della CONFSAL – UNSA ha chiesto con forza, mediante contributi formali, una maggiore attenzione finalizzata ad “azioni tutorie” che ritroviamo in molti punti del testo finale dei Criteri generali (soprattutto sugli obiettivi e loro concreta omogeneizzazione, sulla fase di concreto “feedback”, sulle procedure di contestazione, sulla sperimentalità applicativa del sistema, sul reale obiettivo della crescita della qualità del lavoro e, quindi, sulla effettiva portata del sistema, solo per indicare alcuni qualificanti aspetti).

Come CONFSAL – UNSA avremmo certamente gradito un diverso rapporto percentuale, rispetto al 50%, tra comportamenti organizzativi e risultati raggiunti, proprio per un ulteriore maggior riferimento all’oggettività della valutazione, dando maggiore pesatura ai risultati raggiunti (nei criteri generali si parla, invece, di un rapporto diverso a seconda delle finalità nell’utilizzo del sistema di valutazione).

Riteniamo, come CONFSAL – UNSA di aver espresso “appieno” la capacità di rappresentanza e di tutela collettiva dei lavoratori nelle condizioni date ovvero in un sistema di relazione sindacale oggettivamente “disequilibrato” (su tutto lo “spettro” operativo del sistema relazionale) per opera dei pregressi processi di riforma penalizzanti il lavoro pubblico, con l’augurio che questo rapporto venga, in futuro, sostanzialmente corretto, anche a partire dal prossimo CCNL.  

Fondamentale la sperimentalità del sistema ovvero il monitoraggio costante della pratica applicazione nel quale il Sindacato potrà svolgere il suo primario ruolo “tutorio”.

La CONFSAL – UNSA auspica risultati positivi, frutto del necessario cambio culturale (e noi abbiamo dato il nostro contributo con la solita onestà intellettuale e scevri da ogni condizionamento), grazie ad un sistema di valutazione che deve risultare avanzato per una struttura moderna, complessa e strategica come l’Agenzia delle Entrate.

Naturalmente vigileremo con la massima attenzione a tutela delle istanze di tutti i colleghi in servizio.

Altre rilevanti questioni

E’ stato predisposto, presentato e approvato nella competente Commissione Parlamentare un emendamento al decreto fiscale con il quale si prevede che in considerazione dell’urgenza di rafforzare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ivi incluse le regioni e gli enti locali, possono utilizzare le graduatorie ancora vigenti dei concorsi per dirigenti di seconda fascia e per funzionari, banditi anche da altre pubbliche amministrazioni, mediante lo scorrimento delle stesse graduatorie, restando fermi i limiti alle assunzioni posti dalle vigenti norme. – articolo 16, comma 3-bis (em. 16.10 – testo 3 – utilizzo di graduatorie di altre pubbliche amministrazioni).

La Federazione CONFSAL – UNSA, anche su forte “input” del Coordinamento, si è battuta per l’ottenimento dell’emendamento al fine di dare soddisfazione alle aspettative di tanti colleghi idonei all’ultimo concorso da Dirigenti per n. 175 posti.

Inoltre, i colleghi idonei sono stati inseriti nel “Portale” dedicato dal Governo alla ricerca delle risorse umane nella PA, per l’acquisizione da parte di altre amministrazioni, come da comunicazione ricevuta “al tavolo”.

Ulteriormente, abbiamo chiesto informazioni in merito al passaggio dalla Seconda alla Terza Area per 700 posti. Devono essere nominate le Commissioni e devono essere predisposte le prove, mentre l’Agenzia è impegnata anche per l’espletamento dei concorsi pubblici finalizzati all’acquisizione di personale.

Sul materiale formativo nessuna novità, rispetto alle pregresse comunicazioni, ma il Coordinamento prova a predisporre una piattaforma digitale in grado di fornire “pillole” di conoscenze specifiche che possono essere di ausilio per i colleghi partecipanti. Su questo progetto quanto prima forniremo ogni utile elemento.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

Roma, 3 dicembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Ent 20211202 Accordo ...

ADM – Firmata l’ ipotesi di CCNI/ADM

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

A tutti i Lavoratori ADM

Firmata l’ ipotesi di CCNI/ADM

Dopo un lungo e discontinuo periodo di trattative si è giunti alla firma dell’ipotesi del Contratto Integrativo (CCNI) di Agenzia che diventerà operativo dopo l’approvazione dei competenti organi di controllo interni ed esterni  e la sottoscrizione definitiva delle Parti.

Il nuovo testo prenderà il posto del precedente (luglio 2008) del quale mantiene, attualizzandole e potenziandole, diverse impostazioni e riguarderà, ovviamente, tutto il Personale dell’Agenzia ADM.

Rimandando a successivi approfondimenti la disamina dei diversi istituti, è importante sottolineare che con  il nuovo CCNI si è voluto, al di là di ogni scontato benaltrismo e con necessario senso di realismo, affrontare problematiche poco definite precedentemente o sorte nel corso degli anni, ovvero introdurre nuove previsioni nell’ambito del rapporto di lavoro e sul salario accessorio.

La nostra Federazione si è impegnata, con assiduità e propositivamente, nella trattazione delle diverse parti dell’impianto contrattuale con l’intento di dare ai Lavoratori maggiori strumenti e risorse.

Diverse sono state le tematiche affrontate  sulle quali, anche dopo un acceso dibattito, si è giunti ad una sintesi che abbiamo considerato accettabile anche tenuto conto delle limitate risorse dedicate al finanziamento di alcuni istituti.

Il sistema indennitario, seppur nelle ristrettezze del momento e con la fiducia di un allargamento delle relative poste economiche, è stato conservato ancorandolo a condizioni più oggettive. Per le turnazioni è stato previsto un aumento delle aliquote e una serie di necessarie specificazioni. La previsione di ore di straordinario in aumento riguardo al vigente CCNL ha inteso garantire lo svolgimento di molte attività diversamente non gestibili a causa delle persistenti carenze di organico.

Sul fronte delle innovazioni, anche in adeguamento al CCNL vigente, da segnalare sono gli incentivi alla mobilità territoriale, le ferie e riposi solidali, il welfare integrativo.

Il nuovo CCNI ha voluto anche individuare in modo più netto alcune regole ed istituti  al fine di evitare sterili contrapposizioni tra le Parti in materie non sempre ben definite.

Sostanzialmente, in una situazione storica in cui il rapporto di lavoro ha subito e continua a subire non pochi cambiamenti anche a causa della pandemia ancora in atto, il nuovo CCNI ha inteso dare un apporto di adeguato cambiamento seppur nella consapevolezza che diverse tematiche restano  in progress nonché sotto il vincolo di eventuali nuove previsioni del CCNL in trattazione presso l’Aran.

Il Responsabile Nazionale Settore ADM – Salvatore Veltri

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 1 dicembre 2021

 

ENTRATE – Incontro del 23 novembre 2021 – Siglato un nuovo accordo sulla sicurezza

AGENZIA DELLE ENTRATE

SIGLATO UN NUOVO ACCORDO SULLA SICUREZZA

Nella giornata di ieri 23 novembre, all’esito di un estenuante tavolo nazionale terminato a tarda ora, è stato siglato un nuovo ed importante accordo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Intesa integra e sostituisce l’accordo sulla sicurezza del 30 aprile 2020. Come CONFSAL-UNSA riteniamo che il documento rechi importanti affermazioni di principio, oltre a costituire un valido manuale operativo per i molteplici datori di lavoro dell’Agenzia delle Entrate.

In primo luogo le parti danno atto che l’istituto dello “smart working” utilizzato in questo periodo ha dato esiti molto positivi ed i datori di lavoro dovranno favorirne quanto più possibile l’uso, compatibilmente con il vigente quadro normativo (che prevede la prevalenza del lavoro in presenza).

In secondo luogo vengono dettate le seguenti linee guida:

  • Le modalità organizzative degli uffici devono garantire la prevalenza del lavoro in presenza. La prevalenza dovrà ottenersi in un periodo di osservazione ampio, anche ultra mensile che al momento viene fissato dal 23/11 al 31/12/2021. Il calcolo della prevalenza andrà operato sui giorni di servizio al netto delle assenze di ogni tipo e potrà essere autorizzato anche il lavoro agile orizzontale;
  • È confermato che i fragili, i loro conviventi ed i conviventi con gli ultraottantenni svolgono ordinariamente prestazione lavorativa in modalità agile senza rientri. Ed è precisato che tale tutela si estende anche a coloro che dovessero manifestare una fragilità sopravvenuta e non già attestata all’inizio della pandemia. Saranno esclusi dai rientri, altresì, i genitori di figli minori di 14 anni posti in quarantena fiduciaria;
  • Le stanze non potranno essere occupate per una capienza superiore al 50% delle postazioni, sarà obbligatorio arieggiare i locali ogni ora, in caso di copresenza le postazioni dovranno avere una distanza di almeno 2 metri e gli occupanti dovranno portare la mascherina;
  • Sarà il datore di lavoro a fornire le mascherine a tutto il personale nel numero di 2 al giorno. Nel caso di personale a contatto con il pubblico le mascherine saranno di tipo FFP2;
  • Al fine di adeguare le indicazioni alle realtà locali, è fatto obbligo di avviare specifici tavoli di contrattazione decentrata ai sensi dell’art. 7 c. 6 lett. k).

 

Pur apprezzando i risultati raggiunti, CONFSAL-UNSA ha precisato che l’accordo appare un valido strumento per fronteggiare la situazione attuale, fermo restando le evoluzioni della “pandemia” che potrebbero richiedere anche ulteriori e successivi interventi.

Il secondo argomento all’ordine del giorno era il Sistema di Valutazione della Performance del Personale delle Aree Professionali.

L’Agenzia ha rimarcato l’importanza di giungere ad una intesa sul tema, in quanto alla luce delle nuove regole contrattuali tutti i riconoscimenti economici futuri (come percorsi di sviluppo) nonché l’erogazione del salario accessorio dovranno tenere conto della valutazione del personale. D’altronde lo stesso quadro normativo vigente richiede l’adozione di un generale sistema di valutazione del personale.

Nelle scorse settimane CONFSAL-UNSA ha fornito diversi contributi scritti, rimarcando l’importanza di “tracciare” un percorso di valutazione ben regolamentato e trasparente. Abbiamo chiesto che i valutatori fossero opportunamente formati e sensibilizzati all’uso appropriato di questa leva gestionale. Abbiamo anche rimarcato l’esigenza di omogeneità delle valutazioni in modo che la medesima prestazione non possa essere valutata difformemente. A tal fine auspichiamo obiettivi uniformi in tutte le regioni e coerenza tra le valutazioni conseguite dal gruppo di lavoro e quelle conseguite dai rispettivi coordinatori ad ogni livello. Si è assistito, pertanto, ad ampio dibattito (in prosecuzione dei precedenti “step”) in cui ciascuno ha rappresentato le proprie sensibilità. Il lavoro proseguirà nei prossimi giorni.

Cordiali saluti

(La delegazione CONFSAL – UNSA Sempreboni – Vitiello – Sorrentino)

Roma, 24 novembre 2021

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Nota di richiesta convocazione all’Autorità Politica

AGENZIA DELLE ENTRATE

Nota di richiesta convocazione all’Autorità Politica

 

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

 

Alla Viceministra MEF

on. Laura Castelli

 

e, p.c. Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

dott. Marcello Minenna

Alla Direttrice del Dipartimento delle Finanze

prof.ssa Fabrizia Lapecorella

In attesa di una convocazione, come da ultimo richiesta con nota del 15.11.2021, lo scrivente Coordinamento, unitamente alla Federazione, tra le Organizzazioni più rappresentative del settore, formalizza alle SS.VV. con la presente le diverse richieste relative al personale in servizio nelle Agenzie Fiscali nonché alcune proposte riguardanti l’assetto delle medesime Agenzie.

In ragione della gravissima carenza di personale dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e pur preso atto dei concorsi in itinere, correlati alla facoltà “assunzionale” a normativa vigente utilizzata da entrambe le strutture, la CONFSAL – UNSA chiede un PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONE PER FUNZIONARI CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO, per i diversi e profili professionali di cui alcuni strategici per il diverso e nuovo modo di operare.

Quanto sopra finalizzato a riportare i livelli occupazionali in ADE ed in ADM ad un livello soddisfacente ed adeguato, in grado di elevare efficienza e funzionalità nello svolgimento delle strategiche funzioni e compiti assegnati alle medesime.

Riteniamo ragionevole un piano di almeno nn. 4.000 – 5.000 nuove assunzioni per l’Agenzia delle Entrate e nn. 2.000 – 3.000 nuove assunzioni per l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

Ulteriormente, in ragione del modello giuridico ed organizzativo statuito con il D.Lgs n. 300/1999, la CONFSAL – UNSA chiede maggiori risorse economiche per il salario accessorio di tutti i funzionari in servizio, nonché l’eliminazione dei tetti di spesa sul salario stesso correlati con gli imposti vincoli generali di bilancio.

A tale riguardo si evidenzia come negli anni, diverse decine di milioni di euro, pur assegnati per il personale delle Agenzie, con il decreto ministeriale di cui all’art. 7 del D. Lgs. n. 157/2017, nonché con il precedente meccanismo di finanziamento, non sono stati corrisposti (non spendibili) per effetto dei citati vincoli, ledendo il vincolo tra elevazione delle prestazioni quanto-qualitative e controprestazioni, caposaldo del modello di Agenzia Fiscale (Principal – Agent).

Anche i tempi di erogazione del salario di produttività dovrebbero essere ridotti perché ad oggi misurati in oltre due anni dall’avvenuta prestazione lavorativa.

In termini generali, la CONFSAL – UNSA chiede che venga “predisposto” un progetto di valorizzazione professionale ed economico per tutto il personale in servizio nelle Agenzie Fiscali, anche con il supporto strategico della formazione, in ragione del necessario rafforzamento operativo e strategico delle Amministrazioni, nell’ambito del “progettata” riforma della Pubblica Amministrazione.

Con riferimento a questo aspetto, la CONFSAL – UNSA evidenzia che l’Amministrazione Finanziaria è stata l’unica nel corso degli ultimi ventuno anni ad affrontare brillantemente il processo di “riforma” voluto dal legislatore alla fine degli anni ’90, ma il modello delle Agenzie Fiscali, nel corso del tempo, non è stato adeguatamente salvaguardato, rafforzato ed ulteriormente implementato, mettendo in crisi la stessa operatività delle strutture.

Un ulteriore e reale recupero di efficienza, funzionalità ed economicità di queste strutture che presidiano il campo tributario e la tutela dei traffici commerciali e passeggeri, in momento di grande importanza per sistema Paese richiede, a parere della CONFSAL – UNSA massima attenzione delle Autorità Politiche, anche alla luce di importanti valutazioni e conseguenti raccomandazioni espresse da qualificati soggetti internazionali di consulenza (OCSE E FMI).

Andrebbero rafforzate l’autonomia finanziaria, gestionale ed organizzativa, anche dal punto di vista del personale, delle due Agenzie Fiscali, anche richiamando disposizioni normative originarie (D.Lgs n. 300/99) che sono state successivamente modificate e che, unitamente alle diverse disposizioni emanate nel tempo per tutto il Pubblico Impiego, evidenziano, in concreto, un “disallineamento” tra modello/obiettivi/operatività e quadro normativo-regolamentare di riferimento.

A più giusta ragione se si affronta un generale percorso di riforma dell’intero apparato pubblico del nostro Paese.

Egregie Autorità,

questi sono solo alcuni contributi che la CONFSAL – UNSA fornisce alla discussione sul progetto di riforma, unitamente ad ulteriori elementi che potranno sicuramente essere espressi nel corso della richiesta audizione.

Con i più cordiali saluti.

Roma, 16 novembre 2021

IL SEGRETARIO GENERALE FEDERAZIONE CONFSAL – UNSA
Massimo Battaglia

IL COORDINATORE NAZIONALE CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali

Valentino Sempreboni

 

ADM – Lavoro agile, CCNI e Varie – Incontro dell’11 novembre 2021

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Lavoro agile, CCNI e Varie

Incontro dell’11 novembre 2021

In data 11 novembre 2021, le OO.SS. Nazionali si sono incontrate con la Direzione Centrale del Personale per affrontare in primis la tematica della prestazione lavorativa in modalità agile, che a seguito del DM 08.10.2021 del Ministro per la Pubblica Amministrazione, a decorrere dal 15 ottobre scorso è stata fruibile solo da parte dei lavoratori fragili ed eventualmente dai caregiver.

In merito l’Agenzia, in apertura di confronto, ha proposto al tavolo sindacale un testo che, fermo restando il diritto dei lavoratori fragili e dei caregiver di fruire dell’istituto di specie, proponeva, in forza di quanto dettato all’art. 1, comma 3, del DM 08.11.2021, la previsione di autorizzare il lavoro agile con le condizionalità previste dal testo normativo. E’ stato richiamato, però, il vincolo della Liua-Dir del 13.08.2020, (attività indifferibili in presenza riferibili alla quasi totalità delle funzioni espletate negli Uffici dell’ADM, in particolare in quelli sul territorio), nonché la possibilità di un massimo di 4 giorni al mese di lavoro agile.

La nostra Delegazione ha subito evidenziato l’incongruità del riferirsi ulteriormente alla Liua del 13 agosto 2020, anche se poi mitigata dalla Liua dell’8 settembre 2020 e da una nota della DC Personale dell’11 settembre 2020.

La posizione, definitiva anche a seguito delle osservazioni sindacali, dell’Amministrazione, comunque, è stata formalizzata nella tarda serata dello stesso 11 novembre con l’invio alle OO.SS. nazionali di un documento che dovrebbe tradursi in una Liua e che esplicita le “misure ulteriori” per l’accesso allo SW da parte dei Lavoratori, oltre quelle in essere cioè nel caso di lavoratori fragili e caregiver.

Sostanzialmente le nuove misure sono legate alle “condizionalità” del DM 8 ottobre 2021, alla Liua del 13 agosto 2020, alle singole determinazioni dei dirigenti degli uffici per specifiche situazioni, nonché all’individuazione del numero delle giornate in SW effettuabili nel mese.
Il numero delle giornate lavorative mensili espletabili in SW va da 6 a 8 in base a specifiche e motivate esigenze personali: da notare che per situazioni legate ai figli under 14 si parla solo monogenitorialità e di una ulteriore possibilità di elevazione del numero delle giornate in SW ai fini della prevenzione del contagio laddove il distanziamento negli uffici non sia sufficiente.
Vengono esposti nel documento anche i concetti di fasce di contattabilità e di disconnessione.

Le previsioni operative del documento in parola sono, poi, tradotte in una “intesa” tra Lavoratore richiedente il lavoro agile e l’Amministrazione che contempla le condizioni alle quali è autorizzato il lavoro agile.

Si rammenta, infine, che le disposizioni sullo SW proposte dall’Amministrazione saranno soggette ad eventuale variazione in caso di pubblicazione delle tanto attese ed auspicate Linee Guida citate nel DM di ottobre 2021.

Non può non essere rimarcato che l’Amministrazione ha proceduto ad una limitata apertura nei confronti dello SW in cui diverse situazioni del Personale rimangono irrisolte e permane il concetto che la produttività e l’espletamento delle attività istituzionali siano legate principalmente alla “lavoro in presenza”. Siamo, comunque, convinti che la firma del CCNL in trattazione, l’adozione dei PIAO e una visione più ampia del futuro potrebbero mutare alcune posizioni dell’Agenzia.

L’ ulteriore argomento all’ordine del giorno ha riguardato il CCNI, che ha visto l’Amministrazione fare proprie alcune osservazioni inviate dal nostro Coordinamento e per il quale gli incontri precedenti avevano definito i vari istituti. Sempre nella tarda serata dell’11 novembre è giunto alle OO.SS. nazionali il “testo definitivo” proposto per la eventuale firma da parte delle stesse.

Il citato testo, che arriva alla conclusione di un percorso di quasi due anni, sarà vagliato con i Responsabili regionali di Settore prima di una eventuale sottoscrizione da parte della nostra Organizzazione Sindacale.

Il Direttore del Personale dott. Rocco Flore, in chiusura della riunione (veramente, è il caso di dirlo, last not least!) ha proceduto a due comunicazioni di grande interesse per i Lavoratori: ovvero che l’Amministrazione sta lavorando al fine dell’inclusione di tutti gli idonei, circa 140, nel passaggio verticale dalla II alla III Area, che dovrebbe perfezionarsi nel corso del 1° semestre del 2022, e che l’Amministrazione provvederà ad inizio 2022 a lavorare sui passaggi economici, fermi ormai da un intero biennio.

LA DELEGAZIONE CONFSAL-UNSA (Veltri, Eremita, Lamberti, Paduano, Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 12 novembre 2021

 

ENTRATE – Convenzione MEF/Agenzia 2021-2023 – Incontro del 10 novembre 2021

AGENZIA DELLE ENTRATE

Convenzione MEF / ADE 2021-2023

Incontro del 10 novembre 2021

 

La CONFSAL – UNSA ha partecipato all’incontro odierno con il Dipartimento delle Finanze in merito alla Convenzione con il MEF / ADE 2021-2023.

In questa sede si richiama integralmente il nostro comunicato del 3 novembre riguardante il Piano dell’Agenzia.

In questa sede giova sottolineare che il Coordinatore Nazionale ha espresso al tavolo rammarico per l’assenza dell’Autorità politica su un confronto strategico in tema di rapporto convenzionale, unitamente al ritardo temporale nella stipula della Convenzione medesima.

Quanto sopra segnala, comunque, la scarsa attenzione rispetto alla Rappresentanza dei lavoratori dell’Agenzia, nonché la apparente minor importanza che la Politica attribuisce alla macchina fiscale.

Il tutto richiamando le criticità di fondo, oramai un elenco consolidato da diversi anni, rappresentate dalla grave carenza del personale, solo in parte nel futuro alleviate dai concorsi in corso di espletamento o da espletare, che necessità di potenziamento anche attraverso un programma straordinario di reclutamento, la necessità di maggiore risorse finanziarie a sostegno della salvaguardia del vincolo tra prestazioni e controprestazioni, visti gli obiettivi quanto qualitativi stabiliti per il triennio 2021-2023, la giusta attenzione verso il modello organizzativo ed il lavoro agile nonché tutti gli altri strategici temi posti all’attenzione.

E’ stato ribadito che già con nota dell’8 settembre scorso la CONFSAL – UNSA ha richiesto una audizione al Ministro Franco, estesa al Vice Ministro Castelli ed Capo di Gabinetto Chinè, finalizzata ad effettuare tutti gli approfondimenti sul modello delle Agenzie e relative operazioni di consolidamento e miglioramento, sul rafforzamento dell’autonomia finanziaria, gestionale ed organizzativa e sui percorsi di carriera di tutti i colleghi in servizio.

I segnali che pervengono non sono dei migliori, anche in termini di prospettive normative-regolamentari, e vorremmo utilizzare la probabile/possibile “Riforma del Fisco” per ottenere la giusta attenzione, governativa e parlamentare,  sulla macchina fiscale.

Senza implementazione di risorse, umane – finanziarie – materiali/tecnologiche e senza una forte attenzione “politica” sugli obiettivi di fondo dell’Amministrazione Finanziaria, soprattutto sulle regole, generali e specifiche,  per la CONFSAL – UNSA non si va da nessuna parte.

Attendiamo risposte.

(La delegazione Valentino Sempreboni e Gennaro Vitiello)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 10 novembre 2021

 

ENTRATE – Rientro in presenza e lavoro agile – Richiesta urgente convocazione al Direttore dell’Agenzia

AGENZIA DELLE ENTRATE

Rientro in presenza e lavoro agile

Richiesta urgente convocazione al Direttore dell’Agenzia

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

avv. Ernesto Maria Ruffini

Alla Direttrice del Personale dell’Agenzia delle Entrate

dott.ssa Laura Caggegi

Oggetto: Rientro in presenza e lavoro agile

 

Preso atto delle “Ulteriori indicazioni dell’8.11.2021 nella Gestione della prestazione lavorativa del personale in applicazione del DPCM 23.09.2021 e del DM 8.10.2021”, a firma del Capo Divisione Risorse, la scrivente OO.SS. esprime forti perplessità circa il contenuto della stessa nota/circolare.

Con riferimento al DM 8.10.2021, l’art. 1 comma 3 statuisce anche la possibilità dello svolgimento del lavoro agile nel rispetto di alcune condizionalità riportate dalla stessa norma.

In questa sede giova anche fare riferimento alla rilevanza dell’esperienza del lavoro da remoto praticata in questi mesi ed al “salto” tecnologico effettuato dall’Amministrazione, con tutti i relativi investimenti.

Per quanto evidenziato ed in relazione alle Indicazioni fornite dall’Agenzia, la scrivente ritiene essenzialmente necessario che le OO.SS., a livello centrale e nel livello territoriale, partecipino effettivamente da un lato, al “processo” di rientro in presenza e dall’altro, alla attribuzione di lavoro agile, in ragione dei coinvolti aspetti di sicurezza e tutela dei lavoratori, nonché con riferimento alla flessibilità oraria di ingresso ed uscita, alla gestione del lavoro agile con relativa rotazione e tutti gli altri “elementi” che vedono sovraintendere il sistema delle relazioni sindacali.

Le disposizioni, normative e contrattuali, in materia di sicurezza e le ricadute delle operazioni nelle singole sedi non possono essere solo formalmente citate bensì le fattispecie devono essere concretamente regolate ed applicate.

Inutile sottolineare la delicatezza e l’importanza della presente richiesta, alla luce della vigenza dell’emergenza sanitaria, della ripresa rilevata dei contagi (spesso segnalata da diversi territori), nonché tutto quanto il relativo contesto operativo richiede, compreso la “consulenza qualificata” dei medici e l’esame di tutte le specifiche situazioni rispetto al distanziamento, ai sistemi di protezione individuale, alla logistica e quant’altro.

Il “sopravvenuto” impianto normativo, a parere dello scrivente, non può determinare la disapplicazione delle pregresse regole dettate innanzitutto per la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro (alla luce dei protocolli generali) ed una eventuale loro revisione richiede l’intervento, a tutti i livelli, delle parti interessate.

Per il livello di competenza si chiede una convocazione delle OO.SS. con tutta l’opportuna urgenza.

Sicuri della massima attenzione, si formulano i più cordiali saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 8 novembre 2021

 

ADM – GDF & Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Nota al Ministro

AGENZIA DELLE ACCISE, DOGANE E MONOPOLI

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stato con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e,p.c.  Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Marcello Minenna

 

Egregie Autorità

il Coordinamento Agenzie Fiscali della Federazione CONFSAL – UNSA ha elaborato, con altre sigle sindacali, un importante documento riguardante l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, già inviato il 2 novembre u.s., rappresentando stupore e perplessità per quanto espresso nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 circa i compiti che la Guardia di Finanza si attribuirebbe, perfino dando a se stessa la qualifica di “Autorità doganale” non contemplata di certo dai regolamenti unionali né dalla normativa nazionale nei termini lasciati intendere dalla Nota in commento.

Il documento già inviato, che qui si richiama integralmente, illustra compiutamente i termini della preoccupante problematica, evidenziando in particolare le ricadute conflittuali fra le due Istituzioni in campo (Agenzia delle Dogane e Monopoli e GDF) nonché i negativi riflessi su cittadini e imprese (specialmente l’inopportuna duplicazione dei controlli).

Si specifica che la GDF opera  negli spazi doganali,  ai sensi degli artt. 17, 21 e 22 DPR 43/1973, per le attività di “vigilanza e riscontro” mentre i controlli e poteri degli Uffici e dei Funzionari Doganali sono descritti diffusamente nel resto del DPR 43/1973 mentre una serie di “leggi demandate” individuano i Funzionari Doganali come gli organi deputati ad intervenire in casi di frodi sia alla legge doganale che alle altre leggi la cui inosservanza venga riscontrata nell’attività doganale.

La posizione della GDF, di cui alla Nota di aggiornamento al DEF, all’attualità, verrebbe anche ulteriormente riaffermata da una circolare interna del Corpo, partecipata ad almeno un organo di stampa (Italia Oggi), che riporterebbe, quale indirizzo operativo per i Militari GDF in ambito doganale, l’utilizzo delle banche dati in uso alla GDF e che potrebbero maggiormente orientare i controlli a livello di movimenti merci da/per Paesi Terzi.

In proposito però l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ormai da una ventina di anni, utilizza sofisticati strumenti di analisi dei flussi delle merci le quali, in base a diverse decine di parametri di rischio, vengono segnalate in tempo reale come oggetto di possibili frodi e irregolarità. Inoltre, in aggiunta ai controlli in tempo reale, i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli eseguono “controlli a posteriori” (così detto canale blu) per ulteriori controlli documentali e se del caso anche fisici recandosi nelle aziende.

Si evidenzia, quindi, una duplicazione di attività con le medesime finalità, a scapito dell’utenza in regola che, potenzialmente, correrebbe il rischio di vedersi controllata varie volte per le medesime operazioni.

In merito agli indici di pericolosità, a cui accennerebbe l’articolo di stampa, da utilizzare ai fini del “riscontro”, vale la pena ricordare che tale istituto, previsto dall’art 26 del citato DPR 43/1973, verte su una funzione della GDF di “riscontro sommario ed esterno dei colli e delle merci alla rinfusa, allo scopo di controllarne la corrispondenza ai documenti doganali”, documenti doganali che hanno già avuto un processo di analisi e controllo da parte dei funzionari dell’Agenzia. Si ribadisce che l’attività di riscontro, a suo tempo, fu contemplata per le merci che entravano e uscivano dagli “spazi doganali” mentre oggi molte operazioni doganali si svolgono (per le previste e necessarie semplificazioni burocratiche e con un collaudato sistema di affidabilità degli Operatori Economici, cosiddetto AEO) direttamente presso le aziende interessate.

A maggior chiarimento si aggiunge che, come notorio, l’Agenzia fiscale delle Dogane e Monopoli, nata nel 1999 per esercitare le funzioni dell’ex Dipartimento delle Dogane e Imposte Indirette del Ministero Finanze nonché implementata nel 2012 con le funzioni dell’Azienda Autonoma Monopoli di Stato, ai sensi dei regolamenti comunitari/unionali, del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia doganale (DPR 43/1973) e di tutte le leggi demandate, è “preposta ai controlli  sulla circolazione delle merci in ambito internazionale, contribuisce alla fiscalità interna e agli interessi finanziari del Paese e della UE, provvede alla riscossione di tributi specifici e ALLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE E ALLE FRODI ANCHE CON POTERI DI POLIZIA GIUDIZIARIA” ed inoltre “esercita il ruolo di presidio dello Stato nei settori dei giochi e dei tabacchi, garantendo gli interessi dell’Erario attraverso la riscossione dei tributi, tutelando il cittadino attraverso il contrasto agli illeciti e gestendo il mercato attraverso concessioni e atti regolamentari. Concorre alla sicurezza e alla tutela dei cittadini, controllando le merci in ingresso nell’Unione Europea e contrastando fenomeni criminali come contrabbando, contraffazione, riciclaggio e traffico illecito di armi, droga, rifiuti, alimenti e farmaci non rispondenti alla normativa sanitaria vigente”.

Meraviglia, quindi, che una diversa Amministrazione dello Stato, ad ordinamento militare, possa essere impegnata nelle  medesime incombenze esercitate e previste per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli soprattutto alla luce di quanto l’operatività dell’ Agenzia  sia risultata di primaria importanza per l’attività svolta nel corso dell’emergenza sanitaria ancora in corso, così come fondamentale risulta l’attività della stessa Agenzia a supporto della crescita del Sistema Paese, il ché viene certificato dai risultati descritti nell’annuale “Libro blu” e più specificamente nei consuntivi degli obiettivi conseguiti in adempimento della Convenzione MEF/ADM.

La scrivente Federazione ritiene, pertanto, opportuno e inderogabile che le SS.LL. vogliano attuare tutti i necessari interventi affinché i dubbi in merito ai compiti ed alle funzioni, nonché ai possibili disallineamenti di carattere operativo, vengano debitamente eliminati, con l’urgenza del caso e per la chiarezza dei ruoli esercitati dagli Organi interessati.

Sicuri della massima attenzione, si formulano i più cordiali saluti.

Roma, 8 novembre 2021

IL SEGRETARIO GENERALE FEDERAZIONE CONFSAL – UNSA
Massimo Battaglia

IL COORDINATORE NAZIONALE CONFSAL – UNSA Agenzie Fiscali

Valentino Sempreboni

 

ENTRATE – Convenzione MEF/Agenzia 2021-2023 – Piano dell’Agenzia

AGENZIA DELLE ENTRATE

Convenzione MEF / Agenzia 2021-2023

Piano dell’Agenzia

 

Presentata oggi, 3 novembre, presso l’Agenzia la bozza della Convenzione MEF / AGENZIA ENTRATE 2021-2023, con un particolare “focus” sul Piano dell’Agenzia, alla presenza del Capo Divisione Risorse aggiunto dott. Dorrello, della Direttrice del Personale dott.ssa Caggegi, del dott. Stella Direttore Centrale Amministrazione e Pianificazione e diversi dirigenti dei vari servizi.

L’incontro ha preceduto la convocazione della settimana prossima presso il MEF – Dipartimento delle Politiche Fiscali nella quale prospetteremo alla “Parte Pubblica”, in quella sede in veste più squisitamente politica, le criticità di sistema e le nostre richieste d’intervento.

Innanzitutto, la delegazione CONFSAL – UNSA ha dovuto necessariamente evidenziare il ritardo nella presentazione del Piano, nonché dell’intera Convenzione, nonostante le rassicurazioni che erano state fornite l’anno scorso direttamente dalla Direttrice del Dipartimento Finanze (ovvero convocazione al MEF nella primissima parte dell’anno e quindi approfondimento della strategica tematica del piano aziendale ad inizio del percorso operativo per il raggiungimento degli obiettivi in esso esplicitati).

Quanto sopra porta a ragionare, invece, in termini di consuntivazione dell’attività espletata nell’anno in corso, facendo leva sull’individuazione dei target 2022 e 2023 per una concreta valutazione delle linee operative prospettiche.

Naturalmente in sede MEF affronteremo meglio questo tema, per la sua valenza politica.

Il ritardo oramai consolidato rappresenta un forte segnale di disattenzione politica rispetto alle Agenzie Fiscali e relativo rafforzamento qualitativo del modello, in concreto una distorsione di non poco conto con significativi riflessi negativi.

In merito ai numeri (target) espressi nel documento di Piano, la CONFSAL – UNSA ha apprezzato il mantenimento in termini elevati se non addirittura migliorativi di alcuni indicatori istituzionali presenti nel set dei diversi obiettivi delle aree Servizi – Prevenzione – Contrasto.

Questo esprime efficacemente il ruolo strategico dell’Agenzia, quale dato consolidato confermato anche in piena emergenza sanitaria.

A tale riguardo fondamentale il dato oramai a consuntivo 2021 delle complessive entrate da adempimento spontaneo (€/miliardi 446,52), nonché il relativo incremento del 5% per il 2022 (€/miliardi 468,72) e dell’8,5% (sempre rispetto al 2021) per il 2023 (€/miliardi 484,93). Questi dati esprimono al meglio tutta l’attività di “compliance” nelle sue diverse forme e modalità operative.

Importante anche i dati sulle entrate derivanti dalle attività di contrasto, che passano dai €/miliardi 10,00 del 2021, ai €/miliardi 15,87 del 2022 (incremento del 58,7%) e €/miliardi 15,27 del 2023 (incremento del 52,7% sempre su base 2021).

Questo dato esprime invece appieno la capacità operativa di contrasto alle violazioni tributarie (erariali e non).

Il dato che esprime l’efficienza complessiva dell’Agenzia, ovvero i costi sostenuti per riscuotere € 100,00 di imposte o diritti, è pari a 0,64 quale di fatto consuntivo 2021, nonché 0,60 per il 2022 e 0,57 per il 2023.

Questi pochi elementi riportati che poi si declinano negli elevati target dei singoli obiettivi quanto-qualitativi (in totale 9 per le tre Aree e relativi diversi indicatori), in qualche caso anche con netti aumenti nel triennio, segnale, se ve ne fosse il caso, l’efficace azione operativa posta nell’anno in corso e da porre in essere nel prossimo biennio nei diversi settori e, quindi, il qualificato impegno richiesto a tutte le risorse umane dedicate.

La CONFSAL – UNSA ha posto, con forza, l’attenzione sulle risorse umane disponibili.

Alla fine del corrente anno risulteranno in servizio n. 29.046 dipendenti, di cui 405 dirigenti (dati presunti).

Nel corso del prossimo anno, sia con riferimento ai bandi di concorso in itinere (con probabile inizio di tirocinio entro febbraio) sia ai concorsi da bandire, si darà esecuzione al Piano di fabbisogno del personale per complessive 4.113 unità (n. 560 di Seconda Area ed il resto di Terza Area).

Purtroppo, la massiccia uscita per il 2021, nonché le previsioni di uscita per il biennio 2022/2023 (previsione complessiva oltre n. 6.369 unità) non permetteranno il recupero significativo del livello occupazionale, tanto che alla fine del triennio la disponibilità di risorse umane non raggiungerà le 30.000 unità.

La carenza di risorse umane è vistosa ed importante, quale effetto del blocco del turn over e delle mancate attenzioni della politica su questo strategico tema, mettendo a rischio il raggiungimento dei target sopra riportati. La sofferenza degli Uffici operativi è misurabile senza alcuno sforzo di fantasia.

In ragione di ciò, come peraltro ribadito anche in altre occasioni, la CONFSAL – UNSA ha chiesto una significativa implementazione dei piani “assunzionali”, valutando i margini di intervento a legislazione vigente e chiedendo, altresì, ulteriori sforzi all’Autorità Politica affinché l’Agenzia delle Entrate sia messa nelle migliori condizioni operative possibili, sia sul piano dei numeri che sulle diverse figure professionali necessarie.

E questo anche in ragione degli sforzi che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni per la “messa a terra” del PNRR e della possibile Riforma del Fisco.

Altro fondamentale problema è stato evidenziato nel tema della complessiva “valorizzazione economico-professionale” di tutti i colleghi in servizio nei suoi diversi aspetti (miglioramenti stipendiali, salario accessorio, passaggi entro e tra le aree), sia con riferimento all’eliminazione dei tetti di spesa al salario accessorio (ricordando le risorse disponibili e non “spendibili”) sia ai processi correlati con il nuovo ordinamento professionale che sarà delineato dal nuovo CCNL.

Un riferimento anche in termini di lavoro agile ordinario, nonché il significativo “salto tecnologico” e “procedurale” prodotto in questa fase emergenziale.

La CONFSAL – UNSA ha chiesto massima attenzione ed apertura, alla luce dell’avanzamento operato in questi mesi, affinché il nuovo modello organizzativo valorizzi al massimo le opportunità, alla luce delle nuove regole contrattuali (e probabilmente anche normative).

Gli spazi di manovra che si apriranno, anche in termini di contrattazione integrativa, permetteranno al sistema di relazioni sindacale di contribuire efficacemente a trovare le giuste risposte per bilanciare tempo lavoro e tempo libero, contemperando tutte le possibili esigenze individuali e collettivi, avendo come stella polare anche il miglioramento della produttività quanto-qualitativo.

E’ necessario uno sforzo anche culturale ma siamo sicuri che i risultati saranno tangibili sotto tutti i punti di vista.

Le risposte non si sono fatte attendere. Grande segnale di apertura e di attenzione da parte sia del Capo Divisione Risorse aggiunto che dal Direttore del Personale.

Andranno superate criticità esogene di non poco conto e qualche resistenza interna, ma la CONFSAL – UNSA ritiene che con un lavoro coordinato ed univoci intenti il salto di qualità è possibile, a beneficio della collettività e dei colleghi in servizio.

(La delegazione CONFSAL – UNSA Settore Entrate – Sempreboni, Vitiello, Sorrentino)

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 3 novembre 2021

 

ADM – Nota di Aggiornamento al DEF 2021 – Comunicato UNITARIO

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Al Sottosegretario di Stat con delega all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

dott. Federico Freni

e p.c. al Direttore Generale

Agenzia Dogane e Monopoli

Dott. Marcello Minenna

Egregi Sigg. Ministro e Sottosegretario di Stato

le scriventi OO.SS. hanno rilevato che nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021 deliberata dal Consiglio dei Ministri del 29.09.2021, nel “capitolo” riguardante  “le strategie e i risultati di prevenzione e contrasto” operate dall’Agenzia delle Entrate, dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, dalle Regioni e dagli Enti Territoriali, viene illustrato un PIANO OPERATIVO FRODI DOGANALI per il quale la Guardia di Finanza figurerebbe quale “Autorità doganale”, svolgerebbe “in autonomia” il presidio di porti, aeroporti, rotabili,  effettuerebbe controlli di “retrovalico”,  farebbe “controlli a posteriori” per sottofatturazione, origine delle merci, ammissione temporanea, regime doganale 42, tax free, procederebbe a controlli su vendita e distribuzione TLE, controlli su DPI e prodotti sanitari per COVID 19.

Tali previsioni, qualora fossero formalmente attivate, assegnerebbero alla Guardia di Finanza l’esercizio di attività e funzioni tipiche dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli  (ADM), creando situazioni di interferenze e contrasti istituzionali, sottraendo, peraltro, all’Agenzia le funzioni e le attività di “antifrode” volte alla prevenzione e contrasto degli illeciti  per il cui esercizio, si rammenta, i funzionari dell’Agenzia sono investiti, per legge, dei poteri e delle prerogative di Polizia Giudiziaria e Tributaria.

Si sottolinea, poi, che la normativa unionale (ad es. art. 5 del Codice doganale UE/Reg. UE 952 del 2013) quando fa riferimento all’ “autorità doganale” rimanda alle amministrazioni doganali  dei vari  Stati Membri (per l’Italia pertanto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), nonché ad altre “autorità” chiamate ad applicare “alcune norme doganali” (come in Italia La Guardia di Finanza)  non ammettendo, dunque alcuna diarchia che, per contro, si verrebbe a creare applicando il documento che qui si commenta.

Inoltre, una eventuale “pluralità di gestori” si porrebbe in contrasto con quanto disposto della legge 300/1999 (riforma dello Stato), che attribuisce la “mission” doganale all’Agenzia delle Dogane e non alla Guardia di Finanza, nonché da quanto stabilito dal TULD/DPR n° 43/1972 e dalle varie leggi collegate.

Invero, detti nuovi compiti sarebbero anche forieri di sicure inefficienze, soprattutto a carico dell’utenza, ad esempio nei cosiddetti “controlli di retrovalico” per cui gli stessi soggetti  potrebbero subire un controllo doganale per ben due volte:  prima dall’Organo doganale anche con l’assistenza del Servizio Attivo della GDF e appena dopo da altri reparti della GDF.

Ulteriore duplicazione di controlli avverrebbe con i “controlli a posteriori” già largamente programmati ed effettuati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Si verrebbe a creare, pertanto, una duplicazione di controlli e funzioni per le quali è istituzionalmente incaricata una specifica Amministrazione: appunto l’ Agenzia delle Dogane e Monopoli

Da ultimo, ma non ultimo per importanza, si evidenzia che nello stesso documento e in merito all’attività della GDF figurano altri due Piani Operativi. Uno riguarda le “frodi nel settore delle Accise e delle altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi” e l’ altro “i giochi illegali e le scommesse illegali”. 

Anche in questi settori si registrerebbe una duplicazione di compiti che all ’Agenzia  sono attribuiti per legge, comprese le funzioni di prevenzione e contrasto necessarie in tali ambiti operativi, anch’esse inserite nei piani convenzionali annuali.  

Per tutto quanto sopra, le Scriventi OO.SS. chiedono a codeste Autorità un autorevole e risoluto intervento volto ad eliminare qualsiasi dubbio e perplessità, cassando tutti quei punti che possano creare, come effettivamente creano, duplicazioni  in merito all’assetto delle funzioni e dei compiti delle due strategiche Istituzioni; tutto ciò nel rispetto della normativa vigente.

 I dipendenti in servizio nell’Agenzia delle Dogane e Monopoli vogliono, poi, essere messi nelle condizioni di effettuare le proprie funzioni previste per legge al meglio, con ciò intendendo anche l’implementazione delle risorse umane, portando rapidamente a termine i concorsi in itinere anche con l’allargamento dei posti agli idonei, nonché azionando tutti i più adeguati strumenti, materiali, immobiliari e tecnologici, in grado di elevare ancor di più la qualità e quantità dell’azione istituzionale, nell’ambito dell’Unione Europea ed in contrasto ai traffici illeciti di qualsiasi natura.

Si specifica, infine, che i Dipendenti dell’Agenzia hanno appreso con grande stupore e perplessità quanto rilevabile nel documento in questione, così come è doveroso sottolineare che una eventuale applicazione di quanto in commento inciderebbe in maniera fortemente negativa nei rapporti in ambito locale tra Militari della GDF e Funzionari ADM  a causa di sicuri e continui conflitti di competenza in ordine alle singole attività.  

 

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

UNSA

Iervolino

Fanfani

Procopio

Veltri

 

 

 

ENTRATE – Incontro del 28 ottobre 2021 – Sul ritorno in presenza, non ci siamo…

AGENZIA DELLE ENTRATE

SUL RITORNO IN PRESENZA E LAVORO AGILE: NON CI SIAMO

Importante ma inconcludente incontro tra Direzione del Personale dell’Agenzia delle Entrate e le OO.SS. nel pomeriggio di ieri 28 ottobre.

Siamo giunti al tavolo nella convinzione che la posizione condivisa tra le Parti fosse quella espressa nella nota n. 169980 emessa dalla Direttrice Caggegi in data 20/10/2021, nei termini in cui affermava testualmente che il rientro “… può ben attestarsi intorno al 50%”. Durante l’incontro abbiamo appreso di una drastica inversione di rotta da parte dell’Amministrazione. La posizione illustrata parte dall’assunto che lo “smartworking”, in quanto istituto volto a ridurre il rischio contagi, debba essere strettamente correlato al presidio della sicurezza. Pertanto, laddove la sicurezza dei singoli uffici sia garantita, ben potrà prevedersi un rientro di aliquote anche massicce di personale.

CONFSAL-UNSA ha rappresentato alla controparte che le disposizioni di cui al DPCM del 23 settembre scorso nonché del Decreto Ministeriale dell’8.10.2021, in primis correlano la possibilità di prevedere rientri al rispetto delle norme di sicurezza, ma al contempo consentono alle amministrazioni che rispettano una serie di “condizionalità” quali ad esempio la presentazione del POLA, un elevato livello tecnologico, un piano di smaltimento degli arretrati ecc.., di autorizzare la fruizione del lavoro agile con il solo limite del rispetto della prevalenza del lavoro in presenza.

È inutile sottolineare che la nostra Amministrazione risponde in pieno all’identikit di Ente virtuoso tracciato dal decreto e, pertanto, si pone come Organizzazione a cui il lavoro agile è applicabile tranquillamente.

La Parte Pubblica ha, di conseguenza, proposto un nuovo accordo sulla sicurezza che modifichi quello del 30 aprile 2020 possibilmente “alleggerendo” i presidi previsti in questo. In tal modo gli standard sarebbero più facilmente raggiunti e gli uffici potrebbero predisporre rientri anche massivi.

Per la CONFSAL – UNSA il ragionamento proposto non è in alcun modo condivisibile.

I presidi della sicurezza, pur in presenza di un quadro normativo modificato, non vanno ridotti, tenuto conto che lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 e che la pandemia permane attesa una curva dei contagi in costante crescita. A nostro parere, in sintesi, i presidi andrebbero rafforzati e non certo affievoliti.

In materia di lavoro agile riteniamo che questo, lungi dall’essere essenzialmente un presidio contro i contagi, costituisca una leva di modernizzazione del lavoro pubblico. La pandemia ha solo accelerato il processo di digitalizzazione consentendo una rapida applicazione della Legge n. 81/2017, ma lo “smartworking” costituisce un nuovo approccio culturale e manageriale e, al contempo, uno strumento fondamentale per la conciliazione vita – lavoro che garantisce un miglioramento del benessere percepito, foriero di migliori “performance” lavorative.

Un cambiamento epocale così strategico per l’Agenzia che non può certo “piegarsi” alle diverse valutazioni di un “ondivago” management che solo qualche mese fa sottolineava/indirizzava un futuro “smartworking”, in condizioni di ordinarietà, ad un livello significativamente alto, punto sul quale avevamo espresso perplessità perché presentato come strumento finalizzato più che altro a risparmiare ingenti risorse economiche (locazioni – straordinari – buoni pasto – ecc..).

Oggi il medesimo strumento viene presentato come un istituto la cui opportunità di utilizzo sarebbe prossima allo zero.

Noi riteniamo che un approccio razionale debba essere in grado di tradurre l’esperienza positiva del lavoro agile in uno strumento di ausilio per l’organizzazione del lavoro, che si affianchi al lavoro in presenza ritenuto prevalente.

Quindi sarebbe opportuno, forse fondamentale, provare a dare dignità allo strumento medesimo, magari come ulteriore esperienza da esercitare, in attesa della fine della pandemia e delle nuove regole contrattuali.

IL COORDINATORE NAZIONALE

Valentino Sempreboni

Roma, 29 ottobre 2021